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PREFAZIONE
Nell'ambito delle scienze sociali il concetto di rete � stato utilizzato a lungo
come �metafora� per tradurre ora l'idea della societ� come rete di reticoli sociali, ora
l'idea dell'azione sociale come esito di vincoli ed opportunit� emergenti dalle relazioni
tra i soggetti. L'uso metaforico del termine ha posto il concetto di �rete sociale� ad un
livello di astrazione piuttosto elevato, creando confusione terminologica e mancanza di
chiarezza denitoria. Successivamente, l'impiego scientico del termine ha diminuito
il livello di astrazione determinando il passaggio del concetto di rete dall'immagine
intuitiva di un fenomeno complesso alla sua rappresentazione sul piano formale ed
analitico.
Le reti sociali come rappresentazione organizzativa dei rapporti sociali ed il suo
metodo di studio, l'analisi delle reti sociali, sono stati adottati come strumenti teorici
e metodologici per lo studio di numerosi fenomeni e processi. In ambito sociologico
tali studi hanno mostrato che nelle reti si depositano valori materiali ma soprattutto
non materiali che contribuiscono a determinare la �ricchezza� individuale e collettiva
(diversa da individuo ad individuo, non solo a causa delle �capacit� relazionali�, ma
anche per effetto di specici processi strutturali) espressa in beni relazionali e imme-
diatamente spendibile qualora se ne presenti la necessit�.
L'analisi delle reti sociali (Social Network Analysis) � una prospettiva teorica e
metodologica che si occupa dello studio delle reti sociali. Essa presenta due caratteri
principali: in primo luogo veicola l'idea che la societ� pu� essere considerata come
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un intreccio complesso di relazioni sociali variamente strutturate, ed � proprio questo
�intreccio� nel suo complesso a costituire il focus centrale dell'analisi; ogni fenomeno
sociale pu�, dunque, essere letto in termini relazionali e strutturali: la condizione �
che la struttura del fenomeno possa essere espressa in termini di attori sociali e di
interconnessioni di varia natura tra quegli stessi attori; in secondo luogo si tratta di una
prospettiva fondata metodologicamente e tecnicamente.
Questa prospettiva nasce e si sviluppa dalla conuenza di due principali loni di
ricerca: il primo � rappresentato dalla scuola antropologica di Manchester formata, a
partire dagli anni '40, da un gruppo di ricercatori (C. Mitchell, J. Barnes, E. Bott, V
Turner) associati al centro di ricerca Rhodes-Livingstone Institute di Lusaka in Africa
Centrale, fondato nel 1938 e diretto da Gluckman tra il 1941 e '47, con un' attenzione
preponderante rivolta alla processualit� �in situazione�. Il secondo lone di pensiero,
l'analisi strutturale americana, si sviluppa a partire dagli anni '70 ad Harvard ad opera
di un gruppo di studiosi (tra i quali Scott, Granovetter, Burt, Wellman, Berkowitz) ri-
uniti intorno ad Harrison White e si caratterizza per l'interesse prioritario rivolto alla
forma delle reti pi� che al loro contenuto. Secondo gli esponenti di quest'ultimo lone
di ricerca, la forma delle relazioni sociali determina ampiamente i loro contenuti; il
comportamento individuale � interpretato in termini di vincoli strutturali sulle azioni
piuttosto che in termini di forze interne che agiscono a partire dall'attore (da cui la
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critica ad esso rivolta di eccesso di determinismo strutturale) e si sostanzia in un forte
rigore matematico e in una elevata sosticazione delle tecniche di analisi. Attraverso i
contributi della scuola di Harvard si consolida l'apparato tecnico della network analy-
sis. Il gruppo di Harvard elabora i concetti matematici dell'analisi strutturale, tanto che
l'impostazione pu� essere denita a tutti gli effetti di sociologia matematica in quanto
l'obiettivo � quello di modellizzare strutture sociali dotate di differenti propriet�, par-
tendo dalla teoria matematica dei gra e dall'utilizzo dell'algebra delle matrici. Con
la �svolta� di Harvard, l'elemento fortemente unicante dei diversi contributi diviene
dunque il metodo della network analysis in quanto tale.
