“A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui - nei colli che ammanta
l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene - sua patria...".
Con questi versi Petrarca, nel 1338, celebrava Porto Venere, ancor oggi considerato "il miracolo
panoramico" del golfo della Spezia. ancora oggi
conosciuto come uno dei luoghi piø suggestivi, non
solo della Liguria, ma d'Italia.
Case simili a torri costruite l’una a ridosso
dell’altra, serrate a cingere un promontorio
sovrastato da un imponente Castello, ed al limite
estremo una Chiesa che pare erigersi in un
millenario instabile equilibrio sulla roccia protesa
verso il mare aperto. Così appare Porto Venere, luminoso al mattino mentre il sole che sorge ne
esalta i colori, dal blu del mare, al verde degli orti, ai pastelli che caratterizzano le facciate e poi
diafano al tramonto, quando sulla roccia grigia si riflettono i riverberi rosati delle Alpi Apuane.
Arrivare a Porto Venere, sia via terra, ma soprattutto dal mare, suscita una emozione sempre nuova
e questo scenario naturale di incomparabile bellezza affascinò, già quasi 2000 anni or sono, anche
gli equipaggi delle triremi romane che sulla rotta verso la Gallia e la Spagna facevano sosta nella
stazione navale denominata “Portus Veneris”.
Questa particolare configurazione del borgo e la graziosa chiesetta di San Pietro arrampicata sulla
cima del promontorio roccioso a picco sul mare, circondate dalla bellezza del mare e da una natura
incontaminata di indiscutibile bellezza, hanno da sempre affascinato poeti, artisti e viaggiatori.
Inoltre, la zona di Porto Venere assume grande rilievo anche dal punto di vista scientifico, perchØ fu
teatro di importanti sperimentazioni e di ricerche di grande interesse. Infatti, già dalla seconda metà
del 700, questa zona fu scelta dal naturalista spezzino Lazzaro Spallanzani come base sia per le sue
ricerche sugli animali marini sia per le sue importanti osservazioni ornitologiche, botaniche e
geologiche.
Infatti, Spallanzani ritenne Porto Venere un posto “unico in Europa" e "…adattissimo per la calma
quasi continua che vi regna ad appagar le voglie degli avidi ricercatori".
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Circa un secolo dopo il geologo e paleontologo Giovanni Capellini evidenziò il grande interesse dei
Naturalisti di tutto il mondo verso Porto Venere ed essi stessi "esplicitamente riconobbero che la
prima stazione zoologica era stata in Porto Venere".
E’ questa grande bellezza che si sente il bisogno di proteggere ritenendola un’area tanto unica
quanto fragile. Tale interesse da parte degli studiosi non poteva che sfociare nell’istituzione del
Parco Naturale Regionale di Porto Venere e del suo arcipelago (Legge Regionale n.30 del
03/09/2001) comprensivo di un'Area di Tutela Marina oggi dichiarato anche dall'UNESCO
Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
L'area protetta terrestre comprende, oltre al centro storico del paese, la fascia costiera occidentale
fino alla Valle dell'Albana (dove inizia il territorio di Tramonti, confinante con il Parco Nazionale
delle 5 Terre) e le tre isole: Palmaria, Tino e Tinetto.
Anche se il territorio è piuttosto limitato (398 ettari tra isole e terraferma) e 3 chilometri per l'Area
di Tutela Marina, il Parco Naturale Regionale di Porto Venere presenta rilevanze naturalistiche che
toccano diverse discipline: geologia, speleologia, paleontologia, botanica, ornitologia, erpetologia
(scienza che studia Rettili e Anfibi ) e, naturalmente, biologia marina.
