2. INTRODUZIONE
La presente tesi è finalizzata all’analisi degli aspetti socio-economici, infrastrutturali,
trasportistici ed ambientali riguardanti la rete stradale che collega tre nazioni molto
importanti a livello europeo e internazionale: l’Italia, l’Austria e la Germania.
Relativamente all’area del Nord-Est italiano, l’analisi dei collegamenti esistenti e le
ipotesi per realizzarne dei nuovi aprono la speranza per un futuro in crescita, sia dal
punto di vista economico, che sociale e culturale; infatti, se la rete stradale del Nord-
Est italiano fosse maggiormente efficiente, gli scambi con l’estero potrebbero essere
incentivati, anche grazie allo sfruttamento dell’intermodalità dei trasporti.
La centralità geografica della zona italiana in questione, infatti, deriva anche dal fatto
che il Nord-Est è affacciato sul mar Mediterraneo e questa collocazione permette
all’area del Nord-Est di avere una grande valenza a livello non solo europeo, ma
anche internazionale.
Per raggiungere gli obiettivi preposti, la presente tesi è stata divisa in cinque capitoli
principali. Il capitolo 3 è necessario per fornire un quadro generale della situazione
geografica dell’area presa in esame, in quanto la conformazione geografica di questi
luoghi incide molto sui collegamenti stradali; l’argomento risulta essere di notevole
importanza in quanto la rete di collegamento oggetto di questo studio possiede
un’utilità che non è limitata solo all’ambito territoriale in cui sorge, ma al contrario è
strettamente legata alla necessità di mantenersi al passo con il resto dell’Europa
comunitaria.
L’Italia si trova collocata in una posizione non certo agevole nei confronti dei
mercati esteri vista la grande barriera non solo geografica, ma anche politica, sociale
ed economica rappresentata dalla catena montuosa dalle Alpi.
Col passare del tempo lo scambio di merci su gomma tra l’Italia e l’Europa è
cresciuto in gran misura, ma esso è costretto a muoversi su strade non adeguate a tali
flussi in transito.
I progetti proposti sono infatti volti a migliorare la situazione attuale e ad adeguare la
rete viaria italiana alla domanda di spostamenti del mercato internazionale.
Nel quarto capitolo viene effettuata una descrizione delle condizioni economiche
dell’area in esame, ovvero vengono considerati l’aspetto demografico, la
caratterizzazione socio-economica e il comportamento che ciascuno dei tre stati
interessati ha nei confronti delle politiche interna ed estera.
In seguito si procede alla descrizione dell’assetto trasportistico relativamente a ciò
che riguarda la rete stradale; oltre ad una descrizione delle attuali reti stradali, sono
state analizzate le ipotesi presentate per cercare di migliorare la viabilità diretta al
centro Europa.
Il capitolo 6 si concentra sugli aspetti ambientali, sulle condizioni delle acque, dei
boschi, degli animali e dell’agricoltura, per far capire quanto la rete stradale e le
infrastrutture in generale interferiscano con la natura e il suo stato.
Nell’ultimo capitolo, invece, si effettua un’analisi delle ipotesi di collegamento
proposte evidenziando sia le critiche, che le osservazioni positive e vengono esposti
dei nuovi progetti per la realizzazione di strade, che permetterebbero di migliorare
l’attuale dotazione infrastrutturale del Nord-Est italiano.
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3 - GLI ASPETTI GEOGRAFICI DELL’AREA DI STUDIO
3.1 Descrizione geografica
Il territorio preso in esame in questo studio è compreso in tre nazioni: Italia, Austria
e Germania.
La rete di connessione tra esse è strettamente legata alla conformazione geografica
del territorio; le Alpi, infatti, costituiscono una vera e propria barriera per i rapporti
con l’estero, sia dal punto di vista economico, che da quello socio-culturale.
Passiamo quindi ad effettuare un breve esame delle conformazioni geografiche.
L’area italiana da noi analizzata è composta dalle regioni del Trentino Alto Adige,
del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Il Trentino-Alto Adige confina a Nord con l'Austria, a Sud ed Est con il Veneto, a
Sud e Ovest con la Lombardia ed a Ovest con la Svizzera; il suo capoluogo è Trento.
Questa regione a sua volta è formata da due regioni storico-culturali ed
amministrative, ovvero il Trentino, corrispondente alla provincia di Trento, e l’Alto
Adige alla provincia di Bolzano.
Essa è la regione italiana più settentrionale, infatti, nella Valle Aurina la Vetta
d’Italia rappresenta la punta più a Nord dell’intero territorio nazionale.
