INTRODUZIONE
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INTRODUZIONE
Gli ultimi decenni hanno portato alla ribalta molteplici casi di imprese
affette da una preoccupante crisi di redditività; forti cali dei margini hanno
investito gran parte dei settori industriali e dei servizi, in diverse nazioni,
dagli Usa a vari Paesi europei, tra cui l’Italia, fino ad arrivare in Giappone.
Tra le ragioni più evidenti vi è senza dubbio la globalizzazione che ha
portato ad un repentino incremento della concorrenza a livello globale, ma
anche il calo dei consumi da parte del mercato che inevitabilmente spinge le
imprese ad intervenire in maniera negativa su prezzi e profitti. Alcune realtà
aziendali hanno cercato di uscire da questa situazione puntando sulla forte
riduzione dei costi ottenuta, per esempio, attraverso una produzione basata
sui grandi volumi cui però non ha fatto seguito un altrettanto elevato livello
di domanda; altre realtà hanno spostato le loro mire sull’aspetto
dell’innovazione che è certamente fonte di vantaggio competitivo ma, al
contempo, necessita il sostenimento di ingenti costi e difficilmente produce i
suoi effetti per lunghi periodi temporali, rendendo necessari frequenti
cambiamenti. Sul crollo del ricavo medio ha avuto una notevole incidenza,
in parecchi casi, l’assenza di una classe manageriale competente, che
adottasse appropriati metodi di gestione della domanda, conducesse analisi
di mercato efficaci e previsioni accurate per i diversi segmenti della
domanda. Soltanto ultimamente un forte impulso in questa direzione è stato
fornito dalle imprese facenti parte del settore alberghiero e del trasporto
aereo, nelle quali il management sembra aver finalmente compreso qual è il
giusto approccio da mettere in atto per incrementare i profitti aziendali e
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spostarsi definitivamente nella parte destra del diagramma di redditività: il
Revenue Management.
Questo elaborato è focalizzato proprio sul Revenue Management o
Yield Management, termine coniato dalle compagnie aeree statunitensi, e di
esso illustrerò le peculiarità ed i risvolti positivi in determinati ambiti
aziendali.
In particolare, nel capitolo 1 accennerò al significato profondo del
termine ed alle sue origini con le prime applicazioni in campo internazionale,
facendo riferimento in particolare ai risultati ottenuti nella ristorazione.
Nel secondo capitolo discuterò l’implementazione del revenue
management all’interno del settore dell’ospitalità, a partire dalla verifica dei
requisiti di base, prendendo spunto da casi specifici come quelli dell’Hotel
Da Vinci e della catena di alberghi Hilton, in modo da evidenziare, anche in
termini numerici, i benefici che possono derivare dall’applicazione di tale
sistema. Nel terzo capitolo mostrerò con un esempio pratico, quello
dell’American Airlines, come il revenue management abbia portato al
successo diverse compagnie aeree, alcune delle quali persino sull’orlo del
fallimento, sottolineando le differenze con gli alberghi e osservando gli
sviluppi più recenti in questo settore.
Nell’ultimo capitolo parlerò della necessità, nelle grandi compagnie e
strutture ricettive ma non solo, di accompagnare la gestione del rendimento
con un opportuno sistema informatico e accennerò alle ultime novità in
merito alle soluzioni tecnologiche impiegate.
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Concluderò la tesi spiegando quali sono le prospettive future del
Revenue Management, in particolare nell’economia italiana, e le difficoltà
che potrebbe generare una sua brusca applicazione in una generica azienda.
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CAPITOLO 1 - PRIMI PASSI VERSO IL REVENUE
MANAGEMENT
1.1. DEFINIZIONE E ORIGINI DEL REVENUE MANAGEMENT
Il Revenue Management consiste nell’impiego delle metodologie, degli
approcci e degli strumenti che permettono di gestire e prevedere il
comportamento all’acquisto della clientela facente parte dei vari segmenti di
mercato, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse aziendali necessarie per
soddisfare la domanda e fissare in maniera dinamica dei prezzi che
conducano alla massimizzazione della redditività.
