3
INTRODUZIONE
“Per mezzo del libro trovato nella cassetta avete ora a disposizione la più ricca, la più
completa biblioteca che nessuno abbia mai posseduto, e inoltre ve la potete portar
dietro costantemente. Poiché recando in tasca questo curioso libretto esso si converte
ogni volta che lo tirate fuori nell‟opera che desiderate giusto di leggere”.
(Ernst. T.A. Hoffmann, Racconti, cit., pag. 275)
Nel racconto “Il sorteggio della sposa” (“Die Brautwahl”), il grande scrittore tedesco
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann narra le singolari avventure di tre pretendenti alla
mano di una giovane ed affascinante fanciulla. Chiaramente, uno solo di loro sarà
vincitore, ma agli altri due, in cambio della rinuncia, sarà comunque consegnato una
sorta di premio di consolazione, un dono per loro ancora più prezioso della bellissima
ragazza. In particolare, uno dei pretendenti, il cancelliere Tusmann, curiosa figura di
attempato bibliofilo che difficilmente avrebbe potuto rendere davvero felice la giovane,
riceve un dono che non potrebbe lasciarlo più soddisfatto: un libro magico dalle pagine
bianche ma capace di trasformarsi all‟istante in qualunque altro libro al semplice
desiderio del suo proprietario. Il libro del cancelliere Tusmann è magico poiché, come
una sorta di libro universale, grazie alle sue bianche pagine fatate, può riempirsi, a
comando del suo proprietario, con i testi più diversi: il sogno di ogni bibliofilo. Lo
schermo di un computer, allo stesso modo, può riempirsi dei contenuti più svariati, ma,
nella maggior parte dei casi, i bibliofili non lo amano affatto. “Chi ama i libri, piuttosto,
considera spesso il computer come un pericoloso avversario della lettura, e vede il web
non già come uno sconfinato paradiso testuale ma come un suo simulacro infido e
distorto, in cui la “vera” lettura è sostituita da un movimento disordinato tra frammenti
di testo per lo più sconnessi e scarsamente significativi”
1
. Lo schermo di un computer è
scomodo, pesante, fragile, costoso, emette luce etc. ma, da qualche anno, la situazione
degli amanti della lettura ha preso una piega differente nei confronti del mondo della
1
Cfr: Gino Roncaglia, I libri elettronici fra innovazione e tradizione: il libro magico del cancelliere
Tusmann, in “Italianieuropei.it”, 16 marzo 2010.
4
testualità digitale. Infatti, l‟e-book, il libro digitale, e la recente “carta elettronica” di cui
sono forniti i dispositivi di lettura dedicati (ai testi elettronici), suggeriscono una valida
alternativa al personal computer e, ancora più specificatamente, al libro stampato come
tutti lo conosciamo.
Scrivere una tesi di laurea sull‟e-book e sull‟editoria digitale è piuttosto complicato.
Prima di tutto perché la maggior parte delle cose che sono state scritte in questo
documento: dati, statistiche, descrizioni di prodotti o servizi legati all‟editoria
informatica, previsioni etc. potrebbero, nel giro di qualche mese, subire un‟evoluzione
improvvisa o essere addirittura informazioni considerate obsolete. In secondo luogo,
perché gli e-book, i libri digitali, sono ancora oggi un prodotto, o meglio, un fenomeno
culturale ed economico ancora difficile da inquadrare anche se di grandissima portata.
Questi oggetti digitali hanno fatto la loro comparsa già intorno agli anni settanta con
l‟avvento dei primi progetti di digitalizzazione e lo sviluppo delle tecnologie
informatiche e, anche chi non frequenta o sfrutta abitualmente la rete e le sue possibilità,
ha, almeno una volta, incappato in documenti digitali scaricabili gratuitamente o meno
dal web, insomma, in quelli che, già da diversi anni, vengono chiamati e-book. Dal
momento in cui questi libri elettronici hanno fatto la loro comparsa nel web ed hanno
cominciato a diffondersi, il dibattito che si è spesso scatenato è stato quello relativo alla
potenziale relazione conflittuale tra libri stampati ed e-book. Se si vanno a rileggere tutti
gli articoli, saggi ed interventi legati al periodo che va dalla seconda metà degli anni
Novanta fino ai primi anni del 2000, è facile notare come si tendesse a sottolineare
solamente l‟aspetto legato ad un‟eventuale (o certa) futura “morte del libro a stampa”,
piuttosto che analizzare come venissero costruiti questi file testuali elettronici, quali
fossero i canali di vendita o di download privilegiati e se esistessero o meno dei supporti
adatti per la loro fruizione. Di fatto, anche ora, è impossibile prendere una posizione
rispetto agli interrogativi preoccupati circa il futuro dell‟editoria, non soltanto perché al
momento non si hanno ancora delle certezze o prospettive accettabili, ma soprattutto,
perché la stessa idea di e-book - nato come antagonista rispetto al libro cartaceo - risulta
spesso errata. È importante capire che gli e-book non sono stati pensati come
un‟opzione alternativa ai “libri”
ma rappresentano l‟evoluzione stessa, e di conseguenza la sopravvivenza e la continuità del
5
libro in quanto tecnologia attraverso cui la conoscenza può essere elaborata. […] Quello che sta
cambiando non è quindi il significato del libro, né il suo ruolo o il suo valore, ma piuttosto il
“formato” che ne determina le caratteristiche intrinseche e le modalità di produzione,
distribuzione e utilizzo.
