8
«… l’Arte e il Counseling espressivo
offrono l’opportunità
di utilizzare potenzialità psichiche
spesso mai venute alla luce:
l’arte dona l’opportunità
di cogliere l’inaudito,
il non visto e il non detto;
l’operatore di sostegno,
affinando
la propria ricettività estetica,
offre all’utente
l’occasione di vedere,
ascoltare e dar voce
a parti inesplorate di sé».
E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte Terapie e Counseling Espressivo,
ASPIC Ed. Scientifiche, Roma 2003, p. 80.
1.1. Storia delle arti creative e dell’espressione emotiva nelle
professioni d’aiuto
La storia delle arti creative, fin dall’antichità, si è spesso intrecciata con
quella della salute mentale, dell’espressione e della regolazione delle emozioni.
Nel tempo, l’arte è stata oggetto di differenti interpretazioni, che hanno
seguito, ora i canoni della magia, ora quelli della religione, anche se,
indipendentemente da ciò, risulta interessante individuare sin dall’antichità in che
modo, seguendo le evoluzioni storiche e culturali di ogni epoca, siano state
impiegate varie forme d’arte per prevenire malattie e risolvere i conflitti
1
.
Già nel 500 a. C. gli antichi Egizi incoraggiavano le persone affette da
disturbi mentali a «perseguire interessi artistici e frequentare concerti e balletti»
2
.
La loro idea era che attraverso tali attività si potesse dar libero sfogo a
sentimenti e tensioni.
1. Cfr. E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte Terapie e Counseling Espressivo, ASPIC Ed. Scientifiche,
Roma 2003, pp. 32-33.
2. B. FLESHMAN, J. FRYREAR, The Arts in the Therapy, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p.
33.
9
Allo stesso modo i Greci «utilizzavano il teatro e la musica come
strumenti per favorire la catarsi, per liberare le emozioni represse e ritornare ad
una vita equilibrata»
3
.
Rispetto a questo va sottolineato che Platone e Aristotele hanno spesso
posto l’accento sull’importanza della musica per la salute della persona nella sua
integrità
4
sostenendone l’efficacia della stessa come strumento per promuovere
diversi stati d’animo, dal rilassamento all’eccitazione
5
.
Anche gli Ebrei usavano la musica e la poesia per aiutare a sviluppare
relazioni sane ed integrate. In modo analogo i filosofi dell’antica Roma
incoraggiavano il popolo ad usare le arti per perseguire la salute e la felicità
mentre nello specifico la poesia, secondo Lucrezio, poteva dissipare i «terrori
dell’anima»
6
.
Un’ulteriore credenza diffusa tra i Romani era che lo studio della
letteratura potesse alleviare le sofferenze umane.
Mentre per quel che riguarda la musica, i cembali, i flauti e gli altri
strumenti erano usati per alleviare la melanconia e per promuovere il benessere.
Nell’antichità, insomma, guaritori e filosofi erano convinti che l’uso della
creatività e delle diverse forme d’arte avesse un effetto positivo sull’uomo e che
giovasse nella conquista del benessere.
3. S. T. GLADDING, Counseling and the creative arts: the creative arts in counseling, in
GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 33.
4. Cfr. J. S. PETERS, Music therapy: An introduction, in E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., p. 33.
5. Cfr. D. J. GROUT, A history of Western music, in E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., p. 33.
6. E. K. COUGHLIN, Renewed appreciation of connections between body and mind stimulate
researchers to harness healing power of the arts, in E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., p. 33.
10
Durante il Rinascimento, in Europa, la concezione dell’arte e soprattutto
dell’artista subiscono una vera e propria trasformazione e all’artista viene
socialmente riconosciuta l’importanza del suo ruolo.
Si inizia a concepirlo come una figura dotata di una particolare sensibilità
e l’opera d’arte viene vista come una sorta di strumento terapeutico, una
possibilità per il suo creatore, di esprimere una realtà fantastica, che altrimenti lo
avrebbe potuto portare alla follia.
Il rapporto tra arte e salute mentale muta e viene delegato a personalità
particolari: non si tratta più di un’esperienza accessibile a chiunque.
Nel corso del XVI secolo viene, dunque, enfatizzato l’uso delle arti come
strumento di prevenzione e di cura della salute mentale.
Una delle più note esemplificazioni dell’integrazione tra salute ed arte è
costituita già nel Trecento dal lavoro del medico Tommaso del Garbo, il quale
consiglia ai suoi pazienti, per evitare la peste, di mantenere un atteggiamento
mentale positivo e di ascoltare della musica
7
.
