3
INTRODUZIONE
L’evoluzione della politica fiscale nelle economie avanzate è uno dei temi più
discussi dopo la crisi finanziaria del 2007, che ha non solo messo in difficoltà
queste economie, ma ha anche reso evidente la vulnerabilità delle stesse di
fronte agli shocks economici e la difficoltà di implementare politiche di
stabilizzazione. Gli squilibri finanziari interni si sono protratti per molti anni e
sono la causa degli sforzi fiscali che le nuove generazioni devono sostenere
per correggerli e per portare l’economia verso un percorso virtuoso di
risanamento fiscale. Dal punto di vista della politica economica ciò significa
la messa a punto di una politica fiscale volta a ridurre il disavanzo pubblico e
l’accumulo del debito, un obiettivo che, a sua volta, può essere essenziale per
garantire la crescita e la competitività di una economia.
Il presente lavoro descrive e analizza lo sviluppo della politica fiscale e
finanziaria della Grecia e i fattori che hanno contribuito a determinare la
situazione economica attuale, attraverso una descrizione dell’evoluzione del
debito pubblico greco. Tale debito è la conseguenza dell’accumulo di grandi e
persistenti disavanzi, associati a scelte di governo mirate a rinviare nel tempo
l’onere di ripagare spese crescenti . Il lavoro sottolinea le conseguenze che il
debito pubblico greco ha avuto sulla posizione economica interna ed esterna
del paese, sulla sua affidabilità del credito e sulla sostenibilità delle politiche
di finanza pubblica.
Nel primo capitolo si esporrà l’evoluzione del debito pubblico e della finanza
pubblica in Grecia dagli anni settanta ai nostri giorni. Si mostrerà come da un
periodo iniziale di forte crescita economica e di sostanziale stabilità del debito
si sia in seguito passati, nel corso degli anni ottanta, ad una fase esplosiva
dovuta a politiche fiscali espansive. Successivamente si passerà a delineare
l’attuale crisi eonomica-finanziaria della Grecia e a fornire una descrizione del
debito secondo la sua composizione in strumenti finanziari. Si spiegheranno i
sistemi di contabilità nazionale utilizzati negli Stati dell’Unione Europea: il
4
SEC95 e quello della Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE) che è
applicato solo in quegli Stati affetti da disavanzi eccessivi e, quindi, che
superano un valore di riferimento imposto dall’UE sia per il debito sia per
l’indebitamento netto. Lo scopo sarà quello di capire il ruolo dell’Unione
Europea nei bilanci pubblici degli Stati membri e i modi di calcolo del debito
pubblico, visto come un’entità contabile.
Nel secondo capitolo verrà introdotto il legame che sussiste tra il deficit fiscale
e il deficit delle partite correnti. Si analizzerà come l’incremento del primo
porti ad aumentare il secondo, con gravi ripercussioni sulla bilancia
commerciale e sul risparmio nazionale e quindi sull’ indebitamento del paese.
Indebitamento che inevitabilmente aumenta la dipendenza del paese dai
finanziamenti dall’estero.
Infine, nel terzo capitolo, tratterò gli elementi che contribuiscono ad
incrementare o diminuire il debito pubblico in base all’andamento dell’
economia. Tale discussione si baserà sulla nozione del vincolo di bilancio
dello Stato. Nozione che consentirà di capire la dinamica di finanziamento del
debito e la sua possibile sostenibilità e di determinare l’avanzo primario
necessario a stabilizzare il debito corrente.
Questo lavoro mira a chiarire le cause che hanno portato la Grecia ad avere un
debito troppo elevato, a fornire possibili prospettive per il prossimo anno, e ad
indicare possibili soluzioni. In esso si sottolinea come le autorità greche di
politica economica dovrebbero mettere in atto politiche non solo rilevanti per
la crisi interna, ma anche integrate con quelle di una comunità di Stati legati,
almeno in parte, allo stesso andamento. Il lavoro è sostanzialmente un’analisi
preliminare del problema, in quanto un quadro completo richiederebbe un
approfondito studio del debito in termini intergenerazionali. Un simile
approfondimento implicherebbe un’analisi, a livello demografico, che va al di
là degli scopi del lavoro.
5
CAPITOLO 1
POLITICA FISCALE IN GRECIA
La politica fiscale può essere definita come la linea di azione adottata dal
governo riguardo l'entità della spesa pubblica e della pressione fiscale.
In questo capitolo si spiegherà l’evoluzione del debito pubblico greco
attraverso una breve descrizione storica della finanza pubblica degli ultimi
quarant’anni e la composizione di tale debito per strumenti finanziari.
Prima di tutto ciò è però importante comprendere quali siano i principali
metodi di valutazione del debito pubblico in uno Stato e come esso venga
calcolato dai sistemi nazionali di contabilità, in particolare da quelli utilizzati
per gli Stati membri dell’Unione Europea.
