Il quarto e il quinto capitolo illustrano la nostra ricerca empirica, basata
sulla somministrazione di un questionario ad un campione di ludotecari del
Comune di Roma. Dopo aver illustrato la metodologia della ricerca, e
costruito lo strumento di rilevazione, esponiamo i risultati emersi mediante
tabelle e grafici. Il nostro scopo e quello di dare un’idea del ruolo del
ludotecario e delle competenze che ha e desidera avere, in funzione di un
miglioramento dei corsi di formazione sia pubblici che privati.
CAPITOLO I
Introduzione alla ludoteca
1.1 GENESI DELLA LUDOTECA
Ancora non è molto chiaro dove e quando sia nata la prima ludoteca, vi
sono molte indicazioni al proposito. Ad esempio J.Bandet afferma che la
prima ludoteca sia nata in India a New Delhi (Bandet, Sarazanas, 1974),
oppure Libbrecht colloca la prima ludoteca a Los Angeles nel 1934 per
iniziativa di una signora danese di nome Mme Infeld, anche se poi non vi
sembrano essere tracce di questa ludoteca (Libbrecht, Gourdette, 1981),
Bartolucci in un suo articolo comparso sulla rivista “La Ludoteca”
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sostiene che la prima ludoteca sia nata negli anni trenta a S.Francisco e che
attualmente sia ancora in opera (Bartolucci, 1991).
In ogni modo, un incremento sostanziale delle ludoteche in Europa avviene
intorno ai primi anni sessanta, sotto diverse forme.
La prima a nascere in Europa, è quella danese sorta nel 1959 a Copenaghen
(Libbrecht, Gourdette, 1981). Da questo momento in poi troviamo
ludoteche con giocattoli e libri che servono alla rieducazione dei bambini
handicappati (Svezia, Gran Bretagna, Norvegia); altre che effettuano solo il
prestito (Francia) e altre ancora che oltre al prestito, organizzano laboratori,
film video, animazioni (Olanda, Belgio, Germania) o addirittura ludoteche
mobili itineranti utilizzando un pullman (ludobus) per portare giocattoli a
bambini e adulti della campagna tedesca. (De Angelis, 1992).
Per parlare di ludoteche in Italia dobbiamo attendere l’estate del 1977 con
l’apertura di due ludoteche sperimentali, itineranti, una a Bertinoro e l’altra
a Terra del Sole (Castrocaro terme), durante le colonie estive dei figli dei
dipendenti dell’ENEL di Firenze.
Queste prime esperienze nacquero grazie al progetto del gruppo di
Sperimentazione e Ricerca sulla Pedagogia dei Servizi Sociali e del Tempo
Libero del Dipartimento di Scienze dell’Educazione di Bologna diretto dal
prof. Franco Frabboni sorto con lo scopo di elaborare e gestire attività
creative e culturali per i dipendenti dell’ENEL (De Angelis 1992).
Da questo presupposto nacquero le prime due realtà stabili una a Firenze
nel Dicembre del 1977, in forma privata presso il circolo Arca-ENEL, e che
effettuava solo prestito di giocattoli, e un’altra a Noantola nel gennaio del
1978 in forma pubblica e con l’aggiunta di laboratori e animazione del
giocattolo.
Da questo momento in poi nascono altre ludoteche stabili a Como (1980) a
Ravenna (1980), Bologna (1980), Carpi (1981), Sezze (1982) ecc.
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“La Ludoteca” è la rivista ufficiale del C.I.D.L. ( Centro Internazionale Documentazione
Ludoteche)
Una volta tracciato un sintetico quadro storico delle ludoteche in Italia, è il
momento di definire ciò che si intende con il termine ludoteca, che spesso è
usato in maniera piuttosto ambigua e confusa.
1.2 TIPOLOGIA DELLA LUDOTECA
Prima di dare una definizione del concetto di ludoteca, vediamo in quali
direzioni questa si è orientata in questi ultimi anni. La classificazione che
sarà fatta di seguito prevede una prima distinzione tra ludoteche pubbliche,
private, semi-pubbliche e di volontariato, poi parleremo dei “Ludo Pub”, e
dei ludobus, che ultimamente sono un collegati alle ludoteche stabili, ma
che sono nati in Europa settentrionale come realtà fine a se stessa, infine
saranno citate le ludoteche annesse ad altri servizi educativi.
