Capitolo 1 - Introduzione
2
Internet e telefonia mobile hanno finora rappresentato due mondi a parte,
basati su tecnologie distinte e destinati ad usi diversi. Internet è stata concepita
principalmente per lo scambio dati su reti fisse basate sulla tecnica a commutazione
di pacchetto; sebbene sia possibile spedire dati in tempo reale mediante il protocollo
UDP, non si ha nessuna garanzia sui tempi di consegna e sull’ordine d’arrivo dei
pacchetti e pertanto non è possibile ottenere la stessa qualità di servizio delle reti a
commutazione di circuito. Le reti PLMN di prima e seconda generazione sono state
progettate per offrire un servizio di telefonia mobile e si basano sulla tecnica circuit
switching; è possibile effettuare spedizioni di dati attraverso queste reti, ma la
limitata banda disponibile e l’assegnazione statica delle risorse fanno lievitare i costi
delle connessioni e sconsigliano questo tipo di impiego. Nel 1996 solo il 2% del
traffico totale delle reti cellulari era rappresentato da dati, contro il 98% di traffico
vocale, ma il recente boom di Internet e la crescente offerta di servizi sono destinati a
modificare radicalmente questo scenario; si prevede che già nel 2005 il traffico dati
rappresenterà il 70% del traffico complessivo nelle reti wireless, superando di gran
lunga quello vocale. Questi risultati saranno raggiunti grazie all’introduzione di una
serie di servizi completamente nuovi ed al diffondersi del cosiddetto ubiquitous
computing: i terminali wireless del futuro non saranno solo telefoni o computer
palmtop, ma si assisterà alla progressiva introduzione di funzionalità di
comunicazione wireless all’interno di dispositivi fino a ieri impensabili, come
elettrodomestici, automobili ecc.
Così come il settore delle reti mobili, anche Internet sarà soggetta, nel giro di
pochi anni, a notevoli cambiamenti. Già oggi si registra un interesse sempre
crescente verso l’utilizzo della tecnologia IP, finora sfruttata prevalentemente per la
Capitolo 1 - Introduzione
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trasmissione dati, ai fini del trasporto di flussi multimediali in tempo reale, come
video e voce. Applicazioni come la telefonia su Internet sono già una realtà (sebbene
ancora in via di sviluppo), altre verranno sviluppate man mano che l’introduzione di
nuove tecnologie consentirà di aumentare la banda e la qualità del servizio
disponibili. Accanto a questa tendenza si va delineando la necessità di rendere
disponibili per gli utenti mobili i servizi già diffusi ed affermati nella rete fissa. In
questa direzione, l’introduzione del Mobile IP ha consentito di dotare Internet di
funzioni per il supporto della mobilità.
Gli sforzi progettuali degli ultimi anni sono stati concentrati nello sviluppo di
sistemi per la trasmissione dati a commutazione di pacchetto sulle reti wireless; essi
hanno dato vita al sistema GPRS (di imminente introduzione sul mercato) ed alle reti
mobili di terza generazione (UMTS). La principale innovazione tecnica apportata dai
sistemi 3G sarà l’incremento della banda radio a disposizione degli utenti, che potrà
variare da un minimo di 144 Kbps se si viaggia in automobile fino ad un massimo di
2 Mbps se il terminale wireless è fermo sulla scrivania dell’ufficio.
La breve panoramica che abbiamo tracciato mette in risalto la progressiva
tendenza all’avvicinamento di due tecnologie di comunicazione che fino a poco
tempo fa erano completamente separate. Nel giro di pochi anni, la convergenza tra
Internet e reti wireless darà vita ad un’unica architettura di rete basata su IP,
utilizzabile da utenti fissi e mobili, sia per la trasmissione dati, sia per le
comunicazioni vocali e multimediali. L’adozione generalizzata della tecnologia IP
consentirà inoltre una progressiva riduzione dei costi di installazione e gestione delle
reti.
Capitolo 1 - Introduzione
4
L’evoluzione delle reti wireless verso un’architettura completamente basata
su IP sarà comunque molto lenta e graduale. Il primo passo sarà rappresentato
dall’introduzione del sistema GPRS, che consentirà per la prima volta di accedere ad
Internet attraverso una rete wireless a commutazione di pacchetto. La fase successiva
vedrà, con l’avvento dei sistemi di terza generazione, un consistente ampliamento
della banda radio disponibile e l’introduzione di una serie di nuovi servizi
multimediali in grado di sfruttare le potenzialità. Solo dopo che i sistemi di terza
generazione avranno concluso il loro ciclo di vita si assisterà al completo abbandono
delle architetture di rete attuali in favore di quelle totalmente basate su IP. Questi
sistemi, detti di quarta generazione, avranno capacità trasmissive superiori a quelle
dei sistemi 3G e saranno pienamente compatibili ed integrati con le reti IP. Una serie
di motivi tecnici ed economici rendono l’introduzione delle reti wireless basate su IP
ancora lontana (si parla approssimativamente del 2010).