I recenti sviluppi delle riessioni teoriche sulla �network society�, sull' inter-
pretazione dei processi tipici della modernit� secondo l'ottica delle reti sociali, indi-
viduano un insieme di avanzamenti teorici e metodologici che segnalano una signi-
cativa vitalit� dell'analisi strutturale stimolando lo sviluppo di nuovi approcci. La
produzione di contributi teorici, metodologici ed empirici secondo la prospettiva della
social network analysis � cresciuta in forma quasi esponenziale negli ultimi trenta anni,
coprendo un orizzonte assai vasto di temi (reti di solidariet� e supporto sociale, reti e
capitale sociale, reti e famiglia, reti ed educazione, reti e controllo sociale, reti e strat-
icazione sociale, reti e migrazioni, reti e lavoro, reti e salute, reti e criminalit�, reti e
comunicazione, reti, internet e comunit� virtuali, reti, organizzazione e management,
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reti e potere, reti aziendali, economiche, nanziarie, reti di ricerca scientica e di in-
novazione tecnologica).
L'ultima decade � caratterizzata da una esplosione di studi sulle reti che usano
tecniche economiche proprie dei modelli della teoria dei giochi. Quest' approccio
permette di sviluppare modelli nei quali le relazioni tra gli individui sono create a
discrezione degli agenti, i quali traggono dei beneci e fanno fronte ai relativi costi
associati ai vari tipi di relazioni e alla diversa congurazione della rete che li unisce.
L'unit� di base nella network analysis non � il soggetto preso singolarmente (at-
tributi degli individui) ma � costituita dal legame tra i soggetti, denito individuando
la coppia di individui tra i quali si stabilisce la relazione (attributi di coppie di indi-
vidui). I dati relazionali hanno una natura intrinsecamente diversa dai dati attributo.
Questa diversit� risiede non soltanto nella forma e nella modalit� di costruzione, ma
soprattutto nella loro natura e nel ruolo giocato all'interno dei modelli descrittivi ed
esplicativi, per cui nella prospettiva di rete la struttura delle relazioni in cui gli attori
sono inseriti � considerata responsabile del fatto che certi attributi acquistano signi-
cato sociale e contribuiscono a differenziare comportamenti, credenze, atteggiamenti.
Infatti, ci� che gli attori fanno, credono o sentono risiede nei modelli di relazione tra
gli attori stessi, colti in un determinato contesto. L'utilizzo dei dati relazionali in un
disegno di ricerca di tipo strutturale non esclude la raccolta di dati attributo, anzi la pre-
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senza di questi dati � necessaria per vedere in che modo interagiscono reciprocamente
nei modelli causali.
La caratteristica fondamentale che contraddistingue l'analisi di rete rispetto alle
modalit� di ricerca pi� tradizionali �, quindi, lo spostamento dell' enfasi da spiegazioni
in termini di attributi di casi indipendenti, le caratteristiche individuali dei singoli
agenti coinvolti, alla spiegazione dei fenomeni in termini di relazioni tra un sistema
di attori interdipendenti.
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INTRODUZIONE
Il presente lavoro � nalizzato alla descrizione delle reti sociali, intese come
delle strutture relazionali caratterizzate dalla presenza di un insieme di attori sociali e
da tutte le possibili relazioni denite tra tale insieme di attori. Gli attori, grazie alle
relazioni create, interagiscono tra loro. Queste interazioni, non essendo mediate dal
mercato, sono di importanza cruciale per spiegare diversi fenomeni economici, come
ad esempio i crash della borsa, la crescita, l' istruzione, la religione, la criminalit�, ecc.
La tesi � composta da quattro capitoli: il primo capitolo pu� essere consider-
ato come un capitolo introduttivo nel quale vengono descritte le caratteristiche prin-
cipali relative allo studio delle reti sociali, il secondo capitolo esamina nel dettaglio
alcuni modelli relativi al processo di formazione e alle possibili strutture che possono
assumere le reti sociali, il terzo capitolo studia un modello particolare di relazioni so-
ciali, cio� le relazioni che si vengono ad instaurare tra i criminali, il quarto capitolo,
inne, approfondisce gli argomenti esaminati nel capitolo precedente tramite un' anal-
isi delle due organizzazioni criminali maggiormente radicate nel territorio italiano, la
Maa siciliana e la Camorra campana. Alla ne di ogni capitolo vengono indicati i
riferimenti relativi agli argomenti presi in esame, successivamente raccolti in una bib-
liograa generale collocata alla ne dell' opera. Nella parte nale sono state inserite
delle slide concettuali utili per una rapida consultazione.
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Esaminiamo pi� nel dettaglio il contenuto di ogni singolo capitolo.
