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INTRODUZIONE
Le celle a combustibile sono dispositivi elettrochimici costituiti
essenzialmente da due elettrodi tra cui Ł interposto un elettrolita. Esse sono in
grado di convertire l energia chimica di un combustibile direttamente in energia
elettrica. Una tipica cella a combustibile viene alimentata con continuit di gas
combustibile all anodo (idrogeno o gas di sintesi ricco di idrogeno, ma anche
idrocarburi e alcoli) e di gas comburente al catodo (aria, osssigeno). Agli elettrodi
avvengono le reazioni elettrochimiche, con produzione di corrente ionica
attraverso l elettrolita e di una corrente elettrica complementare attraverso il
circuito esterno, la quale fornisce lavoro al carico.
Solitamente, piø celle a combustibile vengono collegate elettricamente in
serie a formare una pila, in modo da fornire la tensione e la potenza richieste
dall applicazione. Questi sistemi necessitano di un compressore per il
convogliamento del gas comburente (in genere aria) e, solitamente, di un
compressore di ricircolo del combustibile non consumato dalla pila. Il
compressore dell aria pu semplicemente vincere le perdite di carico nel sistema,
oppure pu essere dimensionato per fornire una certa sovrapressione in modo da
aumentare le prestazioni della pila.
Infatti, col crescere della pressione operativa della cella, aumenta la potenza
generata. Questo Ł dovuto principalmente a due effetti. Il primo Ł che l aumento
della pressione parziale dei reagenti alza il potenziale reversibile di cella secondo
l equazione di Nernst. Il secondo Ł la riduzione delle polarizzazioni di attivazione
al crescere della pressione. In alcuni casi, ad alte pressioni vi Ł anche una
riduzione nelle polarizzazioni di concentrazione. Lo svantaggio di operare a
pressione maggiore Ł che il sistema necessita di un compressore di maggiore
potenza, peso e ingombro. Quindi si tratta di ottimizzare il sistema tenendo conto
di questo aspetto.
L oggetto del presente lavoro Ł un prototipo di pila a celle a combustibile
polimeriche, dal nome commerciale di AndromedaTM, della Nuvera Fuel Cells
Europe S.r.l. di San Donato Milanese (MI), azienda produttrice di celle a
combustibile polimeriche. La pila AndromedaTM necessita di tutta una serie di
sistemi ausiliari, tra cui un compressore di convogliamento dell aria comburente e
un compressore di ricircolo del combustibile (idrogeno) non consumato dalla pila.
Essi devono semplicemente vincere le perdite di carico nella pila, piø quelle
dovute agli altri componenti presenti nell impianto e alle tubazioni.
Presso i laboratori Nuvera sono state effettuate delle prove sperimentali per
misurare le portate dei due gas (aria e idrogeno) e le corrispondenti perdite di
carico nelle pila. E stato evidenziato che le perdite di carico nelle testate di
ingresso e di uscita della pila rappresentano una quota notevole delle perdite di
carico totali. Perci , si Ł deciso di ridisegnare le testate, portando al di fuori di esse
la suddivisione del flusso in piø sottoflussi. E stata quindi fatta un analisi agli
elementi finiti e sono state calcolate le perdite di carico nelle nuove testate. La
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riprogettazione delle testate ha permesso di ottenere un abbasamento del 45% delle
perdite totali nella pila.
Una volta definite le portate e gli incrementi di pressione che dovono fornire
il compressore dell aria ed il compressore di ricircolo dell idrogeno, nonchŁ le
altre caratteristiche che essi devono avere e le condizioni di funzionamento, si Ł
effettuata un indagine di mercato ed in letteratura per individuare le tipologie di
compressori piø idonee all accoppiamento con la pila Andromeda TM.
Quale compressore dell aria Ł stata scelta una soffiante a lobi, in quanto
l unica in grado di coprire adeguatamente il campo di funzionamento richiesto,
senza avere particolari problemi. Anche le soffianti a canali laterali possono
elaborare le stesse portate ed, in qualche caso, fornire l incremento di pressione di
quasi 1bar richiesto, ma solo limitando fortemente la temperatura di ingresso
dell aria. In ogni caso, le soffianti a lobi presentano rendimenti decisamente
migliori rispetto alle soffianti a canali laterali (65 75% contro 40 50%),
soprattutto ai carichi parziali, grazie all assenza di un rapporto di compressione
interno. L unico inconveniente delle soffianti a lobi Ł l elevato livello di rumore
generato: di circa 10dB(A) superiore rispetto alle soffianti a canali laterali.