Le tecnologie alla base di queste reti sono tuttora oggetto di ricerca ed una
considerevole quantità di problemi è ancora in attesa di soluzione. Superati in gran
parte gli ostacoli legati alla natura del canale radio, rimane una serie di questioni
irrisolte che riguardano i protocolli di livello di rete ed in particolare le difficoltà
legate all’instradamento verso terminali che cambiano continuamente il punto di
collegamento fisico alla rete. Il Mobile IP rappresenta una valida soluzione per la
consegna dei pacchetti agli host mobili ma, per una serie di ragioni che verranno
ampiamente esaminate, non si rivela adatto alla gestione della mobilità in ambienti
wireless. Ingenti sforzi sono stati profusi allo scopo di trovare valide soluzioni a
questi problemi; i risultati sono stati considerevoli e si è assistito ad un fiorire di
nuove proposte. Un’altra categoria di problemi è legata all’introduzione del supporto
Capitolo 1 - Introduzione
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per la qualità del servizio nelle reti wireless, non solo per via della natura aleatoria
della banda disponibile, ma anche per problemi di interoperabilità con i meccanismi
di QoS già sviluppati per le reti fisse. Tutte queste problematiche saranno trattate nei
capitoli 2 e 3 assieme ad un’esaustiva descrizione delle soluzioni proposte.
Ammesso che si riesca entro breve tempo a superare gli ostacoli tecnici,
motivazioni di natura economica ritarderanno l’introduzione sul mercato dei sistemi
4G. Il settore della telefonia mobile è stato, negli ultimi 15 anni, oggetto di forti
investimenti per la realizzazione delle costose infrastrutture di rete; è quindi interesse
dei fornitori di servizio prolungare il più possibile il periodo di utilizzo
dell’architettura di base delle reti attuali, prima di abbandonarla definitivamente in
favore delle nuove tecnologie IP.
Nei primi capitoli della tesi verrà tracciata un’ampia panoramica dei
protocolli per la gestione della mobilità. Il capitolo 2 inizierà con la descrizione delle
soluzioni già disponibili o di imminente introduzione nelle reti telefoniche cellulari
di seconda generazione, in particolare il sistema GPRS. Si passerà quindi ad
esaminare il settore delle reti mobili IP, presentando i protocolli Mobile IP (compresa
l’estensione per l’ottimizzazione del routing) e Mobile IPv6.
Nel capitolo 3 concentreremo la nostra attenzione sui protocolli per la
gestione della mobilità nelle reti wireless basate su IP. Molte delle proposte
esaminate suggeriscono miglioramenti di vario genere per il Mobile IP: alcune
puntano sulla riduzione dei tempi di latenza dell’handoff, altre sull’aggiunta di
funzioni di paging, altre ancora, pur essendo basate su IP, sono state concepite ex
novo. Dopo aver presentato una visione d’insieme, saranno fatte delle considerazioni
di carattere generale allo scopo di individuare i problemi legati alla gestione di utenti
Capitolo 1 - Introduzione
6
mobili; verranno quindi esaminate le soluzioni presentate, analizzandone pregi e
difetti. Nell’ambito delle numerose proposte passate in rassegna, la nostra attenzione
si è concentrata sul Cellular IP, un protocollo per la gestione della micro-mobilità in
reti cellulari, concepito nell’ambito di un progetto della Columbia University.
Nel Capitolo 4 è presentata un’analisi dettagliata dei parametri che
influenzano maggiormente le prestazioni del Cellular IP; vengono quindi suggeriti
alcuni criteri di dimensionamento. L’attento studio delle caratteristiche del protocollo
ci ha portato ad individuare alcune possibilità di miglioramento nell’area del routing.
Sono state quindi proposte delle lievi modifiche allo scopo di ottimizzare gli
instradamenti interni alle reti Cellular IP. Per valutare l’entità dei vantaggi apportati
dalla nostra proposta è stato implementato un simulatore e sono state effettuate
numerose prove. Il Capitolo 5 contiene la descrizione del simulatore e dei risultati
ottenuti.
