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Introduzione
Murakami Haruki è uno degli scrittori giapponesi contemporanei più importanti della
sua generazione. Dall‟uscita del suo primo romanzo, nel 1979, la sua fama ha visto un
costante aumento fino ai giorni nostri, aiutato nel 1987 dalla pubblicazione del “caso
letterario” Norwegian Wood che lo porta addirittura a livelli quasi insopportabili di
popolarità e lo spinge ad abbandonare per un po‟ il Giappone con le pressioni lavorative
e sociali che la notorietà comportava.
Golden boy della letteratura moderna, quindi, spesso però oggetto di critiche a causa
della sua esterofilia (continuamente manifestata attraverso citazioni di elementi della
cultura occidentale, americana in particolare, che gli sono valse l‟accusa di essere solo
un prodotto letterario per la massa) nonché per la sua dichiarata indifferenza verso la
junbungaku
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nazionale.
In questo mio elaborato mi accingo a trattare l‟opera di Murakami prestando particolare
attenzione allo studio della caratterizzazione delle figure femminili in alcuni dei suoi
romanzi più celebri, analizzando i ruoli che le donne svolgono all‟interno delle opere e
cercando di capire le ragioni che spingono l‟autore a investirle di così tanto valore.
Per comprendere a pieno il lavoro di Murakami e il suo successo dobbiamo però
necessariamente iniziare dalla storia della sua vita.
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“letteratura pura”
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La vita e le opere
1. La Vita
Murakami Haruki 村上春樹 nasce a Kyoto nel 1949 da genitori insegnanti di letteratura
giapponese. Passa l‟infanzia e l‟adolescenza in un sobborgo di K ōbe. È un ragazzo
tranquillo, non vive i tipici drammi che solitamente spingono i giovani tormentati a
scrivere, non ha, almeno all‟inizio, neanche l‟intenzione di dedicarsi alla scrittura, non
manifesta interessi particolarmente profondi né talenti speciali. È insomma, un giovane
ordinario e tranquillo. Tuttavia il vivace ambiente culturale della città gli permette di
avvicinarsi al mondo letterario occidentale, specialmente americano e inglese, al quale
si appassionerà presto.
Prima che provassi a scrivere, amavo leggere autori come Richard Brautigan,
Kurt Vonnegut […], John Irving e Raymond Carver […].
Il loro stile mi affascinava e nelle loro storie c‟era qualcosa di magico.
Ad essere onesti, non riuscivo a sentire lo stesso fascino nella letteratura
giapponese contemporanea che stavo leggendo all‟epoca. Lo trovavo
sconcertante. Perché non era possibile creare la stessa magia e lo stesso
fascino in lingua giapponese?
Così ho creato il mio personale stile.
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Nel 1975 con una tesi sul cinema statunitense si laurea presso l‟Università Waseda di
Tokyo alla quale si era iscritto nel periodo delle rivolte studentesche del ‟68 a cui
partecipa attivamente sebbene in modo “individuale”, senza prendere parte ad azioni
violente di gruppo.
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Dalla conferenza “The Sheepman and the End of the World”, Berkeley, 17 Novembre 1992, in Rubin Jay, Haruki
Murakami and the music of words, Londra, Vintage Books, 2005
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Nel 1971 con una semplice registrazione all‟anagrafe sposa Takahashi Yōko, conosciuta
nel primo anno universitario, con la quale, sospendendo gli studi, grazie ai risparmi
ottenuti con il lavoro in un negozio di dischi apre un jazz bar a Tokyo chiamato “Peter
Cat” in onore del gatto che possedeva. In linea con il suo carattere marcatamente
individualista e, perché no, anticonformista, non aveva intenzione di entrare a far parte
della massa di impiegati in qualche grande compagnia.
Questa esperienza gli permette di entrare in contatto con i più svariati tipi di persona ed
è stata spesso definita da Murakami stesso come fondamentale per la sua carriera di
scrittore.
Il suo primo romanzo arriva in maniera del tutto inaspettata, proprio come le frequenti
rivelazioni che illuminano i suoi personaggi:
E‟ stata una rivelazione, qualcosa venuto fuori dal nulla. Non c‟era ragione,
non c‟era modo di spiegarlo. E‟ stata solo un‟idea che mi è venuta, solo un
pensiero. Potevo farlo. Era arrivato il tempo di farlo.
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Egli infatti non aveva mai manifestato concretamente l‟intenzione di dedicarsi alla
scrittura ma si era sempre interessato più alla lettura e alla musica. Nel 1974 scrive Kaze
o uta o kike 風 の歌を 聴 け (Ascolta la canzone del vento), il romanzo viene pubblicato
cinque anni dopo facendogli ottenere, nello stesso anno, il premio Gunzō come migliore
scrittore emergente. Negli anni seguenti pubblica gli altri due romanzi, 1973nen no
pinbōru 1973 年のピンボ-ル (Un flipper del 1973) e Hitsuji o meguru bōken 羊をめ
ぐる 冒険 (Sotto il segno della pecora), comunemente riuniti nella “trilogia del Ratto”,
dal nome di uno dei personaggi principali che ricorre in tutti e tre i libri.
Visto il successo ottenuto dalla trilogia, Murakami vende il jazz bar e inizia a vivere del
mestiere di scrittore, imbarazzato e stupito dall‟inaspettata popolarità.
