INTRODUZIONE Le prime ricerche sulla qualità della relazione di coppia, si sono spesso limitate alla
somministrazione di strumenti di misura che trattavano le risposte auto-riferite come stime
oggettive della qualità relazionale stessa. Prima degli anni ’90, si credeva che la
soddisfazione coniugale seguisse una funzione a forma di U (Rollins e Feldman, 1970);
successivamente, si è scoperto che essa cala marcatamente nei primi 10 anni di matrimonio
e poi diminuisce più gradualmente nel successivo decennio. Inoltre, sempre a partire dagli
anni ’90, ha iniziato a diffondersi l’interesse per lo studio dei fattori cognitivi che
influenzano la percezione soggettiva della qualità relazionale. All’interno di questa cornice,
Fletcher e colleghi hanno sviluppato il Perceived Relationship Quality Components
Inventory (PRQC; Fletcher, Simpson, Thomas, 2000), un questionario multidimensionale
che misura le componenti percepite della qualità della relazione di coppia. Attraverso
questo recente strumento, si è applicata una prospettiva cognitiva alla concettualizzazione
della soddisfazione di coppia e non si è analizzata più la qualità relazionale come “costrutto
globale”, ma si è scomposta in singole componenti (impegno, fiducia, soddisfazione
relazionale, passione e amore).
All’interno degli studi italiani sulla qualità della relazione di coppia, sta avendo
sempre più spazio lo studio dei fattori cognitivi che intervengono nella gestione dei
processi della vita di coppia; si è dimostrato che le modalità con cui i partner si
percepiscono, risultano fortemente connesse alla qualità e stabilità della relazione (per es.
Bertoni e Iafrate, 2005; Iafrate, Barni e Donato, 2009). Tuttavia, in Italia, è risultato
mancare un valido strumento in grado di cogliere la componente soggettivamente esperita
della qualità relazionale. Per questo motivo, Cusinato, Colesso e Panzeri (2009) hanno
sviluppato l’adattamento italiano del PRQC Inventory . L’obiettivo di questo lavoro è di
fornire un contributo alla sua validazione.
Nel capitolo 1 sono esposti i riferimenti teorici di questa ricerca; viene presentata
una trattazione dei principali studi sul costrutto qualità della relazione di coppia e delle
variabili che lo influenzano. Le principali teorie di riferimento sono quella
dell’attaccamento e quella sistemica. In questo stesso capitolo sono riportati gli strumenti
creati o adattati in Italia che misurano la qualità della relazione di coppia (in termini di
soddisfazione) e i loro principali limiti. Essi sono: il Quality of Marriage Index (QMI;
Norton, 1983), la Dyadic Adjustment Scale (DAS; Spainer, 1976), il Partner Quality Test
(PQT; Cusinato, Maino e Aceti, 1996), la Kansas Marital Satisfaction Scale (KMSS;
Schumm, 1983) e la Scala di Soddisfazione Coniugale (Scabini, 1978).
Partendo dai limiti di tali strumenti e dalla necessità di individuare uno strumento
che possa integrare gli indici comportamentali “oggettivi” di una coppia o che permetta di
comprendere se la percezione di una qualità relazionale migliore possa favorire
l’eccitazione sessuale o che possa valutare l’efficacia di programmi formativi
prematrimoniali ecc., si è deciso di adattare al contesto italiano il PRQC Inventory . Nel
capitolo 2 vengono descritte le precedenti fasi di costruzione del PRQC Inventory e gli
studi inglesi che hanno permesso di testare le sue caratteristiche psicometriche. Infine, nel
terzo capitolo, viene presentata la ricerca volta a esplorare la struttura fattoriale del PRQC
nel contesto italiano e a testare le sue caratteristiche psicometriche.
Tale lavoro ha, quindi, permesso di approfondire la conoscenza di alcuni importanti
aspetti relativi al modo soggettivo di valutare la relazione col proprio partner, evidenziando
come la componente sessuale acquisiti sempre più rilevanza, accanto a una ormai accertata
componente affettiva. Infine, viene descritto come le dimensioni indagate dallo strumento
in esame si comportino nei confronti di alcune variabili indipendenti quali, genere, età,
2
durata della relazione, stato civile, livello di scolarizzazione, categoria professionale,
presenza di figli e loro numerosità.