Più tardi, Robert Burton, autore dell’Anatomia della melanconia (1621),
evidenzia l’importanza dell’immaginazione, sia nel mantenimento della salute sia
nella cura della malattia di origine psicologica
8
.
Tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, alcuni poeti
inglesi come Robert Southwell, John Donne e George Herbert praticano una
meditazione metodica per diventare più sensibili alle immagini presenti dentro di
loro, così da poterle esprimere nei versi
9
.
Nel XVIII secolo, in Inghilterra, durante il periodo della Rivoluzione
Industriale, l’uso delle arti come strumento terapeutico si diffonde ulteriormente.
7. Cfr. PETERS, Music therapy cit., p. 35.
8. Cfr. GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 35.
9. Cfr. L. L. MARTZ, The poetry of meditation, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 35.
11
In particolare William Tuke, pone l’accento sul trattamento dei pazienti
affetti da disturbi mentali, un punto di vista sostenuto negli Stati Uniti da
Benjamin Rush ed in Francia da Philippe Pinel.
Inizia così un approccio noto come «terapia morale» che prevede, per i
pazienti con disturbi mentali, il ricovero in rifugi di campagna dove possano
ricevere attenzioni individuali, terapie occupazionali mirate e dove abbiano la
possibilità di svolgere attività artistiche, come lettura, musica e pittura
10
.
È in questo tipo di ambiente che Vincent Van Gogh trascorre gran parte
della sua esistenza. Complessivamente, tale approccio dimostra di possedere una
buona efficacia ma, richiedendo un eccessivo investimento di tempo e denaro,
viene ben presto abbandonato.
Tuttavia, nonostante il rapido declino dell’utilizzo di questo metodo,
durante il XIX secolo la considerazione data al potere e all’impatto delle arti
continua a sopravvivere. La musica, ad esempio, non smette di essere considerata
in diverse culture un valido ausilio per la medicina
11
.
A partire dal XX secolo con la nascita della psicoanalisi l’uso delle arti
nella consulenza terapeutica conosce un significativo incremento il cui merito si
deve, ai lavori di Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Jacob Moreno.
Freud, che per primo analizza l’importanza dell’inconscio attraverso
l’esplorazione dei sogni definendo una metodologia di trattamento che
presuppone l’uso di concetti artisti, trae l’ispirazione non tanto dalle conoscenze
10. Cfr. B. FLESHMAN, J. FRYREAR, The Arts in Therapy, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit.,
p. 36.
11. Cfr. G. N. HELLER, Ideas, initiatives and implementations: Music therapy in America,
1789-1848, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 36.
12
mediche, quanto dalla lettura e dalle opere di Sofocle, Leonardo, Michelangelo,
Shakespeare e Dostoevskij
12
.
Carl Gustav Jung, e più nello specifico la sua analisi degli archetipi
universali, ha fortemente contribuito alla diffusione delle arti nel setting
terapeutico.
«Egli sosteneva che la salute psicologica era il risultato di un delicato
equilibrio tra le richieste provenienti dal mondo esterno ed i bisogni del mondo
interno.
Per lui le arti espressive rappresentavano una via importante per arrivare
alle immagini e ai sentimenti del mondo interno.
Jung giunge a vedere la mente inconscia come una fonte di salute e
trasformazione»
13
.
Grazie al suo contributo viene enfatizzata ulteriormente l’importanza
dell’arte e della creatività che vengono considerate come strumenti di
comprensione della natura umana.
Anche Jacob Moreno fondatore negli anni 20 dello psicodramma, incoraggia l’uso
delle rappresentazioni artistiche per consentire l’elaborazione delle sofferenze ed
elabora numerose tecniche mirate all’incremento dell’autoconsapevolezza e delle
capacità d’insight dei clienti
14
.
Blanter segnala tra le innovazioni più significative introdotte da Moreno:
- l’immaginazione creativa attraverso la quale i partecipanti immaginano scene
piacevoli e neutrali al fine di acquisire una maggiore spontaneità;
12. Cfr. J. A. KOTTLER, On being a therapist, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 36.
13. J. ALLAN, Insapes of the child’s world, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 37.
14. Cfr. GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 37.
13
- le sculture mediante le quali i partecipanti impostano la posizione degli altri
membri del gruppo al fine di riflettere esperienze significative di relazioni
affettive vissute nella loro esistenza attraverso la comunicazione non verbale;
- il monodramma durane il quale i partecipanti recitano diversi aspetti della loro
personalità, agiti e/o rimossi nel quotidiano;
- l’inversione di ruoli che consente ai partecipanti di scambiarsi i ruoli con altri
membri del gruppo dopo aver consapevolizzato un proprio ruolo abituale
15
.
