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Premessa
L’ambito di analisi della presente tesi è incentrato sul mercato del turismo all’aria aperta, con particolare
riferimento a quello in camper, descrivendone caratteristiche strutturali, peculiarità, tendenze e
problematiche che si trova ad affrontare, con l’obiettivo ultimo di evidenziare le rilevanti opportunità di
business che offre ai sistemi turistici e territoriali.
La principale fonte di ricerca è costituita dai 5 mesi di stage curriculare condotti presso Fiere di Parma
(aprile-settembre 2010), durante i quali si è fatto parte dello staff organizzativo de Il Salone del Camper,
occupandosi di diverse attività: predisposizione attività di direct response con i clienti, organizzazione delle
due conferenze per la Manifestazione ( Turismo plein air come motore di sviluppo e Turismo plein air &
ambiente: tendenze in atto e opportunità ), gestione dei rapporti commerciali con gli espositori, attività di
briefing con il fornitore per l’implementazione di un software gestionale di prenotazione delle piazzole di
sosta camper durante la kermesse, segreteria organizzativa e rapporti con il pubblico prima e durante la
rassegna espositiva. Oltre a questa fondamentale esperienza pratica, si è attinto ad un insieme composito
di risorse teoriche: ricerca 2010 dell’Osservatorio CISET-Fiere di Parma (istituito parallelamente all’avvio de
Il Salone del Camper), letteratura scientifica su temi correlati, materiali e report interni delle associazioni di
settore, fonti normative, numerosi siti web; detto dei due convegni auto-organizzati, si è poi partecipato a
diverse altre conferenze: “Quarto forum sul turismo” (sede Il Sole 24 ore – maggio 2010), “Turismo
accessibile: in viaggio oltre la disabilità” (Exposanità di Bologna – maggio 2010), “Lo sviluppo del turismo
itinerante: dalla produzione al viaggiare en plein air” (Poggibonsi – ottobre 2010), “Turismo responsabile e
corporate social responsibility per uno sviluppo sostenibile” (Venezia – dicembre 2010). La metodologia di
analisi ha avuto infine un fondamentale completamento in due ricerche sul campo, confluite nelle due best
practice presentate nel capitolo 9: nella Provincia di Siena (28-31 ottobre 2010) e nel Comune torinese di
Montalto Dora (11-14 novembre 2010).
Dopo un breve quadro introduttivo (capitolo 1), il lavoro esamina nel dettaglio la domanda effettiva e
potenziale del turismo plein air (capitoli 2-4), rilevando dimensioni e trend di mercato, profilo psicografico
del turista all’aria aperta, inadeguatezze dell’offerta, opportunità e prospettive di business future. La
valutazione della domanda si completa con il capitolo 5, che esamina il tema postmoderno delle tribù e
delle comunità (base di partenza per le strategie di marketing tribale), relazionandolo ai fenomeni di
aggregazione sociale interni all’open air, cioè i camper club e le connesse federazioni.
I capitoli 6 e 7 toccano invece due tematiche vastissime, ricche di potenzialità per il turismo all’aria aperta:
la sostenibilità e l’accessibilità; in riferimento alla prima, si esplora lo sviluppo che hanno avuto in
letteratura le materie del turismo sostenibile e dell’ecoturismo, evidenziando le interrelazioni e le
possibilità strategiche offerte al comparto. Riguardo all’accessibilità, invece, si illustrano le implicazioni
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sociali, etiche ed economiche che l’argomento pone al settore turistico, presentando poi due casi di
turismo accessibile all’interno del plein air.
L’impianto generale del lavoro, sviluppato in chiave di economia e gestione del turismo, viene completato
dal capitolo 8, che tratta l’industria del campering dal punto di vista manifatturiero: suddivisione del
comparto, rapporti di filiera e processo produttivo, cicli evolutivi e tendenze del settore, equilibri
competitivi a livello italiano.
Le considerazioni formulate nel corso di tutta la trattazione confluiscono concettualmente nell’ultimo
capitolo, il cui titolo è ampiamente auto-esplicativo: Il turismo itinerante come opportunità di valorizzazione
del territorio . Quest’analisi finale passa nel dettaglio i vantaggi che questa tipologia turistica offre alle
destinazioni, dimostrando l’inconsistenza di tante delle argomentazioni pregiudiziali presenti contro il
mondo del turismo mobile; le idee proposte vengono corroborate dalle due best practice analizzate, che
offrono due prospettive diverse e complementari per affrontare il tema: la costruzione di un’offerta
turistica integrata per il camperista (Terre di Siena plein air) e la realizzazione di aree di sosta come
possibilità di valorizzazione delle località minori (Montalto Dora).
1. Caratteristiche generali e peculiarità del turismo plein air
Per introdurre al tema del turismo all’aria aperta,
elementi di base, in modo da evidenziarne Con turismo plein air si intendono quelle forme di vacanz natura , cioè al di fuori di edifici alberghieri o di strutture ricettive comunq Manente, 2010A; Manente, 2010B) . Questa tipologia di viaggio tende , che si configurano al contempo come mezzi di trasporto, pernottamento e strumenti per scoprire e
conoscere il ter ritorio circostante. Il turismo open air presenta due possibili declinazioni campeggio e turismo mobile (figura 1.1).
