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Introduzione
Lo sviluppo tecnologico è un fenomeno che negli ultimi anni sta interessando
notevolmente l’economia, in tutti i suoi settori e in tutte le sue figure professionali.
L’aumento degli investimenti in nuovi impianti, in apparecchiature e per il
miglioramento dei processi produttivi, è un evento facilmente visibile nella quasi
totalità delle aziende italiane. Un settore che negli ultimi anni sta timidamente puntando
verso l’utilizzo di nuove tecnologie, soprattutto quelle dell’informazione e della
comunicazione (ICT), è quello bancario.
Questo lavoro ha come obiettivo, proprio quello di indagare e porre l’accento su come
l’ICT stia conformando il sistema bancario in tutti i suoi elementi.
Il processo innovativo sta, infatti, incidendo sugli aspetti organizzativi, sui modelli
comportamentali delle banche, sul modo di lavorare dei dipendenti di banca e sulla
relazione esistente tra istituto di credito e cliente.
Sulla base di ciò, nella prima parte vengono analizzate le tradizionali strutture
organizzative (quella funzionale, quella divisionale e quella gerarchica), facendo
attenzione a quali sono i loro punti forza e quali, invece, i loro punti deboli.
Durante la trattazione si è cercato, anche, di dare una rappresentazione grafica dei
modelli, illustrando come negli anni questi si siano succeduti l’uni agli altri.
Sempre nel primo capitolo, si pone l’attenzione su due risorse tanto preziose quanto
difficili da trovare: la conoscenza e le competenze.
Quindi, si discute su come coltivare tali risorse e su come sia importante a proposito
adottare approcci idonei, uno su tutti il Knowledge Management, in grado di diffondere
informazioni utili e conoscenze fra i componenti di un’organizzazione.
Il paragrafo successivo, invece, evidenzia l’impatto delle nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione sul mondo bancario. Questo, mostrando come
l’innovazione abbia favorito il cambiamento organizzativo e la ricerca della flessibilità,
abbia modificato il modo di interagire e comunicare fra i dipendenti, e come sia risultato
importante nel cambiamento dei metodi lavorativi e delle politiche occupazionali.
Successivamente, viene analizzato il nuovo modello del Business Process
Reengineering, ponendo anche qui l’accento sui suoi punti di forza e di debolezza.
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Allo stesso modo, questo lavoro si occupa anche di dimostrare come l’avvento della
tecnologia abbia ampliato le modalità per un cliente di accedere ad un istituto di credito,
portando alla nascita di un nuovo modello di banca: la banca “multicanale”.
Il capitolo termina poi, con la trattazione della cosiddetta “banca virtuale”; novità
assoluta nell’ambito degli istituti bancari, che tuttavia risulta essere ancora un utopia per
molti di essi.
Il secondo capitolo ha come obiettivo, invece, quello di individuare le conseguenze
create dall’introduzione in banca delle nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, per quanto riguarda i processi di formazione e di selezione del
personale. A riguardo, si discute del sistema di e-learning, indagando sulle sue
potenzialità e sulla sua diffusione nelle organizzazioni bancarie. Successivamente,
invece, vengono illustrati i tradizionali modelli di selezione del personale, e quali di essi
sono maggiormente diffusi nel mondo bancario.
Il terzo e ultimo capitolo, ha come oggetto l’analisi di un’azienda che meglio di altre
rappresenta quanto analizzato nei precedenti capitoli: Banca Mediolanum.
Partendo da una breve illustrazione della storia della Banca, si discute anche di come
rappresenti un esempio lampante di multicanalità e di banca virtuale, seppur
quest’ultima non nella sua piena rappresentazione.
Nella trattazione, si parlerà del fatto che, non avendo le tradizionali filiali né i classici
sportelli, Banca Mediolanum si affida, nel rapportasi con la clientela, alle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, e ad una particolare figura professionale che è
quella del cosiddetto Family Banker.
Il lavoro continuo con l’analisi, appunto, del Family Banker, con l’illustrazione
dell’organigramma tipico adottato dagli uffici dei promotori finanziari di Banca
Mediolanum, con la specificazione di quali sono gli iter di selezione e i processi di
formazione adottati dalla Banca.
In ultimo, si da una rappresentazione grafica dell’organico della Banca, suddividendolo
sulla base della presenza femminile, del titolo di studio e del tipo di rapporto
contrattuale.
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CAPITOLO 1
La riorganizzazione del sistema bancario
Nel corso degli anni novanta il sistema bancario italiano ha vissuto una profonda
trasformazione. “L’integrazione internazionale dei mercati, la liberalizzazione
dell’attività bancaria, le innovazioni tecnologiche e finanziarie hanno contribuito a
innalzare l’intensità della concorrenza tra i vari istituti di credito” (6ª commissione
Finanza e Tesoro del Senato della Repubblica, testimonianza del governatore della
Banca d’Italia Antonio Fazio). Naturalmente, per poter stare a passo con i tempi e per
poter far fronte all’esasperata concorrenza esistente nel settore creditizio, le banche
hanno sentito la necessità di approntare un cambiamento nei loro assetti organizzativi.
Quella organizzativa è una componente tanto complessa quanto importante nel
funzionamento di una qualsiasi azienda, interessando la disposizione più efficiente delle
risorse umane e tecniche necessarie alla funzionalità aziendale. Per questo motivo la
funzione Organizzazione
1
nel sistema bancario, ha subito una serie incessante di spinte
innovative che negli ultimi anni hanno contribuito a ridefinirne la struttura.
