Introduzione
Trenta miliardi
1
. È la quantità di link, post e foto che vengono
pubblicate su Facebook
2
ogni mese. Il social network nasce
dall’esigenza di essere in contatto e condividere i propri pensieri
con la rete sociale. I primi esperimenti in materia risalgono alla
tarda metà degli anni novanta quando un paio di studenti della
Cornell
3
si accingevano a lanciare la loro invenzione: “theglobe.com”.
Il network non ha goduto di popolarità, ma ha gettato le basi del
Social Network odierno, ha dato agli utenti la libertà di
personalizzare le proprie esperienze attraverso la pubblicazione
on-line di contenuti e l’interazione con altre persone. Il decennio
successivo vede la nascita dei tre principali social network del
momento: MySpace, creato nel 2003 da Chris DeWolf e Tom
Anderson, Facebook, fondato dal ventenne Mark Zuckerberg
con l’obiettivo di riunire in un’unica rete gli studenti di Harvard
e, infine, Twitter istituito nel 2006, ha raggiunto il successo nel
2007. In poco meno di dieci anni i social network hanno
conosciuto un enorme successo, raggiungendo miliardi di utenti
globali e modificandone radicalmente la quotidianità. Il grande
1
Dati tratti da Il Sole24Ore del 20/01/11, inserto nòva.
2
Uno dei maggiori Social Network mondiali, insieme a MySpace e Twitter.
3
Cornell University Department of Computer Science (Ithaca, New York).
2
consenso ottenuto ha rivoluzionato le regole della comunicazione
on-line, il Social Network è diventato un social media, uno
strumento capace di contenere un elevato numero di utenti, ma
anche di suddividerli per specifiche categorie (aree geografiche,
impiego, istruzione, sesso ecc.) attirando l’attenzione di marketing
e di advertising. Seppur siano passati pochi anni, dalla creazione del
primo Social Network (MySpace) esiste una recente trattazione
che educa all’utilizzo di questi portali: come trovare un lavoro o
l’amore, come creare il proprio business o come fare attenzione
per non disperdere i propri dati nella rete; tuttavia non è
sufficientemente analizzato l’aspetto più controverso dei Social
Network, quello pubblicitario. Ogni portale prevede delle regole
e direttive rigide per l’advertising on-line “tradizionale”, quello per
cui l’inserzionista paga direttamente il sito ospitante, ma per
quanto riguarda la pagina profilo e le pagine personali non ci si
deve attenere a nessun regolamento specifico:
“Comment Policy: We love your comments, but please be
respectful of others. We reserve the right to delete profane,
harassing, abusive and spam comments and to block repeat
offenders
4
”.
4
La politica di uno dei maggiori Social Network mondiali: Facebook.
3
“Politica del commento: Noi amiamo i vostri commenti, ma
vi prego di essere rispettosi degli altri. Ci riserviamo il diritto
di eliminare i commenti profani, offensivi, abusivi e commenti
spam e bloccare gli utenti recidivi”.
La domanda che sorge spontanea è: in un ambiente
apparentemente libero, come quello dei social network, la
comunicazione “non pubblicitaria” di prodotti la cui
comunicazione pubblicitaria è vietata dalla legge è possibile?
Considerando il grande successo ottenuto in pochi anni, e il vasto
numero di utenti raggiunti, il Social Network si delinea come
mezzo mediatico del futuro, ma esso può essere utilizzato e
sfruttato anche da aziende che si collocano in categorie settoriali
sensibili a forme di restrizione legale, che veicolano una
comunicazione giovane e veloce, adatta alla media degli utenti del
Social Network: si tratta per lo più di giovani e giovanissimi.
Come tentativo di approfondimento di questo tema nasce la tesi
che si svilupperà nei prossimi capitoli, che illustreranno le
potenzialità del nuovo mezzo di comunicazione, le leggi che
regolano la comunicazione pubblicitaria on-line, e le nuove
strategie per l’attività di Social Networking per il controllo del
target a cui la comunicazione è indirizzata, inoltre, a supporto
della tesi verranno presentati casi, degni di nota, di
4
comunicazione borderline all’interno del Social Network, e un Case
history di particolare rilevanza, come la comunicazione della Brand
Identity di un importante Brand internazionale di articoli per
fumatori. Lo scopo di questo elaborato sarà quello di analizzare i
diversi approcci e i diversi stili di comunicazione in relazione a
due esigenze differenti: da un lato le aziende con interessi
imprenditoriali e volontà di continuare a comunicare, dunque una
visione molto marketing oriented, dall’altro il patrimonio etico-
comportamentale che unisce i produttori di servizi di advertising in
relazione all’elaborazione di messaggi, ai luoghi e ai modi in cui
essi si diffondono, quindi una visione customer oriented.