ingresso a pagamento, gestione o rganizzata della struttu minimarket, piscina, noleggio biciclette ecc..). Il pernottamento all’interno dei campeggi può avvenire nelle
piazzole di sosta (per chi dispone di un veicolo ricreazionale o di una tenda) o affittando bungalow (ed in questo caso l’accoglienza si allontana dallo spirito del plein air, avvicinandosi a quella dei
villaggi turistici). Il turismo itinerante, invece,
offre ai campeggiatori: camper, caravan, motorhome, tenda o carrello tenda. Questo tipo di turista si
avvale, per la sosta e il pernottamento nel
differenziate fra loro: piazzole nei campeggi, aree attrezzate, ag
ecc…
Figura 1 .1 Diverse modalità possibili del turismo plein air
Il turismo in campeggio ed il turismo mobile implicano due modi profondamente diversi di la vacanza: il primo è associato ad un soggiorno stanziale al
possibile fare escursioni sul territorio, ma che comunque si r L’evoluzione dei campeggi spinge s attrazioni, momenti di aggregazione sociale, che li rendono un microcosmo spesso autosufficiente rispetto
Caratteristiche generali e peculiarità del turismo plein air Per introdurre al tema del turismo all’aria aperta, si fornisce innanzitutto un quadro descrittivo dei suoi in modo da evidenziarne i tratti caratterizzanti.
turismo plein air si intendono quelle forme di vacanz a vissute all’aria aperta e a stretto contatto con la
, cioè al di fuori di edifici alberghieri o di strutture ricettive comunq ue cementific Manente, 2010A; Manente, 2010B) . Questa tipologia di viaggio si avvale solitamente di
, che si configurano al contempo come mezzi di trasporto, pernottamento e strumenti per scoprire e
ritorio circostante. Il turismo open air presenta due possibili declinazioni campeggio e turismo mobile (figura 1.1). La prima forma si realizza all’interno di aree attrezzate chiuse, con
rganizzata della struttu ra e servizi comuni a disposizione degli ospiti (bar,
minimarket, piscina, noleggio biciclette ecc..). Il pernottamento all’interno dei campeggi può avvenire nelle
piazzole di sosta (per chi dispone di un veicolo ricreazionale o di una tenda) o affittando bungalow (ed in questo caso l’accoglienza si allontana dallo spirito del plein air, avvicinandosi a quella dei
villaggi turistici). Il turismo itinerante, invece, utilizza esclusivamente i mezzi mobili che l’universo
camper, caravan, motorhome, tenda o carrello tenda. Questo tipo di turista si
per la sosta e il pernottamento nel corso del suo viaggio, di aree molteplici ed estremamente
differenziate fra loro: piazzole nei campeggi, aree attrezzate, ag ricampeggi, punti di sosta, campeggio libero
.1 Diverse modalità possibili del turismo plein air (fonte: CISET, 2010)
il turismo mobile implicano due modi profondamente diversi di la vacanza: il primo è associato ad un soggiorno stanziale al mare, in montagna, al lago, durante il possibile fare escursioni sul territorio, ma che comunque si r ealizza principalmente in modo statico.
L’evoluzione dei campeggi spinge s empre di più, infatti, verso l’offerta di un’estrema varietà di servizi,
attrazioni, momenti di aggregazione sociale, che li rendono un microcosmo spesso autosufficiente rispetto
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Caratteristiche generali e peculiarità del turismo plein air
fornisce innanzitutto un quadro descrittivo dei suoi
vissute all’aria aperta e a stretto contatto con la
ue cementific ate (CISET, 2010;
si avvale solitamente di camper, caravan o
, che si configurano al contempo come mezzi di trasporto, pernottamento e strumenti per scoprire e
ritorio circostante. Il turismo open air presenta due possibili declinazioni : turismo in
La prima forma si realizza all’interno di aree attrezzate chiuse, con
a disposizione degli ospiti (bar,
minimarket, piscina, noleggio biciclette ecc..). Il pernottamento all’interno dei campeggi può avvenire nelle
piazzole di sosta (per chi dispone di un veicolo ricreazionale o di una tenda) o affittando case mobili o
bungalow (ed in questo caso l’accoglienza si allontana dallo spirito del plein air, avvicinandosi a quella dei
mezzi mobili che l’universo open air
camper, caravan, motorhome, tenda o carrello tenda. Questo tipo di turista si
corso del suo viaggio, di aree molteplici ed estremamente
ricampeggi, punti di sosta, campeggio libero
il turismo mobile implicano due modi profondamente diversi di pensare e vivere
mare, in montagna, al lago, durante il quale è
ealizza principalmente in modo statico.
empre di più, infatti, verso l’offerta di un’estrema varietà di servizi,
attrazioni, momenti di aggregazione sociale, che li rendono un microcosmo spesso autosufficiente rispetto
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al contesto circostante. Nel turismo mobile, al contrario, la vacanza si estrinseca come un vero e proprio
viaggio, un itinerario alla scoperta di nuovi luoghi, tradizioni, stili di vita, che faccia fruire a pieno del
patrimonio artistico, culturale, enogastronomico, umano di un determinato territorio. In tale contesto, il
veicolo ricreazionale diventa lo strumento ideale di viaggio, capace di far vivere un’esperienza reale ed
autentica dei luoghi, a stretto contatto con la natura e le popolazioni locali. La vacanza mobile, inoltre, si
presta ad una maggiore personalizzazione e flessibilità rispetto a quella stanziale, in quanto permette di
scegliere le località da visitare nel corso del viaggio stesso, costruendo di giorno in giorno un itinerario
specifico per le proprie esigenze e preferenze: si può passare la notte in un posto non preventivato ad inizio
vacanza oppure non fermarsi in una tappa dell’itinerario “di base”, se tale luogo non rispetta le aspettative.
