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ANNO ACCADEMICO 2009-2010
INTRODUZIONE
Lo scopo di questa tesi consiste nel cercare di esporre le modalità con cui in Ogliastra la lingua e la
cultura locale vengono utilizzate come elemento di richiamo turistico con particolare attenzione
all'attrattiva esercitata verso l'utenza di origine russa e slava.
Il “turismo linguistico” è il fenomeno per cui le lingue possono costituire, al pari dei
consueti elementi di attrazione turistica, come il paesaggio e le bellezze naturali, un elemento di
curiosità e di richiamo in una determinata area turistica.
In questo lavoro dunque analizzeremo le denominazioni degli esercizi turistici dell'area,
verificheremo così le modalità con cui gli imprenditori ogliastrini utilizzano la lingua locale per la
promozione del prodotto turistico dando così origine al turismo linguistico in Ogliastra.
Innanzitutto presenteremo la regione sotto il profilo geografico ed economico, analizzeremo
l'attività turistica, cercheremo di spiegare come è nato il turismo nella regione e come si è evoluto
sino alla sua situazione attuale. Vedremo poi qual'è la tipologia dei turisti che visitano la regione,
con uno sguardo particolare verso i visitatori provenienti dall'area slava.
Spiegheremo poi il concetto di “lingua minore” e collocheremo la situazione di questi idiomi
nel contesto nazionale.
In seguito descriveremo gli elementi di turismo linguistico presenti nella regione,
analizzeremo le entità che adoperano il bene-lingua e le varie modalità di utilizzo. A questo scopo
verranno introdotti i materiali su cui si focalizzerà l'analisi: le denominazioni degli esercizi turistici
della regione. Infine, esamineremo dunque gli idiomi adottati di volta in volta dagli imprenditori
ogliastrini e cercheremo di spiegare in che modo la lingua locale e le eventuali altre lingue adottate
possono rappresentare un mezzo per rendere più appetibile il prodotto turistico della regione.
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Capitolo I.
Profilo geografico ed economico dell’Ogliastra.
1. Il territorio e le sue risorse ambientali.
L‟Ogliastra è una regione storico-geografica situata nella zona centro-orientale della Sardegna.
Anticamente denominata Agugliastra, deve il suo nome alle numerose piante di olivastro (ozzastru
in lingua sarda) presenti nel suo territorio. Secondo altri, invece, il nome della regione deriverebbe
dall‟enorme pinnacolo di granito che si erge nel mare a nord di Santa Maria Navarrese,
comunemente chiamato appunto, Agugliastra o Sa Pedra Longa (la pietra lunga).
La particolare composizione del territorio ha da sempre reso difficili i collegamenti verso il
resto dell‟isola rendendola quasi “un isola nell‟isola” in cui anche i contatti tra gli abitanti dei
diversi paesi sono stati sporadici. Il secolare isolamento dei singoli villaggi è alla base delle
peculiarità che caratterizzano i diversi centri abitati, che hanno tradizioni culturali talvolta assai
diverse.
Il territorio si estende per circa 1.800
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km² ed è caratterizzato da due realtà fortemente
differenziate, l‟entroterra montuoso formato per la maggior parte da formazioni calcaree, e la zona
costiera formata da valli, gole, cale e spiagge. Elena Cannas
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descrive la regione come un
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E. Cannas, “Il paesaggio”, in Ogliastra. Antica Cultura - Nuova Provincia, Natura e Ambiente, Cagliari,
Zonza Editori, 2007, pp. 41-49.
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E. Cannas, Op. cit., p. 41-49.
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“mosaico geo-bio-antropologico”, nel quale la diversità degli ambienti che la compongono li fa
apparire come frammenti contrapposti uno all‟altro. Una delle montagne che forma l‟entroterra è la
catena del Gennargentu
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, estesa per 450 km
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e situata a cavallo tra le provincie di Ogliastra e
Nuoro. La catena è formata da diverse cime, la più alta delle quali, la Punta la Marmora, raggiunge i
1854 m. di altitudine, rappresentando anche la vetta più alta della Sardegna. Da questa catena
montuosa ha origine il fiume Flumendosa il cui corso si sviluppa per 125 km.