1.2.1 LE LUDOTECHE PUBBLICHE
Nelle ludoteche pubbliche lo scopo di lucro è assolutamente bandito anche
se ovviamente chi ci lavora dentro è stipendiato, viste le problematiche per
le assunzioni nei posti pubblici, i comuni spesso bandiscono dei
finanziamenti, che mediante una gara d’appalto sono destinati ad
associazioni o cooperative, che saranno poi incaricate di costruire ed
allestire queste strutture.
Ovviamente queste ludoteche sono strettamente collegate con le istituzioni,
come la scuola, le ASL, gli ospedali ecc.,in questo modo possono ad
esempio evitare l’istituzionalizzazione di bambini a rischio e prevenire
fenomeni di devianza, oppure offrire un ambiente pieno di stimoli culturali,
per superare situazioni di svantaggio a livello scolastico, favorire
integrazione e socializzazione.
Queste strutture sono spesso gestite da un coordinatore e da ludotecari che
sono assunti con contratti di prestazione d’opera intellettuale, da obbiettori
e da alcuni volontari che prestano servizio alcune volte la settimana.
Le ludoteche pubbliche sono forse uno degli obiettivi ai quali si deve
mirare, se si vuole realmente garantire il gioco a tutti, indipendentemente
dalla classe sociale, razza o altro, infatti, queste realtà sono gratuite e molto
spesso nascono nelle zone ad alto tasso di bambini a rischio (Trabona,
1999)
1.2.2 LUDOTECHE SEMI-PUBBLICHE
Queste ludoteche possono essere considerate come un’anticamera
all’esperienza totalmente pubblica, infatti, le associazioni che ancora non
hanno raggiunto un finanziamento fanno pagare delle piccole somme
d’iscrizione e partecipazione ai ragazzi che le frequentano, anche queste
molto spesso si avvalgono di volontari.
Anche queste ludoteche hanno buoni rapporti con le istituzioni pubbliche,
organizzano visite guidate delle scuole al loro interno, promuovono
iniziative volte a valorizzare al massimo il ruolo della ludoteca e le
tematiche riguardanti, il gioco e l’infanzia. L’unica differenza con le
strutture pubbliche è quindi che non percepiscono un finanziamento diretto
dagli enti pubblici, ma solo dei locali in disuso, che queste associazioni o
cooperative devono ristrutturare..
1.2.3 LUDOTECHE PRIVATE
Le ludoteche private, sono completamente finanziate da coloro che
intraprendono questa attività. Molto spesso capita che animatori e educatori
molto motivati provano ad accedere a fondi pubblici, ma spesso non vi
riescono e allora sono costretti, ad investire soldi propri sia per i giocattoli,
sia per le strutture sia per l’affitto, così molto spesso accade che se a breve
termine non sono riusciti a trovare dei fondi pubblici, le carenze
economiche portano spesso alla chiusura di tali attività.
Un altro fattore importante riguarda il ruolo che queste ludoteche riescono a
ricoprire, purtroppo anche se molte cercano di evidenziare il fatto che non
sono un parcheggio per bambini, hanno un limite che le allontana dalle
realtà più disagiate, che forse avrebbero bisogno più delle altre di avere una
ludoteca, questo limite riguarda le quote d’iscrizione e partecipazione che
spesso sono molto alte, e che quindi non permettono di creare ad un
progetto educativo più ampio.
All’interno di queste ludoteche spesso sono affiancate attività collaterali,
come l’affitto della sala per feste di compleanno, o corsi di vario genere,
che spesso sono una fonte economica che permette alla ludoteca di
proseguire la propria attività (Trabona, 1999).
Queste ludoteche in alcuni casi prendono il nome di “Baby Parking” ovvero
parcheggi per bambini, frequentati normalmente da una fascia di età che va
da 0 a 4 anni, e che spesso funge da asilo privato.