Sarebbe però un errore considerare turismo in campeggio e turismo itinerante come assolutamente
opposti e inconciliabili: in realtà fra di essi esiste una stretta interazione ed un fitto dialogo. Come
rappresentato dalla figura 1.1, esiste un’importante intersezione fra le due facce del plein air, cioè quella
del turismo mobile in campeggio, rappresentata dal pernottamento in camper, caravan o tenda nelle
piazzole dei camping. Come si vedrà successivamente, questa zona comune costituisce la modalità
principale con cui viene condotta una vacanza all’aria aperta e rende necessario formulare, da parte dei
campeggi, efficaci strategie per l’accoglienza del turista in camper (al contrario, politiche quali il minimum
stay, gli alti prezzi per l’occupazione delle piazzole e la crescente diffusione di case mobili e bungalows
rendono tali strutture ricettive sempre meno adatte per un turista itinerante).
Il turismo itinerante, in ragione delle sue caratteristiche intrinseche, rappresenta una realtà fluida e
dinamica, difficile da inquadrare e sistematizzare. Questo aspetto determina un’importante conseguenza: i
viaggiatori mobili sfuggono alle statistiche, in quanto si recano in più di una località e utilizzano molteplici
strutture per il pernottamento e la sosta (un cliente in albergo, invece, lascia una definitiva “traccia” di sé
nel sistema turistico, che può essere facilmente quantificata ed esaminata). La ricerca CISET (2010), molte
volte citata nel presente lavoro, mira appunto a fornire un profilo sulla domanda e l’offerta di turismo
all’aria aperta, utile a comprenderne gli elementi e le dinamiche fondamentali.
13
2. Dimensioni del mercato plein air in Italia ed Europa
2.1 Veicoli ricreazionali circolanti in Europa
In questo secondo capitolo si quantifica il fenomeno del turismo all’aria aperta in Italia ed in Europa,
analizzando le dimensioni del parco veicoli circolante ed i flussi turistici che questo comparto genera.
La Germania rappresenta il mercato principale per il plein air (tabelle 2.1 e 2.2): prima per numero di
camper (435.000) e di caravan (940.000). Questa leadership assoluta è confermata anche in altri ambiti: i
produttori tedeschi sono fra i più importanti in Europa (uno su tutti il gruppo Hymer, che comprende Laika,
Dethleffs, Burstner, Niesmann + Bieschoff, Eriba, Carado e LMC – cfr. sottoparagrafo 8.2.5) ed i flussi di
visitatori da Berlino rappresentano spesso una delle voci più rilevanti nell’ambito incoming (come si vedrà
nel sottoparagrafo 2.2.1). L’Italia si attesta al secondo posto come numero complessivo di camper
(230.000), mentre ha una quantità molto ridotta di roulotte (172.000, 7° posto). La Francia si posiziona
invece come il secondo mercato più importante, con i suoi 200.000 motorcaravan (3° posizione dietro
l’Italia) e 844.800 caravan (2°). Rilevante anche la situazione della Gran Bretagna, sul cui territorio circolano
164.000 motorcaravan (4° posizione) e 500.000 roulotte (3°). Da questa prima analisi sui paesi europei più
popolosi, emerge come il vero fattore che limita fortemente il turismo all’aria aperta nel nostro paese sia la
scarsissima propensione del turista italiano all’acquisto e utilizzo della roulotte, che invece rappresenta il
veicolo ricreazionale più diffuso nelle altre 14 nazioni considerate (solo in Italia vi sono infatti più camper
Tabella 2.1 Camper totali circolanti in alcuni paesi europei al 31/12/2009 (fonte: ns elaborazioni da ECF, 2010)
Paese Numero camper Camper ogni 100 abitanti
Germania 435.000 0,52
Italia 230.000 0,38
Francia 200.000 0,32
Gran Bretagna 164.000 0,27
Belgio 80.000 0,76
Olanda 55.000 0,33
Svezia 44.000 0,48
Finlandia 40.600 0,76
Svizzera 31.800 0,4
Spagna 30.000 0,07
Austria 26.000 0,31
Danimarca 7.300 0,13
Norvegia 5.700 0,12
Portogallo 3.350 0,03
Slovenia 390 0,019
Totale 1.353.140
14
che caravan). Questa situazione è da ricondursi a due motivazioni, una socio-culturale ed una psicografica:
alla caravan, infatti, è da sempre associata l’immagine della vita nei circhi e nei luna park, quando non
addirittura nei campi nomadi. Il cliente italiano considera quindi questo mezzo come adatto ad un giostraio,
un circense o addirittura uno zingaro: un posizionamento mentale lontanissimo dalla percezione della
roulotte come veicolo per le vacanze all’aria aperta. Questa concezione diffusa si riflette anche sul sistema
turistico, che tende a vedere con diffidenza il campeggiatore in caravan e quindi a non offrirgli un insieme
adeguato di servizi per la sua permanenza; tale situazione innesca quindi un circolo vizioso: da un lato i
consumatori non acquistano caravan, mentre dall’altro la modesta accoglienza che le strutture ricettive
Tabella 2.2 Caravan totali circolanti in alcuni paesi europei al 31/12/2009 (fonte: ns elaborazioni da ECF, 2010)
Paese Numero caravan Caravan ogni 100 abitanti
Germania 940.000 1,33
Francia 844.800 1,3
Gran Bretagna 500.000 0,83
Olanda 470.000 2,85
Spagna 330.000 0,73
Svezia 272.000 2,99
Italia 172.000 0,29
Danimarca 145.000 2,65
Belgio 135.000 1,29
Norvegia 80.000 1,73
Finlandia 65.900 1,23
Austria 38.000 0,45
Svizzera 34.550 0,44
Portogallo 17.250 0,15
Slovenia 400 0,019
Totale 4.044.900
riservano a tale segmento contribuisce a mantenere il contesto complessivo in stallo. La bassa diffusione di
tali mezzi è spiegata anche dai desiderata dei campeggiatori italiani, molto più coerenti con i camper: la
roulotte limita fortemente la velocità della macchina che la traina, rende estremamente complicate le
manovre e presenta notevoli rischi in caso di forte vento. I vantaggi risiedono nella migliore vivibilità e nel
costo molto più contenuto rispetto agli autocaravan, che la rende adatta ad un utilizzo simile a quello dei
bungalows: frequenti sono infatti le famiglie che lasciano tutto l’anno la roulotte nel campeggio di
villeggiatura, abitandola stagionalmente come una seconda casa. Il turista italiano mal contempera questo
veicolo con una vacanza itinerante, in ragione delle scomodità di guida che esso crea; al contrario, nei
paesi del Nord Europa lo “spirito itinerante” è molto più solido: arrivare a Nordkapp agli 80 km/h e
guidando un veicolo difficoltoso da manovrare non crea resistenze all’acquisto o al nole dal nostro paese.
