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I N T R O D U Z I O N E
LA QUALITÀ COME VALORE AGGIUNTO
Prima di intraprendere questo percorso che mi porterà ad elaborare un,
seppur breve, commento del Libro Verde sulla qualità dei prodotti
agricoli
1
, analizzandone gli intenti e soprattutto gli obiettivi; ritengo
doveroso spendere qualche parola sul concetto di qualità.
Infatti, malgrado tale termine venga usato, oggigiorno, nei più diversi
contesti, è assai arduo darne una definizione univoca anche
considerandolo solamente in relazione all’ambito agroalimentare. Il
Dizionario della lingua italiana
2
definisce la qualità come “ pregio, merito,
dote “ di un determinato oggetto e come “ insieme delle caratteristiche
intrinseche ed estrinseche “ di una merce considerata. Poiché tale termine
sottintende indubbiamente un giudizio, attraverso esso si fa riferimento
sia a dati oggettivi che a dati soggettivi dei prodotti in esame. Anche se
potrebbe sembrare superfluo, ritengo giusto contestualizzare il concetto
di qualità in relazione al contesto storico e sociale ove si colloca, in quanto
la qualità come esigenza, in riferimento ai prodotti agroalimentari è
indubbiamente figlia della società dell’opulenza ove il cibo ha acquisito un
valore simbolico di differenziazione e rappresentazione culturale . Infatti,
in tale contesto, il consumatore è posto nella condizione di poter scegliere
tra una vasta offerta di prodotti a seconda dei propri mezzi, dei propri
gusti e delle proprie convinzioni. Nella società del consumo l’economia dei
prodotti agricoli è orientata prevalentemente sulla domanda e dunque la
1
COM (2008 ) 641 definitivo
2
G. Devoto G. C. Oli Dizionario della Lingua Italiana, definizione di “ qualità “, pag.
1347
2
qualità costituisce quella fonte di differenziazione tra i prodotti volta a
soddisfare le diverse aspettative dei destinatari.
Considerando queste ultime, sulla base di una ricerca di marketing
3
sono
stati elaborati tre diversi modelli di qualità:
Product - oriented quality : che fa riferimento alle proprietà
fisiche dei prodotti, ed in particolare alle loro caratteristiche
intrinseche, alla presenza ed alla relativa percentuale di
sostanze madri ( si pensi al livello proteico, alla quantità di
grassi contenuta etc. ) ed ad alcune caratteristiche esteriori
(colore, misura, integrità, calibro etc. ).
Process – oriented quality : con la quale si guarda ai metodi di
produzione sia come tali sia rispetto agli effetti del loro
impiego sul prodotto.
User – oriented quality : con cui si richiamano tutte le
caratteristiche del prodotto che rispondono ad aspettative
soggettive dei consumatori.
Quindi l’approccio in termini di means-end, volto a valorizzare il legame
tra mezzi e fini nell’elaborare strategie di marketing, ha da molto tempo
sottolineato come esista un legame assai stretto tra le caratteristiche
complessive che connotano i singoli prodotti e le motivazioni poste alla
base delle scelte dei consumatori.
Considerando invece, ed è quello che a noi interessa maggiormente, le
modalità di intervento del diritto funzionali ad una tutela sia del
consumatore, che deve essere posto in grado di conoscere effettivamente
ciò che acquista, sia del produttore che non deve essere danneggiato dai
comportamenti sleali dei concorrenti, è opportuno giungere ad una più
netta distinzione tra attributi qualitativi intrinseci e indicatori qualitativi
estrinseci. I primi comprendono una gamma di elementi non sempre tra
3
K. G. Grunert, “Food Quality : a Means – and perspective”, in Food Quality and
Preference ,1995 pag. 171
3
loro omogenei partendo dalla salubrità ed igiene in senso stretto intese
come assenza di sostanze patogene dannose per la salute, sino ai i mezzi
di produzione, ovvero a considerare se il prodotto è stato ottenuto usando
tecniche rispettose dell’ambiente, di principi etici etc. Viceversa gli
indicatori estrinseci sono quelli che aggiungono dati estranei al prodotto
stesso, si pensi alla tracciabilità, al marchio, alla distribuzione, al
confezionamento.
