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ABSTRACT
Homosexuality has always been a controversial topic, since the rise of ancient
homoerotic poetry in Greek and Roman periods to the contemporary and explicit
literature of our times. During the last century, this behaviour has been condemned and
kept secret, even if, after the fifties, many men and women revealed their 'diversity' and
in the seventies homosexuality became a visible presence in society. Today same-sex
couples have civil rights in many Western Countries and, after the great epidemiology
of AIDS and HIV in the eighties, homosexuals are now usually accepted.
Literature has an important role in this journey of gradual liberation and
affirmation: thanks to the written words, many gays can express their love, their fears
and their emotions to homosexual and heterosexual readers.
In what way homosexuality and gay people are represented in English and
American Literature? How the society of the '900 coped with “the love that dare not
speak its name”? My essay is a journey through the last century in search of novels,
poetry and essays about this topic, which lead the reader to the discovery of 'an another'
story in Anglophone literature and to the awareness of the 'unspeakableness' of
homosexuality. The last chapter of my work deals with three different stories that
illustrate this controversial topic from different points of view and situations: the novels
The City and the Pillar by Gore Vidal, A Single Man by Christopher Isherwood and the
short story “Brokeback Mountain” by Annie Proulx.
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INTRODUZIONE: GENERE E LETTERATURA GAY?
Because whatever else he might have felt,
He never felt that this love for me was wrong1
L‟omosessualità è un tema di cui spesso si preferisce non parlare, come se non
esistesse. Non solo nel nostro paese, ma anche nella liberale Gran Bretagna e nella
“democrazia più grande del mondo” l‟essere gay ha comportato lotte, manifestazioni e
conquiste faticose di diritti civili e riconoscimenti sociali. Proprio per non dimenticare e
per far conoscere la ricchezza di questa diversità, spesso nascosta da un velo di
malinconia e tragicità, ho deciso esaminare il rapporto che si è venuto a creare, durante
l‟ultimo secolo, tra letteratura omosessuale e il mondo anglosassone, mettendo in
evidenza alcuni tra i tantissimi temi che ne costellano la specificità. Nella prima parte
del mio elaborato farò un breve riassunto della storia della letteratura omosessuale dagli
inizi del '900 alle soglie del 2000, con una scheda riepilogativa dei fatti salienti relativi
alla comunità gay, e accennerò ai libri, agli autori e alle pubblicazioni che hanno avuto a
che fare con l‟omosessualità nell‟ultimo secolo. Nella seconda parte approfondirò tre
testi per illustrare come questo tema si sia sviluppato nella letteratura di lingua inglese
del '900: si tratta di The City and the Pillar di Gore Vidal, A Single Man di Christopher
Isherwood e “Brokeback Mountain” di Annie Proulx.
Sebbene un vero e proprio genere letterario riconducibile solo ed esclusivamente
all‟omosessualità non esista, quando parliamo di una „tradizione gay‟ in letteratura, che
essa venga considerata intermittente o continuativa, ci riferiamo soprattutto a un tipo di
narrazione fatta non di romanzi o racconti, bensì di poesie e versi. Mi riferisco
soprattutto a quel tipo di poesia scritta da un uomo per esaltare la bellezza e l‟amore che
provava per un giovane; secoli fa essa non era condannata, ma anzi rappresentava la
corrente letteraria maggiormente apprezzata, riscontrabile anche in scritti definibili
come „eterosessuali‟. Questo perché, fin dall‟antichità - i primi esempi sono
individuabili già nelle forme arcaiche di polis greche - la donna e il corpo femminile
venivano visti come oggetti atti meramente alla riproduzione, e perché l‟intimità era
favorita e incoraggiata tra una coppia di uomini. La disparità dell‟educazione, in questo
