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Teoria generale: come l’ambiente influisce pesantemente sull’individuo, come
tale influenza si manifesti in modo inconscio nelle reazioni dell’individuo stesso,
come tale influenza possa diventare consapevole ed essere “diretta” dal
soggetto.
Il punto che immediatamente è evidente è che i tre passi sopra citati (Azione –
Elaborazione – Risposta) avvengono in ogni caso e sempre nello stesso ordine,
in ogni momento in cui si manifesta una qualsiasi interazione tra individui,
diretta o indiretta, a livello visibile o nascosto, oppure quando gli stimoli arrivano
dall’ambiente, senza che siano necessariamente diretti da un’azione umana.
Azione (interazione)
Per definire l’interazione è necessario partire dal concetto di azione: con azione
si intende ogni evento che possa portare una modifica all’ambiente sia esso di
origine umana oppure no.
Si può definire quindi interazione ogni azione che vede presente, oltre all’autore
dell’azione, un altro soggetto che subisce l’influenza dell’azione stessa.
Per interazione diretta personalmente intendo un’interazione che avvenga con
un contatto diretto tra gruppi o individui: il classico faccia a faccia in cui gli attori
si influenzano reciprocamente. Essa si differenzia dall’interazione indiretta,
poiché quest’ultima è di solito mediata.
Gli stimoli possono anche arrivare dall’ambiente senza che l’uomo ne sia
direttamente responsabile, dando comunque origine al processo di
elaborazione interna e successiva risposta da parte dell’individuo o dei gruppi.
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Azione >>> Influenza sull’attore
E’ quindi palese che ogni azione influenza in modo più o meno pesante
l’ambiente e quindi gli attori che la subiscono. Tale influenza può essere più o
meno velata o volontaria, ma comunque esiste, anche se spesso la sua
esistenza viene ignorata.
E’ sufficiente pensare ad una normale scena di vita quotidiana, prendendo ad
esempio una domanda sentita spesso all’uscita da un cinema:<< Com’era il
film?>> Una risposta carica di enfasi influenzerà l’interlocutore? E una
annoiata? E, se per non influenzare nessuno non rispondessimo, ci sarebbe
comunque un’influenza? La risposta è sempre la stessa: l’influenza è in ogni
modo presente.
Questo passaggio (Influenza verso l’ambiente), in realtà, è parte integrante
dell’azione e in questo caso è trattato a parte esclusivamente per semplicità.
Azione >>> Influenza sull’attore >>> Elaborazione
Ad ogni influenza segue sempre un’elaborazione interna dell’azione subita
dall’attore. Ciò avviene per diversi motivi, che vanno dalla paura di perdere le
basi sulle quali poggia la sicurezza dell’attore, alla volontà di migliorare il
proprio status, alla possibilità di sfruttare nuove opportunità, alla necessità di
adattarsi a condizioni particolari.
In ogni caso vi è sempre un’elaborazione interna delle informazioni captate
dall’esterno. Sottolineo informazioni captate e non tutte, poiché è il sistema
sensoriale di ogni attore agisce come se fosse un filtro, in grado di rilevare
esclusivamente le informazioni per lui importanti, quasi tralasciando le altre o
comunque non avendole a propria disposizione nell’immediato.
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Tali informazioni sono elaborate e danno lo schema generale di quella che sarà
la risposta all’azione iniziale.
Azione >>> Influenza sull’attore >>> Elaborazione >>> Risposta
La risposta all’azione iniziale può rappresentare la prima parte dell’azione
conseguente, anche se non lo fa necessariamente, infatti, non sempre la
risposta dà inizio ad una seconda azione: la risposta può anche consistere in
una interruzione dell’azione o in una chiusura, quello che in termini comuni si
dice “abbandonare il campo”.
Anche in questo caso però, abbiamo sempre una risposta, che può constare in
un agire oppure in un non agire.
Evidenziati i passi fondamentali di ogni interazione, è importante mettere in luce
che vi sono due momenti ben distinti, che dipendono da attori totalmente
diversi. Il primo in ordine di tempo è quello dell’azione iniziale, in cui tutto
dipende da chi la mette in atto; il secondo consiste nell’elaborazione e nella
risposta, che dipendono in tutto e per tutto dall’attore che ha subito l’azione
iniziale.
Le fasi che interessano maggiormente sono le ultime due, poiché è proprio su
queste che la formazione va a lavorare in ogni momento e sono le uniche due
che il soggetto può controllare, in quanto l’azione iniziale è un’azione che
dipende comunque dall’ambiente, anche se esso può essere identificato con un
attore, che comunque rimane una forza esterna.
