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Introduzione
L'idea di questa tesi di laurea nasce dall'esperienza di stage, svolta da
ottobre a dicembre 2009, presso il Museo Mille Miglia in Sant'Eufemia di
Brescia.
In occasione di questa collaborazione ho potuto innanzitutto avvicinarmi
al mondo delle auto e dei motori, ma soprattutto alla storia della Mille
Miglia: «la corsa più bella del mondo» come la definì Enzo Ferrari.
Nel corso di questo stage mi è stato permesso di conoscere e di analizzare
la realtà di un museo particolare in quanto, non solo è sede di vetture
storiche, ma incarna anche la testimonianza di un evento, che anno dopo
anno, ha affascinato e continua ad incantare i bresciani, gli italiani interi
e gli stranieri.
L'interesse verso le strutture espositive dedicate ai gioielli a quattro ruote
era però già sorto in precedenza, in occasione della mia partecipazione all'
XI Forum Mondiale dei Musei dei Motori, tenutosi dal 6 all'11 Settembre
del 2009 a Modena ed ospitato dalla Fondazione Casa Natale di Enzo
Ferrari1 e dal distretto di Motor Valley2.
Partecipando a questa manifestazione ho avuto il privilegio di visitare i
1 La Fondazione Casa Natale di Enzo Ferrari, i cui soci fondatori sono il Comune di
Modena, la Provincia di Modena, la Camera di Commercio di Modena, l‟Automobile Club
d‟Italia e la Ferrari S.p.A., si è costituita a Modena il 29 gennaio 2003.
Presidente della Fondazione è il dott. Mauro Tedeschini, giornalista e attuale direttore del
mensile Quattroruote. Presidente onorario è l‟ing. Piero Ferrari.
La Fondazione nasce con lo scopo di valorizzare, promuovere e tutelare l‟immagine, la
storia e l‟opera di Enzo Ferrari e a tal proposito si propone la creazione di una struttura
museale dedicata alla figura del grande costruttore modenese, alla sfida tra la scuderia
del Cavallino e la Maserati e alla tradizione dell‟automobilismo sportivo modenese, che si
svilupperà nell‟area dove è ubicato l‟edificio in cui nacque Enzo Ferrari nel 1898, che si
trova al civico 85 di Via Paolo Ferrari a Modena.
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Il marchio Motor Valley intende contraddistinguere quella ampia parte del territorio
emiliano-romagnolo - che ha il suo fulcro nella città di Modena - fortemente permeata
dalla passione per la motoristica sportiva e le numerosissime attività che nella medesima
si svolgono in tema.
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luoghi simbolo di questa terra di motori, quali, la Galleria Ferrari, lo
Showroom Maserati, il Museo Stanguellini, le Collezioni Panini e Righini
ed il nascente Museo alla Casa Natale di Enzo Ferrari. Questa
partecipazione mi ha permesso di conoscere una realtà straordinaria, che
caratterizza il nostro Paese, rendendolo famoso ed apprezzato nel mondo.
In seguito a queste esperienze si è cercato, in questa tesi di laurea, di
illustrare come si articoli la realtà attuale dei musei dell'auto, a livello
nazionale ed internazionale.
Si sono quindi presi in considerazione tre musei italiani - il Museo Mille
Miglia di Brescia, il Museo Nicolis di Villafranca (Verona) e il Museo Alfa
Romeo di Arese (Milano) - e due stranieri - il Museo Mercedes-Benz di
Stoccarda (Germania) e il Museo nazionale Cité de l'Automobile di
Mulhouse (Francia) - , evidenziandone le caratteristiche peculiari
riguardanti nascita, collezione, servizi e strategie di marketing.
Si è voluto indagare sulle principali attività di comunicazione e
promozione dell'immagine museale, cercando di capire quali siano i
meccanismi di sostentamento indispensabili per la vita di un museo
'atipico' come quello dei motori e delle auto.
Si è pensato di approfondire una realtà per certi versi 'singolare', come
quella dei musei delle automobili. Innanzitutto si è analizzato il contesto
museale nazionale ed internazionale, negli aspetti inerenti la storia, la
fondazione, la collezione e le strategie gestionali. È stata in seguito presa
in esame la particolare realtà del Museo Mille Miglia di Brescia.