La sua caratteristica principale è quella di essere completamente montuosa; a Nord si
estendono le Alpi Atesine, che sono formate dalle Alpi Venostane, Breonie, Aurine e
Pusteresi e che raggiungono la massima altezza a 3764 m s.l.m.; nella parte
occidentale del Trentino-Alto Adige si elevano i gruppi dell'Ortles-Cevedale, cui
appartiene la massima vetta della Regione (l’Ortles, con i suoi 3902 m s.l.m),
dell'Adamello-Presanella e delle Dolomiti di Brenta.
Anche le Dolomiti in parte si sviluppano all’interno dal territorio del Trentino-Alto
Adige ed in particolare ricordiamo le Dolomiti di Sesto, le Pale di San Martino, il
Catinaccio, il Sassolungo, la Marmolada e il Gruppo di Sella; verso Sud, invece, si
estendono le Prealpi.
L’aspetto idrografico è molto interessante, poiché la Regione ospita un gran numero
di laghi, ma anche di fiumi; in Trentino si estende la punta settentrionale del lago di
Garda e sono numerosi, anche se di piccole dimensioni, i laghi alpini, tra i quali i più
conosciuti sono i laghi di: Braies, Caldaro, Caldonazzo, Dobbiaco, Landro, Levico,
Molveno e Resia.
Tra i fiumi maggiori va citato l’Adige, secondo fiume d’Italia, che attraversa la
Regione per circa metà del suo corso ed in essa riceve come affluenti l’Isarco, il
Rienza, il Noce e l’Avisio; il Chiese e il Sarca, invece, sfociano nel Lago di Garda e
il Brenta, una volta attraversato il Trentino-Alto Adige, entra nel Veneto e sbocca
nell’Adriatico.
I principali prodotti che vengono coltivati nelle valli, sono: patate, ortaggi e alberi da
frutto (ciliegi, susini e soprattutto meli). Ci sono vigneti che danno ottimi vini, alcuni
1
dei quali molto pregiati.
Il Veneto conta circa 4.809.000 abitanti (dato istat del 31/08/2007) ed il suo
capoluogo è Venezia; esso confina a Est con il Friuli Venezia Giulia e con il Mar
1
Tratto dalla Grande Enciclopedia Hoepli, edizione del 1982; alla voce Trentino-Alto Adige.
3
Adriatico, a Nord con l'Austria (Tirolo e Carinzia), a Nord-Ovest con il Trentino
Alto Adige, a Ovest con la Lombardia, a Sud con l'Emilia-Romagna.
La regione è suddivisa in sette province (Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia,
Verona e Vicenza) e 583 comuni. Il suo territorio è morfologicamente molto vario,
con una prevalenza di pianura (56,4%), ma anche estese zone montuose (29,1%) e, in
minor misura, collinari (14,5%).
Fig. 3-1 La morfologia del territorio veneto
La montagna veneta comprende il 70% della totalità delle Dolomiti nella Provincia
di Belluno: quest'area, di particolare bellezza e di alto valore turistico, include il
Cadore, il Comelico, l'Ampezzano e l'Agordino. Fra i rilievi più importanti vanno
citati: la Marmolada, le Tre Cime di Lavaredo, il Pelmo, le Tofane il Civetta.
Il tratto collinare è molto variegato ed include le Prealpi Venete, dal Cansiglio ad
oriente fino ai Monti Lessini ad occidente, passando per il massiccio del Grappa e
l'Altopiano di Asiago; nella pianura veneta sono presenti i maggiori rilievi collinari
dell'intera Pianura Padana: i Colli Euganei, che si ergono isolati a Sud-Ovest di
Padova seguiti, a poca distanza, dai Colli Berici (a Sud di Vicenza); nel trevisano,
invece, sono presenti i colli Asolani, il territorio del vittoriese e il Montello, collina
che si erge solitaria nella pianura veneta. La pianura veneta è attraversata da alcuni
fra i più importanti fiumi italiani: il Po, l'Adige, il Brenta, il Piave, la Livenza e il
Tagliamento, oltre che da una serie di canali artificiali di scolo e di irrigazione.
Avvicinandosi al mare, la pianura si confonde con alcune delle zone anfibie più
interessanti ed estese d'Italia, quali il Delta del Po, che costituisce un Parco
Regionale, e la Laguna Veneta, limitata a Sud dalla foce del Brenta presso Chioggia
e a Nord dal fiume Sile, che scorre nell'antico alveo del Piave; più a Nord si trova la
laguna di Caorle, che oggi risulta isolata dalla laguna di Venezia, ma anticamente era
integrata nello stesso sistema lagunare che si estendeva da Ravenna fino a Grado. Ad
Ovest, a cavallo fra Veneto, Lombardia e Trentino, si trova il bacino del Garda, il più
esteso lago italiano.
