Capitolo 1 - Introduzione
Capitolo 1
INTRODUZIONE
Negli anni, al fine di ridurre l’effetto dei terremoti sugli edifici e sui loro contenuti
potenzialmente vulnerabili, sono state sviluppate molte tecniche e tecnologie
specifiche per costruzioni antisismiche.
In ambito nazionale si sono accesi diversi dibattiti sull’utilizzo di tecnologie atte
alla protezione attiva e/o passiva delle strutture, e se si osserva il panorama
dell’ultimo secolo, si osserva che nel 1909 venne proposta in Italia una soluzione
dalla commissione incaricata di suggerire tecniche adeguate per la ricostruzione
delle zone distrutte dal sisma e dal conseguente maremoto di Messina e Reggio
Calabria del 1908: la proposta era quella di interporre tra il terreno e la base degli
edifici rulli o, come si usava fare nell’antichità, letti di sabbia.
Successivamente, il numero di ponti, viadotti ed edifici dotati di moderni sistemi
antisismici è costantemente aumentato ed un numero sempre maggiore di paesi ha
iniziato ad utilizzare questi sistemi (Martelli et al., 2008). Alcuni ulteriori impianti
industriali (inclusi alcuni chimici a rischio d’incidente rilevante) sono stati pure
protetti con sistemi d’isolamento e dissipativi; inoltre tutti i progetti per i nuovi tipi
d’impianti nucleari prevedono l’isolamento sismico.
Le attività italiane riguardanti lo sviluppo e l’applicazione dei moderni sistemi
antisismici sono effettuate traendo vantaggio dalle collaborazioni instaurate, a
livello nazionale, nell’ambito dell’associazione GLIS (“GLIS – Isolamento ed altre
Strategie di Progettazione Antisismica”) e, a livello internazionale, in quello dell’
Anti-Seismic Systems International Society” (ASSISi).
Il GLIS (che, nel 2007, è subentrato, con la stessa denominazione abbreviata, al
“Gruppo di Lavoro Isolamento Sismico”, fondato nel 1989) conta circa 300 soci,
che rappresentano tutti i settori interessati, in Italia, allo sviluppo ed all’applicazione
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Capitolo 1 - Introduzione
delle moderne tecniche antisismiche, incluse sia le tematiche ingegneristiche che
quelle sismologiche (università, centri di ricerca, progettisti, industrie
manifatturiere, imprese di costruzione, istituzioni nazionali, regionali e locali,
organi d’informazione ecc.); la maggior parte dei progettisti italiani di edifici
protetti da moderni sistemi antisismici è associata al GLIS.
Questa estensione delle applicazioni dei moderni sistemi antisismici è dovuta sia
agli ottimi risultati di dettagliati progetti di ricerca e di sviluppo, che all’eccellente
comportamento di un numero significativo di strutture dotate di tali sistemi durante
terremoti violenti.
Il risultato è che in aprile 2008 sono state già completate, su scala mondiale, ben
8000 costruzioni protette da moderni sistemi antisismici, di cui più di 6600 sono
edifici isolati.
Negli ultimi anni si è visto come le tecnologie innovative di protezione sismica
delle strutture sono divenute oggetto di crescente interesse anche da parte della
comunità tecnica e professionale, le quali già da tempo costituivano argomento di
punta della ricerca nel settore dell’ingegneria sismica.
Tale interesse è connesso sia alla realizzazione di una qualificata serie di
applicazioni concrete, capaci di stimolare l’attenzione dei progettisti e delle
committenze, sia al riconoscimento delle strategie e dei dispositivi di isolamento e
di dissipazione da parte delle più recenti normative tecniche, comprese le Norme
Tecniche del 14/01/2008.
Quest’ultimo aspetto, in particolare, ha provocato una forte accelerazione
nell’impiego dei sistemi avanzati di maggiore efficacia, sia per le nuove costruzioni
che per il miglioramento e l’adeguamento sismico delle esistenti, comprese quelle a
carattere storico e monumentale.
L’adozione di tali tecnologie pone, tuttavia, differenti problematiche rispetto al
progetto delle strutture antisismiche tradizionali, per risolvere le quali risulta
necessaria una conoscenza di base dei principi di funzionamento e delle prestazioni
offerte dai diversi tipi di dispositivi in commercio e dai sistemi di protezione che li
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Capitolo 1 - Introduzione
includono. Inoltre, come per qualsiasi percorso progettuale, devono essere acquisiti
gli opportuni metodi di analisi, di modellazione, di dimensionamento e di verifica.