La tesi si conclude con il capitolo 6, che riporta alcune considerazioni
conclusive sul lavoro svolto e su eventuali sviluppi futuri.
Capitolo 2
In questo capitolo verrà tracciato un quadro completo della situazione attuale
nel campo delle reti mobili per la trasmissione dati. Inizieremo con il descrivere i
sistemi già disponibili o di imminente introduzione nelle reti telefoniche cellulari di
seconda generazione ed in particolare il sistema GPRS; passeremo quindi ad
esaminare il settore delle reti mobili IP, descrivendo i protocolli Mobile IP (compresa
l’estensione per l’ottimizzazione del routing) e Mobile IPv6. Il capitolo si concluderà
con un elenco dei principali requisiti che deve soddisfare un protocollo per la
gestione della mobilità nelle reti wireless basate su IP.
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
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2.1 Servizi di trasmissione dati a commutazione di pacchetto nelle
attuali Public Land Mobile Networks
I servizi di trasmissione dati su reti radiomobili disponibili al giorno d’oggi
(con particolare riferimento al sistema adottato sulla rete GSM, basato sulla tecnica a
commutazione di circuito) non soddisfano le esigenze degli utenti per via della bassa
bit rate, dei lunghi tempi necessari per instaurare una connessione e dei prezzi
elevati; né quelle dei gestori delle reti, per via dell’inefficienza di utilizzo delle
limitate risorse radio disponibili (si pensi che per ogni utente viene allocato un canale
per tutta la durata della connessione, nonostante la presenza di lunghi periodi di
inattività). Dal punto di vista tecnico sarebbe quindi più indicato l’uso della tecnica a
commutazione di pacchetto con multiplazione statistica, in modo da utilizzare il
mezzo trasmissivo solo quando necessario e condividere un canale fisico tra più
utenti. Questo approccio offre molteplici benefici anche all’utente, tra i quali una
tariffazione proporzionale al traffico generato e alla qualità del servizio richiesta,
indipendentemente dal tempo di connessione.
Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di due diversi sistemi per la
trasmissione dati su reti cellulari basati sulla tecnica a commutazione di pacchetto. Il
primo a vedere la luce è stato il sistema CDPD, sviluppato per aggiungere
funzionalità di trasporto dati alle reti telefoniche cellulari statunitensi AMPS, IS-95 e
IS-136. Il secondo sistema sviluppato in ordine di tempo è il GPRS per le reti GSM.
Sebbene quest’ultimo sia partito in ritardo rispetto al primo (la commercializzazione
dei primi terminali GPRS è prevista nel corso dell’anno 2000), è destinato ad
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
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incontrare una grande diffusione a livello globale (esiste anche una variante del
GPRS sviluppata per il sistema IS-136) per via dei molteplici vantaggi offerti.
Di seguito daremo solo alcuni cenni sul sistema CDPD, mentre tratteremo
con maggior dettaglio il funzionamento del GPRS, soffermandoci in particolar modo
sui livelli più alti dell’architettura protocollare.
2.1.1 Il sistema CDPD
Il Cellular Digital Packet Data (CDPD) è stato inizialmente sviluppato come
sistema per la trasmissione dati sulla rete telefonica radiomobile analogica AMPS; in
seguito è stato adattato alle reti IS-95 ed IS-136. Il CDPD consente una bit rate di
19.2 kbps, che si riduce a 9.6 kbps effettivi causa del notevole overhead. I nodi di
rete sono detti Mobile Data Intermediate Systems (MD-ISs) e si distinguono in home
e serving MD-ISs. Si hanno inoltre le Mobile Data Base Stations (MDBS), che si
occupano della gestione dell’interfaccia aerea. I MD-ISs sono dei routers con
funzionalità IP e costituiscono l’ossatura della rete CDPD; si occupano
principalmente dell’instradamento e della consegna dei dati, ma hanno anche compiti
di gestione della rete e della mobilità. L’home MD-IS immagazzina il profilo del
Mobile End System (M-ES) e autentica il M-ES; inoltre rappresenta il punto
d’ingresso per i datagrammi IP destinati a un M-ES, che sono incapsulati e instradati
al serving MD-IS competente. Nella rete CDPD si hanno due livelli di gestione della
mobilità: l’home MD-IS si occupa di gestire la macro-mobilità tenendo traccia del
serving MD-IS, mentre quest’ultimo gestisce la micro-mobilità immagazzinando
informazioni sulla cella in cui si trova il terminale mobile.