Questa definizione può essere adottata per qualunque contesto
aziendale, sia esso del manufacturing o del terziario, anche se viene messa
in atto in modi diversi in relazione alla tipologia di settore considerata ed
anche se viene chiamata con termini differenti quali Yield Management
oppure pricing and revenue optimization. Si tratta dunque di un approccio
sistematico che, utilizzando un calcolo razionale dei prezzi, riesce ad
adeguare l’offerta alla domanda ed a rispondere in maniera efficace ed
efficiente alle turbolenze dell’ambiente economico.
Ovviamente per prevedere la domanda si deve disporre di una grande
quantità di dati storici, che forniscano informazioni sui clienti in merito a
disponibilità di pagamento e domanda effettuata nei periodi precedenti, e di
sistemi informatici adatti alla loro gestione.
Benchè oggi il revenue management nell’ambito dei servizi sia
maggiormente applicato da aziende del settore strettamente turistico,
occorre precisare che la sua origine e le prime testimonianze sui risultati cui
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esso porta derivano direttamente dal trasporto aereo, grazie agli inattesi
sviluppi economici verificatesi verso la fine degli anni ’70: dopo un lungo
regime monopolistico delle compagnie aeree, come American Airlines e
United Airlines negli Stati Uniti, si ebbe, infatti, l’abbattimento delle barriere
alla concorrenza e la caduta dei controlli sulle tariffe. Questi furono i due
passi fondamentali della Deregolamentazione del Trasporto Aereo
Statunitense del 1978, che stravolse l’intero settore, le politiche di pricing e
le strategie delle maggiori compagnie dell’epoca, ma soprattutto tracciò la
strada per una più decisa applicazione del Revenue Management, fino a quel
momento sconosciuto, nelle aziende. La libertà nella fissazione dei prezzi
ma anche nella decisione relativa ai servizi da offrire alla clientela portò ben
presto alla nascita di quelle compagnie che in seguito sarebbero state
definite “low cost”; una di queste era People Express, la quale riuscì
nell’intento di offrire voli a prezzi assai ridotti grazie al fatto di sostenere
costi di gestione piuttosto contenuti, di avere un’organizzazione aziendale
snella, già a partire dalla numerosità del personale che tra l’altro essendo
giovane costava poco, ed infine in virtù dell’idea di ridurre i servizi offerti ai
propri clienti, eliminando i pasti e differenziando i posti a sedere. Questa
strategia permise alla People Express e ad altri operatori che ne seguirono
le orme di attirare clienti che fino ad allora ad un viaggio in aereo avevano
preferito un viaggio con un mezzo di trasporto più economico, ossia quei
clienti che si mostravano più sensibili al prezzo, permettendo inoltre di
ridurre ampiamente il potere di mercato di cui godevano le grandi aziende
del settore come American Airlines e raggiungere profitti record di milioni di
euro. Gli effetti evidenti furono l’incremento della domanda e di
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conseguenza una grande crescita del settore aereo ma, soprattutto, la presa
di coscienza del fatto che le decisioni di pricing prese dal management si
riflettono in modo diverso nei vari segmenti di mercato perché diverse sono
le esigenze e la propensione alla spesa dei soggetti che ne fanno parte.
Le maggiori compagnie aeree del passato compresero loro malgrado
che non avrebbe avuto più senso continuare ad operare in regime di
monopolio, ma allo stesso tempo erano convinte che la strada per uscire
dalla crisi e competere con gli operatori low cost non era il taglio dei costi di
gestione quanto piuttosto mirare all’incremento dei ricavi aziendali. In
particolare, AA e UA si resero conto che ogni posto a sedere rimasto vuoto
non significa soltanto un mancato ricavo ma, soprattutto, porta con sé un
costo fisso che si sostiene comunque, sia che il posto venga occupato, sia
che esso rimanga libero, senza trascurare il fatto che il servizio offerto dalla
compagnia aerea non è immagazzinabile, dunque essendo il posto sul volo
una “merce” deperibile, non lo si può più rivendere, una volta che il volo è
partito. Sono queste le basi che hanno spinto UA e AA alla ricerca di una
tecnica razionale e scientifica che consentisse di incrementare i ricavi
intervenendo sui prezzi e sul rapporto posti venduti/posti disponibili (load
factor): questa tecnica è proprio il revenue management o come fu
originariamente definito Yield Management (gestione della resa o profitto).
Questo nuovo approccio genera profondi cambiamenti nel sistema del
trasporto aereo come la differenziazione dei prezzi (quindi interventi
gestionali sul sistema tariffario): i manager delle compagnie aeree, infatti, si
basarono sull’analisi delle prenotazioni dei passeggeri per creare una scala
tariffaria che dipendesse da numerose variabili, quali il giorno, l’orario, l’età
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dei passeggeri, la durata del soggiorno, perseguendo l’obiettivo della
massima saturazione della propria offerta, ossia l’occupazione di tutti i posti
disponibili sul volo. Grazie alla strategia della tariffazione differenziata per
segmenti di clientela diversi, si riuscì ad attrarre i clienti più elastici al
prezzo, pur mantenendo elevato il numero di utenti ad alta redditività. Ma lo
scopo del revenue management non è soltanto la saturazione dell’offerta al
100%, questa, infatti, va ottenuta al miglior prezzo possibile, richiedendo
cioè il prezzo più alto che il cliente è disposto a pagare per godere del
servizio; in questo modo si riesce ad individuare il valore del prodotto
“posto a sedere” percepito da ogni fascia di mercato ed a vendere il
prodotto giusto al cliente giusto ed al prezzo giusto.
Il revenue management non interviene dunque soltanto sul fattore
prezzo, bensì su tutti gli elementi che compongono il marketing mix,
concetto ben espresso dal Presidente dell’American Hospitality Management
Company Kirby Payne che definì questo strumento di ottimizzazione come
“To selling the right product to the right customers at the right time for the
right price”.
L’intuizione dei manager delle grandi compagnie aeree portò in poco
tempo a notevoli incrementi dei profitti ed al crollo della redditività di altre
aziende del settore come People Express, basti pensare che delle 155 linee
presenti sul territorio statunitense nel 1982, soltanto 26 rimanevano in
attività nel 1991. Il motivo è semplice: le aziende che fallirono avevano
trascurato le potenzialità del Revenue Management nel miglioramento delle
performance aziendali.
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1.2. UN’APPLICAZIONE PARTICOLARE: LA RISTORAZIONE
Risultati eccezionali derivanti dall’implementazione del revenue
management si sono ottenuti in altri settori, in particolare in quello turistico
e si possono trovare svariati esempi nell’autonoleggio, nel campo
dell’intrattenimento (con impianti calcistici e da golf), nella pubblicità,
nell’alberghiero, nella villeggiatura o nelle crociere, con incrementi di
fatturato dell’ordine di milioni di euro. Persino nel campo della ristorazione
si parla di revenue management e un esempio pratico è quello relativo alla
catena di ristoranti Chevys Restaurant della Phoenix Zone che, grazie ad
esso, ha ottenuto una crescita dei ricavi di oltre il 5% rispetto al risultato
ottenuto con le procedure gestionali adottate precedentemente.
L’applicazione del Restaurant Revenue Management è abbastanza
complessa in quanto l’obiettivo è la massimizzazione del ricavo all’ora per
posto a sedere disponibile (revenue par available seatnullhour) da conseguire
agendo su due leve strategiche, il prezzo e la durata dei pasti che devono
essere quelli “giusti”. La determinazione del “giusto” garantisce al ristorante
il miglior ricavo possibile ed al cliente la possibilità di trarre il maggior
valore o utilità dal servizio di cui usufruisce.
La leva prezzo è uno strumento semplice da manipolare ed i manager
del ristorante possono agire su di esso con promozioni che portino o ad un
incremento dei periodi di domanda elevata o ad uno spostamento dei
periodi di punta, ad esempio prezzi scontati per alcune parti della giornata o
per determinati giorni della settimana; la leva “durata dei pasti” è molto più
difficile da controllare perché caratterizzata da notevole variabilità, infatti,
mentre si possono fare previsioni sulla lunghezza media delle cene, nulla si