24
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IL PACKAGING ALIMENTARE
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#)'*+,-.'/0.1.'2'03,/4'56+4'0)6'547),8,.)4'54//9,-:6//611,.',)'14)4+6/4'4'5,';04//.
6/,-4)36+4')4//.'<*4=,7=.>
Per imballaggio si intende:
“il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a
*+.34114+4'5434+-,)634'-4+=,?'56//4'-634+,4'*+,-4'6,'*+.5.33,'7),3,?'6'=.)<4)3,+4'
la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o
all’utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere
usati allo stesso scopo.”
1
@)6'*+,-6'=/6<<,7=68,.)4'541/,',-:6//611,'A,4)4'4BB4330636',)':6<4'6//6'B0)8,.)4
logistica del packaging. Si distingue infatti tra:
“ - Imballaggio per la vendita o primario: concepito in modo da costituire, nel
*0)3.'5,'A4)5,36?'0)90),3C'5,'A4)5,36'*4+'/9034)34'7)6/4'.'*4+',/'=.)<0-63.+4D
- Imballaggio multiplo o secondario: concepito in modo da costituire, nel punto di
vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita,
1
estratto dall’art. 35 del Decreto legislativo 5 febbraio
1997, n. 22 “Decreto Ronchi” - Testo vigente.
Fig. 1.1 Packaging primario.
25
,)5,*4)54)34-4)34'56/'B633.'=E4'<,6'A4)503.'=.-4'36/4'6//9034)34'7)6/4'.'6/'
consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel
punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le
caratteristiche;
- Imballaggio per il trasporto o terziario: imballaggio concepito in modo da
facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita
oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni
connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari,
marittimi ed aerei”
2
Nel caso del packaging alimentare, lo stesso deve avvalersi di altre funzioni oltre a
quella del contenere, deve infatti soddisfare i requisiti di sicurezza alimentare per la
3034/6'54//6'<6/034'54/'=.)<0-63.+4>'F4A4',)./3+4'=.<3,30,+4'0)6'*+.348,.)4'4B7=6=4
contro la contaminazione chimica e microbiologica e deve fornire al consumatore le
informazioni sulla qualità e la storia del suo contenuto.
L’autorità sanitaria ha da tempo, anche a livello europeo, disciplinato con rigore la
cosiddetta idoneità alimentare dei materiali a contatto con gli alimenti, stabilendo
liste positive di ingredienti utilizzabili per la formulazione degli imballaggi alimentari
e introducendo limiti di migrazione e procedure di controllo.
2
estratto dall’art. 35 del Decreto legislativo 5 febbraio
1997, n. 22 “Decreto Ronchi” - Testo vigente.
Fig. 1.2 Packaging secondario.
Fig. 1.3 Packaging terziario.
26
Distinzione tra imballaggio e packaging
Il termine imballaggio e il termine packaging vengono frequentemente usati in modo
indistinto anche se esiste la necessità di considerare le sfumature diverse che i due
termini presentano.
Se cerchiamo la voce imballaggio, dal francese emballage, troviamo:
“Tecnica di disporre le merci entro contenitori per la spedizione, il magazzinaggio
e la vendita. Cassa o pacco o altro materiale con cui viene confezionato il prodotto
7),3.'*4+'/6'<*45,8,.)4>G
3
Vediamo quindi come con questo termine si faccia riferimento in modo particolare
agli aspetti funzionali e a quelli protettivi, collegati agli aspetti della logistica.
&6'547),8,.)4'54/'*6=H61,)1'+6==E,054',)A4=4'-./3,'*,I'6<*433,J
“Il packaging è un ambito d’intervento dove si incrociano una molteplicità di
=.-*434)84J'=.-*434)84'*+.5033,A4?'7)6)8,6+,4'4'5,'-4+=63.')630+6/-4)34?'
=.-*434)84'34=)./.1,=E4'4'<=,4)3,7=E4?'4==>'KLM'N'*,I'.**.+30).'*6+/6+4'5,'
imballaggio laddove sia in questione la funzione di contenimento, di protezione,
ecc.; laddove emerga il carattere sistemico dell’intero contesto, allora si può dire
che il ruolo principale tocca al designer industriale, che si occuperà di questioni
che vanno dall’impilabilità alla riciclabilità, ecc.”
4
Al primo termine vengono quindi riconosciuti gli aspetti funzionali, mentre al
secondo quelli seduttivi. Da un lato vengono riconosciuti valori come conservazione,
=.-*63,:,/,3C'=.)',/'=.)34)03.?'<=4/36'54,'-634+,6/,'4'/.+.'<*4=,7=,3C?'/4163,
prevalentemente agli imballaggi primari, raggruppamento, trasporto, presentazione
sul luogo di vendita, impilabilità, ecc., connessi agli imballaggi secondari e terziari.