2
Nel mercato accademico e professionale, ad esempio, gli e-book esistono (anche in
Italia) già a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. Tuttavia la vera novità
dell‟editoria digitale, come ricorda Giulio Blasi (docente dell‟Università di Bologna) in
un documento pubblicato a novembre del 2010, ha cominciato a farsi largo solo pochi
anni fa e ha evidenziato, in particolare anche in Italia, tre dimensioni specifiche:
“l‟emergenza di un mercato di nuovi dispositivi di lettura (device basati sull‟e-ink,
tablet come l‟iPad, dispositivi mobili dotati di software di lettura di e-book come
iPhone, Blackberry etc.); l‟entrata sul mercato di grandi operatori nel mercato consumer
(Amazon, Barnes & Noble, Apple, Google ed altri) che hanno spostato il focus dal
mercato professionale e accademico a quello generalista della narrativa e della varia; e,
infine, l‟entrata in gioco (estremamente tardiva) degli editori italiani grandi e piccoli”
3
.
Dunque, indicativa di questo cambio di formato e delle modalità di produzione e
fruizione, è stata, specialmente in questi ultimi anni, la storia degli e-book reader, dei
tablet device e della loro enorme distribuzione e vendita a partire dal 2006, prima in
territorio statunitense poi, poco più tardi, nel resto dell‟Europa. Questi dispositivi,
sempre e continuamente passibili di miglioramento (come la totalità degli apparecchi
informatici), con la loro proliferazione, hanno dato al settore dell‟editoria digitale, ma
anche a quello dell‟editoria standard, la spinta che forse fino a pochi anni fa era mancata
per la “divulgazione” dei libri elettronici. Inizialmente il boom merceologico legato alla
diffusione degli e-reader ha provocato un atteggiamento di distacco o di diniego in tutti
quei lettori diffidenti o non avvezzi alle nuove tecnologie, ma, dall‟altro lato, ha creato
un certo scompiglio, o meglio, ha “messo diverse pulci nell‟orecchio” ai differenti
addetti ai lavori del settore e anche tra coloro che, interessati alle nuove possibilità di
lettura digitale, hanno cercato di arrovellarsi per trovare il modo migliore per stare
dietro alle notizie che si sono susseguite e che tuttora vengono pubblicate ogni giorno in
2
Mario Rotta, Michela Bini e Paola Zamperlin, Insegnare e apprendere con gli eBook, Garamond, Roma,
2010, pag. 6.
3
Cfr: Giulio Balsi, Ebook, DRM e biblioteche: una mappa sintetica sulle prospettive del „digital lending‟
per libri e altri media in Italia, in “Bibliotime”, a. XIII, n.3, novembre 2010.
6
fatto di editoria digitale. In questo quadro, quello che è importante sottolineare, forse di
più rispetto all‟eventuale futuro dell‟editoria e della lettura su carta, è che l‟e-book non
è che un aspetto della questione. Certo, una componente fondamentale ma non quella
decisiva. Il mercato del libro è cambiato e sta cambiando proprio perché è, in un certo
senso, variata la domanda. La diffusione della rete ha introdotto l‟abitudine della lettura
online e ha indirizzato sempre più persone a servirsi di strumenti ed applicazioni
informatiche, modificando rapidamente le proprie abitudini culturali. La produzione
editoriale digitale che in questi ultimi anni, e specialmente nel 2010 con la distribuzione
di titoli digitali di largo consumo, ha cominciato realmente a muovere le fila anche in
Italia, non è quindi una scelta dettata aprioristicamente, piuttosto una volontà di
rispondere concretamente e nei modi più diversi alle nuove esigenze del pubblico.
