della nostra ricerca, fatta innanzitutto di uomini e donne in carne ed ossa prima
che di scritti o di valutazioni anatomiche, si è seguito un filo logico che ci ha
portato dallo studio dei manoscritti anatomici conservati alla Royal Library di
Windsor, alla scoperta di un medico e della sua vita.
La nostra ricerca ci ha condotti a visitare i luoghi dove Keele visse, fino ad
avere l’immenso privilegio di poter parlare con la signora Mary Keele, vedova di
Kenneth, la quale ci ha accolto fornendoci tutto l’aiuto possibile e gran parte del
materiale da lei
3
1
BIOGRAFIA DI KENNETH D. KEELE
La morte del dottor Kenneth Keele, avvenuta il 3 maggio 1987, non
afflisse solo il mondo scientifico: anche il mondo letterario perse uno dei più
grandi studiosi di Leonardo che la storia ebbe modo di incontrare. Kenneth David
Keele
1
nacque il 23 marzo 1909 a Highbury, vicino a Londra. La sua fu una
famiglia di medici: suo padre e suo nonno erano medici condotti, così come i suoi
due fratelli, uno dei quali, Cyril, è attualmente professore emerito di farmacologia
alla Middlesex Hospital Medical School di Londra.
Frequentò l’Epsom College, dove suo compagno di studi fu Alfred
White Franklin, divenuto successivamente celebre pediatra
2
.
1
Ogni informazione biografica riguardante Kenneth Keele è stata ottenuta durante una serie di
colloqui privati avuti con la signora Mary Thrussel, vedova Keele, tenutisi a Newick, nel
Middlesex, presso l’attuale abitazione della signora Keele nei giorni tra il 18 e il 21 febbraio 2000.
2
È autore del libro The abused child in the family and in the community, London 1978.
4
A 25 anni si laureò in medicina vincendo una borsa di studio presso il
St. Bartholomew’s Hospital di Londra, sviluppò il suo interesse per la cardiologia
specializzandosi nel 1933 in questa disciplina e fu assistente di Sir John
Parkinson al National Heart Hospital uno dei centri specializzati nella cura delle
malattie cardiache. Cominciando a mostrare i segni del suo profondo interesse per
la gente e per il rapporto fra medico e paziente, aprì un ambulatorio medico ad
Harley Street, nel cuore di Londra
3
.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Keele diventò medico
dell’unità di pronto soccorso del St. Bartholomew’s Emergency Medical Service
Hospital. Una tragedia lo colse nel 1941, quando sua moglie Doris Berther morì
all’improvviso, in ormai avanzato stato di gravidanza, per una rara complicazione
di una emorragia alle ghiandole surrenali, complicazione che il dottor Keele
descrisse in un articolo di medicina basato sulle sue personali osservazioni della
malattia della moglie
4
.
Gli anni fra il 1942 e il 1946 lo videro impegnato nel corpo medico
della Royal Army in cui raggiunse il grado di tenente colonnello. Fu mandato in
India, a Poona, dove, oltre a svolgere il suo dovere di medico in uno dei campi
inglesi là stanziati, studiò con successo la psilosi tropicale, malattia simile
all’alopecia, che affliggeva i soldati arruolati nella campagna di Burma. A Poona
Keele incontrò Mary Thrussel, infermiera presso il Queen Alexandra’s Royal
Nursing Corps, che diventerà sua moglie a Bombay nel 1945. Il Kenneth Keele e
3
Assumendo il ruolo che in Italia è affidato al medico di base.
4
Si veda K.D. KEELE, The Syndrome of Haemorrhagic Suprarenal Infarction, «British Medical
Journal» 30 (1942) pp. 682-687.
5
la sua consorte ebbero un matrimonio felice dal quale nacquero tre figli: Caroline,
Tony e Peter, quest’ultimo purtroppo perito in un incidente stradale nel 1964
all’età di quattordici anni.
