L’analisi della domanda degli oli extravergine d’oliva in Italia - Un’applicazione del modello A.I.D.S.
IV
Ringraziamenti
Quattro anni! Un bella ed intensa esperienza davvero a 360°, sia professionale che
formativa e, soprattutto, dal punto di vista personale.
Mi ha dato tanto sotto diversi profili e, quindi, mi urge l’obbligo di porgere i miei primi
ringraziamenti al Dottorato stesso in senso stretto, inteso come la bella avventura che ho
affrontato fino ad ora e che, a me come ad altri, ha dato la possibilità di vivere, subito
dopo la laurea, davvero un percorso di alto livello.
In questi anni, ho avuto la possibilità di svolgere un percorso di dottorato molto ricco,
composto di numerose esperienze e altrettanti percorsi: ho visitato diversi paesi, ho
collaborato con altri Atenei ed ho avuto anche la possibilità di confrontarmi con
importanti realtà professionali del settore agroalimentare. Tutto ciò, a prescindere da
ogni cosa, ha veramente contribuito alla mia crescita personale.
E’ ovvio che i ringraziamenti piø importanti vadano alle persone interne al
Dipartimento di Scienze Economico – Estimative e degli Alimenti, le quali mi hanno
sempre supportato e consigliato in ogni decisione. Il primo doveroso grazie va
sicuramente al mio tutor, il Prof. Fabio Maria Santucci, con il quale posso dire ormai di
avere una certa “familiarità”, visto e considerato che la mia avventura con lui parte fin
dalla tesi di laurea. Gli devo in particolare il fatto di non avermi mai tenuto fermo a
Perugia, ma avermi spinto a sperimentare varie esperienze, che hanno indubbiamente
accresciuto il mio bagaglio personale e formativo.
Un altro ringraziamento importante e particolarmente sentito va al correlatore della
Tesi, il Prof. Andrea Marchini il quale, fin dal mio ritorno in pianta stabile nel
Dipartimento, mi ha appoggiato sia per il reperimento dei dati per la Tesi sia per i
diversi aspetti inerenti alle attività del Dipartimento stesso (didattica, ricerca, progetti,
ecc.), dimostrandosi un grande aiuto per la mia crescita formativa. Anche con lui è nato
un rapporto stretto che va oltre la definizione di collaboratore e anche per questo lo
ringrazio sentitamente.
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E’ chiaro poi che diversi sono i soggetti che mano a mano, in modi e occasioni diverse,
all’interno del Dipartimento, mi hanno aiutato; a cominciare dal Direttore, il Prof. Fosco
Valorosi, sempre disponibile ad accogliere qualsiasi idea del sottoscritto.
Devo, con grande affetto, poi menzionare la Prof.ssa Rossella Pampanini, con la quale,
fin dall’inizio del Dottorato, ho condiviso l’esperienza del coordinamento e del
tutoraggio del corso di Laurea in ECOCAL.
E via dicendo, per una questione o per l’altra, dovrei menzionare un po’ tutti i professori
di Estimo ed Economia ma, per non dilungarmi oltre, e non me ne vogliano, mando un
sentito grazie a tutti; così come mando un sincero ringraziamento anche a tutti i miei
colleghi e colleghe di dottorato con i quali e con le quali è nata in questi anni una forte
amicizia oltrechØ una stima reciproca. Voglio però menzionare la Dott.ssa Linda Fioriti,
che, piø degli altri, ha svolto per me un ruolo da “sorella maggiore”, cercando nei
momenti difficili di darmi una mano non solo come valida collaboratrice ma come
grande amica.
Un grazie va sicuramente a tutta la scuola SMEA di Cremona, presso cui hofraquentato
il master in Economia del sistema agroalimentare, che mi ha accresciuto notevolmente
sia da un punto di vista formativo che da un punto di vista squisitamente umano.
E’ chiaro che la mia famiglia, a cominciare dai miei genitori, Gabriella e Luigi, per poi
passare ai miei fratelli Daniele e Lorenzo e a tutti i mie parenti, mi è sempre stata
vicino, supportandomi, specialmente quando ero fuori, nei momenti in cui ero piø
nostalgico della realtà perugina.
