INTRODUZIONE
In un‟epoca come la nostra, nella quale da un lato si è molto sensibili ai problemi
della minoranze, all‟integrazione culturale, al miglioramento delle condizioni di
vita delle popolazioni più povere e bisognose, ma che vede trionfare le parole e la
retorica rispetto ai fatti e al “rimboccarsi le maniche”, mettendo sempre in primo
piano l‟interesse personale e l‟individualismo, la figura di Umberto Zanotti-
Bianco spicca per la sua attualità straordinaria, e contemporaneamente per il suo
anacronismo che oggi desta quasi tenerezza.
Piemontese, italiano e patriota fino alle viscere, uomo di grande rettitudine morale
e religiosa, attraversò il suo tempo senza interrompere mai la sua azione a tutto
tondo, la sua missione infaticabile a difesa dei propri ideali. Si interessò del
Mezzogiorno, una zona sconosciuta a lui e a molti altri italiani, all‟indomani
dell‟Unità d‟Italia.
La scelta di questo straordinario personaggio è dovuta alla carica educativa che
permea ogni suo gesto, ogni sua azione, ogni sua opera. Attraverso l‟analisi di
queste si è posto l‟interrogativo di quanto Zanotti - Bianco possa essere definito
un educatore, tentando di dimostrarlo facendo riferimento alle tesi di G. Genovesi
e L. Bellatalla sul concetto di educazione.
Nel primo capitolo si analizzano l‟educazione ricevuta, le esperienze vissute dal
giovane Zanotti- Bianco e le amicizie e collaborazioni create durante l‟arco di
tutta la sua vita; amicizie e collaborazioni che saranno per Zanotti - Bianco fonte
di continui confronti intellettuali e di azioni pratiche. Ogni sua azione è preceduta
dal pensiero, dalla ponderazione. Una caratteristica questa che non abbandonerà
mai il metodo d‟azione di Zanotti – Bianco, dall‟età di vent‟anni fino al giorno
della sua morte.
Nel secondo capitolo viene esposta dapprima la situazione del Mezzogiorno prima
del „900, soffermandosi soprattutto sulla Calabria, il terremoto del 1908 e la
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successiva scelta di vita di Zanotti – Bianco a seguito di questa catastrofe che
colpì Reggio Calabria e Messina. La nascita dell‟A.N.I.M.I. (Associazione
Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno) è centrale in questo capitolo, in
quanto realizzazione concreta del pensiero e della carica educativa di Zanotti –
Bianco.
Nel terzo capitolo viene riportato un testo di denuncia di Zanotti- Bianco, del
1925, che ci fa conoscere un altro aspetto della sua opera concreta: le opere
educative, socio-sanitarie e culturali che egli mise in atto, affiancato da amici e
conoscenti, sono sempre completate da una continua opera di denuncia dello stato
delle cose nel Mezzogiorno, concretizzate da Zanotti - Bianco con la stesura di
questo testo, che riporta interviste sulla situazione scolastica in tutta la Calabria, e
che rappresenterà uno schiaffo alla burocrazia ministeriale e a tutta la borghesia
regionale. Questo è un modo che Zanotti - Bianco utilizza al fine di agitare il
problema per arrivare alla soluzione collettiva.
Questa esperienza di ricerca sulla figura di Zanotti- Bianco è stata particolarmente
interessante per il grande fascino che ha suscitato in me quest‟uomo e per la
possibilità di aver letto testi che difficilmente avrei potuto consultare se non
fossero stati riportati alla luce da intellettuali del nostro tempo, facendo così
rivivere quegli spaccati di storia del Meridione coperti dall‟oblio ma pieni del loro
fascinoso carico di passato a cui necessariamente bisogna appoggiarsi per
costruire il futuro.
