Introduzione
In questa dissertazione finale l’obiettivo primario è stato
analizzare l’interpretazione che viene offerta dal regista
statunitense Woody Allen della città catalana attraverso la pellicola
cinematografica Vicky Cristina Barcelona.
Barcellona, seconda città della Spagna dopo Madrid, rappresenta
la capitale della Catalogna, Comunità Autonoma situata
all’estremità nord-est della Penisola Iberica. La situazione
linguistica rispecchia il plurilinguismo di questa nazione: infatti a
Barcellona, si parla il Catalano, anche se quest’ultimo vive in una
situazione di bilinguismo con il Castellano, lingua parlata nel resto
del territorio. È una «città apparentemente discreta e ben
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squadrata, che obbliga il visitatore a guardarla da vicino». Non è
possibile ridurla a semplici stereotipi, soprattutto adesso che gli è
stato riconosciuto il peso culturale che merita. Barcellona è mare,
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AA.VV., Barcellona città Borghese e Rinascimentale, Guida d’Europa – Spagna Touring Club,
Milano, 1991, p.109
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spiagge, divertimento, ma non solo, in quanto sa essere anche
misteriosa, interessante sia storicamente che culturalmente, una
città che offre tutto l’anno, non solo nel periodo estivo e che non si
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pone limiti. «Guardò sempre più a Oriente che a Occidente» e
forse fu proprio questo che gli permise di entrare in contatto con il
modernismo. Barcellona è pertanto una città polivalente, anche se
solo da pochi decenni ha raggiunto un’adeguata valorizzazione
architettonica e culturale. Ho ritenuto significativo iniziare
riportando sia le modifiche e gli accrescimenti apportati
all’urbanistica del territorio in questione, quindi le opere di
riqualificazione ambientale messe in atto dalla regione
appositamente per i Giochi Olimpici, sia le capacità di sfruttare nel
tempo le possibilità che una manifestazione di tale portata può
offrire. Mi sono poi soffermata su una di queste opportunità in
particolare, vale a dire sull’utilizzo del cineturismo incentivato dalla
città sia come strumento d’incoraggiamento alle visite nel territorio
da parte di stranieri, sia come rivalutazione dell’immagine:
arrivando ad una conseguente analisi della stessa nella pellicola del
regista Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona, uscito nelle sale
nell’ottobre del 2008.
Nel secondo capitolo ho analizzato in modo specifico lo stile e la
poetica dell’autore del film, attraverso le opere reputate
maggiormente significative e soffermandomi particolarmente sulla
pellicola intitolata Manhattan, la quale risulta essere la migliore
interpretazione del distretto di New York omonimo da lui tanto
amato. Dopodiché ho operato una sorta di confronto tra i due
periodi cinematografici più significativi del regista, quello
2
Ibid, p. 111
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statunitense e quello europeo, analizzandone le differenze sia in
senso poetico che stilistico.
Infine nel terzo capitolo mi sono soffermata sulla pellicola girata
a Barcellona: e sul fatto che, nonostante non venga del tutto
esplicitamente ammesso dai diretti interessati, si è trattato di una
pellicola su commissione, vale a dire esplicitamente richiesta dalle
istituzioni territoriali per creare ulteriori introiti dopo il quinquennio
tra Olimpiadi e Forum del 2004, e su come questo sia facilmente
riscontrabile attraverso alcune scelte del regista, soprattutto quella
inerente la scelta dei luoghi che si sono rappresentati nella
pellicola. Ho anche fatto un accenno al viaggio della donna e di
come nel tempo vi sia stata un’evoluzione a tal proposito. Ho
analizzato in particolare le figure femminili - anche se direttamente
o indirettamente vi sono riferimenti alle figure maschili - e i
rapporti amorosi che si innescano dall’arrivo delle turiste americane
in Spagna alla loro partenza: in particolare la figura dell’attrice
Penélope Cruz, la quale assume una particolare importanza in
questa pellicola proprio perché candidata ad incarnare la visione
che il regista ha della Spagna.
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1 - Barcellona: una realtà turistica recente…
1.1 La svolta dopo le Olimpiadi
«During the past 108 years, the Olympic Games have developed
into an event which, every four years, offers the host city the
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opportunity to became the centre of global interest». Si può quindi
affermare che le Olimpiadi, tra tutti gli eventi che può ospitare una
città, sono sicuramente il più importante, sia in termini di
rivalutazione dell’ immagine che di riscontri economici. Non si deve
però escludere a priori una riconsiderazione in senso negativo,
perché al momento della celebrazione si possono incontrare
problemi logistici talmente importanti da creare l’effetto opposto al
desiderato; anche se qui tratteremo i benefici di un evento come
questo, i Giochi Olimpici sono una manifestazione molto difficile da
gestire, che richiede un’organizzazione pianificata in anni.