La tradizione consolidata dei Paesi Nordici nel turismo all’aria aperta viene confermata osservando
l’indicatore del numero di mezzi ogni 100 abitanti, che permette di depurare l’analisi dalla
popolazi one. Per quanto riguarda i camper, la maggiore concentrazione si riscontra nel Belgio e nella
Finlandia, sul cui territorio sono presenti 0,76 veicoli ogni 100 abitanti: più del dato del gigante tedesco
(0,52) e molto al di sopra della media registrata nei la Francia). Sul versante delle caravan, invece, l’indice isola nettamente in una posizione di primato assoluto
Svezia, Olanda e Danimarca, che fanno registrare una quota di quasi 3 roulotte ogni
popolazione (rispettivamente 2.99, 2.85 e 2.65). I valori di questi parametri risultano molto distanti da
quelli calcolati sui paesi follower di questa classifica
Francia (1,3), rivelando una forte propensione alla vacanza itinerante con la caravan.
2.2 Fatturato turismo plein air in Italia
Entrando più nello specifico del panorama italiano del turismo all’aria aperta, si quantifica ora il giro d’affari
che il settore genera all’interno del co ricerca CISET mediante stime da dati ISTAT, Banca d’Italia e Nella voce fatturato (figura 2.1) , il turismo all’aria aperta fa registrare un giro d’affari compless 3,53 miliardi di euro , di cui quasi la metà derivanti dal “terreno comune” del pernottamento
caravan o tenda all’interno dei campeggi. La parte
miliardo di euro, nella ricettivi tà semi Figura 2 .1 Fatturato del turismo plein air in Italia difficoltoso da manovrare non crea resistenze all’acquisto o al nole La tradizione consolidata dei Paesi Nordici nel turismo all’aria aperta viene confermata osservando
l’indicatore del numero di mezzi ogni 100 abitanti, che permette di depurare l’analisi dalla
one. Per quanto riguarda i camper, la maggiore concentrazione si riscontra nel Belgio e nella
Finlandia, sul cui territorio sono presenti 0,76 veicoli ogni 100 abitanti: più del dato del gigante tedesco
(0,52) e molto al di sopra della media registrata nei gradini successivi del podio (0,38 per l’Italia e 0,32 per
la Francia). Sul versante delle caravan, invece, l’indice isola nettamente in una posizione di primato assoluto
Danimarca, che fanno registrare una quota di quasi 3 roulotte ogni
popolazione (rispettivamente 2.99, 2.85 e 2.65). I valori di questi parametri risultano molto distanti da
quelli calcolati sui paesi follower di questa classifica ponderata, ossia Norvegia (1,73
forte propensione alla vacanza itinerante con la caravan.
Fatturato turismo plein air in Italia
Entrando più nello specifico del panorama italiano del turismo all’aria aperta, si quantifica ora il giro d’affari
che il settore genera all’interno del co mparto turistico, analizzando i valori dell’anno 2009
ricerca CISET mediante stime da dati ISTAT, Banca d’Italia e d indagine CISET-Doxa).
, il turismo all’aria aperta fa registrare un giro d’affari compless , di cui quasi la metà derivanti dal “terreno comune” del pernottamento
caravan o tenda all’interno dei campeggi. La parte rimanente della spesa si ripartisce, per di circa un
tà semi -alberghiera di bungalows, case mobili e simili,
.1 Fatturato del turismo plein air in Italia nel 2009 (fonte: CISET, 2010)
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difficoltoso da manovrare non crea resistenze all’acquisto o al nole ggio, diversamente
La tradizione consolidata dei Paesi Nordici nel turismo all’aria aperta viene confermata osservando
l’indicatore del numero di mezzi ogni 100 abitanti, che permette di depurare l’analisi dalla numerosità della
one. Per quanto riguarda i camper, la maggiore concentrazione si riscontra nel Belgio e nella
Finlandia, sul cui territorio sono presenti 0,76 veicoli ogni 100 abitanti: più del dato del gigante tedesco
gradini successivi del podio (0,38 per l’Italia e 0,32 per
la Francia). Sul versante delle caravan, invece, l’indice isola nettamente in una posizione di primato assoluto
Danimarca, che fanno registrare una quota di quasi 3 roulotte ogni 100 unità di
popolazione (rispettivamente 2.99, 2.85 e 2.65). I valori di questi parametri risultano molto distanti da
ponderata, ossia Norvegia (1,73 ), Germania (1,33) e
forte propensione alla vacanza itinerante con la caravan.