1.1 METODI DI VALUTAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO
Negli ultimi anni la misura del debito pubblico ha riscosso grande importanza
a seguito dei Trattati che istituiscono la Comunità Europea
1
e del Patto di
Stabilità e di Crescita
2
che ne estende le disposizioni. L'obiettivo è quello di
evitare il determinarsi di un disavanzo di bilancio eccessivo nell'area dell'euro,
dopo l'avvio della terza fase dell'Unione economica e monetaria (UEM)
avvenuta il 1° gennaio 1999. Il debito, insieme al disavanzo pubblico,
1
In particolare il Trattato di Maastricht del 7 Febbraio 1992, all’articolo 121 (secondo trattino), esige “la
sostenibilità della situazione della finanza pubblica; questa risulterà dal conseguimento di una situazione di
bilancio pubblico non caratterizzata da un disavanzo eccessivo secondo la definizione di cui all'articolo 104,
paragrafo 6”. L’articolo 104 enuncia la procedura per i disavanzi eccessivi, nel paragrafo 2 conferisce alla
Commissione il compito di sorvegliare sull’evoluzione del bilancio e dell’entità del debito pubblico degli
Stati membri, esaminando la conformità alla disciplina di bilancio sulla base di due criteri: a) se il rapporto
tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a
meno che -il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si
avvicina al valore di riferimento; -oppure, in alternativa, il superamento del valore di riferimento sia solo
eccezionale e temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento; b) se il rapporto tra debito
pubblico e prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che detto rapporto non si stia
riducendo in misura sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato.
2
Il patto di stabilità e di crescita è costituito da una risoluzione del Consiglio europeo (adottata ad
Amsterdam il 17 giugno 1997) e da due regolamenti del Consiglio che ne precisano gli aspetti tecnici: 1)
Reg. (CE) n. 1466/97 per la sorveglianza della situazione di bilancio e del coordinamento delle politiche
economiche; 2) Reg. (CE) n. 1467/97 per l’accelerazione e chiarimento delle modalità di attuazione della
PDE.
6
rappresenta la principale grandezza di riferimento per le politiche di
convergenza per l’UEM e viene, altresì, utilizzato come strumento di controllo
sulla politica fiscale per garantire una disciplina di bilancio, necessaria a
raggiungere uno sviluppo stabile della Comunità. I valori di riferimento, che
servono per determinare l'esistenza di un disavanzo pubblico eccessivo, sono:
un rapporto disavanzo/PIL superiore al 3% e un rapporto debito pubblico/PIL
superiore al 60%
3
.
La procedura per i disavanzi eccessivi non scatta se il superamento dei valori
di riferimento viene considerato di natura temporanea ed eccezionale e se non
si discosta molto dai valori stessi.
Dopo la valutazione della Commissione, se il Consiglio ritiene che il
disavanzo sia eccessivo formula innanzitutto delle raccomandazioni allo Stato
membro interessato, fissando dei termini per l’adozione di adeguate misure
correttive. Nel caso in cui lo Stato membro non ottemperi alle
raccomandazioni del Consiglio, quest’ultimo può applicare una sanzione che
assume la forma di un deposito senza interessi presso la Comunità, il quale,
potrà successivamente essere convertito in ammenda in caso di mancata
correzione del deficit eccessivo nel corso dei due anni successivi. Inoltre viene
invitata la Banca europea per gli investimenti (BEI) a riconsiderare la sua
politica di prestiti verso lo Stato in questione. Non esiste però, nessun
automatismo per quanto riguarda tali sanzioni, le quali dipendono da una
valutazione delle circostanze da parte del Consiglio.
I sistemi di contabilità nazionale sono sistemi complessivi e integrati di conti
macroeconomici basati su un insieme di concetti, definizioni e classificazioni
di natura statistica e norme contabili concordati a livello internazionale,
finalizzati a una descrizione quantitativa e armonizzata delle economie degli
Stati.
3
Valori definiti dal Protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi all’art. 1 del Trattato che istituisce la
Comunità Europea (versione consolidata) Gazzetta Ufficiale n. c 224 del 31 agosto 1992.
7
Esistono sistemi nazionali dei conti come il “system of National Accounts”
1993 (SNA 93) oppure manuali di statistiche sulla finanza pubblica (GFSM
2001). Il primo fornisce delle linee guida in materia di contabilità nazionale
per tutti i paesi del mondo ed è coerente con il Sistema Europeo dei Conti
(SEC 95) che costituisce il corrispondente comunitario. Il secondo, invece, è
parte integrante degli sforzi del FMI nel promuovere standard internazionali
per la trasparenza nelle informazioni di bilancio e nell’aiutare le autorità
nazionali a rafforzare la loro capacità di definire e di seguire gli sviluppi della
politica fiscale. Inoltre esistono estensioni alle misure di debito pubblico,
basate su una copertura più ampia dello strumento o di una più ampia
inclusione delle unità istituzionali. Questo secondo tipo di misura estesa si
riferisce al debito del settore pubblico che comprende anche, in una
presentazione consolidata, il debito degli enti pubblici e delle amministrazioni
pubbliche.
Dal momento che la Grecia è uno Stato membro dell’UEM e come tale deve
attenersi ai criteri di bilancio stabiliti dal Trattato di Maastricht, verranno
considerati due metodi di calcolo del debito pubblico, utilizzati principalmente
nell’Unione Europea: il debito secondo la procedura per i disavanzi eccessivi
(PDE) e il debito secondo il Sistema europeo di conti economici integrati
(SEC 95).
1.1.1 Il debito secondo il Sistema europeo di conti economici integrati
(SEC 95). Nel SEC 95 non è fornita una definizione specifica di debito
pubblico, mentre sono previste disposizioni generali in merito ai settori
istituzionali, nonché alle passività finanziarie e alle norme relative alla loro
valutazione.
Lo stock del debito pubblico ai sensi del SEC 95 dovrebbe essere pari alla
somma di tutte le passività del settore delle amministrazioni pubbliche (S.13):
biglietti, monete e depositi (AF.2), titoli diversi dalle azioni (AF.3) inclusi gli
strumenti finanziari derivati (AF.34), prestiti (AF.4) e altri conti passivi