Valutazione dei Profili di Deformazione di Telai in Acciaio soggetti ad azione sismica
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Tesi di Laurea di Marco Quaini Relatore: Prof. Ing. Timothy Sullivan 8 CAPITOLO 1 CENNI TEORICI RELATIVI AL DDBD 1.1 Premessa Recenti sviluppi di progettazione antisismica degli edifici, sono focalizzati su una filosofia di progettazione che ruota attorno al concetto di Performance Based Design. La particolarità di questo nuovo e moderno approccio di progettazione, consiste nel fatto che è la domanda di spostamento, quindi, e non il rapporto tra la forza agente e forza resistente, comunque approssimativamente pari all'unità una volta che la struttura è entrata in campo anelastico, che diviene la grandezza principale della progettazione. Nel Performance Based Design si identificano i livelli di prestazione cui la struttura nella sua globalità deve soddisfare al variare dell'intensità del sisma e della sua funzione e li si correlano alla risposta globale espressa in termini di spostamento di un punto o spostamento relativo fra i piani della struttura. Si individuano generalmente i seguenti livelli di progettazione: • completa operatività, nella quale non vengono interrotte le attività e i danni sono trascurabili; • operatività, nella quale non vengono interrotte le attività e si verificano danni marginali; • riparabilità, nella quale i danni sono tali da interrompere le attività ma sono riparabili; • salvaguardia della vita, nella quale la vita umana non viene messa in pericolo ma si verificano danni ingenti, con interruzione delle attività; • collasso, nel quale i danni sono tali da mettere a rischio la stabilità della struttura e quindi la vita umana. Il vantaggio di realizzare strutture secondo questo approccio di progettazione, rappresenta quello di potersi attendere delle risposte piø uniformi nella struttura sotto uno o piø livelli di "intensità del terremoto di progetto", la quale è in grado di ricevere un adeguato grado di danneggiamento. Pertanto il Direct Displacement Based Design è un metodo diretto di progettazione agli spostamenti, il quale fa si che nella struttura vi siano delle risposte attese piø verosimili, e invece meno facili da individuare, secondo un corrente approccio alle forze. Le deformazioni dei materiali sono il criterio piø comunemente adottato per definire gli stati limiti di danneggiamento. Per l'acciaio si è utilizzato un valore di deformazione pari circa al 2 per mille, ovvero dello 0,002. In seguito, è necessaria la definizione del limite di deformazione del materiale, è stato opportuno fissare uno stato limite di drift, ovvero un valore in percentuale che pone un Valutazione dei Profili di Deformazione di Telai in Acciaio soggetti ad Azione Sismica 9 vincolo allo spostamento di interpiano in un edificio del tipo a telaio, che è quello trattato in questo contesto. Tale limite è stato fissato pari al 2,5%, ovvero con un valore di pari a 0,025. Quindi con un'altezza di interpiano di 3 m sarà pari a 0,075 m, con un'altezza di interpiano di 3,5 m pari a 0,0875 m, di 4 m pari a 0,1 m e così via. Questo valore di 2,5% fa riferimento ad uno stato limite di controllo del danneggiamento della struttura, poichØ è difficile controllare il livello di danneggiamento quando si eccede il valore del 0,02 - 0,025, infatti i comuni riferimenti normativi considerano un valore di questo tipo. 1.2 Direct Displacement Based Design (DDBD) Il Direct Displacement Based Design (DDBD) rappresenta un metodo di progettazione agli spostamenti, il quale è stato sviluppato a partire dagli ultimi quindici anni, nato per mitigare le deficienze di un corrente approccio di progettazione alle forze. La differenza principale tra il DDBD ed un metodo alle forze (Force Based Design), sta nel fatto di progettare la struttura come un sistema ad un solo grado di libertà (SDOF), il quale contiene in sØ le caratteristiche necessarie a soddisfare un picco di risposta in spostamento, piuttosto che in riferimento alle caratteristiche elastiche iniziali. Tutto questo è basato sulla definizione di una struttura sostitutiva. Pertanto la filosofia fondamentale dietro tale approccio, è di progettare una struttura, la quale deve soddisfare un dato stato limite di performance sotto una