Millennium Development Goals Introduzione
4
INTRODUZIONE
«Lo sviluppo umano significa permettere alle persone di vivere la vita che
desiderano dando loro la possibilità di realizzare il loro potenziale di esseri
umani ». UNPD, Rapporto sullo Sviluppo Umano, 1992.
Cosa sono i Millennium Development Goals (MDGs)?
Per rispondere a questa domanda, usiamo le stesse parole dell‟United
Nations Millennium Declaration
1
:
«…Il mondo ha la possibilità di sconfiggere la povertà estrema, le malattie,
l’inquinamento ambientale ed innalzare la qualità della vita di ogni essere
umano che abita il pianeta. La civiltà globalizzata del terzo millennio possiede
la ricchezza, la conoscenza i mezzi per coronare il sogno di una umanità
affrancata dalla miseria e dalla mancanza dei bisogni di base. Questa è la
filosofia che spinse i Capi di Stato e di governo di tutti gli Stati membri
dell’ONU, riuniti dal 6 all’ 8 settembre 2000 a New York nel “Vertice del
Millennio”, la più ampia riunione di leader della storia, a porre la propria firma
in calce alla “Dichiarazione del Millennio”».
2
1
United Nations Millennium Declaration, General Assembly resolution 55/2 of 8
September 2000.
2
A livello UN, il tema dello sviluppo e della lotta alla povertà, trova fondamento nell’art. 1
comma 3 e negli art. 55-60 dello Statuto delle Nazioni Unite. In essi è prevista la
cooperazione in campo economico e sociale come uno dei fini principali dell’UN, accanto al
mantenimento della pace ed alla protezione dei diritti umani. Si occupano del
perseguimento dei su citati fini:
ECOSOC, consiglio economico e sociale, come organismo d’elaborazione culturale
e d’indirizzo politico (anche su temi di sviluppo);
UNCTAD, organizzazione delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo,
costituisce la principale sede internazionale in cui sono trattate in modo integrato
le questioni relative allo sviluppo;
UNPD, programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo;
UNIDO, organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale, agenzia
specializzata per promuovere l’industrializzazione sostenibile nei paesi in via di
sviluppo;
FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, è
un’agenzia specializzata ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la
produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla
crescita economica mondiale;
Millennium Development Goals Introduzione
5
Ciò significa, che i leaders del mondo hanno riconosciuto la loro
responsabilità nei confronti dell‟intera umanità, riconoscendo la necessità di
ottenere, entro il 2015, dei risultati a favore dei popoli emarginati. Altri incontri
contribuiranno ad individuare otto obiettivi (i MDGs, appunto), traguardi
misurabili, il cui conseguimento, rappresenta un vincolo per la comunità
internazionale. Gli otto obiettivi, stabiliscono le priorità per tutti gli abitanti del
pianeta, soprattutto per i bambini.
I MDGs, cercano di rispondere, attraverso degli obiettivi (generali) e dei
targets (obiettivi specifici), da raggiungere entro il 2015 (al più tardi), alle
principali sfide connesse con lo sviluppo. Sono stati adottati da 189 nazioni e
firmate da 147 Capi di Stato e di Governo durante il Summit del Millennio,
svoltosi nel settembre del 2000. Nel 2001, come risposta alle richieste
provenienti da molti paesi, il Segretario Generale dell‟ONU, ha presentato la
Road Map Towards the Implementation of the United Nation Millennium
Declaration. La Road Map, consiste in una descrizione dettagliata e completa
della situazione corrente, volta a porre in evidenza delle strategie per il
conseguimento concreto degli obiettivi. La relazione propone per ciascun
obiettivo i percorsi da seguire suggerendo le best practices
3
. Vengono, inoltre
UNESCO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la
cultura, incoraggia la collaborazione tra le nazioni nei settori dell’educazione,
scienza, cultura e comunicazione;
OMS, organizzazione mondiale della sanità, agenzia per la salute, promuove il
raggiungimento, per tutte le popolazioni del livello più alto di salute (definito come
condizione di benessere fisico).