Entrando più nello specifico del panorama italiano del turismo all’aria aperta, si quantifica ora il giro d’affari
dell’anno 2009 (ottenuti dalla
, il turismo all’aria aperta fa registrare un giro d’affari compless ivo di circa
, di cui quasi la metà derivanti dal “terreno comune” del pernottamento in camper,
si ripartisce, per di circa un
alberghiera di bungalows, case mobili e simili, e per 814 milioni
nel pernottamento in aree di sosta attrezzate e punti di sosta. I turist d’affari sono stati per quasi il 60% italiani (2,06 miliardi di fatturato) e stranieri per circa il 40% (1,47 miliardi
di spesa). Analizzando invece il numero totale
aperta hanno trascorso fuori casa quasi 70 milioni di notti e, coerentemente con i dati relativi alla spesa, in
quasi il 50% dei casi (33,1 milioni di notti altre due modalità di pernottamento, invece, presentano un gap di oltre 6 punti percentuali Figura 2.2 Numero totale di notti nel turismo plein air fra l’analisi a valore e quella a volume: i pernottamenti in strutture fisse si son totale, ma hanno generato il 28,6% del fatturato globale; si è optato per la sosta al di fuori del campeggi, al
contrario, nel 30% delle notti complessive, che hanno inciso per il 23,3% sul giro d’affari
discrasia è facilmente spiegabile con il rispetto agli oneri economici contenuti richiesti rovesciate” fra fatturato e numero di notti Secondo questi dati, dunque, l’intersezio principale del merc ato: i campeggi rimangono quindi le strutture più utilizzate dai possessori di un veicolo
ricreazionale o di una tenda nel corso della loro vaca
strategico prevalente nei camping , che puntano soprattutto sulla costruzione di strutture ricettive
fisse e sull’offerta ai clienti di attrazioni e servizi quella dei villaggi turi stici. In questo modo, i campeggi stanziale, allontanandosi invece dalle esigenze di quello itinerante piazzola su cui sostare per poche notti.
Questo persistente utilizzo dei campeggi, però, è affiancato dal 30% delle notti trascorse in aree di sosta
attrezzate o punti di sosta, che rivelano un consumatore “multimodale”: la vacanza itinerante, per sua
stessa natura, spazia da un luogo al
nel pernottamento in aree di sosta attrezzate e punti di sosta. I turist i che hanno alimentato questo giro
d’affari sono stati per quasi il 60% italiani (2,06 miliardi di fatturato) e stranieri per circa il 40% (1,47 miliardi
di spesa). Analizzando invece il numero totale di pernottamenti (figura 2.2), si riscontra che aperta hanno trascorso fuori casa quasi 70 milioni di notti e, coerentemente con i dati relativi alla spesa, in
quasi il 50% dei casi (33,1 milioni di notti ) si è trattato di soste con mezzi mobili all’interno dei campeggi.
di pernottamento, invece, presentano un gap di oltre 6 punti percentuali Numero totale di notti nel turismo plein air in Italia nel 2009 (fonte: CISET, 2010)
volume: i pernottamenti in strutture fisse si son o assestati al 22,4% del
totale, ma hanno generato il 28,6% del fatturato globale; si è optato per la sosta al di fuori del campeggi, al
contrario, nel 30% delle notti complessive, che hanno inciso per il 23,3% sul giro d’affari
facilmente spiegabile con il prezzo elevato del pernottamento in bungalow rispetto agli oneri economici contenuti richiesti da un’area di sosta, che determinano queste “percentuali
rovesciate” fra fatturato e numero di notti .
dati, dunque, l’intersezio ne fra turismo in campeggio e turismo mobile rappresenta la fetta
ato: i campeggi rimangono quindi le strutture più utilizzate dai possessori di un veicolo
ricreazionale o di una tenda nel corso della loro vaca nza. Questa situazione contrasta
, che puntano soprattutto sulla costruzione di strutture ricettive
fisse e sull’offerta ai clienti di attrazioni e servizi complementari, assumendo una forma sempre p stici. In questo modo, i campeggi diventano maggiormente stanziale, allontanandosi invece dalle esigenze di quello itinerante , che spesso ricerca unicamente una
notti.
