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INDICE
INTRODUZIONE 4
1. COME LA COMUNICAZIONE DI MASSA È ARRIVATA E
HA CAMBIATO LA SOCIETÀ”
6
Media caldi e media freddi 6
Parola scritta e parola parlata 7
Il tempo è denaro! 12
Dal telegrafo al telefono 13
Radio, Cinema e televisione 14
Dalla macchina da scrivere al computer 19
2. RIVOLUZIONE DIGITALE E TECNOLOGICA
DELL‟INFORMAZIONE
21
Dagli atomi ai bit: il DNA dell‟informazione 21
La rivoluzione del Mimete 22
Analogico e digitale 24
Alla ricerca del tempo perduto 26
Televisione 27
Computer 29
Internet: dal fax alla posta elettronica 31
L‟Africa che sarà 34
La rete: usi e abusi 35
3. IL TELEFONINO: NUOVE FRONTIERE DELLA
COMUNICAZIONE
40
Televisione e telefonino 42
Una continua diffusione 44
Se non si scaricano le batterie 47
Piccolo cellulare Grande Fratello 48
Mobile Government 51
3
Il telefonino per non vedenti 53
Quando si dice avere fede… 54
Smart Mobs - le folle intelligenti 55
Rischi 57
Le analisi del sangue passano per il telefonino 58
Quando l‟uomo avrà l‟antenna 58
CONCLUSIONE 61
BIBLIOGRAFIA 63
LINKOGRAFIA 66
4
INTRODUZIONE
Nella vita di tutti i giorni è impossibile non comunicare. Lo si fa verbalmente con un
“buongiorno” o un “buonasera”, ma lo si fa simbolicamente con una stretta di mano,
un‟occhiata di sfuggita, con un vestito particolarmente attillato o con un orologio d‟oro.
Qualunque nostro gesto e nostro movimento comunica ed è un‟estensione di noi stessi.
Ma ciò che ha veramente cambiato il nostro modo di vivere sono stati i mezzi di
comunicazione di massa o mass media. Come sarebbe oggi il mondo se non ci fossero la
televisione, il computer, il telefono o la radio? Se non fossero stati inventati il giornale,
l‟orologio, il denaro o la modernissima carta di credito? L‟elenco potrebbe continuare
all‟infinito. Tutti questi strumenti hanno accelerato a dismisura la rapidità del
trasferimento delle informazioni e della comunicazione. Di sicuro la nostra vista sarebbe
profondamente diversa se non avessimo a disposizione tutto ciò. Attraverso queste pagine
è mia intenzione evidenziare come la nostra vita sia radicalmente cambiata nel giro di
pochissimi anni e senza che ce ne accorgessimo.
Partendo dalle rivoluzioni sociali e tecnologiche apportate dai mezzi di comunicazione di
massa, cercherò di mostrare il nuovo volto del nostro pianeta. Se con le scoperte
geografiche il mondo è diventato sempre più esteso, con le scoperte tecnologiche esso è
diventato sempre più piccolo, fino a diventare un villaggio: un villaggio globale.
Cosa succederà nel prossimo futuro? Altre invenzione cambieranno radicalmente la
nostra vita? Oppure questa invenzione già esiste? Il telefono cellulare, per tutti ormai il
telefonino, è diventato un elemento prezioso e indispensabile nella vita di tutti i giorni.
Non solo è possibile comunicare con chiunque in qualsiasi parte del pianeta, ma è anche
un oggetto utile per ricevere notizie in tempo reale su qualsiasi cosa avvenga nel mondo,
in Italia, nella nostra città o addirittura a due isolati da casa nostra.
Nel primo capitolo si parlerà dei modi e dei tempi con cui i mass media si sono affermati,
hanno cambiato la nostra società e il nostro modo di vivere. Attraverso il passaggio dal
telegrafo al telefono e dalla macchina da scrivere al PC, arriveremo fino a dimostrare
come l‟oralità stia prendendo il controllo sulla scrittura, dato che con Internet e i blog, la
parola scritta assomiglia sempre di più alla parola parlata.
Verrà sottolineata l‟importanza sociale dell‟invenzione della radio e ancora di più della
televisione, che oggi è il media più diffuso in Italia.