Anche la lettura sta cambiando rapidamente e, di nuovo, il successo ottenuto dai
dispositivi di lettura negli ultimi tre anni ne è la prova evidente. Gli schermi e i display
sono praticamente ovunque e qualsiasi utente, dal più smaliziato nei confronti della
tecnologia al più restio, ha continuamente a che fare con delle interfacce. Quindi, a
questo punto, discutere o meno del valore della carta, dei libri stampati e della loro
eventuale morte, potrebbe non avere del tutto senso, soprattutto se consideriamo che
un‟eventuale estinzione della cultura su cellulosa potrebbe essere dettata proprio dagli
stessi utenti e da una progressiva perdita di interesse nei suoi confronti. Ad ogni modo,
come ribadito anche in precedenza, è troppo presto per fare considerazioni di questo
tipo e la situazione si farà sicuramente più chiara in futuro.
Al momento, sul fenomeno dell‟e-book, si possono fare infatti due tipi di
considerazioni: parlarne in termini di aspettative, con toni quasi profetici, immaginando
scenari futuri ancora lontani dalla realtà; oppure, come in questo caso, cercare di
affrontare l‟argomento dal lato più propriamente commerciale, interrogandosi su cosa
stia accadendo in termini di mercato, analizzando le tendenze rivelate dal
comportamento delle grandi aziende (non solo case editrici, naturalmente) dell‟editoria
digitale americana e vedere come stia in questo senso rispondendo l‟Italia. Il fenomeno
dell‟e-book, a metà strada tra una “tecnologia imposta” piuttosto che cercata da chi poi
la dovrà utilizzare e un bisogno che sembra essere richiesto dagli stessi utenti e lettori
digitali, sta tra l‟altro delineando qualche cosa che non si sa bene come potrà essere
utilizzato, soprattutto, come vedremo, in ambito scolastico. Quindi, al di là delle
7
eventuali considerazioni profetiche e dell‟aspetto che concerne l‟utente finale, il lettore,
e della rivoluzione in atto riguardante le abitudini e le modalità di lettura digitale, quello
che possiamo fare, piuttosto, è cercare di analizzare il presente considerando quello che
è stato fatto nel mondo dell‟editoria digitale soprattutto da parte di coloro che attuano a
livello di produzione dei dispositivi informatici di lettura e di distribuzione dei
contenuti, e quello che potrebbe essere e diventare il mercato legato agli e-book. Quella
che tanti non hanno smesso di chiamare rivoluzione digitale - o addirittura “quarta
rivoluzione” - è partita, come abbiamo detto, intorno al 2006 e sta vivendo (forse) ora
negli Stati Uniti un buon inizio e nei territori del vecchio continente un “impercettibile”
sommovimento. L‟approccio che si è quindi cercato di tenere durante la scrittura di
questa tesi non è quello di considerare “editoria” ed “editoria digitale” come due cose
separate o antitetiche ma, piuttosto, capire che il destino dell‟editoria digitale sembra
essere segnato, o meglio, che l‟editoria digitale è il futuro dell‟editoria, il suo spontaneo
proseguimento. Il tema centrale, a questo punto, diventa l‟evoluzione stessa e i tempi
legati a questo processo. In Italia il punto di partenza è stato decretato nel 2010, il 2011
sarà probabilmente l‟anno decisivo di prova e in cui si vedrà se gli editori e gli addetti
del settore si muoveranno in termini di rallentamento o evoluzione
4
.
Questa tesi non ha assolutamente il proposito di presentarsi come qualche cosa di
profetico, piuttosto, è una sorta di inchiesta o reportage che punta dritto ai fatti per
vedere, attraverso la costruzione di un ritratto più fedele possibile alla realtà, da dove è
partito questo fenomeno di “conversione al digitale”, chi sono stati i principali fautori,
come ha reagito la nostra nazione e quali potrebbero essere le immediate conseguenze
di uno sviluppo sostanzioso dell‟editoria digitale rispetto a quella a stampa. Si partirà
quindi, dopo una veloce panoramica di presentazione sull‟e-book (attraverso lo studio
delle “definizioni”, dei formati attualmente disponibili per la creazione di testi digitali e
della loro tutela), con una breve presentazione di quella che è stata - fino ad ora - la
storia dei dispositivi di lettura e-reader, dai primi anni Ottanta fino ad oggi, e quali siano
state le aziende fulcro di questa grande crescita di vendite legate all‟e-book e ai
contenuti testuali elettronici, cercando di capire perché, a partire dall‟inserimento di
alcuni modelli di e-reader (specialmente basati su tecnologia e-paper e quindi con
4
A tal proposito sarà interessante ascoltare l‟intervista di Piero Ingrosso ad Antonio Tombolini, CEO di
Simplicissimus Book Farm, e rintracciabile al seguente indirizzo web:
http://www.bolognain.net/blog/2011/01/intervista-ad-antonio-tombolini/.