Durante il periodo che trascorse in India il dottor Keele studiò
l’Induismo e il Buddismo, religioni che lo interessarono per il resto della sua vita,
anche a causa delle dolorose perdite subite: la prima moglie incinta e il suo terzo
figlio. Keele cercò infatti per tutta la sua esistenza di combattere i problemi legati
alla sofferenza e al dolore, in modo da lenire se non lo spirito, almeno il fisico.
Tornò in Gran Bretagna nel 1946 dove partecipò alla fondazione di un
nuovo ospedale ad Ashford, nel Middelsex, reso possibile dall’introduzione
proprio in quell’anno del Servizio Sanitario nazionale proprio nel 1946. Qui
ricoprì il ruolo di direttore della commissione medica, prese parte al comitato
direttivo dell’ospedale oltre a ricoprire l’importante posizione di membro del
Medical and Research Committee of the North West Metropolitan Regional
Hospital Board.
Interessato da sempre al rapporto con il paziente, teorizzò con un
cinquantennio d’anticipo quella che oggi è comunemente nota come “terapia del
dolore”
5
. Egli svolse una ricerca volta ad individuare una “via del dolore” nel
midollo spinale degli animali, e giunse a definire il tratto spinotalamico che
ascende nel midollo osseo come “via del dolore”, localizzando il talamo come la
5
R. MELZAK, L’enigma del dolore, Bologna 1976.
6
sede del centro del dolore e indicando la corteccia cerebrale quale inibitore su di
esso.
6
Secondo Keele è necessario accettare il dolore e la sofferenza come
realtà della malattia, che bisogna conoscere, ma che non deve sopraffare la
dignità del paziente, il quale, in ultima istanza, ha diritto ad una morte nobile e
decorosa.
È doveroso sottolineare che, oltre agli altri numerosi meriti clinici,
Kenneth Keele fu il primo in Gran Bretagna ad applicare la tecnica della diagnosi
delle malattie cardiache congenite, risultato ottenuto dopo profondi e prolungati
studi di angiocardiologia.
Il dottor Keele fu da sempre molto interessato alla storia della medicina e
coprì un ruolo estremamente importante nello sviluppo di questa materia,
lavorando alacremente al Wellcome Institute dove fu presidente della sezione di
Storia della Medicina dal 1970 al 1975.
Il Wellcome Institute è una sezione integrante del Wellcome Trust,
fondato nel 1936 per volontà di Sir Henry Wellcome (1835-1936). Wellcome
decise che alla sua morte, il Wellcome Institute, da comune istituto scolastico,
diventasse un ente benefico, il Wellcome Trust, per l’appunto, che si occupasse di
ricerca medica e mettesse la sua biblioteca a disposizione di chiunque fosse
interessato a studiarvi. La particolarità della biblioteca è costituita principalmente
dalla varietà e dalla quantità di libri presenti nelle due collezioni: dai libri di
6
K.D KEELE. Anatomies of Pain, Oxford 1957.
7
medicina, a quelli di scienze, antropologia, archeologia, etnologia, ma anche
stregoneria, magia, alchimia e botanica possono essere studiate. Le due collezioni
della biblioteca sono divise in due sezioni: la sezione ‘general’ e la ‘early printed
books’. Quest’ultima collezione contiene circa 66000 volumi che vanno dal
medioevo alle prime pubblicazioni di Louis Pasteur. In questa sezione sono
presenti libri, volumi e manoscritti che trattano di anatomia, chirurgia, psicologia,
medicina tropicale. Sono ospitati anche trattati militari e i diari degli esploratori e
dei viaggiatori che, tornati dal nuovo mondo, descrivono le “nuove droghe” come
il tabacco, il caffè o il cioccolato. La sezione orientale di questa biblioteca è
altrettanto ricca, con i suoi 4000 volumi che includono i più antichi documenti
della biblioteca, tra i quali prescrizioni mediche scritte su un papiro datato circa V
sec. a.C.