Se si ha come obiettivo quello di adeguare simicamente le costruzioni esistenti, uno
dei sistemi più consoni per farlo è l’utilizzo di controventi dissipativi. Tale tecnica,
relativamente recente ed ancora in fase di sviluppo, consiste essenzialmente nel
fornire alla struttura una consistente capacità di dissipare l’energia derivante dai
terremoti, energia che viene indirizzata tramite i controventi verso appositi
dispositivi demandati a dissiparla, comunemente chiamati dissipatori, i quali,
generalmente, posseggono un’ampia capacità di dissipazione di energia in relazione
alla loro dimensione. L’introduzione di tali dispositivi nell’edificio comporta un
aumento della rigidezza della struttura e la riduzione degli spostamenti di
interpiano, concentrando il danno nel dispositivo. Il limite di questi tipi di
Dispositivi di Dissipazione di Energia è che la capacità di dissipazione viene
attivata solo dopo elevate escursioni in campo anelastico.
Nell’ambito del Progetto Reluis, Linea di Ricerca n°7 (“Tecniche di Isolamento per
il Controllo delle Strutture e delle Infrastrutture”), alcuni Autori hanno proposto
l’impiego di acciaio a basso snervamento (LYS) per la realizzazione di dissipatori
con comportamento a taglio. Tuttavia, i costi e la non facile reperibilità dell’acciaio
a basso snervamento nel mercato mondiale hanno spinto la ricerca verso materiali
alternativi ma simili, quali l’alluminio. Infatti, l’alluminio è caratterizzato da una
bassa tensione di snervamento, inferiore a quella del LYS, e un ampio campo
plastico.
L’efficacia dei dispositivi di dissipazione dipende da due principali caratteristiche,
in primo luogo il basso valore dello spostamento in corrispondenza del quale si
attiva il ciclo di isteresi nel materiale, che consente di garantire la protezione delle
strutture anche per piccole vibrazioni, e in secondo luogo un ampio campo plastico,
che può consentire di massimizzare la dissipazione di energia.
Tali dispositivi sono stati realizzati per poi essere testati su telaio in acciaio in scala
2:3, costruito nel Laboratorio di Ingegneria Strutturale dell’Università della
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Capitolo 1 - Introduzione
Basilicata a Potenza. Tale telaio è stato sottoposto a 7 terremoti con spettro
compatibile con quelli dell’EC8 per terreno di tipo A in zona sismica 1
(PGA=0.35g).
I risultati dell’analisi mostrano l’efficacia del dispositivo per tutti i terremoti
considerati, nella fattispecie si ha che il valore del massimo spostamento di piano
e di interpiano nel caso di telaio protetto, è inferiore di un ordine di grandezza
rispetto al medesimo spostamento del telaio nudo, ovvero privo dei dissipatori.
Tale analisi è stata sviluppata su dispositivi in grado di sopportare un carico
tagliante massimo pari a 20 kN, mentre la routine di ottimizzazione ha portato
all’identificazione di altre 3 tipologie di dissipatori (40 kN, 80 kN e 100 kN), da
scegliere in fase progettuale in base alla tipologia di edificio di destinazione.
È dunque compito di tale lavoro di tesi andare a verificare sperimentalmente il
dispositivo appartenente alla categoria immediatamente superiore a quella già
testata, ovvero il dispositivo da 40 kN, il quale risulta essere già stato analizzato da
un punto di vista numerico.
Per avere un quadro più dettagliato sul comportamento di tali elementi dissipativi,
l’analisi di tipo sperimentale non si fermerà al solo dispositivo da 40 kN, ma
vengono numericamente studiati e testati sperimentalmente entrambi i dispositivi da
20 kN e 40 kN senza che vi sia la presenza dell’alluminio al loro interno (materiale
scelto in virtù della sua bassa tensione di snervamento e del suo ampio campo
plastico), in modo da poter valutare la capacità dissipativa, nonché di resistenza,
dei soli piatti in acciaio a cui era originariamente demandata la sola funzione di
irrigidimento.
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
Capitolo 2
APPLICAZIONI DEI SISTEMI ANTISISMICI
IN ITALIA E NEL MONDO
2.1 Introduzione
La protezione sismica delle strutture sta avendo un sempre crescente sviluppo a
livello mondiale, e sono ormai quasi 10˙000 le strutture protette (ponti e viadotti,
edifici civili, industriali e monumentali, impianti chimici e nucleari) con
l’isolamento sismico ed altri sistemi antisismici.
