1. INTRODUZIONE
L‟interesse per questo argomento parte dalla mia necessità di capire come poter
arginare il fenomeno della pedofilia informatica, che con la diffusione di Internet
sta incontrando una crescita esponenziale.
La conoscenza del Web si sta aprendo e sta diventando accessibile ad un numero
sempre maggiore di persone: ragazzi, adolescenti e bambini, circa il 75% dei
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minori fra i 6 e 17 anni, si inoltrano nel “mondo virtuale”, a volte per sopperire a
mancanze del “mondo reale”, a volte per semplice curiosità, ma in ogni caso
ignari dei rischi che si possono incontrare dietro un sito internet o anche dietro la
semplice conoscenza di nuovi amici “virtuali”. Questa ignoranza comporta la
necessità di un‟adeguata informazione e di un corretto numero d‟iniziative da
intraprendere, e soprattutto ci si deve rendere conto che Internet non può sostituire
il ruolo educativo e socializzante della famiglia e della scuola.
Un minore riesce a fruire di contenuti presenti in Internet in qualsiasi formato
audio e video esistente e ciò pone un serio problema di classificazione di questi
contenuti. La maggior parte dei genitori non pensa di dover regolamentare
l‟utilizzo di Internet ai propri figli in quanto probabilmente in essi non c‟è la
percezione che i contenuti di cui questi possono fruire sul Web sono molto più
numerosi di quelli trasmessi alla televisione; inoltre in Internet i livelli
d‟interattività sono molto più elevati e quindi i giovani sono coinvolti
maggiormente a livello emotivo e intellettivo. Ormai i rischi rilevanti in ambiti
non virtuali sono gli stessi rilevanti in ambiti virtuali in quanto tutti i giovani si
ritrovano nel Web.
Lo sviluppo recente in ambito civile di Internet, ha portato ad una modificazione
delle abitudini sociali contribuendo in modo efficace all‟abbattimento del concetto
di distanza e di quello di tempo; le informazioni viaggiano da un capo all‟altro del
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http://www.camera.it/_bicamerali/nochiosco.asp?pagina=/_bicamerali/leg16/infanzia/home.htm,
ultima consultazione 15 aprile 2010
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mondo in tempo reale grazie alla rete, favorendo un continuo scambio di notizie
ed immagini.
Internet è stata eletta grande enciclopedia del mondo, al suo interno raccoglie
notizie, fatti accaduti ovunque nel globo, informazioni scientifiche e culturali, ad
esso sono collegate circa 214 Nazioni, ed è composto da circa 250.000 diverse
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reti, i suoi utenti ogni giorno sono circa 400.000.000.
Vorrei partire da una frase che mi ha colpito molto e che a mio parere descrive
molto bene l‟importanza che è arrivato ad assumere il Web ad ogni livello di
attività umana: «è possibile commettere qualsiasi crimine col computer. Si può
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persino uccidere qualcuno»
È appunto ormai possibile compiere ogni atto criminale con il computer: è anche
possibile abusare di bambini e ragazzi innocenti che ingenuamente inconsapevoli
di chi o cosa hanno di fronte s‟inoltrano in quello che Jeffery Deaver ha definito il
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“nulla blu”alla ricerca di nuove esperienze e di nuovi amici. E sono molti quelli
che si fingono amici, che si costruiscono una vita falsa, che si trasformano in altre
persone all'interno di Internet , proprio perchè lì nessuno può vedere e sapere chi
si nasconde realmente dietro lo schermo.
Questi predatori di anime bianche si trasformano in brave persone grazie anche al
social-engineering cioè l'insieme delle tecniche psicologiche, non informatiche,
usate dagli aggressori online per farci fare quello che vogliono, un social engineer
è molto bravo a nascondere la propria identità, fingendosi un'altra persona: in tal
modo egli riesce a ricavare informazioni che non potrebbe mai ottenere con la sua
identità reale.
