SCOPO DELLA TESI
Scopo di questo lavoro di tesi è la sintesi e la caratterizzazione di nanocristalli
semiconduttori stabilizzati con molecole di derivazione biologica al fine di
ottenere marcatori luminescenti biocompatibili.
Nello specifico saranno sintetizzati nanocristalli di CdSe attraverso l'uso di
microemulsioni water-in-oil al fine di ottenere quantum dots in micelle inverse
che modellino le dimensioni e che rimangano relativamente stabili nel tempo, per
poi confrontare le variazioni delle proprietà ottiche di questi nanocristalli rispetto
ad altre soluzioni degli stessi stabilizzati con molecole organiche: amminoacidi
(Cisteina), piccoli peptidi (Glutatione), proteine (Albumina). Una volta ottenuti
quantum dots stabilizzati, tramite differenti procedure e variando le condizione si
proverà a portare in soluzione acquosa i nanocristalli stabilizzati.
Informazioni inerenti le proprietà ottiche saranno ottenute tramite misure con
tecniche fluorimetriche stazionarie e risolte nel tempo correlate successivamente
con la morfologia e le dimensioni che si ricaveranno tramite analisi al
microscopio elettronico e al microscopio a forza atomica.
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CAPITOLO 1
Introduzione 1.1 Le Nanotecnologie Nella recente ricerca scientifica il campo delle nanotecnologie ha assunto un
ruolo sempre più dominante canalizzando l'interesse di molti gruppi di ricerca.
Questo settore scientifico caratterizzato dalla multidisciplinarietà (le nanoscienze
costituiscono il punto di incontro di discipline diverse che vanno dalla fisica
quantistica alla chimica supramolecolare, dalla scienza dei materiali alla biologia
molecolare) costituisce un nuovo approccio che si basa sulla comprensione e la
conoscenza approfondita delle proprietà della materia e della "manipolazione" di
strutture con dimensioni comprese fra 0,1 e 100 nm. La scala spaziale
caratteristica della nanotecnologia è quindi il nanometro (un milionesimo di
millimetro), che è anche la scala di riferimento di quel "nanomondo" che va dagli
atomi (0,05-0,5 nm) ai virus (20-400 nm), passando per piccole molecole, DNA,
proteine.
Interesse principale per chi opera in questo settore è quello di intervenire, sino
alla possibilità di posizionare singoli atomi (come affermò per la prima volta il
fisico teorico Richard Feynman), assemblando e manipolando su scala
nanometrica delle nanostrutture che presentino caratteristiche e funzioni
opportune per l'utilizzo in settori specifici.
2 Capitolo 1
Due sono le strade per preparare strutture a livello nanometrico:
■ Approccio " top down ", che significa ridurre con metodi fisici le dimensioni
delle strutture verso livelli nanometrici. Le tecniche proprie della
microelettronica, come la litografia a fascio di elettroni o a raggi X, ne sono un
esempio e al momento è la strada di più immediato utilizzo.
■ Approccio " bottom up ", nel quale partendo da piccoli componenti, solitamente
molecole o aggregati di molecole, si cerca di controllarne l'assemblaggio
indirizzandolo verso la formazione di unità ( building-blocks ) per la realizzazione
di nanostrutture, sia di tipo inorganico che organico-biologico. La grande
3 Fig.1. 1: Scala spaziale: dal nanometro al centimetro.
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Capitolo 1
differenza rispetto al processo litografico sta nel poter liberarsi del vincolo della
planarità progettuale e passare alla realizzazione di strutture tridimensionali
sfruttando le capacità di autoaggregazione dei sistemi molecolari.
Le tecniche bottom-up sono tuttora in fase di sviluppo e ancora poco utilizzate a
livello industriale come quelle top-down, ma su di esse si sono riversate le
aspettative maggiori. Sono proprio queste tecniche (bottom-up) quelle che più si
identificano con le nanotecnologie e le loro potenzialità.
Di fatto la filosofia delle nanoscienze è proprio quella di imitare la natura in quei
processi, perfezionati da miliardi di anni di evoluzione, che portano alla creazione
di strutture supramolecolari con specifiche funzioni, partendo da singoli atomi o
molecole. Infatti in natura troviamo alcune straordinaria soluzioni a problemi
complessi sottoforma di raffinate nanostrutture cui sono associate precise
funzioni. Si pensi ad esempio alla capacità dei gechi di arrampicarsi sui muri.
Essa è dovuta alla presenza di peli nanometrici sui polpastrelli del rettile, i quali
sono talmente adattabili da riuscire ad avvicinarsi a qualche nanometro dal
supporto. Questa distanza è tale da poter creare una forte attrazione, dovuta alla
sommatoria di forze di Van der Waals dei singoli peli, che sommandosi con tutti
gli altri peli, permette al geco di sorreggersi. Oppure l' “effetto loto” delle foglie
del nasturzio per cui queste riescono a mantenersi pulite facendo scivolare via
l'acqua e la sporcizia dalla superficie senza farla aderire. O ancora uno dei
fenomeni più affascinanti della natura quale il processo di fotosintesi che capta
l'energia necessaria alla vita sulla terra, a livello di ogni singolo atomo, e che se
4 Capitolo 1
fosse riprodotto a livello nanotecnologico permetterebbe di disporre di risorse
energetiche illimitate.
Così come la natura, partendo da semplici molecole, crea nanostrutture con
funzioni uniche tipo ribosomi, allo stesso modo le nanotecnologie si prefiggono
lo scopo di creare “macchine molecolari” capaci di svolgere compiti specifici.