data intensità sismica, il cui scopo, è quello di determinare i requisiti di resistenza dei diversi sistemi strutturali, atti a garantire i limiti richiesti. L’incognita della progettazione è dunque, la struttura stessa. Formulazione base del Metodo Il metodo di progettazione viene illustrato con riferimento alla seguente figura: Figura 1 - 1: Struttura sostitutiva nel Direct Displacement Based Design e rigidezza secante effettiva Tesi di Laurea di Marco Quaini Relatore: Prof. Ing. Timothy Sullivan 10 Nella figura è possibile notare come sia considerato un sistema ad un solo grado di libertà (SDOF), il quale costituisce la rappresentazione di un edificio a telaio. Naturalmente un tale approccio è pensato anche per tutte le tipologie di strutturali. E’ rappresentato anche l’inviluppo bi-lineare della risposta laterale forza-spostamento dello SDOF. Si rappresenta una iniziale rigidezza elastica K i, seguita da una rigidezza post-elastica rK i a seguito dello snervamento raggiunto. Mentre un approccio alle forze, caratterizza la struttura in termini di proprietà elastiche e pre-snervamento (utilizzando la rigidezza iniziale K i e lo smorzamento elastico), il DDBD caratterizza la struttura secondo una rigidezza secante effettiva K e in corrispondenza del massimo spostamento D d ed un livello equivalente di smorzamento viscoso elastico , il quale rappresenta la combinazione dello smorzamento elastico e di quello isteretico corrispondente all’energia assorbita durante l’evento sismico. Tutto ciò viene fatto con riferimento ad un dato livello di domanda di duttilità e quindi risorse inelastiche della struttura. Una volta che è stata determinata la massima risposta in termini di spostamento, e stimato il corrispondente smorzamento viscoso equivalente, si può determinare il periodo effettivo T e corrispondente alla massima risposta in spostamento (vedere Fig. 1 – 2 sotto riportata), ottenuto con riferimento all’altezza effettiva H e, leggendo direttamente da un set di spettri di risposta per differenti livelli di smorzamento. Figura 1 - 2: Set di Spettri di spostamento, dai quali è possibile determinare il periodo effettivo della struttura La rigidezza effettiva K e può essere determinata invertendo semplicemente la classica relazione di un oscillatore lineare ad un solo grado di libertà, nel modo seguente: 4 · · . Dove m e è la massa effettiva partecipante nella struttura per il modo fondamentale di vibrare. Valutazione dei Profili di Deformazione di Telai in Acciaio soggetti ad Azione Sismica 11 Dalla Fig. 1 – 1, è possibile determinare il valore della forza F applicata alla struttura sostitutiva, che di conseguenza sarà pari al valore del taglio alla base della struttura: · ∆ . La formulazione DDBD ha il merito di caratterizzare gli effetti di duttilità in spostamento, a partire dalla domanda sismica, in una direzione che è indipendente dalle caratteristiche isteretiche, pertanto a partire dal rapporto smorzamento/duttilità, entrambe sono generate separatamente, per differenti regole isteretiche. Esempio del DDBD tratto dal capitolo 3 del “Displacement Based Seismic Design of Structures (M.J.N. Priestley, G.M. Calvi, M.J. Kowalsky, 2007)” Si ha un edificio a telaio in cemento armato di 5 piani fuori terra, progettato per uno spostamento di progetto pari a ∆ 0,185 , che corrisponde ad una duttilità in spostamento di 3,25 . Il peso sismico relativo al contributo del primo modo di vibrare è pari a 4500 . Usando le informazioni viste in precedenza si ha: - Smorzamento viscoso equivalente, si ottiene entrando nella seguente figura con la duttilità di 3,25 e muovendosi sulla curva per gli edifici in cemento armato si ottiene uno 0,175 17,5% . Figura 1 - 3: Relazione tra la duttilità in spostamento e lo smorzamento viscoso equivalente - Periodo effettivo, si ottiene entrando nella Fig. 1 – 2 precedente, che con lo spostamento di progetto pari a 0,185 m e lo smorzamento di 0,175, si ottiene un periodo effettivo 2,5 . - Rigidezza secante ottenuta con l’espressione vista in precedenza (1.1), ovvero con una massa effettiva di 458,72 , si ottiene: 4 · · 458,72 2,5 2900 / Tesi di Laurea di Marco Quaini Relatore: Prof. Ing. Timothy Sullivan 12 - Forza di taglio alla base, ottenuta dalla espressione (1.2): 0,185 · 2900 