Tra i laghi il più importante è sicuramente quello di Garda, situato per la quasi
totalità nella provincia di Verona; tra gli altri dobbiamo citare: Santa Croce, Lago
Morto e i caratteristici laghi delle Dolomiti. Tra le diverse zone di questa regione,
troviamo una rilevante differenziazione del clima: in alta montagna gli inverni sono
molto freddi e le estati fresche, lungo le rive del Lago di Garda il clima è
particolarmente mite, mentre nel versante padano gli inverni sono freddi e umidi; nel
4
periodo che va da ottobre a marzo, troviamo fitti banchi di nebbia che caratterizzano
la Pianura Padana, dove l’estate è calda e molto afosa.
Fig. 3-2 La mappa fisica del Veneto (Fonte: www.regione.veneto.it)
Nella regione veneta si producono prevalentemente grano, granoturco e piante da
frutto. Molto sviluppate sono anche le colture industriali come quella del tabacco,
della canapa, della barbabietola da zucchero, del riso, della soia, delle carote, delle
mele, delle pere, dell’orzo, dei piselli e dei fagioli. La produzione di vino è la più
notevole, infatti il Veneto è al terzo posto in Italia; alcuni vini tipici veneti sono
molto considerati anche all’estero, tra i quali ricordiamo il Valpolicella, il Bardolino
e il Soave. Altre specialità prettamente venete sono: il radicchio rosso di Treviso, gli
asparagi di Bassano e le ciliegie di Marostica. L’allevamento veneto è sviluppato in
bovini e in particolar modo in suini, nelle provincie di Treviso e di Padova. Inoltre il
Veneto ha il primato assoluto nell’allevamento del pollame, e si alleva ancora il baco
da seta, attività ormai abbandonata dalle altre regioni; con questo allevamento il
Veneto ha il primato della produzione di bozzoli e di seta naturale. Oltre alla pesca
d’alto mare si pratica la vallicoltura, questa tecnica è tipica delle valli, dove diverse
specie di pesci (l’anguilla, i muggini, le orate e i cefali), vengono recintate e arginate
fino all’età adulta, per poi essere catturate quando vogliono uscire nel mare aperto.
5
La Regione offre ai turisti molte città di interesse culturale come Venezia, Vicenza,
Padova e Verona. In essa si trovano località balneari equipaggiate di moderni
impianti turistici, ma anche località montane che offrono scenari come le Dolomiti e
cittadine situate sulle rive del Lago di Garda. Inoltre ci sono manifestazioni culturali,
2
appuntamenti folcloristici e centri di cura a livello internazionale.
Il Friuli Venezia Giulia è una regione suddivisa in quattro province: Gorizia,
Pordenone, Trieste, che ne è anche il capoluogo, e Udine; è limitata a Nord dal
confine di stato con l’Austria (Carinzia), a Ovest con il confine regionale del Veneto,
a Est con il confine di stato della Slovenia, mentre a Sud è bagnata dal Mare
Adriatico.
Fig. 3-3 La morfologia del territorio del Friuli-Venezia Giulia
L’area montuosa (altitudine superiore ai 600 m s.l.m.) rappresenta il 42,6%
dell’intera superficie regionale, mentre i rimanenti 19,3% e 38,1% sono
rispettivamente collinare e pianeggiante.
Il territorio è molto vario e da Nord verso Sud spazia da settori montuosi con cime
che raggiungono i 2780 m del Monte Coglians, a settori collinari con rilievi inferiori
a 600 m s.l.m.. La pianura, con altezze da 150 a 300 metri, degrada verso il mare
dove le coste morfologicamente molto varie rappresentano l’ultimo settore di questo
territorio.