3
Ad esempio nella Sezione II, dedicata alla pace alla sicurezza ed al disarmo, la relazione
suggerisce le misure che possono contribuire ad assicurare la promozione della sicurezza
umana:
1. Rafforzamento dello Stato di Diritto e azione contro la criminalità
internazionale. Ampliamento delle competenze della Corte Internazionale
di Giustizia;
2. Agire a livello internazionale quando lo Stato di diritto non riesce ad
ottenere i risultati sperati. La Comunità Internazionale ha la responsabilità
della prevenzione dei conflitti, mantenimento della pace e costruzione della
pace. Queste sfide richiedono di sostituire la cultura della reazione con
quella della prevenzione;
3. Riforma delle sanzioni. Le sanzioni comminate dal Consiglio di Sicurezza
devono intendersi come sanzioni mirate, in modo tale che esse divengano
più efficaci ed il loro impatto sui civili sia ridotto. Infine, compiendo
progressi in relazione al disarmo in tutti i settori, dalle armi di distruzione
di massa alle armi leggere ed alle mine terrestri. Lavorando per rafforzare
Millennium Development Goals Introduzione
6
redatti dei report annuali che riassumono i risultati conseguiti nell‟attuazione
dei MDGs. Nel 2002, il Global Report ha evidenziato i progressi ottenuti
nell‟ambito della prevenzione dei conflitti armati, nel trattamento e nella
prevenzione delle malattie, compresi AIDS e malaria. Nel 2003, sono state
poste in evidenza le strategie per lo sviluppo ed in modo particolare sullo
sviluppo sostenibile. Nel 2004, l‟enfasi è sulla criminalità internazionale. Nel
2005, il Segretario Generale ha presentato il primo rapporto quinquennale,
segnalando i progressi ottenuti nella realizzazione dei MDGs.
I Millennium Development Goals, costituiscono gli obiettivi di sviluppo per il
nuovo millennio, adottati dagli stati membri dell‟ONU e da tutte le
le Convenzioni esistenti e per sviluppare dei meccanismi regionali per
rintracciare e fermare il traffico illecito di armi.
Nella Sezione III dedicata allo sviluppo e alla eradicazione della povertà (MDGs),
l’attenzione si concentra sullo sviluppo sostenibile attraverso l’eliminazione della povertà
estrema, la fame, la malnutrizione e le malattie.
La Sezione IV è dedicata alla protezione dell’ambiente comune, vi è descritto l’impatto
devastante del cambiamento climatico e la necessità di un approccio attento alla
conservazione ed alla gestione dell’ecosistema. A tal fine si chiede il completamento della
ratifica del Protocollo di Kioto come passo fondamentale verso il contenimento delle
emissioni dei gas che provocano l’effetto serra. Si richiede, inoltre, il coordinamento tra le
organizzazioni internazionali e regionali per affrontare meglio i problemi legati alla
silvicoltura, l’attuazione della Convenzione sulla diversità biologica, la Convenzione contro
la desertificazione, l’adozione di strategie per una corretta gestione delle risorse idriche e
per ridurre l’impatto delle catastrofi naturali ed il rispetto dei principi della dignità umana.
La Sezione V è dedicata ai diritti umani, alla democrazia ed al buon governo. Vengono
ribaditi la necessità del rispetto dei diritti umani, della dignità umana ed il dovere della
loro protezione. Si sottolinea il potere della democrazia ed il necessario coinvolgimento
dei cittadini per effettuare i cambiamenti.
La Sezione VI è dedicata alla protezione dei vulnerabili. Si individua come necessaria la
protezione di donne e bambini costretti in situazioni di sfollamento. La relazione individua
misure concrete per fornire una protezione concreta ai civili attraverso l’azione del diritto
penale internazionale nel perseguire la violazione dei diritti e la protezione dei vulnerabili
nelle situazioni di sfollamento forzato.
Sezione VII “Meeting per i bisogni speciali dell’Africa”, affronta le sfide poste dalla povertà
estrema, i devastanti oneri del debito, le malattie ed i conflitti. L’Africa soffre, in modo
particolare, della sua emarginazione nel processo di globalizzazione. Le quote imposte
sulle esportazioni, inoltre, gli investimenti e il progresso tecnologico l’hanno ulteriormente
impoverita. Si chiede di sostenere, a livello internazionale la New Africa Iniziative in tutti i
settori, rafforzare la governance democratica, lavorare per lo sviluppo sostenibile
aumentando gli aiuti ufficiali allo sviluppo, migliorare i flussi di capitale privato e creare
migliori capacità per gli scambi commerciali.