1
C. Himes Cast the First Stone, London, Allison and Busby, 1990, 262.
5
senso, ha giocato un ruolo pressoché fondamentale: mantenendo le donne a un livello
d‟istruzione estremamente basso, queste comunità non facevano certo desiderare una
donna, né sessualmente né intellettualmente, favorendo così un maggiore scambio di
idee e sentimenti tra persone di sesso maschile. La letteratura gay non consiste
semplicemente, come molti pensano erroneamente, nella registrazione delle emozioni
provate dai singoli scrittori; in questo senso coloro che hanno deciso di scrivere su
questo tema non hanno „creato‟ la letteratura omosessuale. Sono invece intervenuti
processi di selezione, produzione e valutazione che non possono essere tralasciati, e i
nostri canoni letterari sulla qualità, come in questo caso, non sono certo eterni. Il canone
della letteratura gay è stato costruito dagli studiosi omosessuali, soprattutto dopo i
dibattiti sulla sessualità e l‟identità che sono nati successivamente i fatti di Stonewall
del 1969. Già nelle epoche passate venivano stilate liste di figure storiche e mitiche da
giovani vittoriani appassionati dalle gesta di eroi e semidei greci e latini, elenchi che
sono andati a costituire i nostri moderni volumi di antologie gay, storie della letteratura
di genere e anche libri di testo di materia sessuale2. La cosiddetta canonizzazione è stata
realizzata, per molti secoli, proprio dalla costruzione delle suddette antologie, il cui
scopo era quello di creare un senso di continuità culturale e una comunità internazionale
di interessi sessuali condivisi, basata sul concetto di friendship (amicizia) tra persone
dello stesso sesso. Questo genere di raccolte sono state indirizzate specificatamente a un
lettore gay, sia per suscitare in lui piacere, sia per trasmettergli un senso di solidarietà,
che lo facesse sentire membro di una comunità attiva anche se nascosta. A conti fatti,
possiamo tranquillamente affermare che la „tradizione omosessuale‟ è stata
deliberatamente creata da uomini gay, così come afferma Hobsbawn a proposito del
processo di invenzione di una tradizione che “è essenzialmente un processo di
formalizzazione e ritualizzazione, caratterizzato da riferimenti al passato, anche se solo
da ripetizioni imposte, e a questo proposito si utilizzano materiali antichi per costruire
tradizioni inventate di un certo tipo di romanzo”3.
Come mostrerò più ampiamente nella prima parte, l‟omosessualità è
essenzialmente una „costruzione‟ dell‟ultimo secolo e mezzo. Il sempre più abusato
termine “queer” (letteralmente “frocio”) è il ponte lessicale che permette di unire la
venerazione decadente per il 'diverso' alla fine dell‟800 con l‟epiteto tipico della metà
2
Come il celeberrimo testo di E. Carpenter The Intermediate Sex: A Study of Some Transitional Types
of Men and Women, London, Allen and Unwin, 1916.
3
E. Hobsbawm “Introduction: Inventing Traditions”, contenuto in E. Hobsbawm and T. Ranger The
Invention of Tradition, Cambridge University Press, 1983, 1-4-6. La traduzione di questo passo è mia.
6
del „900 per tutto quello che concerne l‟omosessualità, usato sia come parola
dispregiativa sia come auto affermazione. Da questo momento in poi, la “queerness”
arriva quasi ad identificarsi con l‟omosessualità.
In assenza di una definizione stabile e in presenza di pregiudizi millenari, il
concetto di „letteratura gay‟ deve essere visto come una nozione in continuo movimento
che sembra esistere negli spazi tra i testi, modificato via via dai dibattiti degli storici e
critici pro e anti omosessualità, continuamente ricostruito e demolito da nuove
concezioni teoriche letterarie e sessuali. Il „canone gay‟ contiene un nucleo di nomi
prestigiosi (Virgilio, Shakespeare, Proust) ma è anche infinitamente variabile, come
accade per ogni canone, in base al gusto individuale e alla moda del momento. Ciò che
emerge da questa accumulazione di testi è certamente la loro centralità culturale: non è
una tradizione marginale, anche se è stata spesso marginalizzata.