La mia intenzione è quella di illustrare la pedofilia on-line e le varie contromisure
adottate dalle famiglie e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Pedofilo viene definito colui che svolge attività sessuali con bambini prepuberi ed
ha almeno 16 anni con un minimo di 5 anni di differenza con la vittima; tramite il
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http://www.crimelist.it/index.php?option=com_content&task=view&id=620&Itemid=371,
ultima consultazione 23 aprile 2010
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J. DEAVER , Profondo Blu, Bur narrativa, Milano,2009, p.7.
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Ibidem. Ivi, p. 36
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Web questo concetto di pedofilia si è ampliato ed è andato a comprendere anche
l‟adescamento in chat di minori e la produzione, la detenzione e lo scambio di
materiale pedo-pornografico ovviamente a mezzo Internet.
L‟immagine convenzionale del pedofilo è quella di una persona con problemi
relazionali, in particolare con il sesso opposto, che usa il bambino per sfogare le
pulsioni sessuali con minore ansia essendo il minore più manipolabile e meno
giudicante. Normalmente i soggetti a rischio di comportamenti pedofili sono
considerati coloro che nella loro infanzia hanno subito abusi dai genitori o da
persone in ogni caso adulte, e che hanno un profondo senso di inadeguatezza
verso un partner sessuale adulto.
Il problema più grande è che in realtà sono molti gli adulti che hanno questa
fantasia deviante e che grazie al Web e alla sua tutela dell‟anonimato possono dar
sfogo a tali fantasie, inoltre l‟invisibilità annulla i preconcetti, dissolve gli
imbarazzi e garantisce maggiori libertà espressive rispetto all‟interazione faccia a
faccia.
La cosa preoccupante diventa il fatto che le persone che detengono, producono e
scambiano immagini pedo-pornografiche e quelle che tentano l‟adescamento
attraverso le chat a volte sono le persone più impensabili, coloro che hanno una
vita normale, che hanno una famiglia con dei figli e che non hanno avuto mai
traumi infantili. Per questi sconosciuti osservare queste foto, condividere la stessa
deviata “filosofia d‟amore” per i bambini, o entrare in contatto con gli infanti
stessi è come una droga: necessitano della loro dose quotidiana.
L‟avvento di Internet, con le sue caratteristiche di anonimato, ha favorito la
creazione e lo sviluppo di una vera e propria struttura sociale pedofilo virtuale
altamente produttiva.
A molti pedofili dormienti, che nel mondo reale non avevano mai esternato la loro
necessità per paura di sanzioni e ripercussioni sociali, il Web ha dato la possibilità
di poter sfogare la loro necessità, la loro parafilia, apparentemente con meno
rischi di essere scoperti. Non c‟è una tecnica precisa d‟approccio con il minore o
comunque con una sua immagine, questa varia dalle semplici fantasie
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intrapsichiche a forme di contatto con la giovane vittima; ma in ogni caso il luogo
virtuale dove avviene nella maggior parte dei casi l‟adescamento e lo scambio di
materiale pedo-pornografico è la chat room.
Nonostante i continui controlli della polizia postale la pedo-pornografia e la
pedofilia in Internet si diffondono sempre più infettando persino gli spazi più
puliti della rete. La pedofilia virtuale oltre ad essere una fattispecie criminosa è
prima di tutto una piaga sociale che vive e si diffonde indisturbata tra le maglie
della rete.
Infatti, nonostante dal punto di vista normativo il fenomeno sia al centro di
un‟incessante attività d‟inasprimento delle pene, la pedofilia on-line trova nuove e
sempre diverse modalità d‟elusione della legislazione creando pericolosissime
situazioni intermedie di vuoto normativo che consentono la diffusione e lo
scambio di materiale semi pornografico anche all‟interno di siti che nulla hanno a
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che fare con il mondo del sesso virtuale.
Non è stato Internet ad inventare la pedofilia, ma esso ha avuto un impatto
devastante sulla cyberpedofilia stimolandone la crescita.
Ciò che preoccupa è la facilità con cui i pedofili riescono ad entrare in contatto
con i minori fruitori di Internet, attraverso le chat e le sempre più raffinate
trappole per trarli in inganno, e la semplicità con cui si può entrare in possesso
d‟immagini o filmati riguardanti minori delle più diverse età ed etnie, ma che si
trovano tutti comunque nello stesso terribile buco nero.