L’uso delle tecniche suddette è in continua crescita ed è ovunque influenzato, in
modo determinante, dalle caratteristiche della normativa applicata e dell’esperienza
acquisita durante i terremoti più violenti.
Il Giappone, dove i soli edifici isolati sono ben oltre i 5˙000, è il paese leader;
seguono la Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa. Negli USA, a causa
di una normativa molto penalizzante, essi risultano attualmente “solo” circa 200.
L’Italia è quinta, con almeno 51 edifici isolati già completati in aprile 2008, ma il
numero delle realizzazioni è cresciuto significativamente negli ultimi anni e,
soprattutto, sono ora parecchi gli edifici protetti da moderni sistemi antisismici in
costruzione o in progetto: ciò si deve alla nuova normativa sismica. Applicazioni
importanti sorgono anche a Taiwan, in Francia, in Nuova Zelanda, in Turchia, in
Messico, in Grecia, a Cipro, in Portogallo, in Canada, in Spagna ed in altri paesi.
2.2 Applicazioni in Giappone
In Giappone il numero di applicazioni dell’isolamento sismico agli edifici registrò
un brusco incremento, che non si è più interrotto, immediatamente dopo il
disastroso terremoto di Great Hanshin-Awaji (denominata anche Hyogo-ken
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
Nanbu) che distrusse Kobe il 17 gennaio 1995, quando l'edificio isolato più grande
del mondo (almeno a quel tempo), il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni
(Fig. 2.1), ed un altro edificio isolato più piccolo della Matsumura Gumi, ambedue
situati a Sanda City, superarono indenni il sisma. Essi sorgevano a circa 30 km
dall'epicentro, cioè circa alla stessa distanza epicentrale a cui si trovavano I'USC
Hospital ed altri edifici isolati di Los Angeles durante il terremoto di Northridge
esattamente un anno prima, che avevano pure mostrato un analogo eccellente
comportamento.
Fig. 2.1: Sanda City – Ministero delle Poste e Telecomunicazioni
Le applicazioni del solo isolamento effettuate in Giappone negli otto mesi
successivi furono ben 60 (contro le precedenti 79 complessive) e quelle dell'anno
dopo più di 200.
Negli ultimi anni sono stati isolati in Giappone circa 100 grandi edifici all'anno, ai
quali, recentemente, si sono aggiunte molte villette: ciò ha portato ad numero totale
di edifici isolati giapponesi, di cui moltissimi privati, pari ad almeno 1700 in ottobre
2003, a più di 2700 in giugno 2005 ed a circa 5000 in aprile 2008 (Martelli et al.,
2008b).
Inoltre, molti edifici giapponesi sono stati protetti con sistemi dissipativi di vario
tipo: ad esempio, le applicazioni dei cosiddetti "controventi ad instabilità impedita"
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
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(Buckling-Restrained Brace o BRB) erano già circa 250 nel 2003. Anche tali
sistemi hanno dato ottima prova durante vari terremoti. Infine, è recentemente
aumentato l'uso dei moderni sistemi antisismici per la protezione dei ponti e dei
viadotti. Tale uso, iniziato in Giappone alquanto dopo rispetto agli edifici e
23
largamente basato sull'isolamento sismico (HDRB e LRB), si è esteso
considerevolmente specialmente in seguito al terremoto di Hyogo-ken Nanbu (dopo
il quale l'isolamento ha trovato numerose applicazioni a Kobe, per la ricostruzione e
per l'adeguamento sismico del sistema viario e ferroviario, fortemente danneggiato
dal succitato terremoto, divenendo obbligatorio, in tale città, per i sovrappassi e per
i viadotti a doppio impalcato).
Grazie alle numerose altre conferme dell'efficacia dei moderni sistemi antisismici
durante i tre violenti terremoti giapponesi del 2003 e 2004 (Miyagi-Oki, Off
Tokachi e Niigata-ken Chetsu) e più recentemente (ad esempio durante quello del
16 agosto 2005), si prevede che le applicazioni di queste tecniche (soprattutto quelle
d'isolamento sismico) continueranno ad aumentare anche nei prossimi anni. Si nota
che, fino al 2001, anche in Giappone era necessario sottoporre i progetti di edifici
isolati ad una speciale commissione; questa, però, ha sempre favorito lo sviluppo
tecnologico. Da quando, con due anni d'anticipo rispetto all'Italia, a seguito della
nuova normativa sismica entrata in vigore nel 2000, in Giappone non è più
necessario chiedere alcun permesso specifico per isolare un edificio (a meno che
non sia di grandi dimensioni - ma ciò vale anche per gli edifici fondati
convenzionalmente), è ovviamente diventato impossibile tenere il conto esatto delle
nuove applicazioni.