I lettori omosessuali e non solo sembrano pensare al romanzo come il principale
mezzo narrativo di questa letteratura. Alla fine dell‟800, quando cioè viene stabilizzata
la presenza „dell‟omosessuale‟ come tipo di individuo distinto, il romanzo inizia a far
sentire la propria importanza, a dispetto della poesia, poiché racconta ed esprime con
più chiarezza la realtà quotidiana delle vite dei gay. Se volgiamo il nostro sguardo alla
storia del romanzo, possiamo capire che l‟omosessualità è presente in una moltitudine di
testi, travestita e spesso nascosta anche nei testi che ne sembrano immuni. Durante
l‟800, il fenomeno della letteratura realista diventa incredibilmente adatto a
rappresentare un vasto gruppo di tipi umani, includendo anche gruppi sociali che non
avevano avuto molto spazio negli anni precedenti: l‟omosessuale diventa così il
personaggio gay, una presenza visibilissima nella cultura urbana della rivoluzione
industriale, così come la rappresentazione della sua vita insieme al suo compagno. C„è
da registrare, però, che fino all‟inizio del 900 l‟omosessualità come tema, centrale o
marginale, compare in pochi romanzi.
La poesia viene investita del ruolo di portavoce delle emozioni e delle atmosfere
omosessuali, dal 1840 quando lo studioso e classicista inglese Benjamin Jowett (1817-
1893) introdusse gli scritti di Platone e le sue magistrali traduzioni nelle lezioni
all‟università di Oxford. Una fortissima atmosfera omo erotica crebbe in certi atenei
durante l‟epoca vittoriana, e il modello del cosiddetto “Socratic Love” – così come
viene definito l‟affetto di tipo educativo che i celeberrimi dialoghi di Platone
attribuiscono alle relazioni di Socrate con giovani ragazzi – può essere certamente
applicato all‟ordinamento didattico tutt‟ora esistente all‟interno delle università, basato
7
sullo scambio e sull‟interazione diretta tra l‟insegnante e il giovane studente4. Proprio
tra le aule blasonate dei college inglesi crebbe la consapevolezza dell‟esistenza
dell‟omosessualità come condizione ed identità condivisa, e si propose
provocatoriamente la possibilità della presenza di una cultura omosessuale, o per lo
meno di una subcultura con alla sua base l‟identità sessuale. Le persone omosessuali
videro nei testi letterari una maniera per difendersi dai ripetuti attacchi alla moralità e un
modo per „giustificarsi‟ non solo con se stessi ma anche con chi trovava la loro esistenza
inammissibile. Senza contare che, una volta che le persone omosessuali hanno
sviluppato un bisogno di un qualcosa identificabile come la propria cultura, essi hanno
mostrato interesse non solo verso il futuro, producendo “a literature of their own”, ma
anche verso il passato. Alla fine dell‟800 e per tutto il XX secolo, gli omofili sono stati
impegnati nella creazione retrospettiva di una propria cultura, producendo una narrativa
specificatamente gay e appropriandosi di disparati prodotti intellettuali già esistenti,
spesso esasperandoli come „propri‟. È sbocciato cosi il mito di una tradizione perenne di
amore fra uomini, con una linea continua che dall‟Atene ellenistica arriva sino alla
Londra vittoriana, esaltando il celeberrimo “greek love”, in un‟epoca in cui la
conoscenza del greco e del latino era appannaggio di soli uomini colti.
Concludendo, si può dire dove inizia la letteratura gay – negli scritti di autori
apertamente omosessuali che parlano delle loro esperienze – ma dove finisce? Può
essere limitata a una ristretta cerchia di testi, ma non può essere in definitiva confinata;
può comprendere o no qualsiasi materiale letterario pertinente allo spettro delle
esperienze sessuali e dei ruoli di genere; può escludere i testi nati prima del XX secolo,
ma può accogliere virtualmente tutta la letteratura di qualsiasi epoca e di qualsivoglia
cultura. Conoscerne la storia e la sua diffusione aiuterà sicuramente a sciogliere il nodo
relativo alla sua definizione e a favorirne una maggiore comprensione anche ai
cosiddetti lettori „eterosessuali‟.
4
“The gesture that was to become a central literary trope for imaginative initiation among late
Victorian Decadent writers‟ was when an older man gave a younger man a copy of significant book”.