La Sezione VIII è dedicata al rafforzamento delle Nazioni Unite per rinnovare la capacità
dell’ONU di fornire uno spazio reale di dialogo. Per una azione efficace si richiede un
miglior coordinamento tra i suoi principali organi contemporaneamente rafforzando loe
relazioni di partenariato con altre organizzazioni multilaterali e la società civili.
Millennium Development Goals Introduzione
7
organizzazioni internazionali che vengono sostenuti da diverse iniziative tra le
quali la “UN MILLENNIUM CAMPAIGN”.
L‟iniziativa costituisce l‟ultimo atto di una serie di interventi tra i quali si
ricordano:
1. LE CONFERENZE ONU DEGLI ANNI NOVANTA:
a) Ambiente e sviluppo (“Summit della Terra”, 1992, Rio de Janeiro)
4
;
b) Diritti umani (1993, Vienna)
5
;
c) Popolazione e sviluppo (1994, Cairo)
6
;
4
Hanno partecipato al Summit della Terra i rappresentanti di 178 paesi e più di 100 capi di
stato, ed oltre 1000 organizzazioni non governative. Saranno sottoscritti 5 documenti:
L’Agenda 21, programma d’Azione per il XXI secolo;
La Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste;
La Convenzione sui cambiamenti climatici;
La Convenzione sulla diversità biologica;
La Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo.
I lavori termineranno prendendo atto della necessità della collaborazione globale per
tutelare e ripristinare la salute e l’integrità dell’ecosistema terrestre. Inoltre, si sollecita la
partecipazione di tutti i cittadini interessati (ai diversi livelli), e s’invitano gli stati a
favorire la partecipazione del pubblico, rendendo disponibili le informazioni. S’invoca la
cooperazione internazionale, al fine di generare una crescita economica ed uno sviluppo
sostenibile in tutti i Paesi e per consentire una lotta più efficace ai problemi del degrado
ambientale.
5
Alla Conferenza di Vienna sui diritti umani, partecipano i rappresentanti di 171 Stati,
che, con votazione unanime, approvano una Dichiarazione ed un Programma d’Azione per
la promozione dei diritti umani nel mondo. Partecipano, inoltre, tra docenti universitari,
organismi preposti all’applicazione dei trattati sui diritti umani, istituzioni nazionali e
rappresentanti di più di 800 organizzazioni non governative, oltre 7000 persone. La
Dichiarazione di Vienna segna l’inizio di un rinnovato impegno per rafforzare e sviluppare
degli strumenti giuridici posti a tutela dei diritti umani.
6
La Conferenza del Cairo sulla popolazione e sviluppo, fu organizzata dal Fondo delle
Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA). Hanno partecipato alla Conferenza 179 paesi,
che hanno affermato la stretta correlazione tra sviluppo e popolazione, ponendo l’accento
sulla necessità dell’empower delle donne, come risposta efficace ai bisogni di istruzione e
salute (compresa la salute riproduttiva). Promuovere la parità tra uomini e donne,
soprattutto eliminare la violenza contro le donne, consentire loro di avere il controllo sulle
risorse e partecipare direttamente alle decisioni (compresa la scelta di quanti figli avere),
vengono ritenuti elementi essenziali delle politiche per la popolazione e lo sviluppo. Al
Cairo vengono concordati una serie di obiettivi precisi ed espliciti:
Rimozione della disuguaglianza tra i sessi a livello di istruzione primaria e
secondaria, entro il 2005;
Garanzia dell’istruzione primaria entro il 2015;
Millennium Development Goals Introduzione
8
d) Donne (1995, Pechino)
7
;
e) Insediamenti umani (1996, Instanbul)
8
;
f) Sicurezza alimentare (1997, Roma);
2. GLI INTERNATIONAL DEVELOPEMENT GOALS
9
;
3. LA SESSIONE DEL MILLENNIO DELL‟ASSEMBLEA GENERALE ONU
10
;
Riduzione della mortalità materna, perinatale e della mortalità infantile sotto i 5
anni;
Accesso universale ai servizi per la salute riproduttiva e sessuale, compresi gli
strumenti per una sicura ed affidabile pianificazione familiare, entro il 2015.
Al Cairo vengono anche, per la prima volta, quantificate le risorse necessarie per
raggiungere gli obiettivi individuati. Una sessione speciale dell’Assemblea dell’ONU
Cairo+5 è stata dedicata alla valutazione dei progressi compiuti nell’attuazione degli
obiettivi contenuti nel Programma d’Azione del Cairo.
