IX
Presentazione
Volevamo rilanciare il ruolo di Roma
nel panorama mondiale e rimarcare la
forte vocazione sportiva che le appartiene
per storia e per tradizione.
Gianni Alemanno
Cosa rappresenta oggi lo SPORT?
E’ svago? E’cultura? E’ benessere psico-fisico? O è solo un evento? E’ uno
mezzo di integrazione e sviluppo culturale? Oppure è una delle ultime forme
rimaste di strumento educativo e mezzo di diffusione di valori sani e
“genuini”? Lo sport è davvero tutto questo, oppure si sforza di apparire cosa
realmente non è? Cos’è davvero oggi lo sport, o meglio, cosa rappresenta
oggi lo sport?
Lo sport diversamente dal passato, risponde oggi ad una moltitudine di
bisogni, da quello fisico, a quello sociale, da quello comunicativo a quello
economico. Molti oggi si soffermano a riflettere sulla molteplicità dei volti
con cui quotidianamente la disciplina sportiva entra in rapporto con l’essere
umano, ed ogni riflessione è in grado di cogliere dello sport un aspetto
nuovo.
Anche il presente lavoro di ricerca prende le mosse da un momento di
riflessione sul reale valore dello sport odierno, per poi soffermarsi sulla
prospettiva economica e su quello che può esser definito “anello di
congiunzione” fra due mondi apparentemente così lontani ma nella realtà così
vicini tra loro: lo Sport ed il Turismo. Il confronto fra questi due elementi si
palesa come il filo conduttore dell’intera ricerca. Sport e Turismo, settori che
X
un tempo sembravano appartenere a sfere d’interesse economico e sociale
assolutamente diverse, i cui risvolti e conseguenze sembravano essere lontani
anni luce. Oggi, a seguito di numerose ricerche empiriche, si è dimostrato che
non solo i due campi d’interesse presentano numerosi elementi di
comunanza, ma sembrano essere strettamente correlati l’uno l’altro, tanto da
poter essere definiti quasi elementi di un unico sistema e, dunque, generatori
di un unico output. Si arriva dunque a parlare di Turismo Sportivo in
un’accezione teorica ben precisa: non un allontanamento volontario dalla
propria dimora abituale in cui lo sport assume un ruolo qualsiasi, ma un
allontanamento volontario dalla propria dimora abituale in cui lo sport ne
diviene il protagonista.
Il lavoro si articola in tre sezioni. In particolare, nella prima parte, “Sport e
Turismo: due mondi a confronto”, data la natura complessa ed estremamente
articolata del fenomeno sportivo, è sembrato opportuno fornire dapprima una
definizione (il più possibile completa ed esaustiva) del termine SPORT,
nonché un’analisi economica e sociale del settore di riferimento, per
approdare poi all’esame di quello che stato definito il denominatore comune
dello sport e del turismo: il tempo libero. Elemento quest’ultimo senza il
quale verrebbe meno tanto la pratica sportiva quanto quella turistica. Si passa
poi, con il secondo capitolo, all’esame del mercato sportivo ed in particolare
del “prodotto”, della domanda e dell’offerta, nonché delle forze che
influenzano il mercato sportivo. Si offre inoltre una breve panoramica sugli
investimenti istituzionali in materia sportiva, (suddivisi per regione, provincia
e comune), ed una rapida analisi del fatturato del sistema sportivo italiano
sulla base dei pochi ed ultimi dati disponibili (anche se non molto
aggiornati).
Con la seconda sezione (III e IV capitolo), “Lo sport e gli eventi”, si sposta
l’attenzione sugli eventi ed in particolare sulla natura dell’impatto generato,
XI
sulle diverse tipologie, sul processo di produzione e sulle tecniche di
valutazione degli eventi. Con il quarto capitolo si analizza inoltre il
marketing degli eventi sportivi (maggiori criticità e fattori di successo) e la
nascita dello sport management.