7
Proprio al Wellcome Institute, con il suo caro amico e collega Noël
Poynter, Keele fu al centro di un piccolo gruppo di studiosi che influenzò la storia
della medicina negli anni fra il 1950 e il 1960. Il libro più importante The
evolution of clinical methods in medicine fu da lui scritto proprio in quegli anni
8
.
In questo libro Keele definisce il concetto di storia della medicina come parte
essenziale della storia della società. Keele fu molto attivo anche all’International
Academy for the History of Medicine, e per un anno insegnò all’università di
Yale (1978) in qualità di ‘lecturer’.
7
Notizie riguardanti il Wellcome Trust mi sono è state gentilmente fornite da Lesley Walpole,
attuale assistente bibliotecaria della Wellcome Library durante un colloquio nella sede del
Wellcome Institute a Londra il 19 febbraio 2000.
8
K.D. KEELE, The Evolution of Clinical Methods in Medicine, London, Pittman, 1963.
8
L’incontro di Keele con gli scritti anatomici di Leonardo avvenne per
caso nei primi anni trenta mentre egli era ancora studente al Royal College of
Surgeons. Questi disegni, osservati per caso in un libro di anatomia, lo
affascinarono perché gli sembravano più efficaci di quelli contenuti nel famoso
libro di anatomia di Henry Gray. Il legame di Keele con quello che diventerà il
Corpus dei disegni anatomici di Windsor è però da far risalire agli anni quaranta,
quando, ancora per caso, la famiglia Keele si trovò ad abitare a Staines, in
un’abitazione particolarmente vicina alla biblioteca reale di Windsor, dove i
disegni erano conservati. Qui Keele strinse amicizia con il bibliotecario, Sir
Owen Morshead
9
, in un momento particolarmente fortunato. Le tavole, infatti.
attraverso particolari sistemi di riproduzione fotografica e di metodi avanzati per
la conservazione della carta, furono esposte al pubblico proprio in quei mesi che
vedevano Keele frequentatore assiduo della biblioteca. Le seicento tavole di
Windsor che illustrano i disegni di Leonardo furono riunite per la prima in un
volume singolo dallo scultore italiano Pompeo Leoni attorno al 1600 e entrarono
nella collezione reale durante il regno di Carlo I (1625-1649)
10
. I duecento
disegni anatomici (con una o due eccezioni sono tutti conservati a Windsor) erano
inizialmente riuniti in un volume unico, mentre dal 1970 sono montati
9
Sir Owen Frederick Morshead (1893-1977) fu bibliotecario a Windsor e assistente all’archivio
reale dal 1926 al 1958. Combattè sul fronte orientale e in Italia durante la prima guerra mondiale.
Sir Morshead, che visse a Sturminster, nel nord del Dorset dal 1956 fino alla sua morte, è l’autore
di un diario di Samuel Pepy pubblicato nel 1926 a Londra da Penguin con il titolo di Everybody’s
Pepys. È inoltre l’autore di un libro su Windsor, Windsor Castle del 1951, su Giorgio IV oltre che
autore di una monografia sulla chiesa di Sturminster.
10
Si veda il cap. III per ulteriori spiegazioni.
9
individualmente con un supporto rigido e possono essere mostrati e fotografati
senza rischio.
Gli studi di Keeele intanto procedevano e la sua competenza era tanto
avanzata che dalla Biblioteca Reale gli fu commissionata la preparazione della
conferenza che si sarebbe tenuta alla Royal Academy nel 1952 in occasione della
mostra per il quinto centenario della morte di Leonardo
11
. La conferenza fu
talmente apprezzata che a Keele fu chiesto di ripeterla a Buckingam Palace nel
1962 e al Metropolitan Museum of Art di New York nel 1984. Keele fu inoltre il
curatore della mostra su Leonardo tenuta alla Royal Academy nel 1977, per la
quale scrisse le introduzioni mediche e anatomiche dei numerosi cataloghi.
