2
Un’attenzione particolare fu dedicata alle vittorie belliche dello zar. Per la
Russia dell’epoca era molto importante avere uno sbocco sul mare e quindi la
guerra contro la Svezia, conclusasi con una vittoria, fu estremamente
significativa per la Russia :
“Уже белея понт перед Петром кипит,
И влага уступить шумя ему спешит.
Там вместо чаянных бореи флагов шведских
Российские в зыбях взвевали Соловецких”.
4
Durante il suo viaggio dal Mare Bianco a Schlisselburg Pietro il Grande
ebbe modo di esplorare quella zona montuosa ricca di risorse naturali. Pensò
così di costruirvi fabbriche per poter estrarre e lavorare il metallo necessario alla
flotta e all’esercito:
“Монарх наш, проходя Онежских крутость гор,
Свой проницательный кругом возводит взор
И, видя, что из них изшедшие потоки
Несут из крутизны металлические соки,
Богатства, здравия являются ключи,
Блестят из мрачных мест сокровищей лучи,
Сказал: “Ты можешь мне произвести, Россия,
Целебны влажности и жилы золотыя…”
5
4
Ibidem, c.271; “Il mare bianco spumeggia dinnanzi a Pietro e le acque
rumorosamente stanno per cedergli. Al posto di bandiere svedesi, che i venti di Nord-
Est si aspettavano di incontrare, nelle acque che circondano le isole Solovetskie
sventolavano bandiere russe.”
5
Ibidem, c.287; “Il nostro monarca, visitando i ripidi monti Onezhskie, si guardava
attorno con sguardo acuto e si accorse che i fiumi che scendono dalle montagne
scoscese portavano con sé tracce di metalli, che questi fiumi erano fonti di ricchezza e
di salute e il luccichio di tali tesori splendevano dall’oscura profondità e disse: “Tu,
Russia, puoi generare acque curative e vene aurifere…”
3
Il monarca, pensando alle prospettive della costruzione di una città e di
un porto sulle rive del Mar Baltico, intuì che per facilitare il trasporto delle merci
e delle munizioni fosse necessario costruire un canale per collegare i due fiumi -
Neva e Volchov:
“И в сердце положил великий труд - Канал.
Дабы Российскою могущею рукою
Потоки Волхова соединить с Невою”.
6
Nella conclusione Lomonosov celebra il merito di Pietro il Grande
esclamando: “Твои заслуги больше, нежели все силы наши !”.
7
Ma non furono solo i poeti ad elogiare lo zar: lo storico Piotr Krekšin
(1684-1763) che raccolse materiali sulla storia russa del X-XVIII secolo nel suо
“Краткое описание блаженных дел великого государя императора Петра
Великого, самодержца всероссийского” afferma che Pietro il Grande portò la
Russia dall’inesistenza verso l'esistenza.
Negli anni Quaranta e Cinquanta del XIX secolo si formarono, nel mondo
letterario russo, due opposte valutazioni delle riforme petrine: il primo gruppo
vedeva in quelle riforme un risveglio della Russia, avvenuto grazie alla spinta
impressa da Pietro che, ricorrendo ai mezzi della civiltà occidentale, portò la
Russia fuori dal ristagno culturale durato secoli e la spinse a tirar fuori tutto il
suo potenziale culturale; il secondo gruppo sosteneva invece che le riforme di
Pietro interruppero violentemente lo sviluppo logico e naturale della vita russa,
costringendola a seguire un modello ad essa estraneo.
I primi consideravano le riforme di Pietro un enorme merito di fronte a
tutta l'umanità, i secondi una disgrazia per la Russia. Per esempio Sergej
Solov’ev, le cui idee erano fortemente slavofile, affermava che Pietro il Grande
avesse ucciso i “germi” del naturale sviluppo russo inquinandolo con tradizioni e
costumi stranieri.
8
6
Ibidem, c.287; “Ripose nel suo cuore una colossale opera - Il Canale, per unire i flussi
del Volchov con la Neva grazie alla forte mano russa
7
Ibidem, c.263; «I tuoi meriti superano tutte le nostre forze!»
8
Соловьев С. Чтения и рассказы по истории России. Москва, 1989, c. 418
4
Il tema di Pietro il Grande fu uno dei preferiti dagli scrittori russi nel
secondo quarto del XIX secolo. Rappresentare la figura di Pietro il Grande era
una moda sociale che veniva mantenuta sotto lo stretto controllo dello zar
Nicola
9
.
Questa moda sosteneva l’esistenza di un filo parallelo tra i due monarchi
Pietro e Nicola, nato in seguito agli eventi del 14 dicembre 1825. L’analogia con
Pietro, da cui il nuovo zar guadagnava in popolarità, fu evidente: egli
impietosamente punì i congiurati, accennò alla sua intenzione di effettuare delle
riforme, si dedicò energicamente alla politica estera.