Per fare maggiore chiarezza è opportuno introdurre un altro concetto
fondamentale: per certi aspetti la qualità dei prodotti deve essere
considerata un bene pubblico destinato alla fruizione di tutti. Infatti,
parlando della qualità in riferimento alla igienicità e alla sicurezza dei
prodotti alimentari le esperienze passate ( anche drammatiche, si pensi al
caso della “ mucca pazza “ ) hanno chiaramente evidenziato i limiti di una
mera tutela privatistica fondata sulla responsabilità civile del produttore,
per cui il legislatore comunitario ha dovuto, per far fronte alle crisi,
elaborare un sistema di tutela sovranazionale chiamato a dialogare con la
ricerca scientifica al fine di un ‘efficace azione di prevenzione dei rischi
4
.
Viceversa, per quanto riguarda le qualità specifiche del prodotto che si
aggiungono alla mera idoneità al consumo alimentare umano
conferendogli quelle caratteristiche peculiari che lo distinguono da altri
prodotti della stessa categoria, la tutela degli interessi economici del
consumatore è affidata da un lato a meccanismi individuali di tutela
contrattuale, dall’altro a rimedi di natura collettiva che mirano al rispetto
della concorrenza e intervengono grazie all’azione di soggetti istituzionali
chiamati al governo del mercato. Per ovviare alla frammentarietà
dell’attuale quadro normativo, la Commissione Europea, nell’ Ottobre del
2008, ha aperto il dibattito sulla qualità attraverso l’elaborazione di un
Libro Verde allo scopo di acquisire utili indicazioni sia da parte del mondo
dei produttori sia da parte dei consumatori volte alla futura elaborazione
di un testo normativo unitario che ricomprenda, e che semplifichi, tutti gli
4
Regolamento 178 /2002/CE, Capo III art. 22 – 49 sull’istituzione e il funzionamento
dell’ Autorità Europea sulla sicurezza alimentare.
4
strumenti normativi tendenti alla valorizzazione del prodotto
agroalimentare.
In questo elaborato verrà innanzi tutto analizzato il Libro Verde mediante
un’analisi puntuale delle problematiche in esso affrontate, tanto riguardo
al contesto attuale in cui i singoli istituti sono inseriti, quanto da un punto
di vista storico, in relazione all’evoluzione che essi hanno conosciuto nel
tempo. In un secondo momento si esaminerà il dibattito che si è creato
attorno a questi temi considerando sia il punto di vista dei diversi
operatori, tenendo conto delle loro risposte ai quesiti posti dalla
Commissione, sia le opinioni espresse dalla dottrina nel corso di iniziative
dedicate. Successivamente, avendo analizzato il Libro Verde, intendo
inserire questa iniziativa in un contesto più ampio considerandola come il
punto di partenza per una riforma degli attuali strumenti legislativi in vista
dell’elaborazione di una normativa più organica in materia di promozione
della qualità che tenga conto delle problematiche emerse nel corso della
consultazione. In questo contesto, in relazione all’evoluzione della politica
di qualità, si individueranno sia i principali obiettivi da perseguire sia le
esigenze specifiche connesse ai problemi e alle lacune presenti nella
normativa attuale. In conclusione intendo analizzare come le diverse
problematiche sono state affrontate dal legislatore comunitario che ha
individuato le opzioni più appropriate di intervento in relazione agli
obiettivi da conseguire, tenendo conto dei pareri espressi dagli interessati.
Questo elaborato vuole quindi essere, senza alcuna pretesa di esaustività,
non la mera analisi del documento della Commissione ma anche lo studio
di un procedimento legislativo “ in itinere “ condotto attraverso lo
strumento della consultazione.