Un ultimo grazie va senza dubbio al mio amico e collega di Foggia Dott. Antonio Stasi,
il quale, specialmente in un particolare momento di difficoltà per la mia Tesi, mi ha dato
un grande aiuto disinteressato nel reperimento del software.
Francesco Diotallevi
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VI
Riassunto
La ricerca di un modello teorico del comportamento al consumo, il piø possibile vicino
all’evidenza della realtà, è alla base della teoria della domanda. Diversi sono stati gli
approcci scientifici volti alla modellizzazione delle preferenze dei consumatori e delle
scelte di consumo.
Nel contesto teorico, per contrastare i problemi di struttura statica dei modelli
convenzionali, le “Forme Funzionali Flessibili” (FFF) hanno riscosso notevole successo
nell’evidenza empirica. In particolare, dall’inizio degli anni ’80, il modello Almost Ideal
Demand System (AIDS) di Deaton e Muellbauer, ha acquistato un notevole interesse
proprio grazie alla capacità dello stesso di essere adattato a diversi casi studio su dati
time series. Notevole è stato l’utilizzo di questo modello, specialmente nel contesto
dell’agroalimentare. Pochi studi però hanno incentrato il loro interesse specificatamente
nel comparto dell’olio extravergine d’oliva. Questo infatti è un mercato che solo
recentemente, anche grazie ad alcune scoperte in campo medico, ha acquisito un
interessante sviluppo, sia dimensionalmente che economicamente, portando, nel
contempo, gli studiosi dei sistemi agricoli a spostare in parte il proprio interesse
scientifico dal comparto vitivinicolo, ormai saturo, a quello dell’olio d’oliva.
In tutto questo, acquisisce un’importanza strategica la risorsa informazione. Grazie
all’avvento degli scanner data (i dati reperibili dal passaggio laser dei codici a barre nei
punti vendita della “Grande distribuzione Organizzata”, GDO), l’informazione stessa
diventa prontamente disponibile e priva di errori o valori mancanti a monte. Da ciò,
l’apprezzamento, soprattutto degli statistici e degli econometrici, per l’utilizzo di questi
dati che, al momento, presentano solamente due punti deboli: innanzitutto la difficoltà
della gestione di una così grande quantità di dati, problema paradossale peraltro. Al
momento, però, il problema principale risulta legato al costo che comporta il loro
acquisto dalle società che li gestiscono in esclusiva (A.C. Nielsen e IRI Infoscan).
Il presente lavoro applica su dati del comparto olivicolo nazionale, l’approccio teorico
del modello quasi ideale. Dai risultati emersi nell’elaborazione statistica ed ecometrica
(utilizzando il software TSP), si evincono alcune considerazioni di notevole interesse
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strategico. Il mercato dell’olio extravergine d’oliva si caratterizza infatti per una
marcata dicotomia tra poche grandi aziende e numerosissimi piccoli imprenditori. Le
prime hanno una estensione su tutto il territorio mentre i piccoli produttori sono legati a
nicchie locali.
Inoltre, dai dati emersi, acquistano significatività, ai fini del contesto competitivo, le
strategie legate all’utilizzo della variabile promozione, leva particolarmente utilizzata
nel canale commerciale della GDO. Anche in questo caso, si denota una forte
discrepanza tra l’uso che ne fanno le grandi aziende, piø continuo, rispetto alle piccole
imprese.
Strategico risulta, come in altri comparti, il ruolo crescente che stanno assumendo le
marche commerciali, sia come quote di mercato (in costante aumento su tutto il
territorio), sia come gestione privilegiata della leva promozionale.
Infine, si denota chiaramente come il comparto dell’olio extravergine d’oliva sia ancora
caratterizzato da una notevole elasticità dell’effetto pricing sui volumi di spesa dei
nuclei d’acquisto.
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VIII
Summary
The search of a theoretical model of the behaviour to the consumption, most possible
near the evidence of the truth, is at the base of the Demand’s theory. Various scientific
approaches to the pattern of the preferences of the consumers and the choices of
consumption have been implemented.
In the theoretical context, in order to contrast the problems of static structure of the
conventional models, the flexible functional forms (FFF) have collected a remarkable
success in the empirical works. In particular, from the beginning of '80s, the model
Almost Ideal Demand System (AIDS) of Deaton and Muellbauer has acquired a
remarkable interest thanks to its ability to be adapted for various cases studies on time
series data. The use of this same has been remarkable, especially in the context of the
food sector. Few studies have however focused their interest on the extravirgin olive oil.