Per quanto riguarda il settore montano, alla regione Friuli Venezia Giulia appartiene
il versante meridionale della Catena Carnica che è più ripido ed elevato di quello
settentrionale, che si sviluppa in territorio austriaco. Il fiume Fella separa
longitudinalmente le Alpi Tolmezzine dalle Alpi Giulie, fino alla sua confluenza con
il fiume Tagliamento nei pressi di Stazione per la Carnia. Procedendo verso Sud si
riconoscono le Prealpi Carniche e Giulie, separate dal corso del fiume Tagliamento,
fino ad affacciarsi sull’alta pianura friulana; la vetta maggiore è il Monte Coglians
(2780 metri). La pianura friulana costituisce il lembo Nord orientale della pianura
veneta e i suoi confini sono rappresentati a Nord dalle Prealpi, mentre essa si estende
dalle colline dell’anfiteatro morenico del Tagliamento da Ovest a Est rispettivamente
tra il fiume Livenza e il fiume Isonzo; essa è divisa in due zone principali: l’alta
pianura e la bassa pianura. Il limite tra le due zone è segnato dal passaggio netto dai
sedimenti alluvionali grossonali che caratterizza la parte settentrionale della pianura
(alta pianura) a quelli fini sabbiosi-pelitici della parte meridionale della pianura
(bassa pianura).
2
Tratto dalla Grande Enciclopedia Hoepli, edizione del 1982; alla voce Veneto.
6
Lungo la fascia costiera sono presenti i delta dei fiumi: Tagliamento e Isonzo; tra
questi delta è ubicato l’insieme lagunare di Grado e Marano. A Est del delta
dell’Isonzo la costa è caratterizzata dalla presenza di spiagge ridottissime, mentre a
Ovest la costa è bassa ed è costituita da una successione di delta, lagune e spiagge
sabbiose (fascia da Lignano a Grado) e sabbiose-pelitiche (area di competenza del
fiume Isonzo).
Fig. 3-4 La mappa fisica del Friuli-Venezia Giulia (Fonte: www.sullaneve.it)
L'agricoltura è più sviluppata nella bassa pianura, mentre la fascia montuosa è
occupata per lo più da boschi e pascoli. I prodotti più importanti sono: cereali, alberi
da frutta, uva da vino e coltivazioni a scopo industriale (barbabietole da zucchero,
tabacco e gelso), mentre l'allevamento è incentrato soprattutto su bovini e suini.
L'industria si basa su medie e piccole imprese, operanti in prevalenza nei settori
metallurgico, meccanico, alimentare, del legno, della coltelleria e del mobile ed il
turismo è in crescita.
Non possiamo non citare un aspetto che caratterizza questa regione, come il Trentino
Alto Adige, ovvero il plurilinguismo dovuto proprio alla sua posizione geografica;
infatti nel Friuli Venezia Giulia l'italiano, che è la lingua ufficiale dello Stato, nonché
quella della cultura, è parlato dalla quasi totalità degli abitanti, tuttavia in essa
7
troviamo altri idiomi, sia neolatini, che provenienti da altre famiglie linguistiche; fra
i primi possiamo annoverare (in ordine di consistenza numerica): il friulano, diffuso
nei comuni appartenenti alle province di Gorizia, Udine e Pordenone, e il veneto, le
cui varietà (triestino, bisiaco, graisàn ecc.) sono parlate in tutta la provincia di
Trieste, ed in parte in quella di Gorizia e di Pordenone; fra le lingue non romanze
troviamo: lo sloveno (circa 61.000 parlanti), che è diffuso sia nelle province di
Gorizia, Trieste e Udine, e il tedesco, insediato in Val Canale (dove convive con il
3
gruppo linguistico friulano e con quello sloveno) e nel comune di Sauris.
Va segnalato che il perfetto bilinguismo costituisce praticamente la norma presso i
“venetofoni” e i “friulanofoni” (veneto/italiano, friulano/italiano); gli sloveni sono
spesso bilingui e trilingui (sloveno/friulano/italiano) e lo stesso si può dire per i
tedeschi di Sauris e a Timau (tedesco/friulano/italiano); nella Val Canale non è raro
trovare persone che possono esprimersi correttamente in ben quattro idiomi: tedesco,
italiano, friulano e sloveno.
L'Austria confina a Nord con la Repubblica Ceca e la Germania, a Est con la
Slovacchia e l'Ungheria, a Sud con l'Italia e la Slovenia ed a Ovest con la Svizzera e
il Liechtenstein.
A livello amministrativo l'Austria è composta da 9 stati federati (tedesco:
Bundesland) a loro volta suddivisi in 84 distretti (Bezirk) e 15 città a statuto
autonomo (Statutarstadt). Gli 84 distretti sono suddivisi in 2381 comuni (Gemeinde).