Il primo capitolo descrive la struttura di una rete sociale partendo dalle sue carat-
teristiche di base, comuni alla maggior parte delle reti che tessono le interazioni fra gli
individui. Vengono esaminati gli elementi costitutivi, il processo di formazione e le
possibili strutture di una rete. Successivamente si analizzano i diversi concetti di ef-
cienza, in termini di benessere generato nei confronti della societ�, partendo dall'
efcienza individuale, l' efcienza Paretiana, no ad arrivare alla valutazione della
stabilit� di una rete in relazione alle coppie. In seguito si dimostrer� che questi con-
cetti spesso non coincidono, infatti, non sempre una rete stabile � efciente dal punto
di vista della societ� globale.
Il secondo capitolo ha come obiettivo lo studio del processo di formazione di una
rete sociale. A tal ne vengono esaminati alcuni dei maggiori articoli della letteratura
attinente le reti sociali. Lo studio condotto da Myerson (1977) �, probabilmente, uno
dei primi contributi degno di importanza. Myerson, nel suo scritto, analiza un gioco
di tipo cooperativo arricchito dalla struttura della rete che descrive le possibilit� che
gli attori sociali hanno di comunicare o di cooperare tra loro. Una delle principali
assunzioni fatta da Myerson � che gli individui possono agire come un gruppo se e solo
se sono in relazione tra loro tramite una rete sociale. Anche se questa idea costituisce
un importante punto di partenza, lascia ancora molte questioni aperte. Infatti, l' utilit�
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generata da una rete, nell' approccio seguito da Myerson, viene denita solo rispetto
alla coalizione di agenti in relazione tra loro e non rispetto alla struttura della rete che
garantisce l' esistenza di queste relazioni.
Successivamente, Jackson & Wolinsky (1996) decidono di seguire un approccio
diverso. Essi considerano le funzioni di utilit� degli agenti che vengono denite di-
rettamente rispetto alle diverse strutture delle reti. Introducono il concetto di stabilit�
di una rete in relazione alle coppie, che presume che le relazioni tra due agenti ven-
gono create se e solo se entrambi gli agenti sono intenzionati ad entrare in relazione
tra loro, mentre vengono terminate se almeno uno dei due agenti decide di farlo. Per
esporre meglio questo concetto, Jackson & Wolinsky si avvalgono di un modello che �
stato da loro denominato "Modello di relazioni sociali". Qui, gli individui traggono dei
beneci dalle relazioni, sia di tipo diretto che di tipo indiretto, che hanno con gli altri
individui e fanno fronte ai costi relativi solo alle relazioni di tipo diretto che hanno con
gli altri individui. Una delle caratteristiche pi� importanti del loro lavoro � riscontra-
bile nel conitto esistente tra l' efcienza sociale, cio� la massimizzazione dell' utilit�
generata nei confronti della societ�, e la stabilit� di una rete. Gli autori mostrano che
l' insieme delle reti socialmente efcienti, cio� quelle che massimizzano l' utilit� to-
tale, possono presentare solo tre diversi tipi di strutture: la rete completa, se i costi
per mantenere le relazioni sono ad un livello basso; la rete a stella, se i costi per man-
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tenere le relazioni sono ad un livello intermedio; la rete vuota, se i costi per mantenere
le relazioni sono ad un livello alto.
Parallelamente alla letteratura che ha origine dalle teorie attinenti i giochi coop-
erativi, Bala & Goyal (2000 a,b) sviluppano dei modelli relativi alla formazione delle
reti sociali che si basano sui giochi non-cooperativi. Invece di considerare la stabilit�
di una rete in relazione alle coppie, Bala & Goyal assumono che gli individui possono
creare, o terminare, le relazioni tra loro in maniera unilaterale, cio� non � necessario
il consenso reciproco per creare una relazione tra due individui. Chiaramente questa
assunzione, cambiando quelli che sono gli incentivi degli agenti, fa si che l' analisi
di Bala & Goyal (2000 a,b) differisca sostanzialmente dai modelli precedentemente
menzionati. Un' implicazione centrale, derivante dalla formazione unilaterale delle
relazioni, � che non � pi� possibile applicare il concetto di stabilit� di una rete in re-
lazione alle coppie. Per far fronte a ci� verr� adottato il concetto di equilibrio di Nash.