L. Dowling Hellenism and Homosexuality in Victorian Oxford, Cornell University Press, 1994, 86.
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CAPITOLO PRIMO – STORIA DELLA LETTERATURA GAY
1.1. DA OSCAR WILDE A BARACK OBAMA
1890-1910 Il processo ad Oscar Wilde si conclude con l'accusa di “Grande Indecenza” e
l'autore viene condannato a due anni di prigione. Sigmund Freud comincia a pubblicare
le sue idee sulla psicoanalisi, sostenendo che tutti gli uomini fossero inizialmente
bisessuali e che poi una particolare persona potesse manifestare eterosessualità o
omosessualità, come risultato di fattori ambientali interagenti con impulsi biologici
sessuali, esprimendo contemporaneamente seri dubbi sulla potenzialità di una
conversione terapeutica.
1920 La parola 'gay‟ viene usata per la prima volta in riferimento agli omosessuali
presenti nelle metropolitane inglesi. The Society for Human Rights di Chicago, la prima
organizzazione per i diritti degli omosessuali americana, durerà solo alcuni mesi prima
di essere disciolta dalla polizia.
1930 – 1940 Il dottore nazista Carl Vaernet utilizza iniezioni ormonali ed altre tecniche
con lo scopo di „curare l'omosessualità‟; le cavie furono i prigionieri omosessuali nei
campi di concentramento contrassegnati dal triangolo rosa che vennero, così, trucidati.
Dal 1939 al 1969 le „terapie di conversione‟, largamente approvate dalle eminenti
autorità psichiatriche, ebbero il loro periodo d'oro, con trattamenti aggressivi sui gay. Le
idee di „terapia riparativa‟ furono soppiantate in gran parte dopo il 1969, ed anche fino
allora furono contrastate dall'azione di molti scienziati che già ne annunciavano, oltre
che l'inefficacia, la probabile o riscontrata dannosità.
1950 La Mattachine Society, la più importante organizzazione per i diritti degli
omosessuali negli Stati Uniti d'America, viene formata a Los Angeles5, mentre 190
individui americani vengono congedati da incarichi governativi per il loro orientamento
5
La Mattachine Society fu a lungo una sorta di società segreta che si richiamava a una setta medievale
di giullari che avevano l‟abitudine di mettere alla berlina la società dell‟epoca con spettacoli en
travesti. Visto che nella California degli anni Cinquanta era severamente vietato agli omosessuali
riunirsi in associazioni, come copertura vennero reclutate anche delle donne. Nel 1952 fu chiaro che
non era più il tempo di giochetti carnevalizi e la Mattachine uscì ufficialmente allo scoperto.
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sessuale, segnando l‟inizio della “Lavender Scare”6. Lo psicologo Evelyn Hooker
pubblica uno studio che mostra come gli uomini gay siano psicologicamente sani quanto
quelli non-omosessuali, cosa che diviene un fattore di gran riguardo per l'American
Psychiatric Association (APA) che rimuoverà per prima, nel 1973, l'omosessualità dal
suo manuale di disturbi mentali7.
1960 La Lega Omofila Studentesca alla Columbia University è il primo gruppo
studentesco gay riconosciuto istituzionalmente negli Stati Uniti. Viene stabilito il Sexual
Offences Act (Legge sul Delitto a Sfondo Sessuale) del 1967 che decriminalizza in
Inghilterra e in Galles il comportamento omosessuale. La notte tra il 27 e il 28 giugno
1969 a New York hanno luogo i cosiddetti 'Moti di Stonewall', una serie di violenti
scontri tra omosessuali e polizia, iniziati con l'incursione della polizia nel bar Stonewall
Inn nel Greenwich Village: per commemorare l'inizio della rivolta, considerato l'inizio
effettivo del movimento di liberazione omosessuale moderno, il 28 giugno è stabilito
come data della „Giornata Mondiale dell‟Orgoglio LGBT‟, detto anche 'Gay Pride'.
1970 La prima Marcia per il Giorno della Liberazione Omosessuale ha luogo a New
York City, seguita da quelle di Los Angeles e di San Francisco. Nasce la Love In Action
(LIA), fondata da John Evans ed dal reverendo Kent Philpott, il primo gruppo con il
fine di divulgare casi di omosessuali che sarebbero stati convertiti o indotti ad astenersi
da atti e da tendenze omosessuali, molto noto per gli scandali accaduti negli anni '90 e
2000. Robert Grant fonda l'American Christian Cause in opposizione ai movimenti
omosessuali, segnando cosi l'inizio della moderna politica cristiana in America.
