Pagina 8
Capitolo 1
L’A.re.s.s. Piemonte
1.1 Panoramica su A.re.s.s.
L’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (A.RE.S.S.) è un ente strumentale
della Regione Piemonte dotato di personalità giuridica e autonomia organizzativa,
amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale, tecnica.
L’ARESS supporta l'Assessorato alla tutela della Salute e Sanità nonché le Aziende
Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliere e le Aziende Ospedaliero-Universitarie, di
cui alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 136-39452 del 22.10.2007, in
materia di:
monitoraggio del processo di attuazione del Piano socio-sanitario regionale e
dello stato di salute della popolazione nell'ambito dell'attività di
pianificazione strategica e di programmazione delle attività sanitarie e di
quelle a rilievo socio-assistenziale;
analisi dell'impatto economico conseguente alla realizzazione degli obiettivi
programmatici regionali nonché del rapporto costi-efficacia e costi-benefici;
sviluppo del sistema informativo e di quello degli indicatori;
elaborazione di progetti per la promozione e l'educazione alla salute;
verifica e revisione della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie;
progettazione, promozione e sviluppo di programmi organizzativi e gestionali
innovativi.
L’attività dell’ARESS, di supporto tecnico-scientifico all’Assessorato alla tutela
della Salute e Sanità e di tipo metodologico alle Aziende Sanitarie regionali, si
declina dunque sia nell’ambito dello studio e della progettazione sia sul fronte dello
sviluppo e della gestione, ispirandosi ai principi della buona gestione, dell’equità e
dell'ottimizzazione dei servizi.
L’Agenzia per i Servizi Sanitari (ARESS) opera prioritariamente nel settore della
progettazione e dello sviluppo in aree quali la definizione di modelli organizzativi e
di sistemi di controllo e accreditamento delle organizzazioni sanitarie, la
determinazione di strumenti di valutazione dell' appropriatezza e della qualità delle
attività sanitarie, il technology assessment, la formazione continua.
L’attività dell’Agenzia viene pianificata annualmente sulla base degli indirizzi
programmatici stabiliti dall’Assessorato alla tutela della Salute e Sanità al fine di
garantire adeguata e costante aderenza al Piano socio-sanitario regionale, coerenza
con la precedente programmazione, progressiva attuazione delle linee strategiche
scaturite dalla Legge regionale 16 marzo 1998 n. 10, di istituzione dell’ARESS, e
consolidamento dell’Agenzia stessa.
Pagina 9
1.2 Direttrici operative di A.re.s.s.
Quelle che seguono sono le direttrici operative, stabilite dal Piano di Attività e Spesa
(PAS) 2009, attraverso cui è possibile profilare in dettaglio i molteplici ambiti di
intervento in cui l’ARESS è chiamata a operare.
1. Impianto organizzativo per il miglioramento dei Servizi:
Formazione ECM
Accreditamento
Health Technology Assessment e Management
Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica (SIRSE)
Clinical Governance
Edilizia Sanitaria
Benchmarking
2. Linee guida e percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA):
Rete dei servizi materno infantili
Medicine non Convenzionali (MnC)
PDTA Ictus
Terapia Intensiva
PDTA Celiachia
PDTA Gastroenterologia
Linee Guida per i tumori del colon retto
PDTA Medicina Interna
PDTA Chirurgia Vascolare
Psicologia, Neuropsichiatria Infantile, Psichiatria
Professioni sanitarie e assistenza ai pazienti post-coma
Follow up di pazienti affetti da patologie croniche
PDTA protesi d'anca
3. Cambiamenti organizzativi aziendali:
Sportello Unico Socio Sanitario Distrettuale
Liste di attesa
Gruppi di Cure primarie - Casa della Salute
Semplificazione delle procedure burocratiche
Riordino delle attività di prevenzione
Continuità assistenziale degli anziani
Nuovi assetti aziendali
Logistica
Riordino dell'attuale sede dell'Ospedale Molinette
AOU San Giovanni Battista di Torino
Analisi delle prestazioni DEA e PS non urgenti
Studio del fabbisogno di risorse infermieristiche
AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano
Problemi assistenziali in età evolutiva
Pagina
10
Parco Salute ed Alimentazione
La remunerazione del percorso assistenziale per anziani non autosufficienti
4. La persona di fronte ai problemi di salute:
Umanizzazione delle strutture sanitarie
Mediazione dei conflitti in Sanità
Formazione degli amministratori pubblici
Bilancio sociale
Elaborazione di un modello di audit civico
Progettazione partecipata di un Polo Materno Infantile
L’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (ARESS) ha attivato al proprio interno
l’Area Organizzazione e Programmazione, a cui spetta la progettazione, la
promozione e lo sviluppo di innovativi modelli organizzativo-gestionali, anche su
base sperimentale, orientati all’efficienza, all’efficacia e al miglioramento qualitativo
dei servizi, correlati all’attuazione degli obiettivi e dei programmi contenuti nel
Piano Socio-Sanitario Regionale e finalizzati alla piena realizzazione del processo di
aziendalizzazione.