3
1. STUDI E TEST PSICOMETRICI SULLA QUALITA’ DELLA
RELAZIONE DI COPPIA
1.1 Introduzione Nell’ambito della conoscenza delle relazioni di coppia, un diffuso interesse riguarda
l’analisi della qualità e stabilità delle relazioni e delle fonti della loro varianza, attraverso
l’identificazione di differenti fattori di rischio e di protezione, che possono aiutare a
spiegare che cosa renda una vita a due soddisfacente, felice e duratura e che cosa, invece,
può ostacolare questo percorso, creando conflittualità e instabilità. Molti studi hanno
evidenziato come le relazioni interpersonali strette siano fortemente legate alla promozione
della salute e del benessere individuale (Noller e Feeney, 2006; Noller, Feeney e Peterson,
2001; Furman, Brown e Feiring, 1999). In particolare, le relazioni di coppia sembrano
costituire un fondamentale fattore di protezione per l’adattamento psicosociale
dell’individuo in quanto forniscono uno spazio comune all’interno del quale è possibile
ricevere supporto emotivo e condividere momenti di gioia e preoccupazione con il proprio
partner. Inoltre, una soddisfacente relazione sentimentale incrementa il senso di
autoefficacia personale (Gove, Style e Hughes, 1990), accresce la capacità del singolo
individuo di gestire in maniera più efficace conflitti e stress quotidiani e riduce gli stati di
preoccupazione ed angoscia (Hendrick e Hendrick, 1997), contribuendo quindi al
raggiungimento e al mantenimento del suo benessere mentale e fisico (Gallo, Troxel,
Matthhews e Kuller, 2003; Coyne, Rohrbaugh, Shoham, Sonnega, Nicklas e Cranford,
2001; Carels, Sherwood, Szczepanski e Blumenthal, 2000; Coyne e DeLongis, 1986).
Data quindi l’evidente influenza che soddisfacenti rapporti di coppia hanno sul
benessere psicosociale dell’individuo, negli ultimi decenni sono stati condotti numerosi
studi volti a investigare quali siano le variabili che maggiormente influiscono sulla
percezione della qualità della relazionale di coppia. A questo proposito, la comunicazione
4
tra i due partner, soprattutto in relazione alla capacità di autodisvelamento 1
, alle
caratteristiche specifiche dei pattern comunicativi e alla “qualità” della comunicazione
stessa, risulta essere uno dei predittori più importanti (Gottman, 1979; Noller, 1980).
Il supporto risulta essere un altro importante indicatore: esso può infatti ridurre il
ritiro emotivo e l’isolamento e incrementare l’intimità esistente tra i due partner (Pasch e
Bradbury, 1998; Cramer, 2006; Cutrona, 1996). Allo stesso modo, anche le strategie di
gestione del conflitto e di problem solving (Cramer, 2006), la competenza sociale dei due
partner (Flora e Segrin, 1999), le loro convinzioni di autoefficacia relative alla coppia
(Caprara, Regalia e Scabini, 2001; Caprara e Steca, 2004; Tani e Steca, 2007), le loro
credenze individuali sulle relazioni sentimentali e lo stile d’attaccamento (Feeney, 2002)
risultano essere fattori significativamente associati alla qualità della relazione percepita dai
due partner.
1.2 La prospettiva dell’attaccamento A partire dai primi decenni del Novecento i ricercatori si sono interessati ai fattori
che contribuiscono al successo di una relazione di coppia. Si deve a Hamilton (1929) il
primo studio sulla “soddisfazione matrimoniale”, grazie al quale prese forma il concetto di
marital adjustment o adattamento coniugale. Spanier (1976) considerò l’adattamento di
coppia come indice della qualità della relazione, nell’ambito di un processo che muta lungo
tutto il ciclo di vita e in quanto tale misurabile in più momenti dell’evoluzione del rapporto
di coppia. Le variabili che sembrano influenzare l’ adjustment nei vari periodi della vita,
sono le seguenti - Le risorse sociali e personali : salute fisica e psichica di entrambi, fattori sociali ed
economici, risorse personali come le abilità di comunicazione e un concetto positivo di sé e,
infine, livello di conoscenza reciproca.
1
Il termine autodisvelamento è frequentemente utilizzato nella letteratura psicologica e indica la capacità di
rivelare all’altro il proprio Sé.