Quale compressore di ricircolo dell idrogeno non consumato dalla pila si Ł
scelta una soffiante centrifuga a tre stadi. Soltanto le soffianti centrifughe e le
soffianti a canali laterali sono in grado di coprire adeguatamente il campo di
funzionamento richiesto. Si Ł optato per una soffiante centrifuga in quanto queste
macchine presentano una velocit di rotazione piø elevata delle soffianti a canali
laterali (24000giri/min contro 3000giri/min), e ci determina una macchina con un
ingombro ed un peso minore. I rendimenti isoentropici di entrambe le tipologie
sono intorno al 40 50%, anche se non Ł stato possibile determinare il rendimento
ai carichi parziali delle soffianti centrifughe, e nemmeno il livello di rumore
prodotto. Infatti, spesso i costruttori sono restii a fornire dati specifici delle loro
macchine, quali i rendimenti.
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Capitolo 1
LE CELLE A COMBUSTIBILE
Introduzione
Nel presente capitolo vengono descritte le celle a combustibile e il loro
funzionamento. Solitamente, piø celle vengono impilate in serie per ottenere delle
pile. Quest ultime, assieme a diversi altri componenti, tra cui pompe e compressori
per il convogliamento dei vari fluidi, formano dei sistemi per la produzione di
energia elettrica a partire da un combustibile. Il combustibile piø comune Ł
l idrogeno, ma tramite opportuni sistemi di reforming si possono utilizzare anche
altri combustibili, come ad esempio gli idrocarburi.
Oltre ad illustrare brevemente le varie tipologie di celle a combustibile,
verranno fornite le basi termodinamiche per la definizione delle prestazioni delle
celle, ed evidenziate le principali variabili che influenzano il funzionamento di una
cella a combustibile.
1.1 GENERALITA
1.1.1 La cella a combustibile
Le celle a combustibile (Fuel Cells in inglese) sono dispositivi elettrochimici
in grado di convertire l energia chimica di un combustibile direttamente in energia
elettrica. Contrariamente ai tradizionali dispositivi di produzione di energia
elettrica da combustibili, qui non Ł necessaria la conversione dell energia chimica
del combustibile in energia termica, e successivamente in energia meccanica e
quindi elettrica. Pertanto, le celle a combustibile non devono sottostare alle
limitazioni termodinamiche imposte dal teorema di Carnot. Oltre a questo, si ha
l ulteriore vantaggio di produrre energia con minima emissione di inquinanti, in
quanto non si ha combustione dei reagenti.
Una cella a combustibile Ł costituita essenzialmente da due elettrodi (anodo e
catodo) tra cui Ł interposto un elettrolita conduttore di ioni. In Figura 1.1 Ł
illustrata una rappresentazione schematica di una cella, con i relativi flussi di
prodotti e reagenti, e la direzione di flusso degli ioni attraverso l elettrolita.
Una tipica cella a combustibile viene alimentata con continuit di gas
combustibile all anodo (elettrodo negativo) e di gas comburente (spesso
rappresentato da ossigeno atmosferico) al catodo (elettrodo positivo). Agli
elettrodi avvengono le raezioni elettrochimiche, con produzione di corrente ionica
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attraverso l elettrolita e di una corrente elettrica complementare attraverso il
circuito esterno, la quale fornisce lavoro al carico.
Per molti versi una cella a combustibile Ł simile ad una normale batteria. Ma,
mentre in una batteria tutta l energia disponibile Ł confinata all interno della
batteria stessa, e quindi una volta consumati i reagenti la batteria cesser di
produrre energia, in una cella a combustibile i reagenti vengono forniti con
continuit , ed in linea di principio essa continuer a produrre energia finchŁ
continuer ad essere alimentata.