I settori di intervento dell'Area Organizzazione e Programmazione sono molteplici e
affrontano i seguenti temi:
Edilizia Sanitaria
Ingegneria Clinica
Medicine non Convenzionali
Liste d'attesa
Case della Salute
Gruppi di cure primarie
Prevenzione
Assistenza territoriale
Profili di cura
Assetti aziendali
Telemedicina
Logistica
1.3 Definizione aree di attività ed assetto organizzativo
L’Agenzia per lo svolgimento delle funzioni individuate dall’art. 4 L.R. 10/98 si
articola nelle aree di attività individuate e definite come di seguito:
a) Promozione ed educazione alla salute: elabora progetti che consentano di
modificare i comportamenti individuali ed i comportamenti collettivi che
producono conseguenze negative sulla salute.
b) Monitoraggio dello stato di salute della popolazione: valuta le caratteristiche e
le condizioni di salute della popolazione al fine di pianificare le risorse sulle
evidenze epidemiologiche e realizza indagini ad hoc finalizzate a progetti
specifici.
c) Organizzazione e programmazione: progetta, promuove e sviluppa modelli
organizzativo – gestionali innovativi, anche su base sperimentale, orientati
all’efficienza, all’efficacia e al miglioramento qualitativo dei servizi socio-
sanitari, correlati all’attuazione degli obiettivi e dei programmi contenuti nel
Piano Sanitario Regionale e finalizzati alla piena realizzazione del processo di
aziendalizzazione.
d) Verifica e revisione della qualità tecnica dei servizi e delle prestazioni
sanitarie ex art. 10 del D.Lgs 502/92: sviluppa sistemi di analisi, valutazione e
miglioramento della qualità tecnica delle prestazioni sanitarie ed elabora, in
collaborazione con l’area della qualità di cui all’art. 14, progetti finalizzati
all’accreditamento delle strutture sanitarie previsto dall’articolo 8, comma 7, del
D.Lgs. 502/92.
e) Qualità dei servizi ex art. 14 del D.Lgs 502/92: sviluppa sistemi di analisi,
valutazione e miglioramento della qualità relativa al contesto della erogazione
delle prestazioni sanitarie e dei processi di comunicazione aziendale.
f) Economia sanitaria: analizza l’impatto economico conseguente alla
realizzazione degli obiettivi programmatici regionali nonché il rapporto costi-
efficacia e costi-benefici anche al fine di un corretto dimensionamento del
sistema tariffario e del riparto delle risorse finanziarie 2. Ciascuna delle aree
individuate al comma 1 provvede inoltre a sviluppare, nelle materie di
competenza, un adeguato sistema di indicatori ed un sistema informativo, anche
finalizzandoli al potenziamento della capacità di analisi dei bisogni sanitari e
della domanda di prestazioni. Le aree medesime progettano e sviluppano
iniziative di formazione per i dirigenti della aziende sanitarie.
