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INTRODUZIONE
Per alcuni storici la Seconda Guerra Mondiale è la continuazione
della Prima Guerra Mondiale
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.
Lo scontento per gli esiti di essa, era
ancora vivo. Pochi tedeschi, dopo la pace di Versailles, avevano
accettato le dure condizioni imposte dagli Alleati, a causa delle quali
la Germania entrò in un periodo di depressione economica,
contrassegnato da un'incontrollabile inflazione e da una vasta
disoccupazione.
Quasi nessun tedesco si era rassegnato all’occupazione francese
della Saar e della Renania; alla perdita della Slesia sud-occidentale;
di parte della Pomerania e della città di Danzica, attribuite alla
Polonia; come pure, non erano accettate le costose riparazioni di
guerra, richieste soprattutto dalla Francia.
La Germania è sicuramente la principale nazione sconfitta e il
suo desiderio di riscatto, favorisce l’ascesa di Hitler al potere.
Adolf Hitler, studente di scarse qualità, nasce in Austria nel
1889. All’età di venticinque anni si trasferisce a Monaco e quando
scoppia la prima guerra mondiale (1914-1918), si arruola come
volontario nell'esercito bavarese.
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Combattuta tra il 1914 e il 1918 da ventotto nazioni, raggruppate in due
schieramenti: le Potenze Alleate, (Gran Bretagna, Francia, Russia, Italia e Stati
Uniti) e gli Imperi Centrali (Germania, Austria, Ungheria, Turchia e Bulgaria).
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Nel 1920 si iscrive al Partito tedesco dei lavoratori, di impronta
nazionalista, presto ne diventa il capo e, lo denomina Partito
nazionalsocialista tedesco dei lavoratori. Diventerà famoso con il
nome Partito Nazista.
Nel 1923 dà al partito un simbolo ufficiale, una croce uncinata
nera, inscritta in un cerchio bianco su fondo rosso: la svastica. Si
serve anche di un quotidiano “L'osservatore nazionale”, per diffondere
la sua ideologia fondata sull'odio di razza e sul disprezzo per la
democrazia. La sua idea ispiratrice è ben sintetizzata in questa sua
affermazione: «una nazione che, nell’era della soppressione delle
razze, pensa ai migliori elementi della propria stirpe, deve essere un
domani la padrona del mondo»
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.
Adolf Hitler, sfrutta i motivi dello scontento popolare e promette
di riconsiderare il Trattato di Versailles e di fare della Germania la
maggiore potenza europea. Formula un programma imperniato sul
nazionalismo e sull'antisemitismo. Ciò gli fa ottenere sempre più
sostenitori, che vedranno la glorificazione di Hitler nel 1933, quando
ottiene da Hindenburg, presidente della Repubblica di Weimar
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l'incarico di cancelliere, ed alla morte di quest’ultimo (1934), riunì
nella sua persona anche la carica di presidente, facendo dichiarare
definitivo questo atto con un approvazione generale che gli attribuì il
90% dei consensi. Adolf Hitler, giunto al potere si trasformò
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Cfr. in proposito quanto lo stesso Hitler, scrive nel suo Mein Kampf, Varese, La
Lucciola, 1992, Cap.xv, pag. 259.
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Regime politico vigente in Germania dal 1919. Prese nome dalla città di Weimar.
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rapidamente in dittatore, nessun ostacolo ormai, avrebbe impedito
l’applicazione del suo progetto, e se ostacoli c’erano venivano tolti di
mezzo. I primi ad esser messi fuori gioco furono i sindacati, gli
oppositori segregati nei campi di concentramento e anche la più
insignificante opposizione veniva brutalmente azzittita. Il 30 giugno
1934, nella “notte dei lunghi coltelli”
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, a Berlino, Göring, ministro
degli Interni e Himmler, leader delle SS (“squadre di protezione”
braccio armato del nazionalsocialismo), fecero giustiziare altri
oppositori eminenti all’interno del partito. Per tutta la notte si
cercarono uomini da uccidere e all’alba del nuovo giorno si contarono
duecento morti ammazzati. Nel 1933, allo scopo di eliminare i
dissidenti, venne istituita la Polizia segreta di stato, nota come
Gestapo, svincolata da ogni controllo legale e soggetta solo al proprio
comandante, Heinrich Himmler.
