INTRODUZIONE
Il suolo è un fattore essenziale per il mantenimento dell’equilibrio globale della
biosfera, per la produzione di biomassa, per la regolazione di altre componenti
ambientali (come le acque sotterranee) e costituisce il substrato della maggior parte
delle attività biologiche, comprese quelle dell’uomo. “La vita ed il tenore di vita sulla
terra dipendono anche dalle capacità del suolo di produrre beni, e da ciò l’uomo può
trarre vantaggio tramite le sue attività di utilizzazione. E’ quindi una necessità
primaria delimitare i differenti suoli e definirne le proprietà valutando le diverse
possibilità di utilizzazione e di intervento, attraverso una politica globale di gestione,
valutazione e conservazione” (Borlaug and Dowswell, 1994).
A tale scopo la Regione Toscana è attualmente impegnata nella realizzazione del
Progetto Pedologia , il cui obiettivo primario è quello di ottenere una copertura dei
dati pedologici del territorio regionale mediante la realizzazione della “Carta dei
Suoli” di semi-dettaglio in scala 1:10.000 utilizzando i contenuti informativi della
Carta Geologica in scala 1:10.000. Il “Progetto Pedologia” è realizzato su
commissione del Servizio Geologico della Regione Toscana da un gruppo di lavoro
composto da varie figure professionali del Centro di Geotecnologie di San Giovanni
Valdarno, da personale del LaMMA (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica
Ambientale) di Sesto Fiorentino e del LaMMA-CRES (Centro di Ricerche Erosione
Suolo) di Grosseto e con l'ausilio di liberi professionisti.
E’ nell’ambito del Progetto Pedologia che si inserisce questo lavoro di tesi che
consiste nella realizzazione della ”Carta dei Pedopaesaggi” in scala 1:10.000 di una
porzione di territorio regionale di circa 2.900 ettari e localizzata nel comune di Sorano
in provincia di Grosseto. Il pedopaesaggio rappresenta una porzione di territorio che
raccoglie suoli che hanno in comune una o più caratteristiche ed è individuabile da un
insieme di condizioni climatiche, litologiche, morfologiche, pedologiche, di uso del
suolo e di vegetazione.
L'utilità della “Carta dei Pedopaesaggi” è dunque quella di illustrare la distribuzione e
la caratterizzazione dei vari tipi pedologici in relazione al paesaggio permettendo così
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di avere a disposizione un valido strumento per la pianificazione territoriale nell'ottica
della conservazione e migliore utilizzazione agricola, forestale e sociale dei suoli.
La predisposizione di uno strato informativo pedologico non può prescindere dall’uso
dei Sistemi Geografici Territoriali (Geographical Information System), che
consentono di analizzare e immagazzinare una molteplicità di dati territoriali
geotopocartografici provenienti da fonti diverse e opportunamente organizzati in
modo da poterli continuamente consultare e aggiornare in tempo reale. Essi
consentono inoltre di simulare scenari differenti e, sulla base delle risposte
ipotizzabili, effettuare le scelte più opportune.
Il lavoro è stato svolto in diverse fasi che hanno visto in un primo momento uno
studio della zona in esame “a tavolino”. Utilizzando un software GIS con il confronto
di strati informativi quali la geologia, le pendenze, la morfologia e con l'ausilio di
strumenti per la fotointerpretazione si è giunti alla realizzazione di una carta
preliminare dei pedopaesaggi, in scala 1:12.000, che è servita per la successiva fase
“sul campo” in cui sono state eseguite le analisi sul suolo vero e proprio per mezzo di
trivellate, misurazioni di spessori di orizzonti e esami chimico-fisici speditivi (pH,
granulometria, colore). I dati ricavati da quest'ultima attività sono poi stati inseriti in
una apposita banca dati e dal confronto con la carta preliminare, con la rimozione e la
correzione di eventuali errori, è stata realizzata la Carta dei Pedopaesaggi definitiva.
La cartografia prodotta, integrata con altre fonti informative territoriali, costituisce
una base indispensabile alla realizzazione della Carta dei Suoli di semi-dettaglio in
scala 1:10.000 e rappresenta dunque uno strumento di supporto decisionale per una
gestione sostenibile delle risorse naturali e la pianificazione del territorio, come nel
caso della determinazione della capacità d’uso dei suoli agricoli, della destinazione
dei terreni di minor “valore” per produzione agricola ad altre funzioni, e ugualmente
essenziali, quali lo smaltimento dei rifiuti o l’espansione urbana.
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1 - IL SUOLO Il suolo rappresenta la porzione di superficie terrestre-sottosuolo delimitata nella parte
superiore dall’atmosfera, nella parte inferiore dalla roccia indecomposta, e
lateralmente da aree con roccia affiorante o con acque permanenti. Il suolo si può
considerare come un sistema multifase vivente costituito da una matrice di elementi
organici e minerali che inglobano una rete di vuoti comunicanti occupati da liquidi,
gas e bioti di vario genere (C. Dazzi - 2005).