Dopo aver steso un panorama generale che riassumesse le differenti
tipologie di museo dell'automobile si è cercato di concentrare l'attenzione
sulle potenzialità della struttura bresciana, con l'obiettivo di comprendere
quale ruolo rappresenti nell'ambito culturale della città. Che importanza
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assume la testimonianza quotidiana di uno degli eventi più importanti per
la città di Brescia come la Mille Miglia? Come può il museo sfruttare il
proprio potenziale per accrescere sempre di più il numero dei visitatori? E
ancora, si potrebbero trarre spunti ed idee dall'esperienza di differenti
tipologie di museo delle auto, da applicare al contesto della struttura
bresciana?
Quella del Museo Mille Miglia è, senza dubbio, una realtà distinta dai
contesti di ogni altro museo di auto: il complesso di Sant'Eufemia
testimonia un evento tipicamente bresciano, unico nel suo genere e
pertanto differente da qualsiasi altro museo che ruota attorno al mondo
dei motori. Ed è proprio questa sua peculiarità che mi ha spinto a voler
analizzare un contesto particolare, mettendone in luce le caratteristiche e i
punti di forza, ma anche ulteriori possibilità di sviluppo.
In questa tesi si è cercato di comprendere come il museo si inserisca
nell'ambito culturale bresciano e che posizione ricopra all'interno del
circuito patrimoniale di Brescia.
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1. Automobili come opere d'arte
Una delle invenzioni che più ha mutato e rivoluzionato il modo di vivere
delle persone è stata sicuramente l'automobile.
Prima privilegio di pochi, ora oggetto di consumo diffusissimo, l'auto
sembra essere diventata insostituibile, assolutamente irrinunciabile.
Simbolo di libertà, indipendenza, velocità e dinamicità, questo mezzo di
trasporto è entrato a far parte prepotentemente del quotidiano di ciascuno;
divenendo sì un valido aiuto negli spostamenti della vita di tutti i giorni,
ma anche, un oggetto del desiderio, da mostrare e sfoggiare.
L'automobile costituisce senza dubbio uno dei miti moderni: essa ha
permesso agli uomini, fin dalla sua nascita, di dimostrare il loro status, la
loro posizione sociale, divenendo a tutti gli effetti un feticcio.
Da questa premessa appare semplice capire come le automobili siano
divenute 'opere', autentici oggetti di design, esposti all'interno dei musei di
tutto il mondo.
Specialmente negli ultimi anni, infatti, i musei di auto hanno assistito ad
una grande diffusione, sia per quanto riguarda il territorio nazione (solo in
Italia si contano ben 38 musei di auto storiche - vd. Allegato n. 1 - ), che
per quello internazionale.
I primi prototipi, i modelli storici, quelli da corsa e i nuovi esemplari
tecnologici spopolano nelle sale espositive ed attraggono i pubblici più
diversificati: dagli intenditori, gli appassionati dei motori, ai semplici
curiosi, di ogni età e sesso.
In questa tesi si è cercato di indagare sulle ragioni che hanno visto la
nascita di differenti tipologie di musei dell'auto, analizzando in particolar
modo le strategie di gestione, comunicazione e promozione che ne hanno
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permesso un così grande successo e diffusione a livello mondiale.
2. La realtà dei musei dell'auto in Italia
In conseguenza alla straordinaria fortuna riscossa dalle strutture
espositive legate al mondo dei motori, si è voluto stendere un panorama
generale di come le diverse realtà attuali dei musei dell'auto si articolino.
Si intende quindi illustrare le motivazioni per cui le diverse strutture
espositive sono sorte e analizzare poi le differenti modalità di gestione che
vengono applicate per il loro funzionamento. Si cercherà di porre
l'attenzione sulle logiche di conduzione dei complessi, sottolineando le
strategie di marketing adottate e le diverse iniziative promosse per
coinvolgere i pubblici nella vita museale.
A tal proposito sono stati presi in considerazione due musei italiani: il
Museo Nicolis di Villafranca (Verona) e il Museo Alfa Romeo di Arese
(Milano).
