Introduzione
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INTRODUZIONE
Questo lavoro di tesi si prefigge di analizzare le prestazioni e le emissioni di un motore
ad accensione per compressione alimentato con miscele di gasolio-olio di girasole in
diverse percentuali.
Inizialmente si è provveduto a rendere operativo un locale di nuova costruzione adibito
a sala prova motori e destinato al rilievo sperimentale delle prestazioni e delle emissioni di
motori a combustione interna. In particolare è stato realizzato un circuito di adduzione del
combustibile tra motore e fuel balance e un impianto elettrico necessario al funzionamento
degli strumenti presenti in sala prova. Inoltre è stata caratterizzata e installata una turbina
atta alla misurazione della portata d’aria aspirata dal motore.
Successivamente sono stati effettuati rilievi sperimentali su di un motore ad accensione
per compressione di derivazione agricola alimentandolo inizialmente con gasolio puro e
successivamente con miscele gasolio-olio di girasole in diverse percentuali (10, 20, 30, 40,
50% olio). Per ogni concentrazione sono state analizzate le prestazioni (curve di coppia e
potenza, consumo specifico) e le emissioni allo scarico (fumosità, particolato, ossidi di
azoto, idrocarburi incombusti, monossido di carbonio).
In seguito, è stata eseguita una comparazione dei risultati ottenuti per le varie miscele
al fine di valutare gli effetti che le diverse concentrazioni di olio hanno sulle prestazioni e
sulle emissioni del motore.
Contemporaneamente, è stata condotta una ricerca bibliografica per valutare lo “stato
dell’arte” sull’utilizzo di oli vegetali usati come combustibili nei motori a ciclo Diesel.
Capitolo 1 – Uso di oli vegetali come combustibili in motori Diesel
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CAPITOLO 1 - USO DI OLI VEGETALI COME COMBUSTIBILI IN
MOTORI DIESEL
1.1 Introduzione
Sono stati pubblicati molti studi sull’uso di olio vegetale nei motori diesel. I diversi
autori sono unanimemente d’accordo circa il potenziale e i meriti di questo combustibile
rinnovabile. Tipicamente, gli Straight Vegetable Oils (SVOs), ovvero gli oli vegetali puri,
prodotti localmente su piccola scala, hanno dimostrato di essere facili da produrre e con un
impatto ambientale molto basso. Comunque, per le loro caratteristiche chimico-fisiche
diverse da quelle del gasolio, il loro uso nei motori diesel può causare nel tempo un certo
numero di problemi tecnici. In bibliografia c’è un sostanziale disaccordo tra gli autori
riguardo alle cause connesse a questi problemi e alle possibili soluzioni. Inoltre la
letteratura tratta raramente problemi circa la qualità dell’olio vegetale. In questo capitolo si
cerca di valutare lo stato dell’arte dell’uso di oli vegetali in motori diesel, basandosi su uno
studio bibliografico.
1.2 Oli vegetali usati come combustibile
C’è un crescente interesse nei confronti dei biocombustibili usati come combustibile
nei motori, sia nei paesi in fase di sviluppo che in quelli industrializzati. Ci sono molte
ragioni per questo nuovo interesse, ma le principali sono:
• il declino delle risorse petrolifere e l’incremento del consumo energetico;
• la ricerca di soluzioni per sostituire i prodotti derivati dal petrolio;
• l’impegno mondiale per ridurre l’emissione di gas serra;
Capitolo 1 – Uso di oli vegetali come combustibili in motori Diesel
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• lo sviluppo di risorse locali: supporto alle compagnie e ai produttori su piccola
scala.
I motori diesel sono molto usati nei trasporti e per la produzione di elettricità. Questi
settori sono consumatori pesanti di oli petroliferi che possono essere sostituiti parzialmente
o totalmente da oli vegetali che derivano dall’agricoltura e sono perciò di origine
rinnovabile.
L’uso di oli vegetali come combustibile non è nuovo e risale alla fine del
diciannovesimo secolo con l’invenzione del motore diesel. Nel 1900, all’Esposizione
Internazione di Parigi, la compagnia Otto mostrò un piccolo motore che, su richiesta del
governo francese, funzionava esclusivamente con olio di arachide. Il motore, che
inizialmente era stato progettato per funzionare con gasolio, lavorava con olio vegetale
senza alcuna modifica.
Un rinnovato interesse nei riguardi di combustibili derivati da oli vegetali fu mostrato
negli anni settanta con le due crisi petrolifere. Molti paesi lanciarono programmi di ricerca
per ottimizzare l’uso di oli vegetali come combustibile.