3
dalla voce “imballaggio” de Il nuovo Zingarelli, Bologna,
Zanichelli 1984.
4
G. Anceschi, L ’involucro transitorio,Imballggio, n. 439, 1992.
Fig. 1.4 Prodotti per imballaggio.
Fig. 1.5 Esempi di packaging per Coca-Cola.
27
Dall’altro invece ci si riferisce a valori quali la capacità di allerta, l’attrazione
esercitata sul consumatore (colori, codici visivi, forma, materiale), l’attribuzione
(l’associazione immediata con un universo di riferimento del prodotto, la
=.))4<<,.)4'=E,6+6'=.)'0).'<*4=,7=.'<433.+4'-4+=4./.1,=.O?'-6'6)=E4',/'=.)34)03.
informativo (informazioni legali, prescrizioni, istruzioni per l’uso), il posizionamento
(espressione del prodotto in base alla sua qualità, prezzo, ecc.), il contenuto di
servizio (legato alle prestazioni fornite durante il trasporto, all’ottimizzazione dello
spazio occupato in casa, alla praticità d’uso, ecc.).
28
Quadro normativo
La questione dell’idoneità dell’imballaggio al contatto con gli alimenti si riferisce ai
materiali utilizzati, alla loro produzione e ai trattamenti a cui il prodotto packaging
A,4)4'<.33.*.<3.'P7),30+6?'<36-*6?'LO>'@)'6+1.-4)3.'=.<Q'54/,=63.'4'=+0=,6/4'54A4
4<<4+4'+41./6-4)363.'=.)'*4+,8,6'45',)'-.5.'4B7=6=4J','+4;0,<,3,'5,'/4114'*4+',
-634+,6/,'54<3,)63,'6/'=.)3633.'6/,-4)36+4'<.).'547),3,'56/'R41./6-4)3.' S'(TUVWXYYZ>'
#)'*6+3,=./6+4'547),<=4'+41./4'+,106+56)3,J
- la sicurezza (art. 3);
- l’etichettatura (art. 5);
- la dichiarazione di conformità e documentazione di supporto (art. 16);
- la rintracciabilità (art 17).
“I materiali e gli oggetti, compresi i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti,
devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione
6B7)=E[?',)'=.)5,8,.),'59,-*,41.').+-6/,'.'*+4A45,:,/,?'4<<,').)'3+6<B4+,<=6).'6,'
prodotti alimentari componenti in quantità tale da:
a) costituire un pericolo per la salute umana;
b) =.-*.+36+4'0)6'-.5,7=6',)6==4336:,/4'54//6'=.-*.<,8,.)4'54,'*+.5.33,'''
alimentari;
c) comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche.”
5
5
paragrafo 1 dell’art. 3 del Regolamento CE 1935/2004.
Fig. 1.6 Simbolo dell’idoneità al contatto alimentare.
29
\.).'*+4A,<34'5,<*.<,8,.),'5,'=6+6334+4'14)4+6/4'4'6/3+4'5,'=6+6334+4'<*4=,7=.>
R41./6-4)3,'+45633,'56/'"6+/6-4)3.'S0+.*4.'B.+),<=.).'5,+433,A4'<*4=,7=E4'*4+',
seguenti gruppi di materiali e oggetti:
1. Attivi e intelligenti
2. Adesivi
3. Ceramiche
4. Turaccioli
5. Gomme naturali
6. Vetro
7. Resine a scambio ionico
8. Metalli e leghe
9. Carta e cartone
Per ciascuno di questi gruppi di materiali vengono descritti i termini di utilizzo;
A4)1.).'6/3+4<Q',)5,=63,','-43.5,'*4+'A6/036+4'/9,5.)4,3C'6/'=.)3633.'6/,-4)36+4'4',
limiti dei parametri di riferimento come il limite di migrazione globale, e il limite di
-,1+68,.)4'<*4=,7=6>'$6/,'A6/.+,'<.).','+,<0/363,'5,'*+.A4'<*4+,-4)36/,'<A./34')4//4'
modalità esplicate nell’apposita norma (Regolamento CEE 82/711 e successivi
emendamenti).
10. Materie plastiche
11. Inchiostri da stampa
12. Cellulosa rigenerata
13. Siliconi
14. Prodotti tessili
15. Vernici e rivestimenti
16. Cere
17. Legno
30
#)./3+4'6/=0),'+41./6-4)3,'+,106+56)3,'<*4=,7=636-4)34'0)'1+0**.'5,'-634+,6/,?'<.).
corredati da liste positive che raccolgono elenchi delle sostanze di cui è stata
accertata l’idoneità per il contatto alimentare.