Fece una visita a Mosca in preda ad un’epidemia di colera, visitò Staraja
Rusa per sedare una rivolta di coloni militari. Queste azioni erano la
testimonianza non solo del suo coraggio, ma anche del suo ruolo di tutore
dell’ordine – ruolo nel quale eccelse il primo imperatore della Russia.
Ogni azione di Nicola in questa direzione ebbe una notevole risonanza
nell’opinione pubblica che dopo l’incoerenza e l’inerzia di Alessandro I
desiderava vedere sul trono uno zar energico, un “nuovo Pietro”. Aleksandr
Bestužev in una lettera indirizzata a Nicola I scrive: “Я уверен, что небо
даровало в Вас другого Петра Великого»
10
.
Gli autori che hanno scelto di scrivere su Pietro I in questo periodo,
hanno contribuito alla creazione di un mito statale alla base del quale sta la
figura di Pietro inteso come il Padre della Russia; egli trasmise poi a Nicola I le
sue qualità personali e gli conferì pieni poteri nell’effettuare ulteriori riforme dello
stato russo.
Il ritratto di Pietro il Grande nelle opere dell’epoca appare idealizzato: è
uno zar saggio, un benefattore giusto, un uomo sensibile: “Koчубей”(1827) dello
scrittore e traduttore, editore della rivista letteraria “Невский Альманах“ Jegor
Aladjin (1796-1860), “Татьяна Болтова”(1828) di Andrej Ivanovskij
11
(1791-
1848). Qui Pietro il Grande dice: “…царь не должен творить неправды”. E
9
Осповат А.Л., Тименчик Р.Д. Печальну повесть сохранить. – М., 1985, c.12
10
“Старые годы”. – М., 1989, c.361; «Sono sicuro che Dio ci abbia donato in Lei un
altro Pietro il Grande.»
11
Autore di racconti, articoli, poesie e funzionario del Comitato delle Indagini sul caso
dei decabristi
5
prosegue: “Царь может пощадить виновного, но не может наказать
невиновного”.
12
Lo scrittore-decabrista Aleksandr Kornilovič (1800 – 1834) dedicò molta
attenzione alle ricerche riguardanti l’epoca di Pietro il Grande e contribuì
notevolmente a suscitare l’interesse dei lettori nei confronti dell’epoca petrina.
Nel 1824, insieme a V.Suchorukov, pubblicò il primo almanacco storico in
Russia – «Русская старина» сontenente il suo articolo «Нравы русских при
Петре I» ; questo impressionò molto la società russa dell’epoca compreso A.S.
Puškin.
A.O. Kornilovič effettuò una ricerca approfondita dell’epoca di Pietro il
Grande e sicuramente le sue opere dedicate al grande monarca influenzarono
tutti gli scrittori che successivamente si rivolsero al tema di Pietro. Nel 1822 nel
«Сын Отечества» fu pubblicato il suo racconto «Петр Первый в Заандаме»
basato su fonti olandesi tradotte da Kornilovič. Qui lo zar viene rappresentato
nella sua quotidianità, arricchita di numerosi dettagli interessanti. Rappresentare
un grande uomo nella sua vita privata è un metodo utilizzato spesso anche da
Walter Scott ed apprezzato molto da Puškin.
13
Nel 1824 Kornilovič pubblicò una raccolta di racconti dedicati all’epoca di
Pietro il Grande col titolo «Нравы русских при Петре Первом». Il ritratto di
Pietro il Grande emerge da una descrizione di piccoli dettagli della vita
quotidiana: lo zar si alzava presto, lavorava tanto, s’interessava di tutto, cercava
di risparmiare ogni centesimo quando si trattava delle sue spese personali ecc.
E’ riservata un’attenzione particolare alle caratteristiche di Pietro il Grande
come un uomo di Stato “progressista” secondo punto di vista dei decabristi. Si
sottolinea il rispetto dello zar nei confronti della dignità umana ed è
completamente assente qualsiasi allusione al suo carattere di despota.
Kornilovič scrive: «Указом от 30 декабря 1701 года рабское обыкновение
предков наших повергаться на землю или падать на колени при встрече
12
Ивановский A. “Taтьяна Болтовa”, in “Старые годы”, Москва, 1989, c.81-82; «Lo
zar non deve comportarsi ingiustamente», «Lo zar può concedere grazia ad un
colpevole, ma non può punire un innocente.»
13
Архипова А.В. Литературное дело декабристов. - Ленинград, 1987, c.160.
6
с царствующими особами было заменено поклоном»
14
. E poi continua:
«Запрещено было в письмах к государю называться словом холоп,
давать себе уменьшительные имена Ивашки, Митьки и т.д.»
15
.
Pietro il Grande vietò di togliere il cappello davanti al Palazzo dello zar
dicendo: «Какое различие между бога и царя, когда воздавать будут
равное обоим почитание?»
16
. L’idealizzazione di Pietro il Grande da parte di
Kornilovič arrivò quasi fino al punto di considerare lo zar russo un sostenitore
del parlamentarismo: «он любил правду, даже в таких случаях, когда она
могла бы другому показаться оскорбительною, и радовался, слушая в
1697 году в английском парламенте прения оппозиции и министров»
17
.