Nel frattempo gli fu commissionato il riordino dei disegni anatomici di
Leonardo, commissione che sfociò nell’ opera monumentale che è il Corpus of
Anatomical Drawings in the Collection of her Majesty the Queen at Windsor
Castle al quale Keele lavorò a tempo pieno, aiutato unicamente per la
dattiloscrittura dalla moglie Mary, dal 1974 alla pubblicazione nel 1981.
L’imponente lavoro fu edito dalla Johnson Reprint Corporation di New York, ma
stampato dalla Curwen Press di Plaistow, a Londra, fatto di cui il dottor Keele fu
sempre orgoglioso. Al fianco di Keele, nella stesura dell’opera, fu Carlo Pedretti,
conosciuto per caso durante il simposio internazionale su Leonardo da Vinci
tenutosi all’Università della California a Los Angeles nel maggio del 1966.
11
K.D. KEELE, K.R. GILBERt, and C. GOULD, Leonardo’ s approach to human anatomy. In
Leonardo da Vinci Quicentenary Exibition 1952, London, Royal Academy of Arts, pp.8-28.
10
Gli interessi del dottor Keele, però, non si limitavano a questo campo: egli
si occupò approfonditamente della natura della scienza moderna. Già dai primi
anni settanta egli si convinse del fatto che il salto dalla spiegazione qualitativa
(verbale) a quella quantitativa (visuale), con la possibilità, cioè, di quantificare e
misurare alcuni degli elementi che s’intendono verificare, senza appoggiarsi
unicamente alle ipotesi di studio, fosse uno dei momenti cruciali nella storia
dell’uomo, e spostò la sua attenzione al quesito di come e quando ciò accadde
12
.
La teoria comunemente accettata vuole che questo accadesse nel diciassettesimo
secolo con Galileo, Newton, coadiuvati da figure quali Harvey e Descartes. Keele
però sospettava che potesse essere accaduto prima. Considerando la prospettiva
lineare egli notò che gli studi del maestro fiorentino suggerivano che Leonardo
stesso potesse aver fatto misurazioni quantitative. Per spiegare le ragioni della sua
teoria Keele impiegò due anni interi (1973-1975), ripetendo decine di esperimenti
sulla prospettiva ma riuscendo infine a convincere i suoi colleghi, i quali
lentamente cominciarono ad accettare questa teoria.
Keele era convinto che la dimostrazione sperimentale quantitativa dovesse
essere associata ad un approccio sistematico alla natura. Le precedenti visioni
sistematiche nel Timeo di Platone o nei lavori di Aristotele si fondavano sulle
metafore di generazione e corruzione nei cicli della natura, ed erano spiegazioni
qualitative e verbali (retoriche). Intuendo che Leonardo potesse marcare un punto
fondamentale nella storia, il dottor Keele scoprì nell’apparente caos degli appunti
12
Si veda il capitolo V di questo lavoro, e in particolare K. D. KEELE, Leonardo da Vinci’s
Elements of the Science of Man, New York 1983, pp 54-60.
11
il concetto di quattro forze della natura: movimento, forza, peso e percussione,
che, secondo Leonardo, erano unite dalla legge prospettica della piramide
13
.
Gli esperimenti quantitativi fatti da Leonardo nel 1490 assumevano ora un
importantissimo significato: erano la chiave per comprendere la scienza di
Leonardo e indicavano l’inizio dell’attitudine scientifica moderna più di un
secolo prima di Galileo. Benchè facesse queste scoperte tra il 1973 e il 1975,
Keele pubblicò Leonardo da Vinci’s Elements of the Science of Man solo nel
1983
14
.