Questo persistente utilizzo dei campeggi, però, è affiancato dal 30% delle notti trascorse in aree di sosta
attrezzate o punti di sosta, che rivelano un consumatore “multimodale”: la vacanza itinerante, per sua
stessa natura, spazia da un luogo al l’altro, scegliendo la modalità di pernottamento più adeguata in
16
i che hanno alimentato questo giro
d’affari sono stati per quasi il 60% italiani (2,06 miliardi di fatturato) e stranieri per circa il 40% (1,47 miliardi
si riscontra che i turisti all’aria
aperta hanno trascorso fuori casa quasi 70 milioni di notti e, coerentemente con i dati relativi alla spesa, in
) si è trattato di soste con mezzi mobili all’interno dei campeggi. Le
di pernottamento, invece, presentano un gap di oltre 6 punti percentuali
o assestati al 22,4% del
totale, ma hanno generato il 28,6% del fatturato globale; si è optato per la sosta al di fuori del campeggi, al
contrario, nel 30% delle notti complessive, che hanno inciso per il 23,3% sul giro d’affari totale. Questa
bungalow o casa mobile
che determinano queste “percentuali
fra turismo in campeggio e turismo mobile rappresenta la fetta
ato: i campeggi rimangono quindi le strutture più utilizzate dai possessori di un veicolo
nza. Questa situazione contrasta con l’orientamento
, che puntano soprattutto sulla costruzione di strutture ricettive semi-
assumendo una forma sempre p iù simile a
maggiormente adeguati per il turista
, che spesso ricerca unicamente una
Questo persistente utilizzo dei campeggi, però, è affiancato dal 30% delle notti trascorse in aree di sosta
attrezzate o punti di sosta, che rivelano un consumatore “multimodale”: la vacanza itinerante, per sua
l’altro, scegliendo la modalità di pernottamento più adeguata in
17
relazione alla specifica situazione. Si ritiene dunque che in pochissimi casi il turista effettui una scelta di
campo definitiva fra l’una o l’altra forma di ricettività, variando costantemente il suo pattern d’acquisto e di
consumo. La soddisfazione globale di una viaggio è determinata dalla risultante delle singole esperienze
riportate dal campeggiatore: il successo di un sistema turistico risiede dunque nella capacità di offrire
un’offerta di ospitalità completa e integrata, nella quale i singoli operatori concorrano nel costruire un
prodotto differenziato e coerente con le esigenze dei diversi tipi di visitatori. L’incapacità di dare risposte
efficaci ai turisti mobili può comportare il loro spostamento verso mete alternative, danneggiando in tal
modo l’intero territorio.
2.2.1 T urismo incoming all’aria aperta
Per ottenere una visione più ampia del turismo plein air in Italia, ci si concentra ora sulla parte di esso
generata dall’incoming dei visitatori stranieri.
Secondo le stime fornite dal CISET (ottenute da elaborazioni su dati ISTAT, Banca d’Italia e indagine CISET-
Doxa), i turisti stranieri che nel 2009 hanno scelto l’Italia come destinazione sono stati circa 2,6 milioni,
trascorrendo nel nostro paese 29 milioni di notti e lasciando al sistema turistico 1,47 miliardi di euro. La
voce incoming del comparto plein air è responsabile del 6% degli arrivi turistici internazionali, del 7% dei
pernottamenti e del 4,4% del fatturato complessivo fatto registrare dal turismo straniero nel nostro paese.
Osservando le variazioni dell’incoming rispetto al 2008 (tabella 2.3), si riscontrano nel plein air perfomance
decisamente migliori rispetto al comparto turistico generale: i flussi si sono incrementati del 3,6% (a fronte
Figura 2.3 Variazioni turismo incoming 2009 su 2008 (fonte: CISET, 2010)
3.6%
-1.6%
0.9% 0.9%
-5.3%
-7.6%
-10.0%
-8.0%
-6.0%
-4.0%
-2.0%
0.0%
2.0%
4.0%
6.0%
Turisti Notti Spesa
Aria aperta Totale incoming
18
del +0,9% nell’incoming totale), mentre il numero di notti è diminuito dell’1,6% (rispetto però al calo
generale molto più sostenuto, pari al -5,3%). Grossa difformità, invece, sul versante dell’esborso
complessivo nel corso della vacanza: leggermente aumentato nel turismo all’aria aperta (+0,9%), in netta
diminuzione (-7,6%) nell’incoming totale. Le variazioni percentuali di segno opposto tra numero di notti e
spesa totale rivelano un’importante cambiamento: si è ridotta la permanenza media di un soggiorno all’aria
aperta (da 9,3 a 8,9 giorni), ma è aumentata la spesa media per notte (tabella 2.4). Infatti, il turista plein air
ha speso in media il 2,5% in più rispetto all’anno precedente (circa 51 euro a notte), a fronte di una
diminuzione fatta registrare dalla media generale del turismo incoming (da 88 a circa 86 euro). Se dunque il
visitatore open air spende ancora nettamente di meno rispetto al valore globale dei flussi esteri
(ovviamente una notte in albergo o in villaggio turistico costa molto di più di una in campeggio), la tendenza
in atto nel comparto è sicuramente positiva.
Tabella 2.4 Variazioni spesa per notte 2009 su 2008 (fonte: adattamento da CISET, 2010)
SPESA MEDIA PER NOTTE (Euro) 2008 2009 Var. %
Tenda, carrello, roulotte 46.55 47.01 1.0%
Motorcaravan/camper 50.63 52.11 2.9%
Aria aperta 50.02 51.25 2.5%
Media turismo incoming 88.19 86.05 -2.4%
Operando poi un’analisi disaggregata dell’incoming plein air (tabella 2.5), è necessario premettere che gli
autocaravan rappresentano la parte minoritaria degli arrivi plein air stranieri, attestandosi al 21% del totale
(rispetto ai flussi in roulotte e tenda, che ne rappresentano il 79%). Questa proporzione è coerente con
Tabella 2.5 Variazioni percentuali disaggregate tra camper e tenda/caravan (fonte: CISET, 2010)
0.6%
-3.9%
-1.0%
16.6%
11.5%
12.6%
3.6%
-1.6%
0.9%
-6.0%
-4.0%
-2.0%
0.0%
2.0%
4.0%
6.0%
8.0%
10.0%
12.0%
14.0%
16.0%
18.0%
Turisti Notti Spesa
Tenda/carrello/roulotte Motorcaravan/camper Aria aperta
19
l’ammontare totale di veicoli circolanti sul territorio europeo (tabelle 2.1 e 2.2): più di 4 milioni di caravan
rispetto a circa 1 milione e 300mila motorcaravan. Il trend del turismo in camper presenta però dati molto
superiori rispetto a quello in tenda o roulotte: il numero di visitatori si è infatti incrementato del 16,6%,
rispetto ad una sostanziale stabilità dei turisti in roulotte o tenda. Ancora più distanti appaiono invece le
linee tendenziale sul numero di notti e sulla spesa complessiva: aumentate di oltre 10 punti percentuali sul
versante del camper, diminuite rispettivamente del 3,9% e dell’1% nell’altra voce dell’analisi. Nel loro
complesso, le preferenze dei clienti sembrano quindi spostarsi in modo rilevante sugli autocaravan.