In breve tempo l'economia, i mezzi di comunicazione e tutte le
attività culturali passarono sotto l'autorità nazista.
Per alleggerire le clausole del Trattato di Versailles
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, Hitler non
usa una politica di pacificazione, ma fa a pezzi il Trattato, ritira la
Germania dalle Società delle Nazioni e da il via ad un massiccio
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I nazisti diedero questo nome all’epurazione condotta all'interno del Partito
nazionalsocialista, la notte fra il 30 giugno e il 1° luglio del 1934.
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Il Trattato di Versailles fu negoziato alla conferenza di pace apertasi a Parigi il 18
gennaio 1919, alla fine della prima guerra mondiale, fra la Germania e i paesi
vincitori.
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programma di ricostruzione dell’Esercito, della Marina e
dell’Aviazione. Ripristina il servizio militare, occupa militarmente la
Renania nel 1936, e firma nel contempo un patto anticomunista con il
Giappone e un’alleanza con l’Italia fascista. Comincia a prender forma
il suo progetto di Grande Reich nella prospettiva politica di assicurare
lo spazio vitale al regime totalitario che avrebbe dovuto raccogliere
tutti i tedeschi.
E, sotto gli occhi dei Paesi vincitori, che avevano dichiarato di
“assicurare al mondo la democrazia”, comincia invece ad affermarsi il
nazismo che in breve tempo avrebbe trascinato il mondo ancora una
volta in una lunga e devastante guerra.
D’altra parte, tutte le condotte di Hitler hanno un solo
obbiettivo: Guerra! Apparentemente manca il movente, ma ad Hitler
non mancano né idee né crudeltà e perciò quanto segue e ciò che
accade: – «La nonna è morta» – questa parola d’ordine, pronunciata
alle ore 20:00 del 31 agosto 1939 dal capo delle SD, (servizio di
sicurezza) Heydrich, diede il via alla Seconda Guerra Mondiale.
Tutto era cominciato alcune settimane prima quando Hitler,
ormai deciso ad attaccare la Polonia, rivendicando la città di Danzica,
dichiarata città libera sotto la protezione della Società delle Nazioni
dal Trattato di Versailles, ma abitata da una popolazione in
maggioranza tedesca, aveva incaricato il comandante delle SS,
Himmler, di organizzare un «incidente», cosicché l’esercito tedesco
potesse ufficialmente giustificare l’intervento armato in territorio
polacco. Himmler né parlò con Heydrich, detto il “boia”, che a
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spietatezza e crudeltà aveva uguali ma non superiori, e questi si
addossò personalmente il compito di preparare un’operazione
adeguata. Secondo il piano di Heydrich, falsi soldati polacchi
avrebbero assaltato i soldati tedeschi impegnati alla stazione radio
tedesca di Gleiwitz, a pochi chilometri dal confine. A tal fine, un
gruppo di uomini, con a capo un giovane studente Alfred Helmut
Naujocks, venne inviato nella zona di Gleiwitz. Chiusi nei loro
nascondigli, gli uomini di Naujocks aspettarono l’ordine di muoversi.
L’ordine giunge la sera del 31. I finti soldati polacchi, attaccano la
stazione radio, uccidono i cittadini tedeschi che cercano di difendersi
dai “polacchi”. Conquistano la loro stazione, e il casus belli è
costituito. All’alba del primo settembre il “Piano Bianco”
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ha inizio.
1 settembre 1939, la macchina militare tedesca attacca la
Polonia con quella che viene definita Blitzkrieg, (ovvero guerra
lampo), velocissimi carri armati sfondano i confini polacchi, mentre
dal cielo la Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca, distruggeva
l’aeronautica polacca, danneggiava le linee di comunicazione e
impediva ai polacchi di fare affluire al fronte rinforzi, rifornimenti e
munizioni. Due settimane dopo, l’URSS, che nell’agosto 1939, a
Mosca aveva stipulato un patto di non aggressione con la Germania,
noto come Patto Molotov-Ribbentrop
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, attraversò la frontiera polacca
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Nome in codice dell’invasione della Polonia.
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Patto firmato dal ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop e dal
commissario per gli Affari esteri sovietico Vjačeslav Molotov. In base a tale patto la
Germania nazista e l'Unione Sovietica si impegnavano a non compiere azioni ostili
l'una nei confronti dell'altra, inoltre una clausola segreta prevedeva la spartizione
della Polonia a vantaggio dell'URSS.
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e occupò la Polonia orientale. Tra l’8 e il 10 settembre i tedeschi si
mossero verso Varsavia. Il 20 settembre tutta la Polonia era nelle
mani dei tedeschi e dei sovietici.
A questo punto la catena delle alleanze fa precipitare la
situazione, infatti in risposta all’aggressione, la Gran Bretagna e la
Francia dichiararono guerra alla Germania. Ben presto il conflitto
cominciato come circoscritto all’Europa, si estenderà anche a
numerosi paesi extra-europei, diventando una guerra di proporzioni
immani, il cui coinvolgimento degli Stati concorrenti fu totale e
l'evento bellico riguardò in modo dolorosamente imponente anche le
popolazioni civili.
In poco meno di un anno l’esercito tedesco riuscì ad
assoggettare gran parte dell’Europa centro-occidentale. Dopo che
l’invasione tedesca dell’Inghilterra, progettata da Hitler, venne
impedita dall’accanita resistenza dell’aviazione e della flotta inglese,
l’esercito tedesco, violando il patto Molotov-Ribbentrop attaccò
l’URSS. (22 giugno 1941).
La Russia arresterà l’invasione tedesca. Se sino a quel
momento, le truppe tedesche sembrarono non incontrare ostacoli,
ora, iniziava una dura e lunga resistenza. Dalla famosa Battaglia di
Stalingrado combattuta tra l'estate del 1942 e il febbraio 1943,
l'avanzata dell'esercito nazista subirà un’irrimediabile arresto.
Raggiunta la periferia della città nell'agosto 1942, la VI armata
tedesca guidata dal generale von Paulus fu coinvolta in una catena di
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battaglie con l’Armata Rossa, che si prolungò fino al gennaio dell'anno
seguente, e dopo aver subito enormi perdite, il 1° febbraio 1943
l'esercito tedesco fu costretto alla resa, ed inizia un percorso a ritroso
sino a Berlino.
In Italia, il Duce, seppur legato ad Hitler dal «Patto d’acciaio»
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,
all’inizio della guerra aveva dichiarato la «non belligeranza», ma i
clamorosi successi tedeschi, lo fanno agire a favore dell’entrata in
guerra dell’Italia. La sua idea era di condurre una guerra parallela nel
Mediterraneo, combattuta, secondo i suoi piani, con piccole operazioni
belliche e limitate ad aree geografiche definite. Probabilmente era
consapevole dell’impreparazione dell’esercito italiano, ma non poteva
restare fuori dal conflitto, qualcosa bisognava fare, almeno quanto
bastava, per non perdere l’opportunità di occupare un posto
importante al tavolo della pace ed una posizione egemone nei futuri
confini europei.
Per questi motivi, il 10 giugno 1940, Mussolini dal balcone di
Palazzo Venezia annuncia l’entrata in guerra dell’Italia: “Popolo
italiano: corri alle armi, e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il
tuo valore”.
L’entrata in guerra dell’Italia determinò l’apertura di nuovi
fronti, quello nord-africano e quello balcanico. Nei primi tre anni di
guerra, la disorganizzazione e l’impreparazione delle forze italiane
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Un patto di alleanza firmato il 22 maggio 1939 a Berlino, dai ministri degli Esteri
Ribbentrop e Ciano, rispettivamente per Hitler e per Mussolini, secondo il quale le
due potenze dell’Asse si sarebbero aiutate a vicenda nel caso di un conflitto.
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resero necessario su tutti i fronti l’intervento di sostegno della
Wehrmacht
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tedesca. Solo in alcune operazioni navali l’esercito
italiano riuscì a ottenere qualche successo.
Nel 1943 gli americani riuscirono facilmente a sbarcare in Sicilia
e la penisola divenne un campo di battaglia. Mussolini fu costretto a
lasciare la guida del governo e venne arrestato. In settembre il nuovo
governo, guidato dal generale Badoglio, firmò l’armistizio con gli
Alleati. Alla fine del 1943, l’Italia era divisa in due parti. Al sud gli
Alleati, i Savoia e il governo Badoglio, mentre i tedeschi occupavano il
Nord e il Centro, dove Mussolini, liberato dai tedeschi, guidava la
Repubblica Sociale Italiana. La liberazione della penisola fu lunga e
difficile. Solo nella primavera del 1945, con la liberazione delle
principali città italiane, il conflitto poté considerarsi chiuso, ma
lasciava all’Italia una pesante eredità di perdite umane e di rovine
materiali.
Allo scoppio della guerra gli Stati Uniti restano neutrali, salvo
per un atto varato dal Congresso
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, secondo il quale sarebbero stati
forniti aiuti militari ed economici agli Stati aggrediti da Hitler (Lend-
Lease Act, ovvero: legge affitti e prestiti), senza rompere
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Nome ufficiale dell'esercito del Terzo Reich, decretato da Adolf Hitler .
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Il Congresso degli Stati Uniti d'America è un organo legislativo che legifera sul
commercio interno ed estero, sulla leva militare, le dichiarazioni di guerra e altre
materie. Nel corso del conflitto, beneficiarono della Lend-Lease Act più di 35 nazioni
tra cui Gran Bretagna, Cina e Unione Sovietica.
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sostanzialmente la loro neutralità. Sino a quando, nel dicembre 1941
forze aeree e navali giapponesi distruggevano la flotta americana a
Pearl Harbor, provocando l’entrata in guerra di Giappone e Stati Uniti,
rispettivamente con le potenze dell’Asse e gli Alleati.
Alla metà del 1942 le forze alleate, dopo aver sconfitto tedeschi
e italiani in Africa, cominciarono una lunga controffensiva che ebbe il
suo culmine nello sbarco del giugno 1944 in Normandia e che si
concluse con la resa di Berlino nel maggio 1945.
Mentre la guerra contro la Germania nazista volgeva al termine,
il 4 febbraio del 1945 Stalin, Churchill e Roosevelt si incontrarono a
Jalta, in Crimea, (Ucraina) con l’obiettivo di decidere quale sarebbe
stato l’assetto europeo dopo la fine del conflitto. In questo vertice,
passato alla storia come “Conferenza di Jalta” si discussero diverse
questioni, si formularono strategie militari per la fase finale della
guerra, si definirono alcune linee guida per garantire l’ordine post-
bellico. Fu stabilita la smilitarizzazione della Germania e venne
raggiunto un accordo sui confini polacchi. I tre leader approvarono
una Dichiarazione congiunta che garantiva agli Stati europei il diritto
a scegliere il governo da loro voluto tramite libere elezioni. Venne
anche decisa la creazione di un’organizzazione mondiale degli Stati
(le future Nazioni Unite), che assicurasse la pace, ma anche
l’egemonia delle potenze vincitrici. Un importante accordo raggiunto a
Jalta, ma tenuto segreto, prevedeva che l’Unione Sovietica
dichiarasse guerra al Giappone entro novanta giorni dalla fine delle
operazioni in Europa, ricevendo in cambio la porzione meridionale