8
display non retro illuminato), l‟utilizzo di apparecchi informatici (diversi dai computer
o dai notebook) abbia cominciato a diventare un‟abitudine o una possibilità allettante
anche per la lettura d‟intrattenimento e svago. Si passerà poi ad analizzare quali siano
state, in concreto, le mosse commerciali delle case editrici e degli store online italiani
per favorire l‟inserimento dell‟e-book all‟interno della filiera distributiva dei prodotti
digitalizzati, quali siano le problematiche ancora da rivedere e quali potranno essere gli
scenari futuri in Italia. Si concluderà poi con una piccola panoramica legata al diritto
d‟autore applicato ai libri elettronici e all‟introduzione dell‟e-book nel mondo della
formazione e della scuola pubblica.
È chiaro: se questo lavoro di studio potesse essere presentato come un e-book,
continuamente aggiornabile e ricco di rimandi a collegamenti esterni nel web o verso
altre pubblicazioni inerenti, sarebbe certamente un prodotto all‟avanguardia e si
risolverebbe il problema della “caducità” di alcune informazioni presenti nel testo. Le
parti inutili potrebbero essere cancellate, altre, diventate inesatte o parziali, potrebbero
essere modificate, e, ovviamente, le parti mancanti integrate. Ed è proprio grazie a
questo semplice esempio che si intuisce quali siano le potenzialità che un testo
elettronico porta con sé. Se pensiamo alla manualistica universitaria o scolastica in
genere, immaginiamo un qualunque studente che, grazie a un migliaio di libri contenuti
all‟interno del suo e-reader, possa recarsi a scuola e, nel momento del bisogno, condurre
una ricerca di informazioni contemporaneamente su più testi, permettere al suo docente
di aggiungere delle modifiche che ritiene necessarie o semplicemente utilizzare il
collegamento Internet per scaricare eventuali aggiornamenti. Non solo, immaginiamo di
trovarci in viaggio e di leggere in treno l‟ultimo bestseller del nostro autore preferito e,
tramite piattaforme e software creati e sviluppati appositamente per il “social reading”
poter dialogare con l‟autore, esprimere giudizi all‟interno di un forum o scambiare
opinioni con altri lettori e, magari, usufruire di alcuni approfondimenti forniti
direttamente dallo store online o dalla casa editrice del romanzo. Queste sono solo
alcune delle possibilità che l‟e-book e l‟editoria digitale potrebbero fornire ai propri
utenti. Insomma, forse è vicino un futuro migliore per la lettura, forse, grazie al digitale,
il disinteresse degli ultimi anni provato dai lettori nei confronti dei libri potrà venir
risanato se non addirittura eliminato, forse siamo davvero vicini al famoso libro del
cancelliere Tussmann.
9
Ad ogni modo, senza voler fare troppe previsioni, il fatto davvero “entusiasmante”
(oltre che la motivazione che mi ha spinto a voler indagare maggiormente sui recenti
sviluppi legati all‟editoria digitale) è la crescita - per quanto relativa - che il mercato
legato all‟editoria digitalizzata ha mostrato negli ultimi cinque anni. Ad esempio, se
guardiamo i dati relativi alla situazione statunitense, si può facilmente notare che, in soli
quattro anni, il giro d‟affari gravitante intorno all‟e-book e ai dispositivi di lettura sia
quasi decuplicato
5
, consacrando il settore legato all‟editoria digitale come una fetta di
mercato giovane ma con buone prospettive di crescita. D‟accordo, gli Stati Uniti sono
un “altro mondo” e, quando si considerano i dati relativi al tasso di crescita dell‟editoria
digitale, bisogna sempre tenere conto che la situazione di partenza era - e in alcuni paesi
lo è ancora - decisamente vicina allo zero, ma, come si vedrà, gli Stati Uniti sono stati e
continuano ad essere il fulcro di un fenomeno che ha cominciato a propagarsi anche in
Italia, scatenando una sorta di eccitazione che, si auspica, difficilmente potrà fermarsi e
favorendo una rivoluzione che (forse) convertirà l‟interno mercato editoriale e che
quindi è degna di essere analizzata.
5
A tal proposito visionare i dati relativi al mercato statunitense riportati dal sito dell‟IDPF e rintracciabili
al seguente indirizzo web: http://www.idpf.org/doc_library/industrystats.htm.