Le nanotecnologie non solo “copiano” la natura, ma grazie alle loro potenzialità
valicano i limiti della materia vivente che, ad esempio, non può sopportare
temperature elevate ed è incompatibile con conduttori metallici i quali non
possono essere utilizzati in sistemi biologici senza essere funzionalizzati.
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1.1.2 Proprietà delle nanostrutture Su questa scala le strutture possiedono proprietà differenti e a volte anche
potenziate rispetto ai materiali macroscopici. Le ragioni di ciò risiedono in due
fattori:
1. l'aumento del rapporto superficie-volume
5 Fig.1. 2: Sviluppo metodologie top-down e bottom-up
Capitolo 1
2. il verificarsi di un confinamento quantico
L'incremento del rapporto superficie-volume può essere spiegato semplicemente
considerando l'aggregazione di atomi in cluster: quando l'aggregato è composto
da pochi atomi, esso presenterà un'elevata percentuale di questi sulla superfice,
ma aumentando le dimensioni del cluster, e quindi il numero di atomi che lo
compongono, la percentuale di quelli che si trovano in superfice rispetto al totale
andrà progressivamente diminuendo.
Nei materiali macroscopici massivi che hanno un piccolo rapporto Area/Volume,
le proprietà chimico/fisiche sono essenzialmente determinate dalla struttura del
solido ( bulk).
Nei materiali nanometrici, che hanno un elevato rapporto Area/Volume, gli atomi
in superficie sperimentano un intorno chimico totalmente differente da quello
6 Fig.1. 3: Nanoscale Materials in Chemestry, Wiley 2001
Capitolo 1
degli atomi del bulk, e quindi mostrano diversa reattività, energia di legame,
struttura, stati elettronici. Ciò fa si che un materiale nanostrutturato presenti
proprietà fortemente influenzate da quelle degli atomi di superficie, che
costituiscono anche l'interfaccia con l'ambiente circostante.
Numericamente tutto ciò può essere descritto introducendo il concetto di
"dispersione", ovvero il rapporto tra il numero di atomi della superficie N
s
rispetto al numero di atomi totali N
v in una particella. Questo rapporto, per una
particella sferica, è descritto dalla proporzione
Ns Nv ≈ 1
2R
dove R è il raggio in nm. Questa legge empirica fornisce una proporzione degli
atomi di superficie del 100% per la dimensione di 1nm.
In figura 1.4 è riportato l'andamento di questo rapporto al variare del numero
totale di atomi che compongono la nanoparticelle. Si può notare come, al
diminuire del numero totale degli atomi e quindi del raggio, il numero di atomi
della superficie diventi confrontabile al numero di atomi totali, indicando come la
fisica e la chimica delle nanotecnologie siano dominate dalle proprietà di
superficie.
[3]
7 1.1
Capitolo 1
Il confinamento quantico cambia significativamente le proprità ottiche,
magnetiche o elettroniche del materiale. Esso conduce al confinamento spaziale
dei portatori di carica all'interno dei nanocristalli quando il raggio di queste
strutture diventa confrontabile con il raggio di Bohr. In pratica un sistema
confinato viene costruito quando una struttura raggiunge dimensioni
nanometriche tali da limitare lo spazio a disposizione del portatore di carica
facendo diventare determinante la natura ondulatoria dell'elettrone, ciò si ottiene
quando queste dimensioni diventano compatibili con la lunghezza d'onda di
DeBroglie della particella. In tali condizioni l'energia dell'elettrone può assumere
solo valori discreti come descritto dalle leggi della meccanica quantistica.
Le peculiari caratteristiche dei materiali nanostrutturati ne consentono
applicazioni in molti e differenti settori: i nanomateriali (tipo film ultrasottili,
nanotubi) vengono sviluppati per applicazioni nel campo dell'elettronica e
rivestimenti tecnologici, per lo sviluppo di chips, display, sensoristica;
nanocristalli di semiconduttori (Quantum Dots e Nanowires) nel fotovoltaico di
8 Fig.1. 4: Percentuale di atomi di superficie per particelle sferiche che comprendono Nv atomi
in totale e con Ns atomi alla superficie.
[3] Capitolo 1
terza generazione.
Oltre ad applicazioni di tipo industriale queste strutture vengono studiate e
realizzate per applicazioni nel campo della biologia e medicina: nella bio-
nanotecnologia e nanomedicina, strutture tipo i nanotubi vengono assemblati per
lo sviluppo di sistemi di rilascio controllato di farmaci (Drug Delivery System).
Mentre nanocristalli tipo i Quantum Dots vengono utilizzati come dispositivi per
la diagnostica.
1.2 Nanoparticelle di Semiconduttori Prima di analizzare nel dettaglio le proprietà delle nanoparticelle, si ritiene
opportuno descrivere brevemente le caratteristiche dei semiconduttori, dato che
nanostrutture costituite da questo tipo di materiale sono l'oggetto di questa tesi.
1.2.1 Proprietà elettroniche dei Semiconduttori I semiconduttori sono materiali le cui caratteristiche si situano in posizione
intermedia tra quelle dei conduttori ed isolanti. A questa categoria appartengono
gli elementi del gruppo II-VI e III-V della tavola periodica.
Gli elettroni all'interno di un atomo si trovano su di un livello energetico ben
definito, ovvero il loro stato è descrivibile mediante valori caratteristici di
energia. Ne segue che il comportamento elettronico, ovvero le caratteristiche
elettriche distintive di un elemento o di un tale materiale, è esprimibile in base ai
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