Tesi: Autocura del paziente con Cirrosi Epatica: Relatore: D.A.I. Dr. Stefano SPACCIALBELLI
Programma Educazionale
Abstract
L’obiettivo di questo progetto di tesi è quello di formare la persona assistita
attraverso la realizzazione di un programma educazionale, che sarà attivato dalla
comunicazione della diagnosi e proseguirà con la dimissione e gli accertamenti
successivi, per raggiungere l’adeguata autocura dei pazienti con Cirrosi Epatica.
La realizzazione del programma avverrà tramite l’analisi di un caso clinico,
relativo a un paziente con cirrosi epatica dovuta a NASH con resistenza
insulinica.
La ragione che spinge verso l’attuazione del progetto, è la valutazione del
mancato rispetto delle terapie e delle tecniche terapeutiche da parte dell’assistito,
a causa della scarsa conoscenza dei problemi concomitanti la patologia, da cui
segue una certa riluttanza ad adoperarsi nel processo educazionale, come richiesto
dai professionisti sanitari.
La valutazione della validità di questo progetto avviene attraverso la compilazione
di due tabelle Excel (tavola 1 e tavola 2) riepilogative “dell’acquisita
competenza” all’autocura da parte dell’assistito, compilate periodicamente dalla
laureanda per un periodo di tempo pari a 74 giorni. L’obiettivo del progetto è
quello di condurre i pazienti ed i loro familiari alla completa autosufficienza.
La ricerca si realizza mediante l’osservazione del paziente, della famiglia e dei
sanitari, nei luoghi di cura e in comunità, nel percorso di vita che la persona
seguirà durante i giorni di verifica. Il risultato che ci si aspetta è un miglioramento
della qualità della vita dell’assistito, attraverso un lavoro di squadra che coinvolga
tutta l’équipe Sanitaria, il soggetto stesso e la famiglia.
L’ostacolo principale può essere rappresentato dalla mancata osservanza del
progetto da parte del paziente.
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Programma Educazionale
Introduzione
L’obiettivo di questo lavoro è di informare i pazienti con cirrosi epatica, patologia
molto grave e complessa, che per sopravvivere, vivendo una vita di qualità (nei
limiti in cui essa lo consenta), devono apprendere nozioni terapeutiche utili alla
loro autocura.
Per questo motivo si vuole realizzare un programma educazionale terapeutico atto
a trasmettere al malato la capacità di sostenersi autonomamente. La tesi si
svilupperà specificatamente sullo studio del “Caso Clinico”, i cui caratteri
generali relativi alla patologia, lo renderanno un utile esempio per altri pazienti
con lo stesso disagio.
Nel primo capitolo sarà trattata, a livello informativo, l’anatomia del parenchima
epatico, l’importanza fisiologica dell’organo per la sopravvivenza; seguirà una
sintetica spiegazione della patologia relativa al caso clinico.
Il secondo e il terzo capitolo illustreranno le teorie di riferimento per la
realizzazione del programma educazionale.
Nel secondo capitolo, in modo più specifico, sarà approfondita l’ideologia con la
quale s’interverrà sul paziente: quella di Renzo Zanotti la cui teoria “Nursing
stimolatore di Armonia-Salute” considera la persona l’entità centrale della cura.
L’assistito interagisce con l’ambiente e produce il suo stato di salute; nello stesso
tempo il nursing esercita un’azione stimolante per migliorare l’armonia, quando
questa è ridotta, mediante l’attivazione del potenziale di salute. Il risultato
ottenuto sarà il miglioramento della capacità della persona a mantenere e/o
recuperare l’armonia di salute, attraverso stimolazioni per il raggiungimento di un
maggior livello d’indipendenza.
Il terzo capitolo fornirà linee più specifiche rivolte alla realizzazione del
programma educazionale seguendo la teoria “Educare il paziente” di Jean
François d’Ivernois e Rémi Gagnayre. Questa spiega l’importanza di organizzare
e programmare nel tempo le progressioni d’apprendimento: “Le competenze”, che
il paziente deve acquisire per raggiungere il cambiamento dei modi di intendere la
salute ed essere capace di curare se stesso per un determinato periodo di tempo
(dettato dalla malattia). L’educazione terapeutica del paziente (ETP) si rivolge
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soprattutto ad un malato cronico i cui comportamenti di salute sono necessari per
ritardare le complicanze derivanti dalla patologia e ridurre la dipendenza da essa,
integrando gli handicap alla vita quotidiana. Il programma educazionale aiuta tutti
quelli che vogliono auto-curarsi, facilitando il loro livello di apprendimento.
Il quarto capitolo contiene la descrizione sistematica del “caso clinico”:
- la realizzazione del programma educazionale per l’autocura del paziente
con cirrosi epatica;
- un modello di test di valutazione (per la verifica degli apprendimenti);
- un opuscolo promemoria (come aiuto al paziente).
Il programma evidenzia le azioni dell’infermiere nell’agire quotidiano.
Il quinto capitolo tratta la raccolta dati, i tempi, i luoghi, le tecniche usate e illustra
graficamente i risultati ottenuti. Seguono le conclusioni sul progetto di tesi.
La presente tesi vuole essere un aiuto concreto all’approccio educazionale
terapeutico, con le relative spiegazioni del susseguirsi degli avvenimenti
d’intervento infermieristico giornaliero.
