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1. L’ OPERAZIONE LITANI
La missione UNIFIL viene istituita dalla risoluzione 425 (1978) del 19 marzo 1978 , su
specifica richiesta del governo libanese in seguito all’ incursione israeliana in Libano
iniziata il 14 marzo e denominata “Operazione Litani”. Quest’ azione militare si
inserisce all’ interno dal conflitto arabo-israeliano di lungo corso. Dal 1968 l'OLP,
Organizzazione per la Liberazione della Palestina, e altri gruppi palestinesi avevano di
fatto il controllo del Libano meridionale e lo usavano come base per raid nella zona
settentrionale di Israele. Questa situazione era stata esasperata dall'afflusso di 3.000
militanti dell'OLP in fuga dopo la disfatta della guerra civile in Giordania che si
raggrupparono nel Libano meridionale. Israele risponde con attacchi contro villaggi
libanesi e basi dell'OLP. La violenza aumenta, culminando infine nella guerra del 1982
e l'espulsione dell'OLP dalla nazione. L' 11 marzo 1978 11 membri di Al-Fatah guidati
dalla diciottenne Dalai Mughrabi partono dal Libano e uccidono un turista americano
sulla spiaggia di Maagan Michael, un kibbutz israeliano tra Haifa e Tel Aviv. Dopo
dirottano un bus sulla strada costiera vicino a Haifa e sulla strada per Tel Aviv
requisiscono un secondo bus. Dopo un lungo inseguimento e una sparatoria, 37
Israeliani vengono uccisi e 76 feriti. Questa vicenda è la causa primaria dell'invasione
israeliana incominciata tre giorni più tardi. Il Governo israeliano motiva questa
aggressione con la necessità di creare una fascia di sicurezza all'interno del territorio
libanese sino al fiume Litani e, così facendo, tenere i suoi villaggi in prossimità della
frontiera fuori dal raggio d'azione dell'artiglieria palestinese, che con numerosi attacchi
causava molte perdite fra i civili. Gli obiettivi di tale operazione erano quelli di spingere
i gruppi militanti palestinesi, in particolare l'OLP, lontano dal confine con Israele e di
aiutare quello che al tempo era un alleato di Israele, l'Esercito del Libano del Sud
(SLA). Durante l'offensiva durata sette giorni, le Forze di Difesa Israeliane (IDF)
proseguono a nord del fiume Litani. Il governo libanese stima che l’ invasione aveva
causato all'incirca 285.000 profughi, l’ uccisione di circa 1.100-2.000 libanesi quasi
tutti civili , mentre i morti israeliani furono 20
1
.
1
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Libano_%281978%29
5
2. LA CREAZIONE DELLA MISSIONE UNIFIL
2.1. LE RISOLUZIONI 425 (1978) E 426 (1978)
Il 15 marzo 1978 il governo libanese rivolge una dura protesta al Consiglio di
Sicurezza contro l’ invasione israeliana affermando di non essere responsabile della
presenza di basi palestinesi nel sud del Libano e di non aver alcun legame con gli
attentatori palestinesi. Il governo libanese afferma di aver moltiplicato i propri sforzi di
negoziazione con i palestinesi e gli stati arabi, ma il rifiuto da parte del governo
israeliano di permettere il dispiegamento dell’ Arab Detterent Force nel sud del paese ha
impedito che il governo libanese prendesse pieno controllo di quest’ area
2
. Il 19 marzo
il Consiglio di sicurezza adotta con 12 voti a favore e due astensioni (Cecoslovacchia e
Urss) le risoluzioni 425 (1978) e 426 (1978). Nella prima, il Consiglio di Sicurezza
chiede il rispetto rigoroso dell’ integrità territoriale, della sovranità ed dell’
indipendenza politica del Libano entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti;
invita Israele a cessare immediatamente la sua azione militare contro l’integrità
territoriale libanese e a ritirare immediatamente le sue forze da tutto il territorio
libanese; decide, alla luce della richiesta del Governo del Libano, di creare
immediatamente sotto la sua autorità una forza ad interim delle Nazioni Unite per il sud
del Libano al fine di confermare il ritiro delle forze israeliane, ristabilire la pace e la
sicurezza internazionale ed assistere il Governo del Libano nell’assicurare il ripristino
della sua effettiva autorità nell’area; infine richiede al Segretario Generale di fare
rapporto al Consiglio entro ventiquattro ore sull’ implementazione di questa
risoluzione.