536 Stati limiti di progetto e livelli di prestazione Nella premessa di questa sezione, sono stati elencati i principali livelli di prestazione e l’importanza di come il DDBD faccia perno sul concetto di Performance Based Design. In particolare è possibile far riferimento a due tipologie di stati limite, stati limiti e prestazioni che riguardano la sezione, e stati limiti e prestazioni che si riferiscono invece alla struttura nel suo complesso. Gli stati limiti che si riferiscono alla sezione sono: • Stato limite di fessurazione; • Stato limite di primo snervamento; • Stato limite di plasticità; • Stato limite di instabilità; • Stato limite ultimo o di collasso. Gli stati limite che si riferiscono alla struttura sono invece: • Stato limite di servizio; • Stato limite di controllo del danneggiamento; • Stato limite di sopravvivenza. Figura 1 - 4: Stati limite riferiti alla sezione e alla struttura Valutazione dei Profili di Deformazione di Telai in Acciaio soggetti ad Azione Sismica 13 1.3 Strutture ad un solo grado di libertà (SDOF) Determinazione dello spostamento di progetto Lo spostamento di progetto dipende dallo stato limite considerato, inoltre dalle considerazioni piø o meno significative sul comportamento di elementi strutturali e non strutturali. Le prestazioni degli elementi strutturali vengono governate dai limiti di deformazione dei materiali impiegati, mentre le prestazioni di elementi non strutturali vengono decise considerando generalmente gli spostamenti relativi di interpiano (drift). Lo spostamento di progetto può essere in generale stimato come: ∆ ∆ ∆ . In questa relazione, lo spostamento di progetto viene quantificato come la somma dello spostamento allo snervamento, ovvero al limite del comportamento elastico dell’elemento e dello spostamento dovuto al contributo plastico. Naturalmente se lo stato limite scelto, fissa un valore limite di drift, è possibile definire lo spostamento di progetto in tal modo: ∆ · . In questo caso è lo spostamento di progetto che viene fissato in funzione dell’altezza di interpiano dell’edificio considerato (H nella espressione (1.4)), a partire dal quale sarà possibile costruire il profilo di spostamento e di interpiano di progetto dell’intero edificio. Spostamento allo snervamento Per strutture ad un solo grado di libertà (SDOF), lo spostamento allo snervamento è richiesto per due ragioni. In primo luogo, se vengono definiti i limiti di spostamento come considerato in precedenza, è necessario conoscere lo spostamento allo snervamento e la curvatura allo snervamento. In secondo luogo, la sua conoscenza è necessaria per la determinazione della duttilità in spostamento della struttura ∆ ∆ ∆ , la quale dipende dallo spostamento allo snervamento e da cui discende la conoscenza dello smorzamento viscoso equivalente. Per strutture SDOF lo spostamento allo snervamento può essere sufficientemente approssimato nel modo seguente: ∆ · 3 . Tesi di Laurea di Marco Quaini Relatore: Prof. Ing. Timothy Sullivan 14 In particolare, per strutture in acciaio, che sono quelle a cui noi faremo riferimento per la nostra trattazione, si definisce: 0,6 · · . ∆ · Nelle due espressioni precedenti, si ha che: - F y rappresenta la curvatura allo snervamento; - H l’altezza dell’elemento di cui si sta calcolando lo spostamento allo snervamento (ad esempio una colonna inserita in un telaio in acciaio); - L sp rappresenta l’addizionale lunghezza effettiva, della zona in cui sono presenti gli effetti di penetrazione della deformazione; - e y la deformazione dell’acciaio; - L b la lunghezza dell’elemento considerato (solitamente una trave); - h b l’altezza della sezione dell’elemento che si sta considerando. Smorzamento viscoso equivalente La procedura di progettazione richiede la conoscenza della relazione tra la duttilità in spostamento e lo smorzamento viscoso equivalente, come mostrato in Fig. 1 – 3. Lo smorzamento è definito come la somma dello smorzamento elastico e di quello isteretico: . In questa relazione, lo smorzamento isteretico dipende dalla appropriata regola isteretica adottata nella progettazione. Smorzamento isteretico Lo smorzamento di questo tipo, viene determinato facendo riferimento allo studio dell’energia assorbita nella risposta ciclica (come risposta di un