F,'*6+3,=./6+4'+,/,4A.'+,<0/36',/'+0./.'<A./3.'56//6').+-63,A6'<*4=,7=6'+,106+56)34',
monomeri e gli additivi. Infatti una quota del 29,5% in peso6
6
degli imballaggi
alimentari sono realizzati in materiale plastico e l’utilizzo degli additivi è una pratica
molto radicata che riguarda comunque tutti i materiali utilizzati per questo tipo di
applicazione.
Il regolamento in questione è la Direttiva CE 2002/72 e i successivi emendamenti.
Il regolamento CE 1935/2004 ha anche il merito di aver introdotto nel panorama
/41,</63,A.','-634+,6/,'633,A,'4','-634+,6/,',)34//,14)3,?'*.)4)5.'=.<Q'/4':6<,'*4+'0)
<0==4<<,A.'<A,/0**.').+-63,A.'<*4=,7=.>
“(4) I nuovi tipi di materiali e oggetti concepiti per mantenere attivamente
o migliorare le condizioni dei prodotti alimentari («materiali e oggetti attivi
destinati al contatto con i prodotti alimentari») non sono concepiti per essere
inerti, contrariamente ai materiali e agli oggetti tradizionali. Altri tipi di nuovi
materiali e oggetti sono concepiti per controllare le condizioni del prodotto
alimentare («materiali e oggetti intelligenti destinati al contatto con i prodotti
alimentari»). Entrambi i tipi di materiali e oggetti possono essere messi a contatto
con i prodotti alimentari. È pertanto necessario, per motivi di chiarezza e di
certezza giuridica, che i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti destinati al
contatto con i prodotti alimentari siano inclusi nell’ambito di applicazione del
presente regolamento e che siano stabiliti i principali requisiti per il loro impiego.
R4;0,<,3,'0/34+,.+,'5.A+4::4+.'4<<4+4'7<<63,'=.)'-,<0+4'<*4=,7=E4?'=E4'*+4A456).'
tra l’altro elenchi positivi di sostanze e/o di materiali e oggetti autorizzati, che
5.A+4::4+.'4<<4+4'65.33634'6**4)6'*.<<,:,/4>'KLM
6
fonte del dato ItaliaImballaggio n°10/09 in
L ’industria alimentare in Italia.
Fig. 1.7 Esempio di imballaggio attivo.
31
(6) I materiali e gli oggetti attivi destinati al contatto con i prodotti alimentari
possono cambiare la composizione o le proprietà organolettiche dei prodotti
alimentari soltanto se i cambiamenti sono conformi alle disposizioni comunitarie
applicabili ai prodotti alimentari, come le disposizioni della direttiva 89/107/CEE
=.)=4+)4)34'1/,'655,3,A,'6/,-4)36+,>'KLM
(7) I materiali e gli oggetti attivi e intelligenti destinati al contatto con i
prodotti alimentari non dovrebbero cambiare la composizione o le proprietà
organolettiche dei prodotti alimentari o dare informazioni sulle condizioni
dei prodotti alimentari tali da poter fuorviare i consumatori. Ad esempio, i
materiali e gli oggetti attivi destinati al contatto con i prodotti alimentari non
dovrebbero rilasciare o assorbire sostanze come le aldeidi o le ammine per
coprire un deterioramento incipiente dei prodotti alimentari. Tali cambiamenti
che potrebbero alterare i segnali di deterioramento potrebbero fuorviare il
consumatore e pertanto non dovrebbero essere permessi. Analogamente i
materiali e gli oggetti attivi destinati al contatto con i prodotti alimentari che
producono cambiamenti di colore nei prodotti alimentari atti a dare informazioni
sbagliate sulle condizioni degli stessi potrebbero fuorviare il consumatore e
pertanto non dovrebbero essere permessi.”
7
&6').+-63,A6'5,'+,B4+,-4)3.'<*4=,7=6'*4+','-634+,6/,'633,A,'4','-634+,6/,',)34//,14)3,'2'
,/'R41./6-4)3.' S'ZVYWXYYT'=E4')4//96+3,=./.'U'+,*.+36'/4'<4104)3,'547),8,.),J
“A) per «materiali e oggetti attivi» si intendono materiali e oggetti destinati a
prolungare la conservabilità o mantenere o migliorare le condizioni dei prodotti
alimentari imballati. Essi sono concepiti in modo da incorporare deliberatamente
componenti che rilasciano sostanze nel prodotto alimentare imballato o nel suo
ambiente, o le assorbono dagli stessi;
7
'*6+61+67'4<3+633,'56//4'=.)<,54+68,.),',)3+.5033,A4'54/''
Regolamento CE 1935/2004.