In particolare, la parte di elaborazione è quella che ci permette di poter studiare,
capire e dirigere la risposta e di influenzare in modo più efficace l’ambiente.
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E’ sempre nella fase di elaborazione che ogni attore mette in atto la prima
volta, a livello teorico, le risposte che, per la seconda volta, saranno date dal
lato pratico. In questa fase le influenze non sono più esterne ed incontrollabili,
ma interne e controllabili poiché non sono altro che rappresentazioni della realtà
e di esperienze più o meno recenti che l’attore si è costruito.
Durante l’elaborazione l’attore agisce solo e soltanto su se stesso e si può
sostenere che decide in piena autonomia quali risposte dare, come, quando e
se darle. Quasi sempre le uniche influenze subite in questa fase sono soltanto
interne e spesso inconsce. Il passo decisivo è quello di consapevolizzare questi
processi in modo che l’influenza dall’esterno possa essere rielaborata dall’attore
in modo a lui favorevole.
Argomenti trattati: motivazioni di base nell’azione umana
Influenza ambiente – persona
Associazioni eventi – emozione – reazione
Dinamiche di funzionamento mente – corpo
Strategie di azione – reazione
A questo punto reputo importante sottolineare che la parte rilevante di ogni
processo che implica un’azione da parte dell’uomo vada studiato dal punto di
vista dell’individuo che la mette in atto, prendendo in considerazione l’influenza
ricevuta dall’esterno soltanto come causa contingente e indipendente
dall’attore, quindi impossibile da modificare e di conseguenza inutile da
studiare.
Si partirà, in questa trattazione, dalla spiegazione di quelle che sono le
motivazioni di base dell’azione umana: come ogni attore ricerchi
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essenzialmente due cose e cioè di evitare il dolore o di avvicinarsi al piacere
con ogni sua azione. Passerò quindi a dare uno schema dell’individuo come
sistema integrato mente – corpo, per arrivare a descrivere come ogni
esperienza influenzi l’essere umano e come funzioni il sistema di risposta agli
eventi.
Mi soffermerò a descrivere come possano essere categorizzati i bisogni umani,
per giungere a capire cosa spinga ogni azione e come si formi la reazione agli
eventi.
Per ciò che riguarda la vita interna di ogni attore, sarà importante analizzare
come si formano le credenze e come si acquisiscano i valori, che spesso sono
valori sociali.
Solo dopo aver tracciato un quadro descrittivo del funzionamento dell’essere
umano, ci si occuperà di come l’ambiente influenzi l’individuo e di come
l’individuo possa a sua volta influenzare l’ambiente. Si esamineranno le prime
influenze e le prime esperienze del bambino, dei primi tentativi di soddisfare i
bisogni dell’infante, per trovare il filo che lega i primi anni di vita con il resto
dell’esistenza dirigendo inconsciamente la vita dell’adulto. Altrettanto importante
sarà capire come le associazioni ed i significati influenzino pesantemente la vita
e le decisioni di ogni individuo: la descrizione del meccanismo sarà argomento
di trattazione.
Nella quarta parte si analizzeranno gli ostacoli ad una formazione efficace e le
strade proposte per superarli, per descrivere e definire alcuni modelli di sviluppo
personale e di gruppo.
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Infine, saranno trattate le motivazioni a vantaggio e contro le discipline
considerate in questo scritto e le vie possibili di sviluppo in questo campo.
In quest’analisi si partirà dalla visione che Programmazione Neuro Linguistica
ha della mente dell’individuo, per arrivare ad una descrizione più dettagliata e
completa dell’uomo nel suo complesso corpo – mente ed arrivare ad i
Condizionamenti Neuro Associativi.
L’esperienza fatta in questo campo è legata alla mia persona, a collaboratori e
a persone sulle quali ho potuto sperimentare parecchie volte ciò che si andrà a
descrivere. Inoltre, come è logico che sia, ci si baserà sugli scritti degli autori
elencati in appendice e su seminari frequentati ed attinenti all’argomento.
Questa tesi vuole essere, da parte mia, un piccolo contributo ad un nuovo modo
di vedere il mondo. In questi ultimi anni siamo stati spesso costretti a cambiare
totalmente il nostro modo di vivere e nonostante ogni nuovo stravolgimento,
spesso anche l’occhio meno attento non riesce a non accorgersi che è come se
ogni volta si ritornasse allo stesso punto, per ricominciare lo stesso percorso,
ma visto con una prospettiva diversa. E forse il punto di partenza è l’uomo e
“prescinderne, senza comprenderlo non avrebbe alcun significato” <prof.G.
Degli Antoni, seminario RYLA 2000 “Leadership e personalità” – Sirmione 19 –
23 Marzo 2000>