2.2.2 M ercati principali: Germania, Olanda, Austria e Francia
N ell’ambito dell’incoming, i principali clienti del turismo all’aria aperta provengono da Germania, Olanda,
Austria e Francia: questi quattro paesi concentrano oltre il 70% del plein air straniero (71% dei flussi, 74%
dei pernottamenti e 71% della spesa complessiva). Anche in questo caso, il turismo all’aria aperta registra
performance migliori rispetto all’incoming totale (tabella 2.6): +5,5% nei flussi (rispetto ad una sostanziale
Tabella 2.6 Variazioni percentuali dell'incoming di Germania, Olanda, Austria Francia (fonte: CISET, 2010)
invarianza) ed una diminuzione del numero di notti della vacanza più contenuta (-2,7% rispetto a -4,8%). La
differenza più consistente risiede però nella spesa complessiva per il soggiorno, leggermente aumentata di
circa un punto percentuale, rispetto ad una diminuzione dell’8,3% nell’incoming di queste 4 nazioni.
La Germania è il mercato più importante per il turismo plein air straniero in Italia, responsabile di circa il
37% del movimento turistico e della spesa complessiva di tale comparto. I turisti all’aria aperta formano
0.6%
-4.8%
-8.3%
5.5%
-2.7%
1.3%
-10.0%
-8.0%
-6.0%
-4.0%
-2.0%
0.0%
2.0%
4.0%
6.0%
8.0%
Turisti Notti Spesa
Incoming 4 paesi Aria aperta 4 paesi
20
circa il 10% dei flussi tedeschi totali verso l’Italia, trascorrendo il 14% delle notti e incidendo per il 9% sulla
spesa complessiva. La tipologia di mezzo preferita segue la tendenza generale: oltre l’80% del turismo open
air proveniente dalla Repubblica Federale utilizza la tenda o la roulotte. I flussi tedeschi in questo settore
hanno registrato un buon miglioramento rispetto al 2008, a fronte della diminuzione generalizzata
dell’incoming dai länder (tabella 2.7): quasi 7 punti percentuali di incremento delle presenze e quasi 6 di
aumento per i pernottamenti totali nel nostro paese (in confronto al -2,8% e -7,9% sul totale).
Tabella 2.7 Variazioni percentuali del turismo incoming tedesco (fonte: CISET, 2010)
Trend ancora più ribaltati nel caso del fatturato totale: circa 20 punti in più nell’ambito dell’aria aperta, al
contrario del forte decremento (-9,3%) sul totale. All’interno di questa tendenza fortemente positiva, il
turismo in camper presenta prestazioni ancora migliori: +22,5% nel numero di notti e addirittura +31,7%
Tabella 2.8 Variazioni percentuali disaggregate del turismo incoming tedesco (fonte: CISET, 2010)
-2.8%
-7.9%
-9.3%
6.8%
5.8%
20.2%
-12.0%
-9.0%
-6.0%
-3.0%
0.0%
3.0%
6.0%
9.0%
12.0%
15.0%
18.0%
21.0%
Turisti Notti Spesa
Totale incoming Aria aperta
6.8%
2.8%
18.3%
6.7%
22.5%
31.7%
6.8%
5.8%
20.2%
0.0%
3.0%
6.0%
9.0%
12.0%
15.0%
18.0%
21.0%
24.0%
27.0%
30.0%
33.0%
Turisti Notti Spesa
Tenda/carrello/roulotte Motorcaravan/camper Aria aperta
21
nella spesa totale (tabella 2.8). La situazione tedesca evidenza quindi due elementi sostanziali: aumenta
l’apprezzamento dell’Italia come meta plein air (mentre diminuiscono globalmente le vacanze dei tedeschi
nel nostro paese), ed il turismo in camper presenta grosse opportunità di sviluppo, nonostante rimanga la
fetta meno consistente del mercato.
L’Olanda rappresenta invece la seconda voce per importanza nell’incoming plein air, costituendone il 19%
dei flussi, il 24% delle notti e il 23% della spesa complessiva. I turisti all’aria aperta rappresentano inoltre
più di un quarto dei flussi olandesi totali verso l’Italia, il 37% dei pernottamenti e il 24% dell’esborso
globale. I visitatori provenienti dai Paesi Bassi, secondo paese in Europa per numero di caravan in rapporto
alla popolazione (2,85 veicoli ogni 100 abitanti), si muovono in tenda o roulotte nella quasi totalità dei casi
(90%). Le performance dell’incoming sono state fortemente negative (tabella 2.9), ad eccezione di una
sostanziale stabilità negli arrivi, ed il comparto all’aria aperta ha subito un calo ancora superiore:
rispettivamente quasi 8 e 10 punti percentuali in meno per la durata del soggiorno, decremento a due cifre
(-14.5% e -16%) sul fatturato totale. Si può dunque parlare del 2009 come di hannus horribilis per il
Tabella 2.9 Variazioni percentuali del turismo incoming olandese (fonte: CISET, 2010)
movimento turistico complessivo da Amsterdam. Tutti questi dati con il segno meno sono però contrastati
dall’andamento dei flussi in camper (tabella 2.10), che si sono moltiplicati di oltre il 40% nel numero di
turisti e nel giro d’affari complessivo (+46,5% e +42,6%), raggiungendo una variazione positiva di quasi 80
punti percentuali sui pernottamenti. Questi valori devono essere letti in modo non miope, ricordando la
scarsa penetrazione del turismo in camper in Olanda, ma rivelano comunque un mercato in forte sviluppo e
ricco di opportunità di business per gli operatori del plein air.