2.2. IL RAPPORTO DEL SEGRETARIO GENERALE
Lo stesso pomeriggio il Segretario Generale sottopone il suo rapporto al Consiglio di
Sicurezza che dispone le regole di ingaggio di questa nuova Forza chiamata United
2
Lettera al Presidente del Consiglio di Sicurezza del 15 marzo 1978 (S/12600) del rappresentante
permanente del Libano alle Nazioni Unite.
6
Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), le linee guida della missione e il piano d’
azione per un suo rapido dispiegamento
3
.
2.2.1 MANDATO E CONSIDERAZIONI GENERALI
In questo documento, il Segretario Generale afferma che la Forza farà tutto quello che è
in suo potere per prevenire la ripresa delle ostilità e perché la sua area di operazione non
venga usata per attività ostili di qualsiasi natura e che, nell’ adempimento dei suoi
compiti, l’ UNIFIL potrà usufruire della collaborazione dell’ UNTSO (United Nations
Truce Supervision Organisation), il gruppo di osservatori militari creato dalle Nazioni
Unite nel 1948 con il compito di supervisionare gli accordi dell’ armistizio tra Israele e
i confinanti paesi arabi. Inoltre affinchè l’ operazione sia efficace, il Segretario Generale
chiede che vi siano tre condizioni essenziali: il pieno appoggio da parte del Consiglio di
Sicurezza, la totale collaborazione delle parti in causa e che tale forza sia messa nelle
condizioni di funzionare come un’ unità militare integrata e ed efficace.
I principi guida sono i seguenti:
a) la Forza sarà posta sotto il comando delle Nazioni Unite, affidata al Segretario
Generale, sotto l’ autorità del Consiglio di Sicurezza. Il comando sul terreno sarà
esercitato da un comandante nominato dal Segretario Generale con il consenso del
Consiglio di Sicurezza. Il Segretario Generale terrà costantemente informato il
Consiglio di Sicurezza su tutti i fatti riguardanti il funzionamento della Forza. Tutti i
fatti che possono influenzare la natura o il compimento efficace delle funzioni della
missione saranno sottoposte al Consiglio di Sicurezza.
b) la Forza dovrà godere della libertà di movimento e di comunicazione e di tutto ciò
che è necessario per l’ adempimento dei suoi compiti. La Forza e il suo personale
godono di tutti i privilegi e le immunità previsti dalla Convenzione sui privilegi e le
immunità delle Nazioni Unite.
3
Rapporto del Segretario Generale sull’ applicazione della risoluzione 425 (1978) del Consiglio di
Sicurezza (S/12611)
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c) la Forza sarà composta da un certo numero di contingenti forniti da alcuni paesi su
domanda del Segretario Generale. I contingenti saranno scelti con il consulto del
Consiglio di Sicurezza, tenendo conto del principio di equa distribuzione geografica.
d) la Forza riceverà delle armi di carattere difensivo. Essa dovrà usare la forza solo per
ragioni di legittima difesa. La legittima difesa comprende anche la resistenza a tutti i
tentativi di impedire , tramite l’ uso della forza, di compiere le sue funzioni in
conformità con il mandato del Consiglio di Sicurezza. La Forza parte dall’ ipotesi che le
parti in causa prendano tutte le misure necessarie per assicurare l’ osservanza delle
decisioni del Consiglio di Sicurezza.
e) nell’ adempimento delle sue funzioni, la Forza agirà nella più totale imparzialità.
f) il personale di sostegno alla Forza sarà, in linea di massima, fornito dal Segretario
Generale e sarà selezionato tra il personale attuale delle Nazioni Unite.