Tra gli altri fattori che hanno favorito l’uso delle tecniche artistiche
ricordiamo: in Inghilterra, trattamenti intensivi per curare i traumi derivati dalle
conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, (Andrew Hills); in Germania, ad
opera di Hans Prinzhorn, il lavoro con gli schizofrenici e la creazione del primo
museo della follia (1922), seguito da Jean Dubuffet con il Museo dell’Art Brut di
Losanna (1945/1975) e la mostra organizzata nella Galleria d’Arte Moderna di
Verona, in occasione del primo Symposium Internazionale sull’Arte
Psicopatologica (1959), promosso per celebrare il cinquantenario della morte di
Cesare Lombroso.
Nascono così i primi arteterapeuti che si avvalgono di tecniche e
metodologie che utilizzano le attività artistiche come mezzi terapeutici per
affrontare i conflitti emotivi e raggiungere un’autoconsapevolezza ed uno
sviluppo personale più evoluti
16
.
Nel 1958 Margaret Naumburg – considerata la prima fondatrice
dell’Arteterapia in America - propone una definizione di Arteterapia secondo la
quale «… il processo dell’arte terapia si basa sul riconoscere che i pensieri e
15. Cfr. A. BLATNER, Acting-in. Practical Application of Psychodramatic Methods, in GIUSTI,
PIOMBO, Arte cit., pp. 37-38.
16. Cfr. GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., pp. 38-39.
14
sentimenti più profondi dell’uomo, derivati dall’inconscio, raggiungono
l’espressione in immagini, piuttosto che in parole».
E ancora:
«…le tecniche dell’arte terapia si basano sulla consapevolezza che ogni
individuo, che sia formato artisticamente o meno, ha la capacità latente di
rendere i propri conflitti interni in forma visuale.
Quando i pazienti dipingono tali esperienze interne spesso accade che
divengano anche verbalmente più articolati…»
17
.
Poiché per la Naumburg, l’enfasi è posta sulle immagini che emergono
dall’inconscio del paziente e che esprimono conflitti, questi ultimi, una volta resi
concreti e visibili diventavano più comprensibili e per questo più facilmente
risolvibili.
Nello stesso periodo Edith Kramer attribuendo un valore inestimabile alla
produzione spontanea di immagini quale mezzo per accedere alla vita interiore del
paziente, da avvio - nel 1950 alla Wiltick School for Boys di New York - ad un
programma di Arteterapia.
Ufficialmente istituita negli Stati Uniti nel 1969 - l’American Art Therapy
Association (AATA) - è attualmente un'organizzazione di professionisti
fortemente convinti che il processo creativo messo in atto nella produzione
artistica migliori la vita
18
.
17. M. NAUMBURG, Dynamically Oriented Art Therapy: Its Principles and Practices, in
GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 41.
18. Cfr. E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., pp. 41-47.
15
1.2. Il cambiamento dell’immaginario creativo e dell’espressione emotiva:
Arte e Counseling Espressivo
La caduta economica degli anni 80, l’aumento dell’incertezza dei ruoli
razziali, sessuali, educativi e la nascita di nuove figure nel mondo del lavoro
hanno contribuito a creare negli individui un certo grado di ansia e di stress.
Tutto ciò ha fatto emergere gruppi numerosi di persone con bisogni
specifici: il Counseling è una delle risposte a tali bisogni di sostegno individuali e
di massa.
Sia nella realtà americana sia in quella europea, e più nello specifico
italiana, si è rivelato un modo per aiutare le persone ad esplorare relazioni, stile di
vita e scelte riguardo alla carriera ed alla famiglia.
L’aumento dei problemi relativi a preoccupazione, separazioni,
disoccupazione, licenziamento, malattie, invecchiamento e lutti hanno messo
ulteriormente in evidenza l’importanza del Counseling e dell’Art-Counseling
19
.
1.2.1 A partire dalla definizione
Il counseling e nello specifico l’Art-Counseling nasce dalla combinazione
di due termini: Arte e Counseling.
