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INTRODUZIONE
Il mio obiettivo è quello di delineare la figura del grande eunuco Zheng He, cercare di
risolvere i numerosi dubbi riguardo la sua vita ancora avvolta dal mistero, descrivere le
sue spedizioni verso i mari occidentali e confrontarle con quelle dei viaggiatori europei,
capire l‟importanza e l‟influenza che ha avuto e che continua ad avere nella storia cinese
e in quella mondiale, e l‟immagine, sia in passato sia oggi, che esiste nelle menti e nei
cuori dei cinesi e di chi ne conosce la cultura.
Senza dubbio Zheng He e le sue spedizioni hanno svolto un ruolo importantissimo non
solo nella storia cinese e in quella del sud-est asiatico ma anche nella storia mondiale.
Le spedizioni di Zheng He, hanno stabilito l‟immagine della Cina Ming nel mondo.
Sarebbe impossibile comprendere l‟importanza di Zheng He e delle sue imprese senza
conoscere un po‟ della storia della Cina, i cardini fondamentali del sistema culturale
cinese che regola ogni cosa e il contesto storico nel quale visse.
La storia della Cina è millenaria, basata sulla visione orientale del tempo ciclica,
caratterizzata dal succedersi di varie dinastie considerate in un avvicendarsi ciclico
d‟ascesa e decadenza, dal lento consolidamento di una mentalità e da un‟organizzazione
sociale specifiche e mature.
La struttura del potere e la cultura, sono i due aspetti inscindibili dell‟impero cinese. La
cultura che includeva l‟ideologia confuciana, la filosofia classica, la pratica dei riti e
delle forme cerimoniali, regolava ogni momento della vita degli abitanti del regno di
mezzo.
Il concetto di “mandato celeste” (Tianming) risale alla dinastia Zhou e serviva per
legittimare il potere. Secondo questo concetto il Cielo sceglieva un sovrano in base alle
sue qualità, perciò egli doveva governare esercitando la virtù, non venendo meno ai suoi
compiti, doveva cercare di diffondere i li, i Riti, e allargare il suo regno comprendendo
tutti i territori “sotto il cielo” (Tianxia), conducendo tutti alla civiltà. Qualora il sovrano
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fosse venuto meno ai suoi compiti o non espletava la virtù perdeva il mandato celeste e
si aveva la nascita di una nuova dinastia, governata da un nuovo sovrano. La tradizione
del mandato celeste si è perpetuata fino all‟ultima dinastia.
L‟ideologia Confuciana unita alla storia millenaria e alle dimensioni della Cina
portavano i cinesi a vedere qualsiasi entità del mondo esterno come costituita da barbari,
con una convinzione indiscutibile di superiorità.
Con il termine “straniero”, “altro” è considerato:
Colui che non fa parte della civiltà cinese, né politicamente, né culturalmente, ma vive ai margini
di essa. Sono diversi, piuttosto, di volta in volta i popoli “stranieri”, che cambiano man mano che
la società cinese si espande e li assorbe, li “civilizza”. […] Nel rigido e ben organizzato sistema
culturale cinese anche gli stranieri fuori dai confini sono divisi in specifiche categorie. […] Il
contrasto con essi è parte della realtà; è necessario all‟armonia celeste che vi siano altri popoli,
spesso non ben identificati, stanziati in luoghi imprecisati fuori del Mondo Conosciuto che
permettevano un confronto tra ciò che è cinese, civile, superiore, luce, e ciò che è straniero,
barbaro, inferiore, oscuro. […] Cosi i Barbari ricoprono un ruolo preciso, che contribuisce ad
esaltare la gloria della civiltà e del suo Imperatore Celeste. [Guida 1991, p. 7-8]
Questo concetto rimane invariato nel corso dei secoli.
Il “sistema tributario” è il mezzo che i cinesi utilizzarono per legare i regni stranieri
all‟impero attraverso obblighi e privilegi. Il sistema tributario era un rigido sistema
gerarchico.
Fin dall‟antichità i contatti e gli scambi con l‟estero sono stati numerosi. E‟ con la
dinastia Qin (221 a. C. – 206 a. C.) che si ebbero i primi contatti “via mare” con i paesi
abitati dai barbari, mentre è dall‟epoca Han (206 a. C. – 220 d. C.) che furono stabilite
relazioni che si basavano sul sistema tributario.
E‟ tra il 1405 e il 1433, durante la dinastia Ming (1368-1644), che il grande eunuco
musulmano Zheng He iniziò i sette grandi viaggi marittimi.
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Zheng He è il più famoso eunuco, anche se raramente soprattutto gli islamici cinesi
menzionano o alludono alla sua natura d‟eunuco.
1
Col termine eunuco (dal greco eunoukos, “custode del letto”) sono indicati quegli esseri
umani di sesso maschile che erano sottoposti, in età prepuberale o puberale, ad interventi
più o meno estesi di mutilazione dell'apparato genitale, tali da condurli all'impotentia
generandi.
2
L'istituto dell'evirazione non ha caratterizzato solo la Cina ma un gran numero di società
e di culture umane, in età antica, medievale e moderna.
In Cina, le prime notizie sugli eunuchi risalgono al 535 a. C., anche se fu solo dall‟epoca
Han che questi servitori iniziarono ad assumere un ruolo politico importante, perché gli
imperatori volevano essere circondati da persone di cui potevano fidarsi. Gli eunuchi
erano ritenuti molto fedeli perché si credeva che, non avendo una discendenza, non
avrebbero cercato di impadronirsi del potere dell‟imperatore.