L'idea centrale del modello di formazione delle reti di Bala & Goyal (2000 a) � simile
a quella del modello di relazioni sociali di Jackson & Wolinsky (1996): gli individui
ottengono un benecio dalle relazioni, dirette o indirette, che hanno con gli altri indi-
vidui e sostengono i costi per mantenere solo le relazioni dirette. I beneci sono intesi
come delle informazioni, valutabili e non rivali, che uiscono tramite una rete. Bala
& Goyal distinguono tra due differenti scenari che tale usso di informazioni pu� pre-
sentare. Nel primo scenario, denito modello con usso di beneci a senso unico o
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modello unidirezionale, le informazioni arrivano solo all' agente che mantiene le re-
lazioni, sostenendo i relativi costi. Nel secondo scenario, denito modello con usso di
beneci a doppio senso o modello bidirezionale, le informazioni arrivano ad entrambi
gli agenti che sono in relazione tra loro. Indipendentemente dalla tipologia del usso
di informazioni, Bala & Goyal assumono che gli individui decidono simultaneamente
con chi formare una relazione diretta, dato che i relativi costi vanno ad aggravare solo
su quelli che decidono di creare la relazione. Intuitivamente, in entrambi gli scenari
del modello una rete � denita di Nash se: (1) nessuno o tutti gli individui sono in re-
lazione tra loro e (2) non vengono mantenute relazioni eccedenti. Dato che il numero
degli equilibri di Nash varia a seconda del numero degli individui, una buona approssi-
mazione � quella di specicare il concetto di equilibrio di Nash in senso stretto, nel
quale ogni individuo "gioca" la sua unica funzione di miglior risposta rispetto al pro-
lo di strategie degli altri individui. In questo modo l' insieme delle reti di Nash in
senso stretto � molto pi� ristretto rispetto alla situazione generica. Nel modello con
usso di beneci a senso unico, Bala & Goyal mostrano che le sole reti di Nash in
senso stretto sono quelle strutturate o come una rete vuota o come un cerchio ( denita
rete circolare da Bala & Goyal ). Nel modello con usso di beneci a doppio senso,
invece, solo la rete vuota e la rete a stella sono reti di Nash in senso stretto. Contraria-
mente al modello di Jackson & Wolinsky (1996), nel modello di Bala & Goyal (2000
a) non esiste un conitto tra le reti socialmente efcienti e quelle stabili in relazione
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alle coppie. Questo ci suggerisce che, la circonferenza e la rete a stella possono essere
utili a predire quello che potrebbe essere il processo di formazione delle reti sociali.
Successivamente viene esaminato un modello di J. Derks, J. Kuipers, M. Ten-
nekers e F. Thuijsman (2007), basato sul modello con usso di beneci a senso unico
proposto da Bala & Goyal (2000 a). Questi autori studiano un modello di relazioni so-
ciali della formazione di reti unilaterali. A differenza di Bala & Goyal (2000 a), che
caratterizzano e dimostrano l' esistenza di reti di Nash per i giochi nei quali il prof-
itto e il costo associato alle relazioni sono omogenei, cio� tutte le relazioni hanno lo
stesso costo e tutti gli agenti ottengono lo stesso protto da una relazione, J. Derks, J.
Kuipers, M. Tennekers e F. Thuijsman (2007) puntano a dimostrare l' esistenza di reti
di Nash per quei giochi nei quali le funzioni di pagamento individuali tengono conto
dell' eterogeneit� tra i protti che gli agenti ottengono dalla rete, cio� dimostrano l'
esistenza di reti di Nash per i giochi nei quali i protti degli agenti sono diversi men-
tre il costo delle relazioni � uguale. Anche in questo modello, come nel precedente,
per livelli di costo sufcientemente bassi, le reti di Nash assumono la struttura di una
circonferenza. Inoltre, gli autori forniscono un esempio di un gioco, caratterizzato da
livelli eterogenei di costo, per il quale non esiste una rete di Nash. I livelli di costo
delle relazioni, in questo esempio, possono essere scelti in maniera arbitraria.
In ultima analisi esaminiamo il modello di Galeotti, Goyal e Kamphorst (2006).
