~ I ~ 
 
Introduzione 
 
 
1.Cenni biografici 
 
   S. Agostino nasce a Tagaste in Algeria nel 354 da famiglia di 
media condizione: il padre, Patrizio, era centurione e divenne 
cristiano solo poco prima di morire; al contrario la madre 
Monica era cristiana molto fervente
1
. 
   Agostino recepì dai suoi genitori due opposte visioni del 
mondo, da lui spesso vissute in conflitto tra loro. Sarà tutta-
via la madre, venerata, ad esercitare un grande ruolo nell'edu-
cazione e nella vita del figlio. Agostino ricevette da lei un'i-
struzione cristiana e fu iscritto fra i catecumeni. Una volta, 
quando era molto malato, chiese il battesimo, ma, essendo 
presto svanito ogni pericolo, decise di differire il momento 
della ricezione del sacramento, adeguandosi, così, ad una dif-
fusa usanza di quel periodo. La sua associazione con "uomini 
di preghiera" lasciò tre grandi concetti profondamente incisi 
nella sua anima: l'esistenza di una Divina Provvidenza, la 
prospettiva di una vita futura con terribili punizioni e, so-
prattutto, Cristo il Salvatore. 
                                                 
1
 Pincherle, 1988.
~ II ~ 
 
   All’età di sedici anni, in seguito ai successi scolastici, spinto 
dal padre, decise di intraprendere la carriera forense a Carta-
gine, che abbandonò presto per gli studi retorici e filosofici. 
   Non molto tempo dopo essere giunto a Cartagine, però, 
Agostino intrecciò una relazione con una donna, che gli diede 
un figlio, Adeodato (372), e con la quale visse in concubinato 
per quindici anni. 
   Nel 373 la ricerca dell’Assoluto lo fece approdare al Mani-
cheismo, di cui, insieme al suo amico Onorato, divenne uno 
dei massimi esponenti e divulgatori. Tale setta, fondata da 
Mani in Mesopotamia nella prima metà del terzo secolo, si 
fondava sulla contrapposizione di due principi, coeterni ed 
ontologicamente estranei: Dio e la Materia
2
. 
   L’ideologia della setta non placò la sua ansia di ricerca e 
successivamente egli si distaccò dal Manicheismo e si trasferì 
in Italia (nel 383). 
   Non appena giunto a Roma, quando ancora frequentava la 
comunità manichea, si ammalò gravemente. Guarito, aprì una 
scuola di retorica ma, disgustato dai trucchi dei suoi alunni, 
che lo defraudavano spudoratamente delle loro tasse di istru-
zione, fece domanda per un posto vacante come professore a 
Milano. Il praefectus urbi Quinto Aurelio Simmaco lo aiutò ad 
ottenere il posto con l'intento di contrastare la fama del ve-
                                                 
2
  Tardieu, 1988.
~ III ~ 
 
scovo Ambrogio. Dopo aver fatto visita al vescovo, però, si 
sentì attratto dai suoi discorsi e iniziò a seguire regolarmente 
le sue predicazioni. 
   Riconvertito al cristianesimo, nel 387 dopo essere stato bat-
tezzato dal vescovo Ambrogio, nella notte di Pasqua, maturò 
l’idea di ritornare in patria. 
   Ritornato a Tagaste, si concentrò nello studio e nella medi-
tazione: la sua fama di studioso si estese rapidamente ed egli 
non poté sottrarsi alla consacrazione prima a sacerdote e poi 
a vescovo di Ippona (395). 
   Divenuto vescovo, Agostino non cessò di affrontare i molti 
problemi che travagliavano la chiesa d’Africa, soprattutto 
lottò contro il manicheismo, gli scismatici donatisti e, più 
tardi, contro i Pelagiani. 
   Negli ultimi anni della sua vita, assistette alle prime inva-
sioni barbariche dei Vandali e morì ad Ippona, mentre la città 
era assediata, in seguito ad una malattia fatale, il 28 agosto 
del 430.
~ IV ~ 
 
