INTRODUZIONE Il mio lavoro consiste nel dimostrare che la scrittrice spagnola Carmen Martín Gaite,
nonostante il suo negare e sviare sia stata una scrittrice femminista, per i temi affrontati
e per il suo modo così particolare ed unico di parlare dell'essere donna, criticando la
società spagnola degli anni '40 e '50, decennio caratterizzato dalla guerra civile e dalla
dittatura di Franco.
Il tutto è iniziato con una ricerca sul web, ed in generale sulla scrittura femminista, o
meglio sulle sue caratteristiche generali, per avere degli spunti più concreti per iniziare.
Le prime fonti trovate sono state degli articoli pubblicati su riviste spagnole
specialistiche, ma non solo, anche articoli di testata giornalistica italiana, quali Il
Quotidiano e Il Mattino , che riguardavano in maniera molto generale e poco specifica
la scrittura dei suoi romanzi; al contrario, fonti importanti sono state quelle storiche,
utili per meglio inquadrare il movimento femminista, che hanno poi portato a
restringere il campo sulla Sección Femenina de la Falange , e sulle ripercussione che
questo ha avuto in campo letterario e sociale. Dopo questa ricerca storica,
indispensabile è stata la ricerca letteraria riguardante il linguaggio usato nei romanzi
femminili.
La grande svolta nel lavoro, e forse la fonte che ha chiarito ulteriormente le mie idee su
quanto detto, è stata la lettura di un articolo, pubblicato sul quotidiano spagnolo El
País , che chiariva la considerazione del femminismo come generale ideologia, stilando
una vera e propria lista di chi o cosa era più 'antipatico' agli spagnoli, ponendo le
femministe al sesto posto, solo dopo le teste rasate, i nazisti, gli zingari, i drogati e gli
ubriachi.
Da qui prende vita il chiarimento sul motivo per cui la scrittrice non volesse questa
etichetta, poichè il suo femminismo era lontano dal senso che invece era stato attribuito
al termine dalle femministe del tempo.
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Questa sembrerebbe l'ipotesi più comune, ma continuando la mia ricerca ho scoperto
che c'è chi sceglie una strada più complessa, applicando alla scrittura la tesi del
'policital unconscious' di Frederic Jameson, trasformandola in tesi dell' 'incoscienza di
genere', la quale afferma, che pur trattandosi di un'ideologia, che la scrittrice nega di
avere, non bisogna sottovalutare il potere comunicativo che un libro possiede.
Come precedentemente detto, la mia tesi ha inizio dalla vita della scrittrice con
riferimenti alla situazione politico-sociale degli anni '50, si passa poi alla recezione del
realismo italiano in Spagna e alle problematiche inerenti la creazione letteraria degli
scrittori appartenenti alla cosidetta Generazione del '55; caratterizzata da scrittori
attenti alle problematiche sociali del tempo, intenti a rappresentare la realtà
contemporanea e vittime di incomunicabilità, i cui romanzi nascono dalla voglia di
trovare un'interlocutore perfetto. Le loro opere, infatti, affrontano, come nel caso
specifico della Gaite, la relazione tra gli individui attraverso un'introspezione
psicologica, con l'aiuto di elementi fantastici. I temi maggiormente affrontati sono
l'indifferenza, l'incomprensione, l'importanza della memoria, il dibattito tra realtà e
sogno, ed infine il tempo e la memoria.
Il primo paragrafo del secondo capitolo è intermanete incentrato sulla Sección
Femenina de la Falange Española , analizzando la sua nascita e il suo sviluppo, ma
soprattutto la sua utilità e l'esatta ideologia, che differisce dal generale senso che oggi
diamo al termine 'movimento femminista'. il movimento nasce per sancire
l'indispensabile ed unica utilità della donna, come madre, e moglie perfetta.