Concludo qui questa breve introduzione, non dimenticando di sottolineare
l’importanza che la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari riveste
nella società attuale non soltanto come strumento economico volto alla
tutela degli interessi contingenti di produttori e consumatori ma anche
come valore sociale. Infatti, la produzione e il consumo di alimenti di
5
qualità rappresenta la concretizzazione di quel legame irrinunciabile
dell’essere umano con la terra, con la propria storia e le proprie tradizioni.
6
C A P I T O L O PRIMO
IL LIBRO VERDE SULLA QUALITÀ DEI PRODOTTI AGRICOLI
SOMMARIO : 1. Premessa ; 2. Misure minime e requisiti di qualità ; 3.
Struttura del Libro Verde ; 4. Requisiti di produzione ; 5. Le norme di
commercializzazione : elementi obbligatori e termini riservati ; 6.
I“termini riservati“ ; 7. Proposte di semplificazione normativa ; 8. I sistemi
di qualità specifici dell’ UE ; 9. Le indicazioni geografiche ; 10. Criteri per la
registrazione delle indicazioni geografiche ; 11. Protezione delle
indicazioni geografiche dell’ UE nei Paesi terzi ; 12. Prodotti a indicazione
geografica utilizzati come ingredienti in prodotti trasformati ; 13. Origine
delle materie prime contenute nei prodotti a indicazione geografica ; 14.
Semplificazione dei sistemi di regolamentazione delle indicazioni
geografiche ; 15. Le specialità tradizionali garantite ; 16. L’Agricoltura
biologica ; 17. I prodotti di qualità originari delle regioni ultraperiferiche ;
18. Altri sistemi europei per incentivare le produzioni di qualità ; 19. I
sistemi di certificazione della qualità dei prodotti alimentari ; 20.
Conclusione .
1. PREMESSA
Nella prassi comunitaria i libri verdi sono indirizzati all’acquisizione di
pareri, per questo provvedono a indurre una consultazione tra gli
interessati ( i c.d. stakeholders ). In contributi di questi sono stati, in un
primo momento pubblicati in rete
5
per poi essere in seguito raccolti e
5
E’ quindi possibile prenderne visione consultando il sito :
http://ec.europa.eu/agriculture/quality/policy/opinions_en.htm
7
discussi in una conferenza tenuta a Praga nel Marzo 2009
6
. Questi
passaggi sono preliminari alla futura redazione di un documento ove la
Commissione annuncia le linee guida della sua successiva attività
normativa che dovrà svolgersi secondo le disposizioni del trattato di
Lisbona
7
.
Ritengo perciò doveroso chiarire brevemente i principi che sono alla base
di questo particolare procedimento legislativo. Esso si inserisce in una
generale riforma della “ governance “ europea intrapresa dalle istituzioni
comunitarie con il Libro Bianco del 2001
8
. La Commissione definisce
questo concetto come l’insieme delle norme, dei processi e dei
comportamenti “ che influiscono sul modo in cui le competenze sono
esercitate a livello europeo, soprattutto con riferimento ai principi di
apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza.” Questi
principi costituiscono per il legislatore il fondamento della democrazia ed
è attraverso essi che si può garantire un’azione comunitaria efficace e fare
in modo che i cittadini dell’Unione possano riporre fiducia nelle istituzioni
comunitarie. In particolare dunque bisogna assicurare :
- apertura: per cui le istituzioni devono operare in modo aperto
ed adoperarsi attivamente per spiegare meglio, con un
linguaggio accessibile e comprensibile al grande pubblico,
che cosa fa l’Unione europea e in che consistono le decisioni
che essa adotta;
6
Per le conclusioni della conferenza, cfr. documento del Consiglio Bruxelles, 18 marzo
2009, n.7696/09, AGRI114, consultabile al sito:
http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/09/st07/st0769.en09.pdf
7
2007/C 306/01 Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il
trattato che istituisce la Comunità europea, firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007
entrato in vigore il 1 Dicembre 2009, in particolare il riferimento è alla procedura di
cui all’articolo 294 del Trattato sul funzionamento dell’ Unione Europea C 115/179.