7
La Convenzione di Pechino, sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro
le donne, è il principale testo giuridicamente vincolante sui diritti delle donne. Alla
Conferenza hanno partecipato 5.307 delegate e delegati ufficiali e 3.824 rappresentanti
delle ONG.
8
La seconda conferenza UN sugli insediamenti umani, Habitat II, si è svolta dal 3 al 14
giugno 1996 ad Instanbul. Nella Conferenza sono stati affrontati i problemi ambientali
riguardo agli insediamenti umani, partendo dai risultati raggiunti dall’UNCED (United
Nations Conference on Environment and Development). La rapida crescita della
popolazione urbana ha causato drammatici problemi come la povertà, condizioni abitative
precarie, congestione, scarsità di servizi di base e infrastrutture fatiscenti. La Conferenza
Habitat II, ha focalizzato l’attenzione sull’esigenza di uno sviluppo urbano sostenibile e
sulla necessità di ridurre la povertà ed i rischi ambientali per i settori più deboli della
società. La Conferenza ha adottato un Piano d’azione (Agenda Habitat) ed una
Dichiarazione in cui vengono enunciate delle linee guida ed impegni di governo per
migliorare le condizioni di vita delle aree urbane e rurali. Alla stesura degli atti formali
hanno partecipato i sindaci ed alti funzionari della città, riconoscendo, quindi, il loro ruolo
di guida nell’attuazione del Piano d’azione Habitat II.
9
Gli obiettivi internazionali di sviluppo sono stati elaborati, nel 1996, dal Development
Assistance Committee (DAC).
10
Nell’ultima sessione dell’Assemblea Generale del XX secolo, si rinnova l’impegno UN sul
fronte della pace e della protezione dei diritti umani. Questa speciale sessione
dell’Assemblea è stata preceduta da un Forum delle organizzazioni non governative e da
un vertice dei Capi di Stato degli stati membri UN. Il Summit, del 6-8 settembre 2000, è
stata una occasione per discutere a livello politico e diplomatico le strategie per affrontare
le sfide del nuovo secolo. I principali obiettivi del Summit: rafforzare le operazioni di pace
e definire misure specifiche per ridurre la povertà. La dichiarazione finale del vertice del
Millennio è un articolato documento che fissa le strategie future dell’Organizzazione e
della comunità internazionale in riferimento ai maggiori problemi del nostro tempo. Le
principali risoluzioni dell’Assemblea Generale sul Forum ed il Summit del Millennio:
Millennium Development Goals Introduzione
9
4. IL RAPPORTO ONU “WE, THE PEOPLE”
11
;
5. LA DICHIARAZIONE DEL MILLENNIO;
6. MDGS;
7. IL FOLLOW-UP;
Nel 2000, a Ginevra, viene presentato il rapporto “2000, A Better World For
All”, redatto dalle Nazioni Unite, dalla Banca Mondiale, dall‟Ocse e dal Fondo
Monetario Internazionale. Il rapporto contiene dei piani d‟azione: gli
“International Development Goals” (IDGs).
Gli IDGs individuati, da conseguire al massimo entro il 2015, sono:
1. Ridurre alla metà il numero di coloro che vivono in condizioni di estrema
povertà;
2. Istruzione elementare per tutti;
3. Eliminare le disparità di genere;
4. Ridurre di due terzi i tassi di mortalità neonatale;
5. Fornire a tutti servizi per la salute riproduttiva;
6. Attuare strategie nazionali per lo sviluppo sostenibile, per invertire i
processi di distruzione delle risorse ambientali.
Negli IDGs, manca ogni riferimento sia alla riduzione del debito dei paesi in
via di sviluppo (PVS), sia all‟obiettivo dello 0,7 per cento del PNL da
Risoluzioni 53/202 (12 febbraio 1999). Convocazione dell’Assemblea del Millennio.
Risoluzione 53/239 (14 giugno 1999): Riforma dell’Onu: misure e proposte.
Rafforzamento del sistema ONU;
Risoluzione 54/254 (23 marzo): Summit del Millennio delle Nazioni Unite;
Risoluzione 54/261 (16 maggio): Oratori e organizzazioni invitati alla tavola del
Summit;
Risoluzione 54/281 (15 agosto 2000): organizzazione del Summit del Millennio;
Risoluzione 55/2 (18 settembre 2000): Dichiarazione del Millennio.
