4
INTRODUZIONE
La seguente tesi ha per oggetto l‟illustrazione delle vicende, storiche e
non, dell‟Ordine Templare, un argomento complesso, che ha da sempre
affascinato storici, intellettuali ma anche la gente comune, rivestendosi di
valenze simboliche, religiose, misteriche che vanno ben al di là della mera
ricostruzione storica delle vicende e della reale valenza religiosa e politica
dell‟Ordine.
La Storia dell‟Ordine del Tempio e il suo Mito si sono strettamente
legati, fino a confondersi l‟uno nell‟altro e a rendere difficile, per gli studiosi, la
ricostruzione storica epurata da ogni aspetto fantastico; anzi la “mitologia”
dell‟Ordine, è stata, spesso, alimentata al suo interno per opportunistiche ragioni
politiche o per accreditare ruoli sociali e politici di fronte agli attacchi dei
numerosi “nemici” dell‟Ordine.
Ho, pertanto, cercato di ricostruire le vicende storiche che hanno
riguardato l‟ordine utilizzando prevalentemente una storiografia scientifica e
cercando di limitare al massimo l‟utilizzo della copiosa produzione pseudo-
scientifica, ma assai spesso eccessivamente fantasiosa e scarsamente
documentata, anche se, anche questa letteratura ha un suo ruolo e una sua
„responsabilità‟ nella creazione e nella diffusione del mito dei Templari.
Nello stesso tempo ho cercato, fin dove mi è stato possibile, di ricostruire
l‟origine e la diffusione di leggende, fantasie e credenze che riguardano
l‟Ordine, soffermandomi, in particolare, su alcuni temi – il Santo Graal, i Catari,
5
Colombo, Hugues de Payns – che sono stati parte integrante e imprescindibile
del tema dei Templari.
Si può vedere, così, che alcune di queste leggende e di queste fantasie
hanno precise ragioni d‟essere nei contesti storici che li hanno generate e
prodotte e, quasi sempre, sono il prodotto di consapevoli costruzioni ideologiche
motivate da interessi politici, economici, culturali, in poche parole, sono il frutto
di quell‟ “invenzione della tradizione” che è stata indagata, per altri aspetti e per
diversi periodi, dalla più recente storiografia europea.
L‟interesse per i Templari è stato sempre alto e vivo nella società
europea. Gli intellettuali che dal secolo XVI in poi, scrissero sull‟Ordine,
assegnarono un nuovo e non più passivo ruolo ai Cavalieri del Tempio, i quali da
sprovveduti monaci e soldati si sarebbero da lì a poco trasformati in istruiti
ricchi maghi pieni di potere. Importanti intellettuali illuministi del XVIII secolo,
come Voltaire e Gibbon, per la prima volta presero in esame i processi
templari concentrando l‟attenzione esclusivamente sulle motivazioni storiche
che avevano posto la parola fine alla vita dell‟Ordine, astenendosi, a differenza
degli intellettuali passati (tra cui il filosofo rinascimentale tedesco Agrippa di
Netteshemim), dallo speculare su un possibile lato nascosto dell‟Ordine. Si
avviò, gradualmente, una vera e propria rivalutazione dell' Ordine da cui
emergeva un Tempio diverso, sottratto all‟angolo dell‟oscurità. Tutto ciò
permise una sua riabilitazione agli occhi dell‟opinione pubblica, in uno nuovo
contesto che rese necessaria la metamorfosi dell‟Ordine stesso.
6
La metamorfosi del Tempio però non si concluse qui. Essi avrebbero
continuato a vivere, secondo alcune interpretazioni, attraverso la Massoneria
Operativa.
Ben presto, queste stesse stravaganti conclusioni furono abbandonate
dalla stessa Massoneria del XX secolo, nonostante nei primissimi anni del XIX
secolo, fosse nata proprio dal suo seno la corrente neotemplare, forse per
legittimare il suo ruolo e dare maggiore credibilità alla sua esistenza.
Il Tempio, tuttavia, è molto più di ciò che mitologicamente su di esso è
stato scritto. Un Ordine ricco (forse non così tanto), potente, che condusse fino
alla fine la sua battaglia per Gerusalemme, anche dopo la caduta di Acri nel
1291. Soppresso nel 1312, vittima di un processo che ancora oggi assiste a
nuove reminiscenze.