Figura 1.1 Rappresentazione schematica di una cella a combustibile [1]
In teoria, ogni sostanza in grado di ossidarsi chimicamente, e che pu essere
alimentata con continuit (sotto forma di fluido) pu essere bruciata
galvanicamente come combustibile all anodo di una cella a combustibile. Allo
stesso modo, il comburente pu essere qualsiasi fluido che possa essere ridotto
chimicamente con una certa velocit . Pur essendo per vari motivi desiderabile
l impiego di combustibili convenzionali, molto delle celle a combustibile di attuale
sviluppo, utilizzano idrogeno gassoso, od un gas di sintesi ricco di idrogeno, quale
combustibile.
L idrogeno ha un alta reattivit nelle reazioni anodiche, e pu essere prodotto
chimicamente da una larga serie di combustibili fossili e rinnovabili, oltre che per
elettrolisi. Per simili motivi pratici, l ossidante piø comunemente usato Ł
l ossigeno gassoso, che Ł facilmente reperibile nell aria.
Una zona critica della maggior parte delle celle a combustibile Ł quella che Ł
spesso detta interfaccia trifase (three-phase interface). Essa Ł la regione, spesso
microscopica, nella quale realmente avvengono le reazioni elettrochimiche, e si
trova all interfaccia tra ciascun elettrodo e l elettrolita. Un area, per essere attiva,
deve essere esposta al reagente, essere in contatto elettrico con l elettrodo, in
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contatto ionico con l elettrolita e contenere sufficiente elettrocatalizzatore da
permettere alla reazione di procedere alla velocit desiderata. La densit di tali
regioni e la natura delle interfacce giocano un ruolo fondamentale nelle prestazioni
delle celle.
L elettrolita pu essere liquido o solido, ed ha le seguenti funzioni:
1) Trasportare all elettrodo i reagenti disciolti in esso,
2) Condurre gli ioni tra i due elettrodi,
3) Fornire una barriera che prevenga il contatto diretto tra i due flussi di
reagenti.
Gli elettodi sono tipicamente porosi e buoni conduttori elettrici, in quanto
devono assolvere i seguenti compiti:
1) Condurre gli elettroni verso l interfaccia trifase o via da essa, e fare da
collettore di corrente e connessione tra le altre celle o con il carico,
2) Assicurare che i gas reagenti siano equamente distribuiti nella cella,
3) Assicurare che i prodotti di reazione vengano efficacemente smaltiti
dall interfaccia.
Alle alte temperature l attivit elettrocatalitica degli elettrodi Ł spesso
sufficiente per promuovere le reazioni. A basse temperature, invece, solo materiali
relativamente rari e costosi sono in grado di fornire una sufficiente attivit
elettrocatalitica, e perci questi vengono depositati in piccole quantit sul
materiale base degli elettrodi.
1.1.2 La pila di celle a combustibile
Per la maggior parte delle applicazioni pratiche, piø celle a combustibile
vengono collegate elettricamente in serie a formare una pila (stack), in modo da
fornire la tensione e la potenza richieste dall applicazione.
Pile planari
La configurazione piø comune Ł quella planare (planar-bipolar stack), in cui
tra il catodo di una cella e l anodo di quella adiacente Ł posta una piastra bipolare
(bipolar plate), o piastra separatrice (separator plate), che collega elettricamente le
due celle. La piastra bipolare costituisce una barriera che separa i flussi di gas di
celle adiacenti, ed in molte soluzioni progettuali Ł provvista di canali per il
convogliamento di combustibile e comburente. La configurazione planare Ł
semplice e consente un collegamento elettrico piuttosto corto, il chŁ minimizza le
perdite ohmiche. Le piastre bipolari solitamente sono in grafite o in acciaio
inossidabile.
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In Figura 1.2, dove Ł rappresentata schematicamente una piccola pila
composta da tre celle, si possono notare le piastre bipolari di separazione tra le
celle, ciascuna con i relativi canali per il flusso dei gas reagenti.
Figura 1.2 Rappresentazione di una piccola pila composta da tre celle [2]
Pile tubolari
Specialmente per le celle a combustibile ad alta temperatura, sono state
sviluppate pile con celle tubolari. Le celle tubolari hanno diversi vantaggi
riguardanti l integrit strutturale e l isolamento dei gas. Tuttavia, a cusa della loro
geometria, Ł una sfida progettuale riuscire ad ottenere alte densit di potenza e
corti collegamenti elettrici.