Mentre un tempo il pedofilo, in ambiti ristretti, era facilmente individuabile,
isolato, socialmente emarginato, e cercava di nascondere le sue inclinazioni, i
pedofili in rete, incontrando molte altre persone con tendenze simili, possono
sentirsi legittimati e possono pensare che quello che stanno facendo non è poi così
sbagliato, visto che è un atteggiamento condiviso da molti altri ed anche istigato
da tanti siti Internet, fondati soprattutto in America, che appoggiano e incitano alla
pedofilia come atto liberatorio per il bambino. In questi si sostiene che il bambino
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www.nannimagazine.it/articolo/pedopornografia-virtuale-youtube-e-le-dancing-girls, ultima
consultazione 23 aprile 2010
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deve essere lasciato libero di vivere la sua sessualità e che se l‟atto è consensuale
non si tratta di abuso.
Queste devianti teorie non tengono conto del fatto che un bambino è facilmente
manipolabile e che non è in grado di capire e decidere cosa è giusto e non lesivo
per lui soprattutto alla presenza di un adulto deciso e convincente.
Un‟altra frontiera dell‟illecito sui minori è rappresentata dagli sms e dagli mms a
sfondo pedo-pornografico scambiati con i telefoni cellulari. Recenti fatti di
cronaca, infatti, hanno evidenziato come ai minorenni adescati sia stato richiesto
di inviare attraverso il cellulare foto a carattere erotico. Le immagini così possono
entrare nel circolo dei pedofili o possono essere usate per ricattare la vittima.
Può sembrare impossibile arginare questo fenomeno, ma sono molte le misure, al
di fuori della legge, che possono essere messe in atto sia dalla famiglia che dalla
polizia postale per proteggere i minori e per evitare che essi cadano nella rete
della pedofilia.
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2.PANORAMICA SULLA CRIMINALITA‟ INFORMATICA
L‟avvento del computer e di Internet sono state una scoperta straordinaria per
l‟umanità, in quanto hanno permesso la comunicazione in tempo reale da una
parte all‟altra del mondo, senza alcun tipo di barriera e a costi ridotti,
l‟acquisizione di nuove conoscenze, informazioni e competenze, inoltre hanno
consentito l‟accessibilità totale e permanente ai servizi 24 ore su 24 e per 365
giorni l‟anno, senza interruzioni, con completo annullamento di fusi orari; si può
addirittura parlare di una vera e propria rivoluzione che ha rimodellato il nostro
modo di vivere, i nostri costumi, le abitudini e le condizioni di vita.
Al mondo esistono infinite reti, ognuna di esse ha una particolare dimensione,
utilizza una particolare tecnologia trasmissiva e ha proprie caratteristiche
hardware/software. Con il tempo la tecnologia ha permesso loro una sempre
maggiore possibilità di interconnessione soprattutto grazie allo sviluppo di nuovi
protocolli, ovvero di insiemi di regole standardizzate finalizzate alla trasmissione
dei dati.
In questo processo ha assunto un ruolo fondamentale la suite di protocolli
denominata TCP/IP che ha permesso a singole macchine e specifiche reti, diverse
tra loro per architettura, di interagire rendendo fruibili quei servizi che hanno
permesso di dare vita a Internet: rete logica mondiale costituita da un insieme di
reti fisicamente separate, ma interconnesse tramite protocolli comuni.
I servizi offerti da Internet oggi grazie agli Internet Service Provider sono
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accessibili a chiunque abbia un computer, un modem e una linea telefonica.
Ma purtroppo come tutte le cose anche questa ha i suoi lati negativi.
Il Web si può considerare come un mondo parallelo, dove vivere una vita virtuale,
ed è per questo che come il mondo reale anche Internet nasconde moltissimi
pericoli, in particolare l‟immensità di questo mondo ha consentito uno sviluppo
abnorme della criminalità al suo interno, sia da parte di organizzazioni criminali,
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http://www.altrodiritto.unifi.it/ricerche/devianza/tavassi/cap2.htm, ultima consultazione 1
maggio 2010
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