Capitolo I - Introduzione agli impianti di trigenerazione
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Capitolo I
INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI DI TRIGENERAZIONE
1.1 Generalità
Il continuo aumento della richiesta di energia sta portando ad una rivoluzione sul
piano energetico nazionale ed internazionale. Oltre allo sviluppo delle tecnologie
che mirano a sfruttare le fonti rinnovabili, si cercano di migliorare quelle già
esistenti.
In natura non è possibile trasformare completamente energia primaria del
combustibile in energia meccanica, infatti il secondo principio della
termodinamica dice che una qualunque macchina quando converte energia termica
in lavoro meccanico non lo fa mai al 100%, ma c‟è sempre un‟aliquota di calore
che viene restituita all‟ambiente. Pertanto nelle tecnologie impiegabili per la
realizzazione di cicli termodinamici, la frazione di calore che deve
necessariamente essere riceduta dal ciclo è quasi sempre maggiore della frazione
convertita in elettricità o lavoro, cosicché l'energia termica non utilizzata risulta
sovente superiore all'energia elettrica o meccanica utile.
Essendo l'energia termica una forma di energia ampiamente richiesta, ne deriva la
possibilità di impiegare lo “scarto” di un ciclo di potenza come calore utile per il
riscaldamento, raffreddamento o per svariati processi industriali.
In tal caso, il sistema che produce tanto elettricità (o potenza meccanica) quanto
calore utili prende il nome di sistema di cogenerazione.
Per cogenerazione, denominata anche Chp (Combined heat and power), si intende
la produzione contemporanea di energia elettrica e calore, considerati entrambi
effetti utili, partendo da una sorgente di energia primaria mediante un unico
sistema.
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In altre parole la cogenerazione consiste nell‟impiego utile del calore scaricato da
un ciclo di potenza, che risulterebbe altrimenti inutilizzato.
La riduzione di tale refluo termico consente la sostanziale diminuzione, a parità di
servizio reso all‟utenza, dei consumi di energia primaria. L‟entità del risparmio
varia a seconda delle tecnologie impiegate e delle condizioni di utilizzo
dell‟energia elettrica e del calore prodotti. In via approssimativa tale risparmio
può essere stimato attorno al 35-40%. Vengono chiariti i concetti appena esposti
con un esempio. Se si utilizzano 100 unità di combustibile in un impianto di
cogenerazione, si ottengono circa 20 unità di energia elettrica e 64 unità di energia
termica; per ottenere la stessa quantità di energia prodotta utilizzando impianti
convenzionali, che generano separatamente tali energie, sarebbero necessarie circa
80 unità di combustibile per la produzione di calore e 50 per la produzione di
elettricità, per un totale di 130 unità di combustibile. Il sistema cogenerativo, in
questo caso, consente quindi di risparmiare il 30% del combustibile (fig. 1.1).
Fig. 1.1 Confronto tra produzione combinata e produzione separata
La trigenerazione, detta anche Chcp (Combined heating, cooling and power
generation), rappresenta un particolare sviluppo dei sistemi di cogenerazione in
cui si recupera l‟energia termica, solitamente prodotta in inverno per il
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riscaldamento degli ambienti, per la produzione di energia frigorifera nei
periodi estivi (fig. 1.2).
Fig.1.2 Schema produzione energia combinata
Questo è possibile grazie ad un ciclo frigorifero ad assorbimento, che recupera
il calore generato dal cogeneratore e lo converte in “fresco”. Tutto questo
attraverso l‟utilizzo di energia meccanica spesa per azionare la pompa di
circolazione del fluido refrigerante, cioè l‟acqua, che, insieme alla sostanza
utilizzata come assorbente (per esempio l‟ammoniaca), permette di raggiungere le
stesse temperature di funzionamento dei tradizionali impianti di condizionamento.
Dunque grazie ai sistemi di trigenerazione è possibile produrre in una sola volta,
partendo da una fonte di energia primaria, energia elettrica, termica e
frigorifera, anche se in ambito domestico si distingue un ciclo invernale, che
vede la produzione soprattutto di energia elettrica e calore, ed un ciclo estivo che
produce energia elettrica e energia frigorifera. Tutto viene comunque fatto
utilizzando lo stesso impianto.
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Oggi vi sono sul mercato numerosi modelli di impianti di trigenerazione, ma la
differenza sta nel tipo di energia primaria utilizzata per alimentare il sistema.
Possiamo in particolare distinguere impianti alimentati a combustibili fossili
(soprattutto motori diesel) e impianti a gas o biogas, senza dimenticare infine gli
impianti che sfruttano energia prodotta da fonti rinnovabili ( oli vegetali, pellet,
biomasse, ecc..), anche se questa soluzione è al momento economicamente
impegnativa e necessita comunque di impianti di Integrazione tradizionali.
In sostanza i vantaggi legati a questa tecnologia sono rappresentati dall‟utilizzo
del calore prodotto dal cogeneratore durante il periodo estivo, da parte della
macchina ad assorbimento che produce così energia frigorifera.
1.2 Sistemi di trigenerazione
Gli elementi fondamentali di un sistema di trigenerazione, che ritroviamo in tutte
le soluzioni impiantistiche, sono sostanzialmente due:
1. Il motore primo che attua la conversione dell‟energia termica introdotta in energia
meccanica, accoppiato a un generatore elettrico che trasforma l‟energia meccanica in
energia elettrica;
2. Una macchina frigorifera che attua la conversione dell‟energia termica prodotta in energia
frigorifera.
A questi va aggiunta una serie di impianti ausiliari che ne consente il corretto
funzionamento (sistemi di dissipazione, strumentazione di regolazione e controllo
dell‟impianto, sistemi di antinquinamento e di insonorizzazione, ecc.).
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1.3 Motori primi in trigenerazione
I motori primi utilizzati per la trigenerazione possono essere suddivisi in due
classi.
A un grado di libertà. Per i motori primi a un grado di libertà, la definizione della
potenza elettrica fissa necessariamente anche la potenza termica (o viceversa). Tra questi
si annoverano i motori alternativi, le turbine a gas, le turbine a vapore a contropressione e
i cicli combinati con turbina a vapore a contropressione.
A due gradi di libertà. Per i motori primi a due gradi di libertà il rapporto
elettricità/calore generato può variare entro un campo molto ampio. In questo caso,
potenza elettrica e termica generate possono essere fissate, entro certi limiti,
indipendentemente l‟una dall‟altra. Tra questi ricordiamo le turbine a vapore a
condensazione e spillamento, i cicli combinati con turbina a vapore a spillamento e le
turbine a gas a iniezione di vapore. Ciascuna tipologia di impianto è caratterizzata da un
suo specifico campo di applicazione, all‟interno del quale si realizzano i massimi
rendimenti termodinamici e/o la massima convenienza economica.
Le principali caratteristiche tecniche sono riportate in tabella 1.1:
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Turbina
a vapore
Motore
diesel
Motore a
gas naturale
Turbina a
gas
Microturbina
Efficienza
energetica (%)
15-38 35-50 25-35 15-35 18-27
Efficienza
globale (%)
80 70-80 80-85 70-85 65-75
Efficienza
elettrica 75 70-80 70-80 50-70 50-70
effettiva (%)
Taglie tipiche
(MWe)
2-80 0,05-50 0,05-10 1-500 0,03-0,35
En. elettrica/
en. termica
0,1-0,3 0,5-1,0 0,07-1,0 0,5-1,0 0,4-0,7
Funzionament
o carico Possibile Buono Possibile Scarso Possibile
parziale
Costo di
installazione
(dollari/kW)
300-900 9001.500 900-1.500 8001.800 1.3002.500
Costo di
gestione
(dollari/kW)
< 0,004 0,0050,015 0,007-0,02 0,0030,0096 0,01
Tempo di
avviamento
1 ora-1
giorno
10 secondi 10 secondi 10 min. -1 ora 1 minuto
Combustibili
utilizzabili
Tutti
Diesel, oli
esausti
Gas naturale,
biogas,
propano, gas
di discarica
Gas naturale,
biogas,
propano, olio
combustibi le
Gas naturale,
biogas,
propano, olio
combustibile
Utilizzi
dell’energia
termica
Vapore a
bassa o alta
pressione
Acqua
calda,
vapore a
bassa
pressione
Acqua calda,
vapore a
bassa
pressione
Acqua calda
o surriscalda
ta, vapore a
bassa o alta
pressione
Acqua calda o
surriscaldata,
vapore bassa
pressione
Tab. 1.1 – Caratteristiche tecniche delle tipologie
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Vantaggi Svantaggi
Taglie
disponibili
Turbina a vapore
elevata efficienza globale,
può utilizzare qualsiasi
combustibile alta
affidabilità e tempi lunghi
di esercizio
avviamento lento basso
rapporto en. elettrica/en.
termica
Da 50 kW a
250 MW
Motori alternativi
a ignizione diretta
elevata efficienza associata
a flessibilità di
parzializzazione del carico
costi di investimento
relativamente ridotti tempi
di avviamento molto brevi
possono essere revisionati
in loco dai normali
operatori
emissioni relativamente
alte cogenerazione
limitata ad applicazioni a
bassa temperatura
necessità di smaltire il
calore quando questo non
è recuperato elevati costi
di manutenzione alti
livelli di rumorosità alle
basse temperature
Alte velocità
(1.200 rpm) <
4 MW
Motori alternativi
ad accensione per
compressore diesel
Basse velocità
(6075 rpm) <
0,5 MW
Microturbina
numero ridotto di parti in
movimento dimensioni
compatte e basso peso
ridotte emissioni
costi elevati efficienza
meccanica bassa
cogenerazione limitata ad
applicazioni a bassa
temperatura
da 30 kW a
350 kW
Turbina a gas
alta affidabilità basse
emissioni calore
disponibile ad alta
temperatura
richiesta di gas ad alta
pressione basse efficienze
a basso carico
Da 500 kW a
400 kW
Tab. 1.2 – Vantaggi e svantaggi delle diverse tipologie d‟impianto
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Fra queste macchine, i motori alternativi e le turbine a gas costituiscono la
tecnologia a oggi dominante nel campo delle piccole potenze grazie alla loro
flessibilità, affidabilità, modularità e grazie ai buoni rendimenti elettrici.
1.4 Recupero termico nei motori alternativi a combustione interna
I motori a combustione interna per le loro caratteristiche costruttive, possono
utilizzare una vasta gamma di combustibili sia liquidi (gasoli, benzine) sia gassosi
(gas naturale, gpl, biogas ecc).
Le applicazioni dei motori per impianti di co-trigeneraziane sono ampiamente
diffuse e le tecnologie molto affidabili permettono di raggiungere ottimi livelli di
efficienza elettrica e termica.
1.4.1 Principio di funzionamento
Lo schema impiantistico (fig. 1.3) prevede il collegamento diretto del motore ad
un generatore che converte l‟energia meccanica trasmessa producendo l‟energia
elettrica da inviare all‟impianto dedicato.
Fig. 1.3 Schema collegamento, motore generatore, utenza termica