10
CAPITOLO I: Introduzione all’e-book
Il libro a stampa, come tutti lo conosciamo, è il prodotto di un‟evoluzione della scrittura
e del sapere riposto sulla carta che ha investito il mondo culturalmente sviluppato per
secoli e secoli. Non c‟è dubbio che, a partire dal passaggio dal volumen (il rotolo) al
codex (il libro a pagine rilegato), fino all‟invenzione della stampa a caratteri mobili di
Gutenberg e all‟evoluzione dell‟editoria libraria su larga scala, il libro, come prodotto
fisico, ha portato con sé diverse caratteristiche che hanno cambiato, anche in maniera
radicale, l‟approccio del lettore a questo strumento di fruizione. Il libro lo si può leggere
in qualunque luogo, è trasportabile, economico, resistente, facilmente immagazzinabile
all‟interno di scaffali, e impostato secondo indici ed impaginazioni numerate. Sono
certamente queste le caratteristiche che hanno portato, alcuni anni fa, Umberto Eco a
sostenere che
il libro appartiene a quella generazione di strumenti che, una volta inventati, non possono più
essere migliorati. Appartengono a questi strumenti la forbice, il martello, il coltello, il cucchiaio
e la bicicletta: nessuna barba di designer danese, per tanto che cerchi di migliorare la forma di
un cucchiaio riuscirà a farla diversa da com‟era duemila anni fa. […] Il libro è ancora la forma
più maneggevole, più comoda per trasportare l‟informazione. Si può leggere a letto, si può
leggere in bagno, anche in un bagno di schiuma.
6
Sono passati quasi otto anni da quando Eco ha scritto queste parole (ribadite poi negli
anni a seguire) e, senza dubbio, la situazione è notevolmente cambiata. Al di là del
processo di evoluzione informatica legato alla digitalizzazione dei testi - l‟avanzamento
tecnologico che ha portato al miglioramento della scansione dei testi preesistenti su
carta, della trasportabilità di documenti digitali su supporti fisici (floppy, CD, chiavette
USB etc.) e l‟inserimento degli stessi all‟interno del web - quello che ha davvero
cambiato il panorama e il modo di intendere il testo elettronico o, più avanti, il libro
6
Jean Claude Carriére e Umberto Eco, N‟espérez pas vous débarasser des livres. Entretiens menés par
Jean-Philippe de Tonnac, trad. it. Non sperate di liberarvi dei libri, Bompiani, Milano, 2009, pagg.
16-17.
11
digitale, è stata, in questi anni, la comparsa di uno strumento che, eliminando la carta,
ha permesso una buona visualizzazione di testi su uno schermo (differente da quello dei
personal computer o dei notebook) insieme alla possibilità di trasportare migliaia di libri
in un rettangolo che pesa meno di un chilo, ovvero, il dispositivo di lettura digitale.
“Infiltrazione tecnologica” che, secondo molti e almeno per ora, non ha certamente
segnato la morte del libro, anzi, al contrario, ne ha ufficializzato la trasformazione.
L‟intento di questo capitolo sarà quindi quello di presentare il libro digitale, o meglio,
cercare di scoprire come, nell‟arco degli ultimi anni, sia stato inteso e considerato; come
si possa definire, quali siano i formati con cui viene reso e rappresentato digitalmente e,
soprattutto, quale sia la storia dei dispositivi di lettura (dai primi prototipi fino ai
moderni e-reader e-ink e tablet) e perché essi siano stati e continuino ad essere così
importanti all‟interno del processo di avanzamento e affermazione del libro elettronico.
12
1.1. Alla ricerca di una d efinizione
Per parlare di libri elettronici e di cosa si intenda con questo termine, è necessario,
prima di tutto, fare alcuni chiarimenti sulle espressioni che verranno utilizzate
all‟interno di questa dissertazione e, in secondo luogo, fare luce su alcuni problemi di
definizione e polisemia.
Innanzi tutto si anticipa che verranno utilizzati i termini „e-book‟ (riprendendo
direttamente l‟espressione inglese) e „libro elettronico o digitale‟ per quanto riguarda la
traduzione italiana. Circa la dicitura del termine con cui si vuole definire il “file digitale
libro”, appunto di origine anglosassone, è abbastanza complicato cercare di utilizzare
una parola condivisa ed adoperata dai più, poiché è possibile trovarla, all‟intero di
documenti scritti, articoli online o saggi, in moltissime forme differenti: ad esempio
„eBook‟, „ebook‟, „E-Book‟ o addirittura „e-libro‟. Personalmente ho deciso di adottare
la forma anglosassone sia per quanto riguarda la parola „e-book‟ sia per il termine „e-
reader‟ (il dispositivo di lettura per i libri elettronici), utilizzati indiscriminatamente per
il singolare ed il plurale. Proprio perché facenti parte di un lessico nato e cresciuto
principalmente in ambiente anglosassone credo che la primogenitura sia loro dovuta.
