Cap. 1 - Introduzione
Capitolo 1
Introduzione Il problema della pubblica sicurezza è più che mai attuale, dato che tutt'oggi incidenti
e catastrofi naturali sono all’ordine del giorno, presentando problemi di gestione non
indifferenti.
All'interno di queste situazioni problematiche sono di fondamentale importanza le
comunicazioni, che devono essere il più efficienti possibile per permettere la
coordinazione delle operazioni di soccorso. Questo problema è ovviamente oggetto
di interesse nel settore delle telecomunicazioni. In particolare, il Cefriel di Milano sta
partecipando, in collaborazione al Politecnico di Torino, al progetto PICO, il cui
scopo è la creazione di una piattaforma di controllo e distribuzione di servizi in uno
scenario NGN
1
(Next Generation Network) e ambisce a fornire servizi di
1Con la locuzione NGN si indica la futura evoluzione delle reti di telecomunicazioni verso una
tipologia di rete che consenta il trasporto di tutte le informazioni ed i servizi (voce, dati,
comunicazioni multimediali) incapsulando le stesse in pacchetti: nella maggior parte dei casi le reti di
tipo NGN sono infatti basate su protocollo IP. La ITU-T (International Telecommunication Union -
Telecommunication Standardization Bureau, ovvero il settore della Unione Internazionale delle
Telecomunicazioni che si occupa di regolamentare le telecomunicazioni, fornendo delle specifiche
standard riconosciute a livello internazionale) stessa la definisce come rete a commutazione di
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Cap. 1 - Introduzione
telecomunicazione innovativi per utenti differenziati in situazioni d’emergenza,
relativamente sia alla prevenzione che all’intervento in caso di necessità, sfruttando
le potenzialità offerte dalle Internet Technologies (IT) [2].
All'interno del progetto PICO si colloca questo lavoro di tesi, il cui scopo è quello di
individuare metodi di gestione delle chiamate d'emergenza che possano aumentare
l'efficacia della comunicazione. Sfruttando nel modo adeguato le opportunità offerte
dalle IT, è possibile instaurare canali di comunicazione che non si limitino alla
comunicazione vocale, ma che possano coinvolgere l'uso di applicazioni ad-hoc volte
ad arricchire il flusso di informazioni scambiate tra il chiamante (richiedente
l'intervento di soccorso) al centro di smistamento delle chiamate, per raggiungere lo
scopo di un'associazione client – server ottimale, che permetta di sfruttare appieno le
potenzialità di entrambe le parti.
Più precisamente, si intende sfruttare la possibilità di trasportare più informazioni
usando l’architettura di rete NGN di quanto sia possibile fare usando la tradizionale
PSTN
2
(Public Switched Telephone Network) nello stesso intervallo di tempo.
Obiettivo di questo lavoro di tesi di ricerca è quindi la creazione di un algoritmo
efficiente per la selezione del server più idoneo rispetto alle caratteristiche dell'utente
che richiede il servizio.
Per svolgere il lavoro, si è partiti dalla considerazione di ciò che già esisteva. In
particolare, sapendo dell'esistenza di gruppi di lavoro dedicati allo studio della
gestione delle chiamate d'emergenza in NGN (in particolare ECRIT, facente parte di
IETF) si sono studiati i protocolli già esistenti riguardanti il problema (in particolare
LoST, di cui si parlerà nel capitolo 2, standardizzato appunto da ECRIT) e il sistema
IMS, che si usa per l'implementazione del sistema ideato.
Per cominciare, si è analizzato con particolare attenzione l'aspetto di
“contextawareness”, poiché in base agli aspetti ritenuti caratterizzanti del contesto in
cui si trova l'utente, per la scelta del server verrà elaborato l'algoritmo di selezione. In
particolare, quali caratteristiche aggiuntive oltre all'informazione di localizzazione
pacchetto che fornisce servizi ed è in grado di far uso di tecnologie a banda larga multipla e di
trasporto basato sulla QoS (Quality of Service, qualità del servizio percepito dall’utente), nella quale
le funzionalità correlate alla fornitura dei servizi siano indipendenti dalle tecnologie di trasporto
utilizzate. Offre un accesso non limitato agli utenti a diversi service provider, e supporta una mobilità
generalizzata consentendo la fornitura consistente ed ubiqua di servizi agli utenti. [1]
2 La PSTN è la rete telefonica pubblica, la più grande rete per le telecomunicazioni esistente al
mondo, che copre l’intero pianeta e alla quale chiunque può accedere.
5
Cap. 1 - Introduzione
possono risultare interessanti al fine di un instradamento più mirato delle chiamate
d'emergenza.