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
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Ogni cella CDPD ha a disposizione una sola coppia di canali per i dati
(discesa/salita). La tecnica di accesso utilizzata è la Digital Sense Multiple Access
con rilevamento delle collisioni (DSMA/CD). Osservando un bit di controllo,
l’utente mobile è in grado di stabilire se può trasmettere o se deve aspettare uno slot
successivo.
I databases della rete CDPD sono indipendenti da quelli della rete telefonica
radiomobile (AMPS o altre).
2.1.2 Il sistema General Packet Radio Service (GPRS)
Il General Packet Radio Service (GPRS) è un nuovo servizio per il sistema
GSM, concepito per migliorare e semplificare l’accesso alle reti dati a commutazione
di pacchetto (Internet in particolare). Contrariamente all’attuale servizio dati GSM a
commutazione di circuito, che consente bit rates non superiori a 9.6 kbps, il nuovo
sistema permette velocità di trasmissione fino a 170 kbps, gestibili in modo flessibile
secondo le reali necessità dell’utente.
Le possibili applicazioni del sistema GPRS spaziano dallo scambio dati in
ambiente Internet (WWW, posta elettronica, FTP) alla videoconferenza, fino alla
distribuzione di brevi messaggi di testo, senza considerare nuove aree d’interesse
come le applicazioni RTTI (Road Traffic and Transport Informatics) e le transazioni
finanziarie. Il GPRS opera quindi in un ambiente eterogeneo, dove le caratteristiche
del traffico variano tra quelle dei servizi in tempo reale (non solo punto a punto, ma
anche punto a multipunto) e quelle di applicazioni che prevedono lo scambio di
modeste quantità di dati.
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
11
Un requisito di progetto fondamentale, che ha guidato lo sviluppo del sistema
GPRS, è che tutte le nuove funzionalità introdotte siano integrabili senza eccessivi
costi all’interno delle attuali reti telefoniche cellulari (GSM e IS-136); questo implica
che le modifiche da apportare alle infrastrutture già esistenti debbano essere ridotte al
minimo.
Di seguito esporremo l’architettura del sistema, le funzionalità del protocollo,
i servizi offerti; esamineremo i meccanismi di gestione della mobilità e del routing ed
accenneremo infine all’architettura protocollare, rimandando alla bibliografia per i
dettagli riguardanti l’interfaccia aerea (livello data link). Per il momento basti sapere
che, per ovvi motivi di compatibilità, il GPRS fa uso delle stesse bande di frequenza,
tecniche di modulazione e struttura delle trame TDMA del GSM.
Architettura
Per consentire l’integrazione del GPRS all’interno dell’architettura GSM
esistente, sono stati definiti dei nuovi nodi di rete, denominati GPRS Support Nodes
(GSNs), che gestiscono l’instradamento e la consegna dei pacchetti.
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
12
Figura 2-1: architettura del sistema GPRS
Sono stati definiti due tipi di GSN: i Serving GSN (SGSN) ed i Gateway GSN
(GGSN). I primi agiscono a livello locale, all’interno di ben definite aree
comprendenti un certo numero di stazioni radio base; i compiti di un SGSN sono
principalmente quelli di instradamento e trasferimento di pacchetti, gestione della
mobilità, autenticazione e tariffazione. I GGSN rappresentano l’interfaccia tra la
dorsale GPRS e le reti dati a pacchetto (Packet Data Network, d’ora in avanti per
brevità PDN) esterne: essi convertono i pacchetti GPRS provenienti dai SGSN nel
formato appropriato (IP o X.25) e li rilanciano sulla rete esterna; la procedura inversa
viene seguita per i pacchetti provenienti dall’esterno, che verranno indirizzati al
SGSN opportuno. Il GGSN tiene traccia del SGSN correntemente associato a un dato
utente; gestisce quindi la mobilità ad un livello più elevato rispetto al SGSN. La
relazione tra i SGSN e i GGSN è di tipo molti a molti: un GGSN è l’interfaccia con
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
13
la rete esterna utilizzata da molti SGSN; ogni SGSN può scegliere di instradare i
pacchetti tra diversi GGSN, in funzione della rete esterna da raggiungere.