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CAPITOLO I
LA VITA
Umberto Zanotti Bianco nasce il 22 gennaio 1889 a Canea (Isola di Creta), da
Gustavo, piemontese diplomatico di carriera, e da Enrichetta Tulin, di origine
scozzese, con ascendenze svedesi. In ambito familiare vi è un forte sentire
patriottico. Degli anni giovanili ci arrivano echi di passione per la poesia, italiana
e straniera, per la musica, per la letteratura- in particolare Tolstoj- il profondo
legame affettivo e spirituale con Fogazzaro, ed infine l‟amore per la storia patria,
all‟interno della quale il punto di riferimento è Giuseppe Mazzini. Umberto si
presenta come un giovane di straordinari sogni e di nobili ideali alla ricerca della
verità con la v maiuscola. Dopo la scomparsa della madre, nel 1903, Gustavo deve
scegliere per tutti i figli il collegio. Umberto compie gli studi classici nel Reale
Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, retto dai padri Barnabiti, con la missione di
un‟azione educatrice che fosse cristiana, patriottica e umanistica. Zanotti -Bianco
ebbe insegnanti di valore, che seminarono nel suo animo fertile l‟amore per la
religione dei padri, l‟attaccamento alla patria, la severa passione per lo studio. Di
fatto Umberto farà suo per l‟intera vita il quarto giuramento di quei padri all‟atto
dei voti, di non ambire a cariche di sorta.
Nel collegio, tra i padri esercitò su di lui una significante influenza Giovanni
Semeria, figura di spicco del nascente movimento democratico cristiano murriano.
Probabilmente fu lo stesso Semeria a introdurre Zanotti - Bianco da Antonio
Fogazzaro, ammirato e amato romanziere e poeta, divenuto punto di attrazione per
tanti. Fogazzaro pubblica nel 1905 “Il Santo”, che auspicava un profondo
rinnovamento spirituale della Chiesa Cattolica. Nel 1906 le autorità ecclesiastiche
condannano il testo di Fogazzaro, ed egli obbedisce all‟ammonimento poiché è
suo dovere cattolico.
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Zanotti - Bianco si reca a conoscere Fogazzaro il quale, attraverso la lettura delle
pagine della murriana “Cultura sociale”- con gli articoli del giovane Sturzo- e poi
di “Rinnovamento”, a rappresentare a Zanotti- Bianco la diversità, ormai acclarata
del Mezzogiorno, un territorio vasto sconosciuto al giovane piemontese, che
richiedeva, dopo il tremendo sisma, accanto ad urgenti finanziamenti pubblici per
ridurre almeno la separatezza fisica con il resto d‟Italia, un supplemento d‟anima:
un‟azione umanitaria intensa e capillare a sollievo di popolazioni neglette e
martoriate, al fine di creare le premesse di una vita civile. Specchio dell‟animo
inquieto e tormentato di Zanotti - Bianco sono le lettere che scrive e riceve a
partire dal 1905. Particolarmente rivelatrici sono quelle inviate a Fogazzaro e
all‟avvocato torinese Attilio Begey - un cattolico che s‟impegnò decisamente
contro l‟autoritarismo ecclesiastico - nelle quali i temi in primo piano sono il
rapporto difficoltoso con una fede che si va smarrendo e con un Dio che continua
a negarsi, sempre addossandosi ogni colpa, per aver tralasciato troppe volte di fare
il bene a vantaggio del personale egoismo. Zanotti -Bianco, che avrebbe voluto
lavorare nella Chiesa, sentendolo un dovere, è ora triste e perplesso per le prese di
posizione della gerarchia cattolica contro i rinnovatori del Cristianesimo.
Il punto di partenza è l‟amore per la Verità e per il progresso e gli ostacoli
frapposti dall‟Autorità ecclesiastica. Zanotti - Bianco farà suo il convincimento di
Fogazzaro che: “[...]la religione è soprattutto azione e vita, la fede è grande ed
essenziale virtù, ma la carità è virtù ancor più grande”
1
.
L‟evento che cambiò la vita di Zanotti - Bianco fu il terremoto di Messina del 28
Dicembre 1908. Egli, con Giovanni Malvezzi, indirizzato dal Fogazzaro, si portò
immediatamente sui luoghi del disastro. Quella partenza segnò per sempre
l‟esistenza dell‟aristocratico piemontese, non ancora ventenne. In quei mesi
rafforzerà l‟amicizia o conoscerà persone con le quali avrebbe condiviso periodi
intensi della sua vita. Il terremoto era l‟occasione imprevista e tremenda da
cogliere subito per contribuire a rinnovare l‟Italia, anteponendo i valori della
solidarietà, della fratellanza, dello slancio disinteressato ad un vivere quotidiano
1
S. RUMOR, Antonio Fogazzaro,la sua vita, le sue opere, i suoi critici, Baldini e Castoldi, Milano
1912 cit. pag. 82 in S. ZOPPI, Umberto Zanotti - Bianco. Patriota, educatore, meridionalista: il
suo progetto e il nostro tempo, Soveria Mannelli (CZ), Rubettino Editore, 2009, cit., p.23.