Il lavoro si conclude con il quinto ed ultimo capitolo (costitutivo della III
sezione) incentrato sull’analisi dell’impatto generato dal Fivb Men’s
Volleyball World Championship – Italy 2010. Dopo una breve panoramica
sulla nascita e la storia della Lega Pallavolo Italiana – Serie A, sulle ultime
edizioni del campionato mondiale di pallavolo maschile, si descrive la ricerca
condotta, dagli obiettivi al piano di ricerca, dalla metodologia alle tecniche
utilizzate, dagli strumenti ai risultati ottenuti.
Nella speranza di offrire una piacevole lettura a quanti vorranno dedicarci
tempo, si ringrazia tutti coloro che hanno contribuito, seppur indirettamente,
alla realizzazione della presente ricerca, donandomi consigli, informazioni,
pareri e semplice supporto morale.
Un grazie particolare va alla Prof. C. M. Golinelli, mia relatrice, ed al Prof.
M. Liguori che sapientemente mi ha guidata, accompagnata e supportata in
questo mio percorso formativo, rappresentando per me non soltanto un valido
supporto istruttivo.
Grazie Daniela.
PARTE PRIMA
Sport e Turismo due mondi a confronto
CAPITOLO I
Sport e Turismo Sportivo
SPORT:
“qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso
una partecipazione organizzata o non,
ha per obiettivo l’espressione o il miglioramento
della condizione fisica e psichica,
lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento
di risultati in competizioni di tutti i livelli”
Consiglio d’Europa, Carta Europea dello Sport 1992, art. 2
CAPITOLO I – Sport e Turismo Sportivo
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1.1 I diversi valori dello Sport
“Dai grandi eventi … allo sport di base” di Alessandro Cochi
1
; “Attività
motoria e terza età – Una fase della vita da rivalutare. Particolarmente
positivi gli effetti psicologici” di Daniela Tabacchiera; “Diversi …. Da chi?
L’importanza dello Sport nell’abbattimento dei pregiudizi e delle barriere” di
Antonio Guidi; “L’unione fa la forza. Occorre realizzare un sistema integrato
di servizi sociali con interventi che includano anche lo sport” di Rosalba
Marchetti; “Mens sana…” di Carla Monacelli.
Questi sono solo alcuni dei numerosi articoli pubblicati sull’ultima edizione
di “RomaSport”
2
, la rivista che l'Ufficio Sport del Comune di Roma ha
dedicato al mondo dello sport, ai luoghi ad esso deputati ed a tutti gli sportivi.
E’ proprio da una rapida lettura di questi articoli che nasce l’importante
riflessione su cosa rappresenti oggi lo sport per le moderne società: è solo un
evento? E’ uno mezzo di integrazione e sviluppo culturale? Oppure è una
delle ultime forme rimaste di strumento educativo e di diffusione di valori
sani e “genuini”? Lo sport è davvero tutto questo, oppure si sforza di apparire
cosa realmente non è? Cos’è davvero lo sport, e cosa rappresenta oggi lo
sport?
Prima di addentrarsi nell’analisi del turismo sportivo sembra d’obbligo una
breve riflessione su cosa si intenda oggi con il termine sport, alla luce delle
recenti evoluzioni socio-economiche. In realtà tale concetto, di uso comune,
sembra celare dietro di sé un mondo sconosciuto ai più, ma così tanto
“allettante” da un punto di vista economico da attirare gli interessi di un
numero assai differenziato di imprese industriali e commerciali appartenenti
1
Dott. Alessandro Cochi è il delegato del sindaco per le politiche sportive
2
La rivista “RomaSport” è gratuita ed è disponibile anche on-line sul sito del Comune di
Roma:http://www.comune.roma.it
CAPITOLO I – Sport e Turismo Sportivo
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ai più diversi settori dell’ attività economica. Seppur etimologicamente il
termine sport derivi dal francese antico “desport” ossia disporto, svago, dal
punto di vista concettuale sembra che il termine sia di provenienza
anglosassone e possa esser fatto risalire alla seconda metà del XIX secolo.