Pagina
12
Capitolo 2
I sistemi informativi
2.1 Premessa
Le Aziende sanitarie sono oggetto di continui cambiamenti di contesto, il quale risulta
sempre più competitivo, con forti tensioni sul controllo delle risorse utilizzate e sulla
qualità del servizio erogato. Le modifiche legislative, l’evoluzione della domanda, il
progresso scientifico e tecnologico, richiedono adeguamenti organizzativi per adattare
la risposta alle nuove esigenze. Infatti la richiesta di cure e assistenza negli ultimi anni
ha subito delle importanti modifiche. Da un lato, si è assistito ad un profondo
cambiamento dello stile di vita dei soggetti, aumento della vita media, modifiche della
tipologia di patologie più frequenti sempre di più di tipo cronico- degenerativo con il
conseguente affermarsi di bisogni legati all’assistenza; dall’altro, il progresso e lo
sviluppo tecnologico hanno portato ad importanti innovazioni in ambito sanitario che
hanno consentito il raggiungimento di notevoli benefici ai pazienti, ma che hanno
contemporaneamente reso necessario una maggiore disponibilità di risorse per
rispondere alla mutata domanda. Tenuto conto che le risorse messe a disposizione
sono notoriamente sempre più scarse a fronte di bisogni infiniti, si rende necessario
operare scelte eque finalizzate ad erogare livelli di assistenza in grado soddisfare i
reali bisogni.
In questa logica rientrano le problematiche connesse all’assistenza infermieristica,
individuare strumenti per misurare i bisogni e il grado di complessità assistenziale
del paziente, risulta un necessario supporto alla corretta pianificazione
dell’assistenza. Stabilire in quali occasioni sia possibile avvalersi o meno della
collaborazione del personale di supporto e/o di caregiver, consente sia di utilizzare in
modo appropriato le risorse, sia di garantire l’appropriatezza degli interventi
assistenziali.
In questo contesto assume valore strategico avere equipe professionali numericamente
e professionalmente adeguate. Il problema della determinazione del fabbisogno di
risorse professionali da assegnare alle singole Strutture Sanitarie per l’assistenza
Infermieristica e Ostetrica, è un tema da molti anni dibattuto, sia a livello normativo
sia dalla letteratura specializzata. Tuttavia ad oggi, nonostante le numerose
sperimentazioni effettuate, in genere su specifiche situazioni, la problematica è ancora
attuale.
Le ragioni per le quali il problema è rimasto insoluto, in parte risiedono sul fatto che il
percorso del Paziente non è sufficientemente presidiato, assenza o quasi di modelli
Pagina
13
organizzativi assistenziale di presa in carico, scarso sviluppo dei sistemi informativi
che consentano la tracciabilità del percorso del paziente stesso.
2.2 I sistemi informativi sanitari
La continua evoluzione del sistema sanitario in Italia e la complessità della gestione
organizzativa dello stesso rende necessario fare luce sui processi organizzativi degli
attori che operano in tale sistema, chiamati da un lato a governare l’ampia incertezza
circa la disponibilità di risorse, da cui la conseguente necessità del contenimento
della spesa pubblica, e dall’altro a gestire la trasformazione dello scenario
epidemiologico e sociale di riferimento che ha modificato la struttura della domanda
di prestazioni sanitarie e reso più complessa l’erogazione dei servizi.
Diventa così fondamentale ripensare e riprogettare il sistema sanitario nel suo
complesso, così come si è cercato di fare con le riforme degli anni ’90, sia
razionalizzando l’impiego delle risorse sia ottimizzando un’offerta sempre più
coerente e sinergica alle nuove esigenze degli utenti.
È evidente che per perseguire tali obiettivi serve innanzitutto un intervento mirato da
parte del governo centrale e delle regioni per delineare le basi per l’integrazione dei
processi amministrativi, organizzativi e clinici tra le diverse strutture sanitarie e
l’avvio di reti regionali e interregionali sanitarie, così come previsto dal Piano
Nazionale Sanitario, che promuovano la continuità delle cure (continuum of care) e
la centralità del cittadino/paziente.
Le aziende sanitarie hanno a loro disposizione una serie di leve strategiche che, se
gestite e utilizzate a dovere, permettono loro di ottenere risultati sia in termini di
vantaggio competitivo, che passa dal contenimento dei costi e dalla “fidelizzazione”
del cittadino alla struttura sanitaria, sia in termini di miglioramento dei servizi
erogati.
