I
INTRODUZIONE
Negli ultimi anni le discussioni sul futuro energetico dei Paesi occidentali sono state
all’ordine del giorno e nuova enfasi sulla questione è arrivata in seguito all’incidente
nucleare avvenuto in Giappone nel mese di marzo; la fonte nucleare riveste infatti ad oggi
un ruolo molto importante nella produzione di energia elettrica. Ovunque i piani di
rilancio dell’economia in seguito all’ultima crisi finanziaria hanno collocato ai primi posti
lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso erogazioni di risorse pubbliche. Il risultato
del referendum sul nucleare italiano ha costretto il Governo a porre di nuovo l’attenzione
sul programma energetico nazionale. In questo contesto, nel nostro Paese, il legislatore era
già intervenuto con modifiche sostanziali sui meccanismi di sostegno economico delle
fonti energetiche alternative.
L’elaborato, articolato in quattro capitoli, si pone l’obbiettivo di esaminare quali rapporti
intercorrono tra project financing ed energie rinnovabili e di valutare quali potrebbero
essere le conseguenze degli ultimi interventi legislativi sullo sviluppo di questi progetti.
Nel primo capitolo analizzeremo quel’è il ruolo attuale delle fonti energetiche alternative
nel mercato elettrico e quali sono state le cause del loro sviluppo. Descriveremo poi
l’attuale sistema italiano di incentivazione delle fonti rinnovabili e le modifiche introdotte
con il d.lgs. 28/2011 e il successivo D.M. 05/05/2011 (c.d. Quarto conto energia).
Nel secondo capitolo verranno introdotte le caratteristiche principali delle operazioni di
project financing sottolineando i vantaggi e gli svantaggi di tale formula di finanziamento.
Nel terzo verrà illustrato il mercato italiano del project finance, con particolare attenzione
ai numeri che riguardano i progetti sulle energie rinnovabili. Gli investimenti sui progetti
di produzione da fonti energetiche alternative generano infatti notevoli fabbisogni
finanziari e come vedremo la formula del project finance ha rivestito un ruolo molto
importante nello sviluppo di tali opere. Saranno quindi analizzate le ragioni alla base della
sinergia tra project financing ed energie rinnovabili.
Nell’ultimo capitolo, il quarto, affronteremo un caso, simulando un investimento in
project financing nel fotovoltaico e valutando l’impatto delle già citate modifiche
normative. Per poter effettuare valutazioni empiriche si farà ricorso ad un modello
finanziario che, sulla base di determinate ipotesi, ci permetterà di esprimere giudizi in
merito alla redditività e sostenibilità finanziaria di questi progetti alla luce del Quarto
conto energia.
- 1 -
CAPITOLO I. LE ENERGIE RINNOVABILI
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un rapido sviluppo in Italia, Europa e resto del
Mondo della produzione di energia da fonti rinnovabili. Secondo una definizione di
carattere generale, le energie rinnovabili sono quelle generate da fonti che per loro
caratteristica intrinseca si rigenerano o sono inesauribili nella scala dei tempi umani. Di
fatto, peraltro, non esiste una definizione universalmente accettata di energia rinnovabile.
Le direttive europee riconoscono come fonti energetiche rinnovabili le seguenti fonti non
fossili: eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica,
biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione, biogas
1
. Le fonti di
energia tradizionali sono invece esauribili e in quanto tali disponibili in quantità definita.
Fanno parte di questa categoria i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas, uranio). In
realtà anche fonti fossili come gas, petrolio e carbone, che si originano da fenomeni
naturali di degradazione della biomassa, presentano una certa rinnovabilità; il problema è
che i loro cicli di rigenerazione non possono essere misurati con un calendario umano, ma
in ere geologiche.
Attualmente le fonti rinnovabili producono una quota minoritaria dell’energia elettrica a
livello globale anche se la crescita, come vedremo, è esponenziale. Il grafico illustra la
produzione di energia elettrica per fonte nel Mondo e anche se questo lavoro è dedicato
alla sola energia elettrica occorre evidenziare che il risultato è simile se analizziamo, più
in generale, le fonti di energia in tutte le sue forme.
Produzione mondiale di energia elettrica per fonte
1
Direttiva 2001/77/CE, art.2.
Carbone
38%
Petrolio
25%
Gas
12%
Nucleare
3%
Rinnovabili
22%
1973
Carbone
41%
Petrolio
5%
Gas
21%
Nucleare
14%
Rinnovabili
19%
2008
Fonte: Key world Energy statistics 2010, IEA (dati 2008)
- 2 -
Nel Mondo, nel 2010, sono stati effettuati investimenti per 243mld $ per lo sviluppo di
progetti nel settore delle rinnovabili e ciò ha confermato le potenzialità del settore dopo lo
stallo accusato nel 2009 in seguito alla crisi finanziaria. La crescita è stata del 30% a
fronte di un tasso medio di crescita del 37% nel periodo 2004-2008. Di tali investimenti la
maggior parte, 94,4mld $, è stata effettuata nell’area EMEA
2
. A tale crescita hanno
contribuito anche i piani di stimoli economici predisposti dai vari governi nazionali in
risposta alla crisi. Si stima infatti che tra il 2009 e il 2013 sono stati e verranno messi a
disposizione dalle autorità pubbliche 194,3mld $; di questi, circa 111mld $ riguardano Usa
e Cina, mentre a livello europeo la Germania è il paese che ha stanziato più fondi.