Avvicinandoci al Parco dalla Valle dell'Albana, incontriamo le 'Rosse', rocce che hanno una
colorazione caratteristica dovuta alla presenza di ammoniti fossili; a breve distanza è possibile
ammirare le suggestive falesie a strapiombo sul mare che costituiscono la famosa Palestra di roccia
del monte Muzzerone, frequentata da scalatori provenienti da tutto il mondo attirati sia dai
molteplici percorsi di diversi gradi di difficoltà e sia dall'unicità del paesaggio
Le splendide isole dell'arcipelago, costituite da rocce calcari alternate al pregiato marmo portoro
nero con le caratteristiche venature giallo oro, rappresentano la naturale prosecuzione del
promontorio di Porto Venere al quale, oltre 9000 anni, fa erano unite
Evidenti tracce dell’attività estrattiva del portoro segnano varie zone del Parco che cerca di attivare
in merito un progetto di riqualificazione e valorizzazione al fine di renderle fruibili ai visitatori.
Sono presenti sulle isole anche belle grotte e cavità di origine carsica: la piø nota è indubbiamente
la Grotta dei Colombi ove vennero rinvenuti reperti preistorici.
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Questo territorio di così rara bellezza e fragilità ha finalmente ottenuto il riconoscimento di Parco
Naturale Regionale solo nel 2001 (Legge regionale n. 30 del 3 settembre 2001).
Fin dal 1985 sono stati emanati provvedimenti che hanno costituito gradualmente i presupposti per
la realizzazione del Parco e che, al fine di un inquadramento corretto e completo, ritengo doveroso
riportare in ordine cronologico.
☼ Legge regionale n.12/1985
“Individuazione e disciplina del Sistema di aree di interesse naturalistico ambientale Bracco-
Mesco/ Cinque terre/ Montemarcello”
Una parte del Comune di Porto Venere era compreso nell’Area protetta denominata “Cinque Terre”
e suddivisa nelle zone di protezione denominate “riserva parziale” RP, “zona di interesse
naturalistico - ambientale” ZINA, “zona di interesse agricolo - ambientale” ZIAA.
☼ Legge regionale 12/1995
“Riordino aree protette”
Lo stesso territorio viene classificato Parco Naturale regionale.
☼ Nel 1997 Porto Venere è stato dichiarato dall’UNESCO, insieme alle Cinque Terre, Patrimonio
Mondiale dell’Umanità; ; le motivazioni che spiegano la sua iscrizione ai bene Patrimonio
dell’Umanità è la seguente:
Unesco: Justification for Inscription
The Committee decided to inscribe this site on the basis of criteria (ii), (iv) and (v), considering that
the eastern Ligurian Riviera between Cinque Terre and Portovenere is a cultural site of
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outstanding value, representing the harmonious interaction between people and nature to produce
a landscape of exceptional scenic quality that illustrates a traditional way of life that has existed for
a thousand years and continues to play an important socio-economic role in the life of the
community.
"Un sito culturale di eccezionale valore,dove l'uomo e la natura sono riusciti ad integrarsi
perfettamente con un paesaggio affascinante ed unico".
☼ Legge regionale 23/1999
“Istituzione del Parco dei promontori e delle isole del Levante”
Cambia denominazione il parco regionale rimasto escluso dalla perimetrazione del Parco Nazionale
delle Cinque Terre, istituito con DPR del 6 ottobre del 1999.
☼ Nel 2001 è stato costituito il Parco Naturale Regionale di Porto Venere con la Legge
regionale n. 30 del 3 settembre
La scelta di istituire un’area protetta regionale a totale gestione comunale è stata dettata dalla
volontà dell’Amministrazione comunale di impiegare i fondi regionali e comunitari direttamente
per interventi sul territorio, evitando gli elevati costi di gestione e di personale di un Ente di
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Gestione autonomo. Nel perseguire questo obiettivo il Comune era facilitato in quanto, come già
detto, il perimetro del Parco è interamente compreso nel territorio comunale. Il Comune si è quindi
organizzato al suo interno per la gestione dell’area protetta. Il Sindaco ricopre le funzioni del
Presidente del Parco, l’Assessore all’Urbanistica ha assunto anche la delega per il Parco, mentre
l’Area Tecnica comunale è stata incaricata della gestione tecnico-amministrativa dell’area protetta.