2. Confessioni 
 
   Le Confessiones, sono essenzialmente un’opera autobio-
grafica in XIII libri, scritta da Agostino intorno al 400, nella 
quale egli, rivolgendosi a Dio, narra la sua vita e in particolare 
la storia della sua conversione al Cristianesimo. 
   L’opera è costituita da un continuo discorso che Agostino 
rivolge a Dio e inizia con una “Invocatio Dei”. 
   L’autore incomincia (capitoli I-IX)  con la narrazione, inter-
rotta frequentemente da ampie e profonde riflessioni, della 
sua infanzia, vissuta a Tagaste, e degli anni dei suoi studi e 
poi della professione come retore nella città di Cartagine.  
Agostino sottolinea la dissolutezza della sua vita durante 
questo periodo, fino a quando, a 19 anni, la lettura dello Hor-
tensius di Cicerone lo indirizzerà sulla via della filosofia che 
lo porterà all’adesione al Manicheismo. In seguito a ciò giun-
gerà a Roma prima e a Milano dopo, dove avverrà la sua ri-
conversione al Cristianesimo, e il suo battesimo da parte di 
Ambrogio, vescovo di Milano. La narrazione si conclude con 
il ritorno in Africa e la nomina a vescovo di Ippona, carica che 
ricoprirà a partire dal 395. 
   Negli ultimi 4 capitoli l’autore rivolge la sua attenzione ad 
una serie di riflessioni di natura teologica sull’essenza del
~ V ~ 
 
tempo, sul suo ruolo nella vita dell’uomo, e sulla sua origine 
attraverso dei commenti sui passi del libro della Genesi
3
. 
   Le Confessioni non sono però un’ autobiografia intesa come 
racconto ordinato e completo delle vicende dell’autore, già il 
De Labriolle vi aveva rivelato lacune significative, osservando 
che Agostino << lascia da parte tutte le confidenze inutili e 
non ritiene della sua vita che i fatti a lunga portata >>
4
. Ma 
proprio perché autobiografia è rappresentazione commossa e 
potente del dramma che s’agita nell’intimo dell’uomo e degli 
avvenimenti che danno significato e valore a tutta la sua vita 
tale deve essere definita l’opera di S. Agostino
5
. 
   Tuttavia ci soffermeremo rapidamente sulle diverse teorie 
interpretative delle Confessioni. 
   Alcuni hanno voluto evidenziare nelle Confessioni l’aspetto 
apologetico, considerato però che la polemica contro il Dona-
tismo non era giunta alla sua fase più acuta, condividiamo la 
tesi del Pellegrino che le Confessioni non intendono rispon-
dere alle accuse dei donatisti contro Agostino
6
. 
   Appare altresì fuor di luogo collocare le Confessioni in un 
particolare orientamento speculativo  << accentuato da de-
terminate circostanze, come è invece di gran parte degli 
scritti propriamente dottrinali di Agostino… . Le Confessioni 
                                                 
3
  Agostino, Conf, trad.Landi,2000, 525-527. 
4
  De Labriolle,1977,47. 
5
  Pellegrino, 1956, 16. 
6
  Ibidem.
~ VI ~ 
 
rispecchiano invece fedelmente lo stato d’animo di Agostino, 
le disposizioni interiori che ispirarono tutta la sua vita>>
7
. 
    Anche il De Labriolle riteneva che le Confessioni erano na-
te << da un’idea teologica che si era formata, poi stabilita nello 
spirito di Agostino e che subitamente gli aveva illuminato la 
sua propria storia, di cui egli ruminava le peripezie senza riu-
scire a comprendere pienamente >>
8
.  Occorre  però  sottoline-
are come quest’idea    
<< non fu in lui puro esercizio di attività speculativa, ma 
divenne idea forza, fiamma incandescente che illumi-
nando arde e consuma… . … La conoscenza dei suoi erro-
ri e della mirabile provvidenza con cui Dio l’aveva libe-
rato poteva essere luce e conforto a chi ancora vagasse 
nelle tenebre, motivo di fiducia e stimolo al fervore an-
che per chi aveva ignorato o vinto già tali battaglie. Ca-
rità di Cristo e zelo di pastore lo spingevano a recare ai 
fratelli un messaggio di luce e di consolazione >>
9
 e un 
sentimento di autentica amicizia verso il prossimo. 
 
 
 