5
- Le gratificazioni provenienti dalle interazioni con il partner . La qualità della relazione
sembra essere influenzata dal piacere che i partner provano rispetto alla composizione della
loro famiglia e a quanto la coppia è inserita nella propria comunità (Booth e Johnson, 1994).
Le coppie con buoni livelli di comunicazione, espressi attraverso l’apertura all’altro,
l’empatia e l’uso di strategie comunicative efficaci, sono meglio adattate nella loro unione
(Mikulincer e Florian, 1999).
- La soddisfazione per il proprio stile di vita . Le risorse materiali, quali per esempio il
reddito familiare, sembrano influenzare positivamente i livelli di adattamento di entrambi i
partner. In particolare è stato provato che il grado di soddisfazione di entrambi i membri
della coppia verso il proprio lavoro accresce la qualità del loro rapporto (Fendrich, 1984;
Krokoff, Gottman e Roy, 1988).
1.2.1 Attaccamento e “adjustment” Il tema del legame di attaccamento tra adulti è stato considerato assai presto nella
ricerca in stretta connessione con quello della qualità della relazione di coppia (Paley, Cox,
Burchinal e Payne, 1999; Davila e Bradbury, 2001; Banse, 2004; Alexandrov, Cowan e
Cowan, 2005). Gli studiosi che hanno esplorato la corrispondenza tra questi costrutti hanno
evidenziato l’interazione tra due aspetti: da una parte l’attaccamento romantico è stato
studiato in relazione all’attaccamento individuale di ciascun partner rispetto al Sé e alla
relazione; dall’altra esso è stato connesso al concetto più esteso di adattamento della diade,
considerata come unità di analisi, in cui si mettono in relazione i vissuti dei partner e la
qualità di coppia percepita dagli stessi. Nella formazione e nel mantenimento delle relazioni
romantiche, infatti, gli aspetti rappresentazionali di ciascun partner possono modellare, da
un lato, il comportamento e il modo di adattarsi alla relazione, mentre dall’altro lato sono
influenzati, a loro volta, dalle rappresentazioni e dal comportamento del partner, in un
processo di natura diadica e reciproca (Bowlby, 1988). Bowlby aveva infatti osservato che
6
per raggiungere un buon adattamento di coppia, i Modelli Operativi Interni (MOI) devono
non solo assimilare le nuove esperienze a quelle precedenti, ma anche accomodarsi e
sintonizzarsi con le caratteristiche del MOI del partner 2
.
La letteratura incentrata sullo studio della continuità e dell’influenza degli
attaccamenti infantili in età adulta si è focalizzata sulla ricerca delle differenze degli “stili”
d’attaccamento negli individui coinvolti in relazioni di coppia e si è servita di strumenti
self-report sull’attaccamento romantico, abbinandoli sia a valutazioni sull’ adjustment
individuale (autostima, resilienza personale, stili di attribuzione), sia a misure sulla
soddisfazione e sull’ adjustment di coppia . Gli studi in questo ambito (Senchak e Leonard,
1992; Jones e Cunningham, 1996; Gallo e Smith, 2001; Collins e Feeney, 2004; Campbell
et al., 2005) hanno comprovato l’influenza esercitata dalla stabilità delle rappresentazioni
infantili sulle esperienze relazionali successive ma, in linea con la teorizzazione di Bowlby
di “aggiornamento e revisione” dei MOI, è stata anche evidenziata la capacità dei partner di
“aggiornare” i propri modelli operativi interni, tenendo conto delle informazioni sulla
relazione in corso (Kobak e Hazan, 1991).
1.2.2. La regolazione affettiva A partire dagli anni ’80 (Fincham e Bradbury, 1987) molti degli studi
sull’attaccamento hanno cercato di mettere in luce, da un lato, l’impatto degli stili di
attaccamento sui processi di percezione e, dall’altro, come questi ultimi intervengano nel
determinare il modo in cui i partner interpreteranno i comportamenti e i pensieri del
compagno, favorendo o meno un reciproco adjustment (Fuendeling, 1998; Collins, 2006).
Fuendeling (1998) sottolinea a tal proposito che lo stile d’attaccamento di ciascun partner
2
Bowlby riteneva che l’aggiornamento delle rappresentazioni fosse necessario per generare un
comportamento adattivo nelle relazioni, aspettative sul partner più aderenti alla realtà e una capacità di
adattamento di coppia meno complicata.
7
può influenzare la cognizione, direzionando le aspettative e le interpretazioni delle
situazioni e determinando le successive risposte emozionali degli individui.