La nostra panoramica sull‟e-book e sui testi digitalizzati inizia partendo da quello che
viene internazionalmente considerato il primo progetto legato alla distribuzione di testi
digitali online, il Progetto Gutenberg
7
, all‟interno del quale si è soliti rintracciare i primi
esempi di e-book. Il Progetto Gutenberg, nato nel 1971 da un‟idea di Michael Heart, si
proponeva come obiettivo quello di realizzare una vera e propria biblioteca di testi (già
presenti in formato cartaceo) convertiti elettronicamente e disponibili per la
consultazione in rete. Chiaramente i testi disponibili in questa biblioteca libera erano e
sono per la maggior parte di pubblico dominio, ovvero, si tratta di testi classificati come
“opere orfane” (opere i cui autori sono sconosciuti o introvabili), oppure testi
liberamente accessibili poiché i vincoli di copyright o diritto d‟autore ad essi legati, con
il passare degli anni, sono decaduti. Tuttora attivo e vitale, il progetto possiede
trentamila libri elettronici ed è basato - come gran parte dei progetti di digitalizzazione -
7
Il sito del progetto Gutenberg è visitabile al seguenti indirizzo web: http://www.gutenberg.org .
13
su tecnologie OCR
8
e detiene, ancora oggi, il merito di aver palesato l‟importanza
dell‟entrata delle nuove tecnologie e degli strumenti di rete nella diffusione e
trasmissione della cultura. Infatti, grazie a un veloce accesso tramite la rete, è possibile
visualizzare un‟importante collezione di titoli. Nel corso degli anni Ottanta, mentre il
Progetto Gutenberg si arricchiva e prendeva piede, anche l‟informatica avanzava e
cominciarono a diffondersi le prime reti telematiche. Sono questi gli anni in cui
l‟informatica personale si amplia ed acquista mercato, in cui le reti telematiche
diventano realtà e, per la prima volta, si sente parlare di una rete globale chiamata
Internet. Anni in cui comincia a farsi strada l‟idea che alcuni dispositivi informatici
possano essere utilizzati principalmente, se non del tutto, per la lettura di veri e propri
libri elettronici. Come è noto, questo processo non ha impiegato una manciata di anni
per giungere al suo culmine, anzi, per la creazione e la messa a punto di dispositivi
informatici di qualità ci sono voluti quasi vent‟anni di lavoro. Comunque, prima di
esplorare il processo evolutivo dei dispositivi di lettura digitale, analizziamo la
definizione stessa di e-book, da considerarsi come libro digitale perfettamente
sostitutivo (se non addirittura “evolutivo”) al libro a stampa, le sue peculiarità e la sua
resa a livello informatico.
L‟espressione „libro elettronico‟ e i suoi equivalenti in inglese, „electronic book‟ o e-
book, possono designare: il dispositivo fisico utilizzato (il “reading device”) per la
lettura del testo elettronico; il testo elettronico stesso - ricavato o meno digitalizzando
una precedente copia esistente in cartaceo; infine, il prodotto commerciale venduto
online e fornito (o meno) di una specifica licenza d‟uso. Come scrivono Magda
Vassiliou e Jennifer Rowley, entrambe studiose del Dipartimento di Informazione e
Comunicazione della Manchester University, “non vi è nessuna definizione di e-book
che sia generalmente accettata e universalmente valida”
9
, nonostante l‟idea del libro
elettronico non sia del tutto nuova. “L‟ambiguità fondamentale - e la principale
oscillazione di significato - è indubbiamente legata alla differenza fra e-book come
oggetto testuale ed e-book come strumento (fisico) di lettura”
10
, quindi, a questo
8
Sistema di Optical Character Recognition (riconoscimento ottico dei caratteri detti anche OCR). I
programmi basati su OCR sono software dedicati alla conversione di un‟immagine contenente testo (
solitamente acquisita tramite scanner) in testo digitale modificabile con un normale editor di testo.
9
Magda Vassiliou e Jennifer Rowley, Progressing the definition of “e-book”, in “Library Hi-Tech”, V ol.
26 Iss: 3, Emerald Group Publishing Limited, 2008, pagg. 355-368.
10
Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione, Laterza, Bari, 2010, pag. 32.
14
proposito e per cercare di capire che cosa si intenda quando si parla di e-book, vediamo
quali sono state, negli anni, le varie definizioni assunte per inquadrare il libro digitale
riportando qualche esempio.
Nel 2003, nella seconda edizione della International Encyclopedia of Information and
Library Science, troviamo che l‟e-book sarebbe il risultato dell‟integrazione tra la
classica struttura del libro, il prodotto che tutti conosciamo, ed alcune caratteristiche
tipiche dell‟ambiente elettronico
11
. Nel 2004, un‟altra definizione ci viene fornita dal
NISO, il National Information Standards Organization (organizzazione non-profit
statunitense che si occupa dello sviluppo e del mantenimento di standard legati al
mondo dell‟informazione) che descrive l‟e-book come un
documento digitale, sotto licenza o liberamente accessibile, costituito prevalentemente da testo
ricercabile, e che può essere visto in analogia con un libro a stampa (monografia). L‟uso degli e-
book dipende in molti casi da lettori dedicati e/o da software specifici per la visualizzazione e la
lettura
12
.