Come per tutte le altre operazioni, il Segretario stabilisce che l’ UNIFIL non potrà
assumersi le responsabilità che competono al governo del paese nel quale opera. Si
presume che il governo libanese prenda le misure necessarie a questo riguardo per
cooperare con l’ UNIFIL. Inoltre il Segretario afferma che i caschi blu adempiranno
alle proprie responsabilità in due distinti momenti: in un primo momento l’ UNIFIL
dovrà confermare il ritiro dell’ esercito israeliano dal territorio libanese fino alla
frontiera internazionalmente riconosciuta, dopo aver fatto ciò, dovrà stabilire e
mantenere un’ area di operazione nella quale l’ UNIFIL supervisionerà la cessazione
delle ostilità, ne assicurerà il carattere pacifico, controllerà tutti i movimenti e prenderà
tutte le misure ritenute necessarie per il ripristino effettivo della sovranità libanese
(infatti la Forza costituisce una misura provvisoria in attesa che il governo libanese si
assuma tutte le responsabilità nel sud del paese).
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a) il Segretario dà ordine al generale Siilasvuo, Coordinatore in Capo delle
missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Medio Oriente, di
contattare immediatamente i governi israeliano e libanese e di intavolare dei
colloqui con i loro rappresentanti al fine di accordarsi sulle modalità di ritiro
delle forze israeliane e la creazione di una zona di intervento delle Nazioni
Unite.
b) In attesa della nomina del comandante della Forza, il Segretario propone la
nomina ad interim del generale Erskine, comandante maggiore dell’ UNTSO. In
attesa dell’ arrivo dei primi contingenti , si stabilisce che egli adempirà ai suoi
compiti con un certo numero di osservatori militari dell’ UNTSO. Allo stesso
tempo saranno prese delle misure d’ urgenza per preparare e assicurare l’ arrivo
rapido dei contingenti dell’ UNIFIL nella zona.
c) Affinchè la Forza sia in grado di adempiere alle proprie responsabilità, si stima,
a titolo preliminare, che sarà composta da almeno cinque battaglioni ciascuno
formato da circa 600 soldati e in più dalle unità logistiche necessarie, per un
totale di circa 4000 uomini.
d) Tenuto conto dei principi sopra enunciati, il Segretario si informa a titolo
preliminare sui contingenti che potrebbero essere forniti da paesi ritenuti idonei.
e) Data la difficoltà di ottenere dei contingenti logistici e data la necessità di
risparmiare, il Segretario si propone di esaminare la possibilità di rafforzare le
disposizioni logistiche già presenti.
f) Si propone inoltre che un certo numero di osservatori dell’ UNTSO siano
affidati all’ UNIFIL per aiutarlo ad adempiere ai suoi compiti.
g) Infine si suggerisce che lo stanziamento iniziale della Forza avvenga per un
periodo di sei mesi.
2.2.3 STIMA DEI COSTI E MODALITÀ DI FINANZIAMENTO
Il Segretario afferma che , non essendo possibile valutare con sicurezza i costi, la migliore
stima possibile in base all’ esperienza acquisita nel corso delle altre operazioni militari
consiste in circa 68 millioni di dollari per un periodo di sei mesi per 4000 soldati. Questa
somma comprende le spese iniziali per lo stanziamento della Forza (16 millioni di dollari)
2.2.2. PIANO D’ AZIONE
9
e le spese per il mantenimento dell’ operazione per il periodo fissato (39 millioni di
dollari). Infine si stabilisce che le spese imputabili all’ UNIFIL sono considerate come
delle spese dell’ organizzazione e che quindi devono essere ripartite fra i membri dell’
organizzazione, in conformità al paragrafo 2 dell’articolo 17 della Carta.
Con la risoluzione 426 (1978) del 19 marzo 1978, il Consiglio di Sicurezza approva il
rapporto del Segretario Generale e decide che l’ UNIFIL si dispiegherà per un iniziale
periodo di sei mesi, mandato suscettibile di estensione.