L’interesse di Keele per Leonardo, in ogni modo, andava al di là del mero
interesse scientifico. Per lui, infatti, altrettanto importante era la vita dei
personaggi che studiava. Il dottor Keele e sua moglie viaggiarono fino ad Istanbul
e a Roma sulle tracce di Florence Nightingale
15
; in Grecia per vedere dove
Ippocrate e Galeno vissero e lavorarono; in paesi quali Polonia, Russia, Turchia e
India, e certamente si recarono a Vinci, a Milano, ad Amboise e nei luoghi dove
Leonardo aveva vissuto e viaggiato. Keele ripercorreva non solo metaforicamente
i passi di Leonardo, con il risultato che la sua conoscenza andava dai piccoli
dettagli architettonici di un edificio di Pavia alla flora e fauna che circondano
Milano e che Leonardo aveva citato in qualche appunto. Il dottor Keele era infatti
solito sostenere che le date e le biografie dei personaggi a cui si era interessati
13
Trattandosi del pensiero vero e proprio di Keele si rimanda al capitolo seguente per una
spiegazione più esaustiva: si rimanda a KEELE, Leonardo da Vinci’s Elements…, pp.60-65.
14
K. D. KEELE, Leonardo da Vinci’s Elements of the Science of Man, New York 1983.
15
Sua moglie Mary è l’autrice del libro Florence Nightingale in Rome, sulla vita di Florence
Nightingale pubblicato nel 1981 a Londra da Harvey e Blythe.
12
dovevano essere solo l’inizio di una ricerca. La sua amica e collega Jessie
Dobson, curatrice dell’Hunterian Museum di Glasgow, amava dire che il dottor
Keele era in grado di dimostrare che cosa Leonardo mangiasse a colazione e a
che ora andasse a letto. Diversamente dagli specialisti che sanno parlare solo del
loro argomento, gli interessi di Keele erano ‘universali’: chi arrivasse a casa sua
poteva trovarlo mentre suonava Chopin o Scriabin al pianoforte, e subito la
conversazione sarebbe naturalmente scivolata sui dettagli della vita di Scriabin o
sulla casa di Chopin che egli aveva visitato.
Il dottor Keele ricevette numerose onorificenze. Fu accolto nella Royal
Society of Medicine, e fu presidente della sezione di storia della medicina dal
1960 al 1962.
La Royal Society of Medice venne fondata il 22 maggio del 1805, quando
26 membri della Medical Society di Londra, a sua volta fondata nel 1773, si
separarono per costituire una nuova società, la Medical and Chirurgical Society,
che comprendesse le numerose branche dell’attività medica e che avesse lo scopo
di affrontare materie legate alla professione vera e propria, oltre alla costituzione
di una biblioteca specializzata in medicina. La nuova Società prosperò cambiò
sede molte volte nei trent’anni successivi, per permettere gli incontri dei sempre
più numerosi soci. Il ruolo della Società all’interno del campo della medicina fu
definitivamente riconosciuto nel 1834 quando ricevette dal Re Edoardo IV la
Charter of Incorporation
16
come Royal Medical and Chirurgical Society of
16
Si tratta di una sorta di statuto che riconosce una società o un ente come facenti degnamente
parte del Regno Unito.
13
London. Nel corso degli anni furono fatti parecchi tentativi per riunire le
numerose società mediche in una sola associazione che comprendesse ogni
branca della medicina e della chirurgia: fu proprio la Royal Medical Society che
raggiunse lo scopo nel 1907, quando quindici Società specialistiche decisero di
sciogliersi ed unirsi ad essa. Alla nuova Società così formata fu garantita da re
Edoardo IV una Charter of Incorporation supplementare e la nuova Royal Society
of Medicine fu definitivamente strutturata. Il primo presidente della R.S.M. fu
William Saunders, considerato il padre della moderna chirurgia; presidenti
successivi furono fra gli altri William Babington, fondatore del Veterinary
College di Londra, e Thomas Addison, caposcuola dello studio
dell’endocrinologia. Membri onorari della Società furono Charles Darwin,
Thomas Huxley, Louis Pasteur e Sigmund Freud. Madrina della Società è oggi
Sua Maestà la Regina Elisabetta II.