5
Capitolo 1 – Le potenzialità della Rete
6
7
1.1 Sviluppo e potenzialità del Social Network
“Sei gradi di separazione”, oltre che un film
5
, è la teoria per la quale
le prerogative della vita moderna aumentino le possibilità di
relazione tra le persone in tutto il mondo. La teoria ha origine nel
1929 dal racconto “Catene” dello scrittore ungherese Frigyes
Karinthy, i personaggi del romanzo, credono che chiunque sia
collegato a qualunque altro individuo attraverso non più di
cinque passaggi intermedi e organizzano un gioco per provare la
loro convinzione. La teoria risulta oggi quanto mai esatta, il
Social Network affonda le proprie radici nella teoria elaborata da
Karinthy poco meno di un secolo fa: una delle prime reti sociali,
fondata nel 1997, si chiamava, infatti, SixDegrees.com
6
ed era
ispirata proprio ai sei gradi di separazione. SixDegrees.com era
troppo avanti rispetto ai tempi, infatti, si è dovuto attendere il
5
Film diretto da Fred Schepisi nel 1993, con Will Smith, Donald Sutherland e Stockard
Channing tratto dalla pièce di john Guare.
6
www.Sixdegrees.com uno dei primi social network. Il sito oggi non esiste più, lo ha
acquisito YouthStream Media nel 2000, ma la sua tecnologia è ancora in uso: nel
settembre del 2003 YouthStream ne ha venduto il brevetto a Linkedin e Tribe, che oggi
continuano ad ispirarsi a tale teoria. Inoltre sono stati sviluppati game software per gli
utenti di tutto il mondo secondo il modello dei “sei gradi di separazione”, un esempio il
sito Find Satoshi aperto dalla casa inglese produttrice di videogiochi Mind Candy, dove gli
utenti sono chiamati a risolvere un caso, trovare Satoshi ispirandosi sempre ai principi
della teoria: unico indizio la foto di un uomo di nome Satoshi con sullo sfondo la città
alsaziana di Kaysersberg. Nel gennaio del 2007, Kevin Bacon (attore statunitense), ha
fondato www.SixDegrees.org sfruttando la sorprendente popolarità guadagnata nel
mondo dei “sei gradi” per sostenere diverse organizzazioni no profit di tutto il mondo
nella raccolta fondi
8
2003 perché il Social Network riprendesse slancio con siti quali
MySpace, LinkedIn e OpenBC (oggi XING). Dal 1997 è cresciuto
esponenzialmente il numero delle persone che accedono a
Internet, e si è fatto più diffuso l’uso della banda larga,
spianando, ulteriormente, la strada all’interesse verso questo
genere di esperienza. Il 2004 e il 2005 sono anni cruciali per lo
sviluppo e la diffusione dei Social Network, infatti, nella stanza di
tre studenti di Harvard, veniva creato Facebook, mentre nello
stesso periodo Google inaugurava Orkut
7
, che si sarebbe poi
rivelato uno dei maggiori fiaschi della storia del Social
Networking. Grazie alle reti sociali, parte integrante della
strategia di partecipazione del Web 2.0, gli utenti possono
interagire tra di loro come mai prima
8
. Il Web 2.0 consente
l’utilizzazione della rete in termini di interazione, di apertura
sociale, di collaborazione in grado di favorire anche nuove
modalità relazionali tra imprese e consumatori
9
. Attualmente il
maggiore Social Network è Facebook che conta il primato di utenti
registrati: più di 500 milioni di utenti nel mondo, 14 milioni in
7
Orkut, www.orkut.com anche se appartiene alla grande famiglia Google, non ha mai
goduto di una forte popolarità a livello mondiale, ma oggi è un sito di nicchia, rivolto
principalmente all’utenza brasiliana e asiatica, India soprattutto, dove detiene
comunque un’ampia fetta di mercato.
8
Rutledge P., Social Networking, Sperling & Kupfer Editori, Torino, 2009, pag. 7 – 18.
9
Zanacchi A., Il libro nero della pubblicità, edizioni Iacobelli, pag. 80.