L’incontro di ciò che i due concetti significano ha creato una dimensione,
nella quale l’espressione artistica, stimolante per la fantasia, la creatività e
l’immaginazione spontanea, può assumere un ruolo di promozione dell’auto-
riflessione e della visualizzazione dell’immagine di se stessi nel mondo.
La parola «Arte» deriva dalla radice indoeuropea are o re, che significa
«aggiustare, sistemare, adattare» e si ritrova in greco nel termine artuo,
19. Ivi, p. 63.
16
«articolare», ed in latino nel termine arts-artis, «abilità di essere, di fare», in
contrapposizione ad iners-inertis, «inabile, senz’arte».
Nel senso antico arte era intesa come capacità, talento, ingegnosità.
Attualmente la parola arte viene usata per indicare la produzione estetica e
l’artista è colui che, grazie a particolari capacità creative e ad una spiccata abilità
tecnica, è in grado di dare voce alle proprie sensibilità ed immaginazione
20
.
Il Counseling o Counselling
21
, viene definito dall’Oxford Dictionary
«consiglio da un consigliere-consulente» e fa riferimento ad un’attività di
competenza relazionale che si serve di mezzi comunicazionali per agevolare
l’autoconoscenza attraverso la consapevolezza e lo sviluppo ottimale delle risorse
personali con il fine ultimo di migliorare lo stile di vita dell’utente, rendendolo più
soddisfacente e creativo
22
.
Il significato che assume l’arte, in un contesto di Counseling, va intesa
come potenzialità che ognuno ha di elaborare il proprio vissuto e di trasmetterlo
creativamente ad altri per facilitare uno stato di ben-essere, dove «essere»
significa «stare, esistere» e quindi «star bene», «esistere bene», contrapposto a
mal-essere, «esistere male, faticosamente, con insoddisfazione».
È nello spazio tra il malessere e il benessere che è possibile lavorare con la
metodologia dell’Art-Counseling, per ridurre il disagio e facilitare l'emergere
della creatività, suggerendo tecniche che potenziano gli aspetti caratteriali positivi
20. Cfr. E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., p. 21.
21. «I termini counseling - di provenienza statunitense - o counselling - di provenienza
anglosassone - si sono affermati nella nostra cultura per designare questa professione […]. Si è
preferito utilizzare il termine […] counseling invece che quello di counselling, perché è quello più
antico, il primo nome attribuito a questa professione al momento della nascita». E. GIANNELLA,
Etica e Deontologia nel Counseling professionale e nella Mediazione familiare.Competenze-
Contatto-Confini. Ed. Sovera, Roma 2009, pp. 53-54.
22. Cfr. E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., p. 63.
17
ed offrendo un contenitore emotivo e degli strumenti idonei, nel caso in cui si
manifestino emozioni che creano tensione, dolore, passività e disorientamento.
In questa direzione è orientato il lavoro del Counseling Espressivo o Art-
Counseling: un’attività spesso ludica “sorridente” e che man mano, permette al
facilitatore della relazione d’aiuto di accompagnare la persona alla scoperta di se
stessa
23
.
1.2.2 Perché usare le arti creative nel Counseling
Gli elementi specifici che fanno dell’arte uno degli strumenti principali per
aiutare le persone ad entrare in contatto con le parti più intime di loro stessi
24
sono
stati analizzati e schematizzati da molti autori di differente formazione i quali
hanno pensato bene di riassumerli nelle cosiddette «cinque magiche C».
- Creatività: processo attraverso il quale il paziente può sperimentare
autonomia, assertività, esplorazione, consapevolezza
25
.
- Comunicazione: gran parte degli argomenti difficili da affrontare a parole
trovano una via espressiva preferenziale nella comunicazione simbolica.
- Contenimento: capacità di accogliere i sentimenti difficili non solo da parte
del materiale artistico manipolato ed utilizzato, ma anche da parte della stanza
in cui si fa Counseling che conserva gli oggetti realizzati e da parte della
mente del Counselor che riceve le immagini del cliente.
- Catarsi: momento di liberazione e di eliminazione che si realizza nel processo
d’esternalizzazione degli stati d’animo negativi, aggressivi o confusi, tramite
l’uso degli strumenti artistici, in modo più accessibile che tramite la voce.