11
Il 10 settembre 2005, si è svolta la giornata mondiale contro la povertà e la guerra, per
un ordine mondiale più giusto pacifico e democratico. Tutti i rappresentanti della società
civile, a Porto Alegre, hanno partecipato al V meeting Social Forum, per ribadire il loro
impegno alla costruzione di una società civile pacifica e democratica, e per chiedere una
riforma dell’IFM, World Bank e la loro incorporazione nell’UN.
Millennium Development Goals Introduzione
10
destinare al sostegno dello sviluppo che erano stati individuati in precedenti
conferenze.
I Capi di Stato di tutto il mondo sottoscrivono, nel 2000, “La Dichiarazione del
Millennio” impegnandosi in merito ad otto punti:
1. Valori e principi;
2. Pace, sicurezza e disarmo;
3. Sviluppo ed eliminazione della povertà;
4. Protezione dell‟ambiente;
5. Diritti umani, democrazia e buona governance;
6. Proteggere i vulnerabili;
7. Affrontare i bisogni dell‟Africa;
8. Rafforzamento delle Nazioni Unite.
Il terzo punto, Sviluppo ed eliminazione della povertà, contiene cinque
obiettivi quantificati (targets) per la comunità internazionale:
Target 1: Povertà, fame, acqua.
L‟obiettivo, è quello di diminuire, entro il 2015, la popolazione che vive con
meno di un dollaro al giorno e dimezzare il numero di coloro che non
possono usufruire di acqua potabile. La povertà va intesa come una
condizione cronica di deprivazione di risorse, capacità di scelte, sicurezza,
indispensabili per vivere in condizioni dignitose e nel pieno godimento dei
diritti umani.
Target 2: Raggiungere un’istruzione primaria universale.
Entro il 2015, tutti i bambini/e del mondo in età scolare devono poter
accedere e completare l‟istruzione elementare, ed i ragazzi/e devono poter
accedere a tutti i livelli di istruzione. Il target sorge dalla considerazione che
la mancanza di educazione priva le persone delle loro potenzialità, ed inoltre
priva la società civile della possibilità di migliorare le proprie condizioni.
Millennium Development Goals Introduzione
11
Target 3: Mortalità materna ed infantile.
Entro il 2015, ridurre di tre quarti le percentuali di mortalità materna e di due
terzi la mortalità dei bambini al di sotto dei cinque anni.
Target 4: HIV/AIDS.
Entro il 2015 dimezzare la diffusione del virus HIV, della malaria e di altre
grandi malattie che affliggono l‟umanità.
Target 5: I poveri.
Entro il 2020, aumentare in modo significativo il livello di vita di 100 milioni di
slum dwellers (abitanti dei quartieri poveri).
Il Segretario Generale dell‟ONU traduce, nel 2000, l‟intero testo in obiettivi
omogenei, quantificabili e misurabili, avvalendosi della collaborazione
dell‟UNPD, della Banca Mondiale ed di altre agenzie internazionali. Il
risultato, è un compromesso tra la Millennium Declaration e gli International
Goals, vale a dire il Millennium Development Goals. Si identificano 8 obiettivi
(goals) e 18 targets, con il fine di guidare e valutare gli impegni assunti con la
Dichiarazione del Millennio. Inoltre, tutti i targets vengono corredati da uno o
più indicatori.
Ad Assisi, nel 2002, il lancio mondiale.
Tutti i goals ed i targets devono essere intesi come molto interrelati, in modo
tale da essere considerati un tutto unico. Devono, inoltre, essere concepiti
come una forma di collaborazione, tra i paesi industrializzati e i PVS, in modo
da:
«…to create an environmental at the national and global levels alike which is
conducive to development and the elimination of poverty.».
12
12
“…creare un ambiente nazionale e globale che conduca allo sviluppo e alla eliminazione
della povertà.” MILLENNIUM DEVELOPMENT GOALS (MDGS), THE OFFICIAL UNITED NATION SITE FOR THE
MDG INDICATORS, 2007.
Millennium Development Goals Introduzione
12
SOURCE : UN, 8 September 2003.