2.3. STANZIAMENTO DELL’ UNIFIL
Mentre i membri del Consiglio di Sicurezza stavano discutendo sullo stanziamento dell’
UNIFIL, la situazione nel Sud del Libano rimaneva tesa. Le truppe israeliane avevano
occupato la maggior parte del territorio fino al fiume Litani, mentre quelle dell’ OLP
erano raggruppate a Tiro e nelle loro roccaforti a nord del fiume, in particolare a
Nabatiyah e a Chateau de Beaufort. Intensi scambi di colpi di artiglieria continuavano tra i
due eserciti. Il generale Erskine, il comandante ad interim dell’UNIFIL, immediatamente
predispone un quartiere generale a Naqoura nel sud del Libano, in una base militare dell’
UNTSO dove sono già presenti quarantacinque osservatori militari rafforzati da altri
diciannove soldati. Al fine di rendere operativo l’ UNIFIL senza ulteriori ritardi, il
Segretario Generale trasferisce un certo numero di personale militare dalle due missioni
di peace-keeping già presenti in Medio Oriente con il consenso dei paesi interessati. Una
compagnia del contingente iraniano dell’ UNDOF (United Nations Disangagement
Observer Force) che opera sulle alture del Golan e un’ altra del contingente svedese dell’
UNEF (United Nations Emergency Force) dislocata presso il Canale di Suez vengono
temporaneamente assegnate alla nuova Forza, insieme ad un distaccamento canadese di
un’ unità logistica dell’ UNEF. Nel frattempo il Segretario Generale cerca e ottiene 4000
soldati da parte della Francia, del Nepal e della Norvegia; in seguito rispondono al suo
appello anche la Nigeria e il Senegal ciascuno con un battaglione di fanteria. Le prime
truppe francesi arrivano a Beirut il 23 marzo, il contingente norvegese arriva una
settimana più tardi quello nepalese a metà aprile. Con le unità canadesi, iraniane e svedesi
già presenti nell’ area, il numero di soldati raggiunge quota 1800 l’ 8 aprile, 2502 il 17
aprile e 4016 all’ inizio di maggio. Con la risoluzione 427 (1978) del 3 maggio 1978, il
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Consiglio di Sicurezza approva l’ aumento del numero di soldati da 4000 a 6000 come
richiesto dal Segretario Generale, prende nota del ritiro israeliano avvenuto fino a quel
momento, invita Israele a terminare senza ulteriori ritardi il ritiro delle proprie truppe dal
territorio libanese, condanna gli attacchi all’ UNIFIL ed esige che tutte le forze presenti
in Libano rispettino pienamente la Forza delle Nazioni Unite. I battaglioni svedesi e
iraniani che si erano temporaneamente staccati dalle missioni UNEF e UNDOF, ritornano
ai loro compiti originari. Alla metà di giugno del 1978, la Forza era composta da 6100
uomini così suddivisi: fanteria Fiji (500), Francia (703), Iran (514), Irlanda (665), Nepal
(642), Nigeria (669), Norvegia (723), Senegal (634); unità logistiche: Canada (102),
Francia (541), Norvegia (207). In aggiunta 42 osservatori militari assistono l’ UNIFIL nei
suoi compiti tramite l’ United Nations Observer Group In Lebanon (UNOGIL)
4
.