La tabella 1.1 mostra i principali oli vegetali e il contenuto di olio dei loro semi.
Tab.1.1 – Oli vegetali usati come combustibile
Gli oli vegetali hanno caratteristiche fisiche simili a quelle del gasolio (tabella 1.2) e
perciò si comportano in modo simile. Essi sono anche biodegradabili, non tossici e, poichØ
derivano dalle piante, riducono significativamente le emissioni di CO
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nell’atmosfera.
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Tab.1.2 – Caratteristiche fisiche degli SVOs
Gli oli vegetali sono noti per le loro buone proprietà come combustibile (efficienza,
emissioni, etc.) ma anche per un certo numero di problemi riscontrati nel loro uso. Alcuni
problemi sono usualmente descritti in letteratura: intasamento dei filtri, depositi in camera
di combustione, etc…, e sono proposte varie soluzioni.
L’analisi delle pubblicazioni rileva differenze tra gli autori circa questi problemi e il
modo di affrontarli. Inoltre molte pubblicazioni discutono opzioni separatamente, senza
alcuna vera comparazione tra loro.
Lo scopo di questo studio è esaminare l’uso come combustibile di oli vegetali prodotti
su piccola scala, di solito per uso locale. Questi oli vegetali crudi, chiamati SVOs, sono
semplicemente filtrati, a differenza di oli vegetali raffinati prodotti industrialmente.
Gli SVOs offrono il vantaggio di essere producibili con semplici tecnologie, che
possono essere considerate per applicazioni energetiche in piccoli villaggi o aree isolate.
I due tipi di oli vegetali hanno la stessa composizione chimica, ma gli oli
semplicemente filtrati contengono una minoranza di composti (fosfolipidi, cere, etc.),
mentre quelli raffinati industrialmente ne contengono molti pochi o nessuno.
Gli SVOs hanno una composizione chimica composta nella maggior parte dei casi da
un 95% di trigliceridi e un 5% di acidi oleosi, steroli, cere e varie impurità.
1.3 Influenza del tipo e della qualità degli SVOs (oli vegetali puri) usati
come combustibile
Allo scopo di certificare la qualità degli oli vegetali naturali e rendere possibile
un’espansione di questo settore, è importante che siano sviluppate e applicate delle norme
e degli standards. Gli standards europei proposti oggi sono basati su metodi dell’industria
petrolifera. Le metodologie analitiche proposte derivano da standards pensati per
complesse miscele petrolifere, dove gli oli sono composti da diverse famiglie di sostanze
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chimiche. Questo significa che le norme e gli standards europei proposti per l’uso di olio
vegetale come combustibile non sono adatti per un uso su piccola scala, dove non sono
disponibili nØ le attrezzature nØ le tecniche di analisi.
La qualità dei combustibili derivati da oli vegetali puri dipende dalla natura e dalla
qualità della biomassa dell’olio e dal trattamento cui è sottoposto, in particolare dal
processo di spremitura. Eseguire correttamente questi processi è perciò un prerequisito
essenziale per ottenere una buona qualità del combustibile.
La produzione di olio vegetale dai semi ha luogo in tre fasi principali:
• stoccaggio del seme oleifero dopo la raccolta;
• spremitura del seme;
• lavorazione dell’olio.
Dipendendo dalla natura della biomassa dalla quale sono ottenuti e dalle condizioni di
estrazione e di essiccamento, gli SVOs mostrano caratteristiche chimico-fisiche e proprietà
di combustione altamente variabili.
1.3.1 Caratteristiche chimiche degli SVOs
1.3.1.1 Natura degli acidi grassi
La natura degli acidi grassi e dei loro contenuti negli oli vegetali dipende dal tipo di
olio usato e influenza fortemente le loro capacità di bruciare correttamente in un motore (in
questo caso, gli SVOs non sono differenti dagli oli industriali).
Il valore di ioduro indica il grado di insaturazione dell’olio (numero di legami doppi e
tripli). Corrisponde al numero di grammi di ioduro assorbiti da 100 g di olio. Piø è alto il
valore di ioduro maggiore è il grado di insaturazione. Un basso valore di ioduro (olio
saturo) è favorevole a una buona combustione. Tuttavia, se il valore di ioduro è troppo
basso, ciò può portare a caratteristiche non adatte ad un uso come combustibile.