Millennium Development Goals (MDGs)
Goals and Targets (from the Millennium Declaration)
Goal 1: Eradicate extreme poverty and hunger
Target 1: Halve, between 1990 and 2015, the
proportion of people whose income is less than one
dollar a day
Proportion of population below $1
(PPP) per day
13
Poverty gap ratio [incidence x depth
of poverty]
Share of poorest quintile in national
consumption
Target 2: Halve, between 1990 and 2015, the
proportion of people who suffer from hunger
Prevalence of underweight children
under-five years of age
Proportion of population below
minimum level of dietary energy
consumption
Goal 2: Achieve universal primary education
Target 3: Ensure that, by 2015, children everywhere,
boys and girls alike, will be able to complete a full
course of primary schooling
Net enrolment ratio in primary
education
Proportion of pupils starting grade 1
who reach grade 5[
14
]
Literacy rate of 15-24 year-olds
Goal 3: Promote gender equality and empower women
Target 4: Eliminate gender disparity in primary and
secondary education, preferably by 2005, and in all
levels of education no later than 2015
Ratios of girls to boys in primary,
secondary and tertiary education
Ratio of literate women to men, 15-
24 years old
Share of women in wage
employment in the non-agricultural
sector
Proportion of seats held by women
in national parliament
Goal 4: Reduce child mortality
Target 5: Reduce by two-thirds, between 1990 and
2015, the under-five mortality rate
Under-five mortality rate
Infant mortality rate
Proportion of 1 year-old children
immunised against measles
Goal 5: Improve maternal health
Target 6: Reduce by three-quarters, between 1990
and 2015, the maternal mortality ratio
Maternal mortality ratio
Proportion of births attended by
skilled health personnel
Goal 6: Combat HIV/AIDS, malaria and other diseases
Target 7: Have halted by 2015 and begun to reverse
the spread of HIV/AIDS
HIV prevalence among pregnant
women aged 15-24 years
Condom use rate of the
contraceptive prevalence rate
15
13
Solo per dati disponibili.
14
Un indicatore alternativo del sottosviluppo è la primary completion rate (percentuale di
studenti che completa il ciclo di istruzione primario).
15
Il tasso di utilizzo dei preservativi è sostenuto da un indicatore di utilizzo del
preservativo in situazioni ad alto rischio (indicator 19a) e da un indicatore di conoscenza
Millennium Development Goals Introduzione
13
(19a) Condom use at last high-risk
sex
(19b) Percentage of population
aged 15- years with comprehensive
correct knowledge of HIV/AIDSd
(19c) Contraceptive prevalence rate
Ratio of school attendance of
orphans to school attendance of
non-orphans aged 10-14 years
Target 8: Have halted by 2015 and begun to reverse
the incidence of malaria and other major diseases
Prevalence and death rates
associated with malaria
Proportion of population in malaria-
risk areas using effective malaria
prevention and treatment
measurese
Prevalence and death rates
associated with tuberculosis
Proportion of tuberculosis cases
detected and cured under directly
observed treatment short course
DOTS (Internationally
recommended TB control strategy)
Goal 7: Ensure environmental sustainability
Target 9: Integrate the principles of sustainable
development into country policies and programmes
and reverse the loss of environmental resources
Proportion of land area covered by
forest
Ratio of area protected to maintain
biological diversity to surface area
Energy use (kg oil equivalent) per
$1 GDP (PPP)
Carbon dioxide emissions per
capita and consumption of ozone-
depleting CFCs (ODP tons)
Proportion of population using solid
fuels
Target 10: Halve, by 2015, the proportion of people
without sustainable access to safe drinking water and
basic sanitation
Proportion of population with
sustainable access to an improved
water source, urban and rural
Proportion of population with access
to improved sanitation, urban and
rural
Target 11: By 2020, to have achieved a significant
improvement in the lives of at least 100 million slum
dwellers
Proportion of households with
access to secure tenure
del virus HIV/AIDS (indicator 19b). Inoltre, viene usato l’indicatore 19c, che individua il
tasso di utilizzo del contraccettivo, anche come indicatore dei progressi ottenuti in altri
obiettivi che riguardano la salute ed anche il livello di povertà. Questo indicatore è definito
come la percentuale di popolazione di età compresa tra i 15-24 anni che sono in grado di
proteggersi (e di proteggere il partner) dal contagio del virus, sia attraverso la conoscenza
delle regole elementari per evitare il contagio sia attraverso l’uso del preservativo.