Nell’ambito di questa trasformazione la Regione ha trasferito al Comune un dipendente
amministrativo che assolve le funzioni di segreteria del Parco.
Il primo obiettivo che la stessa legge regionale ha affidato al Parco è stato quello di formare, nel piø
breve tempo possibile, il Piano dell’area protetta, che è lo strumento di gestione fondamentale per
guidare lo sviluppo sostenibile di tutto il territorio protetto. Grazie al contributo di 50.000 Euro,
erogato dalla Regione Liguria, è stato possibile costituire un gruppo di lavoro interdisciplinare
dall’elevata professionalità.
La scelta dell’Amministrazione è stata quella di privilegiare la conoscenza del territorio per quanto
concerne tutti gli aspetti:
- geobotanica;
- zoologia;
- agronomia e aspetti forestali;
- biologia marina;
- archeologia;
In particolare l’amministrazione si è proposta di valorizzare il territorio dell’Isola Palmaria
operando attraverso i seguenti interventi:
- dotazione di servizi per i residenti ed i turisti
- miglioramento della rete sentieristica
- apertura del Centro di Educazione Ambientale e della Fortezza del Mare (maggio 2009)
- recupero ambientale dello “Scheletrone” (abbattuto venerdì 22 maggio 2009)
- riutilizzo degli edifici militari dismessi
La legge regionale 30/2001, oltre all’istituzione del Parco, ha anche gettato le basi per la
formazione dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago di Porto Venere. E’ l’unico caso in Italia di
area marina protetta a completa gestione comunale e di fatto sancisce l’importanza di questa parte
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di territorio ligure sia per gli aspetti di rilevanza ambientale terrestre che per quelli marini. Una
rilevante parte degli studi propedeutici alla formazione del Piano del Parco sono stati dedicati
all’ambiente marino con lo scopo di giungere ad una corretta perimetrazione dell’area da
proteggere.
Il Parco Naturale Regionale di Porto Venere ha le seguenti finalità:
1. Garantire la conservazione dell'ambiente naturale, dei valori biologici, paesaggistici e
storico-culturali dei territori interessati;
2. Promuovere la conoscenza delle peculiarità naturali e culturali dell'area e la fruizione
pubblica dell'ambiente in forme compatibili con la sua conservazione;
3. Concorrere allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni locali, valorizzando
l'identità dei luoghi e delle tradizioni e promuovendo come risorsa la qualità e la
diversificazione ambientale, naturale e culturale;
4. Favorire iniziative coordinate in campo agricolo, turistico, artigianale, commerciale, di
riqualificazione ambientale e per il miglioramento dei servizi che interessino il Parco e i
territori ad esso limitrofi;
5. Tutelare il tratto di mare prospiciente il lato sud-ovest delle isole Palmaria, Tino e Tinetto
sotto il profilo biologico e geologico, favorendo la conservazione delle specie, degli
ecosistemi e delle formazioni minerali presenti;
6. Favorire, promuovere e sviluppare le attività di ricerca e la fruizione del tratto di mare a fini
scientifici, culturali, sociali, didattici e ricreativi, tenendo anche conto delle attività
tradizionalmente svolte nell'area;
Le finalità della tutela dell’area di tutela marina sono le seguenti:
1. Conservare il livello di naturalità e di diversità biologica;
2. Tutelare gli habitat e le specie rari o minacciati, in particolare quelli elencati negli Annessi II
e III del Protocollo sulle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo
(ASPIM - Convenzione di Barcellona 1995) e nelle Appendici 1, 2 e 3 della Convenzione di
Berna; nelle Appendici 1, 2, 4 e 5 della Direttiva europea HABITAT, 43 del 1992;
3. Tutelare le popolazioni delle entità endemiche o rare vegetali ed animali;
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4. Promuovere la diffusione e divulgazione della conoscenza dell’ecologia e della biologia
degli ambienti e degli organismi marini presenti nonchØ della peculiarità ambientali della
zona;
Il Parco, il cui Piano è stato indicato con la Delibera del consiglio regionale n. 38 dell’ 11 Ottobre
2007, ha una superficie marina di 131,72 ettari ed una superficie terrestre di 275,86 ettari di parco
naturale (piø 38,28 ettari di aree contigue) ed è gestito direttamente dal Comune di Porto Venere.