Esitono due definizioni di movimento femminista: una stabilisce la parità tra i due
sessi, mentre l'altra fonda le sue basi su una forte differenza e superiorità del sesso
femminile su quello maschile. Nel caso della Falange , possiamo affermare che
l'ideologia di questa rappresenta l'ago della bilancia: la donna diversa dall'uomo, ed in
un certo senso superiore, poichè capace solo lei di svolgere determinate mansioni, ma
queste riguardavano la pulizia della casa, l'educazione dei figli e la dedizione del
marito, quindi, il suo operato era strettamente legato al volere dell'uomo. Se prendiamo
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in considerazione il romanzo della scrittirce El cuarto de atrás , troveremo una parte in
cui aiutandosi con la figura della madre, afferma che non vuole assolutamente
diventare una donna come quelle descritte dal movimento della Sección femenina de la
Falange , al contrario, lei vuole studiare e viaggiare, non vuole, quindi, assolutamente
diventare una semplice ama de casa, status a cui aspiravano tutte le donne del tempo,
infatti l'unica loro preoccupazione era imparare a cucinare a cucire e sistemarsi i capelli
in modo impeccabile .
Dopo questa piccola digressione sul tema del movimento femminista spagnolo,
ritorniamo ai temi affrontati nel secondo paragrafo, ovvero, la scrittura femminile
spagnola del XX secolo, citando nomi quali Maria de Zayas: prima scrittrice
femminista e una tra le più ferventi difenditrici della donna in Spagna.
I nomi delle donne scrittrici spagnole del XX secolo sono tanti. Queste donne sono
caratterizzate da una forte curiosità, voglia di comunicare e conoscere l'uomo
addentrandosi nelle parti più intime e profonde dell'essere.
Il terzo paragrafo del secondo capitolo, cerca di spiegare, e rispondere alla domanda se
Carmen Martín Gaite sia o meno una scrittrice femminista, analizzando in maniera più
approfondita le varie fonti trovate, già menzionate all'inizio.
Infine, il terzo ed ultimo capitolo tratta in maniera approfondita, dal punto di vista
linguistico due romanzi della scrittrice: El cuarto de atrás (1978) e Nubosidad variable
(1992), entrambi affrontano, seppur in maniera diversa, il tema della donna.
Il primo, critica l'uomo del tempo incapace di ascoltare, che spingerà la scritttrice a
cercare un interlocutore ideale nella figura del el hombre negro. Il romanzo è quasi
interamanete costruito sulla conversazione tra questi e la scrittrice, che si evolve
attraverso digressioni e piccole narrazioni, che danno un carattere quasi surreale a tutta
l'opera. El cuarto de atrás rappresenta per la scrittrice un atto ludico, con l'unico
interesse di parlare di letteratura cercando di catturare l'attenzione del lettore.
Significative per meglio comprendere il pensiero della scrittrice sono le parti in cui
parla del suo rapporto con la madre e della condizione delle donne neglia anni della
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guerra e postguerra spagnolo. Critica il pensiero comune del tempo, spingendo il
lettore a riflettere non solo sulla guerra, ma anche sulla politica e sul sistema sociale
del tempo. Questi temi trattati dalla scrittrice, sono stati analizzati e commentati in
maniera scrupolosa, attingendo da diverse fonti, quali, dinuovo, articoli di giornale,
libri di critica e analisi linguistica sulla scrittura dell'autrice, sulla scrittura femminista
o più in generale sulla scrittura neorealista.
Il secondo romanzo, Nuvosidad variable è stato sottoposto alla medesima analisi
testuale. Qui il racconto è affidato alla voce di due donne: Mariana e Sofía. La prima
affermata psicologa, l'altra casalinga perfetta: entrambe accomunte da un senso di
insoddisfazione. Così come nel primo romanzo, anche qui, la scrittura rappresenta un
rifugio, una possibilità di evasione e di ricerca di un interlocutore ideale, che mentre
nel primo romanzo è rappresentato da el hombre negro , qui è rappresentato da questa
forte amicizia tra le due donne, quindi una vede nell'altra l'interlocutore ideale. Il
romanzo è una raccolta di lettere che si scambiano le due donne, dove vengono
affrontati dinuovo temi quali l'incomunicabilità e la solitudine. Dopo aver letto e
analizzato alcune parti dei due romanzi, mi è sembrato doveroso dedicare l'ultimo
paragrafo del terzo capitolo ad un'analisi linguistica più dettagliata dei termini
ricorrenti e presenti in entrambi i romanzi.