Esistono altri indicatori usati come proxy:
la percentuale delle donne e degli uomini tra i 15-24 anni, che sono a conoscenza
della possibilità di proteggersi dall’infezione tramite l’uso del preservativo;
la percentuale di uomini e donne che sanno che anche una persona dall’aspetto
sano e robusto può trasmettere l’HIV.
Millennium Development Goals Introduzione
14
Goal 8: Develop a global partnership for development
Target 12: Develop further an open, rule-based,
predictable, non-discriminatory trading and financial
system
Some of the indicators listed below
are monitored separately for the
least developed countries (LDCs),
Africa, landlocked developing
countries and small island
developing States.
Official development assistance
(ODA)
Target 13: Address the special needs of the least
developed countries.
Net ODA, total and to the least
developed countries, as percentage
of OECD/DAC donors gross
national income
Includes: tariff and quota free access for the least
developed countries' exports; enhanced programme of
debt relief for heavily indebted poor countries (HIPC)
and cancellation of official bilateral debt; and more
generous ODA for countries committed to poverty
reduction
Proportion of total bilateral, sector-
allocable ODA of OECD/DAC
donors to basic social services
(basic education, primary health
care, nutrition, safe water and
sanitation)
Target 14: Address the special needs of landlocked
developing countries and small island developing
States (through the Programme of Action for the
Sustainable Development of Small Island Developing
States and the outcome of the twenty-second special
session of the General Assembly)
Proportion of bilateral official
development assistance of
OECD/DAC donors that is untied
Target 15: Deal comprehensively with the debt
problems of developing countries through national and
international measures in order to make debt
sustainable in the long term
ODA received in landlocked
developing countries as a
proportion of their gross national
incomes
ODA received in small island
developing States as a proportion
of their gross national incomes
Market access
Proportion of total developed
country imports (by value and
excluding arms) from developing
countries and least developed
countries, admitted free of duty
Average tariffs imposed by
developed countries on agricultural
products and textiles and clothing
from developing countries
Agricultural support estimate for
OECD countries as a percentage of
their gross domestic product
Proportion of ODA provided to help
build trade capacity
Debt sustainability
Total number of countries that have
reached their HIPC decision points
and number that have reached
their HIPC completion points
(cumulative)
Debt relief committed under HIPC
Initiative
Millennium Development Goals Introduzione
15
Debt service as a percentage of
exports of goods and services
Target 16:
In cooperation with developing countries, develop and
implement strategies for decent and productive work
for youth
Unemployment rate of young
people aged 15-24 years, each sex
and total
Target 17:
In cooperation with pharmaceutical
companies, provide access to affordable
essential drugs in developing countries
Proportion of population with access
to affordable essential drugs on a
sustainable basis
Target 18: In cooperation with the private sector, make
available the benefits of new technologies, especially
information and communications
Telephone lines and cellular
subscribers per 100 population
Personal computers in use per 100
population
Internet users per 100 population
SOURCE : UN, 8 September 2003.
I targets enucleano una prospettiva di sviluppo che va oltre il concetto di
crescita. È un modo nuovo di crescere che rende necessario indagare cosa
significhi sviluppo, ed in particolare sviluppo sostenibile. Vi sono due
posizioni ideologiche associate al concetto di sostenibilità e di ambiente.
L‟una è definita tecnocentrica ed è fautrice di un mercato senza imposizioni
né sui produttori né sui consumatori. La posizione dei tecnocentrici è fondata
sulla sostituibilità totale dei fattori tale che, l‟uomo e la tecnologia trovino
sempre un modo per compensare il vincolo posto dal fattore limitante. Inoltre,
questo tipo di posizione si modula su diverse sfumature dall’accomodante, a
quella dell’abbondanza. L‟altro approccio è definito ecocentrico, è di tipo
conservativo, si rifà ad un concetto di sostenibilità molto forte. Anche in
questo caso, l‟approccio si sviluppa con due modulazioni fondamentali:
comunitaria e radicale. Molti di questi approcci si sovrappongono e vi si
possono ritrovare diversi profili etici ed economici. Si ritiene opportuno
offrirne una sintesi riportando la tabella elaborata da R. K. Turner, D.W.
Pearce e I. Bateman, in Economia ambientale, Bologna, il Mulino, 1996.
Millennium Development Goals Introduzione
16
I Millennium Development Goals, offrono lo spunto per una riflessione sul
concetto di sviluppo, in questo lavoro ne vengono affrontati alcuni aspetti,
tenendo presente che il filo conduttore non può che essere quello della
povertà: delle antiche, ma anche “nuove” povertà che interessano, parimenti,
le società in via di sviluppo e quelle già industrializzate.