Nella sua accezione moderna, il termine sport, sta ad indicare appunto
divertimento. Neanche la definizione ufficiale di sport, approvata a Rodi nel
1992, contenuta nella Carta europea dello Sport e condivisa da tutti i paesi
europei, definisce nettamente quelli che sono i confini concettuali di tale
materia. Infatti, per sport si deve intendere: “qualsiasi forma di attività fisica
che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo
l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo
sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di
tutti i livelli”
3
. Come è evidente, tale definizione abbraccia almeno tre ambiti
concettuali nettamente diversi: sport inteso come miglioramento psico-fisico,
sport inteso come pratica sociale e sport inteso come attività competitiva.
Questo dimostra quanto la concezione di sport sia in continua evoluzione e
possa essere concepita come una “definizione aperta, un concetto quadro nel
quale confluiscono gli orientamenti del periodo preso in considerazione”
4
.
Lo sport inteso come miglioramento psico-fisico è, forse, la concezione più
moderna (rispetto alle tre sopra fornite), si diffonde infatti in Europa a partire
dagli anni ottanta sull’onda del crescente sviluppo della cultura del benessere
fisico di derivazione americana. Secondo questa accezione, lo sport è visto
soprattutto come strumento per modellare il proprio corpo, come disciplina
che possa aiutare a cambiare le proprie malsane abitudini di vita quotidiana
all’insegna del benessere fisico da una parte e psichico dall’altra. Lo sport si
contrappone nettamente alla concezione di sedentarietà, all’immagine di
3
Consiglio d’Europa, Carta Europea dello Sport, 1992, art. 2
4
M. Di Marco, S. Oronzo, G. D’Intino, “Manuale del turismo sportivo”, Franco Angeli,
Milano, 2005, pag. 49
CAPITOLO I – Sport e Turismo Sportivo
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obesità e si diffonde come unico strumento che possa aiutare a mantenere
intatta la propria giovinezza e la propria bellezza. E’ necessario ricordare, al
fine di non decontestualizzare tale concezione e di comprenderla dunque a
fondo, che questa definizione di sport si diffonde in un momento specifico
dell’evoluzione della società contemporanea, un momento in cui la bellezza
esteriore e l’apparire cominciano a prendere il sopravvento rispetto all’essere,
sono gli esordi della contemporanea società.
Lo sport come pratica sociale ed educativa è forse, assieme al concetto di
pace e fratellanza, la concezione di pratica sportiva più antica in assoluto.
Infatti, sin dai tempi delle prime Olimpiadi, lo sport è visto come momento di
socialità, come uno spazio temporale in cui è possibile coltivare amicizie e
rapporti sociali di vario genere, con i propri compagni di squadra da una parte
e con gli avversari dall’altra . Questa accezione della pratica sportiva è
quanto mai vera nel caso si prendano in esame gli sport di squadra in cui la
lealtà, lo spirito fraterno e la collaborazione reciproca sembrano essere alla
base della vittoria del singolo e del gruppo in campo e fuori. Sono questi i
principi di base che progressivamente hanno fatto elevare lo sport da
semplice attività ludica tipica del tempo libero a vera e propria pratica
educativa. La disciplina sportiva infatti, se analizzata in un’ottica pedagogica,
rappresenta un importante strumento di crescita personale e miglioramento
dell’essere umano. Si pensi, soltanto per fare un esempio, al rispetto delle
regole, al rispetto per gli altri, alla disciplina, all’autocontrollo, alla tolleranza
e allo spirito di abnegazione; qualità, queste, che sono alla base di tutte le
discipline sportive e che spesso divengono un vero e proprio stile di vita. E’
proprio questo il valore dello sport al quale inneggia una delle fonti
giuridiche in materia più importanti a livello mondiale, la “Carta
internazionale per l’educazione fisica e lo sport”, approvata dall’UNESCO il
21 novembre 1978, la quale, dopo aver riconosciuto la pratica dello sport
CAPITOLO I – Sport e Turismo Sportivo
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come un diritto fondamentale per tutti gli esseri umani, all’art. 2 recita:
“l’educazione fisica e lo sport costituiscono un elemento essenziale della
educazione permanente nel sistema globale di educazione. L’educazione
fisica e lo sport, dimensioni essenziali della educazione e della cultura,
debbono sviluppare le attitudini, la volontà e la padronanza di sé e di ogni
essere umano e favorire la piena integrazione nella società….”.