LEGENDA:
1. Burgenland (Capoluogo:
Eisenstadt)
2. Carinzia (Capoluogo:
Klagenfurt)
3. Bassa Austria (Capoluogo:
St. Pölten)
4. Alta Austria (Capoluogo:
Linz)
5. Salisburghese (Capoluogo:
Salisburgo)
6. Stiria (Capoluogo: Graz)
7. Tirolo (Capoluogo:
Innsbruck)
8. Vorarlberg (Capoluogo:
Bregenz)
Fig. 3-5 La suddivisione amministrativa
9. Vienna
dell’Austria (Fonte: www.wikipedia.it)
Questa nazione è montuosa per il 70.5%. L'occidente e il meridione del paese sono
costituiti dalle Alpi austriache, che ne fanno una meta sciistica di fama mondiale. Il
monte più alto è il Grossglockner (3798 m) nella catena degli Alti Tauri. Il territorio
a Nord ed Est, invece, è di tipo collinare ed è quello maggiormente popolato. La
continentalità dell'Austria è determinata proprio dalla montuosità del territorio, che si
3
Tratto dalla Grande Enciclopedia Hoepli, edizione del 1982; alla voce Friuli-Venezia Giulia.
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estende in gran parte sull'arco alpino, infatti l'altezza media è di 1000 m, ad
eccezione della regione dell' Alfold, a Est della capitale, lembo estremo della pianura
ungherese; le catene si estendono nel senso della longitudine e sono divise da
profondi solchi vallivi, appianati dall'erosione dei ghiacciai quaternari; le vette
cristalline delle Alpi di Stubai, di Tuxer e di Ziller, unitamente a quelle sul versante
italiano (Alpi Venoste, Breonie, e i Tauri) assumono toni decisamente selvaggi e
aspri ed in questa sezione troviamo le più alte cime: Grossglockner (m 3797),
Grossvenediger (m 3674), Palla Bianca o Weisskugel (m 3746), Wildspitze (m
3774), Picco dei Tre Signori, Ovest Dreiherrnspitze (m 3499); le altre catene sono di
natura calcarea e di modeste altitudini.
Fig. 3-6 La mappa fisica dell’Austria (Fonte: www.wikipedia.it)
Questa conformazione ha ovviamente un'influenza decisiva sul clima, che è
continentale con carattere tipicamente alpino, e che determina così numerose
microregioni climatiche. Comunque nelle zone abitate e sino a circa 400 metri di
altezza, di solito, gennaio non ha valori medi al di sotto di 3°C e d’estate, dove luglio
è il mese più caldo, non si superano i valori medi di 25°C; la piovosità è nel
complesso scarsa e un terzo del totale annuo cade durante l'estate, mentre l'inverno,
al confronto, è una stagione asciutta. I mesi durante i quali cade la maggiore quantità
di neve sono marzo e aprile.
Gran parte del territorio del Paese (80.566 km²) è compreso nel bacino del Danubio e
quindi del Mar Nero, fanno eccezione il Vorarlberg che è compreso nel bacino del
Reno e quindi del Mare del Nord e una piccola parte del Massiccio Boemo che è
tributario dell'Elba tramite il fiume Moldava. Il Danubio scorre nel Paese per circa
350 km in direzione Est; esso entra nel territorio austriaco in corrispondenza della
città di Passau subito dopo la confluenza con i fiumi Inn e Ilz; tra i suoi numerosi
affluenti citiamo: l’Inn, che attraversa il Tirolo; i fiumi Ager, Traun, Enns, Ybbs,
Erlauf, Traisen, Wien e Fischa che passano nei territori della Stiria, dell'Alta Austria,
della Bassa Austria e di Vienna. Il fiume Mur scorre nel Salisburghese e nella Stiria
e, in territorio croato, sfocia nella Drava che a sua volta sfocia nel Danubio. Gran
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parte del Vorarlberg fa parte del bacino del Reno che delimita la parte settentrionale
del confine fra Austria e Svizzera, scorre nel lago di Costanza per sfociare nel Mare
del Nord. Il fiume Lainsitz non è particolarmente significativo per le dimensioni, ma
è l'unico fiume austriaco che, dopo aver attraversato la Repubblica Ceca, scorre
nell'Elba e quindi nel Mare del Nord. Il lago più grande si trova nello stato del
Burgenland, il poco profondo lago di Neusiedl con una superficie di 315 km², di cui
circa 240 km² situati in territorio austriaco, seguono l'Attersee e il Traunsee. Anche
una piccola parte della sponda orientale del lago di Costanza fa parte del territorio
austriaco. Alcuni laghi alpini minori sono importanti mete turistiche estive, in
particolare i laghi della Carinzia (Wörthersee, Millstätter See, Ossiacher See e il
Weißensee). Nonostante la sfavorevole conformazione del territorio, in gran parte
montuoso e coperto da foreste, la produttività agricola è elevata grazie a un alto
grado di meccanizzazione. Nella piana del Danubio e nelle regioni orientali le
coltivazioni principali sono rappresentate da cereali, patate, barbabietole da
zucchero, alberi da frutto e viti, che alimentano una pregiata produzione vinicola.