La gente chiamava i miei romanzi “letteratura pop” e li considerava come qualcosa di
nuovo per lo stile frammentario e simbolico ma in realtà era così solo perché ero
molto occupato.
Non avevo il tempo di scrivere in altro modo.
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Ibid.
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Ibid.
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Nel 1985 vince il premio Tanizaki con Sekai no owari to hādoboroido wandārando
世界の終わりと ハード ボイルド ・ワン ダーラ ン ド (La fine del mondo e il paese delle
meraviglie) e negli anni seguenti inizia a viaggiare tra Grecia, Italia e Stati Uniti dove
diventa prima ricercatore nell'Università di Princeton e, l'anno successivo, professore
associato. Nel 1993 si trasferisce a Santa Ana, California, per insegnare all'università
William Howard Taft. Nel frattempo pubblica il “caso letterario” Noruwei no mori
ノルウ ェイの 森 (Norwegian Wood), Dansu dansu dansu ダンス、 ダ ンス、 ダ ンス (Dance dance
dance) e Kokkyō no minami tayō no nishi 国境の南、太 陽の 西 (A sud del confine ad
ovest del sole).
Nel 1996 vince il premo Yomiuri grazie a Nejimakidori kuronikuru ねじまき鳥クロ ニク
ル (L'uccello che girava le viti del mondo), l‟anno seguente lascia da parte la narrativa
per dedicarsi a Andāgurando アンダ- グランド(Underground), saggio che raccoglie le
testimonianze dei sopravvissuti all‟attentato nella metropolitana della setta religiosa オ
ウム真理 教 Aum Shinrikyō del 1995.
Trasferitosi di nuovo in Giappone, dal 1999 pubblica Suputoniku no koibito スプート ニク
の恋 人(La ragazza dello Sputnik), Kami no kodomotachi wa mina odoru 神の 子どもた ちは
みな踊 る(Tutti i figli di Dio danzano), Umibe no Kafuka 海 辺 の カ フ カ (Kafka sulla
spiaggia), Afutā dāku ア フ タ ー ダ ー ク (After Dark), “IQ84” (non ancora tradotto in
italiano), il saggio Hashiru koto ni tsuite kataru toki ni boku no kataru no koto 走ること
に つ い て 語 る と き に 僕 の 語 る こ と(L’arte di correre), nel quale manifesta la sua
passione per la maratona e per la disciplina fisica che comporta, e la raccolta di racconti
Mekurayanagi to nemuru onna め く ら 柳 と 眠 る 女 (I salici ciechi e la donna
addormentata), pubblicata in Italia solo nel 2010. Nel frattempo non trascura la sua
attività di traduttore dei maggiori scrittori americani tra i quali Capote, Fitzgerald e
Carver.
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2. Le Opere
Conoscere la biografia di Murakami è importante per capire i suoi romanzi. Molti
elementi personali si ritrovano infatti nelle sue opere: dai dettagli apparentemente più
banali come la frequente presenza di gatti al costante sottofondo musicale occidentale,
musica jazz, classica e pop in particolare che accompagna i suoi personaggi, fino alla
spesso presente ferrea disciplina morale e fisica che regola la vita dei protagonisti (“Più
mantieni sano te stesso, più è facile tirar fuori il materiale malsano dentro di te”
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).
Inoltre l‟atmosfera internazionale delle sue opere è chiaramente frutto delle esperienze
fatte fuori dal Giappone nonché del suo background culturale. Il paese d‟origine è
sempre il punto di partenza delle storie, sia che si tratti dello Hokkaidō innevato sia
delle linee della metropolitana di Tokyo, ma gli aspetti della cultura più tradizionale
sono marginalizzati o totalmente ignorati al fine di adottare uno stile più occidentale,
costruito anche attraverso citazioni di autori, musicisti, opere, film e marche americane
ed europee, che si è rivelato essere uno degli aspetti più apprezzati dei suoi romanzi.
Quando i lettori della sua generazione lo scoprirono citare i testi dei Beach Boys
legarono con lui immediatamente: raccontava il loro mondo. […] Se le frequenti
citazioni pop di Murakami rappresentano qualcosa, è il rifiuto della sua intera
generazione verso la cultura dei loro genitori.
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In un‟intervista Murakami afferma “Quando ero giovane, in Giappone, non riuscivo ad
accettare il sistema sociale e mi sentivo perso. Non appartenevo alla realtà in cui
vivevo.”
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Questo senso di straniamento rispetto al mondo esterno è la caratteristica
principale di tutti i protagonisti delle opere murakamiane: uomini solitari e spesso soli
che non hanno nulla da perdere perché nel corso della storia hanno già perso tutto o non
hanno mai avuto nulla, uomini spesso senza nome
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, di età non precisata tra i 20 e 30
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Murakami Haruki, “Nikutai ga kawareba,buntai mo kawaru!?”, Brutus, 1/06/1999, pp.18-43, cit. in Rubin Jay,
Haruki Murakami and the Music of Words,cit. p.95
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Ibid.,p.17
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Parmiani Lara, “Haruki Murakami e il realismo della metafora”, www.cacofonie.it, 28/04/2003
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I nomi propri dei protagonisti sono rari, Murakami li battezza con nomi molto comuni o più frequentemente con 僕
BOKU, termine giapponese informale e proprio della lingua parlata per 私 WATASHI, primo pronome personale “io”.