Sono molte le città che dopo un periodo di crisi hanno cercato di
risollevarsi presentando la propria candidatura a sede dei Giochi
Olimpici: tralasciando momentaneamente Barcellona, di cui
parleremo in seguito, il caso a noi più vicino è sicuramente quello
di Torino, la quale ospitando i Giochi è riuscita ad operare una
trasformazione notevole sotto molti punti di vista, passando da
città principalmente industriale a centro di interesse anche
culturale.
In questo paragrafo s’intendono approfondire principalmente gli
aspetti concernenti la rivalutazione dell’immagine di Barcellona, la
3
Holger Preuss, The Economics of Staging the Olympics. A comparison of the Game 1972-2008,
USA, Edward Elgar, 2004, p. 1.
«Nel corso degli ultimi 108 anni , i Giochi Olimpici si sono trasformati in un evento che, ogni quattro
anni, offre alla città ospitante l’opportunità di diventare un centro d’interesse globale”
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quale è riuscita a sfruttare in modo appropriato l’impeto ed i lasciti
che un evento importante come le Olimpiadi si portano al seguito.
Tra le città ospitanti degli ultimi venti anni, è quella che ha saputo
sfruttare meglio quest’opportunità di rinnovamento urbano e di
orientamento nei confronti di settori alternativi a quello industriale,
tra cui soprattutto quello turistico. Barcellona, tal proposito, è
giunta a rappresentare un vero e proprio modello, «the excellent
results achieved (Barcelona City Hall, various years) constitute a
“Barcelona model” for urban transformation linked to major
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events». Un modello non solo per il riscontro immediato, che ha
generato un numero di posti di lavoro significativo ed una
conseguente diminuzione del tasso di disoccupazione, ma anche
attraverso l’eredità che ha lasciato e gli impatti positivi che
persistono tutt’oggi per quanto riguarda la rivalutazione
dell’immagine. Questo è stato possibile grazie a una serie di scelte
come quella di ridurre al minimo le spese organizzative, la cui
funzione termina alla conclusione dell’evento, e di accrescere gli
investimenti per strutture e infrastrutture, i cui benefici
permangono nel contesto in cui sono presenti e possono diventare
una grande risorsa per la città.
Un esempio significativo di riutilizzo delle infrastrutture create
per i Giochi è la Vila Olimpica, la quale è divenuta una zona
residenziale molto rinomata che dispone anche di appartamenti in
affitto per il periodo estivo, portando così un duplice effetto
positivo: nuove abitazioni per i locali e un aumento significativo dei
posti letto per turisti. Secondo las estadisticas de turismo en
4
Ferrant Brunet, The economic impact of the Barcelona Olympic Games, 1986-2004. Barcelona: the
legacy of the Games 1992-2002, Centre d’Estudis Olìmpics. Universitat Autònoma de Barcelona,
2005. p. 5
Traduzione mia: “Gli eccellenti risultati ottenuti costituiscono il «Modello Barcellona» per le
trasformazioni urbane collegate ai maggiori eventi”.
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Barcelona il numero dei posti letto è passato dal 1996 al 2010 da
18.569 a 63.216; sarebbe pertanto stato inutile avere un aumento
del numero dei turisti senza disporre delle adeguate disponibilità di
accoglienza, quindi, l’investimento in queste strutture sono utili
tutt’oggi.
Un altro esempio sono le infrastrutture sportive, le quali ad oggi
permettono di accogliere eventi legati allo sport di livello
internazionale e consentono anche ai residenti di usufruirne.
La città è anche riuscita a trovare la giusta combinazione tra
finanziamenti pubblici e privati, ottenendo un successo e un’eredità
che continuano ancora oggi; un’altra caratteristica è il
decentramento dei siti interessati che ha portato ad un impatto non
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solo su Barcellona ma su tutta la regione limitrofa.
Barcellona «utilizza le Olimpiadi estive 1992 per una
riqualificazione urbana avviata a partire dai primi anni Ottanta e
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con interventi diffusi su tutta la città». Infatti, le candidate ad
ospitare l’evento, negli anni antecedenti, finanziano opere di
rifacimento urbano molto importanti quali pulizia e rifacimento
strade, nuove attività ricettive, potenziamento ed inserimento di
nuovi mezzi di trasporto, mantenimento dei parchi ecc.; queste
sono tutte iniziative che, se mantenute nel tempo, porteranno ad
una rivalutazione della stessa. La capitale della Catalogna si
concentrò principalmente sulle infrastrutture stradali e di trasporto,
sull’alloggiamento, sulle infrastrutture ambientali e sugli impianti
sportivi; una parte importante degli investimenti furono quindi
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Per maggiori informazioni: www.barcelonaturisme.cat/estadisticas
6
Ferrant Brunet, The economic impact of the Barcelona Olympic Games, op.cit., p. 7
7
Luigi Bobbio e Chito Guala, Olimpiadi e grandi eventi. Come una città può vincere o perdere le
Olimpiadi Carocci Editore, 2002, p.24, Torino,
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