Ben presto gli eunuchi arrivarono a detenere nelle proprie mani un grande potere e
divennero le uniche persone ammesse alla presenza dell‟imperatore.
Hongwu cercò di limitare il potere degli eunuchi, perciò gli vietò di imparare a leggere e
scrivere e coloro che si sarebbero interessati alla politica sarebbero stati condannati a
morte. Dopo la morte di Hongwu, poiché salirono al trono imperatori giovani, incapaci
di mantenere il controllo e che si lasciavano sedurre dai piaceri della corte, gli eunuchi
riacquistarono un grande potere
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, arrivando ad occuparsi di 24 settori economico-
amministrativi, come degli approvvigionamenti imperiali, degli archivi, delle
ricompense, dei tributi, della costruzione di templi o altri edifici, di matrimoni ma
soprattutto del cerimoniale dei riti. Durante il regno di Yongle fu anche creata una
scuola per gli eunuchi. Grazie al loro potere gli eunuchi riuscirono ad accumulare grandi
ricchezze, perciò si attirarono l‟odio della popolazione e dei funzionari del governo che
invano tentavano di convincere l‟imperatore di limitare le loro funzioni.
1
Claudine Salmon & Roderich Ptak 2005, p. 69
2
Wikipedia
3
Patrizia Berzuini 1999, www.tuttocina.it/fdo/huangmen.htm
9
La maggior parte degli eunuchi provenivano dal nord, d‟origini mongole, coreane o
jurchen. I bambini che sarebbero diventati eunuchi erano venduti al palazzo imperiale
all‟età di 10 anni, ma alcuni diventati adulti si mutilavano di propria iniziativa come
Wang Zhen per ambizione o per ricercare una condizione migliore.
4
Ma Zheng He,
divenuto eunuco all‟età di 12 anni, servì lealmente lo stato, fu un abile condottiero e
ammiraglio che diede lustro alla dinastia Ming.
4
Dominique Lelièvre 1996, pp. 370-383
10
I. ZHENG HE
I.1. La vita di Zheng He
Non c‟è letteratura o opere che analizzano la vita privata di Zheng He, perciò le notizie
sulla sua vita sono scarse. La difficoltà di ricostruire la vita di questo grande personaggio
è dovuta al fatto che gli storici delle dinastie cinesi non hanno prestato attenzione a
Zheng He perché era un eunuco e, come si è detto, gli eunuchi non godevano di una
buona reputazione. Inoltre le sue cronache furono bruciate, perché nessun altro doveva
imitare le sue imprese. Nel Ming Shi
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non ci sono molte parole riguardo le origini di
Zheng He, infatti ci dice solo che
proveniva dalla provincia dello Yunnan conosciuto anche come eunuco San Bao.
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La principale opera biografica premoderna a nostra
disposizione è il Qingzhen xianzheng yanxinglüe [Opinioni
generali dei fatti e dei detti dei vecchi giusti del Puro e del
Vero (cioè dei credenti dell‟Islam)] di Li Huanyi del 1875
ristampato nel 1917.
La versione generale sostiene che l‟antenato di Zheng He
detto Bayan apparteneva ad una guarnigione di mongoli
stanziati nello Yunnan, appartenente al gruppo etnico degli
Hui. Questo nome Bayan è identificato com‟essere il
termine mongolo <<ricco>>, impiegato come nome
personale dei mongoli. Bayan potrebbe anche riferirsi alla
parola araba bayãn <<limpido>>, confermando anche
l‟ascendenza musulmana
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sostenuta da alcuni studiosi, secondo cui Zheng He era il 37°
5
Vedi più avanti pp. 54-56
6
Madya Kong Yuan Zhi 1992 p. 12.
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discendente di Nabi Muhammad SAW, e il 6° discendente di Sayidina Syafii, re Han
Yang imperatore Arabo, attivo nel diffondere la religione islamica.
8
Ma Zhu (1640-1710)
dichiarò che Zheng He era il discendente della 45ª generazione di Maometto, per
l‟intermediario di Sayyid
Ajall. Tuttavia Ma Zhu era
ben conosciuto per aver
tentato invano di far
riconoscere la sua
discendenza santa, per
ottenere l‟autorizzazione
ufficiale di portare il titolo di
Sayyid.
9
Il padre di Zheng
He si chiamava Ma Hazhi.
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Il nome della famiglia Ma
era trascritto in cinese con lo
stesso carattere di cavallo e
pronunciato alla stessa
maniera, questo si riferiva
alla prima sillaba del nome
del profeta Maometto.
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Il nonno e il padre di Zheng
He avevano portato a termine i 5 obblighi fondamentali musulmani. In quel periodo
compiere il viaggio alla Mecca non era una cosa facile perché il viaggio era lungo e
pieno di pericoli. Da quando era piccolo spesso Zheng He, ascoltava la storia del viaggio
alla Mecca del padre e del nonno, e forse fu questo a spingere Zheng He a recarsi in
luoghi lontani. A 13 anni si recò numerose volte a Beiping (che in seguito si chiamò
7
Claudine Salmon & Roderich Ptak, 2005, pp. 61-67.
8
Madya Kong Yuan Zhi 1992, pp. 12-22
9
Claudin Salmon & Roderich Ptak 2005, p. 63
10
Madya Kong Yuan Zhi 1992, p. 12
11
Dominique Lelièvre 1996, p. 132