Una fattore strategico trasversale all’intera organizzazione sanitaria è sicuramente
rappresentato dalla gestione dei flussi informativi, ovvero l’Information and
Communication Technology (ICT), in sanità definita anche con il termine di E-
he@lt, un modello basato sulle strutture e sugli strumenti che permettono la
condivisione di informazioni strutturate tra operatori sanitari e l’integrazione di
informazioni cliniche, organizzative e amministrative.
L’introduzione e l’evoluzione di ICT in un’organizzazione comporta inevitabilmente
un cambiamento nella struttura organizzativa e nella gestione e implementazione dei
processi organizzativi ed in relazione a ciò vedremo che diviene fondamentale non
procedere per tentativi, ma sarà necessario attuare una strategia di pianificazione e
programmazione per introdurre, gestire e monitorare le ICT.
Al fine di trovare il giusto equilibrio tra la spinta della tecnologia, che
inevitabilmente conduce all’incremento dei costi della sanità, e le nuove politiche
sanitarie che puntano sulla centralità del paziente diventa necessario fornirsi di un
quadro interpretativo il più completo possibile che vada a toccare una serie di aspetti
cruciali: gli strumenti che le ICT offrono, le reali esigenze informative delle strutture
sanitarie e come le tecnologie informative cercano di soddisfare tali esigenze, le
problematiche organizzative che l’implementazione di nuovi sistemi informativi
Pagina
14
comporta, la loro valutazione e monitoraggio nell’ottica della razionalizzazione delle
risorse.
Obiettivo di un sistema informativo sanitario deve essere la gestione di informazioni
utili alla misura ed alla valutazione dei processi gestionali e clinici al fine di
ottimizzare le risorse impiegate nel conseguimento degli obiettivi istituzionali e
ottimizzare le modalità di comunicazione.
2.3 I nuovi fabbisogni informativi delle aziende sanitarie
e ospedaliere
La pianificazione del sistema informativo aziendale non può prescindere dalla
conoscenza di alcune variabili ambientali. In tale contesto appare rilevante
conoscere:
da un lato il livello di cambiamento richiesto dalle aziende sanitarie;
dall’altro le opportunità e i trend del mercato tecnologico nonché le nuove
metodologie di implementazione dei sistemi informativi.
E’ opinione ormai diffusa ritenere che oggi la maggior parte delle aziende sanitarie
siano chiamate e rispondere a due questioni di carattere strategico:
la prima relativa a come coniugare una crescente domanda di prestazioni,
sempre più personalizzate e costose, con l’insieme delle risorse economiche e
organizzative disponibili. La necessità che si pone alle aziende sanitarie
consiste nell’equilibrare le pressioni che si esercitano sulla domanda, sia in
termini oggettivi ( modificazioni socio-demografiche, modificazioni dello
stato di salute della popolazione eccetera) sia in termini di attese (modifica
del Know how a disposizione dei cittadini, attesa di vita, attese di salute
eccetera), con le pressioni che si esercitano sull’offerta in termini di capacità
di gestire le risorse disponibili con efficacia ed efficienza, di gestire il
cambiamento dovuto all’introduzione di nuove risorse tecnologiche si in
campo sanitario sia nell’area dei sistemi informativi.
la seconda relativa alla necessità di comprendere che la centralità della
relazione erogatore-cliente riguarda non solo la qualità del servizio ma
l’essenza e il focus dell’insieme delle attività aziendali. I clienti richiedono di
essere trattati da individui, ciascuno con i proprio bisogni. Per molti di loro
non è più sufficiente procurarsi un servizio di buona qualità, inteso come
rispondente a generici parametri di performance, ma si esige il rispetto
dell’essere umano, dei propri tempi, della propria vita. Le aziende sanitarie
devono di conseguenza (e a ciò è legata la loro sopravvivenza) imparare a
capire i bisogni e i desideri dei loro clienti attuali e/o potenziali, a capire con
precisione quali siano le proprie capacità di risposta, i proprio punti di forza e
di debolezza, nella certezza che il cambiamento richiesto è inevitabile e che
lo stesso richiede una nuova mentalità e un nuovo approccio strategico,
organizzativo e gestionale.