1
Controventi ad instabilità impedita, sono un sistema relativamente recente nel panorama delle strutture sismoresistenti
di acciaio. I BRB costituiscono un sistema strutturale molto più efficiente dei controventi concentrici classici per
resistere alle azioni sismiche, in quanto esibiscono una risposta simmetrica in termini di forza-spostamento, unita ad
una grande capacità dissipativa.
2
Sono costituiti da piastre di armature d’acciaio di spessore limitato immerse in una matrice elastomerica e a questa
collegate mediante vulcanizzazione. Essi permettono di isolare la struttura mediante un’opportuna selezione della
rigidezza orizzontale.
3
Lead Rubber Bearings, sono dispositivi d'appoggio in elastomero armato, cioè costituiti da strati alterni di acciaio e di
elastomero collegati mediante vulcanizzazione, con un nucleo centrale in piombo di forma cilindrica.
La dissipazione di energia fornita dal nucleo in piombo, mediante la sua plasticizzazione, consente di ottenere un
coefficiente di smorzamento viscoso.
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
Per quanto attiene alle più recenti realizzazioni giapponesi, in corso o previste, sono
di particolare interesse quelle riguardanti il patrimonio culturale ed edifici di
notevole altezza, queste ultime fino a poco tempo fa sconsigliate, perché non erano
disponibili sistemi d'isolamento in grado, da una parte, di alzare il periodo
sufficientemente al di sopra di quello della stessa struttura a base fissa e, dall'altra,
di sopportare le conseguenti grandi deformazioni laterali ed il sollevamento (uplift)
in corrispondenza degli spigoli della sovrastruttura. Nel 2000, invece, fu completata
a Tokyo la costruzione di un edificio residenziale alto 87,4 m (19224 m² di
4
superficie abitabile), isolato alla base con 30 LDRB e 99 dissipatori elasto-plastici
5
(Elastic-Plastic Damper o EPD), che conferiscono all'edificio un periodo di 3,7 s;
inoltre, la realizzazione di un edificio ad uso uffici ancor più alto, la DT Tower (130
m, 47613 m²), isolato in corrispondenza del secondo piano mediante un sistema
costituito da 12 dispositivi "a rotolamento" (Linear Ball), 6 LRB e 6 dissipatori
6
viscosi (Viscous Damper o VD), fu terminata ad Osaka nel 2003 ed altri edifici
isolati di notevole altezza erano già in costruzione nel 2005, ad esempio a
Yokohama, nei pressi di Tokyo. Per questi edifici, il cui periodo di isolamento è di
circa 4 s, sono ammessi anche sforzi di trazione sugli isolatori (che erano fino a
poco tempo fa vietati da tutte le normative). Ciò dimostra l’estrema affidabilità
raggiunta dai sistemi d'isolamento in Giappone.
Inoltre, vale la pena di citare un'avveniristica realizzazione già completata a
Sagamihara, nell'area di Tokyo, consistente in un'enorme piattaforma in c.a. di
12˙349 m² (artificial ground) isolata alla sommità dei pilastri che la sostengono, su
cui già sorgono 21 edifici residenziali di 6-14piani. Questa piattaforma, sotto la
quale e ricavato un grande parcheggio, è sorretta da 48 LRB (di 1200 mm di
diametro), 109 isolatori elastici a scorrimento (di 400÷1200 mm di diametro) e 85
4
Medesime caratteristiche dei sopraccitati LRB, ma caratterizzati da un basso smorzamento.
5
Dissipatori elastoplastici, che si basano sulla capacità di particolari acciai o di altri materiali di sopportare
numerosi cicli con elevate deformazioni plastiche.
6
Dissipatori viscosi, si basano sulla dissipazione energetica derivante dal passaggio di fluidi particolarmente
viscosi (ad esempio siliconici) attraverso stretti orifizi nel setto presente in un sistema cilindro-pistone.
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
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isolatori "a rotolamento" (Ball Bearing o BB), che impongono alla sovrastruttura
(111600 t) un periodo di 6,7 s ed uno spostamento di progetto di ben 800 mm. Altre
applicazioni di artificial ground sono in corso (Kamada e Fujita, 2008).