23. Cfr. E. GIUSTI, I. PIOMBO, Arte cit., pp. 28-29.
24. Cfr. E. GIUSTI, La terapia del ”con-tatto” emotivo, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 67.
25. Cfr. E. GIUSTI, Training dell’assertività, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 67.
18
- Cambiamento: modificazione delle reazioni disfunzionali che passa anche
attraverso i collegamenti tra presente e passato, tra eventi ed affetti, tra realtà e
fantasia facilmente individuabili nell’uso delle immagini. Tra i molteplici
fattori implicati nel processo di cambiamento attivato dall’utilizzo delle
attività creative vanno ricordati:
- energia e processi attivati: la maggior parte delle arti creative richiede un
coinvolgimento attivo e partecipe da parte degli individui; questo
coinvolgimento sprigiona nuove energie ed agisce come auto-rinforzo.
Il meccanismo che presiede a questo processo prevede, inizialmente, un
investimento energetico notevole e dispendioso, al quale però segue una fase
di recupero delle energie, che consente ulteriori investimenti e che conduce ad
una rivalutazione finale. In questa fase conclusiva del processo è possibile
tenere un miglioramento nei livelli di funzionalità psichica degli individui;
- percezione dei progressi compiuti durante le creazioni artistiche: soprattutto
nelle arti visive, in cui gli individui possono vedere chiaramente i risultati
ottenuti grazie ai loro sforzi ed i progressi compiuti nel raggiungimento della
meta finale
26
;
- promozione della creatività e comprensione della complessità: usare tecniche
artistiche nel Counseling «allarga l’universo, aggiungendo e svelando nuove
dimensioni, sia internamente che esternamente»
27
. L’aspetto artistico consente
e promuove un’espansione in modo piacevole e rilassato
28
;
- promozione della consapevolezza di sé: gli stimoli sensoriali utilizzati durante
gli incontri, siano essi visivi, uditivi o di qualsiasi altro tipo, consentono ai
26. Cfr. A. LAZARUS, In the mind’s eye, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 68.
27. S. ARIETI, Creatività. La sintesi magica, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 68.
28. Cfr. E. GIUSTI, E. SPALLETTA, Relazioni stabili e durature, come costruirle, in GIUSTI,
PIOMBO, Arte cit., p. 68.
19
clienti di sperimentare e conoscere nuove dimensioni del sé in un'atmosfera
dove la spontaneità e il correre rischi sono contenuti da un contratto di
Counseling entro limiti chiari e precisi
29
;
- concretezza: attraverso l’arte i clienti sono in grado di concettualizzare e
riprodurre attività benefiche. In questo mondo si costruisce un percorso ed una
memoria storica dei progressi compiuti dal soggetto durante il lavoro di
counseling;
- insight: che prevede la consapevolezza e la comprensione delle proprie
psicodinamiche e dei sintomi di comportamento disadattante. L’insight può
essere di due tipi: intellettivo (comporta la conoscenza e la consapevolezza
senza nessun cambiamento nei comportamenti disadattanti) o emotivo
(comporta la consapevolezza e comprensione di comportamenti disadattanti
che portano a cambiamenti positivi nella personalità);
- socializzazione e cooperazione: numerosi studi
30
dimostrano che i compiti
basati sulla cooperazione favoriscono lo stabilirsi di rapporti interpersonali,
incrementano l'autostima e i comportamenti sociali
31
. In tal senso l'uso di
attività artistiche costituisce un valido strumento per favorire questo tipo di
crescita;
- aspetto multiculturale: nelle diverse culture sono stati privilegiati differenti
aspetti dell'espressività artistica e delle abilità creative; la conoscenza di
tecniche ed elementi peculiari provenienti da altri paesi può essere
29. Cfr. G. W. ALLPORT, Becoming: basic considerations for a psicology of personality, in
GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 71.
30. Cfr. D. W. JONHNSON, F. P. JONHNSON, Joining together, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit.,
p. 71.
31. Cfr. E. GIUSTI, Autostima. Psicologia della sicurezza in sé, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p.
71.
20
vantaggiosamente utilizzata per cogliere le specificità delle altre culture e per
meglio adattarsi ai rapidi cambiamenti culturali;
- carattere giocoso: questa caratteristica conferma il dato storico, esemplificato
tra l’altro da molte personalità di rilievo da Gandhi a Freud, secondo cui un
atteggiamento giocoso aiuta a moderare le reazioni e ad avere una prospettiva
più chiara sulla vita
32
;
- facilitazione delle relazioni collegiali: l'attività creativa promuove un tipo di
alleanza tra counselor e cliente che favorisce la comprensione ed il
superamento delle difficoltà incontrate;
- promozione della comunicazione: già Picasso aveva parlato del «linguaggio
universale» dell'espressione artistica e della sua capacità di veicolare
significati in modo semplice e diretto, una capacità che sta alla base del
Counseling espressivo e dell’Arteterapia
33
;
- superamento delle resistenze: il fatto che l’arte venga spesso percepita come
qualcosa di divertente, giocoso, non «serio» o «importante», fa sì che non le
vengano opposti i classici meccanismi di resistenza, consci ed inconsci tipici
della comunicazione verbale e del pensiero logico
34
.