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privo di grandi e nobili ideali. Nell‟ottobre del 1909 si sente con Salvemini, vicino
al marchese Guicciardini, che a Firenze ha promosso una società per favorire
l‟istruzione popolare nel Mezzogiorno, impegnato a condurre un‟inchiesta sulle
scuole popolari reggine.
Durante il 1909, di nuovo su invito di Fogazzaro, Zanotti - Bianco torna in
Calabria e conduce un‟inchiesta sull‟Aspromonte. Pubblicata nel 1910 con
Malvezzi, con il titolo de “L‟Aspromonte Occidentale”. L‟indagine, nel mettere su
carta cifre, commenti e idee, apriva al confronto tra tutti coloro che avvertivano la
questione meridionale quale banco di prova dell‟unità reale dell‟ancor giovane
Stato e non solo come un insieme di luoghi sui quali esercitare un‟azione
umanitaria. Zanotti - Bianco è impegnato su più fronti: impianta piccole
biblioteche scolastiche e popolari, realizza asili d‟infanzia (adottando il metodo
Montessori) e istituisce una prima cooperativa di lavoro. Egli svolge inoltre
propaganda spirituale tra i lavoratori.
Nel 1910, al termine di un biennio di appassionato impegno a sollievo delle
popolazioni siciliane e calabresi di Zanotti - Bianco, Pasquale Villari, Antonio
Fogazzaro, Leopoldo Franchetti, Gaetano Salvemini e Giuseppe Lombardo
Radice, venne fondata l‟ANIMI (Associazione Nazionale per gli Interessi del
Mezzogiorno d‟Italia ), che nasceva con lo scopo di affiancare quelle popolazioni
nel loro sforzo di vincere le gravi condizioni di inferiorità economica e sociale, di
affrontare con lo studio i maggiori problemi dell‟Italia meridionale, di collegare
negli interessi e nello spirito unitario le regioni più depresse alle più prospere e
industrialmente progredite dell‟Italia settentrionale.
Fin dai primi mesi, la presidenza di Villari, e quella effettiva di Franchetti,
verranno a trovarsi più volte in difficoltà. Sotto l‟impulso di Zanotti - Bianco, si
definisce il modo di essere e agire dell‟associazione. Egli viene immediatamente
riconosciuto quale animatore e guida dell‟impresa.
Nel Marzo 1911, muore Fogazzaro. Per Zanotti - Bianco è un colpo durissimo.
Egli avverte che il messaggio proveniente da Fogazzaro è semplice e assoluto:
“Restare uniti”.
Il 24 novembre 1911 Zanotti - Bianco consegue la laurea in Giurisprudenza
all‟Università di Torino.
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Nel 1913 Zanotti - Bianco, sotto lo pseudonimo di Giorgio D‟Acandia, fonda la
collana editoriale “Giovane Europa”, per lo sviluppo armonico delle nazionalità,
evidenziando così le sue simpatie per Mazzini, il quale aveva fondato un
movimento politico per la liberazione e l‟unificazione degli stati europei, la
“Giovane Europa”, che era stata la più grande concretizzazione del suo pensiero di
libertà delle nazioni, che si sarebbe attuato con la repubblica. Si intende mostrare
le realtà lontane e complesse di antichi popoli che si presentano, benché oppressi,
con volti nuovi alla ribalta della storia contemporanea. Si era formata in lui
un‟attenzione profonda e partecipata ai bisogni e alle attese delle minoranze
nazionali oppresse. Anima la campagna di stampa, con la pubblicazione e la
diffusione di opuscoli sui popoli che attendono libertà e giustizia, dagli sloveni ai
polacchi ai boemi. Non si tratta soltanto di individuare le soluzioni politiche più
confacenti per portare i valori della libertà e della giustizia, occorre anche studiare
le diverse situazioni economiche, per proporre soluzioni che, nel momento
dell‟affacciarsi alla democrazia, consentano di intraprendere virtuosi percorsi di
sviluppo.