Accanto alle grandi realizzazioni summenzionate, è importante sottolineare
l'”esplosione” delle applicazioni dell’ isolamento a villette private, anche di piccole
dimensioni ed altezza limitata (tipicamente di due piani), che sono oggi già circa
3000 (Kamada e Fujita, 2008). Essa è avvenuta a seguito della liberalizzazione
dell'uso della tecnologia suddetta. Il sistema maggiormente utilizzato (in circa 1300
casi nel 2005) è tipicamente costituito da 2 dispositivi a scorrimento acciaio-teflon
(Sliding Device o SD) e 4 HDRB. Un altro sistema molto usato consiste in
particolari BB, accoppiati a VD e protetti adeguatamente dall'acqua e dalla polvere.
I BB utilizzati sono "a ricircolo di sfere" (Martelli e Forni, 2008) o costituiti da una
sfera in acciaio, di diametro pari a circa 130 mm, contornata da molte sfere assai più
piccole, pure in acciaio, e sorretta da una piastra d'acciaio di 500 mm di diametro,
su cui rotola durante il sisma. In questi ultimi BB la piastra ha superficie di contatto
concava, per garantire il ricentraggio. Dato che il periodo della struttura isolata è,
con questi sistemi, indipendente dalla massa, essi sono adatti ad isolare anche
costruzioni molto leggere (ad esempio in legno). I VD possono essere bloccati
mediante valvole elettromagnetiche per conferire la necessaria rigidezza all'edificio
durante violente tempeste di vento.
Prosegue anche l'utilizzazione dell’isolamento di piano (per proteggere, ad esempio,
computer e sistemi di controllo del traffico aereo), iniziata in Giappone già negli
anni Ottanta, prima che prendessero il via le applicazioni dell’isolamento agli interi
edifici. Infine, per quanto riguarda il settore delle applicazioni dell'isolamento
sismico agli impianti (Kamada e Fujita, 2008), si nota che, oltre ad essere stati
conclusi da qualche anno studi dettagliati per quello dei diversi tipi di reattore
nucleare (già licenziabili, in quanto è già stata emessa la necessaria normativa), è
terminata, pure qualche anno fa, la costruzione della prima struttura isolata
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Ball bearing, isolatori a rotolamento, sono costituiti da sfere in acciaio e richiedono l’uso in parallelo di
dissipatori, nonché di dispositivi di ricentraggio.
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
giapponese di interesse nucleare, la Nuclear Fuel Related Facility, sorretta da 32
LDRB e dissipatori a piombo, e sono iniziate applicazioni nel settore industriale
convenzionale (ad esempio, per grandi stabilimenti per la produzione di
8
semiconduttori, il primo dei quali fu isolato nel 2004 con LRB, SD e VD).
2.3 Applicazioni nella Repubblica Popolare Cinese
Nella Repubblica Popolare Cinese, dove l'inizio delle applicazioni delle moderne
tecnologie antisismiche è stato molto più recente, il numero degli edifici isolati (in
molti casi residenziali) è salito dai 490 già completati in giugno 2005 (ben 270 dei
quali in muratura, vedi Figura 4) a 610 in maggio 2001 (Erdik et a1.,2008 e Martelli
et a1., 2008b); ad essi si aggiungevano già a fine 2006, 5 ulteriori grandi strutture e
20 ponti e viadotti (stradali e ferroviari), oltre a più di 30 edifici protetti con sistemi
dissipativi, a 5 edifici e 6 ponti con sistemi ibridi o semiattivi e, a Guandong, ai
primi 2 serbatoi di gas naturale liquefatto (Liquefied Natural Gas o LNG) ad essere
isolati (con 360 HDRB) in quel paese (Martelli et al., 2008b) L'isolamento è
applicato non solo alla base degli edifici o alla sommità del piano terreno, ma anche
sopra ad un piano più elevato (per sopraelevazioni o per realizzare edifici con forti
asimmetrie in alzato), o alla sommità degli edifici (per sorreggere uno o due nuovi
piani che fungono da Tuned Mass Damper o TMD, cioè da massa "accordata", il cui
moto orizzontale controbilancia quello indotto dal sisma sulla parte sottostante della
costruzione), o, infine, in corrispondenza di strutture che congiungono edifici
adiacenti con diverse caratteristiche vibratorie. Le realizzazioni, che ora includono
anche il patrimonio culturale, ormai proseguono a ritmo elevato, nonostante una
normativa piuttosto severa, anche se meno penalizzante di quella statunitense, e
nonostante la perdurante necessità di sottoporre i progetti ad una speciale
commissione.