8
Cfr. “ La governance europea, un Libro Bianco “, Bruxelles 2001, COM ( 2001 ) 428
definitivo/2.
8
- partecipazione: per cui le istituzioni devono cercare di
interessare i cittadini all'elaborazione e all’attuazione delle
politiche dell’Unione;
- responsabilità: per cui ogni istituzione deve spiegare qual è il
suo ruolo in Europa e deve assumere la responsabilità delle
funzioni esercitate;
- efficacia: per cui le politiche dell'UE devono essere
tempestive, producendo i risultati richiesti in base a obiettivi
chiari, alla valutazione del loro impatto futuro e, ove
possibile, delle esperienze acquisite in passato;
- coerenza: per cui le iniziative politiche e legislative devono
essere adeguate al sistema complesso in cui si inseriscano .
Questo approccio ha comportato una riforma delle modalità con cui opera
la Commissione nell’elaborazione di nuove iniziative politiche e legislative;
inoltre, per garantire una maggiore trasparenza è possibile conoscere tale
processo semplicemente consultando il sito internet ad esso dedicato
9
;
anche questo è stato possibile grazie alla riforma della governance che si
poneva come fine il miglioramento della comunicazione tra istituzioni e
cittadini.
E’ dunque possibile avere un’idea delle modalità con cui opera il
legislatore comunitario :
Innanzi tutto si sottolinea l’importanza della elaborazione degli obiettivi
per cui la gestione dell’iniziativa politica deve essere sempre orientata al
conseguimento di risultati in relazione a tali specifiche finalità. Poi si
considera la necessità di pianificare l’attività nel tempo attraverso la
redazione di piani quinquennali e annuali volti a delineare un preciso
programma di lavoro nel quale si inseriscono le singole iniziative politiche.
9
Il riferimento è alle informazioni reperibili all’indirizzo :
http://ec.europa.eu/atwork/index_it.htm
9
Queste iniziative vengono poi proposte agli interessati attraverso i diversi
strumenti di consultazione a ciò preposti ( tra cui i libri verdi ); soltanto in
questo modo è infatti possibile conoscere l’opinione di un vasto pubblico
garantendo la partecipazione della società civile al processo legislativo in
atto. I dati raccolti nell’ambito di queste operazioni sono poi analizzati e
raccolti per costituire uno degli elementi fondamentali della valutazione di
impatto. Quest’ultima infatti viene compiuta considerando le diverse
possibili opzioni politiche in relazione :
- alla pertinenza delle stesse in relazione ai problemi
evidenziati
- alla loro efficacia nel raggiungere gli obiettivi strategici
prefissati
- ai costi che la loro introduzione comporta ( nell’ottica di una
riduzione generale degli oneri amministrativi ).
In seguito alla valutazione viene effettuata la scelta delle migliori opzioni
possibili e sulla base di questa viene elaborata la normativa di riferimento.
Dunque, come ho anticipato, la prima fase del procedimento appena
descritto è la consultazione degli interessati che avviene ponendo dei
quesiti in relazione alle specifiche problematiche che si intende affrontare.
In questo caso, come approfondiremo meglio in seguito, il ventaglio dei
destinatari appare particolarmente ampio in quanto sono stati considerati
come tali organizzazioni professionali, agricole e industriali, organizzazioni
di consumatori, istituti giuridici ed economici e singoli cittadini.
2. MISURE MINIME E REQUISITI DI QUALITÀ
Nell’introduzione al Libro Verde si definisce la qualità come “l’arma più
potente di cui dispongono gli agricoltori dell’ UE “ di fronte all’incalzante
offerta di prodotti a basso costo proveniente dai Paesi emergenti .