9
Italia
10
. Importantissima è stata la decisione, presa nel “lontano”
2006, di rendere il sito accessibile a tutti, anche al di fuori
dell’ambiente studentesco, che ne ha accelerato notevolmente lo
sviluppo. L’anno successivo, l’apertura del programma Facebook
Ads ha rappresentato un’ulteriore passo verso la consacrazione di
Facebook come Social Network di massa. I tre elementi di cui si
compone Facebook Ads sono prevalentemente indirizzati alle
aziende e a tutti coloro interessati a una comunicazione di business
all’interno del Social Network. Le applicazioni principali
riguardano: Pages, le pagine di Facebook consentono alle aziende di
creare una presenza gratuita sul sito diversa da un profilo
tradizionale, della quale aziende, organizzazioni, musicisti ecc.
possono servirsi per comunicare con i fan e crearsi un pubblico di
affezionati su Facebook; Beacon, il servizio permette agli utenti di
condividere contenuti provenienti da siti affiliati attraverso i feed
di news di Facebook
11
; Social Ads, è un servizio che permette alle
aziende di pubblicizzare i propri prodotti ad una fascia di utenti
scelti in parte in base ai loro contatti. Il target può essere
selezionato per età, sesso, provenienza geografica o interessi ed è
possibile acquistare lo spazio pubblicitario sia con il sistema pay
10
Fonte dati: ADV Magazine, numero 8, ottobre 2010 www.advertiser.it
11
La prima versione di Beacon rendeva possibile la divulgazione dei dati personali degli
utenti senza il loro consenso, il servizio prevedeva un sistema di pubblicità mirata che
raccoglieva e diffondeva informazioni su interessi e acquisti degli iscritti, soppresso ad
10
per click sia per impression (numero di visualizzazioni), un
programma complementare, Facebook Insight offre agli utenti
indicatori sul rendimento delle campagne pubblicitarie, sui dati
concernenti l’utenza e le tendenze
12
. Le reti sociali divengono un
valido strumento per le aziende, grazie alle caratteristiche che li
distinguono da tutti gli altri media conosciuti, i Social Network si
delineano come ambiente ideale per una comunicazione di Brand
e di prodotto. Il grande successo ottenuto decreta, in via
definitiva, i Social Network come media nuovo e altamente
performante, e si potrebbe pensare, in modo quasi automatico, e
molto marketing oriented, che per le aziende inserirsi in questo
contesto sia la risposta alla continua ricerca di una relazione
sempre più diretta con i consumatori/utenti, ma in realtà non è
così. Secondo la ricerca “Socialising Your CEO: From (Un)social to
Social” di Weber Shandwick, la multinazionale leader in Italia del
settore delle relazioni pubbliche, il 64% dei CEO
13
delle più
grosse società del mondo non è ancora “social”, ovvero non ha
presenza attiva sui social media e non promuove online attività di
un mese dall’uscita con una lettera di scuse dal CEO Mark Zuckemberg, il servizio è
stato modificato per rispettare la normativa sulla privacy.
12
Rutledge P., Social Networking, Sperling & Kupfer Editori, Torino, 2009, pag. 33 –
35.
13
Letteralmente: Chief Executive Officer. Sigla che identifica il responsabile o
amministratore delegato operativo di un gruppo e/o struttura organizzativa.
11
engagement
14
degli Stakeholders
15
. Lo studio ha preso in esame la
presenza e le attività digital dei CEO delle prime cinquanta
aziende a livello globale: «in questo periodo di precarietà e di
incertezza generali, si registra un forte trend dei CEO a non
rimanere in silenzio. Anzi, partecipano ai più importanti forum e
convegni delle loro industry e le loro parole e i loro messaggi sono
ampiamente presenti sulla stampa economica. Ma quando si parla
di digital engagement i CEO dimostrano di non essere pienamente
social. Tuttavia il top management sta progressivamente prendendo
confidenza con i new media, di conseguenza ci aspettiamo che la
tendenza attuale si inverta molto rapidamente»
16
. L’attenzione dei
Brand nei confronti dei Social Network sta crescendo, anche
grazie ad attività e funzioni che vengono messe a disposizione
degli utenti, ma che sono molto interessanti se analizzate sul
piano del marketing. Dall’autunno 2010 è stata resa disponibile la
funzionalità di geolocalizzazione di Facebook, denominata
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Lo Stakeholder Engagement è il risultato di un processo graduale che coinvolge
l’intera organizzazione e che rappresenta un modo di interagire strutturato tra
l’organizzazione e i suoi interlocutori principali. L’attività di dialogo e coinvolgimento
si pone l’obiettivo della identificazione e comprensione dei bisogni, delle aspettative e
delle percezioni degli stakeholders e delle aree di rilevanza per gli stakeholders interni
ed esterni.
15
Stakeholders, letteralmente portatori di interesse, è l’insieme dei soggetti che hanno
un interesse nei confronti di un’organizzazione e che con il loro comportamento
possono influenzarne l’attività.
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Intervista a Leslie Gaines-Ross, Chief Reputation Strategist di Weber Shandwick ed
esperta di online reputation. Fonte dati: ADV Magazine, numero 8, ottobre 2010,
dall’articolo “Socialising your CEO: from (un)social to social” a cura di Monica Gianotti,
coordinatore redazionale www.advertiser.it.