In fact, this is a market that only recently, also thanks to some discoveries in medical
field, has acquired an interesting development, dimensionally and economically. This
has motivated some scientists to partially move their scientific interest from the wine
sector to the olive oil one.
For such purposes, the information resource acquires a strategic importance. Thanks to
the advent of scanner data (the data rescued from the reader laser of the bar codes at the
points of sale of the supermarket chains, the information becomes ready available and
without errors or missing values. Such characteristics determine the appreciates for
statistical and economic studies.
These data that, at the present, show only two weak points: first of all, the difficulty to
manage such a great amount of data; secondly, the cost for purchasing from the firms
owning the data (A.C. Nielsen and IRI Infoscan).
The present job applies on data of the national oil sector, the theoretical approach of the
nearly ideal model. From the result emerged on the statistics and econometric
elaboration (using software TSP), some considerations of remarkable strategic interest
are showed. The extravirgin olive oil market characterizes for a marked dichotomy
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between little great companies and most numerous smalls businessmen. The first ones
have an extension on all territory, while the little ones are legacies to local niches.
Moreover, from the data emerged, acquire significance, to the aims of the competitive
context, the promotion strategies, particularly used in the supermarket channel. Also in
this case, a strong discrepancy is showed between the use promotion lever of the great
companies, plus continuous, regarding the small enterprises.
It’s strategic, like in other sectors, the increasing role that are assuming the Marches
trades, or like market shares (in constant increase on all territory), or like privileged
management of the advertising lever.
At last, extravirgin olive oil sector is clearly still characterized from a remarkable
elasticity of the pricing effect on the volumes of expenditure.
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Introduzione
Pure con il passaggio da società di sopravvivenza a società di opulenza, che ha visto
protagonista tutta l’Europa nel secondo dopoguerra, non è assolutamente mutata
l’esigenza di indagare le dinamiche che guidano gli orientamenti di consumo.
Peraltro, il paradigma della globalizzazione sembra dettare la direzione nel
comportamento al consumo, in particolare in quello alimentare, e ciò si tramuta
indistintamente in omogeneità di cibi utilizzati ed in standardizzazione dei
comportamenti di consumo. Dall’altra parte, ci sono tutta una serie di aspetti legati a
cardini di tradizione, cultura, storia, che hanno plasmato i comportamenti delle
comunità e che difficilmente un processo di globalizzazione potrà intaccare in modo
significativo.
E’ chiaro allora che un qualsivoglia modello teorico che voglia affrontare l’analisi della
domanda deve tener conto (e quindi contenere nel modello empirico che lo supporta)
degli aspetti connessi cosiddetti “non di mercato”. Tutti questi aspetti sono caratterizzati
da una non staticità che ovviamente fa conseguire una mutevolezza nel tempo dei
comportamenti dei consumatori. Questi cambiamenti non seguono direzioni lineari e
precise, ma si dividono invece in una moltitudine di strade dettate dai singoli
comportamenti. Si devono mettere a punto quindi degli strumenti che permettano di
aggregare queste variabili e quindi dare una stima deterministica con una buona
approssimazione.
In tutto questo, si delinea una serie di modellizzazioni che provano a dare una risposta
coerente in termini di risultati applicativi nonchØ a sviluppare nel lungo periodo, in
maniera analitica, delle correlazioni tra le variabili critiche, prezzo e reddito, e tutta una
serie di variabili dipendenti piø o meno correlate.
In realtà, il problema è piø molto complesso di quello che può sembrare di fronte ad un
primo approccio: infatti, in qualsiasi contesto si operi, sia esso il mercato immobiliare
piuttosto che il mercato cerealicolo, oppure una borsa finanziaria, ci si trova sempre di
fronte ad una funzione di domanda complessa risultante dalle x
n
funzioni presenti in
quel determinato spazio e tempo. Ed è a tale sistema di domanda che il mercato prova a
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rispondere nella maniera piø soddisfacente possibile, rispetto ai bisogni di cui la
funzione di domanda stessa è la diretta esplicitazione.
Dunque, risulta fondamentale indagare quale siano le migliori risposte empiriche
affinchØ si arrivi alla completa saturazione ed ottimizzazione del sistema domanda che
si affronta.
