INTRODUZIONE
“Il crescente ricorso al mercato per lo svolgimento di servizi
collaterali alla produzione è visto così come l'elemento nuovo
caratterizzante la strategia seguita dalle imprese, sia pubbliche che
private, nell'ultimo decennio.” Domberger; 1998
Wave Technologies S.r.l si propone di analizzare le principali aree
di business, centrali nello sviluppo dell’ azienda, e fornire le
soluzioni necessarie a migliorarne il funzionamento.
La crescita di Wave Technologies nell’ ambito del gruppo di
appartenenza Wave Group ha dato la possibilità di proporre le
giuste soluzioni in differenti ambiti aziendali attraverso le varie
divisioni che operano nel campo dell’ Amministrazione e Controllo,
formazione e gestione delle risorse umane, conoscenza dell’
Information Technology, al supporto della rete commerciale,
coordinata gestione delle azioni di Comunicazione e Marketing,
sviluppo di materiali multimediali e modelli 3D.
Il mio lavoro si propone di analizzare la società Wave
Technologies, che attraverso la realizzazione di servizi legati all’
integrazione di sistemi informativi e consulenza strategica-
operativa IT ha ottenuto un notevole successo, soffermandomi
principalmente sull’ analisi della situazione economica, finanziaria
e reddituale della società.
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Nella prima parte è presentata la storia dell’ azienda, la struttura
organizzativa ed i prodotti offerti.
In seguito, nella seconda parte, ho realizzato la riclassificazione dei
bilanci d’ esercizio dal 2003 al 2007 al fine di utilizzare i dati per
il calcolo degli indici di struttura e situazione finanziaria, di
solidità patrimoniale e di redditività.
Codesti indicatori sono stati poi analizzati attraverso un commento
e la rappresentazione grafica del loro andamento nel corso degli
esercizi amministrativi considerati.
In particolare nel capitolo terzo è presentata la riclassificazione dei
bilanci d’ esercizio della società, nel quarto la struttura e la
situazione finanziaria, nel quinto la solidità patrimoniale, nel sesto
la struttura e la situazione economica ed infine nel settimo capitolo
è presentata l’ analisi attraverso i flussi mediante il rendiconto
delle variazioni di liquidità.
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CAPITOLO PRIMO
Il bilancio d’ esercizio e riclassificazione
1.1 Il bilancio d’ esercizio
Il bilancio delle società di capitali è disciplinato dagli art. 2423 e ss. del Codice
Civile.
Si analizzano i principi generali negli artt. dal 2423 al 2435-bis:
1. Le finalità del bilancio d’ esercizio rappresentano le linee guida che
devono orientare gli amministratori nella redazione del bilancio d’
esercizio.
2. I principi di redazione rappresentano orientamenti di carattere piø tecnico
la cui osservanza consente di rispettare il dettato delle clausole generali.
3. I principi contabili sono invece norme tecnico-applicative per la
rilevazione delle operazioni di gestione, la redazione degli schemi di
bilancio e la valutazione degli elementi patrimoniali attivi e passivi.
- Le finalità del bilancio d’ esercizio sono individuate nel Codice Civile all’
articolo 2423 secondo il quale “il bilancio deve essere redatto con
chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico dell’
esercizio”.
- I principi di redazione rappresentano un’ applicazione pratica dei
postulati di “chiarezza” e “rappresentazione veritiera e corretta”.
I principi di redazione sono: la continuità, la prudenza, la competenza, la
valutazione separata degli elementi eterogenei delle singole voci e la
costanza dei criteri di valutazione.
- I principi contabili sono le regole per la formazione del bilancio che
trovano il fondamento logico nei postulati del bilancio stesso e possono
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pertanto avere ad oggetto la rilevazione contabile delle operazioni di gestione,
la redazione del bilancio d’ esercizio, la valutazione delle attività e delle
passività costituenti il patrimonio di bilancio.
Essi sono sommariamente individuati nell’ art. 2426 del Codice Civile.
Per quanto riguarda il contenuto del bilancio d’ esercizio:
1. L’ art. 2423 del Codice Civile stabilisce che la composizione obbligatoria
del bilancio sia la seguente: Stato Patrimoniale; Conto Economico; Nota
Integrativa:
2. Gli altri documenti relativi al bilancio d’ esercizio sono i seguenti: la
relazione sulla gestione; gli allegati al bilancio; la relazione del Collegio
Sindacale e/o del Revisore contabile; il bilancio consolidato.
3. I documenti raccomandati dal principio contabile n. 12 all’ interno della
Nota Integrativa o comunque presentati nel fascicolo di bilancio sono:
prospetto delle variazioni nelle voci di patrimonio netto; rendiconto
finanziario.
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1.2 La riclassificazione di bilancio
La riclassificazione del bilancio d’ esercizio è una procedura molto importante
per poter meglio comprendere e interpretare i fatti di gestione che molto spesso
non sono evidenti mediante la lettura degli schemi tradizionali di bilancio previsti
dalla normativa del Codice Civile.
Questa tecnica consente di raggruppare le voci di natura economica-finanziaria e
patrimoniale in categorie omogenee per poter rendere piø espressive e sintetiche
le informazioni sulla situazione dell’ azienda.
Gli scopi della riclassificazione di bilancio sono essenzialmente tre:
1. Permettere la costruzione e sottolineare i parametri e le grandezze piø
significative della gestione aziendale.
2. Rendere omogenei i dati per poter effettuare un confronto nel tempo e
nello spazio; si realizza il confronto tra piø esercizi amministrativi per la
stessa azienda (dimensione temporale) e con aziende che operano nello
stesso settore o in settori differenti (dimensione spaziale).
L’ omogeneizzazione dei dati è necessaria per poter individuare i trends
aziendali di medio periodo.
3. Separare gli elementi di bilancio che riguardano la gestione caratteristica
dell’ azienda da quelli che invece sono attinenti alle gestioni accessorie o
extra-caratteristiche per poter meglio comprendere le problematiche
gestionali centrali.
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1.2.1 La riclassificazione dello Stato Patrimoniale
Per quanto riguarda lo Stato Patrimoniale la riclassificazione dei dati è volta a
rappresentare gli impieghi e le fonti di capitale esistenti alla chiusura dell’
esercizio e a migliorare le informazioni sugli aspetti finanziari e patrimoniali
della gestione d’ impresa.
Questo si ottiene riorganizzando le poste nelle sezioni dell’ attivo e del passivo
secondo criteri di liquidità ed esigibilità (criterio finanziario).
Con il criterio finanziario lo stato patrimoniale viene rappresentato a sezioni
contrapposte:
- per quanto riguarda gli impieghi sulla base del grado di liquidità (attività
immobilizzate e capitale circolante)
- per quanto riguarda le fonti sulla base del grado di esigibilità (patrimonio
netto, passività consolidate e passività correnti).
Quindi:
- Le voci dell’ attivo che si trasformeranno in denaro entro 12 mesi dalla
redazione del bilancio si considerano attività correnti.
- Le voci dell’ attivo che si trasformeranno in denaro oltre 12 mesi dal
momento della redazione del bilancio si considerano attività
immobilizzate.
- Il capitale investito è dato dalla somma dei valori patrimoniali che
esprimono scorte liquide in attesa di impiego e investimenti in attesa di
realizzo.
- Le voci del passivo che si trasformeranno in denaro entro 12 mesi dal
momento della redazione del bilancio si considerano passività correnti.
- Le voci del passivo che si trasformeranno in denaro oltre 12 mesi dal
momento della redazione del bilancio si considerano passività consolidate.
- Il capitale acquisito coincide con le fonti di finanziamento (mezzi propri,
passività consolidate passività correnti) che un’ impresa utilizza per i
fabbisogni espressi dal capitale investito.
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Vediamo lo schema di Stato Patrimoniale riclassificato:
CAPITALE INVESTITO (Impieghi) CAPITALE ACQUISITO (Fonti)
ATTIVO IMMOBILIZZATO (I)
- Immobilizzazioni immateriali
- Immobilizzazioni materiali
- Immobilizzazioni finanziarie
PATRIMONIO NETTO (N)
- Capitale sociale
- Riserve
- Utile/perdite a nuovo
- Utile/perdite d’ esercizio
ATTIVO CIRCOLANTE (C)
- Scorte di magazzino (M)
- Liquidità differite (L.d)
- Liquidità immediate (L.m)
PASSIVITA’ CONSOLIDATE
PASSIVITA’ CORRENTI (p)
L’ analisi nel dettaglio delle singole voci dell’ attivo:
ATTIVO IMMOBILIZZATO
- Immobilizzazioni immateriali: sono impieghi in fattori pluriennali non
tangibili come brevetti industriali, diritti di concessione, licenze, marchi
di fabbrica, spese di impianto e ampliamento, costi di ricerca e sviluppo
ad utilità pluriennale.
- Immobilizzazioni materiali: sono impieghi in fattori pluriennali di tipo
tangibile come terreni, fabbricati, impianti, macchinari, automezzi e
mobili.
- Immobilizzazioni finanziarie: sono investimenti di carattere durevole e
di tipo finanziario come partecipazioni in altre società, crediti a medio-
lungo termine, depositi cauzionali non estinguibili entro 12 mesi ed i
risconti pluriennali.
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ATTIVO CIRCOLANTE
- Scorte di magazzino: sono le rimanenze di magazzino di materie prime,
semilavorati e prodotti finiti.
- Liquidità differite: sono crediti destinati ad essere incassati entro 12
mesi dalla redazione del bilancio ed i ratei attivi.
- Liquidità immediate: sono attività trasformabili in modo immediato e
senza oneri come la cassa, i saldi su c/c, le cedole maturate sui titoli
investiti ancora da incassare.
L’ analisi nel dettaglio delle singole voci dell’ passivo:
PATRIMONIO NETTO:
- Capitale sociale della società.
- Composizione delle riserve.
- Ammontare utili/perdite portate a nuovo.
- Utile/perdita d’ esercizio.
PASSIVITA’ CONSOLIDATE:
- I fondi per rischi ed oneri che appartengono alla voce B) del passivo
dello Stato Patrimoniale civilistico; questi hanno una esigibilità che supera
l’ esercizio successivo.
- Il trattamento di fine rapporto di lavoro.
- I debiti che sono compresi nella voce D9 del passivo dello Stato
Patrimoniale civilistico e aventi una scadenza superiore rispetto l’
esercizio successivo.
- I ratei e risconti pluriennali.
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PASSIVITA’ CORRENTI
- I fondi per rischi ed oneri che hanno un’ esigibilità prevedibile entro l’
esercizio
- I debiti compresi nella voce D) del passivo dello Stato Patrimoniale
civilistico e aventi una scadenza entro l’ esercizio successivo.
- I ratei e i risconti annuali.
1.2.2 La riclassificazione del Conto Economico.
Il processo di riclassificazione del Conto Economico prevede di raggruppare i
costi e ricavi che si originano dalla gestione dell’ impresa per poterne valutare ed
analizzare la situazione economica attraverso indicatori di risultato, aggregati e
margini intermedi.
Questi tipi di risultati consentono di formulare dei giudizi sulla redditività dell’
impresa, intesa come capacità di remunerare nel tempo e in modo congruo i
fattori che vengono impiegati nella produzione.
Analizzando lo schema operativo di Conto Economico riclassificato possiamo
verificare che il risultato netto globale (Utile/Perdita d’ esercizio) può essere così
scomposto:
- Risultato operativo dell’ esercizio è il reddito attribuibile all’ attività
caratteristica dell’ impresa.
- Risultato di gestione finanziaria è il reddito proveniente dall’ attività di
impiego e provvista di denaro.
- Risultato gestione atipica è il reddito provenienti da gestioni ed attività
estranee (o collaterali) rispetto a quella caratteristica.
- Risultato gestione straordinaria è il reddito proveniente da attività non
ricorrenti e non attese.
- Imposte raggruppano le imposte sul reddito d’ esercizio che gravano sull’
attività di impresa.
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Procediamo con la riclassificazione attraverso il modello del “Conto Economico
della produzione effettuata con evidenziazione del valore aggiunto”.
Vediamo ora lo schema utilizzato per la riclassificazione del Conto Economico:
Ricavi di vendita netti
Variazione rimanenze prod. Finiti
Produzione in economia
PRODUZIONE EFFETTUATA
- Costi esterni:
- Acquisti
- Costi per prestazioni di servizi
- Variazione rimanenze mat. Prime
- Imposte indirette e tasse
Ris: VALORE AGGIUNTO
- Costi per il personale
Ris: MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
- Ammortamenti; Svalutazioni
Ris: RISULTATO OPERATIVO
- Gestione finanziaria:
- Interessi e altri oneri finanziari
- Altri proventi finanziari
Ris: RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA
- Gestione atipica
Ris: RISULTATO GESTIONE ATIPICA
- Gestione straordinaria:
- Proventi straordinari
- Oneri straordinari
Ris: RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
- Imposte sul reddito d’ esercizio
Ris: UTILE/PERDITA D’ ESERCIZIO
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