La Storia del Tempio va letta nel suo contesto. Per un‟imparziale
valutazione è necessario uscire dai confini della Francia, perché il Tempio fu
veramente un Ordine Internazionale. Ed è proprio questo, a mio avviso, uno
degli aspetti più importanti e storicamente rilevanti della vicenda dei Templari:
la loro capacità di interagire su una dimensione che supera i confini locali e
nazionali, e di porsi in una dimensione internazionale, extra-europea, in grado di
interpretare un ruolo da protagonista nelle vicende politiche e religiose
dell‟epoca ma anche di controllare e gestire al meglio alcuni aspetti economici e
finanziari secondo le complesse coordinate dell‟economia alto-medievale.
Il Tempio, come ben sappiamo, non fu l‟unica “organizzazione” ad
occuparsi della protezione e della cura dei pellegrini che si recavano in Terra
Santa. Accanto ai Cavalieri Templari, i Cavalieri Ospitalieri (poi divenuti di
7
Malta) svolgevano, in effetti, attività similari. Sulla base di tali affinità ho
redatto un capitolo (in inglese). Il capitolo in questione è il risultato di una
piccola ricerca che ho effettuato a Malta, soprattutto tramite lo studio delle fonti
conservate all‟interno della National Library di Malta.
La seconda parte di questa dissertazione ha visto come tema centrale una
verosimile e, come sopra ricordato, non veritiera connessione tra i Templari e
una primordiale Massoneria Operativa. Con la stessa volontà investigativa ho
riportato le varie ipotesi e teorie sulle origini liberomuratorie. Passando ad
analizzare, poi, il passaggio dalla forma Operativa alla forma Speculativa, con
l‟obiettivo di fornire le informazioni essenziali su un‟istituzione che continua a
essere al centro di equivoci e travisamenti. In un susseguirsi di eventi che hanno
inevitabilmente condizionato e modificato fini e programmi
dell‟associazionismo in questione.
In conclusione, questo viaggio ha come finalità quella di offrire
all‟ipotetico lettore che ne fosse interessato, una visione d‟insieme di quelle
tematiche che, giustamente per la complessità dei fenomeni, subiscono una
trattazione distinta. Lo scopo finale è quello di creare una base conoscitiva da
poter utilizzare per un successivo studio approfondito della fenomenologia
trattata.
8
CAPITOLO I
NASCITA, APOGEO E FINE DEL PIU’
IMPORTANTE ORDINE
CAVALLERESCO
1.1 Le Origini
Correva l‟anno 1095, precisamente il 26 novembre quando
Urbano II chiuse il concilio provinciale che aveva riunito a Clermont
in Alvernia. Il giorno successivo alla chiusura dei lavori,
pubblicamente davanti alla cattedrale, il pontefice si rivolse ai padri
del concilio e alla folla accorsa condannando tutti i comportamenti
negativi e gli abusi caratterizzanti il periodo, tenuti sia dai chierici
che dai laici. Ai laici (cavalleria) tuttavia offrì un mezzo per potersi
riscattare, una via verso la salvezza: liberare Gerusalemme.
“Il successo dell‟appello del papa superò ogni più rosea
aspettativa”
1
, l‟aristocrazia europea in effetti rispose in maniera del
tutto inattesa. Le spedizioni verso l‟Oriente avrebbero rappresentato
il ritorno alla Casa del Padre, la conquista della tanto ambita
Gerusalemme celeste. Le prime spedizioni che volsero lo sguardo
1
Demurger Alain, I Templari, Garzanti, Milano, 2006, p. 20.
9
verso la Terra Santa furono tuttavia composte da gruppi di pellegrini
che avevano come elemento comune la povertà che li affliggeva, la
non disciplina e la mancanza di armamenti adeguati. Il diretto
risultato di queste, che furono chiamate le “crociate dei poveri”, fu
infatti il fallimento. Alcuni gruppi di sopravvissuti, nonostante le
condizioni precarie che li affliggevano, riuscirono a raggiungere e
incontrare nel 1096 i capi delle grandi spedizioni feudali accodandosi
ad essi.