Keele fu membro onorario della Society of Apothecaries e professore
della facoltà di Storia e Filosofia della Medicina all’Università di Londra. Il
dottor Keele fu inoltre componente dell’Osler Society, fu fondata nel 1921 da
alcuni studenti della McGill University di Montreal con lo scopo di studiare e
commentare i testi di Sir William Osler (1849-1919), emerito dottore e studioso
di storia della medicina, deceduto pochi anni prima
17
. La società si diede inoltre
lo scopo di formare una biblioteca di storia della medicina. La Società, che
17
Si tratta di Cyril J. Tidmarsh, Steward Henry, Clyde Ramsey e Sandy McIntosh, brillanti
studenti della facoltà di medicina della McGill University, i quali cominciarono ad incontrarsi per
leggere insieme i libri di Osler in modo da poter dividere le spese dell’acquisto.
14
ricevette lo statuto ufficiale nel 1929, è ancora attiva e possiede una delle più
fornite biblioteche mediche del Canada.
Keele fu anche membro dell’Ente Raccolta Vinciana di Milano, al quale,
durante una visita in Italia, fece dono di alcuni dei suoi scritti.
Fino al 1985, quando cioè si ritirò a Newick, nell’East Sussex, Leacroft
House, la casa di Staines presso Londra, veniva chiamata dagli amici Leacroft
Institute, a significare l’importanza delle discussioni che lì avevano luogo. Fisici
nucleari, ingegneri, medici, storici e filosofi si rivolgevano a Keele per un
opinione o per una controversia. L’essere pronti alle visite del mattino non era per
Mrs. Keele solo un modo di dire: il dottor Keele conosceva talmente bene gli
scritti di Leonardo che poteva con tranquillità citare brani sul cibo, sulle
macchine, sulla musica o su qualsiasi argomento ai visitatori che gli chiedessero
un parere.
Verso la fine della sua vita diventò cieco, ma questo suo handicap non gli
impedì di fondare nel 1986 la Leonardo da Vinci Society di cui fu il presidente
fino alla morte. L’idea di questa società, in realtà, è da riportare alla metà degli
anni settanta, quando, con un gruppo di studiosi, quali Kenneth Clark, Ernst H.
Gombrich, Ludwig Heydenreich, Augusto Marinoni, Anna Maria Brizio e
Ladislao Reti, svilupparono l’idea della fondazione di una Società che guardasse
a Leonardo e ai suoi studi in un modo forse un po’ diverso rispetto a ciò che li
aveva preceduti: Leonardo doveva essere l’ispiratore di ogni tipo di studio, dalla
filosofia all’architettura, alla scienza e ai limiti dell’uomo. La Società fu fondata
anche con la collaborazione di Martin Kemp ed è tutt’ora attiva a Londra. Mary
15
Keele fu presidentessa onoraria fino al 1995, fino a quando cioè, cominciò ad
avere difficoltà a raggiungere Londra per il “meeting” settimanale. La società
organizza diverse serie di conferenze, in collaborazione con la Society for
Reinassance Studies, i cui temi principali riguardano l’arte e la scienza del
Rinascimento italiano. Questa Società sta lentamente cominciando ad assumere
un ruolo significativo nel panorama culturale internazionale.
La personalità di Kenneth Keele può senza dubbio essere definita eclettica
e poliedrica: la musica, la religione e la filosofia lo interessavano al pari della
scienza, della medicina e della filologia. Quando venne a mancare, gli amici che
lo avevano seguito nel corso della sua vita lo ricordarono con una frase di
Leonardo che egli amava citare: Io continuerò. Non mancarono alla famiglia le
dimostrazioni di stima e rispetto di amici e colleghi e molti furono i necrologi
pubblicati in sua memoria
18
.
Le pubblicazioni scientifiche di Keele sono molteplici e gli argomenti
medici trattati vari e diversi. I volumi pubblicati sono:
The wonderful story of the human body. By a phisician, London 1938.
Modern home nursing and first aid, London 1940.
Leonardo da Vinci on the movement of the heart, London, 1952.
Anatomies of pain, Oxford 1957.
18
A.J.FREEMAN, Obituary, «British medical journal» 44 (1987) pp.471-472,CREESE., Obituary,
«Medical history» 68 (1987) pp. 563-564.