E’ palese che, se si vuole risolvere nella maniera piø proficua un determinato problema,
sia esso di tipo economico o non, condicio inevitabile risulta conoscere il problema
stesso nella molteplicità degli aspetti strutturali e varietali che lo compongono. In
particolare, la funzione di domanda si fa carico di tutta una serie di problematiche
specifiche a seconda del settore in cui essa stessa si contestualizza.
Si parta dalla definizione generica di domanda intesa come la quantità di prodotti e/o
servizi che i consumatori vogliono acquistare e sono in grado di poter acquistare ad un
dato prezzo e in un dato periodo (Deaton e Muellbauer, 1980
b
). Insiti nella stessa
definizione, ci sono molti problemi che rendono questo tema estremamente complesso
da studiare.
Ancor di piø, se si affronta il contesto del settore agroalimentare, differenti sono i
quesiti: si scopre infatti che, oltre alle problematiche generali, sono presenti delle
specificità che legano imprescindibilmente la funzione di domanda a determinate
variabili critiche che comportano, come conseguenza diretta, che tale funzione non può
essere soddisfatta secondo le modalità di un contesto “no - food”, ma bisogna ricorrere a
delle modellizzazioni adattate e modulate sulle specificità del settore.
Il presente percorso di ricerca si pone come obiettivo principale proprio quello di
affrontare la problematica generale della funzione di domanda di mercato economico
(nonchè dei principali modelli di supporto alle decisioni), per poi focalizzare il
problema nel settore agroalimentare.
Innanzitutto, si vuole analizzare in forma generalizzata il modello teorico alla base della
problematica e cioè la teoria del consumo e l’analisi delle scelte, cercando di mettere in
luce i problemi legati alla costruzione di un modello di scelta del consumatore coerente
con l’evidenza empirica. Un particolare focus viene effettuato sul problema analitico
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della massimizzazione dell’utilità e della scelta del consumatore. L’analisi del
comportamento del consumatore rientra nell’ambito piø generale della teoria delle
scelte individuali; ogni unità decisionale, in questo caso il singolo consumatore o la
famiglia consumatrice, si trova di fronte ad un insieme di alternative possibili, e, fra
queste, opera una scelta.
Secondariamente, si affronta l’analisi dei vari sistemi di domanda e delle forme
empiriche che meglio esplicano il modello teorico; in particolare, ci si occupa dei criteri
per la selezione delle forme analitiche funzionali maggiormente adatte al sistema di
equazioni di domanda. Una forma funzionale flessibile che consente il rispetto delle
assunzioni teoriche è data dal sistema di equazioni di domanda quasi ideale - A.I.D.S. -
(Deaton e Muellbauer, 1980
a
) che permette l’esatta aggregazione di tutti i consumatori
in presenza di un livello di spesa rappresentativo.
Un approfondimento è dedicato alla particolare risorsa informativa adoperata nel
presente lavoro e cioè la banca dati che utilizza come imput lo scanner data (SD),
ovvero il complesso di informazioni uscenti dal punto vendita, una volta che il prodotto
viene acquistato, mediante il passaggio di una carta magnetica. Questo tipo di dato
risulta estremamente interessante per due motivi. Il primo riguarda il vantaggio rispetto
ad un problema frequente, quando si lavora con dati time series
1
, la cui risoluzione
determina spesso la validità scientifica o meno di un lavoro: cioè quello dei missing
values e del loro eventuale trattamento
2
. Con il dato scanner infatti, si riesce a superare
questo ostacolo, in quanto le informazioni insite nel codice a barre delle referenze sono
nel 99,9% della casistica complete e ciò quindi consente di non avere dei dati “viziati”
1
Si ricordi che, comunemente, in statistica, economia e matematica finanziaria, i dati time series sono
delle sequenze cronologiche di misurazioni rilevate ad intervalli di tempo uniformi. Un classico esempio
di dati times series è l’indice finanziario Dow Jones.
2
Questo è confermato ancor di piø specialmente quando si lavora con aggregazioni temporali di dati
(come nel presente lavoro): infatti, prendendo in esame 25 rilevazioni mensili, risulta raro se non
pressochØ impossibile, il caso in cui un produttore abbia registrato zero vendite in volume.