La tesi è organizzata come segue:
Capitolo 1: tratterà della crescita facendo riferimento al pensiero di alcuni
economisti che hanno cercato di superare le strettoie del concetto di crescita,
Le posizioni
ideologiche
sull’ambiente
TECNOCENTRICA ECOCENTRICA
Dell‟abbondanza Accomodante Comunitaria Radicale
caratteristiche
Sfruttamento delle risorse,
posizione orientata allo
sviluppo
Gestione e
conservazione delle
risorse
salvaguardia delle
risorse
Preservazione estrema
tipo di
economia
Antiverde, con mercati
totalmente liberi e nessun
vincolo
verde, guidata da
strumenti economici
(per es. tasse
sull‟inquinamento)
profondamente
verde, volta a
mantenere uno stato
stazionario, e
regolata da norme
strette
rigorosamente verde,
rigidamente vincolata
per ridurre al minimo
l‟impatto sulle risorse
strategie di
gestione
obiettivo primario:
massimizzare il prodotto
interno lordo. Mercati
liberi assicureranno la
capacità di sostituzione
infinita tra capitale
naturale e capitale
manufatto, allentando
tutti i possibili vincoli
legati alla scarsità delle
risorse
crescita demografica
modificata per tenere
conto del peso
sull‟ambiente dei
modi di produzione e
di consumo. Si rifiuta
l‟ipotesi della
sostenibilità infinita.
Regola operativa:
capitale complessivo
costante nel tempo.
Crescita economica
nulla; crescita della
popolazione nulla.
Separazione dei fattori
della produzione.
Punto di vista
sistemico e riferito al
pianeta nel
complesso.
Riduzione dell‟economia
e della popolazione. E‟
imperativa una riduzione
di scala della produzione
e dei consumi
etica Si privilegiano i diritti e gli
interessi degli esseri
umani attualmente
viventi; la natura ha un
valore strumentale (il
valore cioè che le viene
riconosciuto dagli uomini)
Emerge la
preoccupazione per
gli altri, cioè l‟equità
intergenerazionale ed
infragenerazionale.
La natura ha un
valore strumentale
Gli interessi collettivi
sono predominanti
rispetto agli interessi
privati ed individuali.
Gli ecosistemi hanno
un valore primario, e
la componente di
beni e servizi un
valore secondario
Accettazione della
bioetica, cioè degli
interessi morali conferiti a
tutte le specie non umane
e alle parti abiotiche
dell'ambiente; la natura
ha valore, un valore
intrinseco (cioè ha valore
in sé, indipendentemente
dall‟esperienza umana)
Criterio di
sostenibilità
Molto debole debole forte Molto forte
Millennium Development Goals Introduzione
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per dirigersi verso quello di sviluppo in modo particolare di sviluppo
sostenibile.
Capitolo 2: verrà affrontato il nucleo centrale dei MDGs, facendo riferimento
ad alcune posizioni critiche ed alla povertà nelle società industriali. Il punto di
partenza è la considerazione che l‟esistenza di aree di povertà
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non
appartiene, in modo esclusivo, alle sole società arretrate, anche nelle società
avanzate permangono situazioni di deprivazione e di disagio. In particolare, si
analizzerà l‟andamento delle società industriali, e le risacche di povertà che
in esse si generano, considerando che, il conseguimento dei Goals, è rivolto
a tutti gli esseri umani. In tal modo, i MDGs acquistano un caratteristico
andamento duale: da una parte i PVS, paesi maggiormente bisognosi di aiuto
e di sostegno, dall‟altra i paesi industrializzati, alle prese con le nuove
povertà.
Capitolo 3: analizzeremo il rapporto 2007 sullo stato di attuazione dei MDGs.
Conclusioni: verrà individuato il fulcro centrale dei problemi legati alla
realizzazione degli Obiettivi del Millennio: gli accordi multi/bilaterali.
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Ad oggi, non esiste una convergenza di opinioni sul significato da attribuire al termine
“povertà”. Non vi è convergenza neanche sui metodi di analisi e di misurazione idonei a
quantificare l’intensità con cui si manifesta la povertà, né sull’individuazione delle cause
all’origine del fenomeno.