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Anche un tumore maligno del pancreas, il gastrinoma, e le
sue metastasi sono sede di produzione di gastrine; anzi, gran
parte di questi ormoni e’ stata isolata da tessuti affetti da
questa patologia(2,3).
La funzione biologica di questi ormoni e’ alquanto
delineata: l'impulso nervoso per la loro secrezione e’ generato
dalla presenza di cibo nello stomaco, e la loro azione si attua
nello stimolo della produzione di enzimi, acqua e sali da parte
di stomaco e di pancreas, nell'aumento del flusso sanguigno verso
la mucosa gastrica e nella comparsa delle contrazioni
peristaltiche, addette al trasporto del bolo attraverso
l'apparato digerente. Concentrazioni superiori nel sangue danno
luogo ad effetti di stimolazione dello sviluppo della mucosa
gastrica, della secrezione di insulina, delle contrazioni di
cistifellea e utero (5).
Sono state identificate finora varie forme di gastrine e di
frammenti gastrinici di origine naturale:
bigbig gastrin (BBG) formata da 104 amminoacidi (6)
big gastrin (HG-34) formata da 34 amminoacidi
little gastrin (HG-17) formata da 17 amminoacidi
mini gastrin (HG-14) formata da 14 amminoacidi
frammento N-terminale della little gastrin (NT-HG-17) con
13 amminoacidi
frammento N-terminale della big gastrin (NT-HG-34) con 17
amminoacidi
componente I (CI) di dimensioni intermedie fra BBG e HG-34
tetrapeptide C-terminale (tetragastrina)
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Le strutture primarie note delle gastrine sono riportate in fig.1.
Big, little e mini gastrina sono molecole biologicamente attive,
e sono state riconosciute in due forme naturali, forma I e forma
II, che differiscono solo per la presenza di un gruppo O-solfato
nell'anello fenolico del residuo di tirosina; la presenza di tale
gruppo non influenza quasi per nulla l'attivita’ biologica
dell'ormone.
Si ritiene che una sola sia la gastrina sintetizzata
dall'organismo (2), e che le altre molecole non siano altro che
dei metaboliti di questa, peraltro alcuni ancora biologicamente
attivi: little, mini e tetra sono infatti frammenti C-terminali
via via piu’ corti (attivi); NT-HG-17 e NT-HG-34 sono frammenti
N-terminali (inattivi); sono tutti ottenibili dalla big gastrina
per azione di tripsina e chimotripsina (3).
Si ipotizza dunque che bigbig gastrina e componente I siano dei
pre-pro-ormoni, da cui deriverebbe la big gastrin, un pro-ormone
che per scissione enzimatica con tripsina originerebbe la little
gastrin, la forma piu’ attiva e in assoluto piu’ abbondante (95%
circa) presente nell'organismo (2).
BBG � CI � littlegastrin � metaboliti
7
8
Si rammmenta comunque che ben poco si sa delle due molecole più
grandi, BBG e CI: non sono mai state studiate approfonditamente.
(Alcuni addirittura ritengono che la BBG non sia che un artefatto
sperimentale). (7,3)
L'efficacia biologica non e’ uguale per le varie gastrine,
ma aumenta con la lunghezza della catena fino alla little,
presentando una diminuizione con la big gastrina.
Il frammento più corto in cui sia stato riconosciuto lo
spettro completo di attività ormonale e’ il tetrapeptide C-
terminale -Trp-Met-Asp-Phe-NH2; al contrario, nessuna attività e’
manifestata da alcun frammento privo di questo tetramero(8).
Sembra dunque logico attribuire l'origine dell'attività biologica
proprio a questa sequenza, tanto più che alcuni inibitori
naturali competitivi dell'ormone (colecistochinina (CCK) e
ceruleina) presentano la stessa porzione C-terminale: il
recettore, comune a gastrina e inibitore, riconosce quindi questa
sequenza (5) .
9
Da prove biologiche e’ risultato che la sostituzione di alcuni
residui amminoacidici nella sequenza non comporta perdita di
attivita’; in particolare, e’ possibile ottenere la metilammide o
l'idrazide della Phe, idrogenare completamente l'anello della Phe
o inserirvi sostituenti in para ( NO2, CH3, OCH3 ), sostituire la
Met con Nle o Leu, e tutto ciò senza danno. Al contrario,
l’idrolisi dell'ammide sulla Phe e la manipolazione del residuo
di Asp comportano la completa perdita di attivita’ (9).
Sulla base di tali risultati, Morley e Tracy hanno avanzato
l'ipotesi che Trp, Met, Phe e -NH2 terminale, che possono subire
modifiche senza danno per l'attivita’ ormonale, facciano parte
del sito di legame (porzione della molecola che si ancora al
recettore di membrana), mentre il residuo di Asp costituisca il
centro attivo, responsabile degli effetti biologici della
molecola (9,14).
Rifacendosi alle molecole più grandi, si e’ ipotizzato che
tutto il resto della catena serva ad aumentare il tempo di
permanenza in circolo della porzione C-terminale: è stato
dimostrato infatti che little e big gastrina resistono
all'attacco dell'amminopeptidasi grazie ai gruppi piroglutammici
N-terminali e che il tempo di dimezzamento passa nell'uomo da 6'
a 45' andando da little a big gastrina (10).
Una seconda ipotesi propone che la sequenza N-terminale
svolga una qualche funzione per il riconoscimento della molecola
da parte del recettore di membrana, infine una terza che essa
costringa la porzione C-terminale ad assumere una "conformazione
attiva", necessaria per la interazione con il recettore e quindi
per lo svolgimento della funzione biologica.