Fig. 1.8 Esempio di imballaggio intelligente.
32
B) per «materiali e oggetti intelligenti» si intendono materiali e oggetti che
controllano le condizioni del prodotto alimentare imballato o del suo ambiente.”
8
Inoltre la norma fa un distinguo tra componente passiva e componente attiva
riferendosi a materiali e oggetti a contatto con gli alimenti. Lo scopo è quello di
distinguere, per poi eventualmente regolamentare in modo diverso, la matrice
passiva, con funzione essenzialmente strutturale, dalle sostanze disperse che
svolgono la funzione tecnologica attiva.
“Esistono numerosi tipi di materiali e oggetti attivi e intelligenti. Le sostanze che
svolgono la funzione attiva e/o intelligente possono trovarsi in un contenitore
separato, ad esempio in un sacchetto di carta, o essere direttamente incorporate
nel materiale di imballaggio, ad esempio nella plastica di una bottiglia di plastica.
Queste sostanze che consentono ai materiali e oggetti di esercitare una funzione
attiva e/o intelligente («i componenti») devono essere valutate conformemente
al presente regolamento. Le parti passive, come il contenitore, l’imballaggio in
cui il contenitore è posto e il materiale di imballaggio nel quale la sostanza è
incorporata, devono essere disciplinate dalle disposizioni comunitarie o nazionali
<*4=,7=E4'6**/,=6:,/,'6,'-634+,6/,'4'.11433,',)';04<3,.)4>G
9
Diversamente dal classico caso di migrazione, considerato un fenomeno
indesiderato in quanto consiste in un inquinamento dell’alimento, la cessione di
<.<36)84'633,A4'2'0)'B4).-4).',)5.33.'A./.)36+,6-4)34'=.)'*+4=,<4'7)6/,3C?','=0,
effetti sono comprovatamente non nocivi per la salute umana. Il rilascio delle
sostanze attive potrebbe però falsare la validità di alcuni parametri di valutazione
per l‘idoneità alimentare, primo fra tutti il limite di migrazione globale.
Sono pertanto previste delle eccezioni.
8
estratto dell’art.3 del Regolamento CE 450/2009.
9
paragrafo 5 estratto dalle considerazioni introduttive
del Regolamento CE 450/2009.
33
]N'*.<<,:,/4'=E4'/6'-,<0+6'=.-0),36+,6'<*4=,7=6'+4/63,A6'6//6'*6+34'*6<<,A6'54/'
materiale attivo o intelligente stabilisca requisiti relativi all’inerzia del materiale,
ad esempio un limite di migrazione globale applicabile ai materiali di plastica.
Se un componente attivo rilasciante, incorporato in un materiale o oggetto
destinato a venire a contatto con prodotti alimentari, è disciplinato da una
-,<0+6'=.-0),36+,6'<*4=,7=6?'A,'2',/'+,<=E,.'=E4',/'/,-,34'5,'-,1+68,.)4'1/.:6/4'
sia superato a causa del rilascio della sostanza attiva. Considerando che la
funzione attiva non è una caratteristica inerente al materiale passivo, la quantità
di sostanza attiva rilasciata non deve essere presa in considerazione nel calcolo
della migrazione globale.”
10
Bisogna sottolineare il fatto che la funzione dei materiali attivi è differente da quella
dei materiali intelligenti, e che in taluni casi, ma non in tutti, entrambe le funzioni
possono coesistere nello stessa sostanza. Inoltre è necessario puntualizzare il fatto
che lo sviluppo tecnologico e in modo particolare l’avvento delle nanotecnologie,
determina una condizione di ambiguità nella valutazione dei materiali tradizionali
che, strutturati a livello nanometrico, presentano caratteristiche sensibilmente
diverse da quelle che si riscontrano negli stessi materiali non trattati con le
nanotecnologie.
“I sistemi di imballaggio intelligenti forniscono all’utente informazioni sulle
condizioni dei prodotti alimentari e non devono rilasciare i loro elementi
costitutivi in tali prodotti. I sistemi intelligenti possono essere posizionati sulla
<0*4+7=,4'4<34+)6'54//9,-:6//611,.'4'*.<<.).'4<<4+4'<4*6+63,'56,'*+.5.33,'
alimentari da una barriera funzionale, vale a dire una barriera situata all’interno
dei materiali o oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e
tale da impedire la migrazione di sostanze verso i prodotti alimentari. Dietro la
barriera funzionale può essere consentito l’impiego di sostanze non autorizzate,
purché rispondenti a determinati parametri e a condizione che la migrazione
10
paragrafo 15 estratto dalle considerazioni introduttive del
Regolamento CE 450/2009.