(1)
Il Parco regionale comprende all’interno del suo territorio dei Siti di interesse comunitario SIC .
(1)
Sito di importanza comunitaria
Il sito di importanza comunitaria (SIC), in inglese Site of Community Importance, è un concetto definito dalla direttiva comunitaria
n. 43 del 21 maggio 1992, (92/43/CEE) Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della
flora e della fauna selvatiche (Direttiva "Habitat“), recepita in Italia nel 1997. In ambito ambientalistico il termine è usato per definire
un'area: che contribuisce in modo significativo a mantenere o ripristinare una delle tipologie di habitat definite nell'allegato 1 o a
mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente una delle specie definite nell'allegato 2 della Direttiva Habitat; che può
contribuire alla coerenza di Natura 2000; e/o che contribuisce in modo significativo al mantenimento della biodiversità della regione
in cui si trova. Secondo quanto stabilito dalla direttiva, ogni stato membro della Comunità Europea deve redigere un elenco di siti (i
cosiddetti SIC, proposte di siti di importanza comunitaria) nei quali si trovano habitat naturali e specie animali e vegetali. Sulla base
di questi elenchi, e coordinandosi con gli stati stessi, la Commissione redige un elenco di siti d'importanza comunitaria (SIC). Entro
sei anni dalla dichiarazione di SIC l'area deve essere dichiarata dallo stato membro zona speciale di conservazione (ZSC). L'obiettivo
è quello di creare una rete europea di ZCS e zone di protezione speciale (ZPS) destinate alla conservazione della biodiversità
denominata Natura 2000. In Italia la redazione degli elenchi SIC è stata effettuata a cura delle regioni e delle province avvalendosi
della consulenza di esperti e di associazioni scientifiche del settore.
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Siti di interesse comunitario.
Il territorio del parco è interessato per intero dai tre seguenti siti di interesse comunitario ai sensi
della Direttiva Habitat 43/1992:
IT1345005 Portovenere-Riomaggiore-S. Benedetto (ricadente anche in altri comuni)
IT1345104 Isola Palmaria
IT1345103 Isola Tino e Tinetto.
Siti di interesse comunitario.
Il territorio del parco è interessato per intero dai tre seguenti siti di interesse comunitario ai sensi
della Direttiva Habitat 43/1992:
IT1345005 Portovenere-Riomaggiore-S. Benedetto (ricadente anche in altri comuni)
IT1345104 Isola Palmaria
IT1345103 Isola Tino e Tinetto.
Alla base dell’individuazione dei tre siti vi sono sia la
presenza di specie protette a livello comunitario, sia la
diffusione di sette habitat di interesse comunitario e di uno
di interesse nazionale: coste rocciose (Crithmo-Limonion);
formazioni casmofitiche (Asplenion glandulosi);
formazioni ad Ampelodesmos; formazioni ad Euphorbia
dendroides; macchia a Quercus ilex; bosco di Quercus ilex
e Pinus halepensis; macchia a Rosmarinus; prateria
sommersa a Posidonia (di “interesse prioritario”).
Fra le diverse specie di particolare interesse, oggetto di tutela comunitaria o di altra fonte
(convenzioni internazionali, leggi statali e regionali), si citano la Centaura veneris (fiordaliso di
Porto Venere), esclusiva di Porto Venere e delle sue Isole, ed il Phyllodactylus europaeus
(tarantolino), un geconide presente solo in due località della Liguria e presente in Italia solamente in
pochi areali ristretti.
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