Parlando di software specifici o di lettori dedicati ecco che incontriamo anche la
definizione che Andrew Cox e Sarah Ormes, nel 2001, danno dell‟e-book:
texts downloaded from the web and read either on a PC or handheld device using special
software or a web browser (which we will refer to as E-Books) or read on a dedicated piece of
hardware (which we will refer to as an E-Book reader)
13
.
I due autori, proprio come Chris Armstrong scrive in Book in a virtual world: The
evolution of the e-book and its lexicon
14
, vedono il libro elettronico come un testo che,
11
John Feather e Rodney Paul Sturges (a cura di), International Ecyclopedia of Information an Library
Science, Routledge, London-New York, 2003, pag. 168.
12
Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione, Laterza, Bari, 2010, pag. 33.
13
Traducendo: “testi scaricati dalla rete e letti su un PC o su un dispositivo portatile, utilizzando un
software specifico o un browser (che noi chiameremo E-Books) o letti attraverso un dispositivo
hardware dedicato (che noi chiameremo E-Book reader)”, in Andrew Cox e Sarah Ormes, E-Books, in
“Library & Information Briefings”, n. 96, 2001.
14
Questa è la definizione fornita da Chris Armstrong nel suo scritto Book in a virtual world: The
evolution of the e-book and its lexicon, in “Journal of Librarianship and Information Science”, n. 40/3,
2008: “an e-book is any content that is recognizably „book-like‟, regardless of size, origin or
composition, but excluding serial publications, made available electronically for reference or reading
on any device (handheld or desk-bound) that includes a screen.”. L‟intero testo è rintracciabile a
questo indirizzo web: http://online.sagepub.com/.
15
una volta scaricato su computer o su un dispositivo portatile, può essere letto attraverso
l‟uso di un software dedicato, di un browser o di un dispositivo hardware fornito di uno
schermo per la visualizzazione.
Wikipedia, dal canto suo, nella pagina dedicata all‟e-book, ci propone la definizione
dell‟Oxford Dictionary Online che per e-book intende:
an electronic version of a printed book that can be read on a computer or handheld device
designed specifically for this purpose
15
ovvero: la versione elettronica di un libro stampato che può essere letta tramite un
computer o un dispositivo portatile progettato specificatamente per questo uso. Tra
l‟altro, il dizionario anglosassone, propone anche una seconda definizione che
attribuisce alla parola e-book il significato di “dispositivo di lettura del documento
digitale”
16
, confermando le ambiguità e le difficoltà di chiarificazione intorno al
concetto di libro elettronico di cui si parlava poco fa.
Proseguiamo questa breve panoramica riportando altre due definizioni: una più
improntata alla rete come ambiente di fruizione degli e-book e un‟altra chiaramente
orientata al dispositivo di lettura. Si tratta, nel primo caso, della definizione fornita dallo
JISC (Joint Information Systems Commitee) che, nella relazione Promoting the Uptake
of E-Books in Higher and Further Education dell‟agosto 2003, propone di pensare al
libro elettronico come a “una versione online di un libro a stampa, accessibile attraverso
Internet”
17
, chiarendo subito che alcuni autori citati nella presente relazione hanno
considerato questa dicitura troppo ampia, troppo imprecisa e decisamente fuorviante nel
suggerire un riferimento ai soli testi già presenti in edizione cartacea. Nel secondo caso
invece si parla della definizione di Jan O. Borchers che, orientandosi maggiormente
verso il dispositivo di lettura, pensa al libro elettronico come ad
un sistema portatile, costituito da hardware e software in grado di visualizzare grandi quantità di
informazioni testuali, e in grado di consentire all‟utente di navigare all‟interno di questa
15
Vedi: http://oxforddictionaries.com/view/entry/m_en_us1242960.
16
Sotto la prima definizione dell‟Oxford Dictionary Online leggiamo: “a dedicated device for reading
electronic versions of printed books”.
17
Cfr: AA.VV ., Promoting the Uptake of E-Books in Higher and Further Education, Gold Leaf, 2003.
16
informazione.
18
Per concludere, è in rete che troviamo la definizione più recente e, forse, “intuitiva”. Sul
sito online eHow.com, una risorsa in linea di conoscenza con più di centoquarantamila
articoli e video, una certa collaboratrice di nome Mary Jane scrive:
E-Book è l‟abbreviazione di libro elettronico, altrimenti chiamato libro digitale. Il testo che
forma l‟e-book è la versione digitale di un libro stampato e può essere letta su un computer, un
dispositivo portatile come un e-reader o un dispositivo e-book e può anche essere letto
attraverso il cellulare, a seconda della tipologia o del formato. Comunemente, comunque, le
persone che acquistano e-book usano un e-reader o un personal computer per leggere i propri
libri elettronici.