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Capitolo 1
Il Fegato/ Parenchima epatico
1.1 Anatomia
Il fegato è il più grande e metabolicamente
il più complesso degli organi del corpo
umano. E’ ricoperto da una capsula robusta
ed è avvolto dal peritoneo viscerale che lo
sostiene. Il fegato occupa l’ipocondrio
destro, l’epigastrio, una piccola parte
dell’ipocondrio sinistro e della regione
ombelicale. Il suo peso è circa 1500g e il
suo colore è bruno rossastro. Esso si
suddivide in lobo destro e lobo sinistro
tramite il legamento falciforme la cui parte
inferiore è il residuo della vena ombelicale.
Il lobo destro è quello più grande e nella sua parte inferiore si suddivide in altri
due piccoli lobi, il lobo caudato e il lobo quadrato (davanti al caudato). Sempre
sulla parte inferiore troviamo impressionate (poiché adiacenti) all’organo, la vena
cava inferiore e la cistifellea.
All’ilo epatico o porta epatica s’innestano i vasi sanguigni:
- l'arteria epatica,
- la vena porta,
- la via biliare.
La circolazione nel fegato si può definire doppia, un terzo del sangue giunge
dall’arteria epatica propria, che proviene dal cuore, la rimanente circolazione, di
tipo venoso, perviene dalla vena porta proveniente dalla circolazione del canale
alimentare. Il circolo termina tutto nella vena cava inferiore. Essa è tutto quel
tratto di apparato circolatorio venoso che parte dalla biforcazione della vena iliaca
comune, che trasporta il sangue proveniente dalle gambe, e finisce nell'atrio destro
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del cuore, dove giunge anche la Vena cava superiore. La vena cava inferiore si
costituisce dalla confluenza delle due vene iliache destra e sinistra. Essa decorre
appoggiata al lato destro dei corpi vertebrali lombari. Questa è di tipo propulsivo
ed è in grado, grazie ad una fascia muscolare che lo avvolge, di imprimere una
spinta verso l'alto al sangue che trasporta.
Il Parenchima epatico è costituito nella sua anatomia microscopica da molte unità
funzionali denominate lobuli.
I lobuli, la cui forma in sezione orizzontale somiglia ad un esagono, sono
adiacenti tra loro, separati da setti interlobulari di tessuto connettivo, con una vena
centro lobulare nel mezzo e una triade o spazio portale ad un’estremità,
contenente:
1. Una diramazione dell’arteria epatica
2. Una della vena porta
3. Una del dotto biliare
La struttura interna del lobulo è composta di cellule parenchimali: gli epatociti,
che si dispongono su piani adiacenti o lamine tra i quali passano i sinusoidi
(capillari fenestrati, appiattiti e di forma irregolare con lamina basale sottile o
assente, che consentono il libero scambio di acqua e soluti grandi tra sangue e
l’interstizio) i quali s’irradiano dalla triade alla vena centro lobulare.
Il flusso ematico che origina dalla vena porta fornisce il 75% di sangue che
confluisce attraverso la triade nei sinusoidi dando luogo agli scambi delle sostanze
nutritive. Il sangue efferente fuoriesce attraverso le vene sovra epatiche fino a
giungere alla vena cava inferiore.
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1.2 Fisiologia
Una delle funzioni più importanti del fegato è servire da filtro tra il sangue
proveniente dal canale alimentare e il sangue del resto del corpo.
Il sangue è modificato chimicamente attraverso il passaggio tra le cellule epatiche,
queste prelevano ed immettono nutrienti nel sangue prima che esso raggiunga la
circolazione sistemica e contemporaneamente si forma la bile.
Le funzioni svolte dal parenchima epatico sono diverse:
A) Metabolismo dei carboidrati: stabilizza il tasso ematico di glucosio presente
nel sangue a circa 9mg/dl. Se questo diminuisce, gli epatociti, attraverso l’idrolisi
delle riserve di glucosio, lo reintegrano nel torrente circolatorio quando c’è
bisogno di maggiore energia, ma se aumenta, lo rimuovono dal sangue
conservandolo sottoforma di glicogeno o lipidi. Questo processo è regolato dagli
ormoni insulina e glucagone;
B) Metabolismo dei Lipidi: regola i livelli circolanti di trigliceridi, acidi grassi e
colesterolo. Una cattiva gestione dei lipidi porta la formazione di corpi chetonici
con conseguente chetonemia nel sangue e acidosi metabolica fino al coma;
C) Metabolismo Aminoacidi: tra le funzioni più importanti vi è la sintesi di
numerose proteine (attraverso la transaminazione) dagli aminoacidi (proteine
strutturali, enzimatiche, albumine, fattori della coagulazione protrombina,
fibrinogeno, fattori V, VI, IX e X, transferrina, αı-antitrpsina) e la sintesi degli
enzimi.
L’insufficienza epatica, infatti, è segnalata da un’ipoproteinemia (albuminemia) e
dall’alterazione dell’emostasi;
D) Rimozione prodotti di rifiuto: rimuove gli aminoacidi di tipo alimentare in
eccesso proveniente dall’intestino, che sono convertiti in lipidi o glucosio e
immagazzinati. In questo frangente avviene la conversione degli aminoacidi e si
forma l’ammoniaca, un prodotto molto tossico che il fegato neutralizza
trasformandola in urea, prodotto non tossico eliminato attraverso il rene. Se
l’epatocita è danneggiato, ha difficoltà a trasformare l’ammoniaca creando così
ammoniemia. Questo processo può portare al coma dovuto all’iperammoniemia.
Elimina anche altri prodotti di rifiuto circolanti come tossine e farmaci che sono
rimossi dal sangue inattivati, escreti o immagazzinati;
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