Dunque, dopo aver sottolineato con forza l’importanza del tema in
10
questione, la Commissione si cimenta nell’arduo compito di fornire una
definizione di qualità . Come abbiamo già precedentemente osservato, è
praticamente impossibile dare una definizione univoca di tale concetto e
la sua poliedricità emerge anche in questo contesto. Infatti, in primo luogo
si fa riferimento alla qualità considerata come “un punto di forza dell’ UE
grazie all’altissimo livello di sicurezza garantito dalla normativa UE“
mentre, nel paragrafo successivo si afferma che “ qualità vuol dire
soddisfare le aspettative dei consumatori “: così, in poche righe, si passa
dall’affrontare il tema della sicurezza alimentare, e quindi dal considerare
la qualità da un punto di vista oggettivo, al rapportare la stessa ai desideri
e alle aspettative dei consumatori e, quindi, da un punto di vista
soggettivo. Successivamente si fa un sommario elenco dei temi che
verranno affrontati nel testo ovvero “ le qualità “ al plurale, riferite ai
prodotti alimentari intese dunque come :
1. Caratteristiche del prodotto
2. Metodi di produzione utilizzati
3. Luoghi di produzione ( qualora il produttore desideri farli
conoscere al consumatore )
Nel paragrafo successivo si considerano le esigenze del mercato e si
afferma che i consumatori “ vogliono acquistare prodotti alimentari con un
buon rapporto qualità /prezzo “, sottolineando come anche il problema
dei costi legato alla scelta di determinati metodi di produzione
rappresenta un aspetto del tema “ qualità “ con riferimento ai prodotti
alimentari. Inoltre si considera come i consumatori siano sempre più
sensibili a temi come :
1. La sostenibilità dell’agricoltura
2. I cambiamenti climatici ( in relazione al contributo a questi
apportato dall’ impiego di determinati metodi di produzione )
3. La sicurezza alimentare intesa come accessibilità agli alimenti
dei paesi in via di sviluppo
4. La tutela della biodiversità
11
5. L’attenzione per il benessere animale
6. La carenza idrica
L’introduzione si conclude affermando come la politica agricola dell’
Unione debba intervenire a sostegno degli agricoltori attraverso
programmi e regolamenti di due ordini :
misure minime
misure di qualità
Le prime vengono assunte in relazione ai requisiti di produzione in materia
di igiene e sicurezza degli alimenti, identità e composizione dei prodotti,
tutela ambientale, salute degli animali e delle piante e benessere degli
animali. Tali misure sono i pre –requisiti che ogni alimento deve avere per
poter essere immesso nel circuito alimentare comunitario
10
.
Le seconde debbono vengono in considerazione con riferimento ai
requisiti ulteriori che il prodotto può, solo eventualmente, possedere
ma non è necessario che abbia . Quindi la qualità deve essere considerata
alla stregua di un pregio che l’alimento può o meno possedere a
prescindere dalle regole di sicurezza che sono quelle che rendono un
prodotto idoneo all’uso alimentare ai fini del commercio nell’ Unione .Si
tratta dunque di quelle misure volte a far si che i produttori possano
puntare su merci di “qualità superiore “ che offrano all’utenza qualcosa in
più sia in termini di caratteristiche speciali come il sapore, l’origine etc.
sia riguardo al metodo di produzione. Infatti si afferma che, i consumatori
che in molte parti del mondo dispongono di un reddito crescente sono alla
ricerca di cibi saporiti, tradizionali e genuini.
Parlando della genuinità
11
del prodotto questa deve essere rapportata alla
conservazione delle caratteristiche naturali dello stesso e quindi a
determinati metodi produttivi che non ne alterino in maniera rilevante le
10
Così come stabilisce l’art. 14 n. 1 del regolamento 178 /2002/CE
11
Definizione di genuino : “ inalterato negli elementi costituivi originali o naturali “ in
G. Devoto G.C. Oli, Dizionario della Lingua italiana pag. 991
12
proprietà organolettiche attraverso l’aggiunta di determinate sostanze ( si
pensi agli aromi oppure agli esaltatori di sapidità ).