3
Fonte: Bloomberg New Energy Finance
In merito all’Italia, il 2010 è stato un anno molto
positivo, risulta il quarto paese del G-20 per
investimenti con un importo di 13,9mld $. La
crescita si è attestata al 124% ed è il secondo
paese al Mondo dopo la Germania per intensità
degli investimenti, che risulta pari allo 0,79%
4
. Il
62% degli investimenti è stato destinato agli
impianti fotovoltaici, anche a causa delle ragioni
che verranno successivamente analizzate a
proposito del sistema di incentivazione in Conto
Energia.
5
2
Europa, Medio oriente e Africa.
3
World Economic Forum, Green Investing 2011: Reducing the Cost of Financing.
4
Per intensità si intende il rapporto tra investimenti e pil.
5
The Pew Charitable Trusts, Who’s Winning the Clean Energy Race?, 2010 edition.
$52mld
$76mld
$113mld
$151mld
$180mld
$186mld
$243mld
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Rank Paese Intensità
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Germania
Italia
Cina
Canada
Australia
Spagna
Brasile
Altri UE27
Usa
Francia
1,4%
0,79%
0,55%
0,42%
0,37%
0,36%
0,35%
0,30%
0,23%
0,15%
Fonte: Bloomberg New Energy Finance
- 3 -
Appare evidente come tra
le varie tecnologie il
fotovoltaico e l’eolico
siano quelle preferite dagli
investitori. In particolare,
il fotovoltaico è la
tecnologia che ha
beneficiato della maggiore
crescita, il 53% in più
rispetto all’anno
precedente, con 79mld $.
La nuova capacità installata nel 2010 per tale tecnologia ha segnato il record di 17 GW,
gran parte dei quali realizzati con impianti di piccole-medie dimensioni nel settore
commerciale e residenziale. Il settore solare registra il 40% degli investimenti totali, ciò
grazie sia ad una rapida discesa dei prezzi per KW, sia ai generosi sostegni finanziari
messi in campo dalle autorità pubbliche.
6
1.1 Le cause
Le cause che sono alla base della crescita dello sviluppo di energia da fonte rinnovabile
sono di diversa natura ma la più importante è sicuramente rappresentata dal fattore
ambientale su cui è stata costruita la normativa internazionale e quindi comunitaria che
analizzeremo nel prossimo paragrafo.
Altra causa del crescente dibattito è il progressivo esaurimento delle fonti fossili da cui
oggi ricaviamo gran parte dell’energia elettrica, termica e per trasporti. Ciò ha provocato
una forte crescita delle quotazioni e della volatilità dei prezzi del greggio e per
meccanismi di sostituzione di altre commodities. Si osservi in proposito il grafico delle
quotazioni del crude oil dal 1990 ad oggi riportato nella prossima pagina.
Non possiamo infine non menzionare l’incidente nucleare avvenuto in Giappone nel
marzo del corrente anno, che ha causato diverse conseguenze. La Germania ha annunciato
lo stop di tutte le sue centrali entro il 2022, e in Italia il referendum abrogativo del
13/06/2011 ha fermato sul nascere la iniziativa nucleare nazionale.
6
The Pew Charitable Trusts, Who’s Winning the Clean Energy Race?, 2010 edition, pag. 7.
Fonte: Bloomberg New Energy Finance
- 4 -
Fonte: Bloomberg
In questo contesto la posizione dell’Italia non è certamente delle migliori. Il nostro paese
si contraddistingue a livello internazionale per una forte dipendenza energetica dall’estero.
Siamo il secondo paese a livello mondiale in termini di importazione di energia elettrica
(dati 2008)
7
e non potendo fare ricorso all’alternativa nucleare il prezzo dell’energia
elettrica italiana è fortemente correlato a quello del greggio e del gas naturale
8
. Il prezzo
medio per kWh è tra i più elevati in Europa e tra i paesi OECD e ciò accresce il problema
della competitività internazionale della nostra economia visto che l’onere colpisce in
maggior misura le utenze industriali
9
.
7
Key World Energy Statistics, International Energy Agency (IEA), 2010.
8
Alessandro Nova, Investire in energie rinnovabili.
9
Eurostat, Gas and electricity market statistics.