Nelle aree montane prevale l'allevamento bovino, con il sistema dell'alpeggio e dei
pascoli estivi ad alte quote. Le risorse minerarie ed energetiche, quali ferro, lignite,
zinco, grafite, piombo, salgemma e magnesite (fondamentale per l'industria
siderurgica) sono localizzate soprattutto in Stiria; nelle regioni alpine si trovano
giacimenti di petrolio e gas naturale, insufficienti però a soddisfare il fabbisogno
interno; le centrali idroelettriche sono alimentate da diversi bacini artificiali, mentre
il funzionamento dell'unica centrale nucleare è stato bloccato da un referendum
4
popolare.
La Repubblica Federale di Germania (in tedesco: Bundesrepublik Deutschland),
abbreviata spesso in Germania, è uno stato dell'Europa occidentale. Esso confina a
Nord con la Danimarca ed è bagnata dal Mare del Nord e dal Mar Baltico, ad Est
confina con la Polonia e la Repubblica Ceca, a Sud con Austria e Svizzera, e ad
Ovest con Francia, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi.
La Germania è divisa in sedici stati federati (in tedesco Bundesländer, ma più spesso
chiamati Länder); nella figura seguente ad ogni stato è associato un numero:
1- Baden-Württemberg (Stoccarda);
2- Baviera (Monaco);
3- Berlino;
4- Brandeburgo (Potsdam);
5- Brema (Brema);
6- Amburgo;
7- Assia (Wiesbaden);
8- Meclenburgo-Pomerania Occidentale (Schwerin);
9- Bassa Sassonia (Hannover);
10- Nord Reno- Westfalia (Düsseldorf);
11- Renania-Palatinato (Magonza);
12- Saarland (Saarbrücken);
13- Sassonia (Dresda);
14- Sassonia- Anhalt (Magdeburgo);
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Tratto dalla Grande Enciclopedia Hoepli, edizione del 1982; alla voce Austria.
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15- Schleswig-Holstein (Kiel);
16- Turingia (Erfurt).
Fig. 3-7 La suddivisione amministrativa della Germania (Fonte:
www.wikipedia.it)
La Germania si estende con una forma simile ad un quadrilatero dalle alte montagne
delle Alpi (punto più alto: lo Zugspitze a 2962 m) a Sud, fino alle coste del Mare del
Nord e del Mar Baltico a Nord, a Est è delimitata dalla confluenza dei fiumi Oder e
Neisse, mentre a Ovest la delimitano il bacino e la valle del Reno. Da un punto di
vista geografico il territorio tedesco può essere suddiviso in quattro zone ben distinte:
- il Bassopiano Germanico, un'ampia area pianeggiante situata nella parte
settentrionale del paese; è caratterizzato da una stretta fascia sabbiosa
situata a livello del mare e formatasi nei luoghi in cui il progressivo
accumulo di sabbia ha strappato la terra al mare e permesso alla
vegetazione di ricoprire il terreno, questo particolare ecosistema è detto
marsch, in quest'area si trova il punto più basso del paese, il
Wilstermarsch situato a 3,5 m sotto il livello del mare; muovendosi verso
l'interno segue una zona pianeggiante di origine morenica e relativamente
poco fertile detta geest;
- i rilievi ercinici del Mittelgebirge, una zona di rilievi situata tra le pianure
settentrionali e le Alpi comprendente diverse formazioni montuose tra cui
le più note sono il Massiccio scistoso renano, la Selva di Turingia, la
Foresta di Teutoburgo, la Foresta Nera, i Monti Metalliferi, la Selva
Boema e le alpi bavaresi;
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- l'altopiano Svevo-Bavarese, situato ai piedi delle Alpi, con un'altezza
media di circa 500 m s.l.m. e con numerosi laghi morenici, è attraversato
da diversi affluenti del Danubio;
- a meridione si trova la zona delle Alpi tedesche, che delimitano il confine
con l'Austria; sono caratterizzate dalla presenza di numerosi laghi alpini e
il punto più elevato è la vetta dello Zugspitze (2963 m s.l.m.).