All‟inizio della primavera del 1916 Zanotti - Bianco viene nominato ufficiale e,
volontario, arruolato malgrado il fisico gracile che lo aveva esentato dal servizio
militare, parte per il fronte. Egli, che aborriva l‟odio tra le nazioni sentiva che il
conflitto avrebbe potuto consegnare al Paese una patria più vicina, una società
unita nella giustizia, un‟armonia duratura tra i popoli. Zanotti – Bianco viene
gravemente ferito all‟addome, all‟ inizio dell‟Agosto 1916.
Nel maggio del ‟17 muore in combattimento il fratello Ermanno e Zanotti -
Bianco è costretto ad allontanarsi dal fronte perché la ferita si riapre. La tragica
morte suicida di Franchetti, che non è riuscito a darsi pace per la disfatta di
Caporetto, è un altro colpo. La guerra lascerà aperti, aggravandoli, molti problemi
economici, sociali e culturali.
In questo periodo Zanotti - Bianco alterna lunghi soggiorni in sanatorio a missioni
nei paesi liberati che mancano di tutto, sempre perseguendo una politica basata
sulla moralità e la vera fratellanza dei popoli, in un‟ottica sempre più europeista e
internazionalista. Lo strumento immediato che si forgia intorno a questa idea è la
rivista “ La voce dei popoli”. Nel fascicolo del Gennaio del 1919 Zanotti - Bianco
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sottolinea la necessità di una coscienza europea, che porti i popoli a riconoscere la
superiorità di un fine comune sugli individualismi nazionali.
Nel 1919 Zanotti - Bianco si muove in Alto Adige e continua a lavorare in
Calabria e Sicilia.
Nell‟autunno 1920 Zanotti - Bianco è invitato da Giuseppina Le Maire
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a costruire
una società per la protezione delle bellezze naturali e artistiche d‟Italia. Zanotti -
Bianco si mette subito al lavoro, chiedendo aiuto all‟archeologo Orsi. Raccoglie i
primi fondi e scrive la circolare da diffondere per invogliare ad assecondare la
nascente impresa. Nacque così la Società Magna Grecia.
A Roma cercherà molti aiuti materiali per l‟ANIMI. Al tempo stesso sollecita
interventi legislativi per combattere l‟analfabetismo. E‟ infaticabile.
Torna in Calabria, dove la guerra ha lasciato una pesante eredità: “..tutto pare
peggiorato, vi è un senso di disillusione, inasprimento,che trova sfogo solo nel
risentimento verso il nord, così favorito dalla stessa guerra”
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. Zanotti - Bianco sa
che il progetto che va coltivando e arricchendo è ad alto rischio
(disorganizzazione nei servizi pubblici, bambini non iscritti alla scuola, mancanza
di insegnanti, medici e medicine, deplorevole passività delle amministrazioni
comunali), e cerca giovani nel Nord per svolgere compiti di attivazione,
sorveglianza e coordinamento.
Con la fine della Prima Guerra Mondiale, l‟Italia assisteva al tramonto delle
strutture liberali, con la classe politica impossibilitata a fronteggiare i nuovi
eventi, Socialisti e popolari modificano e scompaginano consolidati equilibri
parlamentari. Nel frattempo si tenta da più parti la ricomposizione del tessuto
nazionale, reso ancor più problematico dall‟affacciarsi del movimento fascista che
cercava di imporsi con la violenza. Frana la democrazia fragile che in Italia aveva
permesso di crescere. La mancata ripresa produttiva e il travaglio della politica
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ANIMI, Archivio UZB, diari e quaderni in S. ZOPPI, Umberto Zanotti- Bianco. Patriota,
educatore, meridionalista: il suo progetto e il nostro tempo, cit., pp. 132-133. G.Le Marie era nata
a Rivarolo nel 1860. Direttrice della romana biblioteca di piazza Nicosia veniva anche apprezzata
come conferenziera. Per anni e con assiduità si dedicò ad alleviare la miseria e le sofferenze nel
quartiere di S. Lorenzo e nel dispensario di Via Ferruccio. L‟incontro con Zanotti, dopo essersi
addentrata tra le rovine di Reggio Calabria fin dai primi giorni del 1909 soccorrendo e confortando
le vittime del terremoto, ne determinò la vita.
3
Lettera a Gallarati Scotti, in UZB, Carteggio, 1919-1928, cit., pp.98-99 in S. ZOPPI, Umberto
Zanotti- Bianco. Patriota, educatore, meridionalista: il suo progetto e il nostro tempo, cit., p.70.