- 5 -
1.2 Il fattore ambientale
Tutto ha inizio con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto avvenuta nel 2005
10
, con cui
i paesi aderenti si sono impegnati ad una corposa riduzione delle emissioni di sei diversi
gas serra tra cui il biossido di carbonio (CO
2
). Per i Paesi più industrializzati (quelli
inseriti nel c.d. Allegato I) l'obbligo è di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 5%
rispetto ai livelli del 1990, nel periodo di adempimento 2008-2012. Il Protocollo di Kyoto
prevede impegni di riduzione differenziati da paese a paese. All'interno dell'Unione Europea, che si
è prefissa un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO
2
dell'8%, l'Italia dovrà
diminuirle del 6,5%.
La Commissione Europea riconosce nelle fonti rinnovabili un valido strumento per
raggiungere la riduzione prevista dal protocollo di Kyoto ed è in questo contesto che il
legislatore comunitario emana numerose direttive tra le quali la 1996/92/CE e la
2001/77/CE
11
fino ad arrivare a quella attualmente in vigore, la direttiva 2009/28/CE.
Questa direttiva pone l’attenzione sui consumi finali di energia dell’Unione e stabilisce
che essi dovranno essere coperti nel 2020 per almeno il 20% da fonti rinnovabili. La
direttiva fa riferimento a tutte le forme di energia e non solo all’elettricità. Dunque anche
ai consumi per il riscaldamento, sia nelle industrie sia nel settore civile, nonché all’energia
consumata nel settore dei trasporti. Un passaggio delicatissimo è stato quello della
ripartizione dell’obiettivo comune fra i vari stati. Per non gravare sui paesi entrati da poco
nell’Unione, già impegnati con diversi problemi di adeguamento dei loro sistemi
economici e normativi, non si è utilizzato né il criterio della potenzialità né il criterio di
ottimizzazione economica delle risorse. Partendo da una stima del livello dei consumi
finali previsto nel 2020 e da una valutazione del contributo fornito dalle fonti rinnovabili
nel 2005, l’espansione obbiettivo è stata divisa in due parti, una uguale per ogni paese, e
l’altra legata alla popolazione e al PIL; per l’Italia, a fronte di una quota di energia da fonti
rinnovabili sul consumo finale di energia riferita al 2005 del 5,2%, viene fissato per il
2020 un obiettivo del 17%. Obbiettivo differente invece, per il settore dei trasporti in cui
la quota di energia da fonti rinnovabili deve essere pari ad almeno il 10% del consumo
finale di energia entro il 2020. Nella figura di seguito è riportata la ripartizione
dell’obbiettivo UE tra i diversi paesi membri.
10
Il negoziato venne stipulato a Kyoto, in Giappone, nel dicembre 1997. Entra in vigore nel 2005 soltanto in
seguito alla ratifica della Russia.
11
La direttiva 2001/77/CE è il primo intervento normativo esplicitamente volto alla creazione di un quadro
normativo comunitario relativo alla produzione e sviluppo delle fonti rinnovabili.
- 6 -
Obbiettivi direttiva 2009/28/CE nei vari paesi dell’UE
Una delle principali novità della direttiva 2009/28/CE è stata la previsione in base alla
quale gli Stati membri devono adottare un Piano di azione nazionale attraverso cui fissare
gli obbiettivi settoriali (elettricità, riscaldamento, trasporti) di consumo di energia da fonti
rinnovabili, ed indicare le misure adottate e da adottare per raggiungere gli obbiettivi e
rispettare le disposizioni.
Approvato nel giugno del 2010, il Piano di azione nazionale italiano riporta quanto segue:
“…Obiettivo primario per l’Italia è, quindi, quello di profondere uno straordinario impegno per
l’incremento dell’efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia. Una tale strategia contribuirà
in maniera determinante anche al raggiungimento degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni
climalteranti e di copertura del consumo totale di energia mediante fonti rinnovabili….”
12
Per il raggiungimento degli obbiettivi comunitari sono state messe in atto diverse linee di
azione da parte del governo italiano. In particolare si può agire o attraverso una riduzione
del consumo finale lordo di energia, strada privilegiata dal piano, oppure incrementando la
produzione di energia (elettrica, termica e per trasporti) da fonte rinnovabile.
Concentrandoci sul settore elettrico il piano di azione nazionale prevede che nel 2020
l’Italia debba coprire il 26,39% del consumo interno lordo (CIL) di energia elettrica
attraverso le fonti rinnovabili.
12
Ministero dello sviluppo economico, Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili 30/06/2010.
2,2
9,4
6,1
17
5,8
18
3,1
6,9
8,7
10,3
5,2
2,9
32,6
15
0,9
4,3
0
2,4
23,3
7,2
20,5
17,8
16
6,7
28,5
39,8
1,3
13
16
13
30
18
25
16
18
20
23
17
13
40
23
11
13
10
14
34
15
31
24
25
14
38
49
15
BE
BG
CZ
DK
DE
EE
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EL
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FR
IT
CY
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Fonti Rinnovabili 2005
Fonti Rinnovabili 2020