Costantinopoli sarà la prima tappa di quel lungo e tragico
cammino che porterà i crociati ad espugnare Gerusalemme tra la
primavera e l‟inizio dell‟estate del 1099. La periferia della città fu
conquistata dai crociati negli anni successivi mentre centro e
periferia venivano organizzati secondo i principi del sistema feudale,
i quali prevedevano anche la presenza di un sovrano che si sarebbe
insediato a Gerusalemme. La scelta del primo re da incoronare
sarebbe ricaduta su Baldovino di Boulogne, fratello di Goffredo di
Buglione, capo della compagnia tedesca.
Una volta conquistata la Terra Santa bisognava tuttavia
difenderla, i crociati infatti, si resero subito conto che il più grave
problema sarebbe stato il consolidamento e la difesa delle posizioni
acquisite. Che il nuovo regno fosse insicuro veniva altresì dimostrato
10
dalle continue incursioni che la guerriglia musulmana effettuava a
scapito dei pellegrini.
L‟assistenza di questi ultimi, dei poveri e degli ammalati, portò
alla nascita di quelle aggregazioni che saranno poi chiamate
“fraternitas”, la Chiesa che in un primo momento guardò con
scetticismo questo fenomeno, si lasciò ben presto convincere nel
legittimare ed accogliere questi sodalizi. Nacquero così nuovi ordini
religiosi con all‟interno una presenza laica, che non avrebbe deposto
le armi in nome della regola che avrebbero di lì a poco abbracciato e
che facevano della loro azione, in difesa e assistenza dei cristiani,
parte integrante della loro nuova e diversa vocazione.
Uno di questi ordini, che aveva come primario scopo la difesa
dai briganti della via che conduceva a Gerusalemme, ottenne come
residenza da Baldovino I nel 1118, una delle ali dell‟ex moschea di
al Aqsa presso il Tempio di Salomone. Il re concesse verosimilmente
ben volentieri tutto ciò perché, con l‟aumentare delle incursioni,
aumentava la necessità di avere dei soldati validi. Il gruppo, che si
raccoglieva intorno ad Ugo di Payens, signore della Champagne,
assunse la denominazione di pauperes milites Christi. E‟ necessario
ricordare che sia Baldovino che Baldovino II furono tra i sovrani che
più apprezzarono l‟opera di questi nuovi ordini religiosi-militari
11
conferendo loro terre e decime fondamentali per lo sviluppo di questi
ultimi.
Intanto il mondo musulmano, dopo la sconfitta subita quasi a
sorpresa da parte dei crociati, cominciò a riorganizzarsi. Le prime
due città che furono riconquistate furono Aleppo e Mosul, malgrado
questo fu solo con la caduta in mani turche della città di Edessa che
l‟allarme tra i cristiani raggiunse l‟apice. Della necessità di una
nuova spedizione per tutelare le conquiste si convinse anche papa
Eugenio III che riuscì a coinvolgervi i due principali sovrani europei
ossia Corrado III e Luigi VII, anche se, purtroppo, tale spedizione
fallì gli obiettivi prefissati. Dopo un lungo e inutile assedio alla città
di Damasco infatti le truppe europee abbandonano il campo. Da
allora cominciò l‟irreversibile decadenza del regno franco di
Gerusalemme. Quando apparve sulla scena un principe curdo di
nome Saladino, il quale era riuscito a unire in un unico sultanato
Damasco e il Cairo, il regno di Gerusalemme stava pian piano
precipitando in un pauroso disordine. Tutto ciò fu in gran parte
causato dalla complessa successione al trono di Baldovino IV. Egli,
nonostante la lebbra che fin da bambino lo aveva pesantemente
condizionato, riuscì a tener a bada Saladino e a dominare gli intrighi
di palazzo, fu proprio la sua morte a far precipitare la situazione.