Una volta stabiliti questi indicatori determinanti, sono state formulate alcune varianti
di algoritmi decisionali, che verranno poi implementati su una piattaforma reale e
funzionante. Si passerà infine alla fase di test per verificare la funzionalità dei metodi
proposti. Sarà importante anche stabilire quali aspetti sono da tenere in
considerazione per realizzare una valutazione realistica ed accurata delle prestazioni
del sistema, che permetta di decidere quale metodo usare per soddisfare le proprie
esigenze.
Nel Capitolo 2 verrà esposto lo stato dell'arte, spiegando più dettagliatamente il
progetto PICO, ed illustrando gli organi esistenti, e i relativi protocolli prodotti, che
stanno lavorando al problema della gestione delle chiamate d'emergenze nelle NGN.
Il progetto PICO prevede di lavorare in ambiente IMS (IP Multimedia Subsystem),
un’architettura di rete per la convergenza di tutti i dispositivi di telecomunicazione
(fissi e mobili) in un’unica rete IP, per offrire servizi voce e multimediali. Nel
Capitolo 3 viene affrontata l'analisi del sistema IMS, compresa la sua
implementazione OpenIMSCore, usata per creare l'apparato di simulazione che
servirà a costruire la piattaforma di test di simulazione del progetto di tesi.
Nel Capitolo 4 Si passerà all'esposizione degli algoritmi formulati per risolvere il
problema, mentre il Capitolo 5 tratta l'implementazione del sistema e l'analisi dei
risultati ottenuti dalle simulazioni.
Nel Capitolo 6 vengono tratte le conclusioni, con alcune considerazioni sugli
sviluppi futuri.
6
Cap. 2 – Stato dell’arte: PICO, ECRIT e LoST
Capitolo 2
Stato dell’arte:
PICO, ECRIT e LoST In questo capitolo introduttivo si analizzerà lo stato dell’arte, presentando il progetto
PICO, all’interno del quale si inserisce il lavoro di tesi, e ciò che già esisteva in
relazione all’argomento di chiamate d’emergenza in ambiente IP, i lavori di ricerca e
i protocolli prodotti.
2.1 Introduzione al problema della pubblica sicurezza La pubblica sicurezza è sempre stata un punto cruciale per ogni nazione.
Attualmente, lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione permette di rendere
l’intero apparato dedicato a questo scopo più efficiente sfruttando le potenzialità dei
sistemi di ultima generazione.
7
Cap. 2 – Stato dell’arte: PICO, ECRIT e LoST
Il progetto PICO
3
, nato dalla collaborazione di CEFRIEL e Politecnico di Torino, ha
come obiettivoil raggiungimento di questa maggior efficienza sfruttando le IT
(Internet Technologies). PICO ambisce a creare una piattaforma di controllo e
distribuzione di servizi in uno scenario NGN
4
(Next Generation Network) e ambisce
a fornire servizi di telecomunicazione innovativi per utenti differenziati in situazioni
d’emergenza, relativamente sia alla prevenzione che all’intervento in caso di
necessità [2].
In questo lavoro, l’attenzione volge in particolare alla gestione delle chiamate
d’emergenza usando comunicazioni SIP
5
(Session InitiationProtocol, [3]) in diversi
scenari, quali emergenza medica, incidente stradale, incendio, o simili. Lo scopo del
lavoro è quello di realizzare un sistema di comunicazione che, traendo vantaggio
dalle possibilità offerte dalle IT, riesca a facilitare le operazioni di soccorso.
Più precisamente, si intende sfruttare la possibilità di trasportare più informazioni
usando l’architettura di rete NGN di quanto sia possibile fare usando la tradizionale
PSTN
6
(Public Switched Telephone Network, [4]) nello stesso intervallo di tempo.
L’utilizzo del protocollo SIP in situazioni di emergenza è una tematica che viene
3 Il sito ufficiale del progetto, all’interno del quale si possono trovare l’elenco dei documenti stilati e i
contatti dei responsabili all’interno di CEFRIEL e Politecnico di Torino, è
http://softeng.polito.it/pico/index.html.