                                                 
7
   Pellegrino, Ibi, 18. 
8
   De Labriolle, Ibi, 19. 
9
   Pellegrino, Ibi, 19.
~ VII ~ 
 
3. Le Confessioni: opera della Grazia Divina e atto di cari-
tà e amore verso i fratelli. 
 
   Le Confessioni di San Agostino sono << un’autobiografia ap-
passionata ed insieme impietosa, nella quale il vescovo afri-
cano trasfuse le sue doti migliori di scrittore ed interprete 
dell’animo umano >>
10
. Egli, retore e brillante volgarizzatore 
con facilità d’eloquio
11
, e sostenitore del valore della cultura 
antica, assimilò gli schemi stilistici classici e fu capace di uti-
lizzare, rielaborare profondamente, temi e motivi degli orato-
ri latini più noti, riuscendo a fare delle Confessioni anche un 
capolavoro stilistico. Non è pertanto facile riassumere la 
complessa materia narrativa delle Confessioni, tanto meno 
privilegiare una chiave di lettura sulle altre. Vi è evidenziata 
la necessità di conoscere noi stessi per poter giungere a Dio, 
chiaramente influenzata dal concetto di caduta dell’uomo, in-
tesa come perdita di identità, frantumazione dell’Io, e ricom-
posizione attraverso la << conversione del cuore>>
12
;  vi è il pro-
blema di Dio e dell’uomo e della loro natura; del male come 
scelta sbagliata, per evitare il quale occorre la grazia divina. 
Come ha infatti autorevolmente affermato Michele Pellegrino  
                                                 
10
  Landi, 2006, 6. 
11
  Martinetti, 1972. 
12
  O’Connel, 1964, 327-372.
~ VIII ~ 
 
<<Le Confessioni sono un cantico di lode alla grandezza 
e alla misericordia divina; ma è lecito scorgervi un ri-
flesso,un’applicazione concreta, più in forma di canto 
lirico che di sviluppo concettuale, di quella dottrina che 
sarà caratteristica di S.Agostino:  la dottrina della gra-
zia>>
13
.  
Oggetto ancora delle Confessioni è la natura della vera felici-
tà, che consiste nella contemplazione e nell’amore per la Ve-
rità. Si inseriscono inoltre nel tessuto dell’opera considera-
zioni, affatto secondarie, sulla tendenza al male, sul peccato, 
sul concetto di libertà, sulla lotta interiore tra l’opposte ten-
denze della volontà, << sulla funzione della madre e degli ami-
ci nell’opera di salvezza rispettivamente del figlio e 
dell’amico >> 
14
. Insomma, la realtà della concupiscenza e del 
peccato, così come Agostino l’aveva sperimentata in sé, unita 
alla misericordiosa potenza della Grazia, diventavano ogget-
to della sua opera e dono ai fratelli di una dimostrazione dei 
suoi principi, tratta dalla sua vita stessa. Era infatti opportu-
no, non tanto confessarsi a Dio, quanto scrivere, nella consa-
pevolezza della sua missione di maestro e di pastore, ai fratel-
li, sperando che essi potessero trarne utilità e pregare per lui. 
Gli uomini infatti sono assai curiosi di conoscere la vita altrui 
                                                 
13
  Pellegrino, Ibi, 1956. 
14
   Landi, 2000, 7.
~ IX ~ 
 
e molto disposti a credere quanto ciascuno dirà
15
; che ciò val-
ga a che si adoperino per correggere la vita propria
16
. 
  Alla base della sollecitudine e dell’interesse degli uomini e 
soprattutto del loro rallegrarsi per chi è vicino a Dio e del lo-
ro pregare per chi è lontano
17
, vi è indubbiamente il senti-
mento dell’amicizia. Come scrive Pellegrino: 
« Naturalmente portato all‟amicizia da un bisogno di espansione e di co-
municazione, Agostino sentì come pochi il grande respiro dell‟Ecclesia, in 
cui tutte le membra,inserite nel corpo di Cristo,sono collegate tra loro da 
un arcano realissimo vincolo vitale; ed è felice che il suo passato e il suo 
presente divengano per i fratelli motivo di edificazione nella carità » 
18
. 
    Il nostro interesse verso le Confessioni, si volge non solo 
verso il genere dell’autobiografia, che si colloca in tutta una 
tradizione preagostiniana legata alla vita della comunità, ma 
soprattutto verso un’interpretazione dell’opera come sintesi 
delle concezioni pagane e cristiane, filosofiche e personali, 
sul valore altissimo dell’amicizia e sulla sua essenza, e inseri-
sce dunque lo scritto di  Agostino in tutto quel copioso filone 
di opere appartenenti al mondo classico e cristiano che spe-
culavano sulla forza aggregante e salvifica dell’amicizia.  
 
                                                 
15
  Agostino, Conf,Ibi,2000, 327-328. 
16
  Agostino, Conf, Ibi,2000, 328-330 
17
   Ibidem. 
18
  Paolo, I Corinzi 11,12-30;Pellegrino, 1956,14.
~ 1 ~ 
 
 
 
 
 Capitolo I:  
 
L’idea di amicizia nel mondo classico e cristiano