Questi due complessi sono entrambi privati, ma si differenziano per
caratteristiche sostanziali: il primo è una fondazione, atta a riunire una
collezione di modelli di vetture (ma non solo) estesa e diversificata, il
secondo è un museo aziendale, che, non solo raccoglie i modelli Alfa
Romeo, concentrandosi sul ricostruire la nascita e l'evolversi del marchio,
ma assume la funzione di "vetrina" internazionale atta a mettere in risalto
le qualità dell'azienda del Biscione.
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3. L'importanza delle strategie di marketing nella gestione museale
Per analizzare in maniera puntuale le realtà dei musei delle auto, si è
innanzitutto pensato di indagare quali siano e quale ruolo detengano le
strategie di marketing applicate alla gestione museale, necessarie per
valorizzare e dare risalto all'immagine della struttura espositiva.
Fondamentali per il sostentamento di un museo risultano essere tutte
quelle attività ed iniziative che si concentrano nella promozione e
comunicazione del complesso espositivo e della sua immagine.
Un museo per avere successo deve essere prima di tutto conosciuto e,
affinché questo accada, sono necessarie proposte ed azioni che stimolino
l'interesse e la curiosità dei pubblici a prendervi parte.
La vita museale può essere quindi paragonata a quella di una qualsiasi
azienda il cui obiettivo è vendere il prodotto per poter ottenere un ricavo.
Più il prodotto avrà successo tra i pubblici, più aumenteranno le vendite
dello stesso, permettendo all'azienda di conseguire maggiori entrate,
indispensabili per il suo sostentamento. La fortuna del prodotto è però
strettamente collegata a tutte quelle azioni di promozione e comunicazione
che servono a far conoscere l'articolo alla maggior parte dei pubblici e che
soprattutto lo mostrino il più corrispondente possibile alle loro esigenze.
Lo stesso ragionamento può essere applicato al contenuto museale, un
prodotto per certi versi 'atipico', ma che segue le stesse leggi del marketing
rivolte a qualsiasi altra merce.
Quanto più le strategie di marketing applicate alla gestione museale
saranno mirate e studiate ad hoc, ovvero indirizzate a target di pubblico
definiti e selezionati dopo attente indagini di ricerca, maggiori saranno le
possibilità di successo della struttura espositiva.
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3.1. La nuova identità dei musei
A tal proposito è doveroso ricordare che la struttura di un museo assume
sì, ancora oggi, la funzione di "contenitore culturale", ma che
quest'immagine statica, limitata, non può e non deve bastare.
Il museo non può più essere concepito come "magazzino di opere", come
semplice involucro di materiale ad alto valore artistico-culturale, ma deve
essere proiettato in una dimensione più aperta, che travalichi il solo senso
di mostrare asetticamente un contenuto, spingendo sempre di più il
visitatore ad interagire con esso. A questo proposito fondamentale è
l'approccio di gestione con cui ci si accosta alla realtà museale.
Così come per una qualsiasi azienda, anche per ogni museo sono di vitale
importanza le strategie di marketing e le iniziative rivolte ai pubblici, che
hanno come obiettivo, quello di creare un rapporto saldo e biunivoco tra
struttura e visitatori, alimentando negli ultimi il desiderio di rivivere
l'esperienza della visita. È quanto mai chiaro come il solo ricavato dalla
vendita del biglietto d'ingresso non possa sostenere tutte le spese di
gestione, organizzazione, manutenzione... della struttura e che si debba
ricorrere ad altre soluzioni per poter aumentare le entrate museali.
A tal proposito i musei si sono dotati di imprese commerciali: book-shop,
ristoranti, bar, caffetterie e di sale congressi e location per mostre
temporanee. Inoltre sono stati creati percorsi ad hoc, personalizzati a
seconda delle varie tipologie di pubblici - per esempio visite guidate
differenti per bambini di diverse fasce d'età - oltre che a veri e propri
pacchetti d'offerta destinati a studenti, anziani, appassionati e a tutte
quelle categorie che permettono una migliore individuazione e
suddivisione del target di riferimento.
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Più intensi si sono fatti anche i rapporti tra strutture museali ed
istituzioni pubbliche, le quali spesso contribuiscono al sostentamento
della vita del museo, e, soprattutto, tra complessi espositivi e media -
locali o nazionali, a seconda del target di pubblico con cui si vuole entrare
in contatto - indispensabili per poter attuare un'efficace campagna di
comunicazione.