4 Con la locuzione NGN si indica la futura evoluzione delle reti di telecomunicazioni verso una
tipologia di rete che consenta il trasporto di tutte le informazioni ed i servizi (voce, dati,
comunicazioni multimediali) incapsulando le stesse in pacchetti: nella maggior parte dei casi le reti di
tipo NGN sono infatti basate su protocollo IP. La ITU-T (International Telecommunication Union -
Telecommunication Standardization Bureau, ovvero il settore della Unione Internazionale delle
Telecomunicazioni che si occupa di regolamentare le telecomunicazioni, fornendo delle specifiche
standard riconosciute a livello internazionale) stessa la definisce come rete a commutazione di
pacchetto che fornisce servizi ed è in grado di far uso di tecnologie a banda larga multipla e di
trasporto basato sulla QoS (Quality of Service, qualità del servizio percepito dall’utente), nella quale
le funzionalità correlate alla fornitura dei servizi siano indipendenti dalle tecnologie di trasporto
utilizzate. Offre un accesso non limitato agli utenti a diversi service provider, e supporta una mobilità
generalizzata consentendo la fornitura consistente ed ubiqua di servizi agli utenti.
5 SIP è un protocollo basato su IP, definito dalla RFC 3261, impiegato principalmente per
applicazioni di telefonia su IP, ovvero VoIP (Voice over IP).
6 La PSTN è la rete telefonica pubblica, la più grande rete per le telecomunicazioni esistente al
mondo, che copre l’intero pianeta e alla quale chiunque può accedere.
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Cap. 2 – Stato dell’arte: PICO, ECRIT e LoST
analizzata anche da un gruppo di lavoro di IETF
7
(Internet Engineering Task Force,
[5]), ECRIT
8
(Emergency Context Resolution with Internet Technologies [6]),
adibito allo studio delle chiamate d’emergenza in ambiente VoIP, che ha prodotto
LoST, il protocollo descritto nel RFC 5222 [7],e che ha lo scopo di fornire una
descrizione dei casi in cui è adeguato usare IT e come sfruttarle per gestire il routing
delle chiamate d’emergenza.
LoST è l’acronimo di Location-to-Service Translation Protocol, un protocollo basato
su XML che ha la funzione di effettuare il mapping tra identificativi di servizio e
informazioni di localizzazione geografica o tramite indirizzo civico su contatti URI
di servizio. In particolare, lo si usa per determinare la centrale telefonica adeguata da
associare all’utente che effettua la chiamata d’emergenza.
2.2 Il progetto PICO L’idea progettuale alla base di tutto il sistema PICO è la realizzazione di sistemi di
telecomunicazione innovativi a larga banda per utenze differenziate in materia di
sicurezza, prevenzione e intervento in caso di catastrofi naturali.
L’obiettivo del progetto è lo studio e sperimentazione della distribuzione di servizi
innovativi in un ambiente IMS
9
(IP Multimedia Subsystem, [8]), all’interno del quale
la struttura della piattaforma architetturale IMS deve essere adattata ed estesa per
adeguarsi al contesto di lavoro. Gli obiettivi specifici consistono
nell’implementazione di prototipi e nell’analisi delle prestazioni dei servizi offerti
7 La IETF è una comunità aperta di tecnici, specialisti e ricercatori interessati all’evoluzione tecnica e
tecnologica di Internet. Ciò che la differenzia dagli enti di standardizzarne più tradizionali è la sua
struttura aperta: il lavoro viene svolto da gruppi di lavoro (workinggroups, come appunto ECRIT) che
operano soprattutto tramite Mailing list (sistema organizzato per la partecipazione di più persone in
una discussione asincrona tramite email), aperte alla partecipazione di chiunque sia interessato [5].
8 Tutta la documentazione e i contatti di questo gruppo di lavoro sono reperibili all’indirizzo internet
http://www.ietf.org/dyn/wg/charter/ecrit-charter.html.
9 IMS è un’architettura di rete per la convergenza di tutti i dispositivi telecomunicazione (fissi e
mobili) in un’unica rete IP, per offrire servizi e voce multimediali. Di IMS parleremo
approfonditamente all’interno del cap. 2 [8].
9
Cap. 2 – Stato dell’arte: PICO, ECRIT e LoST
dal sistema IMS in termini di streaming applicativo con proprietà di “context-
awareness” 10
che, più in generale, si traducono nella disponibilità di applicazioni
fruibili da remoto tramite infrastrutture virtuali in termini di protocolli, requisiti
necessari, caratteristiche di compatibilità. Si dovrebbe quindi giungere
all’allestimento di raccomandazioni e linee guida per la previsione delle prestazioni
sulla piattaforma di distribuzione del servizio.