Il Monte Idolo che raggiunge i 1.241 m. d‟altitudine, si affianca alla catena del Gennargentu
e alle sue pendici si trovano le plaghe collinari dell‟Ogliastra. L‟eccezionale panorama offerto da
questo punto consente nel lato est un‟ampia visione sul paese di Arzana e sulle lontane coste
ogliastrine, mentre del lato opposto si possono ammirare i boschi di Villagrande Strisaili e il
massiccio del Gennargentu.
Avvicinandosi alla costa si trova il comprensorio del Supramonte: anch‟esso suddiviso
amministrativamente tra la provincia dell‟Ogliastra e quella di Nuoro. Il massiccio è caratterizzato
dalla conformazione calcarea che si manifesta nelle grotte, nei corsi d‟acqua sotterranei e in cavità
profonde come quella di Su Suercone, larga quasi 400 m. e profonda 120-150 m, o come la
voragine del Golgo, pozzo verticale imbutiforme, profondo 270 m., la più profonda voragine a
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F. Lecis, “La geografia”, in Ogliastra. Antica Cultura - Nuova Provincia, Natura e Ambiente, Cagliari, Zonza
Editori, 2007, pp. 21-40.
Illustrazione 1: cartina Ogliastra
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campata d‟Europa, che è stata dichiarata monumento naturale. Al suo interno si trova una specifica
fauna delle grotte chiamata troglobia di cui fa parte anche il geotritone sardo.
I Tacchi d‟Ogliastra, situati nella parte sud-orientale del Gennargentu, sono grandi
conformazioni calcaree situate sopra formazioni costituite da altre rocce, e prendono questo nome
per via della somiglianza appunto a un tacco di scarpa. La superficie su cui i tacchi si estendono è di
oltre 5.000 ettari, nei comuni di Osini, Ulassai, Ussassai, Gairo, Tertenia e Jerzu. Perda Liana è il
più famoso fra i Tacchi presenti in Ogliastra: si innalza per 120 m. dalla base del roccione ed è
raggiunibile solo tramite tecnica alpinistica. La sua particolare conformazione e l‟altezza di 1.293
m. lo hanno reso fin dai tempi antichi un punto di riferimento inconfondibile nel territorio. A est si
trovano i Monti del Tonneri, costituiti da calcari, scisti e porfidi, caratterizzati dalla presenza di
falesie, valli e dirupi: tutto il complesso montuoso è ricoperto dalla Foresta di Montarbu che si
estende per 2.767 ettari. Si trova in questo territorio il comune di Seui e una parte del comune di
Ussassai.
Monte Ferru è la montagna più a sud della provincia, caratterizzata da formazioni di porfido
rosso. Sulla sommità una serie di guglie e di roccia dirupata formano una cresta che raggiunge gli
800 m. In questo territorio si trova il comune di Tertenia.
La zona costiera che forma il Golfo di Orosei è un tratto di 80 km: inizia a nord da Punta
Nera a Orosei e a sud termina a Capo Monte Santo nel comune di Baunei. L‟area è costituita da un
tavolato calcareo che cade a picco sul mare e che il tempo e gli agenti atmosferici hanno eroso e
scavato, dando origine a un sistema di alte falesie che rende il paesaggio selvaggio ed estremo, in
cui la presenza dell‟uomo è ridotta al minimo. Una di queste falesie si erge solitaria dal mare per
un‟altezza di 128 m.; il suo nome attuale è Pietra Lunga, Pedra Longa in sardo.