La tradizionalità di un alimento è la relazione tra questo e determinati
fattori culturali che possono essere associati, nell’immaginario collettivo,
ad un particolare pregio del prodotto.
Considerando infine il riferimento al sapore di un prodotto alimentare
questo è sicuramente una caratteristica che al momento del consumo,
provoca all’utente una sensazione di gradimento.
Concludendo, il Libro Verde affronta il tema della qualità prendendo in
considerazione quelle che sono le doti voluttuarie del bene alimentare
costituite da particolari requisiti organolettici e di gusto, oppure dal
richiamo di determinati e specifici luoghi capaci di aggiungere al prodotto
un valore specifico che il consumatore può apprezzare al momento della
scelta. La questione appare alquanto problematica poiché, essendo il
pregio dell’alimento direttamente collegato alla sensazione di gradimento
che provoca al consumatore o ai desideri dello stesso non è possibile
“misurarlo“, dato che la misurabilità è un concetto oggettivo e non
soggettivo . Ma, poiché il Libro Verde costituisce la fase preliminare della
redazione di un testo normativo, occorre individuare e fissare determinate
regole di produzione e di commercio il cui rispetto consente di sostenere
che il prodotto ha, de iure, quel determinato valore aggiunto di ordine
organolettico, ambientale, etico o sociale al quale corrispondono i
soggettivi desideri dei consumatori . Quindi il sistema giuridico pretende
che il giudizio sia oggettivizzato affinché il pregio possa essere controllato
nella sua esistenza e consistenza. A tale scopo occorre stabilire
determinanti standard che ricolleghino a certi dati obiettivi quella
sensazione di piacere che l’alimento ha dato a un rilevante numero di
consumatori .
3. STRUTTURA DEL LIBRO VERDE
13
Dopo questa breve introduzione vengono elencati alcuni strumenti che
possono essere impiegati a supporto della produzione di alimenti di
qualità, attraverso i quali creare nuovi sbocchi di mercato e massimizzare
i profitti degli operatori .
I primi tre punti sottolineano in generale l’esigenza di puntare su “prodotti
di qualità superiore “ suscitando la fiducia dei consumatori nei confronti
dei sistemi di qualità disciplinati a livello comunitario e aiutando questi a
scegliere se pagare o meno un prezzo maggiore per tali alimenti . Quindi
una “politica della qualità “ deve, secondo la Commissione, promuovere
determinate caratteristiche dei prodotti attraverso campagne
pubblicitarie che informino correttamente l’utenza consentendogli una
scelta autonoma e consapevole dell’offerta in relazione al rapporto qualità
/prezzo .
Al quarto punto si sottolinea l’esigenza di tutelare le denominazioni dei
prodotti alimentari, dei vini e delle bevande alcoliche le cui speciali
caratteristiche dipendono dal luogo di produzione e dalle tecniche
tradizionali impiegate dai produttori di quegli specifici luoghi attraverso lo
strumento delle indicazioni geografiche
12
. Emergono quindi due
problematiche fondamentali che saranno, in seguito, affrontate
diffusamente: quella del rapporto tra alimento e territorio, che deve
essere certificato onde tutelare quei produttori che effettivamente
svolgono la propria attività in determinati luoghi, e quella dell’impiego di
determinati metodi che si rifanno direttamente a quella tradizione storica
– culturale che caratterizza tali regioni geografiche.
Il punto seguente si occupa dell’agricoltura biologica, altro tema
particolarmente caro al consumatore, sottolineando l’esigenza di una
certificazione rigorosa dei prodotti “ bio “ ottenibile soltanto mediante
12
Per approfondire meglio questi concetti cfr. la disciplina comunitaria in materia di IG
di cui al regolamento 510/2006/CE in particolare l’art. 2 sulle definizioni di
denominazione di origine e indicazione geografica .