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Tirando momentaneamente le fila di questo discorso, risulta ovvio che trovare una
definizione che metta d‟accordo i più e che sia completa è alquanto difficile. Questa
panoramica ci mostra come alcuni tendano a concentrarsi sulla caratteristica
dell‟accessibilità tramite il web, altri su come l‟e-book sia intrinsecamente legato
all‟esistenza di un supporto di lettura, ed infine, altri ancora tendano a prediligere
l‟aspetto della digitalizzazione di un testo preesistente in formato cartaceo. Mettendo a
confronto queste definizioni possiamo comunque notare che, bene o male, quando si
parla di e-book si tende ad attribuire la qualifica di libro elettronico a un qualunque testo
compiuto, di media lunghezza, eventualmente corredato di metadati
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e disponibile in
un qualsiasi formato elettronico che ne consenta la distribuzione via web o la fruizione
grazie a un dispositivo hardware creato appositamente o meno.
A questo punto, pare necessario porre dei paletti o, quanto meno, avanzare una lista di
quelle caratteristiche fondamentali che devono sussistere perché si possa definire un
qualunque documento digitale come libro elettronico. Cominciamo dalla caratteristica
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Cfr: Jan O. Borchers, Electronic Books: Definition, Genres, Interaction Design Patterns, intervento al
convegno CHI‟99 International Conference on Human Factors in Computing System, Pittsburgh (PA),
1999.
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Cfr: Mary Jane, Definition of E-Books, in “eHow.com”, 27 aprile 2010.
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Da Wikipedia: “un esempio tipico di metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la
quale contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro, cioè dati riguardanti alcune
informazioni che si riferiscono al libro. Un altro contenuto tipico dei metadati può essere la fonte o
l‟autore dell‟insieme di dati descritto oppure le modalità d‟accesso, con le eventuali limitazioni”.
Ulteriori informazioni sono reperibili al seguente indirizzo web: http://it.wikipedia.org/wiki/Metadato.
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più ovvia, la portabilità. Appare chiaro che una delle svolte fondamentali legate al
processo di digitalizzazione dei testi sia proprio quella di poter racchiudere in una
qualunque memoria asportabile, dalla più economica alla più costosa reperibile sul
mercato, una buona quantità di testi elettronici. L‟idea di poter immagazzinare una
biblioteca di grandi dimensioni, una collezione di romanzi o libri rari e introvabili,
permette di poter usufruire di un patrimonio senza peso ed ingombro, in qualunque
momento e luogo. Insomma, dotandoci della semplice selezione o seguendo i nostri
gusti personali, possiamo agilmente avere a disposizione, sul supporto di lettura più
confacente alle nostre esigenze (un e-reader, un notebook, un tablet o addirittura uno
smartphone), biblioteche tematiche intercambiabili a seconda delle diverse situazioni.
Va da sé che il libro digitale deve avere come ulteriore caratteristica quella di una
veloce reperibilità. Al di là del concetto di accessibilità a un testo elettronico - tematica
soggetta a licenze d‟uso, copyright o, nel peggiore dei casi, ad una mancata possibilità
di connessione ad Internet o di download attraverso la rete - l‟e-book senza una via di
distribuzione veloce e moderna non avrebbe senso di esistere. Proprio per questo
motivo, in gran parte delle definizioni poco fa enunciate, il ruolo giocato dal web o dalla
reperibilità attraverso Internet è predominante. Inoltre, stando sempre sul tema della
reperibilità, un grande punto di forza dell‟e-book è quello che potremmo definire “la
gratificazione immediata”. Il bello del libro elettronico è proprio quello di poter essere
acquistato e scaricato nel giro di pochissimi minuti, senza doversi recare in libreria, in
una biblioteca, in un‟altra città o, addirittura, di doverlo ordinare ed attendere alcune
settimane. Ma gli e-book hanno anche altre caratteristiche essenziali: l‟impatto
ecologico e la conservazione. I testi elettronici non sono deperibili, sono replicabili
all‟infinito con costi altamente ridotti e, nel momento in cui fosse necessaria una
modifica, possiamo sempre ricorrere all‟originale. Inoltre, essendo il testo
completamente digitalizzato e, il più delle volte, destinato alla lettura tramite un
dispositivo dedicato, permette di ridurre notevolmente l‟impatto ambientale,
risparmiando carta ed inchiostri chimici dannosi per l‟ambiente circostante. Infine, l‟e-
book è un prodotto pensato per una fruizione non solo di lettura tradizionale ma anche
interattiva. Le funzionalità tipiche del personal computer, ambiente informatico e
digitale per eccellenza, impensabili se abbiamo di fronte un libro cartaceo, vengono
infatti traslate alla lettura di testi elettronici su dispositivi informatici. Con l‟e-book e -