Basti citare la cosiddetta Isolation House Buitding on Subway Hub, situata in
prossimità del centro di Pechino , che è la più grande applicazione dell’isolamento
8
Sliding device, isolatori a scorrimento acciaio-teflon.
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
sismico a livello mondiale; tale applicazione, di recente completata, comprende 50
edifici isolati alla base, dai 7 ai 9 piani di altezza, per un totale di 480000 mq di
superficie abitabile. La peculiarità di questa realizzazione è che tutti gli edifici sono
isolati sopra ad una unica immensa sottostruttura a 2 piani, di 3 km² (1500 m x 2000
m), che contiene tutti i servizi e le infrastrutture, incluse linee ferroviarie e
metropolitane. L'obiettivo è stato di ottimizzare l'uso di una vasta area centrale, di
grande valore economico, prima occupata solo da snodi ferroviari e della
metropolitana, minimizzando anche le conseguenti vibrazioni ed il rumore. Un
modello della struttura suddetta, edifici isolati inclusi, fu anche sottoposto a
sperimentazione dinamica su tavola vibrante. E da notare che, per
quest'importantissima applicazione, l'isolamento ha consentito un risparmio del
25%: con la somma così resasi disponibile è stato possibile finanziare
l'innalzamento dei 50 edifici mediamente di 3 piani, con un aumento di 100000 m²
di superficie abitabile.
2.4 Applicazioni nella Federazione Russa
Il territorio della Federazione Russa comprende aree fra le più sismiche al mondo.
Terremoti distruttivi sono avvenuti, ad esempio, nell'isola di Sakhalin, in
Kamchatka, in Siberia e nel Caucaso settentrionale. Alle rozze applicazioni iniziali
(effettuate negli anni Settanta) se ne sono recentemente aggiunte di più moderne ed
affidabili, che utilizzano HDRB e SD. Alla prima applicazione con HDRB
(riguardante la banca di Irkutsk, un edificio storico adeguato sismicamente alcuni
anni fa), ne sono recentemente seguiti alcuni altri, ad esempio ad una scuola
dell'isola di Sakhalin ed alla State Concert Hatt di Grozny, in Cecenia, ed ulteriori
progetti sono stati sviluppati, in particolare per gli edifici storici (ad esempio, per la
Chiesa Kharlampiyevkaya di Irkutsk e per il Teatro Nazionale Drammatico di
Gorno-Altaisk in Siberia). Le nuove applicazioni (che includono alcune prime
applicazioni a grattacieli) procedono, però, con una certa lentezza, a causa della
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Capitolo 2 - Applicazioni dei sistemi antisismici in Italia e nel Mondo
crisi economica in cui da anni versa la Russia: pertanto, gli edifici russi isolati, che
erano 500 nel 2003, non superavano i 550 alla fine del 2005 ed i 600 in maggio
2007. Ciò ha provocato, nel 2006, il "sorpasso" da parte della Repubblica Popolare
Cinese (Erdik et al., 2008, Martelli et al., 2008b).
2.5 Applicazioni negli USA
Negli USA, contrariamente al Giappone ed alla Repubblica Popolare Cinese, la
crescita delle applicazioni dell'isolamento sismico agli edifici è stata relativamente
lenta negli ultimi anni. Ciò è avvenuto nonostante l'ottimo comportamento di tutti e
tre gli edifici isolati che, a Los Angeles, erano poco distanti (a circa 30 km)
dall'epicentro del terremoto di Northridge del 11 gennaio 1994:. la Fire Command
and Control Facility (pur in presenza di un danneggiamento locale, causato
dell'errata realizzazione del giunto fra la passerella d'ingresso ed il terreno
circostante all'edificio), l'Emergency Operations Center (che era ancora in
costruzione) e, soprattutto, l'University of Southern California (USC) Hospital (fig.
2.2). Il primo edificio (isolato con HDRB) ed il terzo (protetto da LRB) erano già
stati completati, rispettivamente nel 1990 e nel 1991, mentre il secondo (anch'esso
isolato con HDRB) divenne operativo nel 1994, pochi mesi dopo il terremoto.
Fig. 2.2: Los Angeles – USC Hospital
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