5
Il secondo capitolo sarà incentrato sulla rivoluzione digitale. Il passaggio dall‟analogico
al digitale è l‟elemento che ha permesso al pianeta di fare quel salto di qualità che lo ha
portato definitivamente nel terzo millennio e verso un futuro radioso. Il mondo che
abbiamo alle spalle sarà completamente rivoluzionato dalle invenzioni future. Forse un
giorno, come nella più cupa delle visioni di Matrix, non saremo in grado di distinguere
ciò che è reale da ciò che non lo è.
Nel terzo capitolo, infine, si parlerà del telefono cellulare e delle sue applicazioni passate,
presenti e future. Tanta strada è stata fatta da quei primi telefoni che permettevano “solo”
di telefonare e al massimo di mandare dei brevi messaggi di testo. Adesso è possibile
chiamare o video-chiamare, mandare un messaggio o un video-messaggio. Poco alla volta
saremo noi a chiedere sempre più servizi utilizzabili sul nostro telefonino.
E questo a scapito della privacy.
6
CAP. I
“COME LA COMUNICAZIONE DI MASSA È ARRIVATA E HA CAMBIATO
LA SOCIETÀ”
Sono stati compiuti passi da gigante da quando quel 23 Febbraio 1455 venne pubblicata la
prima edizione della Bibbia, stampata mediante il metodo dei caratteri mobili inventato da
Gutenberg e che fu definito da Victor Hugo come ”il più grande avvenimento della storia
umana”
1
. A più di cinquecento anni di distanza, due persone, lontane migliaia di
chilometri, riescono a comunicare guardandosi negli occhi, grazie ad un “semplice”
videotelefono. Come il padre della scienze dei media, Marshall McLuhan, profetizzava
alcuni decenni fa, oggi le distanze si sono accorciate sensibilmente, grazie ai nuovi media.
Ma in che modo essi sono riusciti a sconvolgere tanto la vita e le abitudini dell‟uomo?
Oggi siamo immersi nell‟età elettrica quanto gli elisabettiani lo furono in quella
tipografica e meccanica. E stiamo sperimentando la stessa confusione e le stesse
indecisioni che essi provarono vivendo simultaneamente in due contrastanti forme di
società e di esperienza. Gli elisabettiani ci appaiono molto medievali, ma a coloro che
verranno dopo di noi, saremo noi stessi ad apparire loro del tutto rinascimentali. Nell‟età
elettronica che segue l‟età tipografica e meccanica degli ultimi cinquecento anni,
incontriamo nuove forme e strutture di interdipendenza e di espressione umana che hanno
forma “orale” anche quando le componenti della situazione siano non-verbali
2
.
Ma a proposito della rivoluzione tecnologica, che cosa provocò quel fondamentale
mutamento di atteggiamenti, credenze, valori che le dette il via?
3
Media caldi e media freddi
È bene innanzitutto spiegare la differenza tra media caldi e media freddi. È caldo il
medium che estende un unico senso fino a un‟”alta definizione”: fino allo stato, cioè, in
cui si è abbondantemente colmi di dati. Così, mentre questi non lasciano al pubblico
molto spazio e comportano una limitata partecipazione, i media freddi implicano un alto
1
V. Hugo, Libri e biblioteche (Sellerio, 2002).
2
M. McLuhan, La galassia Gutenberg (Armando editore, 2004), p. 46.
3
P. Drucker, Technology and Culture (vol. II, n. 4, 1961).
7
grado di partecipazione e di completamento da parte del pubblico. Per questo motivo
vengono considerati “caldi”, medium come la radio o il cinema e “freddi”, medium come
il telefono o la televisione. Tuttavia le cose cambiano molto a seconda che un medium
caldo sia usato in una cultura calda o in una cultura fredda (o a basso livello di
alfabetismo). Quest‟ultima infatti non può accettare media caldi, come il cinema o la
radio, a puro titolo di svago
4
. Essi diventano fatti radicalmente sconvolgenti di agitazione
politica come lo è stato il medium freddo della TV per il nostro mondo ad alto livello di
alfabetismo. Si può dire che le nazione arretrate sono fredde e noi siamo caldi; che
l‟uomo di campagna è freddo e quello di città è caldo. Ma tenendo conto del
capovolgimento dei valori verificatosi con l‟età elettrica, si può affermare che era calda
l‟epoca ormai passata della meccanica, mentre siamo freddi noi dell‟era televisiva.