L'ideologia nasce dal concetto fondamentale cristiano che l'omosessualità è un peccato,
e dalla credenza secondo cui non è una scelta bensì una conseguenza negativa dovuta a
vari fattori; la società opera tuttora, ed è l'organizzazione Ex-gay più rilevante. A San
Francisco, il supervisore Harvey Milk ed il sindaco George Moscone vengono
6
Il termine si riferisce alla paura e alla persecuzione degli omosessuali negli anni ‟50, quando si venne
a creare un fortissimo parallelismo tra essa e la “Red Scare” anti comunista. Poiché l‟omosessualità
veniva etichettata come una malattia mentale, uomini gay e lesbiche vennero considerati immorali, e,
visto che si riunivano in gruppi chiusi e ci tenevano alla propria incolumità, vennero accusati di
attentare alla pubblica sicurezza, in un disegno cospiratorio legato al comunismo, senza contare che
mettevano in crisi la “mascolinità americana”. Il termine fu reso popolare da David K. Johnson, il
quale associò il colore lavanda all‟omosessualità, nel suo libro del 2004 The Lavender Scare: the Cold
War Persecution of Gays and Lesbians in the Federal Government (University of Chicago Press).
7
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-II).
10
assassinati dal precedente supervisore Dan White per motivi omofobici.
1980 Viene fondato il gruppo Human Rights Campaign dall‟avvocato Steve Endean,
che diverrà il più grande gruppo di sostegno per la lotta ai diritti degli omosessuali. Il
rappresentante del Massachusetts, Gerry Studds, diventa il primo membro del
Congresso americano apertamente omosex. Esplode l‟epidemia di AIDS, tristemente
definita come „La Piaga Gay‟ dal reverendo Jerry Falwell, che flagellerà e scioccherà la
comunità gay mondiale, facendo sentire i suoi effetti negativi ancora oggi.
1990 L'OMS rimuove l'omosessualità dal suo Manuale di Disordini Mentali8.
Fondazione della NARTH (National Association for Research & Therapy of
Homosexuality), da parte di Joseph Nicolosi, Benjamin Kaufman e Charles Socarides:
essa si propone di attuare una terapia di conversione chiamata 'terapia riparativa‟, come
metodo per modificare l'orientamento sessuale di omosessuali e bisessuali,
considerando queste due caratteristiche dell'individuo come malattie; da allora andrà
così a scontrarsi con le principali organizzazioni psichiatriche mondiali. Lo studente
americano Matthew Shepard viene brutalmente assassinato da due omofobi, aprendo
una grande discussione sui crimini d'odio e sulla cosiddetta „difesa da panico gay‟9.
2000 L‟APA effettua delle ricerche per valutare i rischi ed i benefici della terapia
riparativa, i cui risultati saranno totalmente negativi. Il Presidente USA Barack Obama
cerca di rimuovere il Don’t Ask, Don’t Tell10, equipara i diritti delle coppie omosessuali
nelle decisioni ospedaliere e sempre più stati americani legalizzano le unioni tra persone
dello stesso sesso. Il divieto britannico di servizio militare per gli omosessuali, la
Clausola 2A (Sezione 28), viene rimossa, e nel 2005 il Regno Unito introduce le unioni
civili (Civil Partnership) con quasi gli stessi diritti del matrimonio.
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ICD-10 International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems.
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Detta anche guardsman's defence, è una strategia legale difensiva, tipicamente anglosassone,
utilizzata in casi di accuse per aggressione od omicidio nei confronti di persone omosessuali o
scambiate per tali nel compimento del reato. Secondo le tesi della difesa da panico gay, le proposte
romantiche o sessuali di natura omosessuale possono risultare così offensive e spaventose per certuni
individui da indurli in uno stato di infermità mentale temporaneo che può sfociare in una violenza
inusuale.
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Questa legge, frutto di un compromesso datato 1993 sotto l'egida dell'allora Presidente Bill Clinton,
permette ai gay di arruolarsi e di rimanere nell'esercito ma, qualora dovessero dichiararsi
pubblicamente, possono essere passibili di espulsione, e nei fatti il sospetto di un comportamento
omosessuale è base sufficiente per lanciare un'inchiesta da parte dei superiori.