1.2.4 LUDOBUS
Per ludobus si intende un veicolo di medie o grandi dimensioni
appositamente attrezzato per attività di gioco e d’animazione. Un furgone,
un autobus non più usato per il trasporto pubblico un camper ecc. possono
trasformarsi in ludobus, dopo un lavoro di adattamento che riguarda sia gli
aspetti funzionali relativi all’arredamento interno, ai materiali…. Sia quelli
estetici: colori, decorazioni, scritte che lo rendono immediatamente
riconoscibile come ludobus.
Ancora poco conosciuti in Italia, i ludobus sono diffusi soprattutto nei paesi
di lingua tedesca, in Inghilterra e in Scandinavia, anche se è in Germania
che si sono affermati negli ultimi vent’anni con un bagaglio di esperienze
particolarmente significativo.
Eppure il ludobus è un servizio che dimostra un’originale capacità di
aggregazione e di animazione utilizzando il gioco come esperienza di base,
unite ad una formidabile duttilità nell’elaborazione e nella gestione di
progetti e iniziative.
Mentre un centro ricreativo o una ludoteca sono servizi stabili con una loro
sede sul territorio, il ludobus si caratterizza per la mobilità, per la capacità
cioè di portare il gioco e l’animazione nei diversi luoghi (una piazza, un
parco, una zona di periferia, un piccolo borgo decentrato….) creando i
momenti di aggregazione intorno ad un particolare allestimento ludico, a
un’attività di animazione, mettendo a disposizione giochi e giocattoli come
una ludoteca, proponendo attività di laboratorio ecc. Il ludobus può essere
parte di un centro ricreativo, o di una ludoteca, di cui diventa una sorta di
prolungamento sul territorio, ma può configurarsi anche sulla base di una
propria autonomia progettuale. Nella maggior parte dei casi i ludobus non
appartengono alle amministrazioni pubbliche, ma a cooperative e
associazioni che operano in campo culturale e educativo e che sulla base dei
propri progetti ricevono anche finanziamenti dall’ente locale. Il ludobus
svolge un servizio educativo portando le proprie iniziative in quelle realtà
del territorio più deprivate dal punto di vista della qualità di vita infantile,
oppure nei piccoli centri che si trovano più lontani dalle città e dove i
bambini vivono una condizione di isolamento, con scarse opportunità di
socializzazione e di animazione.
Più in generale l’obiettivo del ludobus è di portare il gioco ovunque,
creando attraverso l’animazione una situazione che consente ai bambini di
guardare, stare e agire in quell’ambiente in modo alternativo rispetto ad una
“quotidianità d’uso” che spesso inibisce e mortifica il loro diritto al gioco.
Generalmente un ludobus dispone di un’offerta centrata su un unico
progetto di gioco/animazione o su più progetti che hanno caratteristiche
diverse e che sono scelti o proposti tenendo conto, del contesto in cui si va
ad operare. L’intervento di un ludobus in una determinata realtà può durare
poche ore ed esaurirsi nell’arco di un pomeriggio, oppure riempire una o
due giornate, secondo il progetto che si intende realizzare e
dell’allestimento ludico che richiede.
1.2.5 LUDOTECHE PUB
La situazione dei ludo Pub e ben diversa, qui la disputa con le ludoteche per
bambini è solamente legata al nome, infatti, abbiamo notato con sorpresa
che inserendo il termine ludoteca nei motori di ricerca Internet, molti
risultati non riguardavano le ludoteche classiche, ma si riferivano a Pub o
associazioni dove gruppi di ragazzi spesso sopra i 18 anni si raggruppano
per giocare a giochi di ruolo tridimensionali o con le carte, una delle tante
associazioni che abbiamo trovato su Internet, è la ludoteca Hobbit e la Torre
che nasce dalla fusione di due associazioni ferraresi, e che si appoggia alla
FederGiochi (federazione italiana delle associazioni ludiche) qui si gioca a
giochi di ruolo generici come “Caravan of Dreams” e “Fourth Millennium”
oppure a giochi di carte collezionabili come “ Doomtroper” e “Highlander”
Forse la cosa più auspicabile per evitare confusioni agli utenti e che una
delle due cambi nome, oppure che si crei un’integrazione tra le due
tipologie.