Parola scritta e parola parlata
Per partire ancora da più lontano, è necessario osservare come il medium freddo per
eccellenza sia la parola scritta. Questa osservazione fa capire come sia stata fondamentale
l‟invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg che si contrappose al “calore”
della parola parlata. Ma proprio l‟intensità ripetibile della stampa sulla carta portò a un
riscaldamento del medium scrittura. Con l‟avvento dell‟energia elettrica, l‟uomo estese al
di fuori di sé stesso, un modello vivente del sistema nervoso centrale. E tutti i media, in
quanto estensione di noi stessi, forniscono una nuova consapevolezza. A causa della sua
azione nell‟estendere il nostro sistema nervoso centrale, la tecnologia elettrica sembra
favorire la parola parlata a scapito di quella scritta. Supponiamo che invece di esporre il
verde, il bianco e il rosso, si scrivessero su un pezzo di stoffa le parole “bandiera
italiana”. Trasmetterebbero lo stesso messaggio del simbolo, ma l‟effetto sarebbe molto
diverso
5
, anche perché ognuno dei tre colori porta in sé un ulteriore significato. Soltanto
l‟alfabeto fonetico crea una divisione così netta dall‟esperienza, dando a chi ne fa uso un
occhio in cambio di un orecchio e liberandolo dalla trance tribale della parola parlata.
Due esempi:
4
Cfr. M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare (Net, 2002), pp. 30 e 40.
5
Cfr. ivi, p. 92.
8
un indigeno, il solo membro alfabeta di un intero gruppo, narrò come gli accadesse di fungere da lettore
ogni volta che gli altri ricevevano corrispondenza. Riferì anche che, mentre leggeva ad alta voce, si sentiva
obbligato a mettersi le dita nelle orecchie per non violare la segretezza di quelle lettere.
la scrittura cinese conferisce ad ogni ideogramma un‟intuizione totale dell‟essere e della ragione che lascia
soltanto una minima parte alla sequenza visiva come segno di sforzo mentale e di organizzazione. La nostra
nuova tecnologia che estende i nostri sensi e i nostri nervi in un discorso globale può avere grande influenza
sul futuro del linguaggio
6
.
Mentre il bambino occidentale prende dimestichezza molto presto con blocchi per
costruzioni, chiavi e un gran numero di oggetti che lo costringono a pensare in termini di
rapporti spazio-temporali e di causalità meccanica, il bambino africano riceve
un‟educazione che dipende quasi esclusivamente dalla parola parlata che è relativamente
carica di forti emozioni e di drammaticità
7
. In altri termini, un bambino in un qualsiasi
contesto dell‟Occidente moderno è circondato da una tecnologia visiva, al contrario del
bambino africano che vive nel mondo magico della risonante parola orale. Soltanto dopo
che la parola scritta e, soprattutto, quella stampata, fecero la loro comparsa, la scena fu
pronta perché le parole perdessero i loro poteri magici. Quando le parole vengono scritte,
esse diventano parte del mondo visivo.
La pittura dei primitivi è bidimensionale, mentre quella dell‟uomo letterato tende verso la
prospettiva. Questo perché, paradossalmente, è il mondo tridimensionale ad essere
un‟illusione astratta, costruita sulla base di un‟intensa separazione dell‟elemento visivo
dagli altri sensi. Questo è importante perché fa capire come, ad un certo punto, gli uomini
smisero di essere primitivi, cioè audio-tattili, nelle loro inclinazioni sensorie. Regioni
come la Cina o l‟India, sono ancora sostanzialmente audio-tattili. Soltanto gradualmente
l‟alfabetizzazione altera le sottostrutture del linguaggio e della sensibilità, ma nessun altro
modo di scrivere, pittogrammi, ideogrammi o geroglifici, ha il potere di detribalizzazione
dell‟alfabeto fonetico
8
. Questo spiega perché, stranamente, la rivoluzione industriale è
avvenuta prima in Occidente e poi in Cina, nonostante questo popolo fu primo
nell‟invenzione dalla carta, della stampa, della polvere da sparo e della bussola
9
. È
6
Cfr. ivi, p. 88.
7
J. C. Carothers, Cultura, psichiatria e la parola scritta (rivista “Psychiatry”, novembre 1959), p. 308.
8
Cfr. M. McLuhan, La galassia … cit., p. 46.
9
K. S. LaTourette, The Chinese, Their History and Culture (New York: MacMillan, 1934), p. 310.