Gli SVOs possono essere classificati in quattro gruppi, a seconda del loro valore di ioduro:
• saturated oils: il valore di ioduro è compreso tra 5 e 50;
• mono-unsaturated oils: il valore di ioduro è compreso tra 50 e100;
• di-unsaturated oils: il valore di ioduro è compreso tra 100 e 150;
• tri-unsaturated oils: il valore di ioduro è oltre 150.
Generalmente, da un punto di vista “qualitativo”, l’olio saturo offre una migliore
combustione (breve tempo di evaporazione, breve ritardo di accensione, pochi depositi)
rispetto agli oli insaturi. La qualità della combustione diminuisce con l’insaturazione.
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Inoltre, la natura degli acidi grassi determina negli SVOs la loro tendenza alla
polimerizzazione. Questo fenomeno, che avviene di solito con oli insaturi, può ostruire gli
iniettori.
Gli oli saturi hanno maggiore viscosità ad alte temperature rispetto a quelli insaturi.
L’esistenza di un doppio legame in un acido grasso insaturo lo rende piø fluido rispetto al
corrispondente acido saturo e abbassa la sua temperatura di liquefazione.
1.3.1.2 Contenuto di fosfolipide
I fosfolipidi sono costituenti indesiderati che provengono dalle membrane cellulose dei
semi e delle bucce. La loro concentrazione negli SVOs dipende dalle tecniche di
pressaggio e filtraggio. Il contenuto di fosforo indica la presenza di fosfolipidi. Questo
parametro è molto importante se si considera un “fuel use”. Infatti, i fosfolipidi sono
responsabili dell’imbrattamento delle valvole, della camera di combustione e dei cilindri
quando sono usati oli vegetali puri (gumming phenomenon).
1.3.1.3 Contenuto di cera
Le cere provengono dai gusci di alcuni semi o dalle bucce di alcuni frutti. Il contenuto
di cera può variare a seconda dell’origine del seme e della temperatura di estrazione
dell’olio. Sono solubili quando riscaldate, ma a freddo possono essere filtrate. Non
provocano alcun problema di combustione, ma a freddo sono problematiche per i
componenti periferici: il circuito di alimentazione, la pompa e il filtro.
1.3.1.4 Valore del perossido.
Questo valore è usato per assegnare il livello di ossidazione di un olio e perciò il suo
grado di stabilità. Piø un olio è insaturo, piø è soggetto all’ossidazione. L’ossidazione è un
fenomeno basilare in alcuni oli e grassi industriali. L’alterazione chimica di grassi od oli
insaturi attraverso l’ossigeno nell’aria comincia con la formazione di un perossido e
procede con la formazione di prodotti di scissione.
1.3.2 Caratteristiche fisiche
1.3.2.1 Viscosità cinematica
La viscosità degli SVOs è maggiore di quella dell’olio diesel, aumenta con
l’insaturazione e diminuisce con la temperatura. Alla temperatura ambiente, gli SVOs usati
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comunemente hanno una viscosità 10-15 volte maggiore di quella dell’olio diesel. La
viscosità influenza il funzionamento del motore diesel, specialmente attraverso una
riduzione della massima portata di iniezione, causata dalla maggiore caduta di pressione
nella pompa di iniezione, negli iniettori e nei filtri, e a causa di una povera atomizzazione
ed evaporazione, da cui deriva una combustione incompleta. I problemi di lubrificazione si
verificano spesso a bassa temperatura in alcune pompe di iniezione, generando notevoli
perdite meccaniche. Questa alta viscosità degli oli vegetali deriva dalla loro alta massa
molecolare (600-900 g/mol). Riscaldare l’olio prima di avviare il motore può essere una
soluzione. Un’altra soluzione consiste nel miscelare l’olio con il gasolio o avviare il
motore con gasolio puro prima di passare all’olio vegetale (doppia alimentazione).
1.3.2.2 Valore calorifico netto (NCV)
Questo determina il consumo di combustibile e la quantità di calore rilasciato, oltre
alle prestazioni del motore. L’NCV degli oli vegetali è minore di quello del gasolio (10-
15%). Insieme alla densità, l’NCV è usato per determinare la portata volumetrica degli oli
vegetali comparata a quella del gasolio tale da iniettare stessa energia. Le conseguenze del
basso valore dell’NCV degli SVOs rispetto a quello del gasolio sono un consumo extra
attorno all’8%, un calo della potenza del motore e una riduzione dell’efficienza termica.