1.2.3 Aree di applicazione del Counseling
In base alla formazione specifica del Counselor e al contesto in cui tale
figura va ad operare è possibile parlare di diverse aree di applicazione del
Counseling
35
:
- Counseling socio-educativo
32. Cfr. E. H. ERIKSON, Life history and the historical moment, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit.,
p. 71.
33. Cfr. R. ARNHEIM, The Artist healer, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., pp. 71-72.
34. Cfr. GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., pp. 63-72.
35. Ivi, p. 69.
21
- Counseling di comunità
- Counseling per la terza età
- Counseling per la coppia e per la famiglia
- Counseling per la salute
- Counseling scolastico
- Counseling aziendale
36
.
1.2.4 Contributi teorici al Counseling e teorie sulla creatività
Per affrontare un’analisi della combinazione fra attività artistiche e
Counseling è necessario esaminare innanzitutto la natura della creatività.
In primo luogo, perché tale esame può aiutare a capire e ad apprezzare
meglio il processo creativo; in secondo luogo, perché il Counseling per sua natura
richiede un impegno creativo senza il quale, gli strumenti offerti dalle arti per
assistere i clienti nel processo di crescita, avrebbero un campo d’azione limitato
37
.
La creatività, per le sue particolari caratteristiche può essere definita come
la «capacità di produrre lavoro che sia nuovo, quindi originale e inatteso, ed
appropriato, ovvero utile»
38
rappresentando un fenomeno che risulta
particolarmente interessante ed utile nel contesto delle professioni d'aiuto in
quanto è «universale», ossia non prevede distinzioni di razza, cultura, genere o
età
39
e può essere utilizzata sia con funzioni preventive sia con funzioni
propriamente terapeutiche.
36. Cfr. ASSOCIAZIONE CNCP - Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti,
Regolamento, in: «http://www.counsellingcncp.org/doc/regolamento.pdf».
37. Cfr. GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 72.
38. R. J. STERNBERG, T. I. LUBRT, An investment: theory of creativity and its development in
GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 72.
39. Cfr. A. KOESTLER, L’atto della creazione, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit., p. 72.
22
Molte teorie psicologiche relative alla creatività sono fondate sul
presupposto che il processo creativo è suddiviso in fasi successive. Una delle
prime formulazioni in questa direzione è quella enunciata negli anni ‘20 da Joseph
Wallace, il quale afferma che la creatività è costituita da quattro stadi:
preparazione, incubazione, illuminazione e verifica.
La maggior parte delle successive teorizzazioni si sino ispirate a quella di
Wallace, modificandola ed estendendola.
Un’interessante rielaborazione è quella operata da Witmer, secondo cui la
creatività è una esperienza non sequenziale, che coinvolge sei passaggi:
1. preparazione: fase in cui si cerca di ottenere dati e informazioni per formulare
nuove risposte;
2. incubazione: fase in cui la mente vaga libera da consegne, elaborando ed
organizzando le informazioni accumulate;
3. ideazione: fase nella quale le idee vengono generate, ma non giudicate;
4. illuminazione: momento in cui si realizza un passo avanti nel pensiero;
5. valutazione: implica l’entrata in azione del pensiero critico e convergente, la
messa a punto e la rifinitura di pensieri o comportamenti che non sono stati
accuratamente analizzati;
6. verifica e produzione: fanno riferimento a procedure che consentono ad
un’idea originale di diventare un prodotto o un’azione nuova e pianificata.
In quest’ultimo passaggio si realizza il cambiamento che rende impossibile
un ritorno allo stato precedente l’intuizione creativa.
Nei contesti di counseling, la creatività si traduce nella realizzazione di un
prodotto concreto (un brano scritto, un dipinto, un collage o altro) utile a generare
un insight nel cliente o ad attivare in lui processi di cambiamento
40
.
40. Cfr. J. M. WITMER, Pathways to personal growt, in GIUSTI, PIOMBO, Arte cit.,
p. 73.