Alla montagna che cade a picco nel mare si alternano alcune piccole cale che hanno origine
dall‟erosione delle codule, piccoli fiumi a carattere torrentizio che nel corso di migliaia di anni si
sono scavati un varco fino al mare dando origine alle diverse cale: Cala Fuili, Cala Sisine, Cala
Luna, Cala Mariolu, Cala Biriola, Cala Goloritzè. Alcune di esse sono raggiungibili solo via mare,
altre si possono raggiungere anche dall'interno attraverso lunghi e tortuosi sentieri.
Più a sud, il resto della costa che va da Santa Maria Navarrese sino al confine costiero
ogliastrino di Cardedu a Sarrala è costituito da spiagge basse, in un susseguirsi di arenili composti
da sabbia finissima, granulosa e pietrame. Tra le località più importanti sono segnalate Sarrala,
appunto, Foxi Manna nel comune di Tertenia, dominata dal Nuraghe Aleri, Perd‟e Pera e Museddu
alla Marina di Cardedu, tutte caratterizzate da spiagge di sabbia bianca e delimitate da scogliere di
granito; più avanti, nel territorio di Gairo, si trova la spiaggia di Su Sirboni sempre di sabbia bianca,
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immersa in un panorama dei più suggestivi della costa. Più a nord si trova poi la spiaggia di
Coccorrocci composta da ciotoli porfidici dalla forma arrotondata che vanno dal colore verde al
rosa. Nel territorio di Barisardo si trova la spiaggia Torre di Bari: qui la sabbia è chiara a grana
grossa, e il suo nome è legato alla presenza su un istmo della torre spagnola che un tempo serviva di
vedetta in caso di sbarchi pirateschi. La baia termina nella scogliera di Punta Niedda che deve il suo
nome all‟origine vulcanica degli scogli, neri appunto. Salendo ancora si trova la spiaggia di Cea,
caratterizzata dalla sabbia bianca finissima e dal fondale basso. In questa spiaggia si trovano anche i
faraglioni, due enormi scogli rossi che spuntano dal mare fronteggiando la spiaggia da un centinaio
di metri.
Scogliere di granito e piccole spiaggette di sabbia bianca finissima si susseguono sino al
territorio di Tortolì dove si trovano la spiaggia di Orri e quella di Basaura, situata nelle immediate
vicinanze dello scalo aeroportuale; la piccola baia di Porto Frailis è circondata da colline. Si
raggiunge infine il territorio di Arbatax, dove si erge il monumento naturale simbolo della località,
Is Iscoglius Orrubius, ossia le Rocce Rosse, una scogliera di porfido rosso che si innalza dal mare
come una successione di guglie. Le rocce rosse fanno parte di un filone porfidico che attraversa
tutta la costa ogliastrina partendo da Museddu, e che da Arbatax finisce all‟Isola d‟Ogliastra.
Quest‟ultima è uno scoglio di granito porfidico rosa, situato a 1.200 m dalla riva. Su una
superficie di oltre 10 ettari si trovano caratteristiche rocce scolpite nelle forme più diverse,
circondate da una vegetazione che si è adattata alla forte concentrazione salina: cespugli, fichi
d‟india e olivastri. Fronteggiano l‟isola la Spiaggia delle Rose e quella di Tancau nel territorio di
Lotzorai, estese per diversi chilometri fino al confine con la Spiaggia di Santa Maria Navarrese
situata nel territorio dell‟omonimo comune, dove è presente anche un porticciolo turistico.
2. Aspetti antropici e infrastrutture.
In seguito al tradizionale isolamento, ancora oggi il patrimonio ambientale dell‟Ogliastra è rimasto
sostanzialmente intatto, e con esso anche la struttura demografica della popolazione.
Non a caso, nel 2000 la società di biotecnologie della genetica molecolare SharDNA ha
avviato in Ogliastra un progetto di studio con il dott. Mario Pirastu direttore dell‟Istituto di Genetica
delle Popolazioni del CNR di Alghero
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: la popolazione ogliastrina infatti, presenta caratteristiche
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