L’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) ha definito
anche le interfacce tra i nuovi nodi di rete e la rete GSM: Gb è l’interfaccia tra i GSN
e il BSC (Base Station Controller: controlla un gruppo di stazioni radio base); Gn è
l’interfaccia tra due GSN che si trovano all’interno della stessa PLMN; Gp tra due
utenti posti in diverse PLMN; Gi è l’interfaccia tra un GGSN e la rete dati a
pacchetto esterna (attualmente sono supportate Internet e le reti X.25).
I GSN sono connessi tra loro mediante una backbone GPRS, che si appoggia
sul protocollo IP; la trasmissione di pacchetti al suo interno avviene attraverso il
GPRS Tunneling Protocol (GTP). Si hanno due tipi di backbone GPRS: intra-PLMN
per connettere GSN appartenenti alla stessa rete mobile terrestre pubblica, inter-
PLMN per GSN che fanno capo a reti diverse.
Servizi
Il servizio base offerto dal GPRS è il trasferimento dati end-to-end mediante
la tecnica a commutazione di pacchetto. Inizialmente sarà disponibile solo il servizio
punto a punto (PTP) per il trasferimento dati tra due utenti, nelle varianti
connectionless (per Internet) e connection-oriented (per reti X.25). In un secondo
tempo sarà anche possibile realizzare due diversi tipi di trasferimento dati punto a
multipunto (PTM): multicast (PTM-M), per utenti localizzati all’interno di una ben
precisa area geografica; chiamata di gruppo (group call, PTM-G), per utenti
posizionati in modo arbitrario. Un altro servizio offerto dal sistema GPRS è l’invio di
messaggi SMS.
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
14
Come è stato accennato prima, la rete GPRS è caratterizzata da un traffico
assai eterogeneo; si rende quindi indispensabile un meccanismo per il supporto della
qualità del servizio. Il sistema GPRS prevede, per ogni sessione, la possibilità di
definire dei profili personalizzati di QoS, basandosi sui seguenti parametri: 1)
precedenza del servizio, ossia la classe di priorità, che può essere alta, media o bassa;
2) affidabilità: sono state definite tre classi, basandosi sui massimi valori di
probabilità tollerati rispettivamente per i pacchetti persi, duplicati, fuori sequenza e
corrotti; 3) ritardo: si hanno diverse classi, dalla 1 (per traffico real-time) fino alla 4
(best-effort); 4) throughput: viene specificata la bit rate massima e quella media.
La tariffazione terrà conto, oltre che del volume di dati trasmesso, anche del
tipo di servizio e del profilo di QoS.
Nella rete GSM/GPRS è prevista la possibilità dell’uso contemporaneo di
servizi a commutazione di circuito e a commutazione di pacchetto. Sono state quindi
definite tre classi di terminali: A, B e C. I terminali di classe A consentono l’utilizzo
simultaneo di servizi GSM e GPRS; quelli di classe B consentono la registrazione
simultanea (ma non l’uso); i terminali di classe C, infine, permettono solo la
registrazione e l’utilizzo di un servizio per volta.
Session management
Affinché una stazione mobile possa usufruire dei servizi della rete GPRS,
deve registrarsi presso un SGSN attraverso la procedura di GPRS attach. Se la
registrazione è avvenuta correttamente, può avere inizio la sessione attiva, durante la
quale si ha lo scambio di dati tra l’host mobile e una o più reti esterne. La
Capitolo 2 - Dalle PLMN alle reti IP wireless
15
disconnessione dalla rete GPRS avviene mediante il GPRS detach, che può essere
iniziato dalla MS o dalla stessa rete.
Ad ogni sessione è associato un contesto PDP (Packet Data Protocol context)
che ne descrive le caratteristiche; in particolare, esso contiene informazioni sul tipo
di protocollo in uso (ad es. IPv4), sull’indirizzo PDP (per es. un indirizzo IP)
assegnato alla stazione mobile, sulla QoS richiesta e sull’indirizzo di un GGSN che
funga da punto di accesso alla PDN esterna. L’allocazione dell’indirizzo PDP può
essere statica o dinamica. Con l’attivazione del contesto PDP, la MS diviene visibile
alla rete dati esterna ed è così in grado di spedire e ricevere pacchetti; un terminale
mobile può avere più contesti attivi contemporaneamente. La procedura di
attivazione del contesto PDP prevede uno scambio di messaggi di segnalazione tra
MS, SGSN e GGSN; per i dettagli si rimanda a [1].
Routing
Descriveremo adesso, tramite un esempio, i meccanismi d’instradamento
all’interno della rete GPRS; si assume che la rete dati a pacchetto sia una rete IP.