Lo svolgimento del lavoro è organizzato in fasi successive. La prima di queste
prevede la studio degli scenari applicativi del progetto, con particolare attenzione ai
dettagli tecnici che andranno ad influenzare le scelte progettuali all’interno
dell’architettura di rete. E’ da ricordare, infatti, che un aspetto fondamentale del
progetto è proprio il “context-awareness”. Questo aspetto verrà largamente sfruttato
nello step successivo, che studia le problematiche relative alla fornitura di servizi che
si adattino in modo continuo e trasparente al contesto dell’utente, definito in termini
di locazione, dispositivo in uso, ed altre variabili da stabilire in sede progettuale. Il
passo successivo sarà la realizzazione di un prototipo del sistema, per poi effettuare
test che permettano di valutare le prestazioni della piattaforma realizzata.
In Fig.2.1 si ha un esempio schematico delle principali parti in gioco nel sistema di
gestione delle situazioni d’emergenza.
10 Con la locuzione “context-awareness” si indica una modalità di computing che tenga conto dei
cambiamenti dell’ambiente all’interno del quale si trova il sistema, che altrimenti è statico.
10
Cap. 2 – Stato dell’arte: PICO, ECRIT e LoST
Fig.2.1: Panoramica delle entità in gioco 2.2.1 Scenari applicativi Come si è accennato in precedenza, la prima fase del progetto consisteva nello studio
degli scenari applicativi, ovvero nella stesura di descrizioni di situazioni reali
all’interno delle quali sarebbe stato necessario effettuare interventi d’emergenza.
Dalla descrizione minuziosa delle operazioni di soccorso da compiere per agire nel
modo più efficiente possibile vengono estratti i dettagli che serviranno a stabilire le
caratteristiche tecniche che il sistema di comunicazione dovrà possedere per
costituire effettivamente un apparato che migliori la funzionalità dell’intervento.
Nello specifico, all’interno del progetto PICO sono state considerate tre entità adibite
alla gestione della pubblica sicurezza: vigili del fuoco (internazionalmente conosciuti
come Fire Fighter, e quindi denominati FF nella documentazione del progetto), forze
di polizia (Law Enforcement, LE) e operatori di servizi di emergenza medica
(Emergency Medical Services, EMS).
E’ necessario tenere presente alcuni aspetti fondamentali per il funzionamento
11
Cap. 2 – Stato dell’arte: PICO, ECRIT e LoST
efficiente della piattaforma di comunicazione: velocità di connessione,
interoperabilità, funzionalità, sicurezza delle operazioni, fornendo larga banda per
permettere il trasferimento di contenuti multimediali.
Prima di spiegare con maggiori dettagli gli scenari applicativi considerati, è
necessario accennare alle caratteristiche che i dispositivi in uso dovrebbero
possedere, per poter fare una stima realistica delle applicazioni implementabili.
I dispositivi devono avere diverse interfacce per adattarsi all’utente che li sta
impiegando e per interagire con i sistemi di comunicazione già esistenti, e devono
essere resistenti alle condizioni ambientali, spesso ostiche, all’interno delle quali
verranno usati. Oltre all’uso di questi particolari apparati, si può ipotizzare la
presenza sul luogo dell’emergenza di diversi sensori, il cui compito potrebbe essere il
rilevamento delle condizioni atmosferiche, il monitoraggio di zone a rischio,la
misurazione dei parametri vitali dei soccorritori, e così via. Tutti i dispositivi in uso,
comunque, devono essere in grado di interfacciarsi con la piattaforma NGN che si
intende implementare.
Per rendere realistici gli scenari si sono immaginate delle situazioni concrete,
tenendo in considerazione in particolare le necessità e le capacità degli operatori di
soccorso. Verranno descritti il caso di emergenza medica, incendio domestico, stop
del traffico, e, per simulare un caso di interoperabilità tra tutte le forze di pubblica
sicurezza, esplosione.
Prima di avere una panoramica delle diverse situazioni esemplificative, è necessario
puntualizzare che ogni utente in possesso di PSCD (Public Safety Communication
Device), ovvero il dispositivo che permette di comunicare con la centrale di
soccorso, deve effettuare una determinata procedura di autenticazione all’accensione
dell’apparato. Per motividi sicurezza, infatti, sarà necessario autenticarsi, fornendo il
proprio profilo alla centrale operativa. Inoltre, è doveroso accennare al fatto che si
suppone un’organizzazione gerarchica delle reti.
In Fig. 2.2 si ha una rappresentazione schematica dell’organizzazione gerarchica
delle reti usate, che sono:
- PAN (Personal Area Network): è la rete formata dal dispositivo dell’operatore
(anche più di uno, se presenti, dipende dal tipo di operatore) e dall’apparecchiatura a
bordo del proprio mezzo di soccorso.
- IAN (Incident Area Network): è la rete formata sul luogo dell’incidente (con
“incidente” si intende la situazione critica generica alla quale si sta prestando
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