Questi studiano un modello di relazioni sociali nalizzato a caratterizzare delle reti
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nelle quali gli agenti sono eterogenei rispetto al valore e al costo delle relazioni. Il
loro lavoro ha l' obiettivo di vericare come le asimmetrie tra gli agenti possono in-
uenzare la struttura delle reti generate. A tal ne sviluppano un modello, denito
"insider-outsider", nel quale si presuppone che la societ� � composta da gruppi dis-
tinti di agenti. Il costo di creare una relazione tra due agenti � crescente rispetto alla
distanza tra i gruppi ai quali appartengono gli agenti. Quindi, la distanza tra i gruppi
potrebbe essere interpretata come il grado dell' eterogeneit� tra gli agenti. In questo
contesto si possono ottenere due risultati principali. Il primo risultato concerne la
caratterizzazione delle reti di equilibrio, cio� delle reti di Nash in senso stretto. Si di-
mostra che una rete di equilibrio pu� essere strutturata o come una singola rete a stella
sponsorizzata dall' agente centrale, oppure come un insieme di reti a stella sponsoriz-
zate dagli agenti centrali, oppure come una rete a stella generalizzata sponsorizzata
dall' agente centrale. Il secondo risultato concerne, invece, le reti socialmente efci-
enti. Nel modello insider-outsider � evidente che, una rete socialmente efciente, deve
minimizzare il numero di relazioni esterne al gruppo, poich� sono pi� costose rispetto
alle relazioni interne al gruppo.
Il terzo capitolo esamina un modello particolare di relazioni sociali, cio� le re-
lazioni che si vengono ad instaurare tra i criminali. Per fare ci� viene analizzato un
lavoro fatto da Calv�-Armengol e Yves Zenou (2004). Questi autori studiano come
le reti sociali e le strutture sociali possano facilitare lo sviluppo della criminalit�. A
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tale scopo sviluppano un modello economico che punta ad analizzare come le diverse
strutture sociali possano inuenzare le scelte individuali. Pi� precisamente, si assume
che i criminali, competono tra loro nelle varie attivit� delinquenziali (generando una
esternalit� negativa causata dalla competizione per il bottino), ma traggono benecio
dai rapporti relazionali instaurati con altri individui a loro afni, dato che acquisis-
cono nuove capacit� e nuove conoscenze (esternalit� positiva generata dalle relazioni
esistenti tra i criminali). Basando i loro studi sul "modello criminale standard" pro-
posto da Becker (1968), Calv�-Armengol e Yves Zenou descrivono un gioco nel quale
gli individui scelgono, in un primo stadio, se diventare criminali o entrare a far parte
della forza lavoro e, nel caso in cui la scelta sia stata quella di diventare criminali, in un
secondo stadio del gioco, questi scelgono a che tipologia di criminale appartenere. In-
izialmente, la rete sociale tramite la quale gli agenti decidono di mettersi in relazione
tra loro � data esogenamente. Quindi, viene analizzato l' equilibrio di Nash perfetto
nei sottogiochi al ne di dimostrare che il livello aggregato della criminalit� aumenta
con l'aumentare delle relazioni che si vengono a creare nella rete. Successivamente
viene dimostrato che possono anche coesistere equilibri multipli, con differenti nu-
meri di attivit� criminali e differenti livelli di coinvolgimento in queste attivit�, de-
terminati esclusivamente dalla struttura della rete che mette in relazione i criminali
tra loro. Inne vengono esaminate le caratteristiche della formazione di una rete endo-
gena, dimostrando che tutte le reti complete, cio� quelle nelle quali tutti gli agenti sono
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collegati tra loro in modo diretto, e tutte le reti indotte, che risultano essere complete,
sono stabili in relazione alle coppie.
Nel quarto capitolo, inne, sviluppo un modello che ha l' obiettivo di analizzare
e di comparare la struttura della rete criminale siciliana, la Maa, con la struttura della
rete criminale campana, la Camorra. Partendo dalla disamina delle variabili determi-
nanti del modello caratterizzeremo sia le reti di equilibrio, reti di Nash in senso stretto,
che le reti socialmente efcienti e dimostreremo che, in queste due aree geograche
molto simili dal punto di vista culturale, si sono sviluppate due differenti strutture di
reti criminali. Assumeremo che la societ� sia divisa in distinti gruppi di agenti e che
i criminali traggano benecio dalle relazioni instaurate con gli altri individui a loro
afni, dato che acquisiscono nuove capacit� e nuove conoscenze ( si instaura un' es-
ternalit� positiva ). Le due aree geograche verranno classicate in base alla relativa
densit� abitativa, in modo tale da poter specicare il modo in cui varia la diffusione
delle informazioni tra i criminali, e quindi l' acquisizione delle conoscenze indispens-
abili per svolgere le attivit� illecite.