12
Nell‟estate del 1187 Saladino invase dalla Siria il territorio del regno,
lo scontro con l‟esercito crociato avvenne in Galilea precisamente
sulle alture di Hattin. La battaglia volse ben presto a favore di
Saladino, furono catturati il re succeduto a Baldovino IV Guido di
Lusingano e il Maestro Templare. A questo punto la strada per
Gerusalemme era aperta, non ebbe neanche bisogno di espugnare la
città poiché il suo difensore Baliano d‟Ibelin ottenne di poterla
evacuare senza subire ritorsioni.
La notizia della caduta di Gerusalemme portò papa Gregorio
VII a promulgare la bolla Audita tremendi con la quale invitava a una
nuova crociata; “Hattin aveva talmente scosso gli ambienti cristiani
che le pie promesse e le donazioni monetarie intese a salvare la
coscienza furono rimpiazziate dagli eserciti”.
2
I principali monarchi
d‟Europa ancora una volta furono coinvolti nella spedizione, la Terza
crociata tuttavia conseguì come unico risultato di rilievo quello di
assicurare la sopravvivenza degli insediamenti continentali.
Gli insuccessi delle ultime spedizioni portarono il nuovo
pontefice Innocenzo III a bandire una nuova crociata che si concluse
esclusivamente con la riconquista di Costantinopoli. Le crociate del
1217 e del 1248, come le precedenti, non cambiarono di molto la
2
Barber Malcolm, La Storia dei Templari, Piemme, 2004, Casale Monferrato, p. 139.
13
situazione. Nel 1274 papa Gregorio X chiese durante il II concilio di
Lione informazioni sulla possibilità concreta di organizzare una
nuova crociata, molte furono le proposte a livello strategico,
finanziario e logistico poste sul tavolo per riuscire a recuperare
quello che si era perso, ma oramai i giochi erano fatti e nulla impedì
ai sultani d‟Egitto di abbattere in pochi anni quelle che erano le
ultime fortificazioni franche in Terra Santa. Acri cadde infatti nel
1291.
In questi avvenimenti naturalmente ritroveremo la presenza dei
Cavalieri Templari (all‟inizio questa piccola comunità non aveva un
nome definito, gli adepti ebbero come appellativo prima quello di
Poveri Cavalieri di Cristo, poi quello di Soldati di Dio e del Tempio
di Salomone). L‟appellativo di Cavalieri Templari è di molto
successivo e molto probabilmente tale nome deriverà dal luogo che li
accoglierà nella prima fase della loro storia. Nella prima parte di
questo capitolo ho affrontato la nascita dei nuovi ordini che
caratterizzarono il periodo crociato e a questo punto non ci resta che
approfondire la nascita e lo sviluppo dell‟ordine dei Templari.
Poco si sa sul suo fondatore Ugo di Payens, che come tanti
suoi simili aveva preso la Croce per combattere in Terra Santa, egli
concepì il progetto di fornire allo stato crociato di Gerusalemme un
14
appoggio militare concreto. “Istituzionalizzati, irrobustiti da
contingenti prelevati in Europa, i Templari avrebbero formato un
corpo di élite, un piccolo esercito permanente pronto a intervenire in
qualsiasi momento”.
3
Tuttavia “nessun contemporaneo li ritenne così
importanti da registrare la loro prima fondazione, descritta invece da
tre cronisti della seconda metà del dodicesimo secolo, Guglielmo,
arcivescovo di Tiro, Michele il Siriano, patriarca giacobita di Tiro e
Walter Map, arcidiacono di Oxford, alla luce del rilievo assunto in
seguito dall‟ordine”.
4
Hugues de Payns, attraverserà l‟Europa diverse volte, con
obiettivi che molto probabilmente riguardavano:
Ottenere un riconoscimento dalla chiesa del Tempio
come ordine e dotarlo di una regola propria;
legittimare l‟azione templare dalle critiche che le
venivano mosse dalla cavalleria tradizionale;
ottenere delle donazioni e soprattutto fare del
reclutamento.
Sotto l‟aspetto della legittimità dell‟azione templare molto
probabilmente Hugues de Payns nei suoi numerosi viaggi si rese
conto dei numerosi dubbi e riserve verso questo nuovo ordine.
3
Bordonove Georges, La Tragedia dei Templari, Bompiani, Milano, 2004, p.21.
4
Barber Malcom, op. cit., p. 13.