Secondo Cremaschi et al. (1991) i fattori che determinano la formazione del suolo o
fattori pedogenetici sono una successione di processi di trasformazione e di
organizzazione degli elementi che compongono il suolo. Essi sono: il fattore
climatico, il fattore roccia, il fattore morfologia, il fattore biotico, il fattore tempo e da
non trascurare il fattore uomo .
Il fattore climatico opera tramite l'azione contemporanea di acqua e variazioni di
temperatura che causano l'alterazione dei minerali primari e il disfacimento della
roccia madre in particelle a granulometria variabile che costituiscono una parte
fondamentale del suolo. L'acqua meteorica inoltre agisce da vettore poiché trasporta
materia in soluzione o in sospensione e, attraversando i vari orizzonti del suolo,
ridistribuisce la materia o la veicola fuori dal sistema.
Il fattore roccia ha anch'esso un ruolo molto importante poiché tutti i suoli si formano
da un substrato roccioso con l'implicazione che da differenti tipi di roccia si originano
diversi tipi di suolo.
Il fattore biotico è inteso come quel sistema messo in atto dalla biosfera con le sue
comunità animali e vegetali multistratificate e interdipendenti che però agiscono
sempre in dipendenza dal fattore climatico e dal fattore roccia.
Il fattore tempo è un fattore “indipendente” poiché tutti i fenomeni avvengono nel
tempo. La velocità della pedogenesi varia notevolmente man mano che il suolo si
forma e generalmente è più rapida all'inizio per poi rallentare in seguito fino al
raggiungimento di uno stato di equilibrio.
Anche l'uomo può essere considerato un fattore pedogenetico poiché modifica
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profondamente i suoli cercando di sfruttarne le proprietà naturali o indirizzando la
pedogenesi in direzioni che sono utili allo sfruttamento della risorsa, talvolta anche
con opere di miglioramento delle condizioni di pedogenesi (come con i ciglionamenti
o terrazzamenti di pendici collinari).
Quello che interessa mettere particolarmente in evidenza perché strettamente collegato
a questo lavoro è il fattore morfologia.
Infatti “La forma delle superfici e la loro disposizione spaziale determinano
condizioni diverse di evoluzione del suolo. La morfologia agisce sul suolo perché
controlla in vario modo l'azione della forza di gravità” (M. Cremaschi, G. Rodolfi -
1991). Da quanto finora detto dunque si possono individuare cinque condizioni
principali di evoluzione dei suoli connesse con la forma delle superfici: La superficie
superiore (summit), la superficie di passaggio alla pendice (shoulder), la superficie
lungo il versante (backslope), la superficie alla base del versante (footslope) e quella
alla parte terminale (toeslope) (fig. 1). Nella zona “summit”, se più vasta di 30 m si
tende ad avere un suolo con orizzonti profondi arricchiti di argilla. Nella zone
“shoulder” si hanno fenomeni dei erosione superficiale e sottosuperficiale e i suoli
tendono a essere troncati dall'azione delle acque di scorrimento supeficiale. Lungo il
versante “backslope” invece il processo dominante è il trasporto di materiale mentre
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Figura 1: Le cinque condizioni principali di evoluzione connesse con la
forma delle superfici. (Cremaschi, 1991)
alla base del versante “footslope” in cui la caratteristica principale è la concavità della
forma si ha deposito superficiale e talvolta ispessimento degli orizzonti in profondità.
Infine nella “toeslope” si possono verificare sovralluvionamenti e i suoli possono
essere molto variabili e a vario grado di evoluzione.
L’importanza del suolo è indiscutibile per quanto riguarda le attività economiche e
socio culturali della nostra società. Infatti il suolo è una risorsa primaria per lo
svolgimento di attività agricole e zootecniche, è una fonte di materia prima per la
realizzazione di opere di geotecnica e geoingegneria (massicciate per strade,
terrapieni, ecc.) ed essendo una risorsa non rinnovabile deve essere salvaguardato dai
fenomeni di erosione, desertificazione e degradazione in genere.
Secondo il protocollo di Kyoto 1
inoltre il suolo viene considerato come un serbatoio di
assorbimento di anidride carbonica atmosferica insieme con la vegetazione e gli
oceani.
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Il Protocollo di Kyoto è un trattato adottato dalla comunità internazionale nel 1997, nel corso della Terza
Sessione della Conferenza delle Parti (COP) sul clima, istituita nell'ambito della Convenzione Quadro sul
Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC). L'obiettivo è quello di rallentare il riscaldamento
globale. Prende il nome dalla località giapponese, Kyoto, dove si è tenuto questo storico incontro. Prevede la
riduzione di almeno il 5% entro il 2012 delle emissioni di gas serra (principalmente anidride carbonica) da parte
dei paesi indrustrializzati sottoscrittori del protocollo. - www.wwf.it.
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