Convogliamento dei gas e raffreddamento
In realt , la configurazione di Figura 1.2 Ł semplificata rispetto alla pila
reale. Ad esempio, essendo gli elettrodi porosi, vengono diposte esternamente ad
essi delle guarnizioni per prevenire le perdite di fluidi, come illustrato in Figura
1.3.
Il convogliamento dei gas, in questa configurazione, avviene attraverso dei
collettori esterni (external manifolding). Questa soluzione ha il vantaggio della
semplicit costruttiva, ma presenta diversi svantaggi. Il primo Ł che risulta difficile
raffreddare il sistema. In pratica l unico modo di raffreddare questo tipo di cella Ł
attraverso l aria comburente immessa al catodo, ma ci significa che dovr fornire
un maggior quantitativo di aria rispetto a quella strettamente necessaria alla
reazione elettrochimica, con conseguente spreco di energia. Il secondo svantaggio
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Ł rappresentato dal fatto che le guarnizioni attorno al bordo degli elettrodi non
sono pressate fermamente ad esso laddove vi Ł il passaggio dei canali, e ci
determina una certa probabilit che vi siano fughe dei gas reagenti.
Figura 1.3 Schema costruttivo dell insieme anodo/elettrolita/catodo e guarnizioni [2]
Per tutti questi motivi, nelle configurazioni piø comuni la piastra bipolare Ł
abbastanza piø complessa: del tipo illustrato in Figura 1.4. Le piastre sono piø
larghe rispetto all elettrodo e presentano una serie complessa di canali per il
convogliamento dei fluidi reagenti. I canali vengono alimentati attraverso dei fori
praticati sulle piastre in opportune posizioni (internal manifolding). Nel suo
insieme, la pila appare come un blocco solido con alle estremit le bocche di
ingresso e di uscita dei fluidi.
Figura 1.4 Convogliamento dei fluidi tramite internal manifolding [2]
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Questo tipo di piastra bipolare permette di raffreddare la cella in diversi
modi. Il metodo piø semplice Ł quello di praticare nelle piastre dei stretti canali, e
di convogliare attraverso di essi l aria o l acqua di raffreddamento. I metodi
raffreddamento variano molto a seconda del tipo di celle a combustibile.
Come abbiamo visto le piastre bipolari sono componenti molto complessi ed
il loro costo incide fortemente sul costo della pila a combustibile.
1.1.3 I sistemi a celle a combustibile
Le pile a combustibile necessitano, per il loro funzionamento, di tutta una
serie di sottosistemi e componenti. Questi differiscono a seconda del tipo di celle,
del tipo di combustibile e del tipo di applicazione, ma fondamentalmente un
sistema di celle a combustibile comprende:
• Sistema di pretrattamento del combustibile. Ecceto nel caso in cui il
combustibile sia puro (ad esempio idrogeno puro), Ł necessario
pretrattarlo attraverso la rimozione delle impurezze. In aggiunta, molte
celle a combustibile necessitano di trattamenti quali il reforming, per
traformare il combustibile in un gas ricco di idrogeno.
• Sistema di stoccaggio del combustibile, nelle applizazioni portatili o
automotive.
• Sitema di convogliamento dell aria , che solitamente comprende dei
compressori o soffianti (e ralativi motori elettrici), oltre che dei filtri.
• Sistema di convogliamento del combustibile. Se presente, prevede
l impiego di pompe o compressori (e relativi motori elettrici) a seconda
del tipo di combustibile.
• Sistema di raffreddamento. Nella maggiroparte delle celle a combustibile
Ł necessario tenere sotto controllo la temperatura e smaltire il calore in
eccesso tramite un circuito di raffreddamento.
• Sistema di gestione dell acqua . L acqua Ł necessaria per il funzionamento
ottimale di alcune parti della cella, oltre ad essere un prodotto di reazione,
pertanto necessita di un sistema di gestione ottimale, che non determini
sprechi inutili.
• Sistema di conversione della corrente elettrica. Le pile forniscono potenza
elettrica in corrente continua con tensione variabile, che non Ł
direttamente applicabile al carico, pertanto necessitano di un sistema di
trasformazione della corrente elettrica.
Tutti questi sistemi messi assieme costituiscono una frazione significativa del
volume, del peso e del costo di un sistema a celle a combustibile.