1.3.2.3 Numero di cetano
Questo caratterizza il tempo tra l’iniezione e la combustione in un motore diesel. Piø è
alto, piø il combustibile è infiammabile. I numeri di cetano ottenuti per la maggior parte
degli oli vegetali sono compresi tra 29 e 43, mentre per il gasolio variano tra 45 e 55. La
conseguenza del numero di cetano piø basso degli oli vegetali rispetto al gasolio è una
difficoltà di accensione quando il motore è freddo e un incremento del rumore
(combustione piø brutale a causa di un maggiore ritardo di accensione).
1.3.2.4 Densità
La densità dell’SVO è piø alta del 10% rispetto a quella del gasolio. Questo non è un
problema, ma deve essere preso in considerazione se, per esempio, si vuole modificare la
portata di combustibile.
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1.3.2.5 Flash point
E’ la temperatura minima alla quale i vapori di una sostanza, sotto condizioni standard,
si incendiano quando esposti a una fiamma. Questo è nettamente maggiore per gli SVOs
rispetto al gasolio (+100ºC) e il suo valore non ha particolare influenza diretta
sull’efficienza di combustione o sulle prestazioni del motore; è piø un parametro di
sicurezza per lo stoccaggio. Le precauzioni usuali per il deposito dei prodotti petroliferi
perciò vanno oltre a quelle necessarie per gli SVOs.
In tab.1.3 sono mostrate le proprietà del gasolio e di alcuni oli vegetali. Gli oli vegetali
hanno contenuto di calore, numero di cetano, calore di vaporizzazione e rapporto
stechiometrico aria/combustibile comparabile al gasolio:
Tab.1.3 – Caratteristiche fisiche e chimiche di alcuni oli vegetali usati come combustibile
E’ importante osservare che le proprietà fisiche degli oli vegetali variano con la
temperatura. Per esempio,una volta riscaldato, l’olio di colza diventa molto simile al
gasolio in termini di proprietà fisiche (come mostrato in tabella 1.4).
Tab.1.4 – Proprietà del gasolio e dell’olio di colza non riscaldato (temperatura ambiente)
e riscaldato (70°C)
1.3.3 Impatto dei parametri produttivi sulla qualità dell’SVO
Come mostrato in fig. 1.1, gli SVOs sono ottenuti seguendo un certo numero di
operazioni di lavorazione sulla biomassa oleifera. Tali operazioni richiedono un semplice
impianto, che consiste in una pressa, filtri e/o serbatoi di decantazione, e serbatoi di
stoccaggio. Tutte le impurità devono essere rimosse dal materiale crudo (biomassa), che
deve essere essiccato prima del pressaggio. Una volta pressato, l’olio deve essere
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sottoposto a una delle due operazioni seguenti: decantare in serbatoi successivi, o filtrare
direttamente attraverso un filtro.
Fig.1.1 – Processo tecnico per la produzione dell’SVO
1.3.4 Pressaggio
Gli oli vegetali puri sono ottenuti attraverso un semplice pressaggio a freddo di semi e
frutti. La qualità e la quantità dipendono specialmente dal tipo di pressa, dal tipo di seme,
dal contenuto di umidità, dal calore e dalla pulitura del seme. Le condizioni di pressaggio
sono molto importanti per la qualità dell’olio ottenuto. Un’alta umidità e una temperatura
del seme inferiore a quella dell’aria ambiente può causare condensa, da cui deriva acqua
nell’olio. Preriscaldare i semi a 20°C aiuta a migliorare la condizione di estrazione. Anche
la velocità di pressaggio e la temperatura sono parametri importanti che influiscono
direttamente sulla qualità dell’olio: la temperatura di pressaggio influenza il contenuto di
fosfolipide e la velocità influenza la quantità dell’olio estratto (un’alta velocità riduce la
qualità). Si raccomanda di non superare una temperatura di 80°C all’interno della pressa. Il
contenuto di fosfolipide aumenta in proporzione con la temperatura di estrazione, ciò
giustifica un pressaggio a freddo. Inoltre è preferibile un pressaggio continuo per ottenere
un olio uniforme.
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1.3.5 Filtraggio
Il filtraggio rimuove tutte le impurità dall’olio (particelle pesanti, metalli, fosfolipidi),
per una migliore qualità del combustibile. Il filtraggio dell’olio è una fase necessaria e
importante per usare gli oli vegetali in un motore. Per ottenere una buona qualità, sono
raccomandate due tecniche:
• decantazione dell’olio: consiste nel far riposare l’olio per alcuni giorni o anche
settimane in appositi serbatoi in modo che le impurità piø pesanti cadano per forza
di gravità sul fondo. La decantazione dovrebbe essere ripetuta in serbatoi successivi
per massimizzare l’efficienza. E’ il modo piø economico per purificare l’olio, però
il processo richiede molto spazio e tempo. Mediante la decantazione l’olio
raggiunge a stento la qualità richiesta per essere usato come combustibile. Dopo
tale fase è perciò raccomandato un filtraggio;
• filtraggio diretto: consiste nel filtrare l’olio che lascia la pressa attraverso un filtro.
Non è facile avere una bassa temperatura durante il filtraggio diretto a causa
dell’elevata viscosità degli SVOs. Se la temperatura dell’olio filtrato è troppo alta,
particelle indesiderate, come per esempio le cere, possono passare attraverso il
filtro. Il filtraggio perciò deve essere fatto tra i 20 e i 60°C. Oltre i 60°C c’è anche
un rischio di ossidazione dell’olio, che ne riduce la vita stessa. Inoltre, quando
l’olio è filtrato direttamente dopo il pressaggio, la temperatura di uscita dell’olio
rende piø facile il filtraggio. Infatti, a causa degli attriti interni la pressa riscalda
l’olio alla giusta temperatura di filtraggio (circa 60°C). Per evitare contaminazioni e
impurità nell’olio, il filtraggio dovrebbe essere di 10μm.
1.3.6 Stoccaggio dell’olio
Per garantire un corretto stoccaggio dell’olio devono essere presi in considerazione i
seguenti parametri:
• l’olio deve essere il piø possibile pulito;
• l’aria di stoccaggio deve essere fresca;
• le variazioni di temperatura devono essere evitate poichØ causano condensa;
• l’olio deve essere tenuto al buio, evitando il contatto diretto con la luce che causa
l’ossidazione e l’acidità dell’olio.
Condizioni inappropriate di stoccaggio per lunghi periodi causano l’ossidazione
dell’olio, da cui un’alta viscosità e problemi di filtraggio nel motore.
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1.3.7 Olio vegetale standard e standardizzazione per un uso come combustibile
Il forte sviluppo del settore dell’SVO a livello mondiale richiede una norma sulla
qualità. Oggi esiste una norma di origine tedesca per l’SVO usato come combustibile: la
DIN 51 605 (vedi tabella 1.5). Questa norma si applica principalmente all’olio di colza.
Tab.1.5 – Pre-norma DIN 51 605
Questo standard è troppo severo e include strumenti difficilmente reperibili in zone
agricole, specialmente nei paesi in fase di sviluppo. E’ anche basato su metodi analitici
usati nel settore petrolifero, che richiedono molte risorse e conoscenze tecniche.
Non tutti i parametri proposti dalla norma devono essere sistematicamente analizzati
durante la produzione dell’SVO, poichØ molti di essi soddisfano gli standards per la loro
stessa natura. L’SVO deve essere analizzato usando almeno i fattori elencati nella seguente
tabella 1.6:
Tab.1.6 – Parametri degli SVOs che devono essere analizzati se usati come combustibile
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La produzione di SVOs come combustibile può essere effettuata con strumenti
industriali esistenti nel settore alimentare. Le qualità richieste sono meno restrittive e piø
economiche di quelle per il settore alimentare e riguardano principalmente il pressaggio, il
filtraggio e lo stoccaggio.
1.4 Miscele SVO/Gasolio
Uno dei principali problemi che ostacola l’uso degli oli vegetali nei motori diesel è
l’alta viscosità, che complica il pompaggio del combustibile, il filtraggio e specialmente
l’atomizzazione del combustibile iniettato. La viscosità degli SVOs non è l’unica causa di
problemi. Una volta superata, ne restano altri, ma di minore entità. Gli studi intrapresi e
pubblicati circa la comprensione e la soluzione di questi problemi sono molteplici.
L’alta viscosità degli SVOs rispetto al gasolio è la principale causa dei problemi
riscontrati nei motori. Essa causa una scarsa atomizzazione del combustibile, una
combustione incompleta, depositi in camera di combustione e un mescolamento dell’SVO
con l’olio lubrificante. Ci sono molti modi per ridurre la viscosità dell’SVO, e la
miscelazione con il gasolio è uno di essi.
1.4.1 Proprietà fisiche della miscela
La tabella 1.7 mostra un esempio di caratteristiche fisiche di una miscela di olio
vegetale e gasolio in diverse concentrazioni. In generale, la viscosità e la densità
diminuiscono al diminuire dell’olio vegetale nella miscela SVO/gasolio. L’NCV
diminuisce con l’aumentare dell’olio vegetale nella miscela.
Tab.1.7 – Caratteristiche fisiche di una miscela di olio vegetale e gasolio in diverse
concentrazioni