eccitazione di tipo periodica e costante, ad esempio sinusoidale) per un dato livello di spostamento nella struttura sostitutiva e definito come un coefficiente di smorzamento viscoso equivalente: 2 ∆ . In questa equazione, al numeratore troviamo l’area del ciclo di isteresi che rappresenta la quantità di energia assorbita, mentre al denominatore rispettivamente, si trovano il valore della forza massima e dello spostamento massimo raggiunti nel ciclo. Da notare che lo smorzamento dato nelle espressioni (1.7) ed (1.8), rappresenta una frazione dello smorzamento critico, ed è connesso con la rigidezza secante effettiva della risposta massima. Valutazione dei Profili di Deformazione di Telai in Acciaio soggetti ad Azione Sismica 15 Per questa relazione (1.8), si è trovato che il livello di smorzamento prodotto risulta essere buono per sistemi i quali hanno bassi valori di energia assorbita nella risposta isteretica, a parità di time - history scelte. Ma si è notato che sovrastima lo smorzamento effettivo equivalente per alti valori di energia assorbita. Una ragione di questa differenza la si può notare osservando il comportamento differente di due sistemi, uno elasto - plastico mentre l’altro di tipo elastico (entrambi bi – lineari con la stessa rigidezza iniziale e di post – snervamento come in Fig.1 – 5). Figura 1 - 5: Area di isteresi per determinare lo smorzamento Il comportamento dovrebbe essere identico sino al picco di risposta, poi differisce. I due sistemi iniziano la fase di scarico seguendo due curve differenti. Questo perchØ il comportamento dipende in modo significativo anche dalle caratteristiche degli accelerogrammi. L’approccio adottato è quello di valutare lo smorzamento viscoso equivalente calibrandolo per differenti regole isteretiche date dallo stesso picco di risposta in spostamento, usando delle time – history inelastiche. Ci sono due differenti studi, basati su differenti metodologie per determinare questo. Il primo metodo consiste nell’uso di un ampio numero di accelerogrammi reali, nei quali lo smorzamento viscoso equivalente è calcolato per ciascun record, livello di duttilità, periodo effettivo e regola di isteresi separatamente, e quindi poi mediato su i records in modo tale da ottenere delle relazioni per una data regola di isteresi, duttilità e periodo. Il secondo metodo invece, consiste nell’uso di un dominio ampio di regole di isteresi e un numero limitato di accelerogrammi artificiali spettro – compatibili, nei quali i risultati delle analisi elastiche e inelastiche sono separatamente mediati e confrontati. Dallo studio di Grant, (che rappresenta il secondo dei due metodi prima definiti) il quale considera una formulazione piø complessa della relazione tra duttilità e smorzamento viscoso equivalente, la componente isteretica viene definita in modo generale dalla seguente espressione, nella quale i coefficienti a, b, c, d, assumono valori diversi, a seconda della differente regola isteretica che è stata scelta per la definizione dell’energia assorbita: · 1 1 · 1 1 . Tesi di Laurea di Marco Quaini Relatore: Prof. Ing. Timothy Sullivan 16 Figura 1 - 6: Differenti regole isteretiche utilizzate nel secondo dei due studi considerati & loro relativi coefficienti per la definizione della componente isteretica dello smorzamento, ottenuta da analisi inelastiche di accelerogrammi spettro - compatibili Smorzamento elastico Nell’equazione (1.7) è inclusa una componente di smorzamento elastico, il quale non viene catturato nel modello isteretico adottato. Questo può essere ottenuto dalla combinazione di molti fattori, il piø importante dei quali è quello di considerare l’assunzione semplificativa di risposta perfettamente elastica lineare nel range elastico del modello isteretico. Considerando un sistema ad un solo grado di libertà (SDOF), il coefficiente di smorzamento elastico compare nell’equazione di equilibrio dinamico: . Dove x è la risposta del sistema in termini di spostamento relativo, è l’accelerazione del terreno, m e k sono rispettivamente massa e rigidezza del sistema. Il coefficiente di smorzamento elastico è per l’appunto c. Valutazione dei Profili di Deformazione di Telai in Acciaio soggetti ad Azione Sismica 17 Il coefficiente di smorzamento elastico è definito come: 2 2 √