14
rigidi controlli dei metodi di produzione
13
effettivamente impiegati.
Emerge infatti l’esigenza di far fronte alla forte espansione di questo
particolare mercato che può portare ad un generale abbassamento degli
standard richiesti per ottenere la certificazione.
Al quinto e sesto punto vengono citati due particolari tipi di prodotti che
necessitano di una specifica promozione a livello comunitario :
1. gli alimenti ottenuti mediante l’impiego di metodi
tradizionali
14
(senza che siano necessariamente caratteristici
di determinati luoghi ).
2. i prodotti provenienti dalle regioni ultraperiferiche
dell’Unione
15
Il settimo punto evidenzia l’esigenza di dettare una maggiore
regolamentazione riguardo alle norme di commercializzazione volte a
definire certe qualità degli alimenti .
Si sottolinea infine la necessità di incoraggiare i sistemi di certificazione
istituiti da enti pubblici e privati per informare i consumatori sui metodi di
produzione e sulle caratteristiche dei prodotti .
In conclusione emerge la necessità di riformare il quadro normativo
esistente nel senso della promozione della qualità cercando di evitare di
imporre costi ed oneri aggiuntivi ai produttori . Sappiamo che il Libro
Verde ha il fine di avviare una consultazione per confrontare diverse
opinioni riguardo sia all’adeguatezza degli strumenti esistenti e ai modi
per migliorarli sia alle nuove iniziative da considerare, il testo della
Commissione si suddivide per questo in tre parti :
13
Per approfondire cfr. i principi generali della produzione biologica enunciati all’art. 4
del regolamento 834/2007/CE .
14
Il riferimento è soprattutto alle specialità tradizionali garantite ( STG ) di cui all’art. 2
del regolamento 509 /2006/CE .
15
Guyana francese, Martinica, Guadalupa e Riunione (Dipartimenti francesi
d’oltremare), Isole Canarie(Spagna), Azzorre e Madera (Portogallo).
15
Parte 1 : ove vengono passati in rassegna i requisiti minimi di
produzione e le norme di commercializzazione promosse dall’
UE, comprese quelle che definiscono le qualità specifiche dei
prodotti .
Parte 2 : riguardante i sistemi di qualità esistenti ed in
particolare le indicazioni geografiche ( IG ), le specialità
tradizionali garantite ( STG ), i prodotti delle regioni
ultraperiferiche e il funzionamento del mercato unico per i
prodotti dell’agricoltura biologica .
Parte 3 : ove vengono esaminati i sistemi di certificazione,
per lo più privati, tramite i quali i produttori fanno conoscere
i loro prodotti ai consumatori .
Nei paragrafi seguenti analizzeremo criticamente i problemi affrontati nel
testo del Libro Verde, per poi passare a considerare i quesiti che sono
stati posti ai vari stakeholders, le risposte che sono state date e la
discussione che ne è conseguita.
4. REQUISITI DI PRODUZIO NE
Come abbiamo accennato, il Libro Verde parte da un ‘analisi di quelli che
sono i requisiti minimi di produzione, infatti, poiché gli agricoltori europei
devono attenersi a una serie di normative, tutte le derrate alimentari
prodotte sul territorio comunitario devono essere conformi a tali
prescrizioni. Queste regole hanno innanzi tutto il fine di far si che i
prodotti siano sicuri da un punto di vista igienico – sanitario, in secondo
luogo, attraverso esse si cerca di assecondare le preoccupazioni della
società civile affinché le merci siano ottenute nel rispetto dell’ambiente,
dell’ etica sociale, del benessere animale.
Ciò comporta per gli agricoltori particolari oneri che vengono elencati, a
titolo esemplificativo, nel testo della Commissione : si cita il bisogno di
ricorrere “ ad una particolare attenzione nella scelta e nell’applicazione di
pesticidi e fertilizzanti “, segue poi l’obbligo di rispettare le norme