Gli adulti sicuri, avendo un’immagine positiva di se stessi e aspettative ottimistiche
verso gli altri, sono più propensi a costruire le loro esperienze relazionali positivamente e in
modi funzionali al proprio benessere. Il modello di attaccamento sicuro rappresenta una
risorsa cognitiva, che induce le persone ad attribuire significato agli eventi in maniera
coerente con la realtà (Collins, Ford, Guichard e Allard, 2006). In contrasto con ciò, le
rappresentazioni di tipo insicuro possono costituire, invece, una vulnerabilità a livello
cognitivo, in quanto esse predispongono gli individui a percepire le loro esperienze di
relazione in modo più sfavorevole: in genere gli insicuri tendono a interpretare gli eventi in
modo pessimistico, sono inclini a sperimentare maggiori livelli di angoscia emotiva e a
utilizzare strategie comportamentali maladattive che contribuiscono a esiti relazionali
fallimentari (Collins e Read, 1994). Per questo motivo gli individui insicuri potrebbero
comportarsi in modi che involontariamente confermino le loro percezioni negative degli
eventi (Collins et al., 2006). Coppie costituite da due membri sicuri riportano in genere
migliori livelli di adjustment di entrambi i partner rispetto alle coppie nelle quali uno o
ambedue i membri sono insicuri (Senchak e Leonard, 1992; Feeney, 1994).
Alcuni studi hanno dimostrato, inversamente, che la qualità della relazione
romantica può moderare gli effetti degli stili di attaccamento sui processi cognitivi, anche se
essa non è in grado di modificarli definitivamente (Fuendeling, 1998).
Il modello di mediazione cognitiva ha messo in luce che le relazioni emozionali e
comportamentali presenti all’interno della famiglia o in una coppia sono dovute non tanto a
quello che realmente accade tra i membri, quanto alle percezioni personali sulla natura e sui
significati delle interazioni. Esso interpreta, quindi, i processi relazionali in termini di
“qualità percepita” dell’interazione: i problemi tra partner, o in una famiglia, deriverebbero
dalle percezioni personali di quello che accade (Debord, Romans e Krieshok, 1996).
8
Alcune componenti della sfera dell’affettività intervengono nel promuovere la
qualità della relazione e l’adattamento dei partner - Vicinanza, intimità e apertura all’altro . Molti studi hanno confermato che il senso di
sicurezza nell’attaccamento è fortemente connesso agli obiettivi relazionali di vicinanza e
intimità. Mikulincer e Erev (1991) hanno riscontrato che gli individui sicuri valutavano
l’intimità come il più importante bisogno all’interno della relazione, mentre gli
ansiosi/ambivalenti ponevano al primo posto la passione.
- Livelli di impegno e coinvolgimento nella relazione (Simpson, 1990; Kirkpatrick e
Davis, 1994; Scharfe e Bartholomew, 1995; Feeney, 1999).
- Indicatori di buon funzionamento individuale. Tra gli indicatori dell’ adjustment
individuale sono state misurate principalmente variabili quali l’autostima, la resilienza e la
stabilità emotiva dei partner. Alcune recenti ricerche hanno dimostrato come lo stress
influenzi significativamente i processi di comunicazione all’interno del matrimonio, la
soddisfazione e il prosieguo della relazione (Bodenmann, 2005; Neff e Karney, 2004; Story
e Bradbury, 2004). Una storia di psicopatologia sembra essere, inoltre, una antecedente
importante del malfunzionamento coniugale (Beach, 2001).
1.2.3 Sessualità e attaccamento La soddisfazione sessuale è un altro parametro che è stato esplorato rispetto alla
qualità della relazione e alla sua stabilità, tra quelle forme che forniscono un importante
contributo alle valutazioni positive che la coppia fa del matrimonio (Karney e Bradbury,
1995; Sprecher e Cate, 2004). In particolare, Yeh e colleghi (Yeh, Lorenz, Wickrama,
Conger e Helder, 2006) hanno trovato che la soddisfazione sessuale era predittiva sia
della qualità del matrimonio, sia dell’instabilità matrimoniale. Simpson e Gangestand
(1991) hanno suggerito che l’approccio alla sessualità possa essere condizionato dallo
stile di attaccamento: le persone evitanti tendono a non ricevere piacere dalla vicinanza
9