1.2.6 LA LUDOTECA ANNESSA AD ALTRI SERVIZI EDUCATIVI
Citiamo alcune tipologie di ludoteca che fanno parte già delle categorie
citate, ma che forse meritano uno spazio a parte per dimostrare come queste
si possono integrare con altre istituzioni. Qui porteremo come esempio le
ludoteche annesse a biblioteche per ragazzi; centri giovanili; scuole
d’obbligo; ospedali; parchi naturali; carceri minorili.
- Biblioteche per ragazzi
Si tratta di destinare almeno uno spazio a giochi da tavolo e di potenziare la
dotazione, per i più piccoli, di libri gioco, libri animati, nonché, inserire un
teatrino per burattini e un angolo per le narrazioni.
Un settore a parte, a cavallo tra biblioteca e ludoteca, è quello informatico,
dove nelle "stazioni informatiche" si possono preparare raccolte di dischetti
e CD con programmi di giochi, grafica e testi da consultare su tematiche
varie. In questo caso si può cominciare a parlare di "mediateche del gioco".
- Centri giovanili
La ludoteca in questo caso rappresenta un’offerta aggiuntiva, che rende
comprensibile la funzione di divertimento e di animazione del servizio, in
chiave moderna, temperando così l’aspetto assistenziale, che questi centri
involontariamente assumono.
- Scuole
La scuola è sempre più un luogo di socializzazione; per molti alunni
pendolari o figli unici rappresenta un’occasione unica di amicizia. Da
sempre essa utilizza metodiche ludiche per numerosi apprendimenti e per
determinare comportamenti socialmente utili. Talvolta è anche l’unico
spazio sociale disponibile per i ragazzi sul territorio. Inoltre i tempi della
scuola sono spesso lunghi e pesanti. La ludoteca inserita nella
programmazione scolastica può assumere una funzione importante, come
"laboratorio" e come sintesi ed estensione di alcuni strumenti oggi "sparsi"
negli edifici scolastici. Dunque non solo dove andare a giocare, ma anche
deposito per il prestito di giocattoli, giochi didattici, attrezzature per i giochi
di cortile.
- Ospedali
I reparti pediatrici nella maggioranza delle cliniche o degli ospedali hanno
innalzato l’età dell’utenza, sino ai 14 o 16 anni; i tempi di cura si sono
accorciati, fino al sistema di "day hospital", e le degenze lunghe sono legate
a condizioni di malattia delicate e complesse.
In tutti i casi le forme di assistenza psicologica si sono dimostrate
necessarie e utili per i tempi e le qualità delle guarigioni.
La forma di intervento più adeguata sembra essere quella ludica attraverso
giochi, brevi laboratori, animazioni teatrali, musicali, organizzando vere e
proprie ludoteche, stanze di gioco in cui si prestano giochi, da cui si
distribuiscono nelle camere, da cui partono azioni di intrattenimento ad
opera di personale educativo.
- Parchi naturali
L’approccio ludico e avventuroso per realizzare la sensibilizzazione
ambientale, si rivela essere molto produttivo sul piano degli apprendimenti
e sul piano dei comportamenti corretti da acquisire. I bambini di città non
possono sapere come comportarsi in spazi all’aperto senza che glielo si
insegni.
I centri di educazione ambientale possono utilizzare giochi e giocattoli sino
a organizzare vere e proprie "ludoteche verdi", dotate dell’intera produzione
tematica e degli strumenti semplici (industriali o tradizionali), reperibili sul
mercato o ricavabili dalla cultura popolare.
- Carceri minorili
Il livello di aggressività e le condizioni di solitudine possono essere
contrastate e contenute attraverso interventi ludici, giocando, costruendo,
facendo incontrare per un obiettivo non troppo impegnativo e comunque
divertente soggetti diversi.
Mode, aspirazioni, esperienze veicolate dalla televisione possono essere
recepite dal gioco e dall’animazione per costruire speranze, atteggiamenti
positivi, presupposti di reinserimento sociale rapido.
Concentrazione, motricità, affettività possono essere attivate e sviluppate
utilizzando dotazioni, strumenti, metodi di una ludoteca.