3. LE ATTIVITÀ DELL’ UNIFIL: MARZO 1978-APRILE 1982
3.1. LE ATTIVITÀ DELL’ UNIFIL MARZO-APRILE 1978
Subito dopo l’adozione della risoluzione 427 (1978), il Segretario Generale cerca ed
ottiene l’impegno da parte del governo libanese e di quello israeliano a cooperare con l’
UNIFIL. Durante un incontro con Yesser Arafat, presidente del comitato esecutivo dell’
OLP, il generale Erskine ottiene la promessa di collaborazione anche dall’ OLP. La
maggiore fonte di preoccupazione per la missione consiste nella presenza e nelle attività
nel sud del paese da parte di gruppi armati non controllati dal governo centrale. Sebbene
essi costituiscano il principale ostacolo nell’ adempimento dei suoi compiti, l’ UNIFIL
non può negoziare ufficialmente con questi gruppi armati alcuni dei quali sono sostenuti
dall’ OLP, altri da Israele. L’ UNIFIL per risolvere i problemi con il Movimento
Nazionale Libanese (MNL), un’ associazione indipendente di partiti di sinistra, si rivolge
all’ OLP . Dall’ altra parte deve affrontare le milizie Cristiane guidate da Saad Haddad, un
ufficiale espulso dall’ esercito libanese, e che sono sostenute, addestrate e armate da
Israele. La seconda più grande difficoltà è constituita dall’ assenza di una chiara
definizione dell’ area di operazione. La risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza, che è
il risultato di un compromesso, è vaga su questo punto. Infatti in essa si indica che l’
4
L’ UNOGIL è stato creato dalla risoluzione 128 (1958) del Consiglio di Sicurezza per assicurare che
non vi siano infiltrazioni illegali di personale armato o di armi attraverso le frontiere libanesi.
11
UNIFIL deve operare nel sud del Libano e che uno dei suoi compiti è quello di
confermare il ritiro dell’ esercito israeliano dai confini internazionalmente riconosciuti.
Nel suo rapporto sull’ implementazione della risoluzione che tiene conto dei diversi punti
di vista dei membri del Consiglio di Sicurezza, il Segretario Generale non essendo in
grado di proporre una più chiara definizione si limita a dichiarare che l’ UNIFIL deve
definire la propria area di operazione in accordo con le due parti
5
. Ma le due parti hanno
opinioni molto divergenti su quali debbano essere i compiti dell’ UNIFIL e nessun
accordo è stato raggiunto su quale debba essere la sua area di operazione. Questa
difficoltà ha pesantemente ostacolato il lavoro di UNIFIL fin dal principio. Infatti i piani
prevedevano il dispiegamento del battaglione francese a Tiro e il controllo del ponte di
Kasmiyah. Ma a ciò si oppone l’ OLP sulla base del fatto che l’ esercito israeliano non ha
occupato né il ponte né la città durante i combattimenti; il Segretario Generale decide
dunque di ritardare il dispiegamento previsto in vista di ulteriori negoziati con l’ OLP. Il
battaglione francese stabilisce il suo quartiere generale nelle ex caserme dell’ esercito
libanese al di fuori della città organizzando check-point e attività di pattuglia lungo la
linea di frontiera, sulla strada lungo la costa dalla città di Zahrani fino a Tiro. L’ 8 aprile il
generale Erskine nel suo rapporto al Segretario Generale afferma che la situazione è
abbastanza tranquilla, tuttavia occasionali scambi di colpi di artiglieria continuano nell’
area di Tiro e nel settore orientale tra le milizie Cristiane collocate nella base di
Marjayoun e l’ OLP situato nella roccaforte di Chateau de Beaufort a nord del fiume
Litani. Le truppe dell’ UNIFIL che si sono dipiegate tra i due gruppi armati, cercano di
mantenere un precario cessate il fuoco, mentre il Segretario Generale e il generale
Siilasvuo continuano a far pressione su Israele affinchè ritiri immediatamente le sue
truppe dal Libano.
3.2. LE ATTIVITÀ DELL’ UNIFIL: APRILE-GIUGNO 1978
Il 6 aprile 1978 il Capo di Stato dell’ esercito israeliano sottopone al generale Siilasvuo il
piano dell’ iniziale ritiro di Israele in due fasi (circa 1/10 dell’ intero territorio occupato);
il giorno seguente il Segretario Generale afferma che esso non è soddisfacente in quanto
la risoluzione 425 prevede il ritiro completo dal territorio libanese; tuttavia il piano viene
5
Nel paragrafo 2 c) si dice solo che le Forza si stabilirà e si manterrà nella zona di operazione che sarà
definita tenendo conto degli obiettivi che devono essere portati a termine.