1 Le nuove strutture organizzative
Staticità, poca reattività ai mutamenti dell’ambiente esterno e scarsa propensione
all’innovazione, hanno caratterizzato per moltissimi anni il sistema bancario italiano.
Quando però la concorrenza si è fatta sempre più agguerrita e la tecnologia continuava
la sua ascesa, le aziende di credito hanno sentito la necessità di eseguire una
ristrutturazione dei loro assetti organizzativi. A questo punto si è cercato di individuare
la giusta combinazione tra l’innovazione tecnologica mirata al raggiungimento degli
obiettivi aziendali e le strutture organizzative in grado si essere funzionali agli obiettivi
stessi
2
. Per meglio individuare la configurazione strutturale di una banca, come anche in
qualsiasi altra impresa, dobbiamo ricordare la presenza in essa di tre livelli:
1
Un organizzazione (dalla lingua graca antica: organon) è un gruppo di persone formalmente unite per
raggiungere uno o più obiettivi comuni. I suoi elementi sono: le persone, la struttura sociale, le tecnologie
e gli obiettivi da raggiungere.
2
Fonte: www.bloom.it, Funzione organizzativa e il controllo organizzativo in banca, Luigi Adamuccio.
6
Livello strategico;
Livello organizzativo;
Livello operativo.
La disposizione in sequenza non è casuale. Infatti, proprio sulla base della strategia
viene definita la struttura organizzativa, la quale a sua volta definisce come le risorse a
disposizione devono essere distribuite tra le varie unità organizzative.
La globalizzazione e l’aumento della concorrenza nel settore creditizio, ha fatto
emergere l’assenza all’interno delle banche di un’organizzazione forte in grado di
coordinare i tre livelli in precedenza accennati. Come spiega, infatti, il dott. Luigi
Adamuccio
3
: “Era diffusa, infatti, l’abitudine a far lavorare ogni organo in maniera
strettamente “settoriale” senza avere una chiara consapevolezza delle esigenze del
sistema in cui sono inseriti”
4
.
Sulla base di tale problema, si è ritenuto indispensabile effettuare una sensibile modifica
nel tipo, nella modalità e nei tempi di risposta dell’organizzazione aziendale. Punto di
partenza è stato il passaggio alla particolare modalità gestionale detta di “Cross
Functional Management”
5
, con l’obiettivo di superare il limite rappresentato dalla
scarsa collaborazione fra le varie unità e contemporaneamente avere una struttura
organizzativa flessibile in grado di adeguarsi all’ambiente, alle strategie di sviluppo e
allo stato delle tecnologie. In banca, come in qualsiasi altra azienda, si fa affidamento a
tre principali strutture organizzative :
Struttura funzionale
6
;
Struttura divisionale;
Struttura a matrice o gerarchica.
7
Il primo modello organizzativo, seppur tuttora ancora molto diffuso in Italia, ha svelato
nel corso degli anni i suoi limiti strutturali. Infatti, la forte specializzazione in ogni
unità, la loro scarsa integrazione e l’accentramento di gran parte delle decisioni in capo
3
Responsabile della funzione “organizzazione” presso la Banca Popolare Pugliese
4
Fonte: www.bloom.it, funzione organizzativa e il controllo organizzativo in banca, Luigi Adamuccio
5
Si fa riferimento ad una struttura organizzativa basata sul lavoro di squadra e sulla gestione trasversale
di diverse funzioni aziendali.
6
La logica organizzativa funzionale si basa sulle teorie di Taylor secondo cui il lavoro doveva essere
suddiviso in attività semplici e quindi gestibili da chi ha responsabilità e controllo sulle stesse.
7
Cfr. LOMBARDO E. , Le strutture organizzative. (host.uniroma3.it/docenti/battaglia/strutture).
7
al vertice aziendale, hanno fatto in modo di creare staticità organizzativa e quindi
difficile adattabilità alle richieste del mercato.
Fig, n° 1 – Esempio di Struttura Organizzativa Funzionale
Fonte: www.sacs-savona.it/download/.../convegni.ppt
La struttura organizzativa funzionale, nonostante i suoi limiti, permane in alcune
aziende in quanto offre dei vantaggi quali:
Sviluppo di competenze specialistiche;
Gestione più semplice dei costi grazie alla divisione dei compiti;
Permette all’organizzazione di perseguire obiettivi funzionali.
La struttura divisionale, rispetto a quella di tipo funzionale, ha il vantaggio di garantire
un’elevata flessibilità gestionale. Proprio per questo, secondo la Schwizer
8
: ”negli ultimi
anni la maggior parte delle banche italiane hanno dimostrato una sempre più spiccata
tendenza all’adozione di strutture divisionali, al fine di poter gestire le risorse
finanziarie in modo specializzato e differenziato, in funzione delle esigenze della
clientela”
9
.
8
Paola Schwizer è Professore straordinario di Economia degli intermediari finanziari presso la Facoltà di
Economia dell’Università degli studi di Lecce e Docente della Scuola di Direzione Aziendale
dell’Università L.Bocconi di Milano.
9
Fonte: http://assicurazionicredito.it.
Direzione
Generale
Amministrazione
Legale
Organizzazione
… …
Crediti
Finanza
Commerciale
Funzioni di
governo per
l’amministra
zione della
banca
Funzioni di
servizio a
supporto
dell’attività
della banca
Funzioni
preposte alla
realizzazione/
definizione
dei prodotti