Nel racconto “Петербургский день в 1723 году”(1834) dello scrittore
Aleksandr Bašuckij (1803-1876) – aiutante di campo dei vari governatori militari
di San Pietroburgo - lo zar appare come una persona alla quale non piace
sprecare i soldi per vestiti di lusso; dice di non sentirsi bene nei panni nuovi.
Inoltre è una persona molto laboriosa: nel pomeriggio si chiudeva in
un’officina dove aveva un tornio e nessuno doveva disturbarlo: “По окончании
обеда гости перешли в другую комнату, а государь удалился в свою
токарную: там или на галере, стоявшей против его дворца, он имел
привычку отдыхать с полчаса, отобедав, после чего занимался делами.
На наружной стороне дверей токарной комнаты находилась
собственноручная его надпись:” Кому не приказано или кто не позван, да
не входить сюда”»
18
.
14
Корнилович А.О. Сочинения и письма. - М.-Л, 1957, c.153; in Архипова А.В.
Литературное дело декабристов. - Ленинград, 1987, c.161; “Con un decreto del 30
dicembre 1701 la servile usanza dei nostri avi di stendersi per terra oppure di cadere in
ginocchio dinnanzi ai regnanti fu sostituita da un inchino”.
15
Ibidem, c.161; “Fu fatto divieto chiamarsi холоп nelle lettere indirizzate allo zar, o di
firmarle coi diminutivi tali come “Ivaška”, “Mit’ka” ecc.”.
16
Ibidem, c.161; “Qual è la differenza fra Dio e lo zar, se entrambi vengono venerati
allo stesso modo?”
17
Ibidem, c.162; “Egli amò la verità anche quando essa sembrava offensiva a
qualcuno; e si divertiva, ascoltando nel 1697 le discussioni fra i ministri e l’opposizione
del Parlamento inglese”.
18
Башуцкий A.“Петербургский день в 1723 году», in “Старые годы», 1989, c.179;
«Dopo pranzo gli ospiti si trasferirono in un'altra stanza, mentre lo zar andò nell'officina
dove effettuava lavori di tornitura: aveva l'abitudine di riposarvi circa mezzora dopo il
pranzo, dopodichè si occupava delle faccende dello stato. Sulla porta d'ingresso, nella
sua officina, si trovava una scritta di suo pugno: «Non entrì qui chi non è stato
chiamato»
7
L’autore descrive lo zar come un uomo qualunque che partecipa alla vita
quotidiana della popolazione ed a cui piace stare in mezzo alla gente, in mezzo
ai suoi sudditi: “Не забудьте, что государь нередко веселит народ
торжествами, в которых сам участвует, что он обедает, крестит,
пирует, бывает на похоронах у многих подданных, что он собственной
рукой пишет иногда до двадцати писем вдруг и производит множество
работ столярных, токарных, резных”.
19
Uno dei meriti principali dello zar Pietro il Grande fu la promozione dello
sviluppo del commercio grazie alla costruzione di navi: i commercianti russi non
potevano infatti competere con quelli occidentali che disponevano di una flotta.
A questo scopo Pietro il Grande si recò in Olanda dove lavorò ai cantieri in
qualità di un semplice falegname cercando di imparare il più possibile e di non
lasciarsi sfuggire niente. Nel racconto di Piotr Furman (1816-1856) – scrittore,
giornalista e pittore - “Саардамский плотник”(1849) viene descritta la
permanenza di Pietro il Grande in Olanda. Lo zar era curioso di sapere tutto e
non solo riguardo alle navi: si interessava pure dei mulini e di tutto ciò che
poteva essere utile per lo sviluppo della Russia: “Ни одно колесо, ни одно
бревно не были оставлены им без внимания”
20
.
Sognava di poter acquistare nuove navi per la Russia: “да узрит моя
отчизна этот новый корабль на своих морях!”
21
Lo zar riteneva infatti che
grazie alla navigazione il commercio potesse allargare i propri orizzonti.
Rivolgendosi ad un giovane marinaio olandese lo zar disse: “Чему обязана
твоя цветущая отчизна своим богатством и блеском? Мореплаванию и
торговле!”
22
19
Ibidem, c.188; «Non dimenticate che lo zar spesso organizza per i sudditi
festeggiamenti ai quali lui stesso partecipa; egli mangia, battezza, festeggia, assiste ai
funerali dei suoi sudditi; talvolta scrive di suo pugno fino a venti lettere alla volta ed
esegue numerosi lavori di falegnameria, tornitura ed intagliatura.»
20
Фурман П. «Саардамский плотник», in “Старые годы”, Москва 1989, c. 311; «Non
una ruota, non un tronco sfuggirono alla sua attenzione.»
21
Ibidem, c. 318; «che la mia patria veda questa nuova nave nelle sue acque!»
22
Ibidem, c. 333; «Grazie a cosa la tua patria diventò così ricca e fiorente? Grazie ai
viaggi per mare ed al commercio!»