Le coste del mare del Nord sono pianeggianti con dune sabbiose e fronteggiate da
gruppi di isole come le Frisoni Orientali e le Frisoni Settentrionali, mentre le coste
del mar Baltico hanno un profilo più irregolare, con numerose lagune (dette Bodden)
che si insinuano in profondità nell'entroterra. Considerando lo sviluppo costiero
limitato, la Germania ha un consistente numero di isole. Le isole del mare del Nord
sono per lo più parte di arcipelaghi costieri; fanno parte dell’arcipelago delle Frisone
Settentrionali le isole di Sylt, Föhr, Pellworm e Amrum; nella Bassa Sassonia sono
situate le isole Frisone Orientali, tra le quali l'isola più grande è Borkum; nel Land di
Amburgo troviamo anche le isole di Hegoland e di Neuwerk. Le isole tedesche del
Mar Baltico hanno dimensioni maggiori rispetto a quelle del mare del Nord e sono
caratterizzate da un territorio meno pianeggiante; tra esse l'isola principale è Rügen,
che è anche la più grande dello stato tedesco, seguita da Usedom, il cui estremo
orientale appartiene alla Polonia. Possiamo citare in questo elenco anche le isole che
si trovano all’interno dei laghi, in particolare le più note sono quelle del lago di
Costanza: Mainau, Lindau e Reichenau.
Il territorio tedesco è solcato da numerosi fiumi ricchi di acque e a regime costante,
in quanto alimentati dai ghiacciai e da abbondanti precipitazioni. I maggiori corsi
d'acqua, in gran parte navigabili e collegati fra loro da una rete capillare di canali,
scorrono da Sud a Nord e sfociano nei mari settentrionali e tra essi i più importanti
sono il Danubio e il Reno.
Il Danubio nasce nella Selva Nera e attraversa il territorio tedesco per un tratto del
suo corso superiore, bagnando le città di Ulma e Ratisbona, importante porto fluviale
a 330 m sul livello del mare, e ricevendo le acque di numerosi affluenti, quali: Iller,
Lech, Isar, Inn.
Il Reno è il fiume più importante del Paese e con i suoi affluenti (Neckar, Mosella,
Meno, Ruhr, per citare solo i principali) forma un sistema fluviale di primaria
importanza in Europa centrale; nei pressi di Ratisbona ha origine il canale che unisce
il Danubio al Reno attraverso il fiume Meno; questa grande opera di ingegneria
idraulica, lunga 171 km e costituita da un complesso sistema di chiuse, permette il
passaggio delle merci via acqua dal mare del Nord al mar Nero.
L'Elba, il Weser, l'Ems attraversano il Bassopiano Germanico e si gettano nel mare
del Nord dopo aver formato per un tratto il confine con la Polonia, sfociando nel mar
Baltico.
Il territorio tedesco è disseminato di numerosi laghi e laghetti di origine
prevalentemente glaciale, ubicati soprattutto nella regione alpina. Si trova in
Germania anche la sponda settentrionale del grande lago di Costanza, al confine con
Austria e Svizzera, il quale è sicuramente il bacino più importante di questa nazione,
mentre il secondo lago per importanza, che citiamo, è il Müritz, il quale a differenza
del primo si trova completamente in territorio tedesco e fa parte dell'area lacustre del
Meclemburgo.
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Fig. 3-8 La mappa fisica della Germania (Fonte: www.germania.ws)
L'agricoltura è molto progredita, grazie all'uso di macchine e di tecniche
modernissime, ma clima e suolo non le sono favorevoli, infatti molte zone,
specialmente le coste dell'Est, sono sabbiose o paludose. I terreni fertili sono ai piedi
delle alture centrali e nelle valli dei fiumi, dove però molte aree sono occupate da
strutture industriali, viarie e ferroviarie; la Germania ha il primato nella produzione
di patate, prodotto tipico e cibo nazionale tedesco, ma sono considerevoli anche le
produzioni di barbabietole da zucchero, di luppolo e di alcune piante da olio; fra le
altre colture si trovano: i cereali (orzo e frumento alla pari, segale e avena), il lino e
alcuni ortaggi resistenti al freddo: cavoli e cavolfiori, cipolle, carote. Più importanti
sono gli allevamenti di suini e bovini, che forniscono 400 tipi diversi di insaccati,
latte, burro e formaggi in quantità.
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Il settore turistico rappresenta una voce importante nell'economia del Paese e può
contare su ottime infrastrutture. Le località più visitate sono la Selva Nera, la valle
del Reno, la Baviera, le coste del mare del Nord. Particolarmente apprezzati sono i
grandi centri come Monaco e Berlino e alcune prestigiose città storiche e
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universitarie come Friburgo, Heidelberg, Magonza, Colonia.