Ho stilato una lista di parole, a cui ho dato una mia personale interpretazione, frutto di
un attento studio ed analisa della scrittura dell'autrice. In questa lista sono elencate le
parole ricorrenti nei due romanzi e che a mio parere aiutano a comprendere
maggiormente l'ideologia femminista dell'autrice.
In conclusione, credo che il punto di forza di questo lavoro, anche se potrà sembrare un
controsenso, e che ha conseguentemente donato ad esso originalità, sia stata la
mancanza di fonti, spingendomi a ricercare più punti di vista e di riflessione sulla
scrittura femminista e sulla scrittrice stessa, aiutandomi così a creare una mia personale
riflessione sul femminismo di Carmen Martín Gaite.
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PRIMO CAPITOLO 1.1 Carmen Mart í n Gaite
Carmen Martín Gaite, nasce a Salamanca l'8 dicembre del 1925, oltre ad essere una
affermata scrittrice, è stata anche giornalista e attrice teatrale, rappresentate della
cosidetta generazione del '55
1
.
Nel 1950 si trasferisce a Madrid, dove frequenta l'università di Lettere e Filosofia e nel
frattempo collabora con alcune riviste, come "Trabajos y Días" e "Revista Española",
dove nel 1953 pubblica il suo primo racconto: Un día de libertad , anche se la sua
carriera come scrittrice inizierà nel 1954, con la pubblicazione del romanzo: El
Balneario , con il quale ottiene il premio Café Gijón 2
, al quale seguiranno altri romanzi
come: El cuarto de atr á s, Nubosidad Variable o Entre visillos, che ottiene il
prestigioso premio Nadal 3
.
Alla fine dei suoi studi riceve il Premio Extraordinario. A Madrid conosce intellettuali
e scrittori del calibro di Josefina Adelcoa , Juan Benet e Rafael Sánchez Ferlosio , con il
quale si sposa nel 1954 .
Negli anni cinquanta insieme agli scrittori già menzionati, si riunì intorno alla "Revista
española", tutti ammiratori del neorealismo italiano, farà poi parte della cosiddetta
"Generazione del 55"
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, caratterizzata per la preferenza del genere della "novela
1 La maggior parte di loro è di estrazione sociale media e ha ricevuto un'istruzione universitaria. Le amicizie
personali e le riunioni letterarie, localizzate principalmente nei due poli principali di Barcellona e Madrid, ebbero
un ruolo decisivo nella formazione di un comune sistema di riferimenti culturali, i cui capisaldi sono gli scrittori
della "generazione maledetta" americana e il neorealismo italian, ma anche scrittori come Unomuno o baroja,
senza dimenticare l'influsso filosofico dell'esistenzialismo e del marxismo.
2 Il Premio Caffè Gijón è un premio letterario spagnolo che prese il suo nome dal circolo del Caffè Gijón di
Madrid creato nel 1949 dall'attore e scrittore Fernando Fernán Gómez. L'idea originale dei propulsori del
progetto, fu creare un premio che competesse col Premio Nadal e facesse conoscere gli autori di quella
generazione, che si riunivano nel famoso circolo.
3 Premio Nadal , è un premio letterario commerciale (concesso dagli editori) che si assegna dal 1994 alla migliore
opera inedita eletta da Ediciones Destino (appartenente al “Grupo Planeta” dall’inizio degli anni novanta).
4 Questa nuova generazione, di cui appunto farà parte la scrittrice, raccoglie scrittori che hanno assistito alla
guerra civile nell'infanzia o nell'adolescenza, e che quindi ricordano più per sentito dire che per esperienza
diretta. Nel complesso il gruppo condivide una comune base ideologica e analoghe preoccupazioni tematiche e
formali: offrire una testimonianza diretta di una condizione sociale oggettivamente descritta, ricorrendo a registri
di lingua popolare e colloquiale.
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