10
Ampi studi sono stati effettuati per la determinazione della
conformazione della tetragastrina. Una serie di calcoli teorici
(11) ha dimostrato che una struttura a minima energia e' un g-turn
(C7-bend) centrato su un residuo di Asp, mentre gli anelli
aromatici di Phe e Trp sarebbero disposti sopra il g-turn a
formare una sorta di "scudo idrofobico".
g-turn
A conferma di ciò, si e’ calcolato che qualsiasi modifica a
carico del residuo di Asp destabilizza la struttura, variandone
l'attività biologica, così come e’ stato osservato
sperimentalmente.
In ogni caso, qualsiasi conformazione la molecola assuma,
essa non viene mantenuta al crescere della catena N-terminale,
come risulta da misure CD (19).
Le gastrine assumono, in acqua, una conformazione disordinata, o
random coil, indipendentemente dalla lunghezza della catena (19).
In 2,2,2,trifluoroetanolo (TFE), invece, si osservano spettri
dicroici tipici di strutture ordinate: i risultati sperimentali
indicano che una catena peptidica via via più lunga nella
porzione N-terminale comporta un ordinamento sempre maggiore
della struttura, e, parallelamente all'aumento di struttura
11
ordinata, vi è un aumento della attivita’ biologica delle
molecole (13)(fig. 2). Sembra quindi che la porzione N-terminale
della gastrina sia essenziale per ottimizzare il messaggio
ormonale.
La correlazione tra aumento di attivita’ biologica "in vivo"
e aumento di ordine strutturale in TFE al crescere della
lunghezza di catena fa ritenere che la struttura assunta da
questi ormoni in tale solvente sia biologicamente importante. Va
inoltre sottolineato che nel caso di little gastrin la
conformazione assunta in TFE è identica a quella osservata in
soluzioni acquose contenenti fosfolipidi, che riproducono
l'ambiente lipofilico delle membrane cellulari, dove sono situati
i recettori delle gastrine (20).
Queste conclusioni sono state raggiunte sulla base di studi
CD mediante l'uso di cinque frammenti sintetici della
minigastrina a diversa lunghezza di catena nella parte N-
terminale. Le strutture sono riportate in figura 1.
Sulla base di questi spettri si è avanzata l'ipotesi che,
negli ormoni superiori, siano presenti un b-turn in corrispondenza
della sequenza -Ala-Tyr-Gly-Trp-, e un tratto di a-elica
localizzato nella successione (-Glu-)5 (12).
Questa ipotesi viene avvalorata da recenti misure effettuate
mediante spettroscopia NMR, in TFE a diverse temperature, che
rilevano la presenza di cinque risonanze di protoni ammidici
della minigastrina caratterizzate da un basso coefficiente di
temperatura, indicativo della presenza di altrettanti legami
idrogeno intramolecolari (13,14).
12
13
E’ altresì probabile che la catena peptidica N-terminale sia
impegnata nel legame con ioni calcio; è nota infatti che alcune
delle azioni fisiologiche delle gastrine dipendano dalla presenza
di questo metallo.
Si crede di poter riconoscere nella sequenza (-Glu-)5 almeno
un sito di legame per il calcio, mentre un secondo sarebbe
rappresentato dal residuo di Asp nella parte C-terminale. I due
siti sarebbero non-equivalenti dal punta di vista della forza di
legame. In ogni caso, tre sono gli ioni calcio che si legano ad
una molecola di little e mini gastrina in ambiente di TFE.
Nessuna interazione, invece, è stata osservata in acqua (15,16).
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SCOPO DELLA TESI
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Allo scopo di studiare altri sistemi solvente che possano
riprodurre il piu’ possibile l'intorno dei recettori di membrana,
ci si e’ proposto uno studio dettagliato dei vari frammenti
gastrinici a lunghezza di catena crescente in soluzioni acquose
contenenti SDS, in assenza e in presenza di micelle del
detergente.
Le proprietà conformazionali dello scheletro peptidico e
l'intorno delle catene laterali aromatiche sono stati sudiati
mediante spettroscopia CD e di fluorescenza, sfruttando la
presenza dei due gruppi cromofori fluorescenti tirosina e
triptofano.
Le misure di fluorescenza sono state estese anche ai frammenti
gastrinici in TFE.
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PARTE SPERIMENTALE
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PARTE SPERIMENTALE:
SINTESI
MATERIALI
I solventi usati sono prodotti RP della Carlo Erba. Ove
necessario (THF, DMF) i solventi sono stati distillati secondo
procedure note.
H-Trp-OEt, H-Tyr-OH , N-idrossisuccinimmide e isobutil-
cloroformiato sono prodotti Fluka; Fmoc-OSu e’ stato fornito
dalla CRB, N-metilmorfolina dalla Merck e anidride acetica dalla
Carlo Erba.
I metodi di sviluppo delle lastrine TLC hanno richiesto
reattivi sensibili agli anelli aromatici: il reattivo di Pauli
(copulazione fenolica), FeCl3/EtOH (complessi colorati dei
fenoli), ninidrina/acetone (condensazione cori NH2 libero), sono
stati preparati al momento dell'uso e conservati solo per tempi
limitati.
Gli eluenti impiegati per cromatografia su strato sottile
sono i seguenti:
-cloroformio /metanolo /ac.acetico 85:10:5
-butanolo /ac.acetico /acqua 60:20:20
-cloroformio /ac.acetico /cicloesano 85:10:5
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Fig. 3 schema di sintesi del dipeptide