3.2 Descrizione della rete stradale
Per fornire un quadro generale della rete stradale europea, riportiamo di seguito un
grafico tratto dal Piano Regionale dei Trasporti del Veneto, che fornisce un’idea sulla
centralità delle aree in questione rispetto ai grandi corridoi europei.
Fig. 3-9 Vista d’insieme della rete viaria europea (Fonte: Quaderno di sintesi
del Piano Regionale dei Trasporti del Veneto)
Come possiamo notare dalla figura precedente la posizione dei territori analizzati può
essere definita strategica, infatti, il Nord-Est si trova nel corcevia di importantissimi
corridoi europei e internazionali, quali il Corridoio I, asse ferroviario Berlino-
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Tratto dalla Grande Enciclopedia Hoepli, edizione del 1982; alla voce Germania.
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Palermo, che percorre verticalmente l’Italia, attraversando il Nord-Est a partire dal
Valico del Brennero e proseguendo lungo le Regioni tirreniche, fino a giungere in
Sicilia; le Regioni italiane interessate direttamente dal Corridoio sono nove: Trentino
Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata,
Calabria e Sicilia.
I Corridoi Tirreno e Adriatico da Sud risalgono la Penisola sviluppandosi lungo le
coste Ovest ed Est rispettivamente; il Corridoio Adriatico, ai fini di una sua
caratterizzazione infrastrutturale, va inteso come il sistema nazionale di trasporto,
che si sviluppa dai valichi dell'Italia Nord orientale (Brennero, Tarvisio, Villa
Opicina, Gorizia), fino ad Otranto e al porto ionico di Taranto lungo la dorsale
peninsulare adriatica ed è da valutare la possibilità di dotarlo di altri impianti; in un
quadro più ampio sono inoltre da considerare gli impianti ferroviari dei porti di
Trieste e Venezia e gli Interporti di Verona e Padova.
Il Tibre è l’asse Tirreno-Brennero, che nella visione nazionale dovrebbe legare i
flussi tra il Brennero e l’Est europeo, con i generatori di traffico dell’Alto Tirreno, in
particolare dei porti di La Spezia, Livorno e Genova.
Nortevole attenzione deve essere data al Corridoio V, Lisbona-Kiev, direttrice
principale Ovest–Est che collega l’Italia Nord orientale all’Ucraina, attraverso la
Slovenia e l’Ungheria, dalla quale si diramano tre assi secondari che interessano a
Nord la Slovacchia, a Sud l’area settentrionale della Croazia e la Bosnia Erzegovina;
la sua importanza deriva dalla crescente influenza che i territori dell’Est europeo si
sono via via guadagnati conseguentemente alla caduta del muro di Berlino nel 1989;
esso costituisce la più naturale proiezione infrastrutturale verso i nuovi mercati
dell’Est europeo, sia per quanto riguarda la produzione, sia per i consumi ed in
quanto tale, il corridoio rappresenta dunque una priorità strategica.
Per le stesse ragioni non possiamo dimentiacarci di menzionare l’autostrada Roma-
Varsavia e il corrispondente corridoio Adriatico-Baltico, che oltrepassata la capitale
polacca, raggiunge il Mar Baltico e San Pietroburgo; esso sarebbe in grado di
intercettare rilevanti flussi di traffico provenienti dalle regioni russe e dall'area
asiatica che oggi sono diretti in modo prevalente verso i porti tedeschi del mar del
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Nord e della Finlandia, e di incanarli verso gli scali baltici ed adriatici.
Affinchè la dislocazione dei territori del Nord-Est diventi realmente vantaggiosa in
relazione alle reti europee, essi devono essere dotati di una rete stradale efficiente e
commisurata alle richieste di transito di merci e persone, che proprio la loro
centralità implica. Per avere un’idea della situazione passiamo ad analizzare le reti
stradali per ciascuna zona d’interesse.
Il Veneto già nel 2002 contava all’incirca 24.000 km di strade; nonostante ciò il
traffico è fortemente sproporzionato rispetto all’effettiva offerta di infrastrutture e
questa situazione non può che ripercuotersi sia sui costi dei sistemi di trasporto, che
sulla sicurezza.
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Comunicato dal titolo: “Trasporti: Tracciato ferroviario Baltico-Adriatico per traffici da Russia e
Asia” della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia del 25 giugno 2007.
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