L’Austria si posiziona come terzo mercato per il turismo all’aria aperta in Italia, con circa il 10% dei flussi
incoming totali ed il 7% delle notti e della spesa. Rispetto all’outgoing austriaco verso l’Italia, il plein air è
responsabile di circa il 7% del movimento turistico, del 10% dei pernottamenti e del 6,5% della spesa
-0.7%
-7.8%
-14.5%
0.7%
-9.7%
-16.0%
-18.0%
-16.0%
-14.0%
-12.0%
-10.0%
-8.0%
-6.0%
-4.0%
-2.0%
0.0%
2.0%
Turisti Notti Spesa
Totale incoming Aria aperta
22
Tabella 2.10 Variazioni percentuali disaggregate del turismo incoming olandese (fonte: CISET, 2010)
complessiva; il veicolo utilizzato dai visitatori austriaci è nell’80% dei casi la tenda o la caravan. L’incoming
totale (tabella 2.11) presenta una tendenza positiva nel numero degli arrivi (+9,6%) ed una stabilità nel
fatturato del comparto (+1,3%), mentre esprime una diminuzione di oltre 8 punti percentuali nella durata
del soggiorno. I dati del plein air sono invece simili a quelli olandesi, configurando un situazione di forte
decrescita: calo di circa un decimo dei turisti e della spesa complessiva per la vacanza (-9,3% e -11,4%),
riduzione di oltre un quarto nel numero di notti trascorse oltre confine (-26,7%). L’unico trend veramente
Tabella 2.11 Variazioni percentuali del turismo incoming austriaco (fonte: CISET, 2010)
positivo, come nel caso dei Paesi Bassi, appare quello del turismo in camper (tabella 2.12): raddoppiato
l’esborso globale nel soggiorno (+104,8%), quasi duplicato il numero di notti (+85,4%) ed incremento record
di quasi 150 punti percentuali nel movimento turistico complessivo. Il boom degli arrivi in motorcaravan,
restando anche in questo caso un piccolo spicchio del mercato, suggerisce un costante affermarsi di questa
modalità di vacanza presso Vienna, rendendo necessaria l’attivazione di processi di adattamento strategico
-3.5%
-14.8%
-19.4%
46.5%
78.4%
42.6%
0.7%
-9.7%
-16.0%
-30.0%
-20.0%
-10.0%
0.0%
10.0%
20.0%
30.0%
40.0%
50.0%
60.0%
70.0%
80.0%
Turisti Notti Spesa
Tenda/carrello/roulotte Motorcaravan/camper Aria aperta
9.60%
-8.2%
1.3%
-9.30%
-26.7%
-11.4%
-27.00%
-24.00%
-21.00%
-18.00%
-15.00%
-12.00%
-9.00%
-6.00%
-3.00%
0.00%
3.00%
6.00%
9.00%
12.00%
Turisti Notti Spesa
Totale incoming Aria aperta
23
Tabella 2.12 Variazioni percentuali disaggregate del turismo incoming austriaco (fonte: CISET, 2010)
presso gli operatori turistici, in modo da non perdere questa rilevante opportunità di business. Tuttavia,
risulta assolutamente incontestabile la crisi nell’incoming plein air proveniente da Olanda e Austria, che
impone al sistema turistico di interrogarsi in profondità sulle deficienze strutturali e sui ritardi di cui soffre,
che spingono questo turista straniero a scegliere destinazioni alternative.
L’ultimo dei principali mercati plein air è costituito dalla Francia, autore di circa il 5% dei flussi e delle notti
sull’incoming totale e del 4% della spesa. Percentuali identiche si ottengono rapportando i dati all’outgoing
francese totale: i turisti open air hanno alimentato circa un ventesimo degli arrivi e dei pernottamenti ed il
4% del fatturato. Rispetto agli altri tre Stati, però, più equilibrato è il rapporto tra camper e tenda/roulotte:
il movimento turistico in autocaravan raggiunge il 44% sul totale aria aperta, rappresentando il 38% delle
notti ed il 37% della spesa. La tendenza generale appare la migliore rispetto ai dati degli altri 3 paesi
(tabella 2.13): incremento di circa 2 e 5 punti percentuali negli arrivi e nei pernottamenti, unico segno
Tabella 2.13 Variazioni percentuali del turismo incoming francese (fonte: CISET, 2010)
-21.9%
-36.0%
-18.9%
143.6%
85.4%
104.8%
-60.0%
-40.0%
-20.0%
0.0%
20.0%
40.0%
60.0%
80.0%
100.0%
120.0%
140.0%
160.0%
Turisti Notti Spesa
Tenda/carrello/roulotte Motorcaravan/camper Aria aperta
2.1%
5.4%
-8.0%
38.0%
13.9%
6.0%
-10.0%
-5.0%
0.0%
5.0%
10.0%
15.0%
20.0%
25.0%
30.0%
35.0%
40.0%
Turisti Notti Spesa
Totale incoming Aria aperta