INTRODUZIONE 1. Il contesto storico Il dodicesimo e il tredicesimo secolo sono anni
caratterizzati da una nuova linfa vitale tanto in
Italia quanto in Provenza e in molte altre regioni
europee.
Sono lustri di tempo caratterizzati da una forte
ripresa nel campo economico e sociale, che
conducono alla nascita di un nuovo ceto urbano:
la borghesia.
Questa classe sociale si era formata in seguito
alla trasformazione dei borghi medievali in veri
centri urbani ed aveva preso forza grazie allo
sviluppo delle attività artigianali e commerciali,
imperniate sulla circolazione delle merci e del
danaro.
I membri del ceto borghese, perlopiù artigiani e
mercanti, organizzati nelle corporazioni di arti e
mestieri, arricchitisi, iniziarono ad aspirare al
controllo del governo cittadino e a rivendicare
una loro propria autonomia dal signore feudale e
dal vescovo.
Al tempo stesso nelle campagne avvennero
numerosi mutamenti, in parte provocati dai
progressi introdotti nelle colture e
nell’allevamento e in parte dall’intensificazione
dei rapporti con le città.
Aumentarono i casi di famiglie contadine legate
alla terra che ne conquistarono il pieno diritto,
limitandosi a versare al proprietario-feudatario
una parte, sia pur cospicua, del raccolto (primo
passo verso la mezzadria) o addirittura un affitto
in danaro, liberandosi così dagli obblighi che
potevano derivarne. Molti giovani, lasciavano la
campagna e si avventuravano in città a imparare
un mestiere in una bottega artigiana.
Furono secoli di grande fervore culturale
caratterizzati da una intensa opera di
rinnovamento.
Le scuole cattedrali e quelle monastiche furono
affiancate dalle prime università, presero forme
le corporazioni di docenti e allievi, in gran parte
originariamente di provenienza monastica, che
consentirono la diffusione degli strumenti del
sapere anche tra i laici.
Si intensificò la ricerca filosofica e teologica e
godettero di rinnovato interesse gli studi di
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medicina e di diritto; si diffusero in Europa i
testi scientifici e filosofici arabi, tradotti in
latino.
Nel secolo undicesimo venne istituita
l’Università di Bologna, la più antica d’Europa,
rinomata per lo studio del diritto canonico e del
diritto romano, e due secoli dopo la Sorbona,
primo nucleo dell’Università di Parigi.
Il bisogno di istruzione nella gente cresceva
sempre più dove base primaria era il sapere e
ugualmente aumentava il desiderio di
conoscenza delle Sacre Scritture e
dell’insegnamento della Chiesa.
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CAPITOLO 1 : NASCITA INQUISIZIONE 1. La Chiesa Questo clima di novità, di cambiamenti udito
nel popolo, emerge anche all’interno della
Chiesa.
Una Chiesa che vuol riemergere, essere
protagonista nella vita del singolo uomo, far
riscoprire i propri valori.
Una Chiesa alla ricerca di una indipendenza, e
che non vuole più essere legata, com’era stata
fino a quel momento, al potere secolare, in
specie all’imperatore, che deteneva tale potere
ed era ritenuto figura superiore poiché in lui
confluivano il poter spirituale e il potere
temporale, ad egli come autorità suprema,
apparteneva la Chiesa, ne eleggeva il papa,
vescovi e abati, li difendeva, ne convocava i
loro concili.
La Chiesa cerca di ripristinare una propria
autonomia, di organizzarsi secondo propri criteri
e linee guida, vuole arrivare ad ottenere una
scissione tra potere politico e potere religioso,
una separazione che sarà motivo di tensioni e di
numerose lotte interne, che porteranno solo
dopo duecento anni ad una mediazione tramite
la quale il sovrano conserverà un proprio diritto
di controllo verso i suoi sudditi, affiancato dal
Sommo Pontefice, dotato di una forte carica
persuasiva verso la gente.
Si comprende allora come la religione nel corso
di questi decenni sia da considerarsi un “affare”
non solo religioso, ma di competenza pubblica,
dove, per la popolazione medievale, il
Cristianesimo non era considerato come
semplice religione, una fede appartenente al
singolo nel suo interno, bensì era una filosofia,
era la politica, la volontà, la speranza di
salvezza, la base sulla quale poggiava la
struttura del mondo europeo, era la verità
universale.
In questa ottica si può facilmente intuire come
le idee che contrastassero con questa visione,
come i pensieri che si opponessero e
professassero un credo diverso dal credo
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cattolico dovessero in qualche modo essere
fermati.
2. Le dottrine eretiche Le due maggiori correnti ereticali, contro le
quali le due autorità dovettero combattere, in
quanto percepiti come grave pericolo per tutta la
comunità furono, la dottrina Catara e la corrente
Valdese.
2.1 Catari Questa prima corrente ereticale per diversi
aspetti, sebbene si presentasse sotto diversi
nomi, Albigesi (seguaci dell’eresia medievale
che prende il nome dalla città di Albi, nella
Francia meridionale, centro principale del
movimento) o Catari (cosi conosciuti in Europa
occidentale”), la si considerava erede delle
tendenze e delle dottrine dualistiche dell’antico
manicheismo 1
.
1
Manicheismo Antica religione fondata nel III secolo dal persiano Mani (216 ca. - 276 ca. d.C.). Per alcuni secoli
ebbe una vasta diffusione e fu tenacemente avversata dai principali teologi cristiani .
Mani si proclamava l'ultimo profeta di una serie che comprendeva Zoroastro , Buddha e Gesù , le cui rivelazioni parziali
si completavano nella sua dottrina. Oltre all'influenza dello zoroastrismo e del cristianesimo, il manicheismo rivela una
chiara matrice gnostica .
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Questi seguaci credevano nell'esistenza di due
principi contrapposti, il Bene ed il Male, al
quale si ascriveva la nascita del mondo dove
l’intera realtà materiale era considerata un
principio negativo, diversamente l’anima era
concepita come elemento spirituale
imprigionato nel corpo dell’uomo.
La sola speranza di salvezza era riposta in una
vita dopo la morte, che liberava dalla schiavitù
della materia e scongiurava la reincarnazione
nel corpo di un altro essere umano.
Essi condannavano il matrimonio e l'unione
sessuale, che portava alla procreazione, come
atto tipico del mondo materiale creato da Satana
e che perpetrava continuamente la catena delle
reincarnazioni, proprio quello che i Catari
L'universo manicheo si suddivide in due regni rivali, quello della Luce (Spirito), governato da Dio , e quello delle
Tenebre (Materia), governato da Satana : in origine separati, i due regni si trovarono coinvolti in perpetua lotta dopo che,
per una catastrofe primordiale, il regno delle Tenebre invase quello della Luce. La stirpe umana è il risultato di questa
lotta, espressa dalla contrapposizione dualistica tra un corpo materiale e un'anima spirituale; l'umanità dovrà redimersi
mediante la conoscenza del regno della Luce rivelato dal succedersi dei messaggeri divini, da Buddha a Cristo fino a
Mani: con tale conoscenza l'anima può dominare i desideri carnali e ascendere al regno divino.
I manichei si dividevano in due gruppi secondo il grado di perfezione spirituale: gli 'eletti', vegetariani, astemi e tenuti
al celibato, si dedicavano esclusivamente alla predicazione, e potevano sperare nell'ascesa al regno della Luce dopo la
morte, mentre agli 'uditori' era consentito il matrimonio, era prescritto di celebrare una festa settimanale e di servire gli
eletti in cambio della possibilità di rinascere come membri della classe superiore. Alla fine dei tempi tutti i frammenti di
Luce divina sarebbero stati redenti, il mondo distrutto, e i due regni separati per l'eternità.
Per circa un secolo dopo la morte di Mani il manicheismo si diffuse dall'impero romano fino in Africa settentrionale e in
Cina: tra i suoi adepti, prima della conversione al cristianesimo, figurò sant'Agostino . Benché in Occidente fosse già
scomparso come religione autonoma nei primi secoli del Medioevo , l'influsso di elementi del manicheismo si può
notare nelle eresie dualistiche di albigesi e bogomili ; molte convinzioni della fede gnostico-manichea sopravvivono
anche in alcuni movimenti moderni, come la teosofia e l'antroposofia.
A Mani sono attribuiti numerosi testi sacri in lingua iraniana, dei quali furono ritrovati alcuni frammenti nel Turkestan
cinese e in Egitto all'inizio del XX secolo, assieme a inni, catechismi e altri testi scritti dai suoi seguaci; utili per
ricostruire le dottrine manichee sono anche le opere di sant'Agostino e di altri scrittori cristiani oppositori del
manicheismo 9
cercavano di spezzare, al fine di non perpetuare
il peccato originale.
2.2 Valdesi Il movimento Valdese, nacque attorno al 1170-
1180, prese il nome dal suo predicatore, un
commerciante di Lione, Pietro Valdo, il quale
con il suo pensiero, sebbene in misura inferiore
rispetto alla corrente Catara, fu capace di riunire
un forte numero di discepoli al suo cospetto e di
iniziare una particolare predicazione del
vangelo.
I Valdesi professavano un rifiuto per il lavoro
manuale, vivevano di elemosine, esaltavano il
celibato, credevano nella divinità di Cristo,
conservavano il sacramento eucaristico, ma
negavano la transustanziazione, la comunione
dei santi e sostenevano che ogni uomo giusto
potesse liberamente predicare il vangelo,
assolvere dai peccati e commemorare la cena.
Queste dottrine, si diffusero presso tutti i ceti
sociali e molti, sebbene restassero fedeli
cristiani, ne accettarono la convivenza e un
dialogo comune.
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Il paragone con il clero della Chiesa ufficiale,
ostentatrice di una grande ricchezza e un forte
potere, fu schiacciante, e tra la gente delusa
dalla riforma ecclesiastica dell’undicesimo
secolo, per come aveva rafforzato il potere dei
chierici e allontanati dal popolo, il loro
insegnamento ebbe particolare seguito.
Le correnti, affiancate da altre minoritarie, si
resero dunque manifestazioni non solo di un
dissenso teologico, in quanto ebbero una forte
carica sovversiva anche dal punto di vista
politico e sociale; insediavano la stessa società
civile creatasi, dove il pericolo era rappresentato
dalla condanna del mondo materiale (il
suicidio); andavano a condannare quanto il
cristianesimo considerava di più santo nel
matrimonio, a scardinare la famiglia, la morale
su cui si fondava la società civile creatasi e
poiché la religione cattolica era riconosciuta
come religione dell’impero, l’eresia, costituiva
un attentato tanto all’ortodossia quanto al potere
civile.
La Chiesa ancora non possedeva una sua
procedura per porre un freno a questo
fanatismo, non possedeva mezzi energici propri
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