Lo sport inteso come attività competitiva risponde al cosiddetto “bisogno
competitivo”
5
. Un bisogno tipico dell’essere umano, che avverte la necessità
di confrontare, nel caso specifico in campo sportivo, le proprie capacità in
rapporto alle prestazioni dell’altro, dell’avversario. Questo innato “bisogno di
confronto” sportivo ha portato nel tempo alla nascita delle più antiche
competizioni agonistiche, dalla prima Olimpiade dell’era moderna (1896)
alle molteplici manifestazioni sportive odierne. Purtroppo però il limite con
la degenerazione è molto labile, infatti, se estremizzato tale bisogno sfocia
nella patologia, ed ecco che improvvisamente competere non è più
sufficiente, l’importante diviene vincere anche a costo di mettere a
repentaglio la propria vita. E’ in virtù di questo malsano meccanismo che con
i tempi moderni, al fine di aggiudicarsi la vittoria ad ogni costo, nasce e si
diffonde l’antitesi allo sport, quello che oggi viene definito doping e che
secondo la maggioranza degli italiani rappresenta “il principale male che il
movimento sportivo si trova ad affrontare … il vero cancro dello sport…”.
6
Infine, alla luce delle moderne evoluzioni sociali ed economiche della
contemporanea società, al fine di costruire un quadro completo del concetto
di sport, sembra necessario soffermarsi a riflettere sulla concezione della
disciplina sportiva come “status simbol”, come elemento di definizione e
rappresentazione sociale.
5
Idem, pag. 53
6
1° Rapporto Sport & Società, Coni – Censis, 2008, pag. 35
CAPITOLO I – Sport e Turismo Sportivo
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La concezione di sport come “status simbol” è quella attualmente più
diffusa, non è infatti difficile incappare oggi in giovani che praticano attività
fisica solo per rispondere ad un bisogno di emulazione e di identificazione
con i propri idoli che sempre più spesso appartengono al mondo dello sport.
Inoltre, è opinione diffusa in sociologia, che oggi l’attività sportiva sia
divenuta un importante descrittore sociale, lo sport infatti identifica,
purtroppo sempre più spesso, una specifica porzione della popolazione che,
inneggiando al mito del benessere fisico, cerca di collocarsi in un gradino
della scala sociale sempre più elevato. Si tratta di un meccanismo sociale
molto semplice che si individua per ogni elemento che viene elevato dalla
massa da semplice bene o servizio a vero e proprio status simbol, lo è stato in
passato con i beni tecnologici, dalla radio, alla televisione, alla lavatrice, lo è
oggi con le grandi automobili, la pratica turistico-sportiva d’elite,
l’abbigliamento firmato dai più importanti nomi dell’alta moda italiana ecc..
Questi infatti sono gli elementi che attualmente distinguono chi gode di una
posizione privilegiata all’interno della scala sociale. Si tratta in altre parole di
descrittori sociali: status symbol. In risposta a questo malsano fenomeno
sociale, l’offerta sportiva, almeno nella grandi città, diviene sempre più ricca
e complessa, accompagnata da proposte per il benessere del corpo e della
mente, estetiche e non. Maggiori sono i servizi offerti dai centri sportivi,
maggiori sono i costi di accesso, costi non sempre alla portata di tutti. Questo
particolare meccanismo sociale permette all’individuo che accede ai grandi
centri fitness (sempre più vicini alla concezione del wellness) di identificarsi
con una classe sociale più elevata alla quale spesso non appartiene realmente.
Un elemento che descrive rapidamente tale fenomeno è la possibilità di
rateizzazione della quota associativa offerta dalla maggior parte dei centri
sportivi. Tale pratica sta ad indicare da una parte il costo proibitivo dei
servizi offerti e dall’altra la volontà di non rinunciare ad un servizio che, in