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Introduzione
Il settore dell’intermediazione ha subito negli anni numerosi cambiamenti in relazione
all’evoluzione dei comportamenti e gusti dei turisti. Si è sempre posta maggiore attenzione
al comparto “outgoing” del turismo organizzato, senza pensare alle potenzialità del
mercato “incoming” che attira flussi turistici importanti verso il nostro Paese. Con l’avvento
delle nuove tecnologie però, le quali rendono visibili e raggiungibili ogni singola
destinazione, si è iniziato a sviluppare importanti azioni e investimenti nel settore. Ciò che
mi ha spinto ad elaborare una tesi sull’argomento è stata la volontà di capire quali fossero
realmente le caratteristiche e le funzioni di un tour operator incoming e che beneficio
potessero apportare in una destinazione turistica. Ho iniziato la mia analisi ripercorrendo le
fasi più importanti dello sviluppo del sistema dell’intermediazione nell’evoluzione turistica
fino ai giorni nostri, mettendo in evidenza quali sono le tendenze degli ultimi anni che
stanno modificando radicalmente il comparto (in particolare il ruolo di internet e dei voli
low-cost). Nel primo capitolo viene descritta inoltre l’attività di packaging e le
caratteristiche che un tour operator deve avere per essere definito tale. Dall’analisi
generale si passa a quella relativa al tour operator incoming; tra le peculiarità che
quest’ultimo dovrebbe avere compare soprattutto la conoscenza e l’attaccamento per il
territorio al quale si riferisce, che lo portano ad avere quasi una funzione di destination
management. Nell’ultima parte del capitolo ho voluto inserire dei dati relativi al turismo
incoming a livello mondiale, nazionale e regionale (con un focus sulla regione Toscana)
per dare un’idea della dimensione del mercato di riferimento. Il secondo capitolo entra nel
vivo dell’analisi prendendo in considerazione la gestione del prodotto; vengono presentati
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interlocutori e concorrenti di un T.O. incoming e messe in evidenza le varie fasi della
costruzione di un’offerta. Un indagine dell’Osservatorio regionale del Turismo del 2009
pone infine di nuovo l’attenzione sulle tipologie di prodotti che la regione Toscana offre.
La comunicazione risulta essere uno degli elementi fondamentali dell’attività turistica, ciò
che permette di esistere anche alla più sconosciuta destinazione o impresa. Ecco perché
diventa oggetto di una sempre maggiore attenzione. Le varie attività comunicazionali non
possono essere frammentate e frutto dell’improvvisazione , ma coordinate fra loro, efficaci
e coerenti con gli obiettivi dell’azienda. Nel terzo capitolo si prendono perciò in
considerazione gli strumenti di comunicazione, in particolare quella di marketing, di un tour
operator incoming (non tralasciando le nuove tendenze presenti sul web). Il quarto ed
ultimo capitolo racchiude la descrizione dell’attività svolta da “Le Macinaie incoming”, un
piccolo tour operator del Monte Amiata in Toscana, che nonostante le sue modeste
dimensioni è riuscito ad organizzare la propria attività in modo professionale, arrivando a
movimentare rilevanti flussi turistici nel territorio di riferimento. Questa scelta nasce da una
precedente esperienza personale di stage presso tale agenzia, che mi ha fatto
appassionare all’argomento. Essa sintetizza il lavoro di buona parte dei punti trattati in
precedenza e dimostra come la presenza di un operatore incoming in grado di collaborare
e coordinare le varie imprese operanti in una località, è una ricchezza per lo sviluppo di un
territorio; molto spesso però si tende a non attribuirgli questo ruolo fondamentale.
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CAPITOLO 1
L’INTERMEDIAZIONE TURISTICA
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1. Il sistema dell’intermediazione nell’evoluzione turistica
Il turismo moderno nasce in Europa negli anni sessanta del ventesimo secolo,
strettamente connesso allo sviluppo industriale. Inizialmente i turisti di massa si
caratterizzano per una loro omogeneità economica, sociale e culturale. Le ferie sono
programmabili, le capacità di spesa costanti e il viaggio viene vissuto come un momento di
riposo e distrazione dal lavoro. Di conseguenza le mete scelte sono molto vicino casa e
prevale un turismo “fai-da-te” che si muove quasi esclusivamente con l’auto. Quando le
distanze iniziano ad essere più lunghe, nasce la necessità di una maggiore affidabilità e si
sviluppa dunque un turismo organizzato che vede sorgere dei tour operator e delle
agenzie di viaggi con uno sviluppo esponenziale. Già dagli anni ottanta, ma soprattutto
negli anni novanta le classi sociali iniziano ad evolversi, frammentandosi in varie
categorie, con caratteristiche socio-culturali ed economiche diverse fra loro. Nascono
nuovi target e la vacanza non è più legata alle ferie ma diventa un bisogno primario da
appagare. Nasce la vacanza moderna, dove il turista ha la possibilità di vivere una fase
separata dal suo abituale quotidiano e legata maggiormente alle sue fantasie ed
aspirazioni. Non siamo più in presenza di turisti omologati, ma al contrario si ricerca
sempre più il viaggio a tema e la particolarità. Questa maggiore differenziazione di turismi
incrementa ancor di più la necessità di un organizzatore del prodotto complesso e tutto
compreso; questo perché il cliente fino alla fine degli anni novanta, generalmente non
compra ancora sui canali a distanza pur trovandovi delle interessanti informazioni. Infine
più recentemente, nel corso degli anni duemila aumenta la maturità nei consumi, con una
clientela più consapevole ed esigente e soprattutto intenzionata a sperimentare una forma
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di turismo esperienziale volendo vivere la realtà della destinazione confondendosi con i
residenti. Si sviluppano i dynamic packages
1
e prendono vita nuove tipologie di
organizzazione dei canali d’intermediazione per poter far fronte ai costanti cambiamenti.
1.1. Tendenze evolutive
In questi ultimi anni abbiamo assistito ad importanti trasformazioni strutturali, sia per
quanto riguarda il comportamento della domanda turistica che di conseguenza
l’organizzazione dell’offerta. In particolare, ciò che è avvenuto in Italia a partire dagli anni
duemila non è molto diverso da quanto si è verificato in altri Paesi, soprattutto quelli
europei. I fattori che hanno influenzato il cambiamento sono essenzialmente
2
:
globalizzazione: ormai le distanze non sono più percepite come un vincolo, si
moltiplicano dunque le opzioni di scelta delle destinazioni e la competizione diventa
internazionale;
stagionalità: la stagionalità tende ad allungarsi grazie ad un modo più elastico e
dinamico di organizzare il tempo libero; aumentano i soggiorni brevi ( fino a 3/4
l’anno e ognuno deve caratterizzarsi come “esperienza di vita”), le mete vengono
scelte accuratamente e si rivisitano quelle che sono state in grado di garantire la
piena soddisfazione;
avvento di internet e diffusione della sua logica: aumenta il ricorso ad internet
come canale informativo e di commercializzazione, che garantisce una pronta
1
E. Becheri, “Il mercato europeo dell’intermediazione turistica”, in Il sistema dell’intermediazione turistica in Italia,
2008, Mercury Editore.
2
Tratto da “Il sistema incoming”, 2007, Osservatorio regionale del turismo toscano.
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disponibilità d’informazioni sui prodotti, ma soprattutto permette una comparazione
immediata delle proposte;
diffusione dei voli low-cost: essi introducono un nuovo modo di viaggiare nel
trasporto aereo, in estensione anche ad altri comparti della filiera;
nuovi mercati: sono cambiati gli assetti geoistituzionali, con l’avvento di grandi
Paesi, in primo luogo quelli dell’Est Europa, poi Cina ed India, che stanno
diventando i protagonisti dell’economia mondiale, con effetti immediati sul turismo
sia outgoing che incoming.
Questa evoluzione non implica però una rinuncia al ruolo degli operatori
dell’intermediazione turistica, ma una modifica delle loro funzioni ed una ridefinizione dei
compiti. Ovviamente l’ampliarsi dei prodotti e delle concorrenze, la possibilità di utilizzare
molti strumenti d’informazione e avere praticamente infinite opzioni dal mercato, la
presenza di un cliente che non può più essere considerato come turista tipo ma che
cambia ogni volta a seconda della tipologia di turismo che pratica, rendono più complessa
la loro figura.
Internet in particolare ha rivoluzionato, oltre che tutto il comparto turistico, anche il sistema
dell’intermediazione, determinando una nuova logica e nuovi modelli comportamentali,
causando rapidi e continui mutamenti del mercato e spostando l’attenzione dalle masse
alle nicchie; l’ottica di lungo periodo lascia il posto a quella di breve periodo. Ecco che i
tour operator ma anche le numerose agenzie di viaggi, le quali nonostante tutte le
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previsioni negative che le davano in netta diminuzione, sono aumentate dal 1992 al 2008
(passando da 5440 nel 1992 a 11846 nel 2008)
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, stanno adottando alcune strategie
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:
specializzazione verso due grandi mercati, leisure e business (profondamente
diversi tra loro ma con gli stessi strumenti utilizzati);
aggregazione delle aziende con la creazione di gruppi, network o supernetwork
(evidenti vantaggi sono l’aumento del potere contrattuale verso i fornitori, riduzione
di costi, semplificazione dell’attività di back office, nuova immagine maggiormente
coordinata);
maggiore attenzione alla consulenza e assistenza al cliente (per instaurare un
rapporto più maturo col cliente ed incentivare la fidelizzazione);
creazione di web agenzy e web tour operators modello “click and brick” (per seguire
la logica del web e permettere al cliente di utilizzare sistemi di prenotazione
avanzati; creano nuovi business, raggiungono fasce di clientela diverse e stimolano
nuovi consumi);
abbandono delle funzioni classiche di rispettiva competenza per intraprendere
molteplici ruoli (non è più possibile distinguere nettamente un T.O. da un’agenzia di
viaggi, o tour organizer, ecc..);
maggior attenzione al ruolo di operatore incoming e organizzatore dell’offerta
turistica locale sul territorio (proprio per le caratteristiche di internet, ogni
destinazione ha la possibilità di conquistare un posto in vetrina e ogni offerta, anche
3
E. Becheri, “Il sistema dell’intermediazione turistica in Italia”, 2008, Mercury Editore.
4
Rapporto